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Il polveroso magazzino si distingueva dal resto del negozio per la sua atmosfera cupa e buia. Non erano molti ad averci messo piede - giusto quelli che i Gemelli sceglievano come cavie per i loro nuovi prodotti - ma in quei casi cambiava veste in funzione dello scenario che i due Weasley decidevano di utilizzare. La stessa Eloise era finita là dietro, e si era spaventata a tal punto di voler fare richiesta per quel lavoro. Ora, invece che sperimentare diavolerie instabili e pericolose, era relegata nel retro con un semplice compito: ritrovare un ordine di almeno un centinaio tra guanti e cappelli scudo, che era stato rimandato indietro dal capo della Squadra Antimago in persona. Non sarebbe stato così complicato, se fossero stati di dimensione ordinaria, ma era già un po’ di tempo che i Gemelli avevano preso a utilizzare l’Incanto di Estensione Irriconoscibile per pura comodità. Fattore che rendeva il suo compito quasi impossibile. Una voce proveniente dal negozio catturò la sua attenzione: sapendo che Francis era in giro per il negozio aveva momentaneamente lasciato il bancone, ma ora la sua presenza tornava ad essere richiesta. O meglio, quella di Fred e George. «Niente Fred e George: solo io.» Sbucò dalla tenda che separava le due zone, rivolgendosi direttamente alla cliente. Non la conosceva direttamente, ma l’aveva già vista, e non in poche occasioni: ogni volta che ammirava i prodotti in vetrina di Accessori di Prima Qualità per il Quidditch, lei era lì, oltre il vetro, a servire i clienti. E pur avendo in suo possesso la scopa più rapida sul mercato non era riuscita a perdere l’interesse per il negozio: riuscivano ad avere sempre qualche chicca di prodotto in grado di attirare l’attenzione di appassionati come lei. «Li conosci?» Mentre iniziava a imbustare gli articoli, le sfuggì la domanda curiosa, accompagnata da un sorriso. Forse non avevano così tanti anni di differenza, e Diagon Alley non era poi così grande. «Sono 40 Galeoni e 7 Falci, ecco a te il resto, gli articoli e le gelatine.»
Solo mezz’ora e approfondite esplorazioni dopo riuscì a ottonere il risultato sperato: la scatola perduta era stata ritrovata, e il prezioso carico era stato messo in salvo: ecco come il timore di vedersi detrarre centinaia di Galeoni dal conto (cosa che non era mai successa, in verità) si era dissipato in un secondo, rispedendola davanti al balcone con un innaturale sorriso sereno dipinto in volto. La cliente successiva era una strega dai tratti duri, con zigomi spigolosi e capelli voluminosi. Non sembrava tipo da shopping ai Tiri Vispi, eppure si presentò al balcone con una certa verve ed energia tali da suggerire ad Eloise di non lasciarsi ingannare dall’aspetto fisico. «Ecco a te gli articoli, sono 60 Galeoni.» Le sorrise, guardandola allontanarsi nel fiume colorato delle vie di Diagon Alley.
Le scartoffie burocratiche che ricoprivano il bancone avevano decisamente poco a che fare con gli scherzi magici, con i gemelli Weasley o con i Tiri Vispi in generale. Alternava rapide scritte vergate a penna con compulsivi bocconcini a una piuma di zucchero, rischiando più di una volta di finire a sgranocchiare la piuma di inchiostro al posto del dolciume. Non era la prima volta che si portava in negozio cose da fare - compiti e libri erano all’ordine del giorno, ma si sarebbe evitata volentieri quel genere di mansioni. Eppure, i tempi erano stretti e se non fosse data da fare la gita autunnale a Hogsmeade sarebbe stata a rischio. Sollevò lo sguardo sul negozio, mediamente gremito di clienti, ed intravide fugacemente un ragazzo che riconobbe come studente di Hogwarts. Si stava dirigendo alla parte superiore della bottega (che fosse interessato ai Filtri d’Amore? Non sarebbe stato il primo…) e, dopo essersi assicurata che tutto fosse a posto, tornò a concentrarsi sugli elenchi che stava riempiendo. «Tutto bene, tu?» La piuma di zucchero appoggiata sul labbro inferiorire e il capo chino sulle scartoffie, Eloise Lynch si era completamente distratta dall’ambiente circostante, rispondendo alla domanda come se le fosse stata rivolta da un compagno in Sala Comune. Quando si rese conto che si trattava di un cliente e che attendeva la sua attenzione, sobbalzò di sorpresa e si alzò in piedi di scatto. «Eccomi, eccomi! Ora vediamo gli articoli...» Si mise a trafficare con la merce, constatando che si trattava proprio del compagno che aveva individuato poco prima. Non avrebbe saputo dire di chi si trattasse, ma riconosceva in lui un collega Prefetto. «Le Gelatine, eh?» Ghignò furbescamente, lanciando un rapido sguardo a una cliente poco distante. Si sporse in avanti con il busto, con aria confabulatoria. «Non posso dirti granché, ma diciamo che servono ad accedere a dei prodotti che… Che qui non abbiamo, ecco. Non dovrai cercare troppo lontano da dove bazzichi di solito… Più in alto, semplicemente.» Si raddrizzò come se nulla fosse stato, constatando che la strega si era avvicinata. «Piuttosto, hai idea di come si compilino questi elenchi per i primini ammessi alla gita a Hogsmeade?» Indicò le scartoffie con cui stava avendo a che fare da quel pomeriggio, frustrata.
Mannaggiavvoi! Troppi PG interessanti in troppo poco tempo! Gli ami lanciati possono essere seguiti o meno, a vostra discrezione, io sono qui! @Elizabeth: le Orecchie Oblunghe non si consumano!
Aggiornati!
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