Tiri Vispi Weasley

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view post Posted on 14/5/2020, 19:53
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TIRI VISPI WEASLEY | COMMESSO: ELOISE LYNCH
Un sonoro sbadiglio e un inevitabile stiracchio tradirono la stanchezza accumulata dopo una settimana troppo intensa, che si stava concludendo con un turno ai Tiri Vispi altrettanto faticoso. E non sarebbe stato così terribile, con la mole di compiti, il lavoro e le solite faccende da Prefetto: il problema era che la sera prima avevano deciso di trasformare la Sala Comune in un karaoke, e la faccenda era andata avanti fin troppo a lungo. Il risveglio di quella mattina era stato assolutamente disarmante.
Con gli occhi leggermente inumiditi dal ruggito, Eloise si preparò a superare la porta che divideva il fronte e il retro per tornare al lavoro dopo una pausa caffè fin troppo breve. Il bancone era coperto da un George troppo affannato e preso dalle mille cose da fare, che le rivolse uno sguardo di supplica. «Se c’è una cosa a cui non sono più abituato, è servire i clienti nel fine settimana. Sono pazzi!» Aveva mimato con le labbra le ultime parole solo dopo essersi assicurato di non essere visto o sentito dagli avvoltoi attorno. Travolta da un ultimo sbadiglio, la rossa aveva annuito coprendosi la bocca, senza riuscire a raggiungere con il cervello una risposta sufficientemente tempestiva. «Bella Addormentata, il bancone è tuo!» Il gemello sfilò via prima che potesse riacciuffarlo e chiedere aiuto, e con fare ancora stordito si voltò verso il cliente in attesa.
Era un ragazzo che non aveva mai visto prima, un faccino pulito che dissimulava con estrema abilità il fastidio che il tran tran tipico dei Tiri Vispi suscitava. «Buiopesto, sì. Due sacchetti.» Ripeté, leggermente stordita. Tutta quella situazione sembrava avere del surreale: non le era mai successo di essere provata al punto tale da vedere reattività e consapevolezza diminuire così drasticamente.
E poi, quando si ritrovò con due topi finti per le mani, al posto dei due sacchetti di Buiopesto, ebbe la definitiva certezza che sarebbe stato meglio chiuderla lì. Lanciò uno sguardo di terrore al cliente, che non poteva non essersi accorto di quei movimenti, e gli presentò un sorriso di scuse a trentadue denti. Fece dietrofront, recuperò il bottino giusto, e tornò al bancone. «Giornata no.» Gli sorrise con un vago imbarazzo. «Ma dovrei avercela fatta. Sono venti Galeoni, e scusa il disguido.»
Presto, molto presto, avrebbe potuto raggiungere un accogliente cuscino e adagiarsi serena nel sonno. O meglio, questo era ciò che pensava: non appena avrebbe rimesso piede in Sala Comune, l’attendeva già un torneo di Sparaschiocco che le avrebbe regalato un’altra notte insonne.
AGGIORNATO | SPESA: 20 GALEONI | GELATINE D’ORO: 4

 
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view post Posted on 14/6/2020, 18:22
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Fin dall'inizio, Jolene aveva saputo che portare suo padre a fare acquisti con lei sarebbe stata una pessima idea. Ciò nondimeno, era stato impossibile dire di no ad Oscar, specialmente quando la prospettiva di fare un giro a Diagon Alley gli aveva acceso lo sguardo di una luce che sembrava averlo abbandonato ormai da tempo. Oscar era sempre stato facile allo stupore, quando si trattava del mondo magico: avere due streghe per moglie e per figlia non l'aveva mai portato a dare per scontate le meraviglie nascoste agli occhi dei Babbani. Al contrario, tendeva a considerarsi un privilegiato cui Jolene e Virginia avevano accordato, in via eccezionale, la possibilità di intravvedere scorci di una realtà che altrimenti non sarebbe mai stato in grado di immaginare. Uomo di scienza ed appassionato studioso, non si limitava a guardare; la sua curiosità si manifestava con domande continue, esclamazioni, con ipotesi più o meno astruse che cercavano di associare la magia a ciò che aveva imparato sui libri di scuola Babbani. Era questo, per la precisione, a renderlo un'autentica maledizione quando si trattava di immergersi a pieno nel mondo magico.
«Jo, ma davvero questi pasticcini hanno gli effetti che sono scritti qui?» Oscar si portò di fronte agli occhi un sacchetto di torroni sanguinolenti, sbatacchiandoli leggermente, quasi si aspettasse che il movimento li facesse esplodere – e ciò lo rendesse molto, ma molto entusiasta.
«Sì, papà. Gli studenti li usano per marinare le lezioni, di solito.»
«Quindi poi te li ritrovi in infermeria?»
«Già. Le scuse sono sempre esilaranti.»
Risero, poi Jolene tornò a cercare quello che aveva già in mente di comprare. Oscar le girellava dietro, perdendosi di tanto in tanto tra gli scaffali che esaminava ad uno ad uno, con metodo scientifico.
«C'è mica una lista degli ingredienti? Non può essere tutta magia, mi chiedo se ci sono delle sostanze chimiche particolari. Sai, credo che si potrebbe ricreare qualcosa di simile in laboratorio, basterebbe...» E via di questo passo, in una parlantina instancabile che, di tanto in tanto, si interrompeva brevemente solo per fare spazio ad esclamazioni di pura meraviglia. Sembrava di portarsi dietro un bambino, pensò Jolene con un misto di grande affetto ed esasperazione.
Aveva appena finito di scegliere i propri acquisti, ed era in procinto di avviarsi verso la cassa, quando il silenzio di suo padre le parve sospetto. Si voltò da una parte e dall'altra, ma di Oscar non c'era traccia. Iniziò a guardare tra gli scaffali, chiedendosi dove potesse essere finito, quando il suo borbottio familiare la attirò vicino all'ingresso. Proprio lì c'era suo padre, uomo di cinquant'anni suonati, circondato da un gruppetto di adolescenti vocianti. Uno dei ragazzi era senza testa.
«Impressionante, davvero impressionante...» Oscar studiava il cappello a punta che sembrava fluttuare su un collo decapitato, e nel frattempo borbottava improbabili spiegazioni scientifiche che gli studenti commentavano con l'aria di esserne incuriositi e, allo stesso tempo, di prenderlo in giro. «Posso provarlo?»
Jolene scosse la testa, e si allontanò per andare a pagare. «Prendo questi, grazie» borbottò, lanciando continue occhiate dietro di sé, per controllare Oscar. Solo in un secondo momento si ricordò di qualcosa di importante, e rivolse la sua completa attenzione alla commessa. «Scusami, a cosa servono queste gelatine che ci date ad ogni acquisto? Per caso permettono di avere qualche sconto, o qualche articolo speciale?»
Proprio in quell'istante esplose un coro di risate incontrollate. Voltandosi, Jolene vide i ragazzi di poco prima sghignazzare divertiti intorno a suo padre, la cui testa era scomparsa dalle spalle, e che si girava da una parte e dall'altra, con aria di grande confusione. L'infermiera rivolse un incerto sorriso di scuse alla commessa, sperando che potesse pagare ed andarsene in fretta.



Caramelle d'illusione (x2)
Centomila scherzi Fred e George
Piuma autocorreggente
Sognisvegli brevettati (x2)
Grazie :fru:
 
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Alice Wagner

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Primo giorno da Garzona


Presto quella mattina

Alice si era recata ai Tiri Vispi tutta elettrizzata, era il suo primo lavoretto lì nel mondo magico e sebbene fosse già pratica di lavoro duro ( avendo lavorato in una fattoria fin da piccola) non poteva smettere di avere una leggera ansia. Non per l'esperienza in sé ma per la sua assurda voglia di voler fare buona impressione. Sapeva infatti che al suo arrivo sarebbe stata accolta da una commessa esperta, nonché studentessa più anziana e voleva in tutti modi dimostrarle che prenderla lì a lavoro non poteva essere che un'ottima idea. Alice aveva avuto solo un'occasione in passato di visitare i Tiri Vispi, il giorno in cui la nonna l'aveva accompagnata a Diagon Alley per comprare il materiale scolastico, ma non era riuscita a vedere granché. Quello che aveva visto le era bastato per farle tornare la voglia di ripassarci. Adorava tutto ciò che riguardava gli scherzi e lei stessa ne era stata sia vittima che artefice di alcuni. In entrambi i casi aveva finito per rotolarsi a terra dalle risate. Aveva letto il volantino con le loro offerte più e più volte, così per cercare di memorizzare al meglio i prodotti, ma la loro ubicazione e il loro costo lo avrebbe probabilmente imparato con l'esperienza. Per l'occasione aveva potuto indossare dei vestiti diversi dalla classica divisa di Hogwarts ed aveva ricevuto un permesso che nel caso fosse stata poi assunta completamente, per potersi avrebbe utilizzato per potersi recare fuori dalla scuola senza finire in guai seri. Il suo stile era comunque rimasto molto semplice, una jeans a vita alta ed una maglietta arancione, con un fiore ricamato al centro. I capelli rossi erano raccolti in una treccia che teneva di lato, con lei ovviamente la bacchetta, dalla quale non si librava mai, che teneva in una sacca interna dei pantaloni. Entrò nel negozio con un sorriso stampato sul viso, che le illuminava la faccia, le lentiggini sembravano colorarle ancora di più il volto, si avvicinò dunque a quella che doveva essere Eloise, sventolando in aria la mano << Ciao! Sono Alice, la garzona in prova >> in qualche modo trovava confortante che la ragazza le somigliasse per via dei capelli rossi e degli occhi chiari, le sembrava familiare << Non vedo l'ora di iniziare! >> esclamò ancora prima di mettersi ad ascoltare le indicazioni dell'altra. L'intera giornata si sarebbe probabilmente svolta con Alice che la seguiva in ogni dove e che tentava di memorizzare mentalmente tutti i posti e i trucchi per star dietro ai clienti. Di per sé era una persona amichevole e solare, non le sarebbe dovuto risultare troppo difficile.

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Più tardi quel giorno

La giornata stava passando piuttosto velocemente, imparare cose nuove la metteva sempre di buon umore, inoltre la compagnia dell'altra ragazza la faceva sentire più sicura. Non aveva mai gestito prima d'ora un negozio, quindi c'erano molte cose da tenere a mente ed imparare. Senza contare il fatto che non si era ancora del tutto abituata a quanto fantastico fosse quel posto! Era poi sorprendentemente fornito.
Ad un tratto, rumore di campanello, passi e vociare eccitato, un nuovo cliente era entrato! Alice iniziava a sentirsi più sicura di sé, nonostante fosse lì solo da poche ore. In ogni caso avrebbe dovuto rompere il ghiaccio prima o poi, giusto? Fino ad ora aveva seguito la Tassorosso come un'ombra, prendendo appunti mentalmente. Quindi forse quello poteva essere un buon momento. Sollevò le iridi cristallini su quelle di Eloise e fu probabilmente lo sguardo dell'altra che le diede la conferma: avrebbe servito lei la prossima cliente. Jolene si avvicinò al bancone dopo un po', prima stava scegliendo accuratamente i prodotti da acquistare. Quando le fu vicina Alice la salutò con un sorriso << Perfetto! >> esclamò mentre prendeva i prodotti e li incartava, sollevando ogni tanto lo sguardo e ridacchiando per il comportamento di un curioso signore, probabilmente un parente di Jolene dall'espressione che quest'ultima aveva sul viso << Credo che tutti muoiano dalla voglia di farlo >> continuò divertita, prima di tornare ai pacchetti << Bene, fanno in totale 20 galeoni, quindi uhm...in più 5 gelatine d'oro? >> e guardò interrogativa Eloise, ancora un po' in certa sul da farsi per le gelatine. Alla successiva domanda tuttavia lasciò parlare lei, dato che non ne sapeva ancora abbastanza. Era il suo primo giorno dopotutto! Allungò i pacchetti e le gelatine, accuratamente poggiate in un sacchettino e rimase lì ad ascoltare curiosamente la risposta alla domanda della donna.





Giuls || © harrypotter.it



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Spesa totale:
20 galeoni
Gelatine totali: 4 ( Eheh Alice pasticciona! )
 
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view post Posted on 25/6/2020, 11:30
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TIRI VISPI WEASLEY | IN SUPERVISIONE: ELOISE LYNCH
Con una bella tazza di caffè alla mano, la bacchetta infilata malamente in un disordinato nodo di capelli e la tracolla pinzata tra mento e collo, la Lynch sollevava la serranda dei Tiri Vispi Weasley nel modo più complicato possibile. Sembrava un goblin bitorzoluto che aveva appena scoperto la luce del sole, e in un certo senso lo era, visto che i bagordi della sera precedente gravavano sulla sua testa e sul suo stomaco senza perdonarle l’audacia che aveva dimostrato con il favore delle tenebre. Il resto della via, ancora abbastanza silenziosa, la accompagnava in quel rito mattutino: altre serrande si aprivano, e altri colpi di bacchetta esponevano varietà di prodotti di ogni genere sui marciapiedi minuscoli di Diagon Alley. Un grande sbadiglio la stava per cogliere nell’istante peggiore dell’operazione, ma con un po’ di buona volontà riuscì a ricacciarlo indietro, e si avviò oltre la porta del negozio di scherzi, pronta a un intenso sabato di lavoro.
Aveva appena appeso la borsa all’attaccapanni sul retro quando un tintinnio proveniente dalla porta d’ingresso l’avvisò che qualcuno era entrato. *Per i mutandoni di Flamel, ma apriamo alle 9!* «Siamo chiu-» Si era sporta oltre la porticina e aveva sbirciato la prima cliente, quando l’improvvisa consapevolezza di chi fosse la colpì in un lampo. «-ooh» Il viso si deformò in un’epressione di stupore genuino e sincero, e subito la Lynch azzerò le distanze che la separavano dal bancone. «Benvenuta ai Tiri Vispi, Alice!» Si era sporta in avanti a studiarla senza alcuna inibizione, sondando quell’aspetto tanto affine allo staff dei Tiri Vispi, e indugiando quell’aria gioviale e disinvolta. Un ottimo biglietto da visita, per qualcuno che iniziava a lavorare in un negozio di scherzi. «Io sono Eloise Lynch, e oggi mi affiancherai nelle mansioni ordinarie per capire come funzionano le cose da noi.» Si era indicata con il pollice, già proiettata nel trilione di informazioni che doveva condividere con lei. «Se hai qualcosa con te puoi posarlo qua dietro...» Indicò la stanza da cui era sbucata poco prima. «Oltre quella porticina c’è il laboratorio di Fred e George, se ti capita prova a dare una sbirciata, ogni tanto...» Il ghigno furbesco tipico della Lynch emerse sul viso, tradendo la sua natura curiosa ed esplosiva. «Bene! Ti spiego com’è organizzato il negozio, vieni con me!»

Tra le mansioni ordinarie e la formazione di Alice, la giornata trascorse veloce, e non ci fu molto tempo per grattarsi. I postumi che tanto avevano affaticato Eloise quella mattina erano spariti velocemente, sostituiti dall’energia tipica dell’adolescenza: stare al bancone dei Tiri Vispi era come ritrovarsi al centro di un ciclone. O ti lasciavi trasportare dal vento, o non potevi starci dietro.
Piano piano che la Grifondoro veniva a conoscenza delle modalità e dell’organizzazione della bottega, Eloise vedeva maggiore disinvoltura e decisione. Era un tipo in gamba, decisamente allegro ed entusiasta, ed era certa che le premesse fossero ottime per una collaborazione fruttuosa. Certo, temeva che la ragazza sparisse nell’oblio insieme ai suoi predecessori, ma nel momento in cui avesse smesso di riporre speranze nei nuovi arrivi, avrebbe cessato di chiamarsi Eloise Lynch.
Non lasciò perdere troppo tempo prima di decidere di iniziare a dare ad Alice un po’ di spazio e autonomia; sembrava sveglia e in gamba, e non voleva rischiare che si sedesse sugli allori, o si annoiasse, o tutte e due. «Secondo me sei pronta per gestirla da sola.» Ancora una volta lo sguardo furbesco tornò a emergere, il mento che alludeva alla vittima prescelta. «Lei è Jolene White, infermiera di Hogwarts e figura di riferimento per tutti i malandrini della Scuola.» Le mani poggiate sul bancone, si era sporta leggermente verso la sua collega in prova con fare cospiratorio, come se lì, fra le faccende dei Tiri Vispi, si decidessero i destini del mondo. «Lei sarà la tua prima vittima. Ricorda: devi tenertela buona.» Raddrizzò la schiena e fece un passo indietro, mettendosi a sistemare i Torroni Sanguinolenti nel loro espositore, pronta a usare qualsiasi mezzo, anche le Orecchie Oblunghe, per monitorare la prima prova.
La ragazza se la cavò egregiamente: senza neanche rendersene conto, era stata capace di stabilire un contatto umano con il cliente, di non essere indifferente al suo volto e a ciò che li circondava, di fare leva su una scemenza per farla sentire accolta. Le veniva spontaneo, naturale, e probabilmente non aveva idea di quanto poco fosse scontato, ma la sua indole l’aveva indirizzata nella giusta direzione.
Tornò ad avvicinarsi al bancone con la scusa di preparare un pacchettino per uno dei ragazzini che ronzavano attorno al padre della White, e colse l’occasione per riprendere la faccenda delle Gelatine d’Oro. «Quattro, direi, se l’Aritmanzia non è un’opinione!» Prelevò una delle colpevoli dal gruppo, riponendola nel loro contenitore. «Le Gelatine d’Oro consentono di accedere a una selezione di prodotti speciali, ma sul come farlo non possiamo aiutarti. Dovrai annusare in giro e farti guidare dall'istinto, certo non cominciare dai posti più impensabili. Se indagherai da cima a fondo sono certa che lo scoprirai...» Da cima a fondo, dall’alto al basso: la Torre di Astronomia non era un posto così impensabile, per un Negozietto Clandestino. Strizzò l'occhio ad Alice: il fuoco della speranza nel futuro era tornato a risplendere.
AGGIORNATISSIMA
 
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Uocxwci
Diagon Alley
Lasciare il Castello, mai come quell'anno, gli aveva procurato una sensazione di pura, intensa nostalgia. Paradossalmente, aveva atteso la fine dell'anno scolastico con un certo piacere, e altrettanta aspettativa: una vacanza in programma per l'Estate, l'idea di ritrovare un po' di solitudine, perfino il desiderio di cambiare aria, tutto quello aveva avuto un certo impatto. Quando era salito sull'Espresso di Hogwarts, aveva scelto la carrozza più lontana, in fondo al corridoio, ed era uscito dalla stessa soltanto durante i suoi turni di ronda. Ad eccezione di un'esplosione di detonatore abbindolante e di un paio di ragazzi con una forte indigestione di Nanosticche di Zonko - e recuperarli, in effetti, non era stato affatto facile, piccoli com'erano - non c'era stato trambusto eccessivo. Un viaggio tranquillo, tutto sommato. Un viaggio necessario, si era detto, anche solo per staccare la spina da doveri, compiti, lezioni e così via. Quando il treno si era fermato alla stazione di King's Cross, una sottile morsa al petto si era insinuata come imprevista, per Oliver. Aveva creduto si trattasse semplice stanchezza, i giorni precedenti non aveva chiuso occhio. Ad ogni passo compiuto, e soprattutto non appena recuperata la valigia, quella stessa sensazione si era spinta ben oltre. Alla fine, era stato evidente perfino per la sua ragione: nostalgia, la più semplice, la più pericolosa. Perché al di là delle porte dell'Espresso, per la prima volta in assoluto non c'era nessuno ad attenderlo. Né sua madre né suo padre. Né suo zio Albert né sua zia Adele, neanche i suoi cugini. Per la prima volta, non c'era nessuno.
«Mi scusi, signore. Ero distratto, la prego.»
Si riscosse appena in tempo, fermo com'era all'ingresso di Tiri Vispi Weasley. Non si era accorto di aver bloccato il passaggio, immerso com'era tra uno e più pensieri. Né si era accorto dell'uomo vestito tutto d'un pezzo, dal mantello più lungo che Oliver avesse mai visto in vita sua. Educatamente, lasciò che il Mago lo precedesse e l'attimo seguente, più attento finalmente di quanto non fosse stato fino ad allora, avanzò a sua volta. Quel negozio, tra tutti gli altri di Diagon Alley, incontrava il suo gusto migliore. Forse anche quello più inesplorato, poco avvezzo com'era all'universo degli scherzi; a dispetto del suo carattere e del suo comportamento più pacato, non poteva negare di avere un baule pieno di tazzine da té mordinaso, piume prendiappunti e autoscriventi, mappe del passaggio e fuochi d'artificio filibuster - la sua marca preferita in assoluto - e una sfilza di boccette da uno e più effetti magici. Non ricordava di averne mai fatto così costante utilizzo, però. Provava una certa sintonia con la linea fantasiosa dei Gemelli Weasley e di tanto in tanto tornava a fare visita. Al bancone, dopo un giro di circa venti minuti tra uno scaffale a l'altro, Oliver aveva le idee ben chiare. Sorrise, prima di riconoscere l'eventuale commessa e salutare con gentilezza. «Buongiorno.» Un occhiolino, prima di poggiare un paio di cose lì davanti. «Prendo una piuma Autoinchiostrante, una boccetta di Inchiostro Simpatico e una confezione di Orecchie Oblunghe. Per oggi è tutto, ti ringrazio.» In attesa del conto e già pronto a pagare la somma necessaria, Oliver si volse indietro ancora una volta: le pareti colorate, il turbinio di musichette allegre, le voci concitate e i volti sorridenti dei clienti, tutto quello era un piacevole colpo al cuore. Tutto quello, in effetti, gli ricordava Hogwarts, e gli mancava maledettamente.

:*-*:
 
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Alice Wagner

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Era finalmente felice di aver guadagnato la fiducia di Eloise, tanto da rimanere sola al negozio durante il proprio turno. Stava prendendo familiarità all'interno di quelle mura, ora sapeva mettere in fila gli oggetti in arrivo e fare l'inventario di quelli rimasti. Certo i turni dedicati all'inventario erano così noiosi da quasi addormentarsi, ma alla fine c'era sempre qualche caccabomba che la faceva sobbalzare all'improvviso, per la puzza. Gli scaffali ricolmi di scherzi non smettevano mai di toglierle il buon umore e ogni volta che qualcuno faceva capolino dalla porta d'entrata era un'occasione per poterlo mostrare e allietare la giornata di ogni passante, cercava di metterci del suo in ogni cosa, rimanendo fedele al suo buonumore. I Tiri Vispi poi sembrava proprio essere il posto perfetto per una ragazzina vispa e allegra come lei. E non dimentichiamoci i passaggi gratuiti fino a Diagon Alley, potevano risultare piuttosto comodi quando era necessario fare qualche compera nei dintorni, non che stesse infrangendo le regole sia chiaro. Ma poteva capitarle più di una volta di fare qualche commissione in giro, o di prendere la via del ritorno particolarmente lunga. Quel mattino, come tutti gli altri, si trovava dietro il bancone del negozio con il sorrisetto stampato sulle labbra e una canzoncina fissa in testa da non riuscirsene a liberare in nessunissimo modo, non riusciva a smettere di canticchiarla, anche sovrappensiero! Aveva provato in tutti i modi a farsela andar via ma niente, sembrava essere condannata a fungerle da colonna sonora della giornata. Indossava un abbigliamento molto semplice, una maglia a maniche corte e dei jeans stretti, ma per l'occasione del momento aveva sistemato un cappellino simpatico in testa, uno di quelli piccini ma molto colorati a forma di cilindro e ogni volta che qualcuno faceva una compera prendeva a lanciare coriandoli. Non si sa bene perché ma sembrava mettesse tutti di buon umore. Stava annotando gli ultimi conti su un blocchetto, quando la voce di Oliver irruppe nel negozio. Conosceva quella voce, l'aveva sentita spessissimo, infatti alzò lo sguardo e si ritrovò il caposcuola di fronte agli occhi. Un sorriso allegro le si stampò sul viso << Ehi ciao Oliver! >> esclamò muovendo la manina in aria, manco avesse cinque anni. Era felice di vedere i suoi concasati e li accoglieva spesso con un calore particolare, come se si trattasse di parte della famiglia. Spostò le iridi chiare sugli oggetti che l'altro aveva deciso di acquistare, avvolgendoli accuratamente in un bel sacchetto sgargiante, dopodiché con attentissima professionalità segnò i conti e allungò all'altro lo scontrino << Perfetto! Grazie mille per l'acquisto fanno sette galeoni e tredici falci e... una gelatina d'oro per te! >> gli porse i regali e la gelatine si prese un secondo per tirare fuori dalla tasca dei coriandoli che colpirono sia Oliver che lei stessa. Alice trattenne a metà una risatina
<< Scusa ma è una nuova tradizione, sai mettono allegria, non credi? >> e con un altro caloroso saluto vide l'altro allontanarsi. Sperava di aver diffuso la sua buona dose d'entusiasmo.








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Spesa totale:
7 galeoni e 13 Falci
Gelatine totali: 1
 
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Sometimes I can feel my bones straining under the weight of all the lives I'm not living.

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YoxzSAP
Fischiettava un motivetto estratto direttamente dall'ultimo album degli Skull & Roots e che le gravitava in testa da quando aveva superato la vetrina del negozio musicale. Magari avrebbe potuto farci un salto più tardi, si disse, dopo aver finito il giro prefissato. Al momento, la sua meta era un'altra.
Il Tiri Vispi Weasley non era esattamente il suo negozio preferito, così colorato e rumoroso da lasciarla sempre frastornata dopo, ma disponeva di una ricca collezione di piume autoinchiostranti e lei, inspiegabilmente, le perdeva ad un ritmo allucinante. In più, sapeva da Eloise che erano uscite nuove varianti di tatuaggi e trasferelli e già da un po' Niahndra meditava di aggiungere un po' di grinta al suo look.
*Oddio, quasi, quasi...* Soppesò le tinte per capelli che si era ritrovata tra le mani e comparò tra loro diverse tonalità sul biondo e sul rosso. Era curiosa da morire, ma non sapeva se avrebbe mai trovato il coraggio di uscire di casa con una chioma che non fosse la sua. Non che si trattasse di colori stravagantissimi, ma lei era una creatura abitudinaria. Era anche vero, però, che Halloween era alle porte e avrebbe potuto usarla come scusa.
I successivi minuti trascorsero a scegliere i trasferelli che preferiva e, infine, si decise a prendere anche quelli che avrebbero reso la pelle vecchia e putrescente come gli zombie nei film babbani. Magari non l'avrebbe mai usato, ma ancora una volta avrebbe dato la colpa ad Halloween.
Aggiunse le piume al carrello ed anche un paio di guanti confortevoli che le avrebbero dovuto garantire una protezione maggiore mentre eseguiva incantesimi. In effetti, notò, la pelle delle mani stava già dando segni di screpolatura intorno alle nocche per via del freddo: era meglio correre rapidamente ai ripari.
*Aspetta, aspetta, aspetta...* Miracolo, miraggio, salvezza! Un unguento cancella-brufoli? Immediatamente pensò all'orrendo bollicino —sempre il solito!— che puntualmente le spuntava sulla guancia sinistra ogni mese, aggiungendo al danno la beffa. Finalmente un rimedio.
Raggiunse la cassa con l'intero malloppo, armata del suo miglior sorriso. «Ciao! Questo è tutto.»
Il portamonete tintinnante venne poggiato sul bancone.
Mani in alto, questa è una rapina(?)
1x Guanti scudo di terza classe
2x Cancella lividi istantaneo
2x Annullaforuncoli garantito
3x Tinte per capelli
5x Trasferelli trasformanti
6x Piuma autoinchiostrante
2x Piuma autocorreggente

PS: mi sono mantenuta vaga, ma sono ben accette interazioni, bubine~
 
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view post Posted on 1/11/2020, 15:12
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You can take the darkness out of the man, but you can't force him to step into the light.

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Tiri Vispi Weasley. Sapeva bene che Eloise Lynch fosse una dei garzoni assunti dai gemelli più burloni della società magica e la questione si era fatta spinosa. Se solo il suo Ex Prefetto avesse subodorato la possibilità di veder giungere qualcosa proveniente dal suo negozio direttamente in Sala Comune, la notizia avrebbe sollevato un vero e proprio polverone. Era certa che la compagna avrebbe saputo mantenere il segreto, ma l'accortezza non era mai troppa. Inoltre, poteva solo sperare che Eloise non fosse in servizio. Trattenne il fiato nell'entrare nel negozio, cercando con lo sguardo la lucente chioma vermiglia tanto simile alla sua. Aveva già la scusa pronta e non si sarebbe fatta scrupoli ad usarla. Avvicinatasi al bancone, avrebbe salutato con slancio chiunque si fosse avvicinato e, con nonchalance avrebbe detto «Mi servirebbero cinque scatole di 1001 Scherzi Magici.» aggiungendo subito dopo «Halloween è quasi alle porte, meglio rifornirsi di scherzi innocui ed innocenti. No?» e mentre lo diceva sapeva benissimo quanto quelle piccole bugie facessero acqua da ogni parte. Si augurò che la questione non sollevasse troppe domande e, lasciando il denaro sul bancone e arraffando gli acquisti, sarebbe corsa via, lontano da Eloise e dalla minaccia d'esser scoperta.


Thalia acquista:
° 5 Scatole di 1001 Scherzi Magici

Totale complessivo: 2 Galeoni e 16 Falci (correggetemi se sbaglio)

Tutto va scalato dal Conto di Casata Tassorosso.
L'acquisto è retrodatato cronologicamente solo per necessità narrative.

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view post Posted on 4/11/2020, 21:00
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Alice Wagner

❤︎




L
avorare ai Tiri vispi era sempre particolarmente entusiasmante durante Halloween, questo gli era stato già riferito dalla sua collega che l'aveva sapientemente istruita su come gestire il flusso di clienti impazziti durante questo periodo, perciò Alice da buona Grifondoro, non vedeva proprio l'ora di buttarsi in una nuova sfida. Per l'occasione aveva indossato un cerchietto con dei pipistrelli penzolanti e qualche tattoo temporaneo con forme stravaganti che si muovevano in continuazione. Era stata particolarmente intensa come giornata, soprattutto durante il momento dei conti, il suo cervello sembrava protestare. C'erano poi stati uno o due casi di clienti particolarmente caparbi, che non ne volevano sapere di spendere cinque Galeoni ma che pretendevano comunque di ricevere le loro gelatine in omaggio. Inutile dire che Wagner non stava per Pazienza e in beffa al classico 'il cliente ha sempre ragione' Alice aveva finito per sclerare malissimo. Non ne era fiera, ma forse quel suo modo poco ortodosso di risolvere i conflitti aveva scongiurato qualsiasi possibile replica. Quando Nihandra si presentò al banconone, Alice le sorrise cordialmente, ritrovando subito il buonumore << AH ottima scelta! >> esclamò riguardo all'annulla-foruncoli << ne indosso uno proprio ora, sapresti dire la differenza? >> continuò con tanto di occhiolino. Quei piccoli rimedi potevano non durare moltissimo, ma li aveva trovati personalmente efficaci << Credo di averti già vista ad Hogwarts.. Tassorosso , giusto? >> gli studenti erano molti, ma quelli più anziani se li ricordava sempre. Forse perché avevano quest'aria cool da 'you can't sit with us.' O forse perché come tutte le tredicenni non vedeva l'ora di crescere e diventare come loro. Insomma viva la pubertà. Comunque nonostante il cervello in palla, riuscì a conteggiare e a impacchettare tutti gli acquisti abbastanza rapidamente << In totale spendi 35 Galeoni ed una falce e guadagni ben 7 gelatine! Grazie mille per l'acquisto >> le consegnò le gelatine e i pacchetti e si voltó poi verso la cliente successiva. Ma cos'era il raduno dei tassorosso oggi? Thalia aveva fatto il suo ingresso, degno dei migliori agenti 007 sotto copertura. Alice sorrise, quasi accennando una risatina sommessa, per la finta nonchalance della Rossa che nascondeva qualcosa di losco, anche se Alice non sapeva assolutamente cosa fosse. Anzi le sembrava una richiesta assolutamente lecita << Ähm, ma certo mi sembra giusto! >> Aveva avuto una fortuna sfacciata a quanto pare, perché la sua collega Eloise non si trovava al negozio al momento, come testimone del suo acquisto c'era solo Alice. Sarebbe stata eliminata per aver visto troppo o avrebbe avuto salva la vita? Intanto, totalmente all'oscuro di tutto, si diresse dietro il bancone per afferrare la scatola di scherzi ed impacchettarla. Le consegnó quindi il tutto << Fanno 2 Galeoni e 16 falci, grazie per l'acquisto e buon divertimento! >> le sorrise e la lasciò fuggir via indisturbata.

She finally understood why the monsters in the Forest always seemed to smile.
Beasts only bared their teeth as
a warning before they attack.
©Fred Zoungla [color=black]• harrypotter.it
 
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view post Posted on 28/11/2020, 15:31
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Uno dei posti in cui Katrina avrebbe passato molto tempo, era pronta a fare scherzi a tutti ad Hogwarts più o meno pesanti e cosa di meglio di qualche dolcetto con strani effetti non voluti?Così Katrina entrò in negozio e restò folgorata da tutto ciò che c'era in quel posto , dopo un po' di indecisione però fece le sue scelte e si avviò al banco
Ciao! A me servirebbe: 2 fondenti febbricitanti, 4 pasticche vomitose e 3 pasticcetti svenevoli
Fatti i suoi acquisti si affrettò ad uscire e dividere gli antidoi dai dolcetti così da creare degli scherzi potenti verso chiunque volesse darle fastidio
 
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view post Posted on 11/12/2020, 22:28
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Ognuno di noi è una luna: ha un lato oscuro che non mostra mai a nessuno.

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Dopo aver lasciato Evviva lo Zufolo, Emma aveva raggiunto i Tiri Vispi: negozio famoso per gli scherzi. La Grifondoro sorrise pensando alle facce che avrebbero avuto i destinatari dei suoi pensierini, magari avrebbero riso anche loro. Non avrebbe potuto fare dei regali troppo costosi, ma aveva pensato davvero a tutti. Entrò nel negozio e cercò Alice guardandosi in giro, non le aveva nemmeno chiesto se quel giorno sarebbe stata di turno. Gironzolò tra gli scaffali e trovò un sacco di roba interessante così con gli articoli tra le braccia si diresse alla cassa: inciampò su un giochino che si trovava a terra e per poco non cadde a terra. C'è nessuno? Chiese appoggiando tutto sul bancone.
Da quando era arrivata a Hogwarts la sua vita economica era cambiata, Mitchell e Cam le avevano affidavano un budget mensile e la Grifondoro stava cercando di gestire i suoi galeoni cercando di non spenderne troppi... o almeno era così prima di Natale!




Mi sono mantenuta sul vago riguardo alla commessa presente perché non so chi delle due risponderà, spero non sia un problema.♡

Emma compra:

- Specchio Scherzo (tascabile) x2
- Puffola Pigmea x1
- Trottola Schizzina x1
- Cannocchiale Tirapugni x2
- Topo Finto x1
- Detonatori Abbindolanti x2
- Impiccato Rimpiccabile x1


Spero non sia un problema se per questa volta mi ritengo servita🥺
 
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view post Posted on 15/12/2020, 15:37
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all that is gold does not glitter, not all those who wander are lost

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TIRI VISPI WEASLEY | COMMESSO: ELOISE LYNCH
Gelatine d’oro. Gelatine d’oro ovunque. Sul bancone, nel cassetto, sugli scaffali, per terra, in ogni corsia. Se ne ritrovò persino una nella tasca della divisa dei Tiri Vispi, e se avesse avuto un po’ di pazienza le avrebbe viste scivolare via dalla treccia che le legava i capelli.
Era successo tutto in pochi istanti: aveva aperto il cassetto per assegnarne un paio al mago dall’altro lato del bancone, si era sporta in avanti con la scatola in mano e quella, scivolandole dalle dita, era esplosa in un tripudio di Gelatine d’oro impazzite. Il cliente, perplesso e spaventato, si era offerto di darle una mano, ma Eloise l’aveva liquidato con un gesto della mano, caricandosi di un onere che le spettava.
Nel momento in cui la ragazzina dai capelli castani si avvicinò al bancone, Eloise era sotterrata al di sotto di esso, la mano infilata nell’oscuro antro della vergogna alla ricerca di una fuggitiva che era andata a ficcarsi fin lì. E malediceva mentalmente Fred, perché lo sapeva, se lo sentiva, che quello era stato uno dei suoi tiri mancini. Doveva solo sperare di rintracciare un dettaglio incriminante, la prova definitiva della sua colpevolezza.
All’udire la voce acuta poco più in alto quasi finì a sbattere contro il piano del bancone, e con un «ci sono!» sfuggito ai denti stretti per lo sforzo, riuscì finalmente a recuperare la Gelatina fuggitiva. Riemerse più spettinata e disordinata di prima (un’impresa veramente complicata), e finalmente la sua attenzione fu tutta per la cliente. Inspirò profondamente, prendendosi il tempo di riconoscere una donzella che era passata alla Bisca alla finale di Quidditch. «Benissimo, eccomi qui. Vedo che hai già scelto un bel po’ di roba! Fanno... 9 Galeoni e un Falci! Servono dei pacchetti?» Le sue dita batterono rapide sui tasti della cassa e, una volta che il tintinnio delle monete ebbe riecheggiato sul fondo del cassetto, che i preparativi furono ultimati e gli ultimi fiocchi aggiunti, lasciò che il bottino tornasse alle mani della legittima proprietaria. «Bene! Ecco a te, grazie mille. Torna a trovarci!» La mano di Eloise già tastava il cassetto alla ricerca della prova che avrebbe inchiodato il mandante: avrebbe risolto il mistero?
AGG. | SPESA: 9 GALEONI 1 FALCE | GELATINE D’ORO: 1


@Katrina: purtroppo il tuo conto è a secco (conosco la sensazione!) e il tuo ordine è in attesa che venga rimpinguato! Non appena disporrai della cifra necessaria ti verrà aggiornato l'acquisto!
 
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view post Posted on 15/12/2020, 22:04
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OH OH OH!
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Erano gli inizi di dicembre e faceva assolutamente freddo. Freddo, tanto freddo, freddissimo. Mary era stata vittima di una paralisi facciale, praticamente. Era uscita da casa sua senza cappotto perché sì, non fa così freddo, poi il tempo è soleggiato, perché a Diagon Alley dovrebbe esserci la neve a dicembre e -10000 gradi, no? Si stava trascinando a forza nella bottega dei Weasley, le gambe erano praticamente accavallate l’una sull’altra e quasi saltellava per muoversi; le braccia erano strette intorno al corpo, i capelli pieni di fiocchi di neve, i denti che battevano in continuazione. E fu per queste precise ragioni che, quando finalmente varcò la soglia del negozio, dalla sua bocca uscì il più lungo sospiro di sollievo della storia. Aveva chiesto ad Alice un favore, qualche sera prima. Un super segreto che dall’altra era stato accolto con più entusiasmo del necessario, in realtà. Ai Tiri Vispi non andava quasi mai, aveva passato l’età delle pasticche vomitose, delle tinte per capelli colorate. Un po’ le mancava quella parte giocosa ed infantile, ma di certo non le mancavano i pasticcetti svenevoli. Big no. All’ingresso si era scrollata un po’ di neve da dosso proprio come un labrador, e nel proseguire aveva esordito con un «Buongiorno!» che passò decisamente inosservato. La bottega era come sempre piena di ragazzini, rumorosi, felici e tutti con il cappotto. «Porc-ehi!» I suoi occhi si illuminarono quando finalmente vide Alice sbucare. Era già cresciuto tanto, Alice: già nel portamento si vedeva quanto fosse più matura, in un certo senso. I suoi occhi verdi erano messi in risalto dalla cornice arancio datole dai capelli e dalle lentiggini. Un aspetto che le piaceva particolarmente di Hogwarts era la possibilità di vedere i ragazzi più piccoli di lei crescere. Riusciva quasi ad immaginarla Alice grande: i capelli sempre rossi, le lentiggini meno pronunciate sul viso, il corpo allenato nonostante i dolci di Mielandia e la consapevolezza di essere una grande strega. Si era persa per troppo tempo, o comunque abbastanza per essere raggiunta dall’altra. «Allora, sono qui per quella cosa lì. Sai, quel segreto super segret- ok, hai capito.» Intanto, lasciò che i suoi occhi vagassero nel negozio, ormai ch’era lì poteva riempire un po’ la sua stanza di cianfrusaglie. Attese quindi l’arrivo dell’amica. «Oltre questo.» Disse indicando il pacchetto contenente l’oggetto top-secret. «Prendo il libro dei fratelli Weasley e quella mappa lì, sì quella! E, vediamo…» Alla faccia dell’essere venuta lì per un semplice oggetto. I suoi occhi continuavano ad ispezionare l’ambiente con curioso interesse. «Ok, prendo anche gli anelli, grazie mille baby.» Concluse con un occhiolino in direzione dell’amica e la consapevolezza che da lì a poco le avrebbe chiesto di prestarle la giacca. F r e d d o. «Aspetta, non andare via! Prendo anche...sì, questi. Grazie!»
©harrypotter.it


Mary prende:
1xoggetto top-secret FBI CIA polizia postale non lo saprete mai.
1xLibro: Centomila scherzi Fred e George
1xMappa “Il Passaggio”
1xAnelli gemelli
1xTrottola Schizzina
1xOrecchie Oblunghe
Il totale dovrebbe essere 30G, if you know what I mean.
 
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view post Posted on 17/12/2020, 19:28
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You can own the Earth and still, all you'll own is Earth until You can paint with all the colors of the wind

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Alice Wagner

| Grifondoro | 14 y.o | Outfit |

NOpYyGi

L'aria natalizia iniziava a farsi sentire, sia dalle luci dei negozi che dai pacchetti di regali da incartare. Alice aveva migliorato decisamente la sua abilità nel fare pacchetti! Ora non sembravano più delle cose sformate ed orribili! Inoltre lei ADORAVA il Natale, era la sua festa preferita in assoluto e appena scattava Dicembre lei si trasformava in un elfo di Babbo Natale. Per questo motivo tra i capelli rossi teneva un cerchietto a forma di albero di Natale, che si illuminava. Aveva anche applicato qualche piccolo sticker a forma di fiocco di neve sul viso, al lato delle guance, una cosa decisamente da fanatica direte voi. Per Alice faceva tutto parte dello spirito natalizio! Mentre finiva di sistemare gli ultimi pacchetti appena arrivati, Mary fece il suo ingresso. Completamente coperta di neve e probabilmente per metà congelata. Alice scosse il capo, sospirando. Ne era sorpresa? Ovviamente no. Insomma stiamo parlando di Mary ragazzi, probabilmente aveva passato i precedenti dieci minuti a convincersi che fosse tutto perfettamente okay e che la sua era stata una decisione geniale. Le si avvicinò frettolosamente, provando a toglierle un po' di neve da dosso << Mary! Cos'è, hai finito le giacche invernali per caso??>> uno sguardo un po' preoccupato le si dipinse sul viso, mentre l'altra le bisbigliava del regalo super segreto. Alice si illuminò ampliando il sorriso sul viso << Ah sì l'ho preparato! Vado subito a prenderlo! in un lampo fece il giro del bancone ed afferrò il pacchetto perfettamente incartato. Ma si rese subito conto che Mary aveva finito per aggiungere altri acquisti. Oh sì, più soldi per lei! Questa studentesse anziane erano come piccoli alberi da soldi. Si mise a fare un veloce calcolo << Ahm... okay in totale sono 30 Galeoni e 6 Gelatine per te! sistemò tutto in due piccole bustine << Mary aspetta!>> le porse la sua giacca, le piaceva indossarla abbastanza comodamente, quindi probabilmente sarebbe entrata a Mary << Prendila e vedi di non ammalarti, dobbiamo vincere la coppa quest'anno! Quindi fila a lezione!!! >> provò ad imitare la voce di Casey, finendo però per scoppiare a ridere dopo due secondi.





Spesa: 30 Galeoni
Gelatine: 6

 
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view post Posted on 20/12/2020, 14:46
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The North remembers. ♥

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Blair Atholl, Scozia

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jane read - 18 anni - medimago
Dicembre era arrivato all’improvviso, trascinandola nel vortice delle feste imminenti e dei regali da comprare: approfittando di una giornata di riposo, libera da ogni impegno che avrebbe potuto trattenerla al San Mungo, Jane aveva deciso di dedicare il pomeriggio a sua cugina, accompagnandola a Diagon Alley per gli acquisti natalizi.

Isabel quel giorno – come tutti gli altri del resto – era allegra e felice e chiacchierava a ruota libera con chiunque, dalla strega in fila davanti a loro da Ars Arcana al mago intento ad acquistare una quantità esagerata di bruchi selvatici della brughiera presso la Farmacia da Misurino. Jane le stava accanto, ascoltandola paziente e cercando di salvare i malcapitati che finivano intrappolati nei discorsi dalla ragazza: per sua fortuna, mentre Isabel consultava la lista degli acquisti e Jane provava a convincerla a fare una tappa in libreria, una figura conosciuta comparve nel loro campo visivo.

« Michael! Cosa ci fai qui?! »

Ancora prima che il Medimago potesse provare ad attirare l’attenzione dell’uomo la cugina aveva alzato la testa, individuando subito il fidanzato e richiamandolo con tono sorpreso: il ragazzo sobbalzò non appena udì il proprio nome, e in pochi passi si avvicinò a loro, sorridente.

« Isabel? Pensavo che fossi al lavoro.. » le stampò un bacio leggero sulla guancia prima che potesse rispondergli, per poi rivolgersi a Jane, « Ciao Jane! Niente turni oggi? »

« Oggi niente lavoro, solo compere con Isabel, » l’ex corvonero gli sorrise, mentre un’idea faceva capolino nella sua mente, « che stavo giusto provando a convincere a fare una tappa al Ghirigoro prima di andare da Magie Sinister.. »

« Sai com’è fatta Jane! » la cugina si inserì nel discorso, interrompendola, « Dice sempre che ci metterà cinque minuti e rischi di non vederla uscire da quel negozio prima che sia passata un’ora abbondante! »

Michael scoppiò a ridere, mentre Jane alzava le spalle, con aria colpevole: non poteva dire che la cugina fosse nel torto, la maggior parte delle volte che era riuscita a convincerla a farle compagnia in uno dei suoi giri al Ghirigoro l’aveva costretta a rimanere all’interno del negozio per più di un’ora e mezza.

« Se passasse ore a comprare oggetti di contrabbando sarebbe ben più grave, non credi? Facciamo così, » il mago prese Isabel per mano, attirandola a sé, « Noi andiamo da Florian a bere qualcosa di caldo, intanto lasciamo tua cugina libera di andare al Ghirigoro e ci ritroviamo qui.. tra un’oretta? Dovrebbe bastarti, che dici Jane? »

« E’ un’idea perfetta! » la ragazza sorrise, riconoscente, lo sguardo illuminatosi al solo pensiero di un’ora in mezzo ai libri, « A dopo ragazzi! »

Non diede loro nemmeno il tempo di salutarla che già si era voltata e incamminata in direzione della libreria: lungo il tragitto dovette fare lo slalom nella folla che affollava le vie di Diagon Alley, e cercando di non finire addosso ad una coppia di vecchie streghe finì proprio davanti alla vetrina dei Tiri Vispi Weasley.
Si fermò ad osservare la merce in esposizione, quando un pensiero improvviso fece capolino nella sua mente, distraendola dai libri che avrebbe voluto acquistare nel giro di pochi minuti: sorrise, e con passo sicuro entrò nel negozio.

Prese un cestino tra le mani e iniziò a riempirlo di oggetti, dopo aver letto incuriosita tutte le etichette e le descrizioni. Dopo alcuni minuti, si avvicinò al bancone, pronta a saldare il conto.

« Buongiorno! Vorrei pagare questi oggetti, » poi si voltò, indicando con la mano il piccolo recinto con le Puffole Pigmee intente a giocherellare al suo interno, « e vorrei prendere anche una Puffola Pigmea, se possibile. »


Ciao, Jane vorrebbe acquistare:
- 1 Puffola Pigmea (quanto sono carine ♡)
- 1 sacchetto di Polvere Buiopesto Peruviana
- 1 sacchetto di Pallottole Puzzole
- 1 sacchetto di Caccabombe
- 1 Detonatore Abbindolante
- 1 Orecchie Oblunghe
- 1 fialetta di Puzzalinfa

In totale dovrebbero essere 30 Galeoni (se ho fatto bene i conti), grazie mille :fru:

{Mi sono momentaneamente considerata già servita solo riguardo alcuni oggetti, scusatemi ♡}



Edited by Jane Read - 25/12/2020, 17:53
 
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