TIRI VISPI WEASLEY | COMMESSO: ELOISE LYNCH
Erano due minuti buoni che Eloise se ne stava imbambolata a fissare la boccetta dell’Annullaforuncoli Garantito che stringeva dalle dita, persa nei suoi pensieri e distaccata dal mondo delle cose tangibili. Era successo tutto all’improvviso, un lampo generato dalla combinazione di stanchezza, noia e ordinarietà.
Erano giorni che rincorreva clienti e articoli, preparava pacchi e organizzava spedizioni, ed erano giorni che si sentiva sopraffatta da una routine frenetica apparentemente vuota e ripetitiva. Tutto le si era riversato addosso quando aveva allungato le dita per risistemare gli articoli sullo scaffale, e l’epifania - in degno anticipo sulla tabella di marcia - l’aveva colpita in pieno.
Un senso di vuoto le aveva strattonato la bocca dello stomaco, e l’impressione di essersi agitata tanto per delle questioni insulse e di scarso valore le fece crollare la terra sotto i piedi, e la mise davanti alla mancanza di senso che quei gesti meccanici celavano. Non aveva piena consapevolezza di quel disorientamento che stava provando, ma si rendeva conto di aver rincorso impegni, scadenze e consegne senza avere il tempo di porsi la domanda fondamentale. Ora, che questa le ticchettava sulla spalla cogliendola di sorpresa, non sapeva cosa rispondersi. Perché faceva tanto rumore per nulla?
A riscuoterla da quello stato di fissità distratta fu la voce di George, che con un tono canzonatorio e imperativo, la esortò a ritornare sul pianeta terra.
«El, non riuscirai a far sparire i brufoli passati, presenti e futuri fissando così intensamente la boccetta! Ti aspettano al bancone...» La battuta, che normalmente le avrebbe generato ilarità e l’avrebbe spinta a ribattere con lo stesso tono, la lasciò amareggiata e infastidita. Ma cosa voleva ancora da lei, quel dannato George, che si mettesse a fare un balletto per i clienti?! Che si presentasse alle porte di ogni loro casa per intonare una carola natalizia?! Che si calasse dai camini per riempirli di regali potenzialmente pericolosi?!
Se nel profondo sentiva di avercela con se stessa per aver generato quello sbilanciamento degli equilibri e aver richiamato l’attenzione su ciò che veramente contava nella vita, gettò cenere sui tizzoni caldi e mise a tacere quelle sensazioni, soffocandole con un preferibile e superficiale vittimismo. Liberatasi dal senso di colpa con un impunito indice puntato, decise di ignorare quello che la sua coscienza le stava dicendo e scaricare il barile sul datore di lavoro. Insomma, niente di strano per un’adolescente ordinaria.
«Benvenuta a… Jane! Ciao!» Un’esclamazione sorpresa accolse la cliente in attesa al bancone, che aveva riconosciuto solo in un secondo momento. Per un attimo le ombre che le avevano gravitato sulle sopracciglia si alleggerirono, e il piacere nel vedere una persona non solo conosciuta, ma anche stimata, sconfisse le lamentazioni che l’accompagnavano da poco prima. Osservò gli articoli scelti dalla mora, e ascoltò la sua richiesta.
«Te la prendo subito… Preferenze?» La sua scelta ricadde su una Puffola Pigmea color vinaccia, il cui pelo soffice riluceva brillante quando i raggi di luce la illuminavano. Aveva un’aria vispa e simpatica, e sapeva per esperienza diretta che era una creatura curiosa e piena di appetito.
Tornata al bancone, la fece scivolare lievemente sulla spalla della sua nuova padrona, su cui si adagiò come un rapace fedele, ma con una docilità e una tenerezza decisamente più spiccate. In effetti, sembrava sarebbero andate d’accordo.
«Non ha bisogno di grandi cure, vedrai, sarà un’ottima compagnia.» Cifre vennero sommate, conti saldati, e Gelatine d’Oro furono infilate nel sacchetto. Mano a mano che la ripetitività di quelle azioni tornava a impadronirsi dei suoi gesti, la rossa si rabbuiava. Fu con uno stanco
«Torna a trovarci, e buon Natale!» che salutò il Medimago.
AGGIORNATA | SPESA: 30 GALEONI | GELATINE D’ORO: 6
Presa com’era dai suoi crucci personali, che andavano dal fastidio nei confronti dei capi, all’alienazione causata dall’ordinarietà delle sue mansioni, passando per l’insensatezza dell’esistenza umana, quasi si lasciò sfuggire il commento che il cliente successivo le aveva indirizzato. Aveva lo sguardo chino sul bancone, le dita che contavano veloci le Gelatine d’Oro rimaste, ed era completamente immersa nei suoi pensieri. Forse mormorò anche un “Benvenuto ai Tiri Vispi” distratto e sovrappensiero.
La sua natura spiccatamente curiosa e sempre rivolta verso ciò che era nuovo e interessante le impedirono di ignorare quel richiamo che il mondo esterno le faceva. Rispondendo alla necessità di aggrapparsi a un appiglio qualsiasi per uscire dal torpore, sollevò la testa. E dovette alzarla un bel po’, perché l’altezza del suo interlocutore andava oltre la media, prima di incontrare un volto dai tratti marcati, segnato da occhiaie spesse. Il dubbio che avesse colto la sua esasperazione le passò nella mente in un lampo, ma subito si disse che doveva trattarsi di un commento di circostanza.
«Figurati, è così bello essere qui!» Un’espressione allegra e gioviale le si era dipinta in volto per un istante, ma stava già lasciando il posto al ghigno furbesco tipico della Lynch. Si sporse in avanti, accorciando le distanze tra lei e il cliente, così che la sua rivelazione fosse udibile solo a lui.
«Sto per far esplodere l’intera scorta di Detonazioni Deluxe, ti conviene allontanarti in fretta.» Sbirciò la reazione di sottecchi, divertita, e chiuse pacchi e pacchettini con rapidi colpi di bacchetta.
«Sono 21 Galeoni, buona giorn-... Buona fuga!» Aveva davvero trovato qualcosa di ripetitivo e ordinario ai Tiri Vispi, o era stato soltanto un abbaglio?!
AGGIORNATO | SPESA: 21 GALEONI | GELATINE D’ORO: 4