» ¢ A S s i Ð y |
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| contribuisco xD
« Non so perchè la squadra all'improvviso è così popolare »
«Oh andiamo Harry!» sbottò Hermione « Non è il Quidditch che è popolare,sei tu!Non sei mai stato così interessante come ora,e nemmeno così attraente,a dirtela tutta»
A Ron andò di traverso un grosso pezzo di aringa.Hermione lo degnò di un solo sguardo prima di tornare a rivolgersi a Harry.
« Tutti sanno che hai detto la verità no?Il mondo magico ha dovuto ammettere che avevi ragione sul ritorno di Voldemort,che l'hai affrontato due volte negli ultimi due anni e che ogni volta gli sei sfuggito.E adesso ti chiamano il "prescelto"..Be' andiamo non capisci che la gente è ammaliata da te?»
Harry all'improvviso trovò la Sala Grande molto calda,anche se il soffitto era ancora freddo e gonfio di pioggia.
«E in più sei stato perseguitato dal Ministero,che cercava di farti passare per uno squilibrato ed un bugiardo.Porti ancora i segni di quando quella donna malvagia ti ha fatto scrivere col sangue,ma tu non hai ritratto nemmeno una parola..»
« Anch'io porto ancora i segni dove quei cervelli mi hanno afferrato al Ministero,guarda!» intervenne Ron,tirandosi su le maniche.
«E non guasta nemmeno che tu sia cresciuto di trenta centimetri durante l'estate » concluse Hermione ignorando Ron.
« Io sono alto » affermò lui senza alcuna logica. HP 6
« Non c'è niente da temere da un cadavere, Harry, non più di quanto di debba aver paura del buio. Lord Voldemort, che segretamente li teme entrambi, non è d'accordo. Ma anche questo rivela la sua mancana di saggezza. È l'ignoto che temiamo quando guardiamo la morte e il buio, nient'altro. »
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Ma finalmente capiva quel che Silente aveva cercato di dirgli.Era,si disse,la differenza fra l'essere trascinato nell'arena ad affrontare la battaglia mortale e scendere nell'arena a testa alta.Forse qualcuno avrebbe detto che non era una gran scelta,ma Silente lo sapeva - e lo sò anch'io,pensò Harry con uno slancio feroce di orgoglio ,e lo sapevano i miei genitori - che c'era tutta la differenza del mondo.
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Ginny guardo Harry negli occhi,trasse un gran respiro e disse: « Buon Compleanno».
« Si... Grazie ».
Continuava a guardarlo dritto negli occhi, lui invece non ci riusciva; era come fissare una luce abbagliante.
« Bella vista » mormorò debolmente, indicando la finestra. Lei lo ignorò. Non poteva biasimarla.
« Non sapevo cosa regalarti ».
« Non dovevi regalarmi niente ». Lei ignorò anche questo.
« Non sapevo cosa ti sarebbe servito. Niente di troppo grande, perché non puoi portarlo con te ».
Harry azzardò un'occhiata. Non piangeva; era una delle cose meravigliose di Ginny: piangeva molto di rado. Avere sei fratelli doveva averla temprata. Lei fece un passo verso di lui.
« Quindi ho scelto qualcosa che ti faccia pensare a me, sai, nel caso incontrassi quelche Veela mentre sei in giro a fare quello che fai ».
« Le possibilità di uscire con delle ragazze saranno abbastanza scarse, a essere sincero ».
« È proprio quello che speravo » sussurrò lei, e lo baciò come non l'aveva mai baciato prima. Harry rispose il bacio, e fu beato oblio, meglio del Whisky Incendiario; era la sola cosa auntentica del mondo: Ginny, sentirla lì, tenerle una mano sulla schiena e l'altra affondata nei lunghi capelli profumati...
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