Troia
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Patrocinio de "La Scuola di Atene"

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view post Posted on 13/9/2010, 00:03
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Scopro Talenti, Risolvo Problemi

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Riscoperta dei Saperi del Passato:
Troia.


Patrocinio de "La Scuola di Atene."


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Erano infine giunti a Troia, o almeno a quanto restava di quella potente Polis, che secoli prima, si era opposta più o meno fieramente all’egemonia Micenea. A poche centinaia di passi il mare, calmo, immerso in una pace quasi paradisiaca, il silenzio li avvolgeva. Ovunque si guardasse bassi cespugli, e terra brulla, ciottoli in gran numero ricoprivano il terreno, disseminati di resti di opere in pietra. Ogni sasso poteva vantare una Storia millenaria, erano giunti a respirare l’aria che secoli prima grandi eroi, e terribili guerrieri inalavano. Un leggero dislivello, che andava aumentando verso l’interno, risalendo dal mare, segnava ancora gli zoccoli dove con ogni probabilità sorgevano le mura di cinta, le numerose che avevano difeso la grande Città per molto tempo. Resti di edifici, capitelli distrutti, colonne sbrecciate, basamenti di grandi templi, mattoni d’argilla, resti di ceramiche immersi nella polvere. Era una landa deserta, ma felice, tra la vegetazioni felici cinguettavano piccoli uccelli, la risacca del mare scandiva incessante il tempo, un ritmo martellante, forsennato, denso di preoccupazioni, ed attesa. L’aria impregnata di sale, salmastra come non mai, lasciava quel gusto sul palato dei giovani turisti, lì per scoprire i misteri che il Tempo aveva preservato. Il cielo sereno, tinto d’un azzurro terso, ed orientale, sparute nubi si andavano addensando lontano, nel remoto oriente. Pensare che in quella baia si erano messe alla fonda migliaia di navi, che avevano vomitato per giorni centinaia di soldati, invasori, che avevano infine distrutto la potente nemica, metteva i brividi. Erano al cospetto dei giganti della Storia. Si poteva immaginare ancora Agamennone, passeggiare sicuro, ed orgoglioso, tra i resti di una città fantasma, incendiata, distrutta, violata con l’inganno. In guerra non si bada a niente, il nemico è nemico, e deve essere sconfitto. Nulla di più semplice. E lui era riuscito. Tra gli olivi una bella statua, di marmo nero, ritraeva con ogni probabilità un poeta, forse il Poeta, che per primo aveva narrato di quella grande guerra, e dell’Ira dell’Uomo. Una visione nuova, figlia del suo tempo, eppure ancora estremamente moderna. Omero era ancora lì, guardiano delle vestigia d’un tempo, spettatore severo, critico, di quanto aveva potuto la furia d’un solo Uomo. E lui si era fatto cantore di quella distruzione. Poco distante, presso il basamento d’un tempio che doveva essere stato dei più possenti, una folta macchia di cespugli, olivi, ed erba alta, celava l’entrata ad una grotta. Nera, nascosta, come se una terribile bestia, fosse in agguato, con le fauci spalancate, pronta a far strage dei giovani venuti dal Nord.
Cosa celava quella caverna?
Perchè erano giunti lì?

La corda, alla quale sino a pochi attimi prima, si erano tenuti afferrati saldamente cadde a terra, nella polvere, erano giunti a destinazione. Un gruppo di barcollanti, e frastornati giovani, si ritrovò intorno all'anziano Docente, allegro, ed energico all'ombra di un altrettanto vecchio, e contorto albero. Erano ai piedi dell'imponente Tempio, sacro ad Apollo.
Tutto a posto fanciulli? Siamo arrivati, benvenuti nella Terra di Priamo, ed Omero!
Mancava d'intonare al tramonto il Proemio dell'Iliade e tutto sarebbe stato perfetto.
Sembrava che la risacca scandisse già il metro, il Trocheo prendeva forza...
Ma il tempo fuggiva avanti.
E loro erano già indietro.



SPOILER (click to view)

Avvertenze e Controindicazioni:
Postilla I:
per i dubbiosi ed i deboli di cuore è il momento giusto per tirarsi indietro, nessuno è obbligato a partecipare, ma se decidete di farlo, siete tenuti anche a concludere. ;)
Postilla 2: Nessuno può intrufolarsi senza aver prima postato Qui, il 13 Settembre alle 23.59 le iscrizioni chiudono. Quindi, è il termine ultimo per postare prima nel Parco, e solo in seguito Qui. Qualsiasi altro post verrà cancellato immediatamente.
Postilla 3: siete invitati nuovamente a postare nel vostro primo Post, qualunque oggetto magico abbiate intenzione, più o meno seriamente di usare in Quest.
Postilla 4: in quanto Evento, siete liberi di proseguire ogni vostra Quest, o Duello in contemporanea a questo.
Buona fortuna a tutti, per problemi o domande chiedete. :P
Chi si è già presentato nel Parco, posti pure l'arrivo a Troia, tramite passaporta.


 
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view post Posted on 13/9/2010, 13:05
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Troia. Così fragile. Così bella. Una rosa lasciata avvizzire nella polvere che si leva dalle sue stesse ceneri: la fredda morte la stringe in una morsa fatale, rende vuota e insensibile ogni ultima scintilla di vita. Ti sveglierai mai, gigante assopito? Sei caduta, e nessuna madre premurosa ti rialzerà da questa infamia. Chi, folle, ti ha reso così? Quale eroe può essersi fregiato di tale nome mentre bruciava i tuoi templi e abbatteva le tue mura? Nulla c’era più, alla fine, tra te e l’abisso della disfatta, spiraglio nella voragine della dimenticanza. Eppure un tempo alzavi anche tu la testa, altera di fronte ai nemici, come fanciulla sdegnosa di fronte ai pretendenti: gli aedi cantavano la tua gloria e la folla rapita venerava con orgoglio la città. Ecco, ora, cosa rimane: solo rovine e affreschi scrostati che paiono deridere, quasi ironicamente, la loro attuale decadenza e il loro antico splendore.
Arwen si guardò attorno, lo sguardo quasi assente che vagava sul paesaggio desolato, seguitava oltre, lungo i viottoli appena accennati, per ogni loro curva, tra le belle colonne in marmo, per poi perdersi nella vastità del mare. Avvertiva una strana malinconia, alimentata dal silenzio intenso appena rotto dal debole suono della risacca; si sentiva sperduta lì, tra i possenti blocchi di pietra, ma anche piena di una pena profonda che quasi sconfinava nel rimpianto. E tutto questo si confondeva in lei con la meraviglia e l’egoistica impressione che il fascino di Troia fosse proprio nel suo annullamento: era come se il momento della sua massima sconfitta fosse anche il momento della sua massima gloria. Cosa poteva esserci di più bello del canto di un cigno morente? Ecco, ora Troia intonava il suo commovente e straziante epilogo: Arwen lo percepiva nell’aria mentre il richiamo di quel luogo si faceva più forte, quasi quel lamento si fosse trasformato in un ammaliante canto di sirena. Come resistere? Ma in fondo… perché resistere?
Arwen tentò di riacquistare il contatto con la realtà, anche se ormai non poteva più essere certa che la sua fosse veramente l’unica verità esistente: tutto in quel luogo riportava ad un altro tempo, un’altra epoca, forse più vera e tangibile della sua. Era quasi una violenza dirlo, ma era la pura verità: che cosa avrebbe potuto rispondere a chi le avesse chiesto in cosa credevano ora gli uomini? Onore, lealtà, coraggio, sono solo parole: come paragonarci alle grandi gesta degli eroi del passato? Arwen si sentì piccola: era già la seconda volta nel giro di un’ora, ma mai come adesso aveva provato anche un senso di invidia, meschinità, contaminazione da parte del mondo e dell’ epoca che le appartenevano, così opposti rispetto alla purezza degli ideali passati.
I suoi compagni apparivano l’uno dietro l’altro. La passaporta li aveva condotti tutti sani e salvi alla loro meta. Arwen fece un cenno di assenso alle parole del professore e rimase ad attendere che il resto del gruppo finisse di riprendersi.
 
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Je Evans
view post Posted on 13/9/2010, 13:21




<< Cantami, oh Diva, l'ira funesta del pelide Achille, che infiniti addusse lutti agli Achei >>

Con queste parole in testa, aveva toccato quella strana fune incantata, chiamata Passaporta, prima di venir risucchiata in un vortice confuso di luci e suoni.
Il grande parco di Hogwarts era sparito, quando finalmente ritornò con i piedi (e tutto il resto del corpo) per terra. Non era abituata a viaggiare in quel modo, così quando si guardò intorno, si ritrovò per terra tra sassi, ciottoli e sabbia.
Spaesata si alzò, trascinando con se il suo leggero ma ben fornito zaino.
Una familiare, ma al tempo stesso discordante, risacca la fece voltare.. Fino a quando i suoi occhi non incontrarono il mare. Uno splendido, piatto mare. Niente a che vedere con l'Oceano furioso, che lambiva con violenza le alte scogliere Scozzesi.
L'aria salmastra spirava mite, trasportando con sè tepore e svariati odori.
Si annusò la pelle della mano, già sapeva di Baia. Sorrise, ritornando ad osservarlo, limpido, azzurro.
Simmetricamente opposta alla spiaggia, v'era una vallata punteggiata di verde. Ulivi, dal tronco nodoso si ergevano imperiosi, e tra essi c'era una statua marmorea, scurita dal tempo.
Ah, ma lei poteva presupporre chi fosse.
"Il mendico cieco... O sto prendendo un abbaglio?" un sussurro quasi impercettibile, mentre il suo indice puntava la figura scura. Erano così giunti ad Ilio, allora.
Stavano calpestando un terreno quasi sacrale..
Ogni singolo ciuffo d'erba poteva raccontare la sua incredibile storia.
"E tu onore di pianti, Ettore, avrai,
ove fia santo e lagrimato il sangue
per la patria versato, e finché il Sole
risplenderà su le sciagure umane".

Quanto adorava quel carme. Si voltò verso il professore, sorridente. Avevano una passione in comune, come aveva scoperto sulla Torre di Astronomia giorni or sono, l'amore per la letteratura.
Non le importava un fico secco del parere degli altri, poteva anche sembrare una 'ragazzina so tutto io' ma.. In quel momento, non se ne sarebbe curata.
Erano a Troia.. Terra di Priamo e di Ettore.. Inutile dirlo, lei aveva sempre sostenuto i troiani.
Ma i suo personaggi preferiti, in ogni racconto, morivano sempre.
Lanciò un'occhiata istintiva a Light, il Prefetto Serpeverde, e ridacchiò tra sé.
Incrociò le braccia e si appoggiò ad un tronco, aspettando che si decidesse il da farsi.


 
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Alexander Black
view post Posted on 13/9/2010, 13:57




Arrival at Troy;




L'arrivo di Alexander venne coronato da una frase di accoglienza da parte del Professor Peverell.
Alexander si sforzò a non iniziare a parlare e dar sfogo di tutte quelle domande che voleva porgli per Troia,
quindi ringraziò rivolgendo uno sguardo e un lieve sorriso al mittente della frase.
Il professor Peverell.
Iniziò l'anno dopo il primo quadrimestre come Docente di Storia della Magia.
Sostituì il Professor Welling che venne chiamato come Auror e dovette lasciare la scuola per il Quartier Generale.
Con il Professor ebbe occasione di conoscerlo durante una mattinata in Giardino e per l'Esame di Storia.
Sperava che grazie a quell'esperienza verso Troia poteva conoscere meglio lui e i compagni che componevano il gruppo della "Scuola di Atene".
La domanda che venne non appena ricevette l'invito all'avanscoperta per Troia,
Alexander pensò
*Ma se si chiama Scuola di Atene perchè andiamo ad Atene?*
in un secondo momento avrebbe risolto questo enigma con il professore in separata sede.
Sarebbe andato un girono nel suo ufficio per commentare la scoperta di Troia che avrebbero fatto da lì a poco.



~ • ~



Dopo i tre ragazzi.
Jessica per i Corvonero e Valerio con Alexnade rper i Grifondoro.
Le casate rappresentate dagli studenti aumentarono.
Ci furono cinque ragazze insieme alla Caposcuola Trhesy per i Tassorosso.
Tre ragazzi che si aggiunsero con Jessica per i Corvonero.
I Prefetti per i Serpeverde.
E insieme a Valerio e Alexander per i Grifondoro si aggiunse il Caposcuola, Xander.
Alexander si fece un ordine mentale delle varie casate presenti in mente.
Dovevano farsi valere anche se in tre.
Dopo essersi radunati attorno al Professor Peverell.
Egli scoprì il modo in un sarebbero arrivati a Troia,
tramite Passaporta.
La passaporta ci venne illustrata, oggetto presente già all'inizio dell'incontro.
Una corda.
Alexander prese saldamente la presa con entrambi le mani sulla corda e pensò fortemente a qualche pesnerio che lo legava a Troia.
Sennò chissà dove sarebbe adnato.
Pensò al cavallo di Troia.
Ulisse, Agamennone.
Pensò all'astuzia del Greco nei confronti dei Troiani.
Entrarono in un vortice appena scattò l'orario della passaporta e arrivarono a Troia,
o almeno per quello che rimaneva della città di Prima ed... Ettore.





Edited by Alexander Black - 15/9/2010, 17:41
 
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Yoruichi
view post Posted on 13/9/2010, 17:45




Non aveva mai viaggiato con una Passaporta. Sentì uno strappo forte sopra all'ombelico, come un gancio che la trainasse magicamente verso il nulla. Tutto divenne un turbinio confuso di colori e di ombre, poi a poco a poco i contorni si definirono, fino ad assumere i toni e le forme del paesaggio turco di fronte al quale si trovavano.
Perse l'equilibrio e per poco non crollò tra le braccia della prefetta corvonero che era venuta con loro, in quella stramba gita. Quando la testa smise di girare dal lato sbagliato, i suoi occhi misero a fuoco e la meraviglia si dipinse sul suo volto.
Un brivido le percorse la schiena: era lì, davvero lì. Stava calpestando i luoghi che millenni prima di lei erano stati calpestati dagli eroi della grande gloriosa guerra. La guerra cantata nel meraviglioso poema epico, dal sommo e impareggiabile poeta Omero.

- Wow - le sfuggì dalle rosee labbra appena socchiuse. L'emozione era forte, non riusciva a capacitarsi come un luogo così grandioso si fosse ridotto a un cumulo di inutili macerie. Il tempo è il più crudele dei maestri. Distrugge ogni suo allievo. Ma la magnificenza di quei luoghi era ancora palpabile, lo spirito degli uomini che avevano calcato la terra su cui lei stessa ora poggiava i piedi si poteva sentire, oltre tutti i secoli che la separavano da quegli avvenimenti.
C'erano i resti di un tempio, che all'epoca doveva essere stato titanico, poco lontano da dove si trovava lei. Scorse delle sculture alla base delle fondamenta e mosse qualche passo incerto, incapace di frenare la sua curiosità, desiderosa di riempirsi gli occhi e il cuore di quelle meraviglie.

SPOILER (click to view)
Yoruichi Slayer
Guanti in pelle d'Erumpent: se colpiti rimbalzano più tipi di magie (1a e 2a classe, se diretti alle mani), la resistenza della pelle permette una presa salda e quasi impossibile da sciogliere
Bacchetta: 10 pollici, Legno di quercia e crine di unicorno
Colazione abbondante
Mantello invernale con alamari d'argento


OT. Agrigento *·*
 
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Akito.
view post Posted on 13/9/2010, 21:01




Il solito strappo all'ombelico.
Giunsero in un declivio erboso che doveva essere la destinazine scelta dal professore, vista la soddisfazione dipinta sul suo volto.
E così lì un tempo era sorta Troia.
In quel preciso punto dove lui poggiava i piedi, secoli prima erano morti combattendo valorosi eroi, e altri avevano compiuto gesta formidabili.
In quel posto si era scritta la storia. Tutti sembravano molto emozinati.
A lui sostanzialmente non faceva alcun effetto.
Gli sembrava obbiettivamete un posto come un'altro.

Sorridendo si avvicinò alla compagnia più gradita della gita. La sua migliore amica , la Prefetta di Corvonero, Evans.


Andromaca...

Le disse camminandole incontro, si era appoggiata ad un'albero.

 
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Vale de ts
view post Posted on 13/9/2010, 21:55




Era lì, davanti a quella corda, a quella Passaporta. Fu uno dei primi a toccare quell'oggetto stregato. Lo toccò. Si trovava nel Giardino della sua scuola, e un solo secondo dopo era dall'altra parte. Poco prima di toccarla ripassò mentalmente alcuni versi dell'opera di Omero. Omero. Quanto genio in una sola persona.
Cantami, o Diva, del Pelìde Achille
l'ira funesta che infiniti addusse
lutti agli Achei, molte anzi tempo all'Orco
generose travolse alme d'eroi,
e di cani e d'augelli orrido pasto
lor salme abbandonò (così di Giove
l'alto consiglio s'adempìa), da quando
primamente disgiunse aspra contesa
il re de' prodi Atride e il divo Achille.

Toccò la Passaporta ed era già dall'altra parte. Ilio. Troia. Erano vicini al mare come alle rovine. Si girò facendo più giravolte su sé stesso. Quell'aria sapeva di antico. Niente da ridire al riguardo, anzi. Ogni sasso, ogni filo d'erba, ogni singola goccia del mare, aveva qualcosa da raccontare. Gli urli dei guerrieri che andavano a lottare, il sangue caldo che scorse anni addietro. Il mare tinto di rosso. Il clangore delle spade contro gli scudi dei pochi che quella notte avevano fatto in tempo a difendersi. 10 anni di lotte e un uomo in una notte aveva saputo terminare tutto. E un altro uomo aveva decantato le gesta degli uni e degli altri. Greci e Troiani. Prese un ciottolo da terra. Teneva in mano secoli e più di storia.
Le scolte intanto
vigilavan dintorno, onde un ostile
non irrompesse repentino assalto
pria che fosse al suo fin l'opra pietosa.
Innalzato il sepolcro dipartîrsi
tutti in grande frequenza, e nella vasta
di Prïamo adunati eccelsa reggia
funebre celebrâr lauto convito.
Questi furo gli estremi onor renduti
al domatore di cavalli Ettore.

Ettore, Priamo, Achille, Agamennone, Menelao, Paride, Patroclo, Ulisse. Alzò lo sguardo e vide delle rovine. Ancora qualche colonna in piedi, statue distrutte rappresentanti divinità. Quante meraviglie si distruggono con la guerra. Cercò di immaginare la scena. Migliaia di guerrieri urlanti parole in greco apparirono intorno a sé, brandendo spade e lance e distruggendo tutto ciò che li circondava. Fece sparire tutto ciò e si concentrò sul tempio, aspettando di poter fare di più.

SPOILER (click to view)
Punti Salute: 100 (+ 11 Oggetti) (+ 1 Duello) = 112

Punti Corpo: 50 (+ 2 Libri) (+ 1 Duello) (+ 12 Oggetto) = 65

Punti Mana: 50 (+ 10 Oggetti) (+ 3 Libri) (+ 1 Duello) = 64

Addosso: Guanti dell'eroe Caduto, Mantello Nero con Alamari D'argento, T-shirt nera, jeans blu scuro.
Nello zaino: 10 Pergamene, Cappello della Nebbia, Pranzo al sacco.
In tasca: Bacchetta in legno di tasso, 12 pollici, flessibile, piuma di grifone e polvere di becco di Augurey.

Cappello della Nebbia:Anche se sembra sgualcito e un po' usato, questo cappello comodo anche per nascondersi fra i babbani, scherma leggermente il capo dai cambiamenti di temperatura e dai danni da incantesimo.
Guanti dell'Eroe Caduto:Resistenti, tengono un buonissimo caldo alle mani grazie al pelo di puffole pigmee, rendono la nostra presa ben salda su ogni cosa che noi indossiamo. Si dice portino il buonumore.


Edited by Vale de ts - 19/9/2010, 15:38
 
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view post Posted on 14/9/2010, 16:57
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Grifondoro VI anno

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Londra

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Tramite passaporta giunsero alla sito prestabilito. Il viaggio durato pochi secondi fu abbastanza movimentato per i novellini e coloro che non avevano mai provato una passaporta. Per fortuna c'era la buonissima aria mite ed influenzata dal mare che faceva riprendere contatto con la realtà. Il sole che si presentava non era affatto male, la sua tenuta comuque leggera che ricopriva il corpetto lo faceva stare bene ne troppo fresco ne troppo caldo. Il paesaggio era bellissimo, il lontananza i resti di un tempio davvero ben conservato nel tempo. I ragazzi presenti si guardavano attorno meravigliati effettivamente tutto quello scorcio era diverso dall' area che tirava a Londra e dintorni. Camminò lentamente vicino al professore, così anche lui era impaziente di vedere cosa la storia riservava loro in quel giorno diverso dall' ordinario tempo scolastico.



SPOILER (click to view)

Punti Salute: 255
Punti Corpo: 239
Punti Mana: 316



Corpetto morso del cobra
Di origine Arabica, questo corpetto leggero e duro protegge il proprio torso dai colpi, dalle lame più affilate e perfino dai veleni. Grande mobilità ai propri arti, ma poca difesa rispetto a colpi incantati.

Bacchetta

Specchietto comunicante con Camille
 
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ghost…
view post Posted on 14/9/2010, 17:29




Dopo di lei arrivarono altre persone. Forse le ultime. Già, perchè il professore li invitò a tenersi aggrappati alla corda che fino a quel momento era stata per terra accanto a lui. Una passaporta. Non aveva mai usato quel tipo di mezzo di viaggio, ne aveva solo sentito parlare tra le mura scolastiche. Chissà com'era. Partirono. Jennifer si aggrappò più che potè alla corda. Il cuore le batteva forte. Chiuse gli occhi. Pochi secondi e poi sentì la terra sotto i piedi e la voce del professore che dava il benvenuto ai suoi studenti a Troia. Aprì gli occhi, un po' balorda per il viaggio. Forse si sarebbe abituata dopo un po' di viaggi. O sperava di non farne mai più. Sperava che la gita andasse meglio di quello. Si guardò in giro, a bocca aperta. Era tutto così spettacolare. Sembrava una landa deserta, senza nulla, solo vegetazione, ma bastava guardarsi attorno per constatare che non era così. A terra si trovavano dei ciottoli. Resti di qualche monumento di Troia. Quanto storia c'era dietro tra quei resti di tempio, tra quei ciottoli, tra quel terreno? Non lo sapeva con precisione. Ma tutto questo l'affascinava. In più il sottofondo delle onde del mare rilassò i nervi della ragazza, facendola riprendere dall'esperienza appena provata. Respirò a pieni polmoni l'aria di quel luogo. Mare. Era quello l'odore che primeggiava in quel posto. Lei ora era sulla terra di una città che era stata leggenda. Un brivido le percorse la schiena a quel pensiero. Era tutto così strano. Alzò lo sguardo verso il cielo: bel tempo. Sorrise. Il cielo non li aveva traditi, avrebbero goduto in pienezza la loro gita culturale. Era raggiante. Finalmente una nuova esperienza, una nuova avventura! Non vedeva l'ora di iniziarla!
 
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» keiko’
view post Posted on 14/9/2010, 17:55




Hogwarts era solo un ricordo di qualche secondo prima, ora era a Troia, la città dei miti e le leggende.
*Qui secoli e secoli fa... morirono numerose persone, per una donna, Elena di Troia, una donna allegra, eh*
Lasciò la presa della corda quando, si rese conto che i suoi piedi non poggiavano più sul prato del Castello e il professor Perevell annunciò l'arrivo nell'antica città turca
Aprì gli occhi, ringraziando il cielo che i suoi abiti non fossero volati durante il tragitto.
Le faceva male un po' la pancia.
*Ahiai, stupide passaporta*
Si guardò intorno: il tempio di apollo, che figata di posto!
Le brillarono per un attimo gli occhi.
Non ci poteva fare niente: le leggende a tema fantasioso e le storie guerresche rimanevano sempre le sue preferite, antiche o nuove che siano, soprattutto se c'era quel pizzico di magia di cui gli Dei dell'Olimpo erano pieni.
Aveva tanta voglia di guardarlo da vicino!
Ma non voleva muoversi senza che il professor Perevell desse il permesso a qualcuno.
Forse aveva già pianificato quella spedizione, non voleva mica andare contro i piani del professore, sarebbe diventata un fastidio.
Motivo per cui, preferì rimanere ferma a osservare il tempio.

Della caverna non si accorse.
Non ora, almeno.


SPOILER (click to view)
Addosso: Camicia nera, gilet smanicato verde scuro, Guanti dell'Eroe Caduto, Pantaloni neri, Anfibi neri, Mantello nero con alamari d'argento. Ciondolo della Scaglia di Drago. Sulle spalle uno zaino di medio-grandi dimensioni.
Zaino: Due indumenti di ricambio, qualche benda, Cappa della Resistenza, Diadema della Veela, un pranzo al sacco mastodontico -cucina orientale + bacchette-

Punti Salute:
118/118

Punti Corpo:
76/76

Punti Mana:
71/71


Edited by » keiko’ - 15/9/2010, 12:26
 
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view post Posted on 14/9/2010, 20:54
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Dall’epoca dei miti e delle leggende

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Gli ultimi ritardatari erano giunti sul luogo e tutto era pronto per la partenza. La piccola fune, che era stata ignorata fino a quel momento, venne stretta dalle numerose mani dei presenti.
Trhesy strinse il suo pezzo di fune e le venne istintivo chiudere gli occhi... il viaggio fu rapido, si sentì come risucchiata dalla passaporta...l’ambiente stava cambiando...
L’impatto col terreno sabbioso le annunciò l’arrivo a Troia. Diede una leggera scrollata agli indumenti e si guardò intorno... Non molto lontano vi era un tempio, o quello che ne restava. L’aria salmastra che si respirava la portò a girarsi su se stessa fino a quando non vide il mare. Sorrise, le piaceva quel posto.
Aveva letto di Troia, una delle città antiche più famose al mondo... famosa soprattutto per una guerra, durata dieci anni, che aveva raso al suolo l’intera città per mano dei Greci. Anzi, per mano di un Greco, Ulisse, che con il suo famoso cavallo aveva architettato una delle imboscate più riuscite della storia.
Nel suo girarsi intorno non potè fare a meno di notare l’ingesso di una grotta.




SPOILER (click to view)
Trhesy porta sempre con sé tutto quello che risulta essere attivo nell’inventario in scheda.
 
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†‡ Drago Nero ‡†
view post Posted on 14/9/2010, 21:26




Era la prima volta che usava una passaporta, era anche una delle studentesse che non era tra le prime ma neanche tra le ultime, afferrò la corda e a quel punto sentì uno strappo all'ombelico, non aveva mai provato nulla del genere.
Dopo un attimo dalla strana sensazione si ritrovò a destinazione, le piaceva molto, e adesso voleva chiacchierare, si era accorta che c'erano i caposcuola, e i prefetti, ma non voleva disturbarli, non sapeva bene con chi iniziare un discorso, allora se ne stette zitta come nel parco.
Aveva visto il prefetto serpeverde che aveva incontrato una sera nella torre di divinazione, per adesso non riconosceva nessun altro, forse era meglio attaccare bottone, ma con chi.
Forse con il grifondoro oppure con i caposcuola oppure con qualcuno della sua casata, beh per adesso aveva deciso di visitare le rovine e i posti li vicino, non voleva incappare in qualche sbaglio, sopratutto perchè c'era tanta gente, che figuraccia poteva fare.

 
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view post Posted on 15/9/2010, 10:50
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Scopro Talenti, Risolvo Problemi

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Era tempo di agire, era tempo di muoversi. La bella fenice volteggiava in cielo, come un falco, che studia attento la propria sfortunata, ed inerme preda, lei faceva lo stesso. Era riuscita a seguirli, in virtù di un misterioso potere, li aveva trovati, ed ora attendeva. Attendeva come tutti, un qualcosa, un destino ancora ignoto. Rivolse un ultimo sguardo, malinconico al grande Tempio, di Apollo Febo, tornando poi sorridente a scrutare i giovani discepoli. Erano arrivati sani e salvi, c'erano tutti, nessuna ricerca dispendiosa, e sfiancante per l'Europa, il che era già qualcosa. Certo, tenersi ad una fune non era stato particolarmente difficile, ma pur sempre un inizio. Sorrise, non poteva farne a meno, la malinconia li avvolgeva, una fredda ma umida cappa di desolazione, ed afflizione, calcavano il suolo dei più grandi Eroi della Storia della Letteratura Mondiale, di un mondo che era ormai perduto, e dimenticato. Erano uomini del tutto diversi, alieni alla loro condizione, ma pur sempre uomini. E forse era quello a fare la differenza, tra il tutto d'un tempo, ed il nulla di questo tempo.
Ottimo, ci siamo tutti, ed è già qualcosa. Ringrazio tutti per avermi risparmiato a parecchie noie, tra le quali informare la Vicepresie. Ora, primo punto di riflessione in agenda, prima di portarvi alla nostra vera destinazione. Come potete vedere siamo a Troia, molto lontani dalla nostra bella isola, ma oserei dire anche molto lontani dalla civiltà del nostro tempo, come si vuole ancora far chiamare. Vi spingerei a riflettere sul tempo che fu, il Tempo di Ettore, ed Achille, di Omero, allora si viveva ancora per qualcosa, la vita scorreva bollente nelle vene, densa di significato, abile nel significante, tutto era diverso. Tutto, e dico tutto. Ora, vorrei evitare i soliti elogi da pochi Galeoni, circa la grandiosità dell'antico, e la miseria del presente, semplicemente vi invito a riflettere sull'evoluzione interiore della nostra Civiltà. Qui, più di Tremila anni fa, si combattè una guerra per Elena, prima di Sparta poi di Troia. Si combattè per l'ideale della Bellezza, l'azione meno nobile, unita al divino, in una commistione oggi ormai ignota, ed inconcepibile. Chi oggi oserebbe combattere per un Ideale? Chi lo farebbe realmente, e non solo a parole? Ormai gli ideali son solo scuse, parole vuote, che hanno il compito di esaltare gli animi, e far tacere il Genio. Detto questo, noi siamo qui sulle tracce del Mondo Antico, e Perduto, verrete messi alla prova, è un gioco di Intelligenza, Passione, Astuzia e Potere. Solo l'unione porterà all'uscita. Ottimo, ora seguitemi, e riflettete, ora che ne avete ancora il tempo.
Sorrise sibillino, prima di incamminarsi, seguendo un dimesso e polveroso sentierino, verso il Tempio, verso il suo grandioso basamento. Gli orli della veste si imbiancavano di polvere, la sabbia sollevata, e la polvere stessa, erano gravide di ricordi, e si attaccavano con insistenza alle vesti, alla Vita, quasi non volendosene andare, portate dal vento, che soffiava lì da migliaia di anni, verso il Mare.


Ultima possibilità per comunicare oggetti, e pozioni.


 
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Je Evans
view post Posted on 15/9/2010, 11:05




Rimase appoggiata all'albero, con lo sguardo che ogni tanto le scappava verso il mare. Avrebbe preferito fare una bella sosta in spiaggia piuttosto che camminare per quella valle che sembrava infinita..
*Che palle..*
Sbuffò abbassando lo sguardo sui suoi piedi. Rise del fatto che magari stava calpestando una qualche cacca sacra o leggendaria..
Il suo secondo nome, pronunciato da una voce familiare la distrasse da quei ridicoli pensieri.
"Yagami.."
Scherzò, sorridendogli.
Aveva usato il suo secondo nome, era un caso o sapeva quanto le piacesse?
Un nome particolare, non come 'Jessica', banalissimo nome inglese.
Il Professore iniziò un lungo monologo sulla perdita dei valori, facendo foscoliani paragoni sul presente e il passato.
Si, ci avrebbe anche riflettuto su quei concetti, ma sinceramente sperava che ci fosse un po' più di azione e meno teoria. Erano a Troia, diamine, potevano esplorare.. Andare alla ricerca di vecchi templi o di tracce magiche ancora attive nonostante i secoli..
Le considerazioni storiografiche potevano anche farle a scuola..
Il discorso finì, ne perse diverse parti, immersa nelle sue considerazioni. Bene, era giunto il momento di agire.
Fatti, non parole.
"Andiamo, che dici?"
Si rivolse a Light, staccandosi controvoglia dall'albero e lanciando un'ultima, malinconica occhiata al mare.
"Anche se avrei preferito fare sosta in spiaggia.."
S'incammino per il sentiero sabbioso, la polvere si sollevava in continuazione sotto i loro passi, chissà qual'era la meta.. Adesso.



Le avevo già postate di la.. Ma le rimetto, nel dubbio:
SPOILER (click to view)
Copricapo Egiziano: Questo copricapo protegge nel vero senso della parola dall’ombra e dalle escoriazioni, e ha l’utilità di favorire la concentrazione a chi lo indossa. (Mana +7, Corpo +7) (
Sostegno del Paladino: Guanti ignifughi, impermeabili, resistendi all'acido, alle basi, al freddo... Proteggono le mani da tutti gli elementi naturali e da colpi fisici. (Salute + 3)
Cappa della Resistenza: Realizzata con scaglie di testuggine, e cuoio di Trinoceronte e Drago, resiste a moltissimi colpi e folate di calore/Gelo. (Corpo + 8, mana +2)
Un bellissimo diadema appartenente al tesoro di una veela.
Conferisce un fascino più prepotente nei confronti del nemico. (Difatti incocando il suo potere blocca l' avversario in quest per un turno, utilizzabile una sola volta per quest) (Mana +2; Corpo +2; Salute +2;)
Mantello di Disillusione
Realizzato con pelliccia di camaleonte , il Mantello di Disillusione rende una buona , anzi ottima mimetizzazione , se il tuo corpo è ben avvolto in questo tessuto esso sembrerà donarti l'invisibilità. (Corpo +8; Mana + 5)
------------------------------------
Punti Salute:
121
Punti Corpo:
91
Punti Mana:
87


 
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Akito.
view post Posted on 15/9/2010, 14:29




Il rumore del mare faceva da contorno alle parole del professore il cui lungo discorso fece da preludio a quanto li aspettava.
Tutto ciò che però colse realmente l'interesse di Light fu il combattere per degli ideali.
Era quanto di meglio chiedeva, lui voleva combattere per i suoi ideali, per le sue ambizioni. Per mettere la firma in un mondo completamente migliore e nuovo.
Il resto era storia, troppo remota per interessarlo realmente.
Quell'uomo era comunque una persona estremamente colta e la stima del giovane Prefetto crebbe sensibilmente in quei minuti in cui parlava.


Ci divertiremo, ne son sicuro. E magari non ti dispiacerà non esserci fermati in spiaggia...

Le sorrise.

Andiamo.






SPOILER (click to view)
Camicia a maniche corte, Nera. Jeans Neri.
Appeso alla tracolla: Cappa della Resistenza: Realizzata con scaglie di testuggine, e cuoio di Trinoceronte e Drago, resiste a moltissimi colpi e folate di calore/Gelo. (Corpo + 8, mana +2)
Nella borsa tracolla: Fazzoletto, libro "L'arte della Guerra", bacchetta, corda di due metri, bottiglia da un litro e mezzo di acqua, due panini presi dalla tavolata a pranzo, coltellino serramanico lama di otto centimetri circa, felpa.
 
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148 replies since 13/9/2010, 00:03   1739 views
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