L'altro lato del negozio, [Quest fissa]

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view post Posted on 5/7/2020, 21:46
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veva appena fatto in tempo ad inoltrare i primi passi nel nuovo ambiente, che una voce alle sue spalle la colse di sorpresa tanto da farla sussultare. Nel voltarsi rapidamente vide che apparteneva ad un ragazzo giovane che avrebbe potuto benissimo passare per un qualche suo parente neanche troppo lontano. Trovò buffo che proprio lui la chiamasse rossa, e il volto le si sarebbe disteso a palesarne il divertimento, se solo il disappunto dell'altro non fosse stato così evidente.
Jolene aveva tutta l'intenzione di spiegarsi: un bel discorsetto si stava già delineando tra i suoi pensieri, le parole tanti piccoli soldatini che avrebbero difeso e giustificato la sua presenza in quel luogo apparentemente vietato. Non aveva nulla da nascondere e ciò le infondeva una sicurezza che in altre circostanze, di fronte al medesimo atteggiamento deciso tanto da non ammettere repliche, avrebbe potuto mancarle. Ma non ci fu il tempo materiale per intervenire: il ragazzo parve sdoppiarsi, in un'impressione singolare che nemmeno la più solida delle sbronze le aveva mai regalato. Intuì all'istante che quelli fossero i famosi FredeGeorge: perché sì, nella sua testa i due erano privi di un'individualità che potesse distinguerne uno dall'altro. Identici nell'aspetto ‒ almeno a quei primi sguardi un po' distratti nella situazione inaspettatamente travagliata ‒, sembrava che condividessero perfino la stessa mente, con tanta prontezza si rincorrevano le loro battute.
Prima ancora che se ne rendesse conto, una di quelle metà la stava già accompagnando verso l'uscita, e a quel punto le proteste erano sul punto di esploderle sulle labbra. Ma ci pensò l'altra metà a fermarli: Jolene seguì con lo sguardo la direzione che indicava, fino a scorgere una scacchiera. Una scacchiera incompleta, a quel che pareva: e la colpa doveva essere sua?
A quel punto non rimasero più freni a trattenerla. Va bene darle della ficcanaso, sapeva di esserlo; ma ladra? Quello era più di quanto potesse accettare, e stizzita dette voce a quei pensieri: «Io non ne so niente, non ho mai nemmeno preso una piuma in prestito senza permesso». Tentò di scostarsi da qualsiasi parte di FredeGeorge fosse quella che la stava scortando verso la porta. Pur non vantando una figura alta o imponente ‒ tutt'altro, piccola e sottile com'era ‒, a Jolene venne naturale piazzarsi a braccia conserte, i piedi leggermente allargati ad offrirle una stabilità che parlava chiaro: stava rivendicando la propria autonomia, non era certo un pezzo della scacchiera da poter muovere a proprio piacimento senza nemmeno stare a sentire cosa avesse da dire.
«Stavo cercando i proprietari per capirci qualcosa di più delle gelatine, visto che nessuno è mai chiaro al riguardo. Mi dispiace se sono entrata dove non avrei dovuto, ma ho visto un tizio che usciva da qui e ho pensato che potesse essere un ufficio. Magari dovreste chiedere a lui della vostra regina.» Il tono rimase fermo anche durante quell'ultima frase in cui, a dirla tutta, non credeva poi molto: per quel che la riguardava, e come traspariva dallo sguardo poco fiducioso con cui scrutava i due, era più probabile che avessero smarrito il pezzo da qualche parte.
Avrebbero dovuto lavorare tutti e tre sulle prime impressioni, perché così come stavano le cose a Jolene quei due non ispiravano grande simpatia: possibile che si lamentassero dei clienti curiosi quando la loro intera politica delle gelatine d'oro si basava sul mistero e sul non detto? Avrebbe scommesso la mano destra che ormai erano abituati a ritrovarsi gente nel retrobottega, non poteva credere che quella fosse l'accoglienza che riservavano a tutti. Insomma, abituata com'era a ben altri trattamenti, appariva chiaro come l'avessero punta sul vivo.

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view post Posted on 12/7/2020, 10:02
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Gli animi si stavano scaldando in fretta. Capita quando iniziano a volare accuse, e in effetti i proprietari del negozio non erano andati tanto per il sottile. Era comprensibile la loro tensione, da anni dovevano guardarsi le spalle da una concorrenza spietata ma non altrettanto creativa che tentava di compensare mandando di tanto in tanto qualche clientuccio a spiare qui e là. La cautela giustificava la loro reazione? Probabilmente non agli occhi di Jolene, integerrima fin nel midollo e accusata senza aver fatto nulla di male se non peccare di curiosità e candore. Stava forse ricevendo un trattamento corretto?
«Via, Fred, con più garbo.» Ridacchiò il gemello che li aveva trattenuti, forse con l'intenzione di smorzare i toni in seguito alla reazione della ragazza. Non mandavi avanti un’attività facendoti nemici, in effetti, no? «Siamo noi i proprietari che cercavi», specificò poi, forse un po’ inutilmente quel punto.
Poteva avere l’aria più cordiale, ma chiunque li conoscesse meglio avrebbe potuto dire con facilità che di solito erano molto più spensierati e leggeri. «Abbiamo avuto dei... problemi, diciamo, ultimamente. Per questo siamo così tesi.» Se erano delle scuse facevano abbastanza schifo. «Problemi di fiducia, per così dire.»
«Il tuo atteggiamento non aiuta granché.» Era infine intervenuto il gemello che la voleva ricondurre fuori. «E neanche addossare la colpa su tizi immaginari.»
«In effetti no, ma senza prove...»
A quel punto, per quanto improbabile, una quarta voce si aggiunse a quel coro battagliero. Una voce di donna, sottile e stridula ma satura di sdegno. «Fatemi uscire da qui! Voi non sapete chi sono io!»
Fred sgranò gli occhi, George aggrottò la fronte. Entrambi guardarono nella direzione di Jolene; o meglio, dai suoi indumenti, da una tasca o una piega. La voce proveniva da lì.
«Vi pentirete di aver rapito la Regina Bianca, è una promessa!»

 
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view post Posted on 16/7/2020, 16:16
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olene si ammorbidì leggermente in seguito all'ulteriore intervento di quello che doveva essere il George di FredeGeorge. La linea delle spalle si rilassò visibilmente e le braccia vennero rilasciate lungo i fianchi, anche se la situazione era ancora lontana dall'essere chiarita. Le spiegazioni sui cosiddetti problemi di fiducia erano tutt'altro che chiare, ma probabilmente non avrebbe potuto pretendere molto di più: erano affari del negozio, lei si sarebbe accontentata delle scuse. Pensò che i gemelli – non c'erano dubbi che fosse quella la parentela – avessero avuto dei problemi con qualche vecchio collaboratore, qualcuno che probabilmente aveva tentato di rubare qualche loro invenzione. Dovevano temere che lei fosse una sorta di spia: si arrivava così a spiegare meglio il sospetto immediato e, se non proprio a giustificare, almeno a comprendere un po' meglio il comportamento di FredeGeorge. Naturalmente, la sola idea che Jolene avesse a che fare con simili faccende era ridicola. Almeno quanto quella secondo cui si sarebbe messa a blaterare di tizi immaginari dall'aria losca, ma a quel punto era arrivata a pensare che la diplomazia non fosse esattamente tra le corde dei due.
La voce stridula e infuriata lasciò perplessa la rossa per prima. Jolene fissò i gemelli con due occhi tondi di sorpresa, dopo che per istinto li aveva fatti dardeggiare per il retrobottega. La fonte, però, non sembrava trovarsi intorno a lei: presto Jolene abbassò il mento per osservare i propri vestiti, da dove proveniva il suono. Meraviglioso, ci voleva solo questa a dimostrare che sono innocente. La situazione si stava mettendo male, perfino l'ingenuità da bambina di Jolene riusciva a cogliere le implicazioni di quel colpo di scena. La sua sorpresa era evidente, le si leggeva in viso come su un libro aperto. A causa dell'incredulità non pensò subito a difendersi da possibili accuse, bensì a capire fino in fondo come avesse fatto la regina bianca a finirle nelle tasche – almeno, quelle erano le apparenze. Cominciò allora a tastare disordinatamente le tasche dei pantaloni, in cerca della forma estranea del pezzo di scacchi. Sarebbe eventualmente risalita alla camicia, pronta a tirare fuori la regina non appena l'avesse scovata.
«Signora... regina?» domandò, incerta lei per prima di che cosa stesse dicendo. «Dov'è? Come diamine c'è finita?» Perché lei non ce l'aveva messa, quello era sicuro. Spiegarlo sarebbe stato un altro paio di maniche. Tra l'altro sperava che tra le peculiarità di quegli scacchi non ci fossero abilità come morsicare o ferire in qualche altro modo, perché, a giudicare dalle sue minacce, Sua Maestà era abbastanza indispettita da avere voglia di vendicarsi del trattamento subito.

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view post Posted on 22/7/2020, 13:06
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Un verso stizzito suggerì a Jolene che la protuberanza nella tasca della camicia apparteneva proprio ad una Regina Bianca schiacciata senza troppi riguardi.
«Che modi!», continuò a lamentarsi mentre la giovane strega la liberava e la restituiva alla luce. Si trattava di una figurina marmorea ma piuttosto vivace; rotonda e panciuta dalla vita in giù, osservava i dintorni con occhi vispi e una smorfia indispettita. Diede un colpetto alla corona che le adornava la testa prima di riprendere la propria filippica.
«È stato orribile, orribile. Rapita in modo tanto villano!»
Se non altro quella scena surreale aveva avuto come effetto collaterale di zittire i gemelli anche se non sarebbe stato difficile intuire il corso dei loro pensieri una volta che si fossero ripresi dalla sorpresa. Gli indizi a sfavore di Jolene non facevano che aumentare.
La Regina stava giusto spiegando come fosse stata strappata via dalla scacchiera per ritrovarsi nel buio —presumibilmente offerto dalla tasca della giovane White— che i proprietari iniziarono a trarre le loro conclusioni. «Una coincidenza molto curiosa, George.»
«Ne convengo, Fred», ammise riluttante il fratello. Un sospiro, come se gli pesasse quello che stava per dire. «Forse, dopotutto, è il caso di coinvolgere le autorità.»
Scoccò un'occhiata in direzione di Jolene che ancora teneva nel palmo la pedina furente. «Detesto farlo, ma...» "Ma sei stata colta con le mani nel sacco, letteralmente", sembrava dire il suo sguardo.

 
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view post Posted on 27/7/2020, 10:26
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n senso di irrealtà appannava le percezioni di Jolene, che non era in grado di capacitarsi del ritrovamento della Regina proprio all'interno della sua tasca. Nel tenere l'oggetto incantato sul palmo della mano, la ragazza lo studiava, divisa tra la meraviglia per la sua singolarità e il senso di orrore dovuto all'intera situazione. Si sforzò di ripercorrere i minuti precedenti, a partire dal momento in cui aveva messo piede nel negozio: c'era mai stata occasione per qualche ladruncolo di passarle le prove delle sue colpe? L'unica figura che le venisse in mente era proprio lo strano tipo che aveva seguito fino al retrobottega, tuttavia, se pure si fosse trattato del fantomatico concorrente, non c'era motivo per cui avesse voluto separarsi della refurtiva quando ormai era così vicino a farla franca. Quali erano le alternative? Poteva forse essere stato uno dei gemelli a farle scivolare la Regina Bianca nella tasca? Magari Fred, nel momento di scortarla verso l'uscita. Ma non aveva senso, non vedeva proprio che motivo potesse avere per inscenare un furto. La terza possibilità era che la Regina fosse caduta dalla scacchiera nel momento in cui lei vi era vicina, e per uno scherzo ben articolato del fato avesse imboccato proprio l'apertura del taschino. Poco probabile, certo, ma ogni ipotesi le sembrava ugualmente assurda.
Era difficile ragionare senza prove: Jolene si stava sforzando di arrivare a capo di quella storia, ma non aveva ancora abbastanza indizi per riuscirci. Lo stesso non si poteva dire di FredeGeorge, che ormai erano del tutto convinti della sua colpevolezza e ora volevano chiamare le autorità. Nel sentirlo, Jolene ebbe un moto di insofferenza del tutto irrazionale: come poteva pensare e arrivare a fondo della faccenda, se loro non le lasciavano un attimo di tregua?
Cercò quindi di frenarli: «Un momento, vi prego». Per essere una in condizioni così sfavorevoli, Jolene aveva proprio uno strano atteggiamento. Era più preoccupata di risolvere il mistero, senza pensare di mettere un vero impegno nella propria difesa immediata. Se pure i gemelli si fossero decisi a chiamare le autorità, era probabile che Jolene riuscisse a mantenere una certa calma: in qualche modo era convinta che la sua innocenza sarebbe saltata fuori. Se avesse potuto, avrebbe fatto in modo che accadesse anche prima di coinvolgere gli Antimago.
«Signora Regina, quello che le è successo è terribile. Dobbiamo assolutamente trovare il colpevole, di certo lei potrà aiutarci?» Sollevati i palmi all'altezza del proprio viso, Jolene cercò di catturare tutta l'attenzione della Regina. «Immagino che al momento del... uhm, rapimento, lei si trovasse al suo solito posto, giusto? E non ha visto qualcosa della persona che l'ha trattata in quel modo? Un dettaglio qualsiasi... O, forse, ha sentito la sua voce? Lei o i suoi compagni di scacchiera avrete sicuramente qualche informazione utile.» Così dicendo lanciò un'occhiata in direzione degli altri pezzi, senza tuttavia osare avvicinarsi. Preferiva rimanere con le mani bene in vista e lontana da altre invenzioni degli Weasley, consapevole di stare già mettendo alla prova la loro pazienza.

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view post Posted on 3/8/2020, 16:55
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La scena del crimine non avrebbe potuto essere più chiara di così ed i gemelli, pur non qualificandosi di certo come detective provetti, parevano piuttosto sicuri del verdetto di colpevolezza. Nemmeno la testimonianza della Regina Bianca aveva aiutato il caso di Jolene.
La strega, dal canto suo, rifiutava di rimanere lì inerte mentre i proprietari del negozio le davano della ladra senza alcuna possibilità d’appello. In suo favore andava detto che non si scompose granché e forse fu proprio la gentilezza in quella richiesta a convincere i gemelli (George, quantomeno) ad accordarle qualche minuto per spiegarsi.
Infatti, quando miss White rivolse la propria attenzione nuovamente verso la povera vittima George tentennò un attimo, al contrario del fratello che proprio non condivideva il medesimo spirito. Era strano vederli in disaccordo dopo la sintonia estrema dimostrata in precedenza: che fosse tutta una messinscena? Si erano accordati per metterla nei guai? Gestivano un negozio di scherzi in effetti, forse Jolene era caduta vittima di una delle loro famose burle.
Alla Regina, invece, non poteva interessare meno quella diatriba, contava solamente farla pagare al malfattore che aveva avuto il coraggio di rapirla.
«Bada. Non fare l’innocentina con me, ragazza...» Stava giusto dicendo in quel momento la pedina alterata. «Sei in combutta col Re Nero, ammettilo! Avrei dovuto immaginare che la storia dell’udienza fosse una trappola codarda.» L’interrogatorio non stava esattamente andando come previsto, gestito dalla furia trainante della Regina.
Eppure la giovane strega non aveva fatto niente di male, come poteva l’altra accusarla con tale veemenza? Spergiurava? A che pro? Oppure credeva davvero a ciò che diceva?
Fred sbuffò spazientito. «Abbiamo finito? Non vedo cos’altro--»
«Aspetta», lo rimbeccò il fratello mentre si avvicinava al ripiano con la scacchiera, guidato dalle parole di Jolene. «Voglio vedere una cosa...»
Gettò un’occhiata al ripiano intero studiando la formazione delle pedine spaiate sulle diverse case bicromatiche. «Re Nero», cominciò «è vero quanto ha detto? È stata questa ragazza a rapire la Regina Bianca?» Parlando indicò la figura di Jolene, ma la pedina d’ebano stava già scuotendo la testa.
«Parola d’onore, mai vista prima. La mia formidabile avversaria è svanita nel nulla appena l’ho raggiunta.» Finalmente una buona notizia!
«Andiamo, è ridicolo.» Finì per sbottare il gemello che dall’inizio non aveva voluto sentire ragioni. «I pezzi non svaniscono da soli.»
«E se fosse così?» La domanda enigmatica di George non venne rivolta a nessuno in particolare. Il rosso rimase assorto nei suoi pensieri per un paio di secondi prima di proseguire: «Pedone nero in C5.»
Il pedone che occupava la casa D4 si riscosse dal proprio letargo e avanzò pimpante in diagonale; sulla casella a cui puntava c’era ad aspettarlo un secondo pedone del colore complementare. Non appena si fu avvicinato, il pedone bianco che stava in D4 scomparve nel niente. Un verso sorpreso si levò dai restanti pezzi in gioco.
Con la medesima aria assorta di prima, George si tastò le tasche e sfilò senza dire nulla la pedina scomparsa.
«Okay, questo è strano.» Dovette ammettere Fred. «Dovrebbero finire di lato alla scacchiera.»
«Dev'essere un difetto dell’incantesimo svanitore. Stupido prototipo.» Una risata amara gli sfuggì dalle labbra prima che si voltasse di nuovo verso Jolene tendendo una mano per prendersi la Regina ammutolita. «Mistero risolto, a quanto pare. Ti dobbiamo delle scuse.»
Il verso prodotto dal gemello non sembrò affatto contento, ma l’occhiata di George lo rimise sull’attenti. «Tante scuse. Menzionavi delle gelatine d’oro… cosa possiamo fare per te?»

 
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view post Posted on 7/8/2020, 19:25
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L
a Regina Bianca non voleva sentir ragioni, invece di collaborare alle indagini continuò a rimbeccare Jolene, convinta della sua colpevolezza. La ragazza, a quel punto, avrebbe rischiato di cedere all'esasperazione – l'interrogatorio improvvisato era la sua carta migliore, se non funzionava quello le sarebbe toccato reinventarsi –, non fosse stato per un dettaglio menzionato dalla pedina: udienza? Re Nero? Per Merlino, che cosa combinavano quegli scacchi nel tempo libero?
Fortunatamente, uno dei gemelli sembrò altrettanto incuriosito, e un po' meno propenso di suo fratello a mettere Jolene nelle mani delle autorità. La ragazza lo seguì con lo sguardo, senza osare avvicinarsi alla scacchiera. Quando il Re Nero testimoniò a favore della sua innocenza, per poco Jolene non esclamò qualcosa come Ve l'avevo detto!. Il suo sguardo, ad ogni modo, era abbastanza eloquente, nello spostarsi da un gemello all'altro era illuminato da una nuova vivacità.
Il mistero si risolse di lì a poco, finendo per rivelare come tutti loro fossero stati ingannati dalle circostanze e portati a complicarle più del necessario. Non c'era di mezzo nessun ladruncolo, neanche l'ombra di qualche sporco inganno (se non, forse, quello architettato dal Re Nero per togliere di mezzo la Regina avversaria). Forse Jolene non sarebbe mai diventata una detective provetta ma, quantomeno, ora non c'era più nessuno a puntarle contro un dito accusatore. Sentì immediatamente l'atmosfera più leggera, a dispetto del disagio completamente nuovo dei gemelli. Si ritrovò così a sorridere a George mentre gli porgeva la pedina. «Signora Regina» cinguettò a mo' di saluto.
«Scuse accettate» fu il commento successivo. Aveva trovato un tono più abituale, quasi allegro. Ora che la sua innocenza era stata dimostrata, e che aveva ricevuto delle scuse, non c'era più niente a preoccuparla o tenerla sulle spine. Lungi dall'essere rancorosa, si sentiva anzi propensa ad accordare ai gemelli un certo grado di comprensione: al loro posto avrebbe agito con più tatto, ma ognuno era fatto a modo proprio. «Sono contenta che alla fine non ci sia di mezzo nessun concorrente sleale», aggiunse, manco fossero affari suoi.
In seguito, incoraggiata da George, spiegò meglio come mai li stesse cercando: «Oh, sì, proprio così. Mi hanno detto che le gelatine servono per accedere a dei prodotti speciali. Ne ho raccolte un po'» mentre così diceva, estrasse da una tasca – diversa da quella in cui era capitata la Regina – la sacchetta che conteneva le gelatine d'oro. Le fece tintinnare allegramente. «Sono dodici. Bastano per prendere qualcosa?» Si guardò intorno, cercando di capire quali fossero i prodotti disponibili.

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view post Posted on 15/8/2020, 17:18
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La tensione si era infine allentata e i ruoli si erano invertiti: toccava agli accusatori battersi il petto con un sentito mea culpa. La Regina Bianca non fiatò mentre faceva ritorno alla scacchiera, preferendo ribollire nel suo silenzio stizzito.
Jolene dette l’ennesima prova di classe quando si limitò ad accettare quelle scuse raffazzonate senza andare a rincarare la dose. Pochi, al suo posto, avrebbero mantenuto la medesima calma e la medesima grazia, ma con ogni probabilità il garbo sarebbe stato ricompensato.
Infatti, la peculiare moneta con la quale la ragazza si stava presentando ai gemelli non le avrebbe permesso di comprare niente di quel che veniva legalmente venduto in negozio, tuttavia le dava l’accesso ad un giro ben più piccante ed esclusivo.
«Ullalà, quante sono!» Al più affabile dei due si era illuminato il volto nel contare le gelatine d’oro. «Pensare che stavamo per accusare una così affezionata cliente. Imperdonabile, eh?» E diede di gomito al fratello che brontolò un “imperdonabile” di rimando prima di iniziare a spiegare.
«Quella che vedi esposta in negozio è solo una parte dei nostri prodotti, i più rari li teniamo lontani da occhi indiscreti. Niente a che fare con scherzetti e giocattoli.»
«Non ci facciamo molta pubblicità perché ci piace sceglierci la nostra cerchia, per così dire.» Incalzò l’altro. «Ma direi che tu rientri a pieno titolo, dopo quel che ti abbiamo fatto passare. Vieni.»
Il giovane si diresse verso una parete spoglia del magazzino e, a bacchetta sguainata, mormorò poche parole inudibili che produssero come effetto quello di far sparire il muro e sostituirlo con una nicchia piccola ma ricca di articoli che stonavano con i prototipi in mostra sul resto degli scaffali.
«Dai pure un’occhiata.»


Ci siamo! QUI trovi gli articoli con descrizioni e prezzi relativi. Riguardo al numero di gelatine ho visto che non ti è stato registrato l'ultimo acquisto al caveau delle gelatine (lo aggiorno ora), ma rintracciando i vari post dovresti arrivare a 13 gelatine e non 12 (+1 nella Ruota dei Senza Testa di Halloween).

 
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view post Posted on 18/8/2020, 19:47
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T
utto è bene quel che finisce bene: presto, Jolene fu troppo assorbita dalla curiosità per dare la benché minima importanza al malinteso avvenuto. Ogni premessa le lasciava intuire che ciò a cui aveva accesso era una selezione unica, qualcosa che sarebbe stato difficile trovare sul mercato anche al di fuori del negozio di scherzi.
Seguì il gemello in un silenzio carico d'aspettativa, la sacchetta delle gelatine stretta tra le dita della mancina. Si sorprese a pensare che avrebbe avuto una bella storia da raccontare ad Oscar e Virginia e, probabilmente, delle descrizioni di oggetti ancora più sorprendenti. Non udì le parole pronunciate dal gemello, ma in un battito di ciglia lo spazio di fronte a loro, inizialmente vuoto, svelò una piccola collezione esclusiva.
«Dai pure un'occhiata.»
Non se lo fece ripetere due volte, muovendo alcuni passi per poter osservare agevolmente. Non erano molti oggetti, ma ognuno di loro aveva un aspetto dissimile da ciò che si vedeva normalmente nelle vetrine dei negozi, anche quelle dei Maghi. Braccialetti e ciondoli, perfino una pelliccia che in inverno avrebbe sicuramente fatto una figura di tutto rispetto. Di certo nessuno aveva l'aspetto degli scherzi degli Weasley: niente colori sgargianti, ma materiali e lavorazioni più adatte ad un antiquariato.
«Davvero non somigliano alla merce che si vede nel negozio» commentò, chinandosi leggermente per osservare meglio una piuma che pendeva come ciondolo da una collana. Aveva bazzicato da Sinister troppe volte per azzardarsi a toccare qualcosa. «Immagino che abbiano anche poteri altrettanto singolari, dico bene?»
Un solo articolo presentava una linea essenziale: un bracciale privo di qualsiasi decorazione. Jolene tendeva a prediligere la semplicità, così ne venne attirata innanzitutto per gusto personale. Allo stesso tempo, pensava che spesso i poteri più sorprendenti si nascondono in manufatti dall'apparenza dimessa, pensati per non attirare l'attenzione tanto quanto un braccialetto attorcigliato nelle sembianze di un serpente o una pelliccia folta e voluminosa.
Accennò al bracciale: «Quanto viene quello?». Se avesse avuto gelatine a sufficienza, avrebbe concluso lo scambio.

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Confermo l'intenzione di acquistare il bracciale di Damocle :fru:
 
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view post Posted on 21/8/2020, 11:07
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«Ci piace diversificare il portafoglio.» Fu la risposta vaga all’osservazione acuta della giovane infermiera.
Lasciandole spazio per osservare la mercanzia, i gemelli si beavano dell’apprezzamento implicito nei modi di fare di lei. Un sorriso storto comparve sui loro volti all’insinuazione. «Dici bene. Per esempio,» uno dei FredGeorge si fece avanti per intercettare lo sguardo dell’altra. «il bracciale di Damocle che stai puntando ti permette di sorprendere ipotetici avversari con un doppio attacco rapido. »
«Dodici gelatine ed è tuo.»
L’acquisizione seguì senza ulteriori intoppi e i gemelli ebbero cura di incartare il bracciale in modo tale da farlo passare inosservato una volta che Jolene fosse tornata nei locali principali del negozio.
«Malintesi a parte, è stato un piacere. Considerati la benvenuta.»

Ci siamo! Ti ho rapita per più post del previsto, ma da ora in poi non dovresti avere problemi coi gemelli. Puoi rispondere o meno, come desideri. Buon proseguimento!

 
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view post Posted on 14/12/2020, 00:43
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Nemo me impune lacessit Nessuno mi aggredisce impunemente.

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Memory MacWood
[Sala Comune Tassorosso - la sera prima di Halloween]
La curiosità e la scoperta erano dei punti abbastanza fermi per la piccola Tassorosso.
Aveva scartato il suo pacchetto deliziandosi la vista con quel contenuto. Dopo aver stuzzicato con l'indice le ali di un cioccostrello, sorridendo, era tornata nella mischia per mostrarli ai compagni.
Qualcuno stava già mettendo il naso qui e là, mentre qualcun altro, nonostante il sorriso stampato, manteneva una certa discrezione.
Con Gwen, Memory aveva ingaggiato una finta battaglia tra cioccoragni. Interessante spunto prima di mangiarli.
Più oltre poi c'era chi invece aveva un bel da fare con ben altro.

- Ehi, cosa hai di bello lì?

- Puoi aprire la scatola ogni mattina e lasciarti prendere in giro un po', per iniziare bene la giornata.

- O magari tenerla con te tra i libri per fuggire meglio dai compiti.


Una magica scatola dai milleuno scherzi.
Tra le risate, l'intesa era balenata e Gwen e Memory avevano scoperto l'un l'altra la scintilla che in pochi istanti aveva illuminato lo sguardo di ciascuna.
Dev'essere davvero interessante il luogo da cui proviene quella scatola.
- O forse è molto interessante chi l'ha inventata.

Alcuni compagni avevano perciò spiegato quello che avevano visto in vendita in quel certo negozietto dei tali fratelli Weasley.
Oh si, a Diagon Alley…
- C'è sempre qualche ragazzino col naso appiccicato a quella vetrina!
Uhm, forse è arrivato il momento di far rifornimento di biscotti gufici per Spuma.
- aveva esordito d'un tratto Memory - Che ne dici se vieni con me e facciamo un salto anche là? - si era rivolta con spontaneità alla Prefetta. E subito indicando un concasato dall'aria piuttosto concentrata:
Forse troviamo l'idea giusta per fare un vero scherzetto anche a lui, prima ancora che finisca di studiare la sua scatola.

[Tempo dopo, in dicembre]
Così alla fine, avevano deciso davvero di andare a Diagon Alley e ritagliarsi un giro in quel negozio che prometteva meraviglie.
Gwen, hai visto su uno degli ultimi numeri del Profeta? E mentre il treno le portava a Londra, Memory cominciò a rovistare nella sua tracolla alla ricerca del giornale, per mostrare a Gwen la foto di un cantante tanto in voga in quel momento nel mondo magico. Solo che non fu il Profeta a finire tra le sue mani:
Toh, guarda! - esclamò tirando fuori una specie di medaglia, o moneta o comunque un ninnolo a suo modo luccicante.
Guarda Gwen, me l'hanno regalata da Zonko. L'ho gettata nel mucchio qui dentro, senza più ricordarmi di chiedere a Camille a cosa serve…
Tu ne hai idea?

Memory condivise la desolazione con la compagna solo per pochi istanti. Piuttosto allargò il suo gran sorriso:
E se le indossassimo?
Rapidamente riferì all'amica l'idea che le era appena venuta: per quel giorno il loro legame sarebbe stato visibile anche con quel piccolo simbolo.
Oh, di sicuro non era quello lo scopo di quelle due chicche pressoché identiche, ma quello era un giorno di giochi!
Strinse anche lei la propria Bacchetta e con un semplice cenno fu come se le due Tassorosso si preparassero a sincronizzare i loro respiri. Pose anche lei l'oggetto sulla parte sinistra del petto e puntando ordinò che aderisse: Epòxy. L'enfasi indotta su quella "o" avrebbe voluto far sperare in una presa rapida.
E come la corsa del treno, anche le due ragazze proseguirono nei loro discorsi leggeri.

Scese dalla vettura, non mancarono di trovarsi d'accordo di andare innanzitutto là dove ormai non vedevano l'ora di essere.
Il fatto di averne parlato a lungo e aver altrettanto a lungo fantasticato sui frammenti ottenuti da altri visitatori, non aveva fatto altro che alimentare le meravigliose promesse sul negozietto. Era quasi diventata un'avventura nelle aspettative delle due giovani, più che il semplice sopralluogo di un posto in cui la magia creava aggeggi volti alla risata e allo scherzo.
Quando sulla porta, l'amica si scostò per farle posto per prima, con un cenno del capo la ringraziò e avanzò di poco per permetterle di raggiungerla con pochi passi.


Statistiche
PS: 209/209
PC: 94/94
PM: 126/126
PP: 225
EXP: 22,5

Conoscenze
• Prima Classe: tutta
• Seconda Classe: tutta, tranne Orcolevitas/Monstrum
• Terza Classe: tutti i 'normali'
• Conoscenza teorica dell'Ardemonio
•Innati: Acclario, Aparecium, Ardesco, Illegibilus, Lapsus, Luminarium, Manina, Orchideus, Veronesi, Vitreo.

Inventario
•Bacchetta
• Macchina Fotografica Magica
• Mantello Cinese accuratamente ripiegato in borsa
• Bracchiale Yürei
• Bracciocchio
• Anello del Giusto
• Anello con Giada
• Anello Luminoso
• Anello Vegvisir
• Ciondolo Akashita
• Caduceo
• Borsa
• Sacchetto Portagaleoni
• vari pezzi in valuta dei Maghi
• Guanti di Newt Scamander
• Un sacchetto di Api Frizzole
• Una cioccorana già scartata
• Un numero della Gazzetta del Profeta
• Pantaloni Chiari
• Altri indumenti babbani
• 1 Gelatina D'oro

Riassunto
Durante la festa di Halloween in Sala Tassorosso, le ragazze "scoprono" gli articoli dei Weasley. Cedono alla curiosità e decidono di andare insieme. Sul treno si chiedono cosa siano le due Gelatine d'oro e non avendo la risposta provano a farne un simbolo di amicizia. Arrivano al negozio per cominciare la loro avventura esplorativa.

Danni
- nessun danno

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view post Posted on 14/12/2020, 00:44
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Susan Gwen Nieranth
La piccola festicciola organizzata per Halloween in Sala Comune, che aveva tenuto impegnate Prefetto e Caposcuola per diversi giorni, poteva dirsi conclusa con successo: gli scherzetti che alcuni Tassorosso avevano ricevuto erano finiti con il rizzare elettricamente le chiome di alcuni studenti, o con il riempirli di inchiostro simpatico dalla testa ai piedi. Le risate e il divertimento non erano mancati, come anche la curiosità di Gwen per quelle strane scatole. «Milleuno scherzi magici hai detto?»
Molti concasati ne conoscevano le caratteristiche, altri come Gwen e Memory, erano invece affascinati da quella novità. Gwen in particolare non aveva mai messo piede in quel rinomato negozio e non riusciva a spiegarsi perché non lo avesse ancora fatto. Chiacchierando quindi con la sua amica Mem, dopo aver passato la serata a divertirsi e a giocare con dei buonissimi cioccoragni, i discorsi riguardo quelle bizzarre scatole proseguirono, fin quando la stessa Memory non accennò alla voglia di constatare, con i propri occhi, se quel famoso locale fosse davvero così interessante. Bastarono pochi e complici sguardi tra le due ragazzine per assicurarsi di stare pensando la stessa, identica, cosa.
Non risulta dunque difficile immaginarsi le due Tassorosso sedute su di un treno diretto a Londra, con il proposito di recarsi al Paiolo Magico unicamente per attraversarne il magico muro.
«La SNasa esiste davvero!» Fu la risposta istintiva di Gwen verso la compagna, che era in cerca del giornale nella sua borsa. Era rimasta così affascinata dall'articolo della McLinder che fu il primo pensiero di Gwen in quel momento, mentre le rotaie del treno giravano veloci, provocando il consueto movimento rilassante in ogni vagone. Anziché la copia della Gazzetta però, Memory dalla sua tracolla estrasse una particolare forma di valuta sconosciuta. Sconosciuta almeno per loro, che non ne avevano mai vista una e che, seppure avessero udito storie su fantomatiche Gelatine D'oro, non avrebbero mai saputo ricondurle a quelle monete. D'altronde, che forma avevano? Il tipico cilindro sottile degli spiccioli oppure erano come un fagiolo? Snelle o grassocce?
Il Prefetto osservò perplessa l'oggetto, ascoltando la spiegazione della compagna fin quando anche una lampadina nella sua testa non si accese. Rovistò a sua volta nel proprio zaino ed estrasse un oggetto coincidente con quello che Memory le stava mostrando:
«Lo ha dato anche a me l'ultima volta che ci sono stata!» Rispose mostrando la particolare moneta. «Ma nemmeno io ho idea di cosa sia, né di come usarla..» La delusione nel tono di voce era evidente. Cosa avrebbero dovuto farsene? Non sapevano nemmeno se valessero davvero qualcosa.
Gwen continuava ad osservare quei due gingilli, nella speranza che prendessero vita e svelassero ogni loro mistero. Al contrario invece, Memory aveva avuto un'idea molto più interessante e proficua, oltre che fraterna: un semplicissimo incantesimo avrebbe potuto attaccarle ai loro vestiti, come delle spille, rendendo così le due ragazzine accomunate anche per il mondo esterno, perché internamente sapevano già di essere legate tra loro, senza altri fronzoli o giri di parole.

«Sì, conosco l'incantesimo e mi piace moltissimo l'idea!» Era praticamente pronta, con la sua fedele bacchetta di quercia nella mano destra, attendendo che anche la compagna si convincesse sul da farsi. Cercò poi la posizione perfetta per quell'oggetto, spostandolo verso il lato sinistro del petto, sopra il proprio cuore, e quando fu soddisfatta puntò la bacchetta tra gingillo e stoffa, tenendoli vicini tra loro. «Epòxy» Quasi in coro con la compagna, accentò la seconda vocale di quella formula, dandone la cadenza più giusta.
Intanto il treno era giunto a destinazione e come tutti gli altri passeggeri, anche le due Tassorosso scesero dalla vettura, intenzionate a raggiungere Diagon Alley il prima possibile per soddisfare la loro curiosità. Il negozio dei gemelli Weasley era ben visibile in quell'unica stradina, l'enorme e fulvo uomo che alzava il suo cappello non passava di certo inosservato. Con tutta la gioia del caso, Gwen sorrise a Memory non appena raggiunsero l'ingresso.
«Ci siamo!» Impossibile non notare la sua agitazione, aprì subito la porta, ma fece entrare prima la compagna: «Dopo di te» Le disse con un eloquente riverenza.


Statistiche
PS: 162/162
PC: 87/87
PM: 100/100
PP: 190
EXP: 14

Conoscenze
• Prima e Seconda classe di incantesimi Completa (esclusi proibiti)
• Conoscenza puramente teorica dell'Ardemonio, per esperienza diretta

Inventario
• Bacchetta in legno di quercia, tre baffi di gigante, 11", semi flessibile
• Un bracciale con inciso il nome "Susan Nieranth", al polso sinistro
• Bracciale Yūrei, al polso sinistro
• Catena della notte, nascosta sotto la maglietta
• Stivaletti Lewam Markis
• Fagottini ripieni di Burrobirra(×1sacchetto)
• Ghost Cupcake(×3)
• Torroni Sanguinolenti(×2)
• 1 Gelatina D'oro

Danni
- nessun danno

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Salve :fru:
Come si può ben leggere, due Tassorosso sono in combutta per capire a cosa servono le Gelatine D'oro mentre le player vorrebbero ottenerne altre. Dunque, hanno deciso di incollare in bella vista l'unica che possiedono, ma abbiamo lasciato la questione in sospeso per permettere al Fato di deciderne l'esito, come giusto che sia!
Speriamo di non aver fatto troppi danni e di non doverne compiere altri.. :zalve:
 
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view post Posted on 27/12/2020, 22:38
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Il Fato

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L
a giornata trascorreva lentamente per i giovani Waesley. Quest’ultimi, nel mentre, si dilettavano con nuovi scherzi da vendere, non curando le conseguenze che avrebbero potuto avere in quella fase sperimentale.
«Fred?»
«Dimmi George» il rosso drizzò la schiena posando l’attenzione sul fratello minore.
«Hai creduto davvero alle parole di quell’uomo?» George appoggiò le spalle contro la parete giocherellando con un torrone sanguinolento. «Dovremo verificare se» sì bloccò e mise in bocca il pezzo di dolce gustandone il sapore e avvertendo gli effetti. «Se quella vecchia esiste davvero» la voce di incupì e il giovane strabuzzò gli occhi con terrore mentre il finto sangue scorreva lungo le labbra e il mento; una perfetta scenografia.
«Ma piantala!» rispose Fred scuotendo il capo. «Penso sia una stronzata, sarebbe troppo facile»si piegò sul bancone afferrando una mela e mordendone una parte. «Ma dovremmo verificare, sì» concluse, colpendo con il palmo il legno sotto di sé. Sul volto del ragazzo era nato un ghigno che George ricambiò soddisfatto.
Quando il sipario si chiuse ponendo fine a quel momento, il tintinnio alla porta riportò all’attenzione entrambi i ragazzi. Fred sputò la mela e si pulì con la manica della maglietta; George tamponò il naso, la bocca e il mento non curandosi del rossore che il sangue finto aveva lasciato sulla pelle, ancora ben visibile.
«Bene, bene, bene. Benvenute! Cosa abbiamo qui?» Intervenne Fred.
«Sicuramente qualcuno che è intenzionato a fare acquisti» proseguì George puntando il dito verso la Gelatina d’Oro all’altezza del petto della ragazzina più alta. «Diteci, cosa vi porta qui?» Continuò.
«Prego prendete pure qualche nostra creazione» Intanto Fred si spinse fuori dal bancone e indicò alle studentesse alcuni angoli del negozio. Sulla destra, potevano trovare Pasticche Vomitose, Pastìccini Svenevoli e Dolci Singhiozzini; sulla sinistra c'erano Caccabombe, Pallottole Puzzole, Polvere ruttosa. Le due giovani potevano posare gli occhi su qualunque articolo presente all'interno del locale senza alcuna difficoltà.
«Se avete bisogno siamo qui» aggiunse in conclusione; poi, posò gli occhi su George in un chiaro segnale d’intesa. Assicurandosi di non essere visto, piegò la testa ad indicare le figure al fratello «Che ne dici?» bisbigliò appena.


OFF GDR & STATISTICHE:

Benvenute dai Weasley! Iniziamo ad ambientarci con i fratelli e vediamo se siete disposte a giocare con loro. Avete avuto modo di assaggiare le prime battute e venite invitate a prendere alcuni prodotti del negozio.
Per qualsiasi dubbio o perplessità resto disponibile per mp. Buona fortuna!


Susan G. Nieranth

PS: 162/162
PC: 87/87
PM: 100/100
PP: 190
EXP: 14

Memory MacWood

PS: 209/209
PC: 94/94
PM: 126/126
PP: 225
EXP: 22,5


 
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view post Posted on 2/1/2021, 20:13
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Susan Gwen Nieranth
Di solito Gwen non era il tipo che si interessava ai negozi, almeno non in maniera così coinvolta come quel giorno. Probabilmente la compagnia di Memory riusciva a renderla particolarmente esaltata, di conseguenza essere entrata in quel locale produceva la voglia di scoprirne ogni recondito angolo.
Una volta varcata la soglia, gli occhi e la bocca della Tassorosso si spalancarono per qualche istante: la meraviglia di colori e movimenti lasciava intendere puro divertimento, a maggior ragione sotto l'impressione di una giovane strega.
Non ci volle molto a fare si che due ragazzi, piuttosto alti, si rivolsero alle Tassorosso. Dapprima ci fu un attimo di spavento da parte di Gwen, pensò che forse il locale mostrava da qualche parte un cartello che ne indicava la chiusura, quindi non sarebbero dovute entrare e quei due erano lì per rimproverarle e cacciarle via, ma per fortuna intuì subito che si trattava di qualcos'altro, il problema però si spostò quando si rese conto che uno dei due rossi era macchiato di quello che aveva tutta l'aria di essere sangue; cosa gli era successo? Gwen si trattenne non poco per evitare che il suo istinto curioso glielo chiedesse apertamente, fortuna che fu Memory a dire altro e con semplici cenni del capo la Tassorosso mostrava di essere d'accordo con le sue parole, non sapendo in che altro modo aiutare la compagna. Quello che aveva detto rispecchiava esattamente i loro propositi ed il tono serioso poteva essere un ottimo modo per non sembrare delle bimbette stupide da prendere in giro.
Tendeva però, involontariamente, a far ricadere i suoi occhi su quella macchia rossastra, curiosa com'era di sapere se fosse stata opera di quegli oggetti magici o di tutt'altro, almeno fin quando non venne proposto di prendere qualcuno di quei manufatti:
«Ma possiamo prenderli...Gratis?» Disse con tono interrogativo quanto gioioso, era un'eventualità non certo di poco conto! Attese la risposta anche alla domanda di Memory, con una rinnovata ammirazione sul volto. Come si potevano creare degli oggetti in grado di produrre quel tipo di effetti? Soprattutto, quanta esperienza magica era necessaria?

Dando comunque uno sguardo ai prodotti indicati, non riuscì a trattenere il proprio divertimento, sorridendo alla sola idea che Maggie Smith potesse ingerirli. Ormai erano rimaste sole in balia di tutte le possibilità che il negozio forniva, ma Memory le ricordò del modo in cui quei due gemelli l'avevano indicata appena entrate. Di colpo cominciò a sentirsi osservata e, intimidita dalla situazione, tendeva a dare le spalle ai due ragazzi che le avevano accolte.
«Sì, ho visto. Non so se possiamo fidarci di loro, hai notato quella macchia rossiccia? Era sangue secondo te?» Fece una pausa, attendendo la reazione della compagna e poi continuò, indicando gli articoli del negozio: «Forse può essere qualcosa derivante da tutta questa roba, ma le alternative non mi rassicurano» Concluse poi, prima di fare un cenno di conferma alle ultime parole di Memory; alla fine dei conti chiedere non costava nulla e loro non avevano nemmeno nulla da perdere. Giusto?


Statistiche
PS: 162/162
PC: 87/87
PM: 100/100
PP: 190
EXP: 14

Conoscenze
• Prima e Seconda classe di incantesimi Completa (esclusi proibiti)
• Conoscenza puramente teorica dell'Ardemonio, per esperienza diretta

Inventario
• Bacchetta in legno di quercia, tre baffi di gigante, 11", semi flessibile
• Un bracciale con inciso il nome "Susan Nieranth", al polso sinistro
• Bracciale Yūrei, al polso sinistro
• Catena della notte, nascosta sotto la maglietta
• Stivaletti Lewam Markis
• Fagottini ripieni di Burrobirra(×1sacchetto)
• Ghost Cupcake(×3)
• Torroni Sanguinolenti(×2)
• 1 Gelatina D'oro, appuntata sul petto

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view post Posted on 2/1/2021, 20:25
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Nemo me impune lacessit Nessuno mi aggredisce impunemente.

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Memory MacWood
La miriade di colori la investì. Era difficile concentrare lo sguardo, ogni cosa richiamava un'attenzione particolare. E quella varietà si rifletteva nei profumi che si inseguivano e si mescolavano all'aria dentro il locale. Forse sembrava piccolo perché non si riusciva a decidere da che parte girarsi prima.
Le voci la riscossero e si ritrovò ad essere curiosamente indicata:
Cosa? Dice que…
Iniziò un po' timida, colta di sorpresa, ma non riuscì a finire la frase: per timore di risultare inopportuna, lasciò che il negoziante continuasse.
Altrettanto educatamente poi rispose:
Abbiamo molto sentito parlare di voi, signore. Ecco, siamo qui per conoscere la vostra merce.
Aveva davvero usato la parola 'merce'? Cos'era uno di quei Babbani che se ne va in giro con una valigetta tutta scura e seria?
Tossicchiò e sgranò gli occhi a Gwen, in una silenziosa invocazione d'aiuto. Aveva preso troppo sul serio il modo sbrigativo e sornione dei due ragazzi alti, rossi e uguali. Si, ok, sapeva che il negozio apparteneva a due gemelli, ma quel modo di parlare quasi in coro, la frastornò. Oltre alla stragrande quantità di roba che la incuriosiva.
Fortuna che anche i due proprietari sembrava non vedessero l'ora di mostrare tutto quello che era in vendita.
Alcuni prodotti erano del tutto nuovi ai suoi occhi, ma una cosa l'attirò maggiormente. Tanto che a dispetto della sua iniziale timidezza, esordì senza neanche riflettere:
Davvero avete creato voi tutto questo?
Apparentemente era una semplice domanda, ma un occhio attento avrebbe letto nel volto della ragazzina la scintilla dell'ammirazione.

Gwen hai visto qui? 'Pasticcini Svenevoli'. Te l'immagini l'effetto su Maggie Smith?! -
sogghignò al pensiero.
Continuarono per un po' a soffermarsi su questo e quello, ma in un momento in cui pensò di riuscire a non farsi udire, Memory colpì lievemente in direzione del proprio petto e chiese a voce bassa all'amica:
Hai visto quando siamo entrate? Dici che sia il caso di chiedere a loro cosa siano questi?
L'osservazione dell'amica non era del tutto infondata. Anche lei aveva visto quell'alone, ma aveva evitato di soffermarsi per non indugiare dell'imbarazzo iniziale.
Però… ormai siamo qui, forse chiedere non sarà così male.
Uhm, forse possiamo valutare dopo averli sentiti, quanto fidarci di loro.

Chissà se la Tassorosso sapeva ciò di cui parlava? E chissà se l'altra era amica abbastanza da conoscere l'avventatezza di Memory?
Respirò a fondo, appena Gwen l'approvò e si voltò a viso aperto verso i due negozianti. Scelse quello che pensava essere il suo miglior sorriso innocente, indicò gli oggetti che entrambe sfoggiavano e si decise:
Scusate, voi sapete cosa sono questi?



Statistiche
PS: 209/209
PC: 94/94
PM: 126/126
PP: 225
EXP: 22,5

Conoscenze
• Prima Classe: tutta
• Seconda Classe: tutta, tranne Orcolevitas
• Terza Classe: tutti i 'normali'
• Conoscenza teorica dell'Ardemonio
• Innati: Acclario, Aparecium, Ardesco, Illegibilus, Lapsus, Luminarium, Manina, Orchideus, Veronesi, Vitreo.

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• Macchina Fotografica Magica
• Mantello Cinese accuratamente ripiegato in borsa
• Bracciale Yürei
• Bracciocchio
• Anello del Giusto
• Anello con Giada
• Anello Luminoso
• Anello Vegvisir
• Ciondolo Akashita
• Caduceo
• Borsa
• Sacchetto Portagaleoni
• vari pezzi in valuta dei Maghi
• Guanti di Newt Scamander
• Un sacchetto di Api Frizzole
• Una cioccorana già scartata
• Un numero della Gazzetta del Profeta
• Pantaloni Chiari
• Altri indumenti babbani
• 1 Gelatina D'oro

Riassunto
Presa da tutta la grazia che la circonda, Memory è intimidita dalla sorpresa, alla voce dei gemelli. Ma non dura molto, anzi la sua curiosità prende il sopravvento e fa domande sull'opera dei due ragazzi. Dopo essersi consultata con Gwen, finisce addirittura per chiedere spiegazioni anche delle Gelatine.

Danni
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