Negozietto Clandestino, Di proprietà dei gemelli Weasley - Miniquest

Boniak scelse proprio il momento più adatto per entrare in quel piccolo negozietto clandestino. Quando la porta si riaprì si trovò praticamente al centro della stanza, beh si non era molto grande, probabilmente proprio per non dare nell' occhio, In genere le cose grandi sono troppo visibili. La porta si richiuse. Era uno stanzino forse un pò più grande del solito una serie di scaffali su tre lati della stanza alcuni vuoti altri invece stracolmi, sul fronte opposto a quello dove si trovava il serpeverde vi era una cattedra rubata da qualche aula, dietro di essa un ragazzotto di tassorosso, indubbiamente del settimo anno, anche se sembrava più anzianotto del normale.
-Benvenuto!-
Esclamò aprendo le braccia, forse Boniak non sapeva bene in che posto era finito, ma... Le sue idee sarebbero state subito schiarite.

Quel serpeverde dall' aria ormai adulta non aveva mai visto quel posto, era la prima volta che vi entrava, sintomo che il loro nascondiglio era perfetto, tutti potevano comprare da li, ma di certo non mettevano manifesti.
-Questo è un negozio! Qui troverai solo il meglio, garantito Weasley!-
Esclamò con un sorriso stampato sul volto mentre faceva spazio al serpeverde che poteva coì osservare tutta la mercanza da lui disposta e prezzata. Sui vari oggetti vi erano solo dei bigliettini con dei semplicissimi numeri.

Il giovane Serpeverde riuscì a passare attraverso il pertugio, ritrovandosi in una stanza semi buia molto simile al locale di un negozio. In fondo alla parete era stato sistemato un bancone consumato dai tarli e dietro questo uno spilungone gli puntò lo sguardo addosso.

“Hai sfidato la sorte serpe, per che cosa esattamente?”

Con un ghigno disegnato sul volto, incrociò le braccia sul petto, in attesa di udire la sua voce.

Il ragazzino pareva deluso, evidentemente si aspettava tutto un altro ambiente. Ma non potevano rischiare più del dovuto, considerato il posto in cui avevano allestito il "mercatino".

"Appunto"

Rispose lo spilungone appoggiando le mani sul bancone e sporgendosi verso di lui.

"Cosa credi che ti capiterebbe se qualche professore o prefetto solerte ti trovasse qui?"

Si portò il dito all'altezza del collo, scorrendolo da parte a parte. Un gesto eloquente, accompagnato da un sorrisetto divertito. Adorava mettere paura ai primini e quello era all'inizio, ci avrebbe scommesso la sua chioma color carota!

"La nostra merce non si trova in giro, questo è un vero e proprio Paradiso. Hai in mente qualcosa in particolare?"

"Oh, io me la caverò"

Me la cavo sempre ... avrebbe voluto aggiungere ma il ragazzetto aveva ragione. Meglio parlare di affari.

"Ovvio che esistono. Ma non sono questi"

Era un'ulteriore precauzione. Si accorse subito che il Serpeverde non era rimasto particolarmente colpito dalla mercanzia esposta. Ma lo sarebbe stato adesso.
Lo spilungone azionò, presumibilmente, un comando nascosto e il bancone consumato si rigirò, lasciando spazio ad una vetrina piena di strani monili, fra cui spiccavano ciondoli e bracciali.
Sempre con la braccia incrociate al petto il rosso fissò il probabile cliente con espressione soddisfatta.

"Sorpresa .."

Sorrise sotto i baffi, osservare le espressioni stupite di quei ragazzini impudenti non aveva prezzo.

"Questi non sono oggetti comuni. aumentano le potenzialità, se indossati, al pari di una pozione. Non vogliamo galeoni, qui non si spendono soldi"

Anche se, in effetti, qualcosa per arrontondare la paghetta non gli sarebbe dispiaciuto. Ma le regole valevano per tutti.

"Devi avere una bella scorta di gelatine. D'oro"