Colori., per Mya

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¬ J è
view post Posted on 9/2/2011, 19:40




L'inverno freddo e rigido riversava la sua violenza sulle mura del castello, infuriando come non mai sui prati secchi e spogli.
Un paesaggio decisamente deprimente si poteva scorgere fuori dalle grandi finestre gotiche, da cui penetravano grigiastri raggi di luce, quei pochi che riuscivano a filtrare la fitta coltre di nubi.
Decisamente non era il clima ideale per restare all'aperto, come Jessica si era prefissata di fare. Amava molto trascorrere pacifici pomeriggi in solitudine, seduta sotto un albero a leggere, concedendosi per pochi interminabili istanti, il lusso di isolarsi dal resto del mondo. Sbatteva la porta in faccia ai problemi e si rinchiudeva con doppia mandata nella sua privata isola felice, fantasticando sui suoi personaggi preferiti.
Il suo essere palesemente distratta si manifestava da queste piccole disattenzioni, come quella di non guardare fuori dalla finestra prima di farsi quaranta rampe di scale per uscire in giardino.
Ma non solo. Solamente nel momento in cui le scivolarono i libri dalle mani per lo sconforto, e fu obbligata a chinarsi a raccoglierli, che notò di indossare le scarpe di due colori diversi.
*Destra... Sinistra... Destra... Sinis...*
No, nemmeno l'ostinarsi a fissarlo, avrebbe mutato quel brillante blu elettrico in neutro nero.
"Questo è molto poco fico..." mormorò atona, sospirando rassegnata.
Riprese tutti i suoi manuali rovinati scompostamente al suolo, seminando foglietti di pergamena ovunque, con tutta l'intenzione di tornarsene in camera sua, lontana dal mondo, in cui avrebbe solamente rischiato di combinare altri guai.
Fece per girare sulle suole delle sue scompagnate scarpe (per fortuna aveva azzeccato almeno il modello!) e tornarsene sulla Torre, ma un arcobaleno colorato la bloccò.
Ironia della sorte, si era fermata proprio davanti alle clessidre segna punti situate all'ingresso e il notare la carenza di perline blu rispetto a quelle rosse e gialle non fece che contribuire a cacciare sottoterra il suo buon umore.
Stava decisamente fallendo come Caposcuola, erano arrivati terzi l'anno prima e, come se non bastasse continuavano a rimanerlo.
Avrebbe fatto meglio a consegnare le dimissioni e non farsi più vedere in giro.
"Anche questo è molto poco fico..."
Era l'inizio della disfatta.

 
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view post Posted on 9/2/2011, 20:16
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Sgattaiolare via dalla propria sala comune stava diventando un'abitudine per la piccola Tassorosso, ultimamente stava sentendo spesso il fiato sul collo di alcuni altri primini. Che fossero per gentilezza o per eccessiva attenzione non le era dato sapere, ciò che sapeva era che se ne sentiva ampiamente infastidita.
Odiava le troppe parole e i discorsi fuoriluogo e non richiesti, e come sempre questi ultimi abbondavano spesso sulla bocca di molti.
Mentre risaliva l'ultima rampa verso il primo piano, domandandosi quale fosse la meta migliore, notò qualcosa che partendo dalla sua fronte si incurvava stranamente verso l'alto, sfidando apertamente la forza di gravità. Mya incrociò per un attimo lo sguardo cercando di mettere a fuoco lo strano gioco di forze.
Un ciuffo della sua frangia, un patriota liberale della sua gente, aveva deciso di non sottostare più al volere della sua padrona, portandosi verso l'alto come un fuggitivo.

- Non vorrai gridare "libertà!" come Mel Gibson e prendere il volo spero -
Farfugliò tra se e se mentre cercava inutilmente di riportarlo alla normalità. Ma Mya non era brava nel compiere due attività nello stesso istante, così l'aggiustare il ciuffo ribelle si rivelò essere fatale per la punta del suo piede. Calcolare male l'altezza di un gradino e finire rovinosamente a terra.
L'unica cosa a restar dritta era il capello rivoluzionario.
Alzando lo sguardo dal livello pavimento notò una ragazza poco più avanti, ferma sul pianerottolo del piano terra. Doveva aver sentito il tonfo anche se sembrava presa dalla contemplazione...delle clessidre segnapunti.

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perdona il mio role scarno, devo farci l'abitudine *^* e ruolare con i più navigati mi mette sempre ansia XD

 
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¬ J è
view post Posted on 9/2/2011, 21:04




Una cascata di rubini rossi andò ad alzare il volume nella sabbiolina della clessidra di Grifondoro, probabilmente qualcuno aveva appena guadagnato extra punti. Ma le pietre blu, come la notte, come il cielo sereno, come la sua scarpa spaiata rimanevano statici e immobili in maniera decisamente snervante.
"Cozzaglia... informe... Casino, un casino..." farfugliava parole a caso, in preda a quella sua strana ossessione per la perfezione. Già, perchè evidentemente non bastava l'umiliazione che si trascinava sulle palle, non erano sufficienti quelle maledette scarpe scompagnate che frammentavano il suo equilibrio estetico... Doveva aggiungersi pure la nevrosi. Quell'assurda ossessione per il rigore e l'ordine.
Quelle dannate clessidre avevano livelli differenti, troppo differenti... Alto, basso e ancora alto e infine basso.
Era veramente troppo da sopportare, e tutto per colpa di quello stupido clima! Non poteva far caldo? Soffiare una tenue brezza amichevole? No, c'era grigio ovunque, piattume, depressione, tinte atone e anonime.
"Stupido insulso inverno!" sbottò portandosi le mani nei capelli e fece per estrarre la bacchetta e prendersela con quelle insulse clessidre quando un rumore poco distante la distrasse.
Si voltò sbattendo le palpebre e notò un groviglio di vestiti all'altezza delle sue caviglie, tentare di sbucare dalle scale dei sotterranei. Ci mise un po' per ricostruire la fisionomia del proprietario e capire che si trattasse di una ragazza. Quella scena buffa, fu decisamente un toccasana, un puntino luminoso in tutta quella penombra. E cascò proprio a fagiolo perché la distrasse da quei pensieri inopportuni che rischiavano di mandarla al San Mungo a vita.
Un soggiorno eterno e un biglietto per sola andata.
La fissò, consapevole che stava infrangendo qualche regola del bon ton, con un sorriso spontaneo che intanto si allargava sulle labbra. Avrebbe voluto dire qualcosa d'effetto, una battuta spiritosa o una citazione colta, ma non le veniva in mente nulla del genere.
Il suo cervello era stranamente piatto e vuoto, incapace di connettere pensieri ed elaborare proposizioni.
"... Oh... Cos... Ehm... Ah..." mugolò sillabe sconnesse, come in preda ad una crisi epilettica.
"Ciao."
*Proprio originale, Jessica, complimenti, ora puoi prendere una pala e scavarti una fossa.*

SPOILER (click to view)
ma che navigata XD E poi il tuo role mi piace moltissimo **

 
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view post Posted on 9/2/2011, 23:31
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SPOILER (click to view)
io amo la tua pg, mi fa morire x°D


Ci fu un attimo in cui Mya credette seriamente di aver perso il senso dell'udito.
La ragazza che poco prima osservava le clessidre si era voltata, notando la sua figura riversa a terra con decisamente poca grazia. Quel suo volo accidentale sembrava non esser passato inosservato, per la gioia della sua autostima.
Ma quando lei parlò, Mya non riuscì a trovare un senso logico in nessuna delle sue parole, convincendosi in breve di essere stata affetta da sordità perenne. L'istinto fu di strofinarsi l'orecchio, nascosto dietro i lunghi capelli castani, finchè non sentì un forte e chiaro "ciao".
Ok, ci sentiva ancora.
La ragazza sembrava alquanto impacciata, anche se quella a terra dopo aver fatto una figura madornale era lei in realtà. La tassorosso rispose a sua volta con un gesto rapido della mano.

- Ciao! -
E un velo d'imbarazzo calò irrimediabilmente sulla scena. Mya si scompigliò leggermente i capelli, faceva sempre così quando era lievemente nervosa, riportando a galla il malefico artefice della sua performance. Non aveva neanche più la voglia di contrastarlo, a maggior ragione che del suo aspetto fisico mai le era importato granchè.
Era ancora a terra seduta sulle ginocchia e le braccia portate in avanti, i palmi poggiavano direttamente sulla fredda pietra. Vista così sembrava più un grosso terranova, le mancava un grosso naso nero e due orecchie pelose tenute ciondoloni ai lati del capo ed era perfetta. Quel ciuffo poi, ritto in testa non faceva che renderla più ridicola di quanto non fosse già.

- Immagino che hai visto...cioè...solitamente cammino su due zampe -
Disse tirandosi su lentamente e tornando ad essere il bipede di sempre. Con due leggeri colpetti alla divisa allontanò la polvere, che astutamente si era arpionata al tessuto. Perlomeno sembrava non aver riportato danni di alcun genere.
 
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¬ J è
view post Posted on 10/2/2011, 00:04




SPOILER (click to view)
povera è solo provata da diverse dis.. avventure X°°D

Dopo un momento di prevedibile confusione, la giovane acrobata la salutò di rimando. beh per fortuna la sua poca fantasia non aveva steso un velo pesante e pietoso sulla situazione. Non era molto brava con le persone, passava troppo tempo da sola tra i libri, ultimamente. Almeno, un tempo lo era stata, prima che nel giro di un anno la bellezza di due infimi Mangiamorte non avessero tentato di stecchirla. Insomma, il suo povero cervello da adolescente ne aveva parecchio risentito e da allora Jessica era più diffidente e meno espansiva. Aveva imparato a custodire gelosamente la propria fiducia e non dissiparla a destra e a manca.
Era un po' arrugginita, ma da tempo si prometteva di darsi da fare a ricostruire il circolo di amicizie e conoscenze che era finita per abbandonare completamente, in favore della solitudine.
Calò un breve silenzio, spezzato subito dalla sua interlocutrice bizzarra, che non tardò molto a rialzarsi spolverandosi gli abiti.
Il riferimento alle zampe era quasi sottolineato dalla stramba posizione in cui si era ritrovata un momento prima di rimettersi in piedi, che in effetti rimandava ad un cagnolino giocherellone.
"Beh, ma su quattro zampe si va più in fretta...!" sorrise per spazzare via l'ultimo residuo di teso imbarazzo, nel tentativo di alleggerire il clima. Senza ombra di dubbio la sua indole scherzosa aveva pesantemente risentito il prolungato isolamento, ma non tutto era andato perduto. Forse con un po' di impegno sarebbe tornata come ai tempi d'oro in cui, tra un compito e l'altro prendeva in giro Hunter e Jane e le loro effusioni amorose.
"Oh, comunque io sono Jessica Evans, ma puoi chiamarmi Jè. E' più breve e il tempo è oro"
Ricacciò a fatica i libri nella borsa, decisa a dimenticarsene almeno per un po', il loro peso iniziava ad essere fastidioso e poi, al minimo movimento, avrebbe rischiato di farseli cadere sui piedi.. Piedi a cui non voleva assolutamente pensare.
 
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view post Posted on 10/2/2011, 15:21
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La ragazza fece una strana affermazione sul fattore "quadrupede", quasi fosse solita spostarsi per il castello in quella posizione. Per essere stramba era stramba forte, Mya la osservò per un attimo incerta per poi scoppiare in una risatina divertita.
- Oh si, indubbiamente più veloci... -
Ragion per cui con un bel paio di ali si sarebbe stati anche più veloci che con quattro zampe, punti di vista in fondo. Ma per loro sfortuna erano esseri umani, senza pelo ne piume, senza capacità particolari e neanche una grande agilità, a giudicare dal tuffo olimpico eseguito dalla ragazzina. Il pensiero più assurdo la percorse come un brivido lungo tutta la schiena e la mano rapida andò a tastare l'interno della manica destra.
*Ancora intatta*
La sua fedele compagna di salice, che era solita tenere più a portata che mai, non aveva risentito della sua caduta restando pressoché illesa. Colpi di fortuna all'interno di storte giornate.
La ragazza si presentò quasi subito, ed ora che poteva osservarla meglio ne intravide i particolari della divisa. Era una studentessa di corvonero e una spilla...da caposcuola?! Ok, non aveva mai dato particolare importanza ai gradi ne alle casate, aveva sempre finito per giudicare le persone per quello che valevano. Ma quella ragazza era buffa da morire, non se la immaginava davvero come un severa caposcuola.

- Piacere Jè, io sono Mya...Allora i miei genitori dovevano averne davvero poco di tempo per scegliermi un nome tanto corto -
Disse ridendo e offrendole la sua mano. Quel classico gesto che facevano le persone nel momento delle presentazioni, gesto pieno di formalità ed educazione, di cui lei aveva sempre sentito di poter fare a meno.
- Cosa stavi osservando poco fa? -
Domandò infine sporgendo con la testa oltre la figura della ragazza e fissando le lunghe clessidre che sostavano a ridosso della parete di pietra. Punteggi, premi, vittorie, sconfitte tutto raccolto in quei miseri granellini colorati.
A cosa pensava la ragazza mentre le osservava?
 
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¬ J è
view post Posted on 10/2/2011, 15:59




Osservò la mano testa della ragazza che disse di chiamarsi Mya, per qualche secondo, come se non ne conoscesse il significato per poi stringerla lievemente e sorridere.
Un bel nome corto, molto meglio della pomposità assurda di alcune famiglie purosangue, che non si limitavano ad affibbiare un nome di ben sette lettere ai figli, ma ne accodavano un altro di lunghezza maggiore.
"Già.. I miei ne avevano fin troppo, invece..." alzò gli occhi al cielo, pensando alle stramberie dei suoi genitori e delle loro strane paranoie di tramandare i nomi degli avi alle generazioni nascenti.
Insomma, il ricordo di una persona era vivo dentro all'individuo grazie alla memoria degli attimi trascorsi insieme, non c'era bisogno di nessun nome come una sorta di etichetta!
Osservando Mya notò per puro caso la casata di appartenenza, era una Tassorosso proprio come Jane. A quanto pare gli incontri inaspettati più curiosi avvenivano con gli appartenenti di quella casata, cui credeva sarebbe finita prima che il Cappello spiattellasse la sua magna sentenza. Non che avesse strani pregiudizi sulle Casate, ma questo rafforzava in lei la convinzione che il Cappello avesse sbagliato. Nonostante portasse con fierezza i colori dell'illustre Priscilla, dentro di lei rimaneva annidato il dubbio, che le martellava in testa l'idea di essere fuori luogo, completamente inadatta tra le schiere dei Corvonero. O era così, o il caso le giocava strani scherzi. Ovvio, la competizione rimaneva, ma in maniera sana e moderata... Tranne per pochi sbrocchi post ballo di fine anno in cui osservava Trhesy che si andava ad accaparrare la Coppa.. Ecco forse lì, avrebbe voluto affatturarla.. Ma solo un pochino...
Scacciò quei nefandi pensieri, ricordandosi che Trhesy era sua collega, compagna nell'Es e custode di medesimi segreti e che non aveva nulla contro di lei, ma era la sua parte competitiva a suggerirle stramberie del genere in testa...
la domanda di Mya la portò nuovamente ad osservare le clessidre, che gettavano oniriche ombre sulla sua figura, minacciose come un presagio di morte.. O peggio, disfatta.
"Oh.. Osservavo quelle, sono odiose e caotiche! Mi verrebbe voglia di farle saltare in aria, ma non conosco nessun incantesimo in grado di.." ringhiò una minaccia velata in direzione delle clessidre, assottigliando lo sguardo come un felino che punti la preda, per poi accorgersi che agli occhi di un perfetto sconosciuto poteva sembrare una pazza nevrotica scappata dal manicomio.
"Guardavo i punteggi.." si schiarì la voce e cercò di darsi un contegno. "Siamo terzi, ancora... Insomma, quelle piccole sfere colorate, dall'aspetto tanto innocente, segnano con sarcasmo il declino di Corvonero... La cosa mi rattrista molto." Era un eufemismo, per la precisione.
Sospirò, la sola idea di affrontare Caroline, la Capocasa, dopo un altro piazzamento basso la terrorizzava.

 
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view post Posted on 10/2/2011, 17:08
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Mya seguì con lo sguardo la ragazza, che osservava con aria minacciosa i quattro contenitori colorati. Se ne avesse avuto il potere era certa li avrebbe infranti, facendone riversare a terra l'intero contenuto mischiandone il risultato. Sarebbe stato un bell'arcobaleno in realtà e a Mya quel tipo di cose non dispiacevano affatto.
Odiava le classificazioni, e quella storia delle casate non le era piaciuto per nulla. Ma il cappello aveva decretato Tassorosso e lei aveva finito per farne parte, anche se non si interessava minimamente della competizione in corso. Si avvicinò maggiormente alle clessidre per osservarne i vari livelli, risultato di impegno, studio, bravura, tenacia e bla,bla,bla...
Tassorosso aveva un livello appena al di sotto della prima clessidra, quella ripiena di sfere rosse simboleggiante la casata di Godric.

- Andiamo bene, grifondoro al primo posto, se ne vanteranno per giorni...peccato che loro facciano troppo affidamento sulla quantità più che sulla qualità -
Ammise ridendo e dando qualche colpetto al vetro, di sicuro protetto da qualche incantesimo posto dalla preside stessa per evitare manomissioni o eventuali ripicche, come era forte la tentazione nella giovane corvonero.
- Inutile! La competizione è inutile...se ci si impegna avendo come unico obiettivo l'alzare una coppa e non per se stessi, frequentare questa scuola diventerebbe superfluo. Io sarò egoista a pensare solo a me, ma questa mi sembra solo una raccolta punti -
Disse scherzosamente indicando il cilindretto rosso, più colmo di tutti. Anche se non le importava sapeva benissimo che gran parte di quelle sfere si trovavano in quel cilindro anche per merito suo, quanti ottimi voti stava riportando negli ultimi tempi? Molti in verità, ma la radice di tutto era lì, non lo stava facendo per la sua squadra ma per se stessa.
- Che dici? mi daranno almeno cinque punti per la perfetta esecuzione del tuffo? -
La beffa verso quell'assurda competizione continuava, ma era divertente prendere il lato leggero della vita, senza farsi troppi problemi.
SPOILER (click to view)
Jè, io in giappone ho scritto che ti ho riconosciuta, ma per non complicare le cose avendo ancora questa aperta scriverò in modo molto vago xD
 
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¬ J è
view post Posted on 11/2/2011, 00:42




Un ghigno involontario e malefico si allargò sulle labbra della giovane Corvonero, che si ostinava a fissare le clessidre con odio, come se fossero state loro ad aver decretato quegli esiti nefasti. Beh, come dare torto a Mya? Grifondoro era la Casata dell'azione non certo dell'impegno o della furbizia.
"Già, mi terrò a debita distanza da qualsiasi cosa rosso oro, per settimane..." scherzò, dando finalmente le spalle alla classifica, fortunatamente l'anno accademico era appena incominciato, non si sarebbe certo fatta venire l'ulcera così presto. Non era ancora tutto perduto, forse, avrebbe potuto salvare la situazione in corner... Prima di finire tra le grinfie della Capocasa.
Ascoltò con interesse Mya, riflettendo per qualche minuto sul significato delle sue parole. Per cosa stava competendo, in realtà? Era davvero la Coppa l'oggetto del suo interesse? No, non era così materiale.
E allora cosa? La gloria? Il podio? No, non era nemmeno questo.
Sorrise però, a quel paragone quasi assurdo ma altrettanto azzeccato. Una raccolta punti, o meglio una raccolta differenziata. In realtà, visti i tempi che correvano l'unione doveva prevalere sulla divisione, non avrebbero dovuto esserci ostilità tra le casate, ma unicamente una sana competizione come sprono a fare meglio.
Jessica non era ostile, no. Discriminare un individuo per la propria casa di appartenenza, non era una sottoforma di razzismo? Era come considerare un mago o una strega inferiore solo per una presunta non purezza di sangue. I Purosangue avevano forse potere latente maggiore? O magia in abbondanza? No. Erano solo stupidi e inutili pregiudizi.
Si accorse di stare divagando con il pensiero, con il rischio di rimanere imbambolata a fissare il vuoto, come se il proprio corpo fosse stato improvvisamente privato dell'anima.
Si ridestò, tornando ad osservare Mya e accantonando tutta la digressione interiore che era partita nel suo cervello per un nonnulla.
"Vedi, non è per la Coppa che quelle pietre mi preoccupano tanto, ma per... Per la fiducia!" si animò, i suoi occhi si accesero di consapevolezza e sollievo. Finalmente aveva capito cosa la spingeva a voler vincere, ad ogni costo, quella maledetta Coppa.
"La fiducia che la mia Capocasa mi ha dato. Mi ha nominato Caposcuola perché pensava che forse avrei sollevato le sorti di Corvonero..."
*E non sarà certo così sciocca da tradirla*
Era stufa di tutte queste paranoie... Doveva imparare a guardare in basso piuttosto che in alto, e ricordarsi che c'era sempre qualcuno messo peggio...
Perche piangersi addosso?
Avrebbe dovuto staccare per un attimo il cervello e rinchiudere in una piccola scatola le preoccupazioni e godersi uno spensierato pomeriggio all'insegna della quotidianità.
"Ma non è tempo di piangersi addosso... Non ancora... O perlomeno il mio cadavere mutilato sarà un esempio per i posteri! Ah, e comunque... Quel tuffo carpiato ne valeva almeno dieci!" rise, scacciando l'immagine delle clessidre dalla testa, definitivamente.
Vivere nelle ansie, facendosi schiacciare dai timori (fondati o meno) le stava facendo sfuggire di mano quel retrogusto di gioia che la vita possedeva ancora.
Alla luce di questa nuova consapevolezza, persino l'inverno sembrava meno grigio.
 
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view post Posted on 11/2/2011, 15:47
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Mentre osservava le clessidre qualche gemma rossa svanì dal primo recipiente, anche se in realtà il contenuto era ancora notevole. Forse qualche birbante sorpreso oltre le mura, una parola di troppo a lezione o chissà cos'altro aveva intaccato quel risultato. Poveretto, non osava immaginare lo studente che aveva causato tale perdita di punti in una corsa tanto agognata, finire sotto le grinfie del caposcuola, o peggio del proprio capocasata. Eppure era così incerto quel punteggio, poteva cambiare da un momento all'altro, non ci si poteva basare su singoli attimi, era l'insieme a farne la forza.
La corvonero infine riuscì a esprimere chiaramente il suo turbamento, era lodevole riuscire a comprendersi davvero, doveva dargliene atto. Paura di deludere, di non essere all'altezza del ruolo che le era stato affidato, carico di speranze e obiettivi. Un ruolo che diventava via via più pesante, ed ogni minima sconfitta affliggeva il portatore, per quello era certa non avrebbe mai accettato tali ruoli.

- Eh, io non posso capirti, sono la regina del menefreghismo - disse agitando la manina in alto, quasi avesse uno scettro da sventolare. Autoironia, perlomeno quella non le mancava. - Però so che se si è dato il massimo nessuno può giudicarci. Tu senti di aver fatto del tuo meglio? -
Mya non era brava ad analizzare le situazioni, tantomeno le persone, preferiva fossero loro a rivelarsi per quello che erano. Quella ragazza evidentemente si svalutava, eppure la tassorosso ne avvertiva uno spirito forte all'interno, furbo, anche se nascosto dietro un'apparente indifferenza. Ne era incuriosita, Jè celava un animo divertente, anche se sembrava fossilizzato da tempo, inerme in un angolo del suo essere in attesa di uscire nuovamente all'aria aperta. Le aveva addirittura dato dieci punti per il suo tuffo, notandone l'innegabile stile ed eleganza. Rideva, era buon segno.
- Se le mie cadute aiutano gli altri a sentirsi meglio, vedrò di migliorare lo stile...con qualche avvitamento in più il risultato sarà perfetto -
Mya non si curava molto di se stessa, le figuracce erano il suo pane quotidiano ma aveva finito per farne un vanto, così come avrebbe fatto presto con Wallace, il capello rivoluzionario che insisteva nella sua dura lotta di resistenza. Poco male, magari avrebbe presto lanciato una nuova moda, capelli fuori dal comune.
Si avvicinò ad una delle vetrate per osservare l'andamento della vita, all'esterno del castello. Una calma piatta avvolgeva l'intero giardino mentre svogliate figure si appostavano sotto ad alcuni alberi, ignorando la rigida temperatura. Altre figure si muovevano a coppie, ridacchiando e amoreggiando disgustosamente, a Mya si annodò lo stomaco e la sua espressione cambiò, in evidente dissenso a tutte quelle sdolcinerie vomitevoli. Primini che pensavano all'amore anzichè studiare come dovevano.
Chissà cosa ne pensava la ragazza riguardo a quegli atteggiamenti, che fosse davvero Mya l'unica a non tener minimamente in considerazione quel sentimento tanto smieloso ed inutile?

- Stavo pensando di andare in giardino, ma rischio di morire per coma diabetico, quindi credo proprio desisterò dal farlo...la tua meta invece quale era? Spero tu non sia venuta fin qui dalla torre solo per osservare delle palline colorate...-
Era una caposcuola dopotutto, i suoi impegni erano di molto maggiori a qualsiasi altro studente presente nel castello. Impegni che non invidiava minimamente.
 
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¬ J è
view post Posted on 12/2/2011, 00:47




Il tempo parve improvvisamente arrestarsi, per qualche secondo, come se volesse dare del tempo a Jessica di riflettere sulla questione sollevata da Mya. Aveva dato il massimo?
Questo forse poteva dirlo. Si era sempre impegnata molto per Corvonero, organizzando persino attività extra scolastiche interne, quando ancora non era nulla se non un fiero membro. Il suo entusiasmo, quella fiamma ardente che animava la sua personalità giocosa ed espansiva, si era attenuata, fino ad essere completamente oscurata dai ciocchi di legno che non l'alimentavano più, ma, al contrario la fossilizzavano, obbligandola a rimanere in incubazione tra le ceneri, con il rischio di spegnersi d'improvviso. Era quello ad averla fatta diventare Prefetto e poi Caposcuola, la sua tenacia e il suo grande impegno, e lei li aveva trascurati, buttando acqua su quella ormai flebile fiammella, contribuendo ad annientarla quasi del tutto. Ma quel piccolo fuocherello rimaneva lì, debole ma sempre presente e sembrava brillare più intensamente quelle poche volte in cui Jessica era spensierata e libera dai suoi persistenti fantasmi.
Quindi conosceva la risposta, l'aveva trovata dentro di Sè e nemmeno troppo a fondo, grazie l'aiuto di quella giovane e bizzarra Tassorosso, e avrebbe potuto gridarla al mondo.
"Sì, hai ragione Mya, mi sono impegnata e questo dovrebbe bastarmi.. E in realtà mi basta, è solo che a volte me ne dimentico" c'era consapevolezza e caparbia in quelle parole, ma anche sollievo. Se si fosse guardata allo specchio, avrebbe scorto un'ombra di quella fiamma ardente che avrebbe fatto di tutto per risvegliare. Molti paragonavano quel grigio verdastro delle sue iridi al ghiaccio, freddo e duro, ma lei in realtà sapeva che era il colore del fuoco alle alte temperature.. Quel fuoco quasi azzurro, che indicava un'incandescenza molto maggiore del colore rosso.
"Grazie, non puoi nemmeno immaginarti quanto quel tuffo mi abbia fatto bene! E sono sicura che allieterebbe altri cuori!" tornò a ridere, ora, con un po' più di leggerezza nello spirito, realizzando quanto la compagnia degli altri facesse bene ai suoi traumi passati. Parlare per auto analizzarsi, per chiarirsi, socializzare, esprimersi, comunicare, era una terapia per la Corvonero, e l'aiutava ad archiviare vecchi scheletri lasciati in sospeso.
"Giusto qualche ritocco qua e là e poi potresti competere alle Olimpiadi e puntare all'oro!"
Distrarsi, fregarsene, scegliere di vivere, di guardare avanti... A volte si rendeva conto che l'unico suo nemico era proprio se stessa.
Osservò Mya andare ad osservare fuori dalla finestra e si rese conto da dove era partito tutto. Voleva uscire in giardino e passare un altro pomeriggio da sola, con un libro, ma doveva ammettere almeno a se stessa che quel pomeriggio aveva seguito una deviazione non solo costruttiva ma anche piacevole.
Vide la tassina incupirsi mentre si perdeva ad osservare il mondo fuori e i pochi temerari che avevano cercato di sfidare la natura e il suo freddo.
"Coma diabetico... Oh.." all'iniziale perplessità, seguì una strana e fastidiosa sensazione di comprensione. Si avvicinò a Mya, puntando gli occhi verso la direzione in cui sembrava scrutare e capì il motivo del suo repentino cambiamento d'umore. Fuori c'erano coppie civettuole e gaie che amoreggiavano sciogliendo il ghiaccio con il loro rivoltante calore.
"Tralasciando che non sono dell'umore giusto per un attacco di glicemia e che odio le smancerie in pubblico... Ringrazio il freddo per avermi convinto a rimanere dentro.. Immagino che nemmeno tu, apprezzi.." sospirò, aggrottando le sopracciglia, mentre contrariata fulminava due piccioncini farsi le fusa vicendevolmente. Resisté all'impulso di uscire fuori e rispedirli dai rispettivi Capocasa a calci, non aveva per niente voglia di rogne e altri grattacapi, le bastavano i propri. Lanciò un eloquente sguardo alla sua interlocutrice, intuendo che nemmeno a lei andavano tanto a genio romanticismo, cioccolatini e fiori. Pensare che San Valentino era alle porte... Pensare? No, forse era meglio dimenticare!
"Comunque anche la mia meta era il cortile, quelle stupide cose sono state un.. ehm.. imprevisto... Ma la mia sbadataggine evidente... " sottolineò l'ultima parola squadrando le scarpe "... Mi ha fatto scordare di controllare il clima..."
Concluse con un'alzata di spalle, incrociando le braccia fasciate da tessuto decisamente poco adatto a reprimere il freddo pungente.

 
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view post Posted on 12/2/2011, 13:46
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Lo sguardo di Jè d'un tratto puntò verso il basso, ma non guardava i lastroni di pietra che componevano il pavimento bensì ciò che indossava ai piedi. La tassorosso non ci aveva fatto neanche caso, ed ora dopo la sordità pensava anche di esser diventata daltonica.
Le sue scarpe avevano due tonalità differenti, l'una dall'altra, una blu e l'altra nera, come le sue. Per un attimo controllò anche i suoi di piedi per accertarsi se quella deformazione fosse solo un effetto ottico.
Nulla, due converse basse, base bianca tela nera. Niente di anomalo.

- Oh cielo... -
Poi ricollegò il cervello al discorso della corvetta,"sbadataggine", era stata la causa di tale disattenzione. Mya sentì l'irrefrenabile istinto di ridere liberamente, sperando che la ragazza non la prendesse male.
Con un dito si coprì la bocca per nascondere il suo aspetto divertito.

- Almeno le tue sono entrambe delle scarpe, io qualche mese fa sono andata a lezione in pantofole, ma la sera prima avevamo chiacchierato più del previsto in sala comune e al mattino non ero granchè attenta - disse cercando di smorzare quell'attimo imbarazzante, facendole capire che erano cose che capitavano, a chi più a chi meno, e a lei accadevano anche troppo di frequente. Anche se Jè sembrava farsene una colpa più grande del normale, magari spostare l'attenzione da lei alla tassorosso imbranata, l'avrebbe aiutata a vederla da un punto di vista differente.
- La professoressa non l'ha presa bene, devo imparare a trasfigurarle così da non avere di questi problemi - La piccola prese posto lungo il marmo della finestra, ma dando le spalle al vetro onde evitare di finir con lo sguardo su quelle coppiette che sembravano emanare cuoricini svolazzanti ad ogni sussurro.
Poi tornò ad osservare la sua compagna, era di poco più alta di lei e almeno questo le creava meno disagio, ultimamente aveva finito sempre per scontrarsi con persone decisamente alte per i suoi gusti, che la facevano apparire poco più interessante di uno sgabello. I suoi capelli avevano una bellissima tonalità, le ricordavano le faville generate dal fuoco del camino e questo la faceva sentire ancora più a suo agio.
Era una corvonero, caposcuola...ma quanti anni poteva avere? Non sembrava di molto più grande di lei.

- Che anno frequenti Jè? -
Una domanda semplice, di routine ma che serviva per creare l'inquadramento perfetto di un individuo. Di sicuro aveva una conoscenza molto più vasta della sua, cosa che la incuriosiva molto. Non aveva avuto modo di parlare con studenti più adulti, solo un serpeverde nei suoi primi giorni al castello.
Ed era stato meraviglioso quando l'aveva trasformata in uno specchio semovente, libera di muoversi sotto gli occhi ignari di chi le passava di fianco. Mancava ancora molto per raggiungere certi livelli, ma la giusta dose di volontà era ciò che serviva per una buona partenza.

 
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¬ J è
view post Posted on 13/2/2011, 14:26




A quanto pareva Mya non si era accorta di quello strano abbinamento di colori, perciò questo bastò per risollevarle almeno in parte il morale.. Insomma, forse non si notava! Alla fine ci pensò bene... Era Caposcuola Corvonero e poteva semplicemente passare per una fanatica, non per forza per nevrotica, il che faceva di tutto per nascondere. In effetti, vista dall'esterno, dimenticandosi per un momento che era il suo personale equilibrio ad essere alterato, la questione era buffa.
Decisamente buffa e divertente. Si lasciò andare anche lei, come Mya, all'ilarità, continuando a ripetersi *Non sono i tuoi piedi.. Non sono i tuoi piedi..* e tutto fu molto più semplice.
Si consolò al pensiero che non era l'unica a imbattersi in simili errori, ridendo divertita immaginandosi la Tassina correre a lezione ed arrivare in aula.. In pantofole! L'immagine era davvero divertente... Poteva figurarsi la sua espressione e quella dei compagni.. Persino quella dell'insegnante, insomma un bel quadretto degna delle più belle barzellette.
"Oh.. Pantofole!" mormorò, immaginandosi soffici e morbide ciabatte a forma di coniglietto. In effetti un bell'asso nella manica come la trasfigurazione eviterebbe molti problemi. "Posso proprio immaginare... Però almeno, erano comode!"
Già, quanti studenti avrebbero preferito andare a lezione in pigiama, pur di non spogliarsi la mattina e immergersi nel freddo pungente delle prime ore dell'alba?
"Sai potresti lanciare una moda... Alla fine, nel mondo dei maghi hanno pessimi gusti parlando di vestiti..."
Sghignazzò, pensando a quelle lunghe e poco comode tuniche, a volte di colori improbabili e sgargianti o ai cappelli a punta, che aumentavano l'altezza di parecchi centimetri, facendo perdere la percezione ambientale, costringendo l proprietario a muoversi come un equilibrista al circo.
Osservò la Tassa sedersi sul davanzale e si avvicinò alla finestra a sua volta, poggiandovi sopra il gomito per sorreggersi il capo. Con le loro voci, il vetro si sarebbe presto appannato, oscurando l'immagine dell'esterno. In mancanza della vista, entrava in gioco quel grande dono, ovvero la fantasia.. In quel momento avrebbe potuto immaginare qualsiasi cosa al di là del vetro.. Spazi sconfinati e prati in fiore, oppure vaste vallate incorniciate da rotonde colline... E ancora l'oceano blu, illuminato dal sole o ingrigito dalle nubi... Le onde violente che si infrangevano sugli scogli rocciosi e sulle alte scogliere....
a voce di Mya la portò a concentrarsi nuovamente sulla sua persona. In effetti nemmeno lei si era ancora posta quella domanda.
"Frequento il terzo anno... Da un po' in effetti..." rise nervosamente, pensando all'anno sabbatico che si era preso dopo aver superato il secondo.
"Sai.. Gli esami..."
Già, gli esami.. Quest'anno doveva assolutamente passare al quarto, per togliersi quel dannatissimo peso che le stava togliendo un sacco di tempo.
"E tu invece, di che anno sei?" chiese, in effetti non seppe stabilirlo.
Non era tanto più bassa di lei, dopotutto, aveva un viso dolce illuminato da due grandi occhioni di uno strano colore intenso, che non aveva mai visto. Era abituata a quelle curiose stranezze a scuola, come Niko ad esempio, il Corvonero dai capelli blu.
Quella giornata si rivelava cosparsa di un mix incredibile di colori, alcuni belli e interessanti... Alcuni meno.
 
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view post Posted on 14/2/2011, 20:01
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Frequentava dunque il terzo anno, alcuni anni di età dividevano le due ragazze, niente di eccessivo comunque. Finora la tassina aveva avuto modo di relazionarsi solo con primini come lei, la cui monotonia nei discorsi le stava facendo desiderare di passar presto d'anno, per evadere da certe noie. Non c'era nulla di interessante nel dialogare con loro, a parte alcune eccezioni come Arwen, per il resto restavano dei bimbi senza spessore, nulla di importante cui attingere. Dai più grandi invece si poteva imparare molto.
Anche Jè era alle prese con gli esami del terzo anno, argomento spinoso per molti in verità, attimi in cui la concentrazione sembrava svanire anche se ricercata con insistenza, quasi il desiderio che qualcuno potesse farsi carico di un tale peso al proprio posto ed informarci quando l'esame era terminato.

- Esami...anche a me manca poco, non vedo l'ora di terminare anche gli ultimi e passare al secondo - disse scompigliandosi all'indietro i capelli, che in breve tornarono al loro posto educati come al solito, tranne Wallace ovviamente, ma oramai cominciava a sentirlo come una presenza fissa e quasi non ci faceva più caso - Be, lo avrai capito sono ancora al primo anno, ho ritardato in alcune materie ma sembra che per la fine di quest'anno riuscirò finalmente a superare tutti gli esami...per mia grande gioia - un tono esasperato le incrinò la voce. Non ne poteva più di essere limitata a quel primo anno, di essere incompetente fino a quel punto con la magia, in troppe situazioni si era sentita incapace di reagire come avrebbe voluto. Debolezza, ciò che non sopportava.
Quel primo anno le aveva apportato si le basi di conoscenza per poter proseguire il cammino, ma le aveva permesso di conoscere talmente poco a livello di utilità magica che la ragazzina ne era satura. Non credeva davvero che il secondo anno si sarebbe rivelato migliore del primo, ma era comunque un passo in avanti e lo avrebbe fatto senza alcun timore.
- Ma il primo anno è sempre così noioso o è solo una mia impressione? -
Quel pensiero che la ossessionava fin dai primi giorni ad Hogwarts, non incolpava nessuno per quella mancanza che sentiva, era più che altro la sua ambizione e impazienza a parlare. E la cosa che le dava più fastidio era il vedere tutto intorno allegri primini ridere spensieratamente, mentre lei se ne stava quasi sempre per proprio conto ad ammuffire dalla noia. Chissà che sarebbe stata proprio Jè a portare un pò di sole nella sua vita, l'aveva trovata buffa e divertente sin da quel primo balbettante tentativo di approccio, c'era ancora speranza di vedere fiorire nuovamente la primavera nella sua vita.
Ed anche quella reale non si sarebbe fatta attendere ancora per molto, ormai alle porte, avrebbe dato un sonoro calcione al pungente inverno e lo avrebbe allontanato per alcuni mesi. Giusto il tempo di farci l'abitudine e poi il ciclo sarebbe ripreso.
 
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¬ J è
view post Posted on 15/2/2011, 15:37




Jessica era quasi certa di aver capito male, all'inizio. Ma seguendo passo passo il discorso di Mya ebbe la conferma di avere ancora udito buono e capacità di comprensione accettabili. Quella buffa ma curiosa Tassorosso era del primo anno. Forse avrebbe dovuto aspettarsi che da lì a pochi minuti il mondo si sarebbe capovolto, e avrebbero incominciato a camminare con punta dei capelli?
Primo anno... pensare che aveva conosciuto altri primini, o addirittura ragazzi più grandi, di così poco interesse e di così grande banalità da mettersi quasi a piangere. Beh, doveva anche ammettere che lei era particolare, strana e a volte scontrosa, molto scontrosa, quindi nell'ultimo periodo non doveva proprio tirare fuori ilo discorso 'relazioni umane', considerato alla stregua di un tabù per tempo immemore.
"Sai Mya, sembri più grande.. Ma bada bene, più grande, non più vecchia" un nuovo sorriso si allargò sulle sue labbra, un'ombra di allegria accennata, un fantasma dei suoi più amabili sorrisi, ma comunque sentito e spontaneo. Non c'erano forzature, non doveva nemmeno sforzarsi di apparire cortese e gentile, quella ragazza l'aveva distratta da un mare in tempesta che infuriava remoto nella mente della stramba Corovnero. "Il che è ben diverso, secondo il mio punto di vista. Se sembri più grande fuori, ovvero più vecchio, non è detto che di conseguenza appaia maturo dentro... Il contrario invece, offusca la gioventù esterna, anzi, la completa, in un binomio perfetto e invidiabile...! Non so se mi spiego..."
Com'era sibillina a volte, in modo quasi patetico. E il sarcasmo non svaniva mai, quando si trattava di autocommiserarsi.
Mya era già sotto esame, nel suo tono si scorgeva una nota quasi ansiosa... Ma era ansia da stress? O era voglia di andare oltre, superarsi, imparare nuove nozioni?
Beh, lei non era tanto diversa. Era arrivata al terzo anno in un tiro di schioppo, per quella sua voglia di apprendere, scoprire, in una continua e forsennata sfida verso se stessa.
Era animata da pensieri pure, un tempo, invece ora voleva abbattere ogni limite, andare oltre, sempre di più, solo per poter raggiungere uno scopo infimo e vile.
La vendetta. Una dolce, bramata vendetta.
"Esami... A me mancano ancora poche lezioni e poi entrerò nel Club degli stressati..." una risata contenuta e appena accennata coronò quella frase.
Un nuovo pensiero, affiorato dalle labbra di Mya, diede una nuova chiave di lettura e interpretazione per inquadrare meglio la sua interlocutrice, darle una forma.
"Ti capisco sai?" mormorò, pensando alle prime lezioni nel mondo magico, quel minimo di studio che incuriosiva ma non completava. Era solo l'inizio dopotutto, che forniva nozioni basilari e lacunose.
"Questa curiosità o alle volte ambizione, che ci porta a non accontentarci mai, o almeno per me era così.. ." disse pensierosa, cercando di esprimere al meglio il suo punto di vista sulla faccenda. "Certo, con quelle poche nozioni non possiamo dire di essere preparati al peggio, avremo sempre dei limiti..." fece una pausa, pensando al suo percorso formativo, che l'aveva portato in quel travagliato terzo anno. "Ma direi che tutto è utile per formarci un bagaglio e poi... I limiti sono fatti per essere abbattuti!"
Darsi un obbiettivo e impegnarsi al massimo per travolgerlo rendeva il percorso, il mentre, ancora più eccitante, accantonando per un attimo quella noia che inevitabilmente incombeva.
Oltre al limite... Il cielo era sempre più intenso, il sole più abbagliante.
La scoperta nasceva sempre dalla curiosità, e una mente curiosa è forte e insaziabile.
*Non solo i limiti, anche le regole...* pensò con un ghigno, ma decise bene di tenersi per se quel piccolo poco consono pensiero, che uscito dalla bocca di un Caposcuola non sarebbe certo stato di buon esempio.
Si voltò ad osservare nuovamente Mya e quei suoi intensi occhi violacei che tanto l'avevano colpita.
 
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33 replies since 9/2/2011, 19:40   272 views
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