A calde lacrime

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LunaMoonLight
view post Posted on 19/11/2011, 19:27




I suoi genitori le avevano inviato una lettera, dove le avevano comunicato che Luc, suo fratello, si era ammalato di polmonite.
Aveva vissuto quell'esperienza qualche anno prima, e non era stata di certo delle più piacevoli.
Ora che accadeva a suo fratello, si sentiva vuota, poichè non era lì a consolarlo...
Il punto era che mai avrebbe pianto, se si fosse trovata nel mondo Babbano. Sapeva che non era nulla di particolarmente grave.
E invece, ora, senza il fratello che amava, era diventata più fragile.
Appoggiata al muro del quinto piano, versava calde lacrime sul suo viso.


Edited by LunaMoonLight - 19/11/2011, 20:33
 
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Endless night
view post Posted on 20/11/2011, 17:56




Trovare un posto a Hogwarts dove stare tranquilli se eri un insegnante non era impresa da poco. L'ufficio e la serra? Il primo posto dove ti avrebbero cercato... Il giardino? I corridoi dei vari piani? Qualunque angolo era occupato da studenti intenti a chiaccherare o a fidanzati che trascorrevano qualche ora insieme.
Un solo luogo era sempre e costantemente quasi deserto: la torre della Preside. Camille incuteva un certo rispetto (o era soprattutto terrore?) negli studenti che, volentieri, si tenevano alla larga dalla sua torre.
Fu con questa idea in testa, quindi, che feci correndo i primi gradini della lunga scala a chiocciola, un libro stretto fra le mani, l'orlo del vestito color smeraldo che sfiorava la fredda pietra e i sandali verde chiaro sembravano sfiorare appena il suolo.
Ma, arrivata quasi in cima, mi fermai: sentivo un rumore molto fioco, quasi un sussurro, come lì, a pochi metri, ci fosse qualcuno che stava piangendo.
Mi fermai, incerta se continuare la salita oppure lasciare l'ignota persona, una ragazza probabilmente, da sola con le sue lacrime...

 
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LunaMoonLight
view post Posted on 20/11/2011, 18:08




Sentì dei leggeri passi provenire da un punto indefinito del corridoio.
Lì il solito brusio di studenti allegri o meno, che caratterizzava quel castello, non giungeva alle orecchie della ragazza.
Ecco perchè aveva scelto proprio quel posto per sfogarsi.
Persino la Sala Comune ed il dormitorio sarebbero state affollate, e non le sarebbero state d'aiuto.
Voltò lo sguardo verso una porta poco distante da lì.
Fino ad allora non vi aveva mai fatto caso: la porta dell'ufficio della Preside.
Non si era mai chiesta dove si trovasse la stanza della Pompadour, e quel momento non era del tutto adatto per scoprirlo.
Presa da leggeri singhiozzi, con gli occhi arrossati, si chiese se fosse il caso o meno di restare lì, nonostante quello fosse un corridoio come gli altri.
Per il timore che la Preside, ammesso che si trovasse lì, uscisse dal suo ufficio, si incamminò a passi lenti verso le scale.
Si era già dimenticata dei passi che aveva sentito in precedenza.
Arrivata in cima alle scale, vide la professoressa Wiggley Aton ferma, per una ragione ignara a Luna.
Cercò di non farsi vedere piangente, passandosi una mano sugli occhi.

-Buon pomeriggio, professoressa.-
 
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Endless night
view post Posted on 20/11/2011, 18:23




Ancora immersa nel dubbio se salire o tornare indietro, quasi non sentii i passi di colei che era sulla torre avvicinarsi al punto in cui mi trovavo. Sobbalzai quando una voce con gentilezza mi salutò.
Alzai lo sguardo e vidi una giovane Corvonero, mi parve di ricordare si chiamasse Luna, in piedi sull'ultimo gradino, una mano che passava sugli occhi, nel tentativo di nascondere il loro rossore. Non mi ci volle molto per capire che era lei la persona che avevo sentito piangere poco prima e mi chiesi perchè fosse così triste in quel momento.
Tuttavia era giunto il momento di rispondere e con gentilezza cercando, per il momento, di ignorare le lacrime che ancora solcavano le sue guance, salii gli ultimi gradini e mi trovai proprio di fronte a lei
"Buon pomeriggio, Luna. Come mai qui?"
Poi, cercando di parlare con naturalezza, chiesi
"Ti va di sederci in una piccola rientranza del corridoio, poco più avanti?"

 
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LunaMoonLight
view post Posted on 20/11/2011, 18:31




*Ecco.*
La professoressa le si era avvicinata, ed aveva sicuramente notato il rossore dei suoi occhi.
Probabilmente, ora che ci pensava, si era fermata perchè aveva sentito i suoi singhiozzi.
Avrebbe dovuto immaginarlo.
La Wiggley rispose gentilmente al suo saluto.
Si ricordava che, a lezione, era sempre stata molto ben disposta con i suoi studenti.
Infatti, ora le aveva proposto di sedersi poco più in là, nella rientranza del corridoio, a cui precedentemente Luna non aveva fatto caso.

-Va... va bene.-
*E ora mi prenderà per stupida?*
Il suo timore era proprio quello che l'avrebbe presa per sciocca, dato che piangeva solo perchè suo fratello si era ammalato, neanche gravemente.
Ma sentiva troppo la sua mancanza.
Luna avrebbe saputo spiegarlo alla professoressa.
 
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Endless night
view post Posted on 20/11/2011, 18:39




La ragazza accettò di tornare indietro lungo il corridoio e fermarsi poco più avanti, aveva smesso, ora, di nascondere i suoi occhi rossi e qualche lacrima ancora rimaneva sulle sue guance, gocce di acqua che brillavano al contatto con la luce.
Benchè più bassa di me di alcuni centimetri, circondai, materna, con un braccio le spalle della giovane Corva finchè non ci accomodammo su una panca incassata nella grossa rientranza, in corrispondenza di una finestra
"Stai bene, Luna? Mi pare di aveti sentito piangere, mentre salivo e non sapevo se venire ad aiutarti o tornare indietro quando sei arrivata tu"
Chiesi con gentilezza, guardando negli occhi la giovane...

 
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LunaMoonLight
view post Posted on 20/11/2011, 18:46




Si avviò verso la panca nella rientranza alla quale aveva accennato la professoressa poco prima.
Quest'ultima le cinse le spalle con un braccio con fare materno, e Luna capì che non l'avrebbe derisa, una volta che le avesse rivelato il motivo delle sue lacrime.
Infatti, nonostante la professoressa fingesse di non essere sicura che i singhiozzi precedenti appartenessero a lei, la ragazzina sapeva che lo faceva solo per delicatezza. Aveva perfettamente capito che era stata lei a piangere.
Si sedette sulla panca.

-Il punto è che va tutto bene, non è successo nulla di particolarmente grave. Sono io che piango anche per una stupidaggine.-
A questo punto prese dalla tasca interna dell'uniforme il foglietto che le era arrivato da casa, che, oltre alle solite cose, recitava anche il motivo che aveva spinto Luna a piangere.
Lo spiegò e lo porse alla professoressa.
 
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Endless night
view post Posted on 20/11/2011, 19:06




"Niente è stupido, se ti fa piangere, Luna"
replicai alla ragazza, ora, almeno così mi pareva, meno triste di quando ci eravamo incontrate qualche minuto prima.
Poi prese un foglietto dalla tasca, lo aprì e me lo porse, invitandomi a leggerlo. Presi quindi gli occhiali dalla montatura sottile dalla borsa che quasi si confondeva col vestito, lo presi con una mano e lessi le parole che vi erano scritte, l'inchiostro sbavato in alcuni punti dalle lacrime che erano cadute.
"Mi dispiace che tuo fratello si sia ammalato, Luna, ma vedrai che guarirà e presto potrà tornare a giocare e fare tutte le cose che fanno i bambini della sua età"
Alzai quindi lo sguardo su di lei e fissai i miei occhi verdi nei suoi, ancora lucidi, il foglietto ancora stretto nella mano sinistra
"Perchè piangevi? Non lo perderai, sai?"

 
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LunaMoonLight
view post Posted on 20/11/2011, 19:20




Mentre leggeva la lettera, Luna cercava di carpire dagli occhi della professoressa qualcosa che potesse riflettere ciò che ne pensava.
Ma non vi riuscì.
Ascoltò, tacendo, le parole della professoressa.

-Ma è ovvio che non lo perderò!-
Rispose, bruscamente. Il solo pensiero la turbava profondamente.
-Mi scusi, professoressa, non volevo essere scortese. So benissimo che non si tratta per niente di una malattia grave o pericolosa.-
Ed era vero. Era consapevole del fatto che non era nulla di preoccupante, ma la lontananza del fratello la cambiava.
-E' come se stessi su un filo sottile, che ad ogni minimo soffio di vento mi fa cadere. Mi manca tantissimo, ed anche una sciocchezza come questa mi fa piangere. Fino a quando va tutto bene, reggo la lontananza. Ma quando so che c'è anche una minima cosa che non va, mi dispero. Non capisco il perchè.
Agli altri non capitano cose del genere. Sono anormale?-

Era quello il suo timore.
Si vergognava a piangere, soprattutto per quel genere di cose. La gente l'avrebbe presa per folle.
 
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Endless night
view post Posted on 20/11/2011, 19:28




La ragazza sembrava indignata dalle mie parole e il tono della sua risposta era molto duro. Non vi feci caso, era sconvolta, sapevo che non lo faceva intenzionalmente
"Tranquilla, Luna, so che non lo fai apposta. E, ti prego, non chiamarmi professoressa. Margaret andrà benissimo..."
Un piccolo sorriso increspò le labbra della docente che continuò
"Non sei anormale, Luna, anzi. E' normale che tu sia così fragile sapendo che lui è lontano e che tu non sei al suo fianco ad aiutarlo. Sai, la vita in un college come Hogwarts è dura, stare lontani dalla propria famiglia per mesi è difficile soprattutto per chi non è mai stato a lungo lontano da casa.
Ho passato metà del mio primo anno a piangere ogni volta che mi arrivavano da casa lettere affettuose. Avrei voluto essere lì e qui allo stesso tempo e mi dispiaceva da morire non essere a casa per compleanni e altre ricorrenze. E' normale ci manchino, sai?"

Gli occhi della docente divennero lucidi al pensiero di quel ricordo, così lontano, ma ancora così forte dentro di lei..

 
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LunaMoonLight
view post Posted on 20/11/2011, 19:41




Era contenta delle parole della docente, tuttavia non ne era del tutto convinta.
Com'era possibile che anche gli altri non dessero a vedere il loro dispiacere per la mancanza della famiglia?
Non ricordava di aver visto qualcuno nelle sue stesse condizioni.

-Grazie profess... Margaret.-
*Che strano*
Le suscitava una strana sensazione il chiamarla con il suo nome e non con il solito appellativo formale. Le piacevano quei professori vicini ai loro alunni.

-Allora può facilmente comprendere le mie lacrime. Però non capisco perchè non veda mai nessuno triste a causa della lontananza dalla famiglia. Perchè? Non manca a nessuno? Mi vergogno a mostrarmi triste in giro, perchè temo di essere l'unica.-
Alzò lo sguardo verso gli occhi della docente, improvvisamente divenuti lucidi.
Si scambiavano il testimone? Sperava di no.
Probabilmente era anche lei presa dai ricordi della sua infanzia e della sua famiglia,in seguito a quel discorso. Com'era possibile che le suscitassero ancora emozioni così forti? Ma forse Luna non lo poteva ancora comprendere.
Delicatamente, fece finta di niente, e abbassò nuovamente lo sguardo sulle proprie mani.
 
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Endless night
view post Posted on 21/11/2011, 21:49




Passai una mano sugli occhi per asciugare e ricacciare indietro le lacrime che, prepotenti, erano sul punto uscire e scivolare, veloci e brillanti, lungo le guance della giovane docente.
Alzò gli occhi sulla studentessa, perfettamente ricomposta ora, anche se incapace di nascondere quel velo di tristezza che ancora rimaneva nei tratti del suo viso.
Un lieve sorriso le increspò le labbre mentre, gentile, tranquillizzava la giovane Corvonero, ora libera dalle lacrime che qualche minuto prima la opprimevano
"Il fatto che tu non lì veda, Luna, non significa non ci siamo. Immagino che la risposta alla tua domanda sia il motivo per cui tu sei venuta qui, in questo corridoio deserto. Tutti abbiamo i nostri momenti tristi, quelli in cui ci manca qualcosa a noi molto caro, ma, per vergogna e paura, si nascondono e non lo mostrano ad altri fuorchè se stessi."
Siamo tutti nella stessa barca, direbbe qualcuno, un Babbano probabilmente...

 
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LunaMoonLight
view post Posted on 22/11/2011, 17:57




Alzò nuovamente lo sguardo.
Sembrava che la docente stesse cercando di tranquillizzarla, anche se lei stessa non era del tutto tranquilla e allegra.
Luna sembrò non accorgersi della mano che la professoressa si passò sugli occhi, per ricacciare indietro le lacrime.

-Allora non capisco perchè ci si vergogna... sbagliavo anch'io, perchè credevo di essere l'unica a piangere per cose del genere. Forse, prima di confessare agli altri di piangere, dovremmo confessarlo a noi stessi... Forse non ho nemmeno il coraggio di ammettere di piangere... Anche se ora so che capita a tutti.-
 
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Endless night
view post Posted on 22/11/2011, 18:05




Guardai negli occhi la giovane Corva, ancora incerta..era così giovane, aveva solo undici anni, chi non è spaventato stando lontano da casa a quell'età? Ci siamo passati tutti, anche se pochi sono quelli che ammettono...
"Ottima teoria, Luna. Vedi, la nostra società, in un certo senso ci impone di non farlo, dobbiamo mostrarci forti e piangere è considerato un segno di debolezza. Anche se io ritengo sia l'esatto contrario, non possiamo cambiare la mente delle persone, purtroppo...
Quando ammetterai anche con te stessa che piangere non è sbagliato, ma una valvola di sfogo quando ti senti giù, starai anche meglio con te stessa e vivrai fantastiche avventure qui a Hogwarts, anche se sarai lontanissima da casa..."
Aveva sei lunghi anni davanti e sperai lì vivesse nel miglior modo, divertendosi con tutti i suoi amici e i suoi compagni di casata, com'era per (quasi) tutti...

 
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LunaMoonLight
view post Posted on 23/11/2011, 14:47




Mentre la docente parlava, annuiva, riflettendo su ciò che le veniva detto.
La Wiggley stava dando la risposta alla domanda di Luna: perchp vergognarsi di piangere?
Fu contenta di sapere, ancora una volta, di non essere l'unica ad aver vissuto male la lontananza da casa.

-Grazie.-
Pronunciò, guardandola in viso.
Istintivamente, prese la lettera e la mise in tasca, quasi con noncuranza.
 
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