| Jessica A. Evans |
| | CITAZIONE (Nathan Scott @ 28/12/2011, 19:52) Quel gigantesco Albero di Natale non era altro che una trappola per giovani ignari maghi, Jessica lo provò letteralmente sulla sua pelle. L’astuta ragazza pensava infatti di nascondersi nell’immensità dei suoi rami cosi da rimanere in disparte, e invece il malefico albero aveva già programmato tutto per la sua prima imbranata preda! *mi chiedo perché mi stupisco ancora..* disse godendosi le decorazioni che distraevano la ragazza da ogni lato "Per la sottana di Morgana, Scott!" esclamò fissando gli occhi del Grifo, non pensava veramente di rimanere li tutta la sera? in fondo meglio che a trovarla fu il ragazzo, che non Gazza, un incontro ravvicinato con il custode fra i bei rametti, poteva essere traumatico per chiunque -Je ...- sospirò in fine sconsolato, appariva così elegante quanto goffa! Beh, ecco... Per una serie di spiacevoli avvenimenti che non hanno in alcun modo a che fare con me... Sono rimasta... Intrappolata in questa trappola mortifera che i comuni e ignari mortali chiamano Albero di Natale! Quindi se al posto di rimanere lì con le mani in mano, volessi offrirmi il tuo assolutamente necessario aiuto... Sarebbe molto gradito, insomma" *tutto questo senza neanche un solo doppio rum! * pensò fissando la ragazza in seria difficoltà, avrebbe potuta lasciarla li, e godersi la bella serata, oppure salvarla e stare con lei, che fare? *è pur sempre il capitano della mia nave..* una buona ragione lo convinse, con un braccio spalancò ancor di più i rami dell’albero quasi a creare un passaggio, ormai alcune delle sfere argentate erano belle che andate, l’altro braccio lo porse invece alla ragazza -vieni!- possibile che già dovevano farsi riconoscere? erano appena arrivati e un altro po’ smontavano l’albero -Di un po’..non è che hai visto gli alcolici per caso?- possibile che era quello il suo unico pensiero? Beh in qualche modo doveva pur affrontare l’infinità di coppiette che sarebbero sopraggiunte, un succo di zucca non sarebbe certo bastato. Intanto la fanciulla era impegnata a liberarsi e a non cadere per via dei suoi vistosi tacchi, anche se con quel vestito stava molto meglio rispetto alla solita divisa dei Corvi, ovviamente non gliel’avrebbe mai detto o si sarebbe montata la testa già da subito. Altre persone continuavano ad aggiungersi alla festa, alcuni in coppia altri solitari, Nathan non gli dava poi tanto peso, in fondo una delle persone più interessanti era già lì, a lottare con un albero.. "Grazie, molto obbligata!" sorrise, lasciandosi estrarre dai rami impiccioni dell'abete natalizio. "Maledetta, stupida, inutile conifera abbigliata!" . Si schiarì la voce, cercando di riappropriarsi del suo solito apparente contegno da Caposcuola, fortunatamente non aveva portato con sé la spilla quindi la poveretta non era obbligata ad assistere al degrado morale della sua proprietaria. SI scrollò di dosso gli aghi di pino rimasti impigliati al suo abito, nei capelli, OVUNQUE. Iniziava ad irritarsi, ma se avesse smarrito il controllo sarebbe precipitata in un baratro senza fine di psicosi e paranoie, che avrebbero rovinato non solo la sua magnificente immagine, ma anche la serata ad entrambi. Cercò di sistemarsi la chioma alla bene meglio specchiandosi di sfuggita in una pallina argentata, di quelle che avrebbe volentieri schiacciato sotto i suoi tacchi alti. Ma che stava facendo? Da quando si atteggiava da prima donna, curandosi del suo aspetto? Cosa mai poteva essere qualche residuo di sempreverde tra le onde vermiglie della sua chioma? Si voltò verso la sala sperando che nessuno stesse guardando da quella parte... Era già stato fin troppo imbarazzante essere stata estratta da Nathan Scott da un Pino di Natale... "Come...? Oh, sì gli alcolici." balbettò con la voce che salì un'ottava rispetto all'ordinario. *Ti prego, stupido cervello, vedi di sintonizzarti sulle frequenze normali!*. Prese una profonda boccata d'aria e afferrò la mao del Grifondoro, non per altro le serviva un appiglio materiale, solido che la vincolasse alla realtà circostante per evitare di smarrirsi nei meandri del suo cervello psichicamente labile. "Andiamo da quella parte, credo che su quel tavolo ci sia qualcosa di interessante. Più interessante di quello stupido albero". E si trascinò dietro Nathan Scott, facendo slalom tra la folla, diretta ad un immenso tavolo pieno di leccornie e bevande. Forse la festa poteva dirsi iniziata...
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