ESsere o non ESsere, Per Thresy. Intro

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James M. Grant
view post Posted on 18/2/2012, 18:34




Da quando aveva iniziato il secondo anno ad Hogwarts, James aveva raggiunto un grado di consapevolezza nei suoi mezzi senza dubbio superiore di quando vi era entrato l'anno prima. Non che fosse poi qualcosa di una difficoltà particolare, visto che si era presentato allo smistamento con la certezza acquisita negli anni di essere fondamentalmente un buono a nulla. Pian piano aveva visto che con l'impegno costante i risultati arrivavano e che in fondo, ma solo in fondo, un piccolo posticino in questo mondo se lo poteva pure ritagliare. Faceva ancora molta fatica ad aprirsi agli altri, avendo eretto negli anni una sorta di guscio dietro cui trincerarsi. Questa sua caratteristica era fortemente radicata nel profondo del suo animo, avendo acquisito il carattere di quasi normalità nella sua vita. Detestava in parte essere così, ma credeva di non aver scelta e aveva pertanto continuato in quella falsariga. Una volta a Scuola si era dedicato a varie attività con discreto successo, nello studio come nel tempo libero, arrivando anche a guadagnarsi un posto nella squadra di Quidditch della sua casata, tutte cose che avevano contribuito a farlo sentire un po' più parte di qualcosa.

Si trovava adesso immerso nei pensieri lungo i corridoi del Quinto Piano. Si trattava di una serie di ambienti interconnessi che si trovavano molto spesso nel sottotetto delle varie ali del castello. A James piaceva particolarmente passeggiare in quel piano, soprattutto nei mesi freddi. Quei corridoio con tetto in vista e il soffitto a spiovente, le basse finestre che spesso erano soltanto la parte di sommità, che continuavano nel piano inferiore di cui questo era soltanto il soppalco. Nelle ore calde del giorno, anche in inverno, ogni volta che vi filtrava la luce del sole riscaldava l'ambiente con i suoi morbidi giochi di luce, oltre che a rendere la temperatura molto più piacevole che negli altri freddi piani.

James svoltò l'angolo che da un corridoio portava ad un altro, in prossimità della porta che dava l'accesso ai Bagni dei Prefetti. Camminava con aria serena e tranquilla, incrociando solo raramente alcuni studenti che a piccoli gruppi si spostavano da un lato all'altro dell'edficio.
 
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view post Posted on 24/2/2012, 13:03
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Erano rari i giorni in cui non aveva niente da fare; i suoi libri di scuola erano stati accantonati, gli esami del quinto anno erano terminati, ma prima di rimettersi a studiare sarebbe passato del tempo.
Effettivamente qualcosa da fare quel giorno ce l’aveva, ma stava temporeggiando...ricordava di aver letto da qualche parte che la cosa più deliziosa non è non avere nulla da fare, ma avere qualcosa da fare e non farla. Aveva preso alla lettera quell’insegnamento; sarebbe dovuta andare a parlare con la Preside, ma aveva deciso di non farlo, non ancora almeno. Voleva godersi appieno quella sensazione deliziosa del dolce far niente.
La torre della presidenza era di strada, pochi metri più avanti si trovava la statua che celava la scalinata a chiocciola, ma se ne stava ferma, davanti la finestra, ad ammirare il panorama invernale. La spalla sinistra poggiata alla parete di pietra, la mano destra avvolta attorno ad un oggetto rotondo, abbastanza piccolo da stare nel sul palmo chiuso, ma che lasciava trapelare un piccolo spicchio tondeggiante.
Il vetro della finestra rifletteva la sua immagine, ma anche ciò che stava alle sue spalle. Aveva visto passare qualcuno e le parve di rivederlo tornare indietro. Mossa dalla curiosità di sapere se era sempre la stessa persona ad andare avanti ed indietro per i corridoio, o se era solo un effetto del vetro, si voltò.


 
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James M. Grant
view post Posted on 24/2/2012, 13:37




Era una giornata libera dagli impegni delle lezioni, pertanto James non indossava la divisa scolastica. Un paio di calzoni ed una felpa con cappuccio nelle cui ampie tasche frontali teneva le sue mani mentre percorreva quei corridoi senza una meta precisa, ma con una certa rilassatezza. Era immerso profondamente in qualche pensiero quando svoltò l'angolo e percorse l'ambiente costeggiato da ampie finestre. Conosceva a memoria quel posto ormai, sapeva anche che la quarta finestra da quel lato aveva degli spifferi che si facevano sentire particolarmente d'inverno quando fuori il vento ululava minaccioso.
Vide un movimento verso una delle finestre. Una ragazza si era voltata verso di lui, e James rallentò un attimo il passo, sorpreso da quella presenza. Vide che era appoggiata con il fianco verso la parete e immaginò che dovesse trovarsi lì già da un po', ma il giovane Grifondoro non c'aveva fatto assolutamente caso, immerso com'era nei pensieri.
Le sorrise un po' nervosamente quasi per riflesso, mentre la osservò per qualche attimo. Aveva un viso familiare, benché non potesse dire al momento di conoscerla. Ma sì, l'aveva vista qualche volta nelle occasioni di rappresentanza in veste di Caposcuola. Tracy qualcosa era il suo nome, se non andava errato...

Si accorse di essersi fermato nel frattempo a breve distanza da lei, e probabilmente se avesse avuto la possibilità di guardarsi allo specchio avrebbe potuto vedere un'espressione piuttosto stupida. Per quale motivo si era bloccato lì come un ebete? Pensò a qualcosa da dire per trarsi d'impaccio ma la sua mente non sembrava intenzionata a venirgli in soccorso.

- Uh... Ciao... Ti ho disturbato? -
Cosa? Non era quanto di più intelligente poteva dire, questo è sicuro. Non sapendo cosa dire aveva reagito alla sua solita maniera, mettendo le mani avanti. Scusandosi di non si sa cosa. L'aveva vista voltarsi e aveva dato per scontato che la sua presenza lì fosse un fastidio o che avesse fatto troppo rumore. James provò immediatamente un gran desiderio di darsi un calcio nel sedere.
 
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view post Posted on 25/2/2012, 20:43
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Scrutò il giovane dalla testa ai piedi, soffermando lo sguardo sulle grandi tasche all’altezza della pancia, in cui sparivano le mani. Visto come era vestito non aveva lezioni da seguire; fu l’unica constatazione che riuscì a fare in quel momento.
In generale non era un ragazzo che attirava l’attenzione e ben presto se ne sarebbe tornata a guardare il panorama innevato. Ma il giovane studente, accortosi dell’interesse che aveva suscitato in quel frangente, si era bloccato in mezzo al corridoio.


-Ciao-

Rispose di rimando, sia per educazione che per quell’istinto inconscio che la portava a rispondere ai saluti.
Si guardò intorno, come se stesse cercando qualcosa che in realtà non c’era. Non aveva libri, né altro materiale che potesse indurre a pensare che stesse facendo qualcosa. Tuttavia anche l’interruzione di un silenzio o dello scorrere naturale dei pensieri poteva essere interpretato come una sorta di disturbo, ma non era il suo caso.


-Per disturbarmi avrei dovuto essere impegnata in qualcosa. In realtà non sto facendo niente, quindi, no-

Rispose divertita.


 
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James M. Grant
view post Posted on 26/2/2012, 14:48




Si sentì un po' a disagio notando lo sguardo indagatore della ragazza che gli stava di fronte, che oltretutto era molto più grande di lui. La osservò a sua volta con aria incerta, ascoltando la risposta che venne data alla sua domanda.
- Ah ecco, meno male... -
James si sentiva sempre a disagio quando si trattava di relazionarsi con uno sconosciuto, e anche questa volta non faceva eccezione. Si morse il labbro inferiore, nervosamente.
- Sei una Caposcuola vero? Ti ho vista al ballo di fine anno. Pensavo che fossi qui per controllare i piani. -
aggiunse dopo qualche istante, dicendo quel che effettivamente gli era passato per la mente non appena l'aveva riconosciuta. Si guardò intorno e vide che non c'era poi molta gente in giro in quel momento, anzi proprio il contrario. Non c'era anima viva e a James venne in mente che forse non doveva o non poteva trovarsi lì. Era un'idea stupida, ma era un ragazzo che si preoccupava molto e che non voleva incorrere in guai scolastici che potevano tranquillamente essere evitati.
 
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view post Posted on 29/2/2012, 19:34
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Notava una certa agitazione da parte del ragazzino, appariva piuttosto insicuro e a disagio in sua presenza. E dire che aveva cercato di metterlo a suo agio con quella risposta che reputava spiritosa. Evidentemente il suo senso dell’umorismo era pessimo, si aspettava una reazione del tutto diversa da quella che aveva avuto il ragazzo.
Ma pochi minuti dopo comprese; l’aveva riconosciuta come Caposcuola, probabilmente temeva un rimprovero da parte sua per averlo sorpreso a zonzo per il castello senza motivo.
Sorrise.


-Si, hai ragione. Ma se vuoi sapere la verità non lo sarò ancora per molto-

Ammise infilando la mano nella tasca del mantello, riponendovi all’interno la spilla che aveva in pugno. Doveva farci l’abitudine e dirlo a qualcuno era un buon inizio.

-Come ti ho detto non stavo facendo niente, puoi stare tranquillo. Tu, invece? Esplorazione del castello?-


 
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James M. Grant
view post Posted on 1/3/2012, 18:13




- Ah... - fu tutto quel che era in grado dire per commentare a quanto Thresy gli aveva appena detto, ovvero che non sarebbe rimasta Caposcuola ancora per molto. Era una risposta alquanto misera, eppure non era mai stato bravo con le frasi di circostanza. Pensò con una certa mestizia che qualcuno più disinvolto di lui avrebbe trovato un commento appropriato a quell'evenienza. Ma conoscendosi, preferì rimanere in silenzio ed evitare a pié pari l'argomento, temendo di dire qualcosa di sbagliato. Ignorava quali fossero i motivi per cui avrebbe presto dismesso quella carica, ma facendo due conti non credeva che fosse per una scadenza dei termini, dato che si trovavano grossomodo a metà anno.
Tuttavia James fu rincuorato dai termini amichevoli con cui la Tassorosso si rivolgeva a lui, e apparve evidente a chi lo vedesse in volto che già si sentiva molto più rilassato.

- M-meglio così allora. Sì, mi piace venire qui quando non ho niente da fare, pochi si spingono qui, dato che non c'è niente di interessante. -
Rispose con tono mite. - E in fondo mi piace esplorare il castello. Anche ieri ho scoperto un corridoio che non avevo mai visto... Hogwarts ha più segreti di quanto potessi immaginare. - Sottolineò questo commento con un sorriso, che illuminò, ancora più dei flebili raggi solari che penetravano dalla finestra, il suo volto dai lineamenti puliti ed eleganti.
- E tu invece cosa facevi qui? -
le domandò, prima di bloccarsi nuovamente.- Se non sono indiscreto... Ah, a proposito, mi chiamo James, comunque, James Grant e sono di Grifondoro. -
 
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view post Posted on 2/3/2012, 12:18
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-Effettivamente il Castello nasconde molte cose, passaggi segreti, scale...non ci si stanca mai di girovagare, si scoprono sempre cose nuove e si incontra gente nuova.-

Il ragazzo sembrava più a suo agio, forse rassicurato dal fatto che non stava facendo nulla di compromettente. Aveva detto di chiamarsi James ed essere un Grifondoro. Le venne da sorridere pensando alla buffa coincidenza, conosceva un altro James di Grifondoro, il suo James, e trovarsi di fronte un omonimo e per giunta della stessa casata era strano.

-Trhesy Torre, Tassorosso-

Si presentò. Non aveva mai avuto dimestichezza con i nomi, difficilmente li imparava al primo colpo, ma quel nome non l’avrebbe dimenticato tanto facilmente; tuttavia non riusciva proprio ad identificarlo con il nome di battesimo; l’alternativa era il cognome

-Ti dispiace se ti chiamo Grant?-

Chiese senza dare troppe spiegazioni.


 
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James M. Grant
view post Posted on 3/3/2012, 11:26




La ragazza che aveva di fronte sorrise in maniera indecifrabile quando James le rivelò il proprio nome e la propria casata di appartenenza, tanto che il giovane Grifondoro inarcò inavvertitamente un sopracciglio, chiedendosi se per qualche strano motivo trovasse ciò che aveva appena detto molto buffo. Scacciò tuttavia quel pensiero dalla testa e si concentrò sul nome della ragazza, Trhesy Torre, di Tassorosso. Adesso si ricordava chiaramente quale fosse l'ultima occasione in cui l'aveva vista: il ballo di fine anno. Ricordò che aveva presenziato in qualità di caposcuola e che oltretutto era apparsa molto contenta per la vittoria della sua casata, come era naturale che fosse.
- Fai pure. - le rispose scuotendo la testa, sorridendole in maniera lieve.
- Fa sempre parte del mio nome. -
aggiunse con tono leggero, osservando dal basso verso l'alto quella ragazza più grande.
 
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view post Posted on 8/3/2012, 20:21
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L’espressione assunta dal giovane Grant - ormai lo aveva identificato a quel modo- le fece pensare che trovasse quel suo atteggiamento molto bizzarro. Dopotutto non poteva sapere perché preferiva il cognome al nome. Apparentemente la cosa non gli dava fastidio, le aveva dato una sorta di permesso, tuttavia il fatto che avesse scosso la testa, gesto che comunemente indicava negazione, probabilmente significava il contrario.

-Vedi, il fatto è che conosco un altro James, sempre di Grifondoro, quindi devo distinguerti in qualche modo-

Spiegò. Avere una conoscenza dei fatti, per quanto sommaria, poteva essere positivo, evitava fraintendimenti. Magari, ora che aveva spiegato le ragioni per cui voleva chiamarlo Grant, il ragazzo avrebbe capito il perché della domanda che gli aveva posto pochi minuti prima.

-Dunque, ti piace girovagare per il castello. Hai trovato qualche passaggio segreto?-

 
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James M. Grant
view post Posted on 10/3/2012, 01:57




Ecco svelato l'arcano, pensò James, anche se si trovò a chiedersi se quella spiegazione non dovuta fosse arrivata perché si fosse concesso un'espressione troppo interdetta a quella particolare richiesta avanzata da Trhesy. Ad ogni modo, era una questione di poco conto. Sorrise di nuovo alla studentessa che aveva di fronte, di cui nei modi oltre che nell'aspetto percepiva l'età sicuramente maggiore rispetto alla sua.
- Capisco perfettamente, e non c'è nessun problema! -
ascoltò la domanda che la studentessa di Tassorosso gli aveva appena rivolto. Beh, effettivamente gli piaceva girovagare anche se a prima vista poteva dare l'impressione di essere un tipo che preferiva non dare nell'occhio e rimanere nei ranghi. Anche se forse era proprio questo il motivo che lo spingeva a vagare tra i meandri della scuola, non limitandosi ad usare ed esplorare soltanto i percorsi già noti, nonché quelli necessari per spostarsi da un'aula all'altra. Era dell'avviso che un castello così celasse per forza dei segreti, cose che sembravano in un modo ma probabilmente erano in un altro. Ne erano la riprova le varie scorciatoie che aveva trovato, oltre ad alcuni corridoi che sembravano finire nel nulla.
- Sì. - annuì. - Mi piace molto perdermi tra i corridoi e i piani del castello. Ho anche scoperto qualche scorciatoia dietro qualche ritratto... niente di proibito eh! - si affrettò a precisare, conscio di conversare con qualcuno che ricopriva un certo ruolo di controllo. - E anche qualche corridoio che conduceva apparentemente da nessuna parte... o porte che non si aprivano. Insomma, la scuola sembra avere il suo bel quantitativo di misteri, e mi sembra una cosa affascinante. - finì di parlare, con tono sincero e benevolo.
- Ma immagino che tu conosca molti più segreti di me, vero? - le rivolse questa domanda, lasciando trasparire una certa curiosità, oltre che ammirazione.
 
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view post Posted on 13/3/2012, 18:24
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La questione del nome poteva dirsi definitivamente archiviata.
La sua piccola spiegazione, per quanto sommaria, pareva aver convinto il ragazzo.
Aveva notato come il ragazzino continuava a puntualizzare quanto le sue azioni fossero consone e non perseguibili da Prefetti o Caposcuola troppo zelanti, che aspettavano la più piccola digressione per infierire con punizioni o perdite di punti.
Evidentemente gli piaceva seguire le regole o non cacciarsi nei guai. Sorrise tra se, anche lei era stata così nei suoi primi anni di scuola, il rispetto delle regole era importante. Non che con gli anni fosse cambiato qualcosa, anzi...eppure la concezione di giusto o sbagliato andava al di là delle regole scritte, c’erano cose che per quanto legali erano sbagliate ed, allo stesso modo, cose illegali, ma giuste.


-Dipende a cosa ti riferisci con segreti-

Rispose

-Qualche scorciatoia la conosco anche io...di passaggi segreti ne ho scoperti un paio, ma se te li dicessi non sarebbero più segreti, non trovi?-

Un pò provocatoria come risposta, sebbene detta con naturalezza.
Non voleva essere irriverente, ma allo stesso tempo desiderava capire che tipo fosse il Grifondoro.


-Da come parli si direbbe che sei un tipo che rispetta le regole-

 
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James M. Grant
view post Posted on 15/3/2012, 16:00




Il giovane studente Grifondoro sorrise all'osservazione fatta da Trhesy in merito ai passaggi segreti. Effettivamente un segreto rimaneva tale soltanto quando poche persone ne venivano a conoscenza e cercavano di evitare che fosse noto ai più.
- Hai ragione, e poi è più divertente scoprire da soli dei segreti piuttosto che venirne a conoscenza perché qualcuno ce l'ha detto. -
osservò James, chiedendosi se le parole dette da Trhesy fossero soltanto un bluff oppure veramente sapesse qualcosa. Pensandoci bene, una studentessa della sua età e della sua esperienza doveva per forza di cose conoscere molto su quella scuola. Di sicuro più di lui.
La studentessa di Tassorosso fece a quel punto un'osservazione su di lui, supponendo che il giovane scozzese fosse uno che le regole le seguiva e le rispettava. Aveva ragione in effetti, difficilmente tentava di mettersi nei guai e nel complesso era un amante delle regole anche se non fino agli eccessi. Sapeva che le regole non sono mai giuste di per sé, e che a volte può essere giusto aggirarle o infrangerle. Tutto dipendeva dallo scopo che ci si prefiggeva e dal tipo di regola, insomma le variabili erano tante.

- Beh, sì. - rispose quasi subito. - E' giusto avere delle regole ed è giusto rispettarle. Dovrei avere un buon motivo per infrangere una regola... in fondo certe volte per perseguire un buon fine bisogna agire al limite e oltre le regole. - si strinse nelle spalle prima di continuare.
- Ma come ho detto, dipende dalle intenzioni. Se sono buone, a volte allora si possono rompere le regole, in fondo sono fatte per aiutarci e non per danneggiarci. -
Si poteva dire in fondo che il fine giustifica i mezzi, anche se James non era del tutto d'accordo con questo aforisma. In realtà i mezzi hanno la stessa importanza del fine.
 
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view post Posted on 17/3/2012, 12:23
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Il ragionamento fatto dal ragazzo era notevole, seguire le regole se giuste o infrangerle per perseguire un fine migliore. Ma la differenza tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato alle volte è talmente sottile che spesso, pur di perseguire il fine preposto, perdiamo di vista il vero obiettivo: l’onestà.

-E qual è un buon motivo per infrangere le regole?-

Chiese. Era una domanda insidiosa e, dalla risposta che le avrebbe dato il giovane James,
poteva capire molte cose.
Non aveva fatto nessuna domanda sui passaggi segreti di sua conoscenza, evidentemente non era curioso, o forse non voleva cadere in errore ponendo una domanda che poteva essere ritenuta sbagliata o fuori luogo.

 
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James M. Grant
view post Posted on 17/3/2012, 15:14




Aveva preferito non domandare nulla a proposito dei passaggi segreti scoperti dalla Tassorosso perché in fondo era stata abbastanza chiara nel non voler rivelare nulla. A James stava bene così, era curioso, ma la sua non era una curiosità fine a sé stessa. Piuttosto il discorso si stava spostando su ben altri fronti in quel corridoio inondato di una tiepida luce pomeridiana.
- Vediamo un po'... di sicuro posso dirti quale non sarebbe un buon motivo per infrangere le regole, ovvero quello di guadagnare qualcosa per sé, utilizzando una sorta di scorciatoia, o per danneggiare qualcuno che non lo merita. -
rispose dopo qualche attimo di riflessione, tornando però a posare lo sguardo su Trhesy.
- Invece se dovessi aiutare qualcuno o avessi la necessità di risolvere qualcosa per il meglio, per il bene di tutti e non avessi alternative, direi che infrangere le regole è giusto e anzi non farlo sarebbe stupido. -
aggiunse poi con calma alzando le spalle.

- Credo si debba valutare i pro e i contro di ogni azione, ce ne sono sempre. Se le intenzioni sono oneste allora siamo giustificati, ma bisogna dire che non sempre le intenzioni oneste portano del bene, se vengono usati mezzi spregiudicati. -
James dal canto suo ci aveva riflettuto più volte e non era certo una questione semplice, facilmente risolvibile. I dilemmi erano tanti e portavano ad altrettanti dubbi. Ma non avere dubbi sarebbe stato di gran lunga peggiore, soltanto gli stolti non ne hanno.
- Insomma è un discorso complicato, ma per fare un esempio, basti pensare alla regola che vieta di andare nella Foresta Proibita per gli studenti del primo anno. Ora, infrangere la regola per una semplice curiosità o per danneggiare qualcuno per me sarebbe sbagliato. Se tuttavia per aiutare qualcuno dovessi andare lì dentro allora non mi farei troppi problemi nel disobbedire ed andarci, pagandone poi le conseguenze. -
 
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25 replies since 18/2/2012, 18:34   420 views
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