Mya Lockhart vs Patrick Swan, Fase Finale Under 16

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view post Posted on 13/5/2012, 15:47
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Il Fato

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Situata al quinto piano, in loco adiacente all'Ufficio della Preside di Hogwarts, vi era una stanza oramai caduta in disuso, una grande, spaziosa camera, un tempo adibita a Sala Dibattiti.
Da lungo tempo abbandonata, forse dimenticata, era diventata nient'altro che un' aula polverosa, regno del nulla e ripostiglio del custode, intento a scaraventarvi all'interno ogni sorta di cianfrusaglie, attrezzi, mobilia rotta, come fosse un magazzino.
Di tanto in tanto, nel corso degli anni, gli studenti si ritrovavano per organizzare feste di compleanno o dibattiti più o meno interessanti.
Trattandosi di una vecchia aula, un notevole numero di banchi erano accatastati lungo la parete laterale destra rispetto all'ingresso insieme ad una pila instabile di sedie mal ridotte e mai riparate . Una lavagna era posta vicino alla parete opposta alla precedente, una lavagna che talvolta era stata schermo e riparo per scambio di effusioni.
In un angolo, vi era una mezza dozzina di spazzoloni per lavare i pavimenti e due secchi che il guardiano utilizzava per pulire la stanza anche se, a guardar bene, non sembrava che la pulizia sortisse l'effetto desiderato, vista la polvere ed il probabile proliferare di milioni di acari!
L'arbitro era giunto in largo anticipo. Doveva visionare attentamente il luogo nel quale si sarebbe svolto il duello. Si trattava di un vecchio mago, avvezzo a tali eventi, pertanto affatto emozionato nè turbato per lo squallore dell'aula.
Un giovane Corvonero ed una fanciulla Tassorosso presto avrebbero fatto ingresso ed avrebbero dato il via allo spettacolo.




Benvenuti. Vi rammento che sono valide tutte le regole dei semplici duelli. Pertanto, non è consentito l'utilizzo di incantesimi oscuri o letali, ammesso che facciano parte del bagaglio delle vostre conoscenze. Il limite di tempo per postare è di 3 giorni, con la piccola differenza che saranno ammesse soltanto due assenze: alla prima si salta il turno, alla seconda, si è fuori. Avrete ovviamente sempre la possibilità di mandare un pm al master per avvisarlo di un eventuale ritardo. Postate le statistiche e descrivete il vostro arrivo. Buon gioco e soprattutto buon divertimento! ;)


Edited by MasterHogwarts - 14/5/2012, 00:08
 
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view post Posted on 14/5/2012, 00:37
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Una goccia percorse la morbida guancia e scivolò verso il basso, percorrendo la piccola incavatura che circondava la bocca, ed infine si perse tra le labbra.
Dolce, e fresca.
Mya sollevò lo sguardo ritrovandosi di fronte un volto conosciuto e al contempo estraneo. I grandi occhi viola nel riflesso dello specchio apparivano di una tonalità diversa, più scura, in alcuni momenti quasi liquidi e profondi. Vibravano di una strana luce, indecifrabile e intoccabile. Allungò una mano verso l'armadietto laterale e prese un panno color ocra con cui asciugarsi il viso, imperlato d'acqua fin sopra i capelli.
Aveva bisogno di silenzio, di vuoto e di concentrazione.
Per quello alzarsi prima del tempo, quel giorno, era diventato un passo fondamentale. Asciugò la fronte, gli occhi e le guance, e lanciando il panno in un cestello della biancheria uscì dal bagno.
Il dormitorio aveva iniziato a prendere vita, corpi che pigramente si allungavano fuori dalle coperte, sbadigli lunghi un'eternità e quei piccoli timidi raggi di sole che dalle vetrate a soffitto arrivavano fino a lei.
Doveva uscire. Presto.

Richiuse la porta della sala comune, quasi come una galeotta in fuga e risalì velocemente la prima rampa di scale, che portava al piano terra. Fortunatamente aveva incontrato poche persone lungo il percorso, perlopiù concasati solitari e riservati, dalle abitudini mattiniere e introverse.
"Mya porta onore a Tassorosso...Mya portaci in alto...Mya...Mya..."
Era bastato un avviso in sala grande e tutti avevano avuto modo di conoscere gli esiti dei duelli nel grande Torneo del castello. Diamine quanto le odiava, tutte quelle aspettative, quasi fosse un suo dovere morale e non rifiutabile. Quel percorso lei non l'aveva intrapreso per nessuno, che non fosse lo studio e la conoscenza profonda delle sue stesse capacità. E così sarebbe bastato farli parlare, o sparlare che dir si voglia. A lei non serviva pubblico, nè sostegni, nè acclamazioni. Nè gloria, nè onore.
Che ore erano?
Passando per la sala grande fece una colazione frugale e ne approfittò per rileggere l'ora e il luogo prescelto per lo svolgimento del duello. Ore dieci, quinto piano. Sembrava esserci un'aula in disuso, nelle vicinanze dell'ufficio della preside. Luogo che per sua somma gioia ancora non aveva avuto modo di visitare. Aveva ancora qualche ora, che avrebbe probabilmente sfruttato sfuggendo ai più e trovandosi un angolino nascosto, sulla torre o in un sottoscala. Aveva pensato anche alle cucine di Hogwarts ma appesantirsi prima di un duello non le era apparsa come una prospettiva intelligente. Un sacco di patate al centro della stanza, con l'agilità di un bradipo sedato. No, era decisamente da evitare.
Prese una brioche dal tavolo dei tassi e sgattaiolò fuori dalla sala grande, imboccò la scala di destra e iniziò la risalita.

Dopo tre ore era ancora lì, seduta al fianco del brutto gargoyle coi denti storti, a studiare la relazione e il punto d'equilibrio tra le fessure che si frapponevano da una pietra all'altra.
*Ogni tre mattonelle, una quarta si allinea quasi parallelamente alla prima....per quanto le altre mantengano una distanza costante.*
Perdersi in futili pensieri, per mantenersi lucida.
Poteva sembrare un discorso assurdo e fuori da ogni regola, ma era così. Quel duello non la preoccupava, e sapeva bene che se gli avesse dedicato anche un solo secondo per analizzare ogni eventualità avrebbe perso la lucidità e la giusta determinazione.
*Ma che...* I passi di un buffo ometto attempato interruppero la sua analisi dettagliata, finendo con il piede destro sulla seconda fessura e fermando la continuità che da due ore ormai vigeva su quella piccola area. Il signorotto per certo non era un professore, nè sembrava tanto etereo per essere un "passato a miglior vita". Era semplicemente un volto nuovo, in quella vecchia scuola.
Aveva un passo sicuro, perfetto, quasi ritmico. Aprì con sicurezza la porta dell'aula che Mya aveva di fronte ed entrò. L'aula in disuso si era popolata prima del tempo.

Era arrivato il momento, non voleva pensare a nulla che non fosse l'inizio di quel duello. Si alzò dalla scomoda seduta e si sistemò l'abbigliamento, riallacciandosi per bene i guanti a mezzedita e legando i capelli in una coda tenuta alta. Tutto era pronto.
Spinse anche lei la pesante porta di legno e si lasciò avvolgere dalla penombra che vigeva nell'intera stanza. C'era un forte odore di chiuso, di polvere, con un leggero retrogusto di muffa. Dei banchi e delle sedie ammassati in un angolo, per poter lasciare campo libero al combattimento ormai prossimo. Adocchiò la figura dell'anziano uomo nelle vicinanze di questi ultimi e si avvicinò con passo silenzioso e delicato, quasi inudibile.
Buongiorno, sono Mya Lockhart, di Tassorosso – disse tendendo la mano, per officializzare quel classico rito di presentazione e conoscenza.
Ora non restava che attendere.


~ Punti Salute: 157/157 ( 18 pt quest + 1 duello + 5 pt oggetto + 17 pt role)
~ Punti Corpo: 115
~ Punti Mana: 107
~ Punti Esperienza: 31 + 2 = 33
 
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view post Posted on 14/5/2012, 01:00
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Quante volte aveva percorso quel corridoio, quante volte era passato su è giù davanti a quella porta, quante volte aveva varcato la soglia adiacente, per accedere al bagno dei prefetti. Solo poche volte realizzava quanto fosse grande Hogwarts, quante stanze fossero disseminate per i vari piani e come solo alcune di esse fossero effettivamente utilizzate. Quando aveva letto sulla bacheca che il primo duello della fase finale si sarebbe svolto in una vecchia sala dibattiti, il nome della sfidante passò in secondo piano... da quando in qua esisteva una simile stanza?
Il Caposcuola quasi tossi a causa della polvere una volta entrato nell'aula ormai in disuso, non sopportava lo sporco e il disordine e ciò non poteva che rappresentare un pessimo presagio. Si diresse verso l'arbitro per portargli un saluto rispettoso e silenziosamente raggiunse la sua postazione. Non poteva permettersi alcuna distrazione, la concentrazione era ciò a cui dedicava più tempo e più energie, perderla sarebbe stato fatale. Per questo motivo non aveva parlato a nessuno del duello e la mattina stessa non aveva rivolto parola nemmeno ai suoi amici. Aveva fatto una colazione nutriente e aveva aspettato l'ora decisiva poggiato sul balcone del dormitorio osservando le nuvole primaverili lasciare spazio ad uno spavaldo Sole. L'estate si stava avvicinando e con lei anche la fine dell'anno. Sarebbe finalmente tornato a Bath, si sarebbe riposato e, forse, sarebbe partito per una bella vacanza con la sua famiglia.
Aveva indossato qualcosa di comodo, ma pur sempre una divisa, quella estiva ovvero una camicia a maniche corte e un paio di pantaloncini. La spilla da Caposcuola era fissa sul petto a livello del cuore, testimone dell'impegno e dei sacrifici che avevano caratterizzato la vita scolastica del Corvonero.
Attendeva paziente, cercando di mantenere la mente libera da pensieri inutili; sarebbe stato difficile, il suo avversario non era una sconosciuta: vecchie storie di bolidi e rivalità sul campo da Quidditch aveva fatto sì che tra i due non corresse buon sangue. Mya Lockhart era certamente un'avversaria temibile, ma Patrick sapeva di potercela fare. Fece un respiro profondo e si scrollò di soso le ultime preoccupazioni: l'incontro stava per avere inizio.


***
STATISTICHE
PUNTI SALUTE: 153/153
(110 Base + 4 Duelli + 9 Quest + 2 Role + 23 Oggetti + 5 Anzianità)
PUNTI CORPO: 111
(60 Base + 4 Duelli + 9 Quest + 2 Role + 27 Oggetti + 2 Quidditch + 5 Anzianità)
PUNTI MANA: 112
(60 Base + 4 Duelli + 9 Quest + 2 Role + 26 Oggetti + 5 Anzianità + 5 Premi + 1 Libri)
PUNTI ESPERIENZA: 28
(4 Base + 3 Anzianità + 2,5 Duelli + 6 Quest + 0,5 Role + 7,5 Quidditch + 1 Prefetto + 2 Caposcuola + 1,5 Master)
PUNTI POZIONI: 210
***
EQUIPAGGIAMENTO
DIVISA SCOLASTICA di CORVONERO
Nulla più che un semplice completo
GUANTI SOSTEGNO DEL PALADINO
Guanti ignifughi, impermeabili, resistendi all'acido, alle basi, al freddo... Proteggono le mani da tutti gli elementi naturali e da colpi fisici.(+3PS)
ANELLO FORTEBRACCIO
Anello premio trovato nell'uovo regalato da Emy Black (+1PS)
CIONDOLO DELLA SCAGLIA DI DRAGO
Lucente, dai riflessi perlacei il ciondolo è simbolo di grande forza! Dono della Prof. ssa Bennet. (+5 STAT)
OGGETTI
Bacchetta Wizard
[11 pollici, legno di Pino, scaglia di Serpente e spina di Orchidea Velenosa, rigida]


 
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view post Posted on 14/5/2012, 17:57
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L'attesa era sempre stata compagna “scomoda”: un rapporto difficile da gestire ed ancor più da comprendere; essa, sempre impaziente, riusciva a destare quella sensazione di presenza innaturale e fastidiosa che dallo stomaco si espandeva lungo l'intero corpo, irrigidendo e contraendo muscoli ed arti.
La giornata soleggiata sarebbe presto diventata scenario di arduo duello, interessante contesa tra due avversari preparati e risoluti. Quella mattina, una giovane fanciulla Tassorosso ed un ragazzo Corvonero avrebbero combattuto per ottener vittoria, o ancor meglio, personale soddisfazione ed orgoglio, non dipendente da esito, ma da valore e da intenzione.
L'arbitro, serio e pensieroso, giunto nell'aula designata – un'aula vuota e polverosa – si guardò intorno al fine di controllare l'idoneità del loco e la fattibilità dell'incontro.
Ebbene...stanza spaziosa, sufficientemente illuminata, da finestre laterali che permettevano ai raggi del sole di penetrare nell'aula senza tuttavia poter arrecar fastidio ai duellanti. Oggetti ben accatastati, potenziali armi d'attacco e di difesa nel corso di un fantasioso ed acceso duello, ovvero il genere di contesa ch’egli stesso si augurava di arbitrare.
I duellanti non si fecero attendere a lungo. Puntuali, cortesi e formali si avvicinarono al bizzarro uomo al fine di porgere il rispettoso saluto. Uno sguardo di assenso e gesto di ricambiata cortesia ed un invito, con segnale pacato ed eloquente, a raggiungere la postazione per dare inizio al duello.
Molto bene. Vi prego di posizionarVi al centro della stanza, ad una distanza di circa otto metri l'uno dall'altra. Scegliete quale parete avere alle Vostre spalle, ovvero quella ove sono accatastate sedie e banchi o quella ove si trova la vecchia lavagna. Un ultima domanda, d’obbligo e d’uopo al fine di sancire chi di voi darà inizio alla singolar tenzone. Merlino o Morgana?
Ciò che andava detto, era stato detto.
Si attendeva ora la scelta dei duellanti e la decisione del Fato.
Da quel momento in poi, le parole avrebbero lasciato spazio all’azione. Il Destino avrebbe sancito patto con lealtà ed onore.



Mya Lockhart
Punti Salute: 157/157
Punti Corpo: 115
Punti Mana: 107
Punti Esperienza: 33

Patrick Swan
Punti Salute: 153/153
Punti Corpo: 111
Punti Mana: 112
Punti Esperienza: 28
 
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view post Posted on 14/5/2012, 18:55
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Dopo aver portato il suo rispettoso saluto all'arbitro, Mya sentì il chiaro rumore di una serratura sbloccata. Il suo avversario doveva essere giunto, anch'egli in perfetto orario. Un buon punto a suo favore, odiava i ritardi e chi aveva poco riguardo e attenzione verso gli impegni di tale valore.
Si scoprì curiosa per quella figura, e al contempo sciocca, per non avere avuto la cura ed il tempo di informarsi su chi fosse il suo sfidante. Ricordava l'annuncio in sala comune, l'avviso degli abbinamenti della grande finale under 16. Tassorosso contro Corvonero.
*Non chiedo di meglio*
I nomi evidentemente erano stati segnati in carattere più minuto, sotto la scritta più importante. E Mya aveva finito per ignorarli.
Andava contro Corvonero. Da sola, portando le speranze di tutti, ma il suo solo e personale orgoglio. Era una questione importante, quasi vitale, sotto tanti punti di vista.
Corvonero le piaceva, le era sempre piaciuta, fin da quando aveva imparato la sua storia in un vecchio libro regalatole dal padre per i suoi otto anni. La casata dell'intelletto per eccellenza, per essere grandi, per essere rispettati. Anche suo padre l'aveva sognata da giovane, ma era finito in Serpeverde.
Anche lei la sognava, ed era finita in Tassorosso.
Ma era stato proprio ad Hogwarts che aveva scoperto quanto quelle antiche e traballanti classificazioni, non fossero altro che stupide idealizzazioni. Ogni grande mago che aveva scritto il suo nome nella storia l'aveva fatto con le sue sole forze, senza nessuna madre casata ad avvalorare il suo operato. E Corvonero aveva perso la sua bellezza.
Ed ora quel duello si presentava come l'occasione del riscatto, dai pregiudizi, dalle false aspettative. Per quello si sentì doppiamente stupita nel veder comparire l'alta figura del caposcuola Swan, nonché capitano della squadra di quidditch.
Mya lo osservò avvicinarsi con passo deciso, salutare l'arbitro ed ignorare lei, come era giusto che fosse. Ghignò sommessamente.
Tra i due infatti non era mai corso buon sangue, anche se il sangue indubbiamente l'avrebbero fatto scorrere nel corso di quello scontro che sapeva, non avrebbe lasciato il minimo accenno di pietà o compassione. Conosceva la determinazione dell'avversario e l'avrebbe rispettato, combattendo con tutta se stessa, senza risparmiarsi.
In fondo quel ragazzo era solo un altro sasso sul percorso, nulla di più.
Persino gli antichi rancori perdevano consistenza in quel frangente.
Seguendo le indicazioni dell'arbitro, Mya prese posto al centro della stanza dal lato che poneva la lavagna alle sue spalle. Sembravano esserci anche secchi e vecchi spazzoloni, probabilmente usati per una pulizia di primavera mai effettuata.
- Che vinca il migliore - disse al ragazzo nel frangente in cui i loro occhi si incrociarono, dopodiché voltò le spalle e percorse i metri che l'avrebbero separata dal suo sfidante.
Era tempo di scegliere, senza esitazione nè dubbio alcuno.
- Io scelgo la guida di Morgana, signore -
Era tempo di verdetto, un richiamo, il classico saluto rispettoso e il duello avrebbe preso il via.
 
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view post Posted on 15/5/2012, 23:56
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Quello che dici non è sempre vero. La storia è piena di grandi generali che hanno visto la rovina per mano di inetti.

La voce del Corvonero non esitò a far da eco all’augurio della Tassorosso; tagliente, sarcastica e apparentemente inequivocabile aprì la strada al giovane Caposcuola, che nel frattempo si era mosso in direzione dei vecchi banchi accatastati...

Mi limito ad augurarti buona fortuna, questo è tutto ciò che posso fare.

...Concluse non appena giunse al suo posto.
Non c’era tensione nel corpo, rancori, ricordi e altre passioni non trovavano spazio nell’animo del Corvonero che, spavaldo e nello stesso tempo composto, osservava l’avversario. Piuttosto, conoscendo la fama della Tassorosso, si chiedeva come tanta energia potesse uscire dal quel corpo così minuto e, nello stesso tempo, si dava una risposta, consapevole del fatto che la vera forza risiedesse nell’anima.
Ma la virtù della conoscenza, la brama del sapere, era un dono che solo pochi individui potevano apprezzare, che solo i Corvonero potevano sfruttare. Era quello ciò che mancava all’avversario ed era da quello stimolo, infinito e costantemente imperfetto che Patrick avrebbe tratto la forza per arrivare alla vittoria. La gloria di Corvonero veniva ancora prima di quella personale, aveva fatto una presenza appena arrivato ad Hogwarts e l’avrebbe mantenuta.
Fece un altro respiro profondo e comunicò la sua scelta, per quanto obbligata:


Vorrà dire che io sceglierò Merlino, non a caso il miglior mago di sempre.

Avrebbe voluto moderarsi, ma non vi riuscì. Era forse l’adrenalina a affilare a tal punto il suo verbo? Comunque fosse andata, non sarebbe riuscita a prendere il sopravvento ne sul corpo ne sull’anima, da quel momento in poi, vi erano solo lui e l'avversaria in quella stanza. Tutto il resto sarebbe entrato in gioco piano piano, secondo il volere degli unici interessati.
Era giunto il momento di stringerla di nuovo in mano, la sua bacchetta di Pino, Serpente e Orchidea, sempre fedele e sempre disponibile ad adattarsi ad ogni situazione, così dura all’esterno così versatile e sensibile nel cuore, esattamente come il ragazzo che la stringeva con forza nel proprio palmo determinato e razionale.

 
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view post Posted on 16/5/2012, 09:46
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Il Fato

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L'incipit pareva promettere avvincente battaglia. Si percepiva nell'aria competizione, sarcasmo, rivalità, determinazione, sfida, ioni di egual segno incontrarsi e scontrarsi generando inevitabile carica elettrostatica. L'arbitro, quasi estasiato da tale atmosfera, giusto scenario di “battaglia”, mirava ora l'una, ora l'altro al fine di cogliere, mosso da curiosità, l'origine di tale reciproco ardore, forse antico richiamo dal ricercarsi in altro "campo di guerra", in altre competizioni o in precedenti duelli.
Augurio cortese rivolto all'avversario da parte della giovane Tassorosso; parole, tuttavia, cariche di fermezza, forza, ardore, decisione, desiderio di far valere le proprie indiscutibili abilità. Risposta tagliente, simil a lame sottili ed affilate da parte del fanciullo Corvonero, come a voler sottolineare la sua intenzione a dominare, sovrastare l'avversaria. Il duello aveva forse già avuto inizio? Era stata sancita la battaglia sin dal momento durante il quale i due nomi affiancati e distinti, eran stati impressi su pergamena?
Sicuramente spettacolo e sorprese non sarebbero mancati. Tanto meglio. Giusta dose di equilibrio e adrenalina, contegno e orgoglio, razionalità e passione.
I duellanti avevano scelto: per lei Morgana, per lui Merlino.
Giudice supremo, il Fato.
Dispostisi a giusta distanza, scegliendo postazione e preparati ad iniziar il duello, i due combattenti attendevano la decisione che sorte o destino avrebbe loro riservato. Tra le mani del bizzarro arbitro una moneta oramai levigata per l'usura e "l'età": due volti, due facce della Magia. Il di lei volto, arguto e deciso – Morgana - l'effigie di lui – Merlino – forte e vigorosa. Un lancio nell'aere...La moneta vorticante che, ricaduta sul palmo dell'uomo attendeva solo di esser scorta e “letta”.
E' deciso. Merlino.
Era giunto il momento. Il duello poteva avere ufficialmente inizio.



Mya Lockhart
Punti Salute: 157/157
Punti Corpo: 115
Punti Mana: 107
Punti Esperienza: 33

Patrick Swan
Punti Salute: 153/153
Punti Corpo: 111
Punti Mana: 112
Punti Esperienza: 28

Inizia Patrick.
 
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view post Posted on 17/5/2012, 21:03
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INCENDIO!

Vi fu solo il tempo per svolgere il solito rito, pochi secondi per portare la bacchetta davanti a propri volti e per riguadagnare la postazione iniziale, che lo scontro era già cominciato.
La bacchetta del Corvonero schizzò rapida verso la Tassorosso, in un movimento deciso e sicuro, stretta con dolcezza del palmo della candida mano. Così, come se travolto da una poderosa onda d’energia, il Caposcuola aveva sfogato tutta la carica e la tensione che volevano di lui impossessarsi, incanalandole da ogni distretto corporeo, lungo il suo braccio, fino alla sua bacchetta, facendo amico il suo nemico; la formula non tradiva il suo stato d’animo, una parola esclamata con decisione, con forza, come per piegare l’avversario e farle capire, oltre che pregustare, l’atmosfera che si sarebbe respirata durante il duello. Nella mente del ragazzo non vi erano solo desideri di gloria e di rivalsa, quel fuoco che sentiva dentro ardeva nel suo intelletto, immaginava una spirale di fuoco liberarsi dalla sua amica di pino, investire la sfidante, non lasciandole alcun scampo.
Non si trattava di un’agito dettato dal solo istinto, il Corvonero voleva sfaldare le sicurezze della Tassorosso una ad una, sbriciolare le sue fondamenta, costringerla ad inginocchiarsi davanti alla superiorità bronzo-blu. Il fuoco di certo l’avrebbe preoccupata e, nel caso avesse conosciuto un modo per resistergli, avrebbe comunque dovuto perdere tempo. In alternativa, avrebbe potuto scegliere di bruciare, come un ceppo nel camino, come l’animo del Caposcuola.
Probabilmente, Mya Lockhart di Tassorosso avrebbe trovato un modo per mettere lui stesso in difficoltà, ma Patrick era pronto per ogni evenienza, avrebbe affrontato ogni difficoltà con audacia, con furbizia e scaltrezza, di certo non poteva pretendere che la prefetta giocasse passivamente al tiro al bersaglio.
Il fuoco rappresentava solo l’inizio del conflitto, presto si sarebbe passati alla terra, poi al dolore.... per giungere infine al piacevole sonno.
La velocità dell’esecuzione non poteva influire sull’esito: il Corvonero, sempre attento e maniaco dei dettagli, non si sarebbe mai lanciato in un esperimento avventato senza alcuna sicurezza di riuscire. Aveva studiato a fondo negli ultimi giorni e aveva capito che la sua postura, seppur formalmente corretta, l’avrebbe costretto per sempre negli inferi della mediocrità; così si era allenato da solo in giardino durante le ore dei pasti. Ora il ragazzo duellava mostrando il profilo del suo corpo all’avversaria, per costringerla ad una maggiore precisione. Il braccio libero, ripiegato verso l’alto dietro la sua nuca, gli permetteva di equilibrarsi velocemente e sportarsi in maniera felina mentre la bacchetta, pronta ad agire, sostava a livello delle sue spalle pronta ad assecondare ogni riflesso.

 
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view post Posted on 17/5/2012, 23:18
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Che mister Swan perdesse una simile occasione per insinuarle il dubbio, cercando di lacerare con dovuta astuzia le sue certezze? No, proprio perchè era lui, non avrebbe rinunciato ad una simile ghiotta opportunità.
Mya gli sorrise quasi con compiacimento, soddisfatta di quello che le si stava preparando come il miglior duello della sua esistenza. Al diavolo la finale vera del torneo duellanti. La vera sfida era quella.
- Quindi devo pensare che è pronto anche a perire per mano di un'inetta, mio generale - rispose sadica e tagliente come al solito. L'aria nell'intera stanza si stava surriscaldando, al ritmo di due cuori vivi e pulsanti, portatori di una determinazione fuori dal normale. La loro battaglia era già iniziata.
I due presero posto nei rispettivi lati e attesero il verdetto dell'arbitro.
La bacchetta di salice scivolò giù dalla manica, Mya ne percepì ogni singola venatura a contatto con le esili dita. Poi la stretta si fece più forte e un leggero brivido le percorse tutto il corpo. Il fato aveva favorito Merlino, e quindi il suo avversario.
Nemmeno il tempo di un respiro e Swan era già in posizione d'attacco, pronto a sorprenderla con tutta la sua forza. A Mya sembrò per un infinito attimo di essere finita in completa apnea, assenza di aria e di tempo, quel tanto che le bastò per capire di essere completamente sotto tiro.
Lo sentiva arrivare, quel brivido che anticipava il dolore. Lo vedeva giungere, quel muro offensivo che non le avrebbe lasciato via di scampo. Poteva incaponirsi nel cercare di contrattaccare, ma avrebbe solo accelerato la vittoria allo sfidante, procurandosi più danni che altro.
- Algor Flamma! -
La bacchetta era scattata in avanti, fluida come un movimento naturale, e si era frapposta tra lei e l'avversario. E quello che da lui sarebbe giunto. Se non poteva evitarlo, l'avrebbe almeno reso innocuo. La voce le uscì fluida, decisa, convinta fino in fondo che quello che stava compiendo era la scelta giusta.
La difesa è il miglior attacco. Lo ripeteva sempre suo padre e in questo credo aveva votato tutto il suo essere. Un corpo che non risponde ai comandi è un corpo inutile. Lei doveva restare vigile, ed il suo corpo doveva essere la perfetta macchina che l'avrebbe condotta alla vittoria.
Attese. Voleva vedere quel fuoco vivido farsi verde e avvolgerla anche completamente. Chissà che da nemico non si potesse trasformare in un piacevole alleato. Un mantello di fiamme smeraldine, potevano diventare un diversivo?
 
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view post Posted on 18/5/2012, 15:59
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Non vi era stato nemmeno il tempo di prender coscienza del formale inizio del duello, eppure i due combattenti avevano già dato luce alla battaglia. Rapidi, fulminei, disarmanti, agguerriti, scaltri e desiderosi di non perder attimo prezioso, provvedevano ad attaccare l’uno, a difendersi l’altra, con prontezza di rara qualità. Posizionati e disposti con maniacale cura e dettaglio nei particolari, si accingevano a colpirsi ed a dimostrare valore e supremazia l’uno sull’altra. L’arbitro stesso faticò a cogliere nell’immediato l’esito del primo atto di tale scenografico evento, ricco di sensazioni contrastanti e contrastate. L’uomo non poteva conoscere antefatti e vecchi rancori che i due ragazzi presumibilmente nutrivano nell’animo, ma ne percepiva il sapore, ferruginoso, ruvido, metallico e ne era estasiato. Quale miglior comburente per tale fiamma? E come ad aver previsto l’imminente ardore e rovente attacco del giovane studente Corvonero, l’uomo vide materializzarsi tale cocente vigore. Un incanto Incendio castato con cura, e, nonostante evocato da giovane mano, di notevole intensità. Vermiglie fiamme si dirigevano inesorabili verso la fanciulla Tassorosso che attendeva, che non evocava nell’immediato incanto di difesa…Voleva forse esser sopraffatta? Lo sguardo deciso e fermo, pienamente consapevole, lasciavano pensare ch’ella avesse piano ben più astusto e scaltro. Le sue parole permisero presto all’arbitro di capire e di stupirsi di tale scelta originale, bizzarra per certi aspetti ma efficace. La giovane Tassorosso, attendendo il giusto momento, evocò con cura e dovizia l’incanto Algor Flamma. Le iridescenti fiamme si tramutarono in verdi, carezzevoli, freschi “nastri” eterei, impalpabili avvolgendo innocui la ragazza. Un attacco ed una difesa impeccabili che avevano generato un nulla di fatto. Oh, sì…Si prospettava duello molto avvincente. Un sorriso beffardo dell’arbitro, compiaciuto. Questi erano i duelli ch’egli bramava arbitrare. Niente di scontato…Solo capacità ed originalità…Questo avrebbe fatto la differenza ed avrebbe fatto pendere l’ago della bilancia dall’una o dall’altra parte.



Mya Lockhart
Punti Salute: 157/157
Punti Corpo: 115
Punti Mana: 107
Punti Esperienza: 33

Patrick Swan
Punti Salute: 153/153
Punti Corpo: 111
Punti Mana: 112
Punti Esperienza: 28

E' il turno di Mya.
 
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view post Posted on 21/5/2012, 11:26
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Mi scuso per il ritardo.

L'impatto del corpo alle fiamme fu più inaspettato che mai.
Le sentì giungere rapide, impattare sulla sua pelle, sul viso e le mani, procurandole una sorta di formicolio su tutte le parti interessate. Anche gli abiti sembravano smossi da quell'incanto, quasi ormai avessero accettato l'idea di perire per mezzo suo. Ma non accade nulla di tutto ciò.
Le lingue di fuoco si erano striate di verde, fredde e innocue come il vento di primavera , più scure sulla pelle, più limpide a contatto con l'aria stessa.
Era diventata una sorta di focolare umano, non doveva essere bella da osservare. Ma il suo corpo era intatto, forse persino protetto da quello strano incanto invertito.
Quanto sarebbe durato? Poteva svanire dopo due secondi o due minuti, estinto dai movimenti costanti o dall'aria soffocante che iniziava a respirarsi all'interno dell'aula convegni. Non aveva senso preoccuparsene fintanto che non rappresentava un problema.
Gli occhi della giovane tassorosso si fecero vitrei, nei riflessi delle favillle verdastre, inquadrando il suo avversario all'altro lato della stanza. La ragazzina mosse un passo indietro con la gamba sinistra, donando una maggiore stabilità al suo corpo.
Era il momento del contrattacco.
Il corpo posizionato leggermente in diagonale, quasi donando più attenzione all'arbitro che allo sfidante, la bacchetta stretta nella mano destra.
Anche l'avversario inizialmente aveva adottato quella posizione, forse nel tentativo di offrire meno zone d'attacco a lei. Ma non sapeva che ciò che Mya desiderava era proprio lì, come soldato in prima linea, unico ostacolo tra i due. Il braccio si protese in avanti, quasi imitando specularmente il caposcuola. Il polso iniziò a ruotare in senso orario, disegnando piccole spirali nell'aria che via via si facevano più grandi, come cerchi creati sulla superficie delle acque chete. E come spirale continua avrebbe avvolto l'arto offensivo dell'avversario, costringendolo nella sua morsa.
- E-xùl-cero! -
Il tono serio, pacato in sè, ma ripieno di ardore. Una pronuncia impeccabile, sillabe scandite precisamente, a dar maggiore spessore all'incanto stesso.
Il dolore sembrava diventato un concetto non più collegato al passato, all'insofferenza, al disprezzo. No, era un dolore nuovo, generato dalla voglia stessa di rinascita, di resurrezione. Salire in alto, scavalcando i cadaveri avversari, arrivare fino alla cima per comprendere cosa realmente ci fosse Oltre. Mya l'avrebbe compreso passando per il dolore di Swan.
Quel braccio così offerto gentilmente sarebbe diventato il primo pezzo a bruciare, colpito dal suo incantesimo, eroso dal suo potenziale magico. Il dolore era solo un concetto superficiale, le ferite guarivano, il sangue si arrestava, le cicatrici diventavano un orgoglio.
Ma un animo insoddisfatto non aveva freni.
 
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view post Posted on 22/5/2012, 15:55
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- Deus ex Mazza -

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Fiamme fredde, brillante scelta da parte della Tassorosso, ma paradossalmente scontata; se il Corvonero avesse creduto solo per un istante che le sue fiamme potessero essere neutralizzate in pochi secondi, così come aveva fatto l’avversaria, mai le avrebbe evocate e scagliate contro di esse. C’era qualcosa che, frenetico e sottile, si era impossessato del giovane Caposcuola, un’idea spietata ma ovvia, così banale da mettere in atto e, nello stesso tempo, forse troppo crudele.
Non volle aspettare, non c’era né tempo né bisogno di farsi sopraffare. Patrick fece un passo contro l’avversaria, incurante dell’incantesimo che da un momento all’altro avrebbe castato, la vide e la guardò intensamente prima di dare inizio alla tortura. Avrebbe avuto la meglio, grazie alle doti che Priscilla gli aveva concesso, furbizia, intelligenza e saggezza. Mya Lockhart era una torcia umana, troppo simile a quei supereroi dei film che tanto piacevano ai babbani. C’era un problema, non scottava, non bruciava.
La bacchetta si mosse velocemente in linea retta tornando in posizione di attacco, mai nessuno si sarebbe aspettato un incanto così semplice per un fine così triste. Nessun movimento particolare era richiesto, una dose di concentrazione giusta ma non esagerata.
Un solo pensiero: Mya Lockhart sarebbe arsa, come Giovanna D’Arco, come tante babbane che reputate maghe erano condannate e tante streghe che seppur accusate si divertivano a far finta di decedere. La formula fu pronunciata con decisione, senza nessuna inflessione o tono particolare, come se fosse ormai divenuta terribile sentenza: l’Algor Flamma si sarebbe spento, ridonando alle fiamme l’ardore oramai perso, la sua vera natura che le rendeva terribili e mortali.


Finite.


Solo allora e forse per la concentrazione, il Corvonero di accorse dell’Exhulcero: era sotto tiro oramai. Non importava, avrebbe sopportato qualche ustione sul corpo, dopo tutto c’era qualcuno nella stessa stanza che avrebbe sofferto pene peggiori, se il fato l’avesse concesso.
Patrick cercò di alzare il braccio sinistro per porlo davanti al volto, in protezione degli occhi e del viso. Il finite aveva richiesto poco sforzo e poco tempo, sperava di riuscire a proteggere in tempo almeno quella fondamentale parte del corpo.

 
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view post Posted on 23/5/2012, 10:22
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Il Fato

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Il primo atto della battaglia si era concluso con un sostanziale nulla di fatto. I duellanti, entrambi abili e astuti, non si erano lasciati dominare da emozione, competizione, rivalità. Menti fredde e calcolatrici, una di fronte all'altra, pronte a cogliere nel momento opportuno attimo di debolezza dell'avversario. L'incanto Incendio evocato dal Giovane Caposcuola Corvonero fu beffato dall'incantesimo fredda fiamma: amabili lembi eterei freddi ed innocui vorticavano intorno al corpo della Prefetta Tassorosso, avvolta di fiamme che non le dolevano. La fanciulla non fece attendere il suo contrattacco che fu immediato ed efficace: un incantesimo Exulcero perfettamente castato e destinato ad avere buon esito. D'altro canto tuttavia, piano machiavellico ed arguto stava prendendo piede nella mente del giovane Corvonero. Perchè non approfittare di contesto tanto propizio? Perchè sprecare preziose fiamme? Con astuzia ed ardore egli evocò di rimando, poco prima di essere inesorabilmente colpito dalla Fattura pungente, l'incanto Finite, provocando l'annullamento dell'ultimo incantesimo castato sulle fiamme che nuovamente divennero roventi(-14 ps; - 1 pc). Vestiti e pelle della ragazza che venivano esposti a calore, fuoco e dolore.
Di rimando l'exulcero provocò ustioni e piaghe dolorose sul ragazzo, in particolare sul braccio che impugnava la bacchetta, rendendo quasi insopportabilmente faticosa la presa ed il mantenimento della stessa (- 12 ps).
La giovane Tassorosso avrebbe dovuto agire in fretta per porre fine al dilagare delle fiamme che bruciavano abito e pelle esposta. Un turno d'azione che aveva visto entrambi colpiti e messi in difficoltà. Un lieve vantaggio del Caposcuola Corvonero. Ma il duello aveva appena visto la luce...Il tempo, l'abilità, il coraggio, la forza, l'astuzia, la strategia, avrebbero decretato il vincitore. Ed entrambi godevano di tali qualità.



Mya Lockhart è avvolta dalle fiamme (- 14 ps; - 1 pc).
Punti Salute: 143/157
Punti Corpo: 114/115
Punti Mana: 107
Punti Esperienza: 33

Patrick Swan è stato colpito dalla Fattura Pungente (- 12 ps): piaghe, ustioni e bruciature si espandono lungo il braccio che impugna la bacchetta, rendendo più difficile il pieno controllo di movimento della bacchetta stessa.
Punti Salute: 141/153
Punti Corpo: 111
Punti Mana: 112
Punti Esperienza: 28

E' il turno di Patrick
 
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view post Posted on 24/5/2012, 22:23
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- Deus ex Mazza -

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Tutto bruciava in quella vecchia aula vuota. Corpi ed anime, avvolte da fiamme e lingue di fuoco che, istante dopo istante, lasciavano segni indelebili sulla pelle e nei ricordi.
L’idea del giovane Caposcuola si era rivelata vincete: Mya Lockhart aveva ignorato le fiamme credendo le sarebbero state amiche a lungo e aveva attaccato il Corvonero appena prima che il vecchio ardore tornasse e l’avvolgesse in un abbraccio rovente. Patrick la fissava negli occhi purpurei, non voleva vedere dolore o sofferenza, bensì consapevolezza di aver di fronte un avversario degno di tale nome, rispettabile e temibile.
Il Fato, terribile giudice di quel duello, aveva reso al Corvonero quanto egli stesso aveva apportato, seppur in piccola parte: la fattura pungente aveva evitato il volto di Swan e si era scagliata senza pietà sul suo braccio dominante, quello che avvolgeva la bacchetta con una presa fidata e che la gestiva emanando le magiche sentenze. Il dolore fu forte, bruciante, rapido e lancinante, ma doveva resistere, raddoppiare le sue difese, non far trasparire sofferenza.
Il Corvonero fissò per un secondo le brutte ustioni e irritazioni presenti sul suo arto e sorrise, cinico.

*Questa volta mi hai giocato un brutto scherzo.*

Pensò egli rivolgendosi al Fato.

*Stolto!*

Aveva poi accusato se stesso di quanto accaduto, avrebbe dovuto proteggere la sua arma, non il suo bel faccino.
Tuttavia c’era un che di positivo che addolciva la faccenda, anzi ve ne erano due: in primo luogo egli non stava bruciando completamente, secondariamente il suo palmo, nascosto nel pugno che accoglieva la bacchetta, si era salvato; certo avrebbe avuto qualche fatica nel muovere il polso, ma Patrick conosceva di sicuro abbastanza incantesimi da non doverlo per forza articolare.
Non poteva buttare quell’occasione, non poteva frenarsi per delle banali scottature, quelle sarebbero passate.
Portò la mano con la bacchetta a livello della spalla opposta, piegando il suo arto contro il suo petto. Bruciava, ma dalle ceneri del quel dolore nasceva nuova forza, nuovo ardore, nuovo coraggio, nuova determinazione. La bacchetta, stretta nel palmo che per fortuna si era salvato, era pronta per scattare; un solo pensiero, rallentare, ostacolare, disabilitare, annientare l’avversaria, di fronte al potere della conoscenza, di Priscilla Corvonero.
La formula si sarebbe unita con armonia all’esecuzione, la forza della parola si sarebbe fusa e congiunta con quella del corpo, raccogliendo l’energia necessaria dall’animo e dall’intelletto: che magnifica simbiosi!
Cominciò con una sillaba enunciata con forza, un netto avvertimento.


IMM...

Il braccio si mosse poi stendendosi verso l’obiettivo, la Mya in fiamme, la Mya sofferente, con un movimento secco, deciso, rapido e scattante accompagnato dalla quiete che precedeva la tempesta, altre sillabe questa volta più soavi.


...pedimen...

Infine il braccio si stese interamente, completando la sciabolata orizzontale, fermandosi in corrispondenza del petto, del cuore, dell nucleo più profondo dello spirito dell’avversaria, adiuvato dall’energia liberata dall’ultima sillaba, forse quella più importante.


...TAA!

Il movimento, quella rapida sferzata nell’aria, fu un sollievo per il braccio menomato del ragazzo che si sentì rinfrescato; il dolore tornò presto ma quel sentimento, quella passione si traduceva in spirito e quella sensazione diventava energia che, scendendo lungo la mano e nella bacchetta, diveniva magia.
Cosa avrebbe deciso la Tuke? Come sempre, per quanto potesse essere ingente il sacrificio umano, ella regnava sovrana e, come tale, aveva il potere di fare la differenza, severa ed inesorabile padrona.



Mi son permesso di reputare illeso il palmo della mia mano, a rigor di logica.
 
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view post Posted on 25/5/2012, 22:34
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E così, inaspettatamente, l'aria aveva iniziato a farsi torrida.
Dalle tiepide e fragili lingue color della giada, era tornato il Dio fuoco, carico di ira a devastare il suo corpo. Impetuoso, irrefrenabile, spaventosamente affascinante.
Doveva ammetterlo, a quella mossa non ci aveva proprio pensato. Il suo avversario aveva fatto centro.
*Sarà per questo che non sei una Corvonero* ghignò divertita la sua mente. Tutto stava nel capire perchè il suo cervello ci tenesse tanto ad infierire gratuitamente sul corpo che lo ospitava. Ma se non aveva l'intelletto di Priscilla, era anche vero che la corazza di Tassorosso la vestiva di grinta e forza di volontà. La resa non era un'opzione plausibile.
Finchè la mente restava lucida, il corpo avrebbe resistito.
Il calore delle fiamme si fece subito evidente, sbuffandole ferocemente dal collo in sù. Doveva agire in fretta, prima che le fiamme avessero iniziato a corrodere gli abiti stessi e a far presa sulla pelle olivastra della ragazza. Mosse un piede all'indietro, abbassandosi leggermente e guadagnando stabilità. Nei suoi occhi l'avversario, quel braccio dolente e la chiara intenzione di continuare, sulla via della distruzione. Lei stava ardendo, un po' in tutti i sensi, ma questo non permetteva al suo impeto di prendere il sopravvento. Non ancora.
Il braccio si mosse rapido, quasi frustando l'aria stessa, lanciando qua e là favillle di fuoco scarlatto. La punta della bacchetta di salice puntava sicura e precisa un unico punto, a pochi metri da lei. La bacchetta dell'avversario.
- Expelliarmus! - enunciò la tassorosso, caricando in quell'incantesimo ogni stilla di volontà. Lei lo odiava quell'incanto, se non fosse stato per guadagnare tempo non sarebbe mai scesa ad un simile livello. Ma aveva bisogno di spegnere le fiamme e non poteva permettere a quel ragazzo di infierire ulteriormente nell'operazione. Quel suo braccio dolorante non doveva essere difficile da influenzare, sarebbe bastato un dolore anche minimo a fargli perdere la presa. E perchè no, magari una slogatura del polso sarebbe stata anche meglio. Di certo Mya non avrebbe esitato. Disarmarlo, renderlo innocuo, giusto il tempo di porre rimedio alla stoltezza degli ultimi secondi. Le bruciature sarebbero passate, per il resto erano solo all'inizio.
Non poteva permettersi il lusso di farsi fiaccare così sul principio.


Le fiamme continuavano a danzarle davanti agli occhi, facendosi beffa di lei e della sua falsa presunzione. Era un gioco a cui si stava prestando, votando tutta se stessa.
Sconfitta o rivalsa. Tutto si riduceva davvero solo a questo?
 
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57 replies since 13/5/2012, 15:47   1649 views
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