Verba volant, Scripta manent, Mary, Patrick, Nathan, Ayumo

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view post Posted on 13/7/2012, 06:45
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Il Fato

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Una notte estiva…Una notte come tante altre. La luna crescente, luminosa ed in perielio, regnava incontrastata nel cielo stellato. Nemmeno un alito di vento atto a muover fronde e arbusti con la sua delicata, tiepida carezza. Dalla Foresta Proibita solo assoluto silenzio. Una calma quasi terrificante. Nessun rumore se non un cicaleccio armonico, che, dagli argini del Lago Nero sembrava raggiungere l’area circostante come a voler sottolineare di esser l’unica “presenza” insonne, viva, vigorosa dell’amata notte. All’interno del castello anime quiete e dormienti riposavano, protette e sicure. Aule e corridoi completamente vuoti, sembravano non voler essere violati da alcuno.
Tutto era in pace. Solo beata armonia.
Ma l’evidenza di tanto in tanto riusciva ad ingannare tutti…Notte compresa…Qualche letto era vuoto. Qualcuno non dormiva. Lo stesso Fato, ignaro dell’evoluzione che tale sera avrebbe avuto, attendeva che giovani maghi effettuassero prima mossa per godere dello spettacolo e per manovrare fili e redini dello stesso destino…
Due giovani maghi, un Caposcuola ed una Studentessa, chiamati ad esser di guardia quella notte, si aggiravano per corridoi e stanze, forse annoiati, forse ilari, forse semplicemente infastiditi per le speranze disattese di incontrare discoli e disobbedienti studenti ai quali dare giusto ammonimento. Dall’altra parte, in qualche luogo più celato del castello, due figure incappucciate, due studenti, cercavano di raggiungere meta stabilita al fine di portare a termine il compito loro affidato. Non erano previsti errori, non erano contemplati fallimenti. Tutto era stato stabilito: un mente fine e malvagia aveva pensato a tutto…I due giovani dovevano solo agire…
Eppure colpire proprio il cuore del Bene sarebbe stato affare complesso e tutt’altro che di facile risoluzione.
Dunque si era di fronte a due fazioni, due schiere inconsapevoli l’una dell’altra in quanto a presenza quella notte. O meglio, se i fanciulli incappucciati, anch’essi studenti, erano consapevoli della possibilità di incontrare prefetti, Caposcuola o studenti di guardia, i due ignari vigilanti si sarebbero aspettati studenti alle prese con piccoli sotterfugi o fughe di divertimento, ma non due apprendisti dell’Oscurità.
Ebbene…L’esordio vedeva la luce proprio all’apice della notte. Nulla doveva essere trascurato. Ogni dettaglio sarebbe stato accuratamente utilizzato quale mezzo di vantaggio o svantaggio tra le parti. Collaborazione all’interno di ciascuna fazione sarebbe stata discriminante essenziale per decretare il successo della propria missione. Del resto, anche sorvegliare e proteggere il castello era faccenda di non poco conto.
Si trattava solo di un ennesimo atto di una lunga battaglia…




Molto bene. Diamo inizio all’avventura. I primi a postare saranno Mary e Patrick (scegliete voi in quale ordine); seguiranno i due avventurieri incappucciati. Nel corso del primo turno i vigilanti descriveranno il loro incontro e l’inizio della “ronda”. Benchè siamo formalmente al quinto piano, non è detto vi incontriate proprio qui. Stessa cosa vale per i due “incappucciati”. Vi incontrerete e comincerete a mettere in atto il vostro piano d’azione. Non dovrete ovviamente farvi scorgere.
Il corridoio del quinto piano è così strutturato: lunghissimo corridoio (80 metri circa), vetrate ampie lungo la parete esterna, statue in pietra imponenti lungo la parete opposta. Il corridoio è buio, illuminato flebilmente ogni 10 metri da fiaccole accese adiacenti alla parete opposta alle vetrate, tra una statua e l’altra. In fondo al corridoio, dalla parte opposta delle scale, adiacente al muro interno, un’imponente porta, ingresso al luogo di più alto prestigio della scuola: l’ufficio della Preside Dalton. Ai lati due statue ancora più maestose di quelle presenti lungo i corridoi, marmoree, meravigliose. A latere, sia da un lato, sia dall’altro, due armature bronzee.
Buon divertimento. ;)
 
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view post Posted on 13/7/2012, 13:56
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In linea di massima, a proposito della battaglia, l'attacco diretto mira al coinvolgimento; quello di sorpresa, alla vittoria.
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Fu quella frase a far si che il Caposcuola chiudesse il libro che stava leggendo oramai da qualche minuto. Il Professor Peverell era parso insolitamente entusiasta quando aveva prestato al ragazzo il suo commentario anche se, dopo averne letto alcune pagine, quest'ultimo già si domandava a che cosa fosse dovuto tale sentimento. Da quando era giunto al quinto piano per il turno di notte, non aveva fatto altro che leggere una serie di massime e frasi fatte scontate e prevedibili, accompagnate da una serie di commenti tediosi e molto spesso non condivisibili.
Il Corvonero ripose il libro nella borsa, promettendosi che l'avrebbe lasciato sul suo comodino, forse per sempre. Alzò lo sguardo prima sul corridoio illuminato dai vari colori prodotti dal filtrare della luce lunare sulle vetrate variopinte e dalle più deboli luci delle torce, poi verso le ampie scalinate che permettevano l'accesso al piano. Seduto su una statua cui conformazione rendeva possibile la seduta, sorvegliava il corridoio in corrispondenza del suo unico punto di accesso, pronto a sorprendere qualsiasi individuo pensasse bene di non passare la notte nel proprio letto.
La cosa peggiore della nottata, sicuramente più triste e fastidiosa del libro di Peverell, era lei, Mary Grenger, a cui gli altri Caposcuola lo avevano gentilmente affiancato. Non le aveva ancora rivolto parola, si erano trovati entrambi al quinto piano e da quel momento Patrick aveva scelto la sua modalità d'azione, lasciando alla Grifondoro libero arbitrio. Fino a quel momento tutto era andato liscio come l'olio, dopotutto era da parecchio tempo che qualcuno non cercava di combinare danni nel castello.
Il Caposcuola allungò gambe e braccia per stiracchiarsi abbandonandosi in un ampio sbadiglio. Ora accarezzava Luna, la sua piccola puffola pigmea che, come sempre, lo accompagnava nei suoi impegni standosene in giro per le tasche del ragazzo Era stata una giornata tutto sommato tranquilla: le ore di lezione erano trascorse più o meno velocemente a seconda della materia, non vi erano stati allenamenti e il ragazzo non si era nemmeno dovuto recare a Hogsmeade per il lavoro. Patrick si sentiva tutto sommato riposato e in forze, probabilmente non si sarebbe mai aspettato che quelle preziose energie gli sarebbero servite. Se lui e la Grenger vivevano questa sorveglianza come un compito abitudinario, c'era qualcuno che quella notte avrebbe cercato di lasciare il segno anche se, ovviamente, i due guardiani non lo potevano sapere. Piuttosto, se qualcuno avesse deciso di infrangere le regole proprio quella notte, si sarebbe trovato di fronte ad un'amara ed infausta sorpresa: il Caposcuola si sarebbe dimostrato assai intransigente.
Patrick Swan:
PUNTI SALUTE: 168/168
PUNTI CORPO: 134
PUNTI MANA: 142
PUNTI ESPERIENZA: 35,5
Outfit:
DIVISA SCOLASTICA di CORVONERO
Nulla più che un semplice completo [Solo a Hogwarts]
ANELLO FORTEBRACCIO
Anello premio trovato nell'uovo regalato da Emy Black (+1PS)
CIONDOLO DELLA SCAGLIA DI DRAGO
Lucente, dai riflessi perlacei il ciondolo è simbolo di grande forza! Dono della Prof. ssa Bennet. (+5 STAT)
Borsa:
MANTELLO DELLA DISILLUSIONE
Realizzato con pelliccia di camaleonte, il Mantello della Disillusione rende una buona , anzi ottima mimetizzazione: se il tuo corpo è ben avvolto in questo tessuto, esso sembrerà donarti l'invisibilità. (+8PC, +5PM)
"SUN TZU E L'ARTE DELLA GUERRA"
Commentarii a cura di Ignotus A. Peverell
"TRASFIGURAZIONE UMANA AVANZATA"
di Emerick Zott (+ 1PM)
"ALBUM DI FIGURINE DELLE CIOCCORANE"
13% Completato
SPECCHIO MAGICO
Mette in comunicazione Patrick ed Ayumo
POZIONE SCONOSCIUTA
Trovata in una soffitta del castello (Pozione essenza d'elfo)
ANTIDOTO al VELENO di DOXY
Prodotta per un compito di Pozioni
POZIONE DISSIMULANTE
Chi la beve riesce a mimetizzarsi diventando quasi invisibile. Ricevuto da Luna Lovegood


Edited by Patrick Swan - 20/7/2012, 02:38
 
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view post Posted on 13/7/2012, 14:35
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Era tutto fin troppo strano. La sera prima, molto probabilmente allo stesso orario, stava nel suo letto a fissare il soffitto, alquanto pensierosa. Invece, quel giorno, un incarico completamente diverso le era stato assegnato: un giro di ronda. Non era la prima volta che lo faceva, ma era la prima senza la spilla da Prefetto al petto. Poco male, aveva almeno la sicurezza di non esser stata da sola. Di fatto, ad accompagnarla in questa, probabile noiosa avventura, c'era Patrick Swan, Caposcuola Corvonero. Non sembrava essere una gran compagnia, ma non era questo ciò che le importava. Non si era curata di nascondere il suo viso, in quanto, era ugualmente in compagnia di un Caposcuola, sperando che questo potesse bastare. Guardava ogni tanto il suo compagno, per poi rivolgere nuovamente lo sguardo dinanzi a se, rivolto al lungo corridoio che pareva non finire mai. Le fioche fiaccole sembravano non essere molto utili, eppure c'erano. La quiete spaventava quasi e se fosse stata da sola, molto probabilmente avrebbe camminato con più velocità. Ma era in compagnia. In più, non aveva per niente sonno, percepiva un misto di agitazione ed eccitazione per la possibilità che le era stata fornita, malgrado non si aspettasse chissà che da quella notte. Ormai anche i primini aveva capito di dover rispettare le regole. L'atmosfera che l'oscurità portava era sì, alquanto spaventosa ma anche dannatamente bella: non poté evitare di alternare lo sguardo, dalle grandi vetrata alle statue poste al lato opposto. Camminava a passo felpato,testa alta, sguardo serio e pacato. Sarebbero tornati nelle loro stanze a mani vuote e sia chiaro, era positivo.


Statistiche:
~ Punti Salute: 151.
~ Punti Corpo: 123.
~ Punti Mana: 107.
~ Punti Esperienza: 29,5.


Oggetti:
- Pasta Curativa: una pasta da applicare su ferite di umani, creature viventi e piante. In quest o duelli cura 5 Punti Salute. Un barattolo consente 3 utilizzi. 0/3.
- Pozione Rimpolpasangue: rimargina ferite e ricompensa gravi perdite di sangue. Utilizzabile due volte. 0/2.
- Collana con incastonato all'interno il simbolo,d'oro e d'argento,della famiglia Grindelwald.
- Anello Mistico Delle Sirene.


Edited by »Mary« - 13/7/2012, 22:49
 
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view post Posted on 13/7/2012, 22:29
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VII Anno

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Era giunto il momento, la missione che gli era stata affidata stava per iniziare. Affare tutt'altro che facile, un attacco per così dire, diretto proprio dall'interno della Scuola di Hogwarts. Il Grifo sapeva che vi erano validi elementi fra gli studenti, soprattutto fra i ragazzi più grandi, e di certo conoscendo le ronde si sarebbero battuti in Caposcuola o Prefetti. La domanda era chi avrebbero incontrato? Un vantaggio se così vuole essere definito era il suo Cappuccio donatogli dal Signore Oscuro, grazie ad esso era irriconiscibile, persino nella voce, e per di più era un aiuto nel celarsi nell'ombra. Si era preparato molto per quell'evento, aveva con se oggetti davvero utili e interessanti, anche sul piano della battaglia aveva arricchito il suo arsenale, anche se, ciò che mirava non era incaggiare uno scontro all'ultimo sangue, poteva attirare attenzione e forse non riuscire nell'intento, doveva agire d'astuzia e cercare di tenere a bada il più possibile i "Guardiani". L'appuntamento era stato concordato al Quarto Piano, quello inferiore alla porta dell'ufficio della Prof. Dalton, precisamente vicino alla porta dell'aula di Rune Antiche, non certo un crocevia di persone. Non sapevi chi fosse il suo compagno, se esperto o apprendista come lui, in realtà non gli interessava, non era consentito conoscersi o vedersi in viso, erano li solo per uno scopo. Il corridoi era pressochè buio come tutti gli altri, tranne per qualche fiaccola disposta sul muro. Il ragazzo poteva celarsi perfettamente nell'oscurità. L'intero corpo avvolto dal Mantello della Disillusione e il viso coperto dal Cappuccio, quella notte sarebbe stato solo un'ombra, silenzioso e inafferabile come il fumo. Era giunto, nascosto in un angolo buio attendeva il suo compagno, era concentrato e attento a qualsivoglia tipo di movimento, il rischio era troppo alto per permettersi un margine di errore. Solo un'ultima cosa era da fare, un incantesimo, diretto proprio a se stesso. Con bacchetta alla mano, rivolse la punta verso il cappuccio evocando l'incanto..
*Rimani*
Ora era pronto.




Punti Salute: 162
Punti Corpo: 129
Punti Mana: 140
Punti Esperienza: 27,5




Bacchetta magica lunghezza 14 1/2 pollici, legno Pioppo Bianco, Nucleo Unicorno, Ragionevolmente flessibile

Pozione Rimpolpasangue: Rimargina ferite e ricompensa gravi perdite di sangue.(utilizzabile due volte)

Pozione Essenza d'Elfo: Permette di recuperare tutti i punti vita persi senza andare in infermeria per un giorno o al San Mungo per tre giorni.
(utilizzabile solo una volta)

Anello Difensivo: Protegge da danni fisici e incantesimi. Anche da Avada Kedavra, ma poi si spezza. Usabile 1 volta per Quest

Anello del Potere: Blocca in quest l'avversario per due turni.

Un sacchetto di polvere buio pesto peruviana: Permette se lanciata in aria di far calare l'oscurità a proprio piacimento
ottimo se usata come diversivo prima di una fuga.

Mantello della Disillusione: Realizzato con pelliccia di camaleonte, il Mantello della Disillusione rende una buona , anzi ottima mimetizzazione: se il tuo corpo è ben avvolto in questo tessuto, esso sembrerà donarti l'invisibilità.

Cappuccio dell'Apprendista: Un Cappuccio semplice in apparenza, ma che incantato a dovere può risultare il migliore alleato, anche nell'ora più difficile! Migliora le capacità furtive, i movimenti son più silenziosi, ed è più semplice celarsi nell'ombra. Dissimula i tratti del volto, e distorce il timbro della voce così da non renderla riconoscibile.

Ciondolo della Fenice: chi indossa questo ciondolo, composto da una piuma di fenice e una sfera molto resistente
che contiene sangue di drago ungherese, non viene percepito da alcuna creatura magica nell'ambito di gioco in cui si trova
(licantropi trasformati compresi). Ha quindi la possibilità di agire indisturbato eliminando il contatto visivo
con le creature magiche.
 
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Draghinar
view post Posted on 13/7/2012, 23:55




Appuntamento al quarto piano, quello era stato scritto.
Dovevano trovarsi lì per la missione affidatagli dall'Oscuro, era orgogliosa del ruolo che ora rivestiva, ma voleva puntare più in alto e la buona riuscita di quell'atto avrebbe fatto acquistare alla giovane un po' della fiducia.
Davanti all'aula di antiche rune l'aspettava qualcuno, coperto dal cappuccio che anch'essa indossava utile per quella missione, gli permetteva di muoversi meglio nell'ombra e soprattutto di celarsi dietro una maschera... nessuno l'avrebbe riconosciuta quella era labilità migliore della cappa, permetterle di non essere individuata da eventuali persone che potevano scoprirla.
Persino la voce era cambiata e quell'incantesimo l'aveva affascinata, ma in orario piuttosto impensabile era sgattaiolata fuori dalla Salacomune dei Tassorosso e si era diretta verso il luogo di incontro dove l'altro compagno era già arrivato.
Sapeva che ci sarebbero state delle ronde, una sola volta era stata scoperta al di fuori del suo letto e per fortuna non era stata punita, ma se questa volta gli avrebbero presi il tutto si sarebbe rivelato più difficile e complicato, ma proprio per quello non si sarebbe limitata.. non voleva creare scompiglio anzi preferiva agire nella notte senza creare problemi soprattutto se qualcuno gli avrebbe scoperti.
Non poteva ingaggiare uno scontro diretto e soprattutto avrebbe creato fastidi, dovevano quindi muoversi furtivamente e per quello aveva comprato il Mantello.
Si avvicinò e fece un cenno... come per dire che era il suo alleato.

~ Punti Salute: 131/131
~ Punti Corpo: 85
~ Punti Mana: 89
~ Punti Esperienza: 10

» Bacchetta in legno di pino, polvere di ali di farfalla e crine di unicorno, 11 pollici
» Cappuccio dell'Apprendista: Un Cappuccio semplice in apparenza, ma che incantato a dovere può risultare il migliore alleato, anche nell'ora più difficile! Migliora le capacità furtive, i movimenti son più silenziosi, ed è più semplice celarsi nell'ombra. Dissimula i tratti del volto, e distorce il timbro della voce così da non renderla riconoscibile.
» Mantello della Disillusione: Realizzato con pelliccia di camaleonte, il Mantello della Disillusione rende una buona , anzi ottima mimetizzazione: se il tuo corpo è ben avvolto in questo tessuto, esso sembrerà donarti l'invisibilità.
 
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view post Posted on 17/7/2012, 10:51
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Il Fato

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Ecco i protagonisti palesarsi a notte e Fato: due schiere contrapposte. Due guardiani, due malfattori; i primi inconsapevoli di quanto stava per accadere, i secondi coscienti di pericolo e missione e proprio per tale ragione maggiormente prudenti ed attrezzati. I due apprendisti dell'Oscurità, celati da mantelli e Cappuccio si erano incontrati dinanzi all'aula di Rune Antiche al quarto piano: zona di per sè poco frequentata già di giorno, ancor meno o per nulla di notte. Al contrario, i due sorveglianti si trovavano al quinto piano, pronti a pattugliare la zona, quasi certi che niente, se non noia e tedio, li avrebbe colti. Se da un lato il Caposcuola e la Studentessa anziana, pur conoscendosi non proferivano parola, forse per disinteresse o semplice indifferenza, dall'altro, i due aventurieri, pur non conoscendo essi stessi la propria reciproca identità, per scelta o per dovere, si limitarono ad un semplice gesto di presenza per palesarsi l'una all'altro. Dunque, la missione poteva avere inizio.
Dove dovessero andare gli "Oscuri" e cosa dovessero fare, era faccenda sconosciuta e chiara e menifesta solo agli esecutori del misfatto. Era certo tuttavia che astuzia e abilità sarebbero state discriminanti essenziali per la buona riuscita dell'azione da compiere. D'altro canto, entrambe le fazioni avrebbero dovuto collaborare a due a due, ovvero tra compagni di avventura, e mettere da parte diffidenza o antipatia per avere la vittoria sull'altro duo.
Le danze erano ufficialmente aperte. Di lì a poco qualcosa sarebbe accaduto e...Non sarebbe certo rimasto in sordina. Il diabolico piano del Male stava prendendo forma e dimensione...E la partenza dei due apprendisti era stata cauta ed astuta. Non esser scorti fino a quel momento sarebbe stato facile, molto facile. Mantello e cappuccio assicuravano una mimetizzazione quasi perfetta. Ma dovevano agire ed era necessario farlo in fretta.



E' il turno ora dei due apprendisti dell'Oscurità: posteranno loro per primi, poi seguiranno i due guardiani. Vi alternerete sempre nel corso di questa avventura al fine di avere uguali opportunità e stessi tempi.

 
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view post Posted on 17/7/2012, 13:19
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VII Anno

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Il compagno si palesò, alcuni secondi per riuscire a capire che una presenza era li vicino nell'ombra, anche lui infatti possedeva un Mantello e un Cappuccio, quei due oggetti iniziavano a rivelarsi la chiave della missione. Un solo cenno bastò ad indirizzarsi verso il Quinto Piano, di sicuro le ronde era due o più, dalla sua esperienza di Prefetto mai era stato a guardia da solo, e mai affiancato da uno alle prime armi. I movimenti dei due apprendisti erano silenzioni, l'oscurità della notta aiutava ancor di più a mascherare la loro presenza, stando il più possibile lontano dalle torce poste in alto al muro, cercavano di sfruttare più angoli bui possibili. Nessuna parola, o gemito, niente di niente. Una volta giunto ai piedi della scala del Quinto Piano, ma non davanti ad essa, bensì un paio di metri prima, nascosto dalle mura, fece un gesto al compagno. Un due con le dita, si aspettava di trovarne almeno due, se fosse stato uno ben venga, più di due invece la faccenda sarebbe stata complicata. Ora non restava che accertarsi del libero passaggio, oppure di doverlo liberare!
Sporgendosi quanto bastava al suo occhio per vedere, una figura, diversa da stutue e fantasmi era li, seduta su una statua proprio davanti all'ingresso del Quinto Piano. Era quel ficcanaso di Swan, pronto a sorprendere chiunque si avvicinasse.

*Bene.. guarda chi mi ha mandato il fato..*
Quel regalo del destino, una persona che da pochi giorni odiava come chiunque avesse la puzza sotto al naso, ingaggiare uno scontro diretto però poteva metterlo in una situazione complicata, e ancora non sapeva le reali abilità del suo compagno. La missione era chiara, lui doveva raggiungere il Quinto Piano ad ogni costo, e se avesse inscientato già da subito una battaglia all'ultimo sangue, la probabilità di non riuscire aumentava in modo esponenziale. Agire di ingegno, di sopresa, una missione calcolata nei minimi dettagli, era quello il segreto, doveva appunto muoversi nell'ombra, agire come un'ombra. Il Caposcuola non sembrava molto attento a qualsiasi flebile rumore o movimento, forse per l'abitudinaria guardia di notte, in fondo chi mai attaccherebbe Hogwarts?
Se ne stata tranquillo e rilassato a stirarsi di tanto in tanto con contorno di sbadiglio, per poi tenere la mano nella tasca della divisa. Era il momento di iniziare, chi ben comincia è a metà dell'opera. Puntando la sua bacchetta verso il ragazzo cominciò a eseguire un movimento continuo del polso, dall’alto verso il basso ed un successivo movimento orizzontale da sinistra verso destra, come a voler formare la lettera L. Al con tempo ipresse perfettamente la formula nella sua mente, in modo sicuro e deciso, il suo rapporto di odio verso quel tipo avrebbe aiutato di sicuro l'esito dell'incato, lui lo voleva vedere accasciarsi a terra privo di forze, lo voleva!.

*Decàdo*
Ora toccava al suo compagno agire, dovevano rischiare, e l'avrebbero fatto insieme, salire rapidamente quella rampa di scale e accertarsi della presenza di un altro guardiano.
Per fortuna loro non erano solo in due, quella notte l'Oscurità era dalla loro parte, e li avrebbe celati agli occhi dei nemici.


 
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Draghinar
view post Posted on 17/7/2012, 23:04




Davanti alla sala di Rune Antiche aveva trovato il compagno di missione, anch'esso avvolto nel suo mantello, probabilmente aveva avuto la stessa sua idea.
Non potevano soffermarsi e così stavano salendo silenziosamente le scale, nascoste all'ombra di quella notte... non sapeva chi si nascondeva dietro al cappuccio che probabilmente stava indossando ma ci fu un gesto abbastanza chiaro mentre salivano una mano che indicava due.
Comprese subito che cosa stava a significare, era un forse sul numero di sorveglianti che potevano esserci in quel piano ed essendo vicino all'ufficio della preside dovevano essere due, ma chissà forse uno o anche molti di più tutto stava dalla loro fortuna.
Vide l'ombra avvicinarsi al muro e fermarsi in prossimità dell'ultima rampa di scala, lo vide con i suoi occhi... lo vide e rimase senza parole, superò il compagno e si mise contro il muro ancora incredule della visione, il guardiano fermo in prossimità del corridoio era il Caposcuola Corvonero non che suo amico e compagno, ma aveva detto addio al loro legame tempo fa e non ancora avevano fatto pace, lei frequentava il secondo anno e non l'aveva più rivisto dopo il litigio in Sala da Ballo, erano successe un sacco di cose e lei aveva deciso di cambiare e ora lo stava facendo, si convinse mentalmente che poteva farcela e guardò un po' più in fondo vide una figura muoversi su e giù dal corridoio, sapeva chi era e quando tornata indietro nella sua passeggiata aveva potuto vedere il volto, ex-prefetta della casata Grifondoro, una delle Studentesse più rispettate ovvero Mary.
Probabilmente il suo compagno non l'aveva vista, ma la sua posizione le permetteva questo vantaggio, era difficile vedersi fra di loro, ma ora potevano agire e lei l'avrebbe fatto mandando a gambe all'aria l'avversario, probabilmente colui che l'accompagnava poteva occuparsi del Caposcuola contro cui lei sapeva di non aver speranze, il braccio si andò a posare sulla spalla sinistra, opposta al lato dominante e poi la voce si fece sentire, odiava il fatto di non essere ancora riuscita a studiare l'abilità di non castare verbalmente gli incantesimi, ma non poteva farci niente.

~» Everte Statim «~

La seconda parola venne pronunciata mentre l'arto destro si muoveva rapidamente per prendere una posizione dritta, la bacchetta andava di conseguenza a rivolgersi verso la ragazza, sperava nella riuscita di quest'incantesimo era anche la prima volta che lo provava contro una persona, con i manichini gli era sempre riuscito perfettamente, ma ora stava al fato decidere, la voce si era librata decisa e sicura così come i movimenti erano stati molto decisi.
Lo sguardo non visibile a nessuno pioveva di cattiveria e disperazione, non aveva mai pensato al fatto di trovare un suo amico contro, ma per fortuna non l'avrebbe mai riconosciuta e questa cosa la rallegrava, ma ora Patrick non era più un amico bensì un nemico da affrontare per andare avanti nella sua ascesa alla conoscenza del potere oscuro, l'ultima visita a Villa Malfoy era stata molto chiara, il Signore Oscuro non ammetteva i fallimenti e loro dovevano superare a tutti i costi le due guardie per lasciare il messaggio... per svolgere l'incarico che gli era stato affidato.
Si fece vedere poi un ghigno piuttosto malefico, in fondo era contenta di svolgere quel compito, perché se tutto andava bene presto avrebbe affrontato incarichi ancora più gravi e la sua conoscenza si sarebbe ampliata notevolmente.

 
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view post Posted on 20/7/2012, 01:39
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- Deus ex Mazza -

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Ad Hogwarts Patrick aveva imparato a stare sempre all'erta, più di quanto già lo fosse tra i babbani; non che avesse paura di essere schiantato da un momento all'altro, piuttosto il castello, realizzato secoli fa, non accennava a voler smettere di sorprendere i propri residenti, attirandoli verso luoghi sconosciuti e oggetti misteriosi, spesso pericolosi. Toccare il mattone sbagliato, camminare sull'errata mattonella o confondere un'aula poteva cambiare per sempre la vita di ogni singolo ragazzo, come quella volta in cui il Caposcuola si era ritrovato in una soffitta a combattere contro una specie di Troll. Poteva stiracchiarsi, fingere di appisolarsi, distendersi su una panchina, ma tutto ciò non lo avrebbe mai distratto. Spesso gli era capitato di fare la ronda di notte e frequentemente aveva intercettato degli studenti stolti ma coraggiosi, forse in cerca di avventure o semplicemente di cibo.
Sfiorava con le dita Luna, la sua puffola pigmea, e nello stesso tempo qualcosa di più freddo, ruvido e pulsante, la sua bacchetta di Pino. La Grenger quasi lo innervosiva, camminava lentamente per il corridoio come se fosse in attesa di qualcosa, trasmettendo una strana tensione nell'ambiente circostante; la sua ombra, muovendosi piano, disegnava strane figure sui finestroni. Lentamente, lo sguardo del Corvonero ripercorse lentamente tutto il corridoio fino ad arrivare alla parete che di fronte a lui segnalava l'inizio delle scale e poi, qualcosa si mosse, lo percepì di lato. Le sue orecchie si rizzarono, bloccando il movimento di distensione proprio sul più bello. Si udirono dei passi felpati, flebili ma ancora udibili e l'occhio del Caposcuola scese rapido verso il fondo della scalinata. C'era qualcuno e costui non era visibile. Da cosa derivava questa sicurezza? Ringraziò Mary Grenger, per averlo disturbato con la sua ombra, si, ve n'era un altra piuttosto confusa, proiettata su una parete del piano sottostante, sulla parte che era appena visibile. Probabilmente l'intruso aveva pensato di allontanarsi dalle torce per rimanere al buio, ma non aveva fatto i contro la copia di se stesso che non l'avrebbe mai abbandonata. Un turbinio di pensieri prese il possesso della sua mente e il giovane arrivò tempestivamente ad una soluzione: uno studente non avrebbe mai avuto motivo di girare per il castello celando la sua identità.
D'istinto strinse la sua bacchetta e cercò di scivolare sulla statua e di infilarsi subito dietro di essa, verso l'ufficio della preside. Se non era stato scorto il Gargoyle avrebbe da nascondiglio, al contrario da riparo. Quell'anfratto l'avrebbe accolto, per permettergli di studiare la situazione e sperare che si trattasse di qualche discolo marmocchio in vena di scherzi. Ma poi, mentre ancora cercava di compiere il suo movimento, la conferma giunse perentoria. Ma lui, quella voce la conosceva, quell'Everte Statim che stava udendo non proveniva dalla bocca di un estraneo: la sentiva così vicino e nello stesso tempo lontana. GRENGER! Pronunciò il nome della ragazza con tono aspro, serafico e deciso, sicuro che ella, abituata al disprezzo, l'avesse potuto riconoscere come segnale di pericolo.


Spero di nona ver peccato di metagame, ho cercato di immedesimarmi nella situazione e cogliere tutti quei segnali che sono stati ignorati e non potevano essere bloccati inibiti dai due intrusi.
Non ho modificato il mio primo post, invece che quotarlo per usare lo stesso codice ho modificato, inoltrato un nuovo messaggio e ripristinato l'originale, scusatemi.
 
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view post Posted on 20/7/2012, 10:19
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Tutto così tranquillo, una quiete che quasi spaventava. Camminare con Patrick inoltre non era nè divertente nè rilassante, si sentiva quasi a disagio ed ogni volta che voleva o provava a parlare, le si formava un nodo in gola e la voce le si ritirava. Quindi aveva lasciato perdere l'idea e aveva diretto il suo sguardo dinanzi a se,mentre proseguiva a passo lento. Da molto tempo non camminava per quei corridoi di tarda sera, eppure quell'atmosfera cupa non l'intimoriva più di tanto e nuovamente la certezza di avere qualcuno di così dotato al proprio fianco la calmava. Ma un'atmosfera diversa aleggiava nell'aria ed il primo a notarlo fu il Caposcuola. Mary, che ogni tanto gettava l'occhio su di lui, notò che questi stava allerta, anche se mostrava il contrario. Vide la mano del ragazzo avvicinarsi alla bacchetta e lo emulò, aveva di certo i suoi buoni motivi. Tirò fuori anche la sua bacchetta e seguì lo sguardo di Patrick..Un'ombra. Presumeva essere uno studente che usciva di tarda notte per ispezionare i misteri della scuola, si aspettava perfino fosse un Grifondoro, ma la voce del Corvonero, preceduta da una voce forse femminile, spezzò l'intera quiete creatasi. Aveva sentito anche lei quella voce, ma l'urlo di Patrick la fece quasi svegliare e ne era grata. Un incanto. Uno studente sarebbe semplicemente scappato, ed era questa la cosa preoccupante. Ricordò le parole di James, ricordò anche quelle di Camille: Hogwarts non era sicura..Ricordò la parola "Mangiamorte" ed un brividò l'attraverso in quel preciso istante. Ma forse si stava sbagliando. Sì. Voleva ringraziare il suo compagno, ma era certa che in quel momento poteva e doveva fare ben altro. Eppure, perchè attaccare solo lei ? Era il bersaglio facile? Sapeva di essere meno capace rispetto al Corvonero, ma non si sentiva "fragile". Patrick era in pericolo? Doveva forse preoccuparsi per lui? Era sicuramente restio a farsi aiutare, caparbio e capace a sentire le voci di Hogwarts, ma a lei non fregava più di tanto, mettere gli altri dinanzi a se era divenuto un hobby. Strinse la bacchetta nella mano destra e svelta fece un passo verso il Caposcuola. Per l'amor di D*o, nessun contatto fisico, si sarebbe impaurito. Alzò la bacchetta nella direzione in cui aveva udito la voce, ed ora le serviva la massima concentrazione per eseguire un incanto come la Dalton comandava. In più, cercare di difendere anche Patrick da un possibile attacco, era per lei una priorità in qualche modo. Liberare la mente, concentrarsi su ciò che realmente voleva, proteggere. Non era necessario respingerlo al mittente, l'importante era poter difendere se stessa e parzialmente anche il suo compagno d'avventura. Era pronta. Si sentiva pronta. Disegnò un cerchio in senso orario dinanzi a se.

Protego.


La sua voce uscì alquanto calma nel tentativo di nascondere il timore creatosi in se per quella specie di attacco a sorpresa. In quel momento l'insicurezza che si celava in lei stava tornando a galla a disorientare il suo animo inquieto. Poco male, era un modo per combatterlo. Doveva riuscire nel suo intento. Concetrazione, pronuncia, movimento. Vi aveva messo tutto, ora non restava che aspettare.
 
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view post Posted on 20/7/2012, 19:20
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Il Fato

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Gli emissari dell'Oscurità erano dunque pronti ad agire, pronti ad iniziare la Missione loro assegnata. Per farlo però era necessario raggiungere il Quinto Piano, eludendo in qualche modo l'egregia sorveglianza del Caposcuola Corvonero e dell'ex Prefetto di Grifondoro, della cui presenza i due Apprendisti erano momentaneamente all'oscuro.
Sarebbero riusciti ad infiltrarsi nel Quinto Piano passando inosservati evitando da subito una dura battaglia come sperava il Prefetto Grifondoro?
Dall'alto della sua esperienza, Nathan ben sapeva che il lavoro sarebbe stato tutt'altro che facile e da Prefetto qual'era conosceva bene la prassi relativa alle ronde. Intuì con un semplice ragionamento quanti erano probabilmente i soggetti che avrebbero eventualmente tentato loro di portare a buon fine la loro Missione.
Ma chi erano?
Con passo felpato si fermò a pochi metri dalle scale che conducevano al Piano superiore, facendo un eloquente gesto alla sua compagna, avvertendola del presunto pericolo.
Sporgendosi leggermente riuscì a notare quindi la figura di Swan, seduto alla base di una statua, pronto ad identificare e punire eventuali trasgressori; il Prefetto Grifondoro non tardò ad agire e castò correttamente un Decado non verbale, sicuramente uno degli incantesimi più adatti per una missione d'infiltramento: indebolire silenziosamente l'avversario impedendone i movimenti e qualunque tipo di reazione è la base di un efficace infiltramento.
Tuttavia lo scaltro Caposcuola Corvonero non stava fermo a guardare. O meglio, è quello che stava facendo, ma nella sua accezione positiva. Disturbato dal continuo andirivieni della Grenger, ebbe modo di poter udire qualcosa, un suono estraneo. Rapido abbandonò la sua postazione per fare qualche passo sulle scale, movimento che gli permise di non essere colpito dal Decado del Prefetto Grifondoro. Curioso come un evento, anche quello apparentemente insignificante, ha la possibilità di cambiare completamente il corso degli eventi.
Da quella posizione, il giovane Swan riuscì ad individuare un ombra al piano di sotto. Anche lui capì che non erano soli.
Chi mai poteva essere? Uno studente in cerca di avventure o qualcosa di più?
Con un rapido ragionamento il Caposcuola propendè per la seconda soluzione e forte di questa convinzione agì di conseguenza, cercando riparo dietro ad una statua. In quello stesso momento udì una voce, non potendone però riconoscere la voce per via del Cappuccio indossato dalla giovane. Anzichè reagire direttamente, si limitò saggiamente ad appellare la compagna di ronda, avvertendola di un pericolo imminente che, bacchetta alla mano, avendo udito anche lei la voce estranea si rese subito conto della situazione. Si avvicinò al Caposcuola che nel mentre stava cercando di trovare riparo dietro il Gargoyle e tentò di evocare un Incantesimo Scudo, liberando preventivamente la mente dalle domande e dai dubbi che la assalivano. Il tempo però era prezioso e Mary presto lo avrebbe imparato. Nella fattispecie la voglia di dimostrare di non essere lei il punto debole della formazione, di non essere lei quella debole, di poter rendersi utile e di non essere d'impiccio, motivi del suo spostamento volto a proteggere il Caposcuola Corvonero, fecero si che il Protego, comunque ben castato, non la protesse del tutto, sbalzandola di qualche passo (-5 PS), quel tanto che bastò per farle sbattere la testa contro la statua (-1 PC).
Le presenze erano quindi state rivelate, ma non tutte le identità. Come avrebbero reagito i burattini del Fato? E cosa aveva previsto per loro?



Patrick Swan:
Nascosto dietro la statua. Non è possibile notare la tua presenza se non ti sporgi.
Punti Salute: 168/168
Punti Corpo: 134/134
Punti Mana: 142/142
Punti Esperienza: 35,5


Mary Grenger:
Qualche goccia di sangue esce all'altezza della nuca dove hai battuto la testa.
Punti Salute: 146/151
Punti Corpo: 121/122
Punti Mana: 107/107
Punti Esperienza: 29,5


Nathan Scott:
Punti Salute: 162/162
Punti Corpo: 129/129
Punti Mana: 140/140
Punti Esperienza: 27,5


Ayumo Vanille:
Punti Salute: 131/131
Punti Corpo: 85/85
Punti Mana: 89/89
Punti Esperienza: 10

 
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view post Posted on 25/7/2012, 18:43
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- Deus ex Mazza -

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Spostarsi velocemente a ridosso della statua non fu facile e, soprattutto, comodo. Il Caposcuola aveva sentito ogni singolo spigolo, ogni bordo del marmo strisciare con forza sul suo corpo, schiacciandogli qualche costola e causandogli qualche graffio; ciò che importava era però il fatto di essere riuscito a mettersi al sicuro dall'intruso che aveva scelto di attaccare Mary. Anzi, forse era meglio definirli "Gli" intrusi. Quella convinzione aveva subito preso il possesso della sua mente, non appena il Corvonero aveva percepito quel vuoto d'aria che solo un incantesimo poteva causare e la vibrazione di una fattura infrangersi sulla pietra poco vicino a lui. Non si trattava di normali studenti, o per lo meno di primini: gli incantesimi non verbali erano segno di esperienza e l'agire in gruppo dimostrazione palese della premeditazione del gesto. Se poi c'era una cosa che gli dava fastidio, era il fatto di partire sostanzialmente in difetto, essendo i suoi avversari non visibili; era stata solo un bacio della fortuna a far si che egli si accorgesse di quell'ombra, magari a quell'ora sarebbe stato al suolo inerme o schiantato.
L'espressione del Caposcuola era seria e il suo sguardo tagliente, ma nulla avrebbe potuto ovattare la percezione del suo cuore battere rumoroso e potente, come se volesse uscirgli dal petto.
Senza pensarci Patrick mise le mani nella sua borsa, inserendole direttamente nella fessura che si veniva a creare tra la stessa e la sua copertura, alla ricerca del suo nuovo mantello. Lo tirò a sé facendo in modo che esso stesso, uscendo, potesse aprire la borsa ed agevolare il movimento poi, con un gesto altrettanto abile e veloce, cercò di indossarlo per oscurare anche la sua figura.
Avrebbero combattuto alla pari e, ben presto, avrebbe anche aiutato la Grenger, nonostante fosse sicuro che la ragazza non se lo sarebbe minimamente aspettato. Se fosse riuscito a indossare il capo avrebbe cominciato a muoversi a passo felpato a ridosso della parete verso l'ufficio della preside, per allontanarsi furtivamente ed evitare altri attacchi diretti.
Assistette inerme al tentativo della Grifondoro di proteggersi dalla fattura che l'aveva colpita, un brivido gli corse sulla schiena non appena la vide battere la testa contro la parete, rimanere da solo era l'ultimo dei suoi desideri in quel preciso istante.
 
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view post Posted on 27/7/2012, 16:05
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Non erano soli, ormai era palese. E quella sera sarebbe stata estremamente diversa dalle altre, altra cosa dannatamente ovvia. Ed erano già stati attaccati. Patrick aveva astuamente pensato a nascondersi dietro una statua, Mary invece, impavida e stupida, aveva cercato di difendersi. Malgado il Protego sembrava esser stato eseguito con correttezza, Mary venne ugualmente respinta di qualche passo, forse era semplice distrazione, che comunque, non si sarebbe dovuta presentare. Il bracciò si abbassò e la ragazza fu spinta di qualche passo indietro, fin quando qualcosa bloccò il suo cammino. Forse quella fu la cosa più dolorosa che avesse mai potuto percepire sul proprio corpo. Quando la nuca sbattè, seppur con non troppa violenza, vicino la statua, un brivido percorse tutto il suo corpo, scendeva e saliva a suo piacimento. Riuscì a stringere i denti ed a evitare di accasciarsi, perchè non aveva tempo per lamentarsi. Approfittò della vicinanza alla statua e vi si nascose dietro. Doveva agire. Si fermò a respirare, mentre con la mano sinistra controllò se la ferita stesse sanguinando e così fu: portò la mano sinistra dinanzi ai propri occhi e inconfondibile fu quella specie di odore, quasi pungente e simile alla rugine, che parlava chiaro: sangue. Si pulì in fretta la mano sinistra vicino al pantalone e allungò il capo per controllare la situazione. Doveva aspettare Patrick ? Era una squadra in quel momento, collaborare era lecito, ma era pur sempre vero che in quella situazione non si poteva parlare, semplicemente dovevano agire. Alzò il braccio dritto verso il punto da cui precedentemente aveva sentito l'arrivo della voce, l'unica cosa che conosceva, in un certo senso; lo piegò a novanta gradi di lato e in un gesto fulmineo lo lanciò celere verso l'obbiettivo: il pavimento nei pressi di quel luogo. Non sarebbe mai riuscita a puntare diritta ai piedi, a meno che non ci fosse qualche forza superiore dalla sua, cosa a cui era restia dal credere, ma almeno era certa che quella zona sarebbe stata colpita. Ed ecco la formula, chiara e scandita.

Dominusterra.

Riusciva semplicemente a pensare ad una scossa che avrebbe potuto destabilizzare l'equilibrio di uno, o magari, di entrambi i ragazzi. Chissà a cosa stava pensando Patrick, forse lui era capace di eseguire incanti non verbali. Bè, forse non si piacevano l'un l'altro, ma era molto fiduciosa nelle capacità del ragazzo, sapeva che non era il tipo che perdeva tempo, credeva quasi ciecamente nelle sue capacità, quindi non riusciva a preoccuparsi per quello. Ma aveva ben altre preoccupazioni dinanzi a se.
 
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view post Posted on 27/7/2012, 18:32
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VII Anno

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L’aveva mancato. Come poteva non essere riuscito in quell’azione calcolata dettagliatamente? Il suo Cappuccio e il suo Mantello lo celavano in modo perfetto, l’oscurità della notte era un fattore in aggiunta, e la sua capacità nel castare incanti non verbali era la ciliegina sulla torta. Eppure il fato volle che quel ragazzo riuscì a schivare l’incanto e sparire dalla sua postazione.
Ma dov’era finito? Nathan era ancora in cima alle scale, coperto dalla parete principale del Quinto Piano, preferì infatti non esporsi troppo visto che il suo obiettivo non era stato destabilizzato.
Il suo alleato invece optò per un incanto faccia a faccia, segno che almeno lui aveva visto un’altra ronda. Bene quindi erano due contro due, le supposizioni del Grifondoro erano esatte. Intanto con i piedi sull’ultimo gradino si sporse lentamente con il capo per osservare dalla sua pozione l’estendersi del corridoio, che per via del buio non si riusciva a notarne la fine. Era abbellito da fiaccole stanziate ad alcuni metri l’una fra l’altra, e da statue imponenti che si eleggevano maestose.
Il suo obiettivo invece era svanito, ma sicuramente non poteva essere andato tanto lontano o fuggito chissà quanti metri più in là, dopo tutto per quanto potesse aver visto l’attacco era sempre stata un’azione a sorpresa, quindi il nervosismo e la paura poteva portare ad una sola soluzione immediata, il nascondersi e pensare lucidamente al da farsi.
Quelle statue presenti sul piano erano perfette da utilizzare come scudo o come riparo, quindi l’unica alternativa plausibile era che il ragazzo come l’altra ronda si erano nascosti dietro una di esse. Lui non era un veggente, ma sapeva usare la testa e il suo sesto senso di rado si sbagliava, se poi fosse stato cosi allora sarebbe stato colto di sorpresa e la faccenda poteva complicarsi ulteriormente, lui era ben attento, doveva portare a termine quella missione a tutti i costi, anche se avrebbe dovuto uccidere i suoi compagni di scuola.
Di certo preferiva non fare vittime e di sicuro doveva anche pensare a difendere se stesso, e tra l’altro gli ordini erano chiari e fra di essi non c’era l’uccidere persone. Ma se quelle ronde pensavano solo minimamente di aver distrutto la strategia del apprendista di sbagliavano, loro non potevano neanche rallentarla, perché se non fosse riuscito nel piano A, aveva un piano B di riserva, e un piano C e cosi via, sarebbe stato sempre un passo avanti a loro. Quindi senza indugiare puntò la bacchetta verso la statua dove prima era poggiato il giovane, e senza essere certo che nascosto ci fosse il suo obiettivo castò l’incantesimo.
Dopo tutto, quell’incanto si sarebbe rivelato molto utile ai due apprendisti, e una seccatura in più ai guardiani. Non l’aveva mai utilizzato, ma analizzando la formula e la sua desinenza “fors” doveva essere della branca della Trasfigurazione, e come studiato nei suoi quattro anni, per effettuare un incanto di quel genere come l’ Avifors o Lapifors bastava puntare la bacchetta verso l’obiettivo e concentrarsi nell’enunciare la formula. Quindi materializzo perfettamente le parole nella sua mente, e fece la sua mossa.

*Bellatorfors*
se il suo potere sarebbe giunto ad essa, la statua si sarebbe animata rivelando che vi nascondesse dietro di essa, facendo trovare il Corvonero dinnanzi a un colosso tutt’altro che gentile.


Bellator = Guerriero
Ho immaginato le statue come semplici guerrieri, se cosi non fosse sorry (;

 
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Draghinar
view post Posted on 31/7/2012, 21:09




Doveva sbrigarsi e fare la prossima mossa, la ragazza contro cui stava lottando si era protetta dal suo precedente incantesimo e tutto perché Patrick si era probabilmente accorto della loro presenza.
Anche se i mantelli li coprivano alla perfezione il fato aveva voluto giocargli quel bellissimo scherzo e ora non le rimaneva che giocare di astuzia e fare in modo che essi non potessero più vederli e quindi la mossa migliore era castare un incantesimo come Tormentam... oppure ritirarsi un po' indietro ed aspettare la prossima mossa, non poteva fare altro che oltre a quelle due cose, doveva muoversi cautamente quindi prima vide se il amntello la copriva ancora per bene e poi con il braccio fece finta di dare una sferzata da destra verso sinistra mentre la sua voce si andava ad espandere per il corridoio di nuovo, distorta a causa del cappuccio e non ci avrebbe mai fatto l'abitudine nel sentire una voce diversa da quella che per 15 anni aveva sentito provenire dalle sue corde vocali.

~» Tormentam «~

Tutto era stato detto nello stesso momento, la voce si era soffermata un po' sulla A, come aveva sempre letto nei libri bisognava farlo fino a quando non si raggiungeva l'effetto desiderato, la bacchetta che era andata a puntare la signorina Mary e la mente concentrata solo sul lavoro da fare, non poteva permettersi di sbagliare oppure l'Oscuro l'avrebbe punita e non temeva per sé stessa, ma per suo fratello Richard.
Non comprendeva ancora il perché della sua presenza su quel piano e della strana occasione che le era stata concessa, ma in fondo era una ragazza che sapeva la sua e su proprio per quel fatto non la metteva in dubbio, ma non riusciva a darsi una risposta alla domanda.
Aveva visto un incantesimo partire il ciò significava che il suo compagno sapeva utilizzare gli incantesimi non verbali, lei purtroppo non aveva ancora avuto il tempo per provare ad utilizzare quella tecnica che era molto ambita, ora si stava concentrando ad eseguire gli ordini del suo Mentore e se voleva vedere Hogwarts nel panico il miglior modo era far vedere che tra le fila dei ragazzi che frequentavano quel posto c'erano alcuni che aveva il potere e che si erano schierati dalla parte oscura, sapeva già le chiacchiere delle persone sconvolte da ciò che era stato fatto e lei avrebbe riso e goduto di quei momenti in cui il caos sarebbe dilagato, tutto se lei e il suo alleato ce l'avrebbero fatta... ma non potevano fallire e lo sapevano entrambi ed entrambi ci stavano mettendo il massimo dell'impegno.

 
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68 replies since 13/7/2012, 06:45   2165 views
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