Convocazione del caposcuola presso il proprio ufficio

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view post Posted on 27/8/2012, 03:59
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Grifondoro VI anno

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Rientrare in quell' ufficio era stato per James un accumularsi di idee pensieri e ricordi dei vecchi tempi da caposcuola, quando la sua casata era sulla cresta dell' onda, ora, i caposcuola erano cambiati al comando in seconda vi era un altro ragazzo, un giovanissimo, un tipo in gamba a quanto si diceva tra i corridoi del vecchio castello. Ma James aveva intenzione di conoscerlo di persona, quel giorno invece avrebbe conosciuto il caposcuola di corvonero, era stato nella stanza delle necessità circa una settimana prima e aveva notato un nuovo nome nella lsita dell' E.S. che coincideva proprio con quello del nuovo caposcuola Corvonero. Così un gufo quella mattina era stato inviato al gioane.
Diceva...
"Ci si aspetta la presenza del caposcuola Patrick di Corvonero nel proprio ufficio alle ore sedici di questo pomeriggio.
In fede... Un amico."

La mattinata era passata velocemente e James non attendeva altro che quell' incontro, nel pomeriggio era entrato nel suo vecchio ufficio e si era comodamente seduto sulla poltrona dedicata ai caposcuola, appoggiare le mani su quei pomelli di legno lavorato era una sensazione che probabilmente gli mancava più di quanto si aspettasse, era davvero stanco, poggio i piedi incrociati sulla scrivania di mogano abbastanza pulita dalle scartoffie, era evidente che Patrik svolgeva eccellentemente il suo lavoro. Di li a poco sarebbe arrivato.



Edited by X@nder Potte® - 27/8/2012, 16:35
 
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view post Posted on 27/8/2012, 12:33
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- Deus ex Mazza -

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Non tutti sanno come funziona la posta nel mondo magico: non esisteva la possibilità di non ricevere una lettera, quando essa veniva spedita ti raggiungeva ovunque tu fossi, legata agli artigli di un gufo che inspiegabilmente riusciva a scovarti. Così non era importante se il ricevente non fosse sceso a colazione quella mattina, il gufo aveva trovato Patrick nei sotterranei, mentre si recava a pozioni. A giudicare dalla carta, quella missiva doveva provenire dall'interno del castello e il fatto subito suscitò la curiosità del Caposcuola. Pensò all'ES, escludendolo, o alla squadra di Quidditch: chi necessitava di contattarlo così urgentemente da spedire un gufo?
Scartò il tutto dopo aver slegato la lettera dalle zampe del votatile, che ringraziò con un due crocchette che teneva in tasca per la sua Puffola.

"Ci si aspetta la presenza del caposcuola Patrick di Grifondoro nel proprio ufficio alle ore sedici di questo pomeriggio.
In fede... Un amico."



Rilesse più volte la lettera, assicurandosi di non aver frainteso, lui non aveva amici, per questo il tutto gli suonò come una specie di minaccia; soprattutto, era il fatto che lo sconosciuto si sarebbe fatto trovare nel suo ufficio lo disturbava, odiava chi si intrometteva nelle sue cose, nei suoi luoghi, nel suo essere. Si sarebbe presentato ovviamente, piuttosto per scoprire quale faccia tosta lo stesse attendendo.
La giornata passò tutto sommato in fretta, senza grandi impegni, anche perchè Patrick non aveva mai smesso di pensare al suo appuntamento, farneticando su chi potesse essere il misterioso mittente. Così non appena la torre dell'orologio scandì le quattro di pomeriggio, Patrick raccolse le sue cose dalla biblioteca e si diresse in ufficio. Aprì la porta senza bussare, non ve n'era motivo, aprì quindi la porta per avere la risposta a tutte le sue domande. Ad attenderlo vi era un ragazzo chiaramente più grande di lui, capelli dorati e fisico piuttosto atletico, un Grifondoro a giudicare dalla divisa; non fu quello ad infastidirlo: il ragazzo era seduto in maniera piuttosto scomposta sulla sua sedia con le gambe distese in avanti e le scarpe sulla sua scrivania che, fortunatamente, era ancora in ordine. Non so chi sei. Esordì il Corvonero chiudendo la porta alle sue spalle, in tono deciso ma pacato. Ma prima di procedere con i convenevoli ti chiederei di togliere i piedi dalla mia scrivania. Il Caposcuola sapeva di non parlare ad uno studente qualsiasi, il modo in cui esso lo guardava e si atteggiava pareva ostentare le sue capacità o la sua fama, a Patrick sconosciuta. Così quest'ultimo prese posto sulla sedia che di solito ospitava i visitatori e sedendosi in maniera composta non esitò a chiedere: Sono Patrick Swan, come posso aiutarti?

 
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view post Posted on 28/8/2012, 00:37
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Grifondoro VI anno

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Il momento da James atteso era finalemnte arrivato, il caposcuola di Corvonero fece il suo ingresso preciso come un orologio svizzero. La rezione iniziale era ovviamente comprensibile, James si era messo a suo agio come ai vecchi tempi e che al ragazzo desse fastidio non gli importava più di tanto. James era cambiato nel corso degli anni e parecchio. Aveva appreso uan concezione tutta sua dell' essere gentile, dell' essere giusto e delle decisioni da prendere che fino a quel momento non si erano mai rivelate sbagliate. Il ragazzo sedette davanti a lui ma James non si mosse di un millimetro, si limito a oggiare la testa sulla mano destra, il gomito poggiava ovviamente sul poggia braccio.
-Piacere, Patrick, so già un pò di cose sul tuo conto e comunque sono qui perchè sarò io ad aiutare te e non il contrario.-

Dopo aver detto ciò sorrise con aria beffarda ma comunque innocentemente divertita, le intenzioni di James erano più che nobili e in mente vi era una idea che ormai frullava da temo nella sua testa bionda. Avrebbe espresso tale idea più tardi per ora voleva limitarsi a conoscere l ragazzo a capire come e cosa pensava.
-Il mio nome e James Potter, come ti ho scritto sono.. Un "amico".-

Non aveva idea se il giovane Swan avesse una minima idea su chi fosse il biondo stravaccato davanti a lui, se magari avesse già letto il suo nome sulla lista dei membri dell' E.S. appesa allo specchio della stanza delle necessità o solo per qualche pettegolezzo rigirato nella scuola. Lo avrebbe scoperto presto.

 
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view post Posted on 28/8/2012, 19:23
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Osservò il Grifondoro con la solita espressione severa e supponente mentre questo, rispondendo, non parve mostrare intenzione alcuna di riposizionarsi sulla poltrona del Caposcuola per soddisfare la richiesta del Corvonero. James Potter, ecco qual era il motivo di tanta arroganza e aria di sfida; nonostante non l'avesse mai conosciuto di persona, nessuno ad Hogwarts rimaneva indifferente a quel nome appartenente all'ex Caposcuola di Grifondoro, Campione del Club dei Duellanti e tante altre cose che al Corvonero importavano bene poco. Ciò non fece modificare di nulla il suo atteggiamento nei confronti della star del castello, al contrario le frasi da egli pronunciate accrebbero nel Caposcuola il desiderio che egli levasse i suoi maledetti piedi dal suo tavolo. Soprattutto, Patrick non poteva a sapere che James rivestiva la massima carica all'interno dell'ES del quale era appena entrato a far parte, la sua prima avventura nella Stanza delle Necessità era stata così singolare da non permettergli di scorgere nemmeno da lontano la celeberrima lista a cui tutti i membro facevano riferimento. Il Corvonero senza scomporsi non esitò a ribattere, senza lasciar trasparire alcun timore: Un amico? Non ho amici nel castello e tanto meno a casa. Mi piacerebbe rimanere qui a disquisire del più e del meno con te, ma credo questo possa diventare impossibile dal momento che ancora non hai tolto i tuoi piedi dalla mia scrivania. Poggiò le mani sui robusti bracciali della sedia su cui pochi istanti fa si era messo a sedere e, facendo leva per alzarsi, concluse perentorio: Ti saluto James Potter. Era l'ultima chance che concedeva al Grifondoro, non perché si ritenesse superiore bensì poiché desiderava rispetto; non era importante chi si trovasse di fronte, non aveva intenzione di concedere il suo tempo a chi calpestava le sue cose e la sua persona.
 
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view post Posted on 29/8/2012, 04:20
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Grifondoro VI anno

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Mmm.. Combattivo... Gli piaceva. Era un pò come lui ai suoi tempi quando doveva avere a che fare come mostri ben peggiori. Come ad esempio l' ex ministro della magia, una bestia, non uomo, uno schifo di anima, malvagio fino al midollo, pericoloso come un ungaro spinato, ma anche lui davanti a tanta cattiveria non aveva battuto ciglio fronteggiando a viso aperto.
-Fermo ragazzino!-

Fulminò così il corvonero, era sicuro che Patrick non conoscesse il grifondoro sotto determinati punti di vista, ma era giusto darli atto di provare. A quanto aveva detto non aveva amici? Possibile, se così fosse stato la cosa era davvero grave, l' E.S. era un gruppo e non legare anche sentimentalmente con i tuoi fratelli era un male. Fece per scostare le gambe dalla scrivania, aveva ottenuto la sua prima risposta non vi era bisogno di stuzzicarlo ancora.
-Torna a sedere, un caposuola che lascia il proprio ufficio fà pensare, ma non è di questo che ti sono venuto a parlare.-
Finalmente era seduto composto, la sua espressione da seria e cinica passo in un baleno a tranquilla e serenna, sorridente. Avrebbe dato al corvonero un' ottima chance, anche se voleva lavorare sul punto "zero amicizie". Ma in una maniera o nell' altra lo avrebbe persuaso ad unirsi al suo obiettivo.

 
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view post Posted on 29/8/2012, 19:02
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Una giornata tranquilla come molte precedenti. Il giovane Caposcuola aveva trascorso la mattinata immergendosi nello studio ed in quelle che erano divenute mansioni ordinarie e piacevoli dovute alla sua stessa carica. L’anno scolastico aveva ripreso con consuetudine. Ma il tempo trascorreva ed in lui maturava la consapevolezza di non essere più semplice studente o Caposcuola della Casata Grifondoro. L’anno appena trascorso aveva sancito nuovo “patto”, sincera “alleanza” e lealtà nei confronti dell’ES. Era stato già chiamato a compiere il proprio dovere più di una volta e ne era fiero poiché credeva fermamente in ciò per cui veniva richiesto il suo supporto ed il suo intervento. Ma vi era ancora tanto da apprendere; lo sapeva e non temeva il lungo percorso che lo attendeva.
Risalendo, alle prime ore pomeridiane, le scale della Torre di Astronomia, per fare ritorno alle proprie stanze e dilettarsi in una amena e tranquilla lettura prima di svolgere nuovamente le mansioni giornaliere di Caposcuola in Sala Comune, un gufo lo raggiunse per recapitare messaggio inatteso. Una richiesta da parte di Luna? O forse una convocazione della Capocasa? Senza perdere tempo nel domandarsi chi fosse il mittente di tale recapito, il ragazzo si limitò a sciogliere dall’esile zampetta del messo viaggiatore il biglietto a lui riservato, certo che, leggendone il contenuto, avrebbe conosciuto non solo l’oggetto della missiva ma anche colui che l’aveva inviata. Mai pensiero più errato. Il biglietto non solo era elusivo e assolutamente poco chiaro, ma era anche anonimo.

Si richiede la tua presenza presso l’ufficio dei Caposcuola, ogg. Alle 16.00. Non mancare.

Di chi poteva trattarsi? Un tono confidenziale. Poteva essere comunicazione di un docente? Troppo, davvero troppo informale per rispondere a tale possibilità. Un collega Caposcuola? Poco probabile. Non aveva confidenza tale da ritenerlo possibile ed era certo non fossero state indette riunioni dei Caposcuola in tale data. Eppure. Un amico? Nemmeno. Sirius era riservato e non aveva molti amici, semmai godeva di numerose conoscenze, ma non era certo medesima cosa.
Se si fosse trattato di convocazione relativa all’ES? Ma se così fosse stato, per quale ragione non nella stanza delle necessità?
Troppe domande. Numerosi quesiti per cui la sua presenza a tale ora presso l’ufficio sarebbe stato unico mezzo per trovar risposta. Tuttavia il messaggio era giunto in un tempo assai ristretto e concitato. Quindi, non sarebbe stato certo possibile raggiungere luogo d’appuntamento in orario perfetto.
E questo aspetto già lo disturbava poiché egli mai arrivava in ritardo.
Le ore 16.00 sopraggiunsero e lo studente Grifondoro, liberatosi dei propri impegni, con passo spedito raggiungeva l’ufficio, curioso di scoprire chi fosse il mittente dell’invito. Un lieve, lievissimo ritardo. Pochi minuti lo avevano tradito, ma la missiva era giunta con un preavviso davvero minimo, per cui non potè fare altro che accettare l’evidente posticipo, benchè irrilevante per il misterioso incontro. Raggiunta la porta della stanza riservata ai Caposcuola, Sirius udì alcune voci provenienti dall’interno. Vi era più di una persona? Senza esitare oltre, poggiò la mano sulla maniglia della porta e la aprì. Ciò che vide in quell’istante lo sorprese. Swan, il Caposcuola Corvonero e l’ex Caposcuola Grifondoro, James Potter seduto sulla comoda poltrona del Collega Corvonero stavano discutendo. I toni sembravano lievemente accesi ma niente di preoccupante. Quindi, uno dei due, lo aveva convocato. M chi dei due? Swan? Difficile. Vi era indifferenza tra i due; nessun rapporto che esulasse dal formale incontro in qualità di Caposcuola. Potter? Lo aveva convocato lui? Probabile. Ma la ragione? E soprattutto, perché la presenza di Swan?
Ho ricevuto un messaggio nel primo pomeriggio che chiedeva di presentarmi qui. Sei stato tu a mandarlo?
Un tono cordiale e distaccato, una domanda rivolta al Concasato, sicuro che fosse il corretto destinatario di tale quesito. Rimase in attesa curioso di conoscere il responso. Cosa potessero avere in comune lui, Potter e Swan, proprio gli era ignoto. Ma aveva accolto l’invito ed avrebbe atteso risposta dello studente Grifondoro.

 
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view post Posted on 30/8/2012, 13:46
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Il Corvonero dovette attendere solo pochi istanti in bilico sui bracciali, aveva lanciato un messaggio molto chiaro al Grifondoro che, tutto sommato, sembrò recepire. Non fu il suo monito a far si che il Caposcuola non lasciasse l'ufficio, bensì il fatto che James si fosse deciso a sedersi in maniera composta. In realtà Patrick non avrebbe avuto problemi ad ascoltarlo anche in quelle condizioni, piuttosto desiderava mettere ben in chiaro che non si stava affrontando una persona qualsiasi, un po' come stava facendo lo stesso James. Ciò che tuttavia lo straniva era come sempre la non conoscenza dei motivi che li avevano portati ad incontrarsi nell'ufficio quel pomeriggio, l'unico indizio era rappresentato dall'appellativo "amico" che poteva essere interpretato come un atteggiamento positivo ma anche minatorio. Si riabbandono sulla sedia degli ospiti, rilassandosi in attesa che il Grifondoro parlasse, quando la porta alle loro spalle si aprì nuovamente, lasciando intravedere la figura dell'attuale Caposcuola Grifondoro. Sirius White era un ragazzo apposto, da quanto Patrick aveva avuto modo di vedere, anche lui non era particolarmente loquace ed espansivo ma tale giudizio non poteva che risultare assolutamente superficiale, dal momento che i due colleghi non avevano mai avuto modo di conoscersi. In realtà al Corvonero non era mai importato molto stringere rapporti con gli altri Caposcuola, tutte erano personalità piuttosto schive e l'unica che conosceva era Carmela, ma per motivi ben differenti. Si limitò a salutarlo con un cenno del capo dopo essersi voltato verso di lui, dopodiché ridiresse lo sguardo verso Potter in attesa di spiegazioni. Sirius White e Patrick Swan non avevano nulla in comune, almeno all'apparenza: lo sguardo del Corvonero si fece penetrate e quasi intransigente, era sicuro non servissero parole per suggerire al Grifondoro di non indugiare nelle spiegazioni.
 
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view post Posted on 4/9/2012, 17:25
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Grifondoro VI anno

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Nuovamente la porta dell' ufficio del caposcuola si aprì, coem previsto anche il caposcuola di grifondoro, ereditario della carica di James arrivò. Beh era stato lui a convocarlo, voleva conoscere entrambi e voleva unirli, ma a questo ci sarebbero arrivati in seguito.
-Oh, Sirius, prego accomodati.-
Disse levando una mano ed indicando una seconda sedia proprio affianco a quella dove sedeva il caposcuola di corvonero. Il suo piano prendeva forma.
-Non credo vi sia bisogno di presentazioni, vi conoscete già, le vostre cariche vi portano a lavorare nello stesso modo, più o meno.-

Sorrise, aveva notato in Patrick una piccola nota di distacco a riguardo del mondo, beh, avrebbe cambiato atteggiamento una volta capito cosa aveva in mente per loro.
-Ragazzi vi ho convocato qui perchè voi due ragazzini, non siete solo dei semplici studenti, caposcuola delle rispettive casate, con bei voti in quasi tutte le materie ed un buon nome che gira tra i corridoi del castello. Voi due avete qualcosa in comune, qualcosa che riguarda un bene superiore. Siete stati contattati dalla signorina Torre immagino.-
Durante il suo periodo di assenza fu compito di Trhesy ingaggiare nuovi maghi e streghe per la causa dell' E.S. James sentiva che il lavoro fatto dalla tassa era intoccabile, percepiva nei due studenti qualcosa di importante, erano sicuramente dei buoni elementi e le voci nell' ordine giravano eccome, come lui si era guadagnato la fiducia di esso, presto o tardi anche loro sarebbero riusciti a farlo e le loro capacità avrebbero preso così una piega ben differente. Avrebbe dato modo di capire a cosa si stesse riferendo, non voleva confonderli e voleva essere sicuro che entrambi avessero capito che lui era l' uomo che gli avrebbe portati in vetta all' E.S. e di conseguenza all' ordine, serviva una squadra, formata da pochi elementi ma assolutamente preparati a qualsiasi evenienza richiedesse un pò più di esperienza del fattucchiere ordinario.

 
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view post Posted on 4/9/2012, 23:34
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La sicurezza ostentata, quella cordialità forzata, quel modo di porsi cos sfrontata cominciava a dare ad innervosire il Corvonero, che cinse al suo petto le braccia incrociandole, inconsapevole di trasmettere l'ennesimo messagi di chiusura e riservatezza. Il fatto che Sirius White fosse presente a quel colloquio non poteva che complicare i ragionamenti del Caposcuola, cui pensieri erano cominciati a susseguirsi freneticamente già da un po', cercando di far luce sulle ragioni che avevano portato i tre ragazzi a passare insieme il pomeriggio. L'elenco dei meriti dei due Caposcuola fu qualcosa di quasi patetico per il Corvonero, odiava i giri di parole, odiava le mezze frasi, le allusioni. Cosa diamine voleva James Potter da loro? Aveva preso posseso dell'ufficio che da mesi non gli apparteneva e ora pareva volersi prenere gioco di loro, lasciando spaio a mezze verità e upposizione, ammesso e non concesso che fosse l'unico a non sapere di cosa stessero parlando. Fu quando udì il nome della signorina Torre che Patrick cominciò a capire: si mosse come se si fosse risvegliato da un tiepido letargo e, con celere delicatezza sfoderò la bacchetta dalla sua divisa, alzandola di poco sopra la sua spalla e dirigendola verso la porta dietro di lui. *Muffliato.* Patrick Swan non era un idiota, i nomi, i toni, gli attegiamenti, le allusioni, ora tutto tornava a ricomporsi come pezzi di un puzzle. E.S.. Avrebbe prima di tutto impedito l'accesso a quella conversazione ad orecchie indiscrete e soprattutto, avrebbe sondato il terreno, senza lasciare scapo ai presenti. Dove vuoi arrivare? Interruppe il discorso placido del Grifondoro con una battuta tagliente, era sicuro che Potter avrebbe colto il significato più profondo della sua frase. Non voleva tenere nessuno sotto scacco, ma il Corvonero non poteva non essere consapevole del peso delle sue parole; mosse lo sguardo da James a Sirius, cercando di comprendere se anche lui fosse all'oscuro di tutto.

 
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view post Posted on 6/9/2012, 20:22
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Invitato ad accomodarsi sulla poltrona, di fianco al Collega Corvonero, sebbene infastidito all’idea di non conoscere l’oggetto della conversazione ed il filo conduttore congiungente i tre presenti, il Caposcuola Grifondoro, senza proferire parola, assecondò la richiesta del concasato e si accomodò. Le mani inquiete per l’attesa di vedere svelata la ragione della convocazione, ruotavano sul proprio asse la leggera bacchetta, compagna fidata da lungo tempo. Lo sguardo era rivolto verso colui che aveva effettuato l’invito. In silenzio attendeva di vedere e di udire la realtà manifesta. Al suo fianco Swan sembrava seccato e palesemente infastidito per l’atteggiamento del loro ex collega. Lo stesso Caposcuola Grifondoro non poteva negare una certa irritazione non tanto per l’atteggiamento di James piacevolmente canzonatorio, quanto per l’idea di essere all’oscuro dell’argomentazione che erano in procinto di trattare o forse banalmente di ascoltare in maniera passiva. Ma una volta udita una parola, un solo nome, pronunciato con calma ma con cognizione da parte di Potter, tutto divenne improvvisamente chiaro: ES. Lo sguardo di Sirius si rivolse prima al concasato poi al collega per verificare se effettivamente la sua intuizione fosse stata giusta. E fu così. L’azione repentina di Patrick, volta verso la porta dell’ufficio ed atta ad evocare un probabile incantesimo che potesse isolare la stanza stessa salvaguardandola da eventuali, indiscrete orecchie sconosciute, diede conferma a Sirius dell’oggetto della convocazione. Quindi anche Swan era membro dell’ES? Gli sguardi di Sirius e del Caposcuola Corvonero si incrociarono per un istante, confermando però l’uno all’altro il fatto di essere sorpresi per la tematica affrontata ma di essere entrambi a conoscenza del segreto. Per quanto egli non l’avesse mai prospettata come possibilità, lui e Swan avevano qualcosa in comune, qualcosa di molto importante. Ma qual era la ragione per cui James li aveva convocati in ufficio e non nella Stanza delle Necessità? Possibile che il suo sospetto di esser convocato per l’ES fosse un abbaglio? Impossibile. Udite le parole del collega, una frase seccata ma assai indicata per la situazione, Sirius, irrigidito il busto e proteso in avanti verso Potter per udire al meglio ogni singola parola, si limitò a rafforzare la richiesta del giovane Corvonero:
Perché ci hai chiamati qui? Cosa vuoi esattamente?
Nessun tono seccato o irritato, ma in allerta e velato da una certa diffidenza. Era giunto il momento di parlare per James. I convocati erano presenti. Ma mancava ancora qualcosa: la ragione di quell’incontro.

 
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view post Posted on 13/9/2012, 19:42
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Grifondoro VI anno

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Era arrivato il momento di parlare, era evidente che i due premevano per sapere cosa James potesse volere dalle loro esistenze.
-Vedete, come immagino, voi non sapete che io non faccio parte dell' E.S. o meglio ne faccio parte ma il mio compito e preparare voi, nuove reclute della fazione del bene. Come? Beh, tutto ciò è a discrezione mia e della signorita Torre.-

James ricordava ancora quando era l' unico ad occuparsi di tale compito, avrebbe voluto coinvolgere ancor di più il suo caro cugino, ma ovviamente questo non fu possibile per svariati motivi, all' interno dell'' E.S. solo lui nutriva una profonda fiducia per il concasato, solo lui avrebbe messo la sua vita nelle sue mani, sicuro di non perderla.
-E' mia intenzione creare più gruppetti all' interno dell' E.S. Comincieremo con il primo che sarà quello di elite diciamo. Ho pensato a qualche elemento e voi figurate tra questi, siete sufficientemente preparati per apprendere determinati tipi di incantesimi che sicuramente non trovereste neanche sul mio libro di incantesimi del sesto anno.-
Pressochè la sua proposta era stata esposta ai due, ora bisognava vedere come l' avrebbero presa, di certo non sarebbe stato facile, avrebbe istruito i due con incanti e strategi che persino lui apprese tempo addietro con difficoltà. Sorrise soddisfatto aspettado la reazione di ognuno dei presenti, le mani incrociate tamburellavano l' una sull' altra impaziente di vedere cosa ne pensavano.

 
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view post Posted on 14/9/2012, 21:17
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Il Caposcuola accennò n cinico sorriso non appena il Grifondoro rispose ai dubbi dei due studenti più giovani; aveva indovinato, come sempre non si era sbagliato, si sarebbe parlato di ES in quell'ufficio. Eppure, nonostante il Corvonero avesse prestato ben attenzione alle parole di James, i pensieri che gli affollavano la mente era rivolti a tutt'altra persona: Sirius White. Affermativo, anch'egli era un membro dell'ES proprio come lui. Lo stupore durò poco e per un secondo si sentì anche ingenuo, la sua prima ed unica visita alla Stanza delle Necessità era stata tutto tranne che ordinaria, la discussione con Thresy Torre, la Tassorosso, non era stata delle più pacate e, nel marasma generale, egli si era dimenticato di dare un'occhiata in giro, probabilmente non avrebbe fatto fatica a reperire una lista dei membri. Ma fino a quell'esatto istante non si era mai posto il problema, aveva lasciato il tutto chiuso in un cassetto; quante altre persone vicine a lui condividevano quel segreto e, nello stesso tempo, non potevano rivelarlo? Allo stesso modo, quanti altri studenti gli ronzavano attorno quando in realtà essi costituivano una minaccia nel castello? Ebbe l'impressione di non conoscere nessuno in quel posto, come lui molti altri potevano nascondere delle verità assai pericolose. Distolse lo sguardo da Sirius non appena si accorse di fissarlo intensamente, dopodiché, con calmo e sottile acume rispose all'ex-Caposcuola: Sono molto onorato di essere stato scelto come membro di Élite nonostante il mio recente ingresso, ma siamo sicuri che queste divisioni portino solo vantaggi? La nostra forza non doveva essere forse l'unione? Non temi che lavorando per singoli gruppi la nostra forza possa distribuirsi in maniera iniqua e frammentata? Non ebbe problemi ad esprimere i suoi seri dubbi, certo, la possibilità di espandere ulteriormente le sue conoscenze lo stuzzicava non poco, ma era un piacere che non si sarebbe concesso se questo avesse causato una perdita di potenziale dell'intero gruppo. Si prese dei secondi per decidere e sorrise, questa volta tra sè: era davvero nella posizione di mostrare il suo disaccordo? Dopotutto era solo l'ultimo arrivato, almeno, così credeva.
 
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view post Posted on 18/9/2012, 12:14
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James Potter era guida delle nuove reclute e dei membri dell’ES, come Thresy. Ed il Caposcuola Grifondoro non ne era assolutamente al corrente. Com’era possibile avere mentore e riferimento senza conoscerne l’identità? Perché Thresy non lo aveva mai comunicato? La segretezza era elemento fondamentale per poter appartenere all’ES, questo era chiaro, ma, come fidarsi ciecamente del suo concasato senza averne la certezza?
Certo, egli sembrava conoscere molti dettagli, tra i quali il fatto di essere stato reclutato dalla signorina Torre. Era sufficiente a garantire che James fosse davvero colui che diceva di essere?
Non era sua intenzione essere diffidente oltre il ragionevole dubbio. Sirius decise quindi di ascoltare ancora senza però fornire alcun dettaglio, segno di incertezza o manifestare apertamente con accusa o domanda tendenziosa la sua titubanza. Il Caposcuola Grifondoro si voltò nuovamente verso il compagno ed il collega Swan. Lo studente Corvonero lo guardava, lo stava fissando intensamente, forse sorpreso della sua stessa presenza o forse stupito esattamente come lo era stato lui stesso tempo addietro, nel constatare che l’amica Grenger fosse anch’essa membro dell’ES. Aveva imparato e compreso che le persone attorno a lui potevano essere alleate o nemiche senza saperlo, senza averne cognizione e certezza. Motivo per cui essere cauti era una prerogativa essenziale per mantenere la presenza e l’efficacia del gruppo di appartenenza. Mettendo la mano sinistra nella tasca, mentre la destra impugnava all’interno dell’altra, la bacchetta, strinse tra le dita ed il palmo il galeone che Thresy gli aveva consegnato.
L’aspetto che più lo stupiva di quella circostanza, era il fatto che colui che li aveva convocati, era chiaramente certo che i due Caposcuola avrebbero ciecamente creduto a quanto da lui affermato. Non conosceva Potter personalmente, ma il giovane Sirius ammise a se stesso che si trattasse di ragazzo sicuro di sé e pienamente fiducioso dei propri mezzi e delle proprie abilità. E questo era aspetto per lui positivo benchè, talvolta, un tantino sfacciato.
Ascoltò attentamente le parole di James e l’idea di apprendere nuovi incanti e di far parte di gruppo d’èlite, era allettante e molto stimolante per il giovane Caposcuola. Sirius non conosceva il numero dei membri dell’ES né tutte le identità – e l’occasione presente era prova lampante di quanto affermato – ma il fatto che l’ipotetica scelta ricadesse su di lui, lo onorava e gli piaceva.
Il dubbio manifestato da Swan era tutt’altro che superficiale. Perché dividere un’unica forza in gruppi? Vi era in progetto qualche missione da intraprendere dove fosse necessario instaurare affiatamento e collaborazione in coppie? E, per quanto Sirius fosse certo delle abilità del collega, essere in gruppo con Swan sarebbe stato facile? Entrambi erano schivi ed ambiziosi. Sarebbero risultati buon team?
In seguito alla domanda di Swan, Sirius si rivolse a James:
Potter, perdona la mia diffidenza, ma gradirei essere certo che tu appartenga all’E.S.. Come tu stesso dici, io e Swan potremmo non esserne a conoscenza e paradossalmente io potrei anche non sapere di cosa tu stia parlando…
Una sfida? No, semplice chiarimento. La volontà del Caposcuola Grifondoro era quella di giungere alla certezza di essere di fronte a persona fidata e non ad astuto rivale pronto a metterli alla prova per sondare la loro ingenuità.
C’è qualche elemento che possa dimostrare che tu sia chi dici di essere?
La sua mano stretta al galeone rafforzava in Sirius la decisione presa. Se James era davvero chi riteneva d’essere, non avrebbe avuto problema alcuno nel mostrare il suo stesso galeone. Solo dopo avere dissipato tutti i dubbi, avrebbe eventualmente accettato.

 
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Grifondoro VI anno

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Ascoltò con grande interessi entrambi gli studenti disposti davanti a lui, voleva capire bene cosa ne pensavano della sua proposta, se erano convinti di ciò che stavano facendo o se avessero presto tutto ciò per gioco. Prima di parlare, avrebbe aspettato che i due concludessero le proprie teorie in modo da non interromperli inutilmente, dalla sua James sapeva bene cosa stava facendo e qual era lo scopo e la grande potenzialità, di quella piccola idea, che inoltre la pofessoressa Caroline aveva confermato con le missioni affidate. Attimi di silenzio, era il segnale per il grifondoro più anziano di cominciare a parlare. Si alzò dalla sedia, si era stancato di quella posizione, avvicinò qualche passo alla finestra retrostante che dava sui giardini.
-Bene, signor Swan, la sua è una teoria interessante, ma ho studiato la cosa in maniera piu' che ineccepibile, è si vero che i gruppi saranno di staccati ed autonomi ma non nella pianificazione e nell' agire, purtroppo non si possono esporre tutti i membri dell' E.S. ai medesimi rischi, ci sono persone più o meno qualificate e preparate ad affrontare differenti situazioni. O qualcunò finirà con il farsi del male. Questo non vuol dire che alcuni studenti rimarranno in panchina.-

Non era assolutamente la sua intenzione, tutti avrebbero collaborato ma in maniera differente, c' era chi come lui era adatto all' azione in situazioni estreme, grazie alla grande esperienza ed un arsenale di incanti niente male, chi come suo cugino Charlie era portato come pozionista e avrebbe dato la sua mano alla causa in quella direzione, chi aveva la vocazione del guaritore, insomma tutti erano indispensabili in quella rete di studenti e non.
-Semplicemente desidero diramare bene gli aiuti nei campi di competenza. Le è chiaro?-
Domandò sorridendo e voltandosi nuovamente verso i due auditori. Avrebbe dato al corvonero la possibilità di replicare o domandare altro, nel frattempo il suo concasato, se vogliamo astutamente chiedeva una coferma della persona che James diceva di essere, comprensibili, anche se già alcune nozioni erano state elargite. Infilò la mano destra nella tasca del pantalone, rovistò per poco ed afferrò un oggetto metallico di forma circolare, lo strinse tra le dita per poi uscire il pugno dal pantalone e lanciare un galeone molto speciale sul tavolo che faceva da divisore tra i tre presenti. La moneta una volta atterrata sul legno roteò per qualche secondo su se stessa per poi cadere piatta con quel suo inconfondibile rumore metallico
-Credo che questo lo conosciate già vero?-

Era sicuro che entrambi avrebbero colto al volo la sua allusione ed ogni dubbio o perprlessità cancellati all' istante, così avrebbero potuto andare avanti con il loro discorso, quella riunione stava durando abbastanza per i suoi gusti e James non vedeva l' ora di passare "alla parte pratica della lezione".

 
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view post Posted on 29/9/2012, 17:53
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- Deus ex Mazza -

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Mentre il Corvonero sembrava più interessato alla tattica e alla proposta di James, Sirius pareva essersi soffermato un passo più indietro: non sicuro dell'identità del suo concasato, chiese conferme sulla veridicità dell'incontro, sul suo ruolo, sulla sua appartenenza all'E.S.. Per quanto diligente fosse quella mossa, Patrick la ritenne superflua, gli altri due studenti erano già andati oltre e se davvero Potter fosse stato un impostore a quel punto il Corvonero avrebbe già subito la maledizione antispia. Quest'ultimo non riuscì a trattenere un ampio sbadiglio mentre ascoltava le parole del Grifondoro che, di spalle, di certo non aveva potuto vederlo. Erano tutto bellissime parola, distribuzione di compiti, diverse utilità, diversi gruppi ecc. ecc., ma era davvero ciò che serviva? Decise di fidarsi dell'esperienza del Grifondoro e, nello stesso tempo, percepì nell'aria la volontà del ragazzo di non essere contraddetto; poco male, il Caposcuola non aveva la minima intenzione di mettersi a discutere contro un muro, si sarebbe limitato a seguire gli ordini, dopotutto era quello che aveva promesso di fare anche se il ragazzo non poteva negare a se stesso di sentire già troppo stretto quel ruolo. Rimase seduto sulla sua sedia scrutando gli angoli della sala, cosa che aveva già più volte nel corso di quei mesi. Nel frattempo Potter fornì al concasato la dimostrazione della sua fedeltà all'E.S..
Tornando a concentrarsi sul discorso il Corvonero si decise che già troppo tempo era stato perduto: Va bene, dimmi cosa devo fare.
 
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