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| Una giornata tranquilla come molte precedenti. Il giovane Caposcuola aveva trascorso la mattinata immergendosi nello studio ed in quelle che erano divenute mansioni ordinarie e piacevoli dovute alla sua stessa carica. L’anno scolastico aveva ripreso con consuetudine. Ma il tempo trascorreva ed in lui maturava la consapevolezza di non essere più semplice studente o Caposcuola della Casata Grifondoro. L’anno appena trascorso aveva sancito nuovo “patto”, sincera “alleanza” e lealtà nei confronti dell’ES. Era stato già chiamato a compiere il proprio dovere più di una volta e ne era fiero poiché credeva fermamente in ciò per cui veniva richiesto il suo supporto ed il suo intervento. Ma vi era ancora tanto da apprendere; lo sapeva e non temeva il lungo percorso che lo attendeva. Risalendo, alle prime ore pomeridiane, le scale della Torre di Astronomia, per fare ritorno alle proprie stanze e dilettarsi in una amena e tranquilla lettura prima di svolgere nuovamente le mansioni giornaliere di Caposcuola in Sala Comune, un gufo lo raggiunse per recapitare messaggio inatteso. Una richiesta da parte di Luna? O forse una convocazione della Capocasa? Senza perdere tempo nel domandarsi chi fosse il mittente di tale recapito, il ragazzo si limitò a sciogliere dall’esile zampetta del messo viaggiatore il biglietto a lui riservato, certo che, leggendone il contenuto, avrebbe conosciuto non solo l’oggetto della missiva ma anche colui che l’aveva inviata. Mai pensiero più errato. Il biglietto non solo era elusivo e assolutamente poco chiaro, ma era anche anonimo.
Si richiede la tua presenza presso l’ufficio dei Caposcuola, ogg. Alle 16.00. Non mancare.
Di chi poteva trattarsi? Un tono confidenziale. Poteva essere comunicazione di un docente? Troppo, davvero troppo informale per rispondere a tale possibilità. Un collega Caposcuola? Poco probabile. Non aveva confidenza tale da ritenerlo possibile ed era certo non fossero state indette riunioni dei Caposcuola in tale data. Eppure. Un amico? Nemmeno. Sirius era riservato e non aveva molti amici, semmai godeva di numerose conoscenze, ma non era certo medesima cosa. Se si fosse trattato di convocazione relativa all’ES? Ma se così fosse stato, per quale ragione non nella stanza delle necessità? Troppe domande. Numerosi quesiti per cui la sua presenza a tale ora presso l’ufficio sarebbe stato unico mezzo per trovar risposta. Tuttavia il messaggio era giunto in un tempo assai ristretto e concitato. Quindi, non sarebbe stato certo possibile raggiungere luogo d’appuntamento in orario perfetto. E questo aspetto già lo disturbava poiché egli mai arrivava in ritardo. Le ore 16.00 sopraggiunsero e lo studente Grifondoro, liberatosi dei propri impegni, con passo spedito raggiungeva l’ufficio, curioso di scoprire chi fosse il mittente dell’invito. Un lieve, lievissimo ritardo. Pochi minuti lo avevano tradito, ma la missiva era giunta con un preavviso davvero minimo, per cui non potè fare altro che accettare l’evidente posticipo, benchè irrilevante per il misterioso incontro. Raggiunta la porta della stanza riservata ai Caposcuola, Sirius udì alcune voci provenienti dall’interno. Vi era più di una persona? Senza esitare oltre, poggiò la mano sulla maniglia della porta e la aprì. Ciò che vide in quell’istante lo sorprese. Swan, il Caposcuola Corvonero e l’ex Caposcuola Grifondoro, James Potter seduto sulla comoda poltrona del Collega Corvonero stavano discutendo. I toni sembravano lievemente accesi ma niente di preoccupante. Quindi, uno dei due, lo aveva convocato. M chi dei due? Swan? Difficile. Vi era indifferenza tra i due; nessun rapporto che esulasse dal formale incontro in qualità di Caposcuola. Potter? Lo aveva convocato lui? Probabile. Ma la ragione? E soprattutto, perché la presenza di Swan? Ho ricevuto un messaggio nel primo pomeriggio che chiedeva di presentarmi qui. Sei stato tu a mandarlo? Un tono cordiale e distaccato, una domanda rivolta al Concasato, sicuro che fosse il corretto destinatario di tale quesito. Rimase in attesa curioso di conoscere il responso. Cosa potessero avere in comune lui, Potter e Swan, proprio gli era ignoto. Ma aveva accolto l’invito ed avrebbe atteso risposta dello studente Grifondoro.
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