Evelyn Bellard |
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| Avevo riposto tutto nella borsa che mi ero portata proprio a questo scopo. Uscii dal negozio salutando cortesemente il commesso e iniziai subito una camminata rapida verso il casello, verso il luogo dove avrei scoperto cosa mi aveva riservato il fato quel giorno. Mi piaceva aprire le Cioccorane con cama, in modo da poter ammirare bene le immagini sulle figurine, che poi sarebbero scomparse. Per questo lottavo contro l'istinto di scoprire subito chi avevo trovato e rosicavodall'impazienza di raggiungere il castello, un qualunque posto tranquillo nel castello dove avrei potuto spacchettarle. Ma i pensieri correvano e la curiosità saliva ad ogni passo. Camminai ancora più veloce. Sempre più veloce, ogni volta che appoggiavo il piede, facevo ripartire l'altro con più rapidità. In breve mi ritrovai a correre per le strade di Hosmeade, dove avevo acquistato le ultime cinquanta Cioccorane. Per fortuna erano molto economiche, quindi non avevo speso molto; e molto piccole, quindi entravano tranquillamente nella borsa e lasciavano spazio all'album e alle doppie che già possedevo. Svoltai a destra, sfrecciando rapida, zigzagando tra la folla sfocata. Non mancava molto: la sagoma del castello era ben visibile, lontana, ma visibie. Pochi minuti e sarei arrivata a destinazione. Il fiato iniziava a mancare, ma riuscii comunque a raggiungere l'entrata di Hogwarts. Spinsi forte il portone, respirando affannosamente a bocca aperta. Forse avevo esagerato un po'... Ma ne era valsa la pena. Non ero mai stata così veloce a percorrere quella strada, ormai familiare. Il salone d'ingresso, ampio e affollato come sempre, non era di certo il posto che cercavo, ma decisi che ero decisamente troppo stanca per salire fino alla Torre d'Astronomia, e quindi fino alla sala comune. Mi incamminai, sempre mantenendo una velocità maggiore del normale, verso la segreteria. Superai di poco la Baceca degli Avvisi, dove gli studenti del primo anno si riunivano per andare ad Hogsmeade, e istintivamente controllai l'orologio. Le cinque erano passate da un pezzo e in quella zona del piano si aggiravano davvero pochi studenti rispetto alla norma. Lanciai un rapido sguardo alla panchina di pietra lì vicino e on resistetti alla tentazione di sedermi e aprire la mia tracolla. Tirai fuori l'album, e in seguito il sacchetto contenente le cinquanta Cioccorane. Non le avrei mangiate tutte, ma forse un po' di energia mi sarebbe servita. Scartai la prima e impedii alla rana di scappare, prima di assaporare il buon cioccolato contenuto nella scatoletta. Quindi presi la carta e lessi il nome del mago/strega che avevo trovato.
N. 38; Chauncey Oldridge Lessi velocemente la descrizione. Ancora non possedevo quella carta. L'album, ormai stropicciato e usato, giaceva aperto sulle mie gambe. Cercai la giusta posizione e posizionai la nuova carta, molto soddisfatta. Sarebbe stato un lungo lavoro... Piacevole, ma lungo...
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