Persa nel castello, Per Sbiru

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Serena Johnson
view post Posted on 12/9/2012, 16:47




Dopo un intenso pomeriggio passato in Biblioteca a leggere, un po' per studio, un po' per svago, Serena decise di fare ritorno in Sala Comune. Uscì dalla Biblioteca e cominciò a salire le scale per raggiungere il quinto piano. All'improvviso barcollò e si appoggiò alla ringhiera per poi osservare che la scala su cui stava stava girando e quindi chissà dove l'avrebbe portata. Odiava i momenti simili. Essendo ancora al primo anno non conosceva il castello benissimo, e le capitava spesso di incrociare corridoi nuovi o che non aveva mai esplorato. A volte la curiosità la induceva a percorrere quei corridoi, ma riusciva sempre a trovare la strada per tornare indietro. Spesso si lamentava che Hogwarts era troppo grande... o era lei troppo inesperta?
Dopo che, con un altro po' di barcollamento, la scala si fu ancorata al piano successivo, Serena arrivò alla conclusione che forse sarebbe stato meglio tornare giù, invece che salire. Ma la sua pigrizia la fece salire e lei si "avventurò" per il corridoio. No. Non lo conosceva.

-Dove sono capitata?-
Mormorò, confusa. Ma non si dava per vinta. Non si era ancora persa. Camminò ancora un po', con l'unico risultato di accertarsi di essersi persa. *Dovrei tornare indietro...* pensò, ma una lampadina nella sua testa le fece cambiare idea. E se la scala avesse già cambiato di nuovo? L'unica soluzione era continuare a esplorare il corridoio nella speranza di trovare qualcuno più esperto che le indicasse la via per altre scale che portassero alla Torre di Divinazione, dalle parti della sua Sala Comune.
Mentre percorreva i vari corridoi osservava le pareti e i ritratti, provando l'impulso di chiedere a loro. Ma non aveva mai parlato con un ritratto e anche se avesse voluto farlo, non avrebbe potuto per via della sua timidezza. Passò avanti, cancellando anche questa idea dalla sua mente. Sì, ora poteva solo sperare nel trovare da sé le scale oppure aspettare che qualcuno le indicasse la strada.


 
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view post Posted on 13/9/2012, 20:28
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Scusa la confusione nel post xD

E così era già iniziato il secondo anno ad Hogwarts, per lei. Secondo anno per modo di dire, dato che era arrivata a metà del primo, ma comunque si sentiva soddisfatta; era un ambiente che le piaceva, la stimolava e che non avrebbe abbandonato molto presto.
L'estate era passata velocemente, nonostante l'avesse trascorsa al suo vecchio orfanotrofio; nulla era cambiato, e ciò l'aveva in un certo senso confortata, con tutte le ultime novità piombate così velocemente aveva davvero bisogno di un po' di sana
normalità, ma più di ogni altra cosa le faceva piacere appurare che nemmeno lei era cambiata, rimaneva sempre la stessa Niahndra. O almeno in apparenza.
Se si fosse decisa a scavare più a fondo, probabilmente avrebbe avuto molto su cui riflettere, grossi cambiamenti sembravano in arrivo sebbene si ostinasse a far finta di nulla; ma non poteva nascondere che molte delle avventure vissute al Castello l'avevano davvero scombussolata, nel bene e nel male, lasciando in lei un segno indelebile.
Contro ogni pronostico qualche conoscenza l'aveva fatta, prima fra tutti Leah, la sua compagna di stanza e poi qualche altro studente occasionale a giro per la scuola, ma che probabilmente avrebbe faticato a riconoscere; in realtà la Tassina valutava ben più volentieri tutte le ore che aveva passato a studiare nuovi incantesimi, alcuni dei quali appresi proprio sullo stesso piano che stava in quel momento attraversando: già, il Quarto era un piano che percorreva davvero spesso, sia per la biblioteca che per il club dei duellanti. Ed era quello il motivo per cui si trovava lì quel giorno, era appena andata a dare un'occhiata a tutti i prossimi duelli e ai nomi di coloro che si erano proposti per duellare; era tentata di iscriversi a sua volta, il suo primo scontro l'aveva entusiasmata e tutto sommato soddisfatta eppure la sensazione di non essere ancora del tutto pronta agiva da freno a quella smania di combattere.
Era un suo difetto, voleva sempre avere la quasi sicurezza di riuscire nel suo intento prima di buttarsi, mentre le sarebbe stato utile qualche volta buttarsi e affidarsi all'istinto, senza ragionarci troppo e vedere poi come andava a finire; non poteva rintanarsi perennemente dietro ad una scusa, doveva aprirsi un po' di più, non rifiutare nuove esperienze che potrebbero arricchirla.
Era un po' anche questo il motivo per cui durante l'estate si era trovata un lavoretto come garzone al Paiolo Magico, un lavoro che la impegnava nei week-end, e due pomeriggi settimanali oltre che ovviamente nel periodo estivo; non era molto che ci "lavorava", ma era contenta di avere la possibilità così di uscire un po' dalle mura di Hogwarts.
Distrattamente gettò un'occhiata ai ritratti alle pareti che le porsero un inchino a mo' di saluto e titubante ricambiò.
« Salve... » Nonostante ormai avesse avuto decine e decine di occasioni per osservarli e "far conoscenza", aveva ancora qualche remora a porgere loro la parola; perciò affrettò il passo per raggiungere al più presto le scale, sperando con tutto il cuore che queste non decidessero improvvisamente di farle perdere ulteriormente tempo.
Fu a metà corridoio che incontrò una giovane ragazzina dalla chioma castana, e l'avrebbe superata senza troppi problemi se solo non avesse incontrato il suo sguardo un po' perso; una vittima della bizzarra quanto perversa ironia delle scale? Probabile.
Anche Nia si era trovata un po' sperduta inizialmente e fu per quello che le si avvicinò lentamente, con un sorriso appena accennato sul volto.
« Ti sei persa? » Senza troppi giri di parole, con un tono diretto e non troppo gentile, semplicemente voleva sapere se occorreva aiutarla, altrimenti avrebbe proseguito per la sua strada.



Edited by •Sbiru - 28/9/2012, 22:11
 
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Serena Johnson
view post Posted on 14/9/2012, 20:47




Si rese conto di una cosa, mentre era lì a guardarsi intorno cercando e sperando di trovare un punto di riferimento che la aiutasse a capire dove si trovasse. Si rese conto che quando le serviva qualcuno, a Hogwarts, una delle Scuole di Magia e Stregoneria più grandi, che vantava di migliaia di studenti, non passava mai nessuno. Non era la prima volta che le capitava, infatti. Quella volta però non si era persa, si sentiva solo stranamente sola, cosa che non le capitava mai, come non le era mai capitato di perdersi. Serena infatti era dotata di una memoria fotografica di ferro ed era capace di memorizzare di tutto, anche una strada vista una sola volta di sfuggita.
Eppure il quarto piano non era un piano isolato e che non percorreva mai, anzi. Era forse quello che frequentava di più, dopo il piano terra e la Torre di Divinazione.
I dipinti dei corridoi la fissavano mentre lei, titubante, si affacciava agli "incroci" di corridoi per scrutare qualche studente che la aiutasse. Lei rispondeva con un impercettibile cenno, giusto per non sembrare troppo maleducata, ma diffidava di loro perché non sapeva se potessero rispondere, e inoltre le sarebbe parso strano parlare con un quadro. Anche se, doveva ammetterlo, da quando era arrivata ad Hogwarts la magia l'aveva stupita ogni giorno di più. Ogni giorno imparava una cosa nuova, e ogni giorno capiva quanto fosse stupenda la magia. E come i soggetti nelle foto potevano muoversi, anche i quadri potevano parlare. Un bellissimo mondo, ma Serena non poté fare a meno di notare la mancanza di tecnologie. Certo, la magia sostituiva tutto, ma la tecnologia Babbana era davvero una cosa fantastica.
Infatti, abituata a quelle cose, la Corvonero aveva pensato che i quadri magici fossero video dentro una cornice, la prima volta che li aveva visti. Ma trasalì dopo che li vide parlare o rispondere ai saluti degli studenti che passavano nei corridoi.
Appena ebbe imboccato un altro corridoio nella speranza di trovare le scale, trovò in compenso una ragazza minuta con capelli scuri e una frangia che le copriva leggermente gli occhi azzurri. La ragazza le chiese se si fosse persa.

-Ehm... sì, le scale hanno cambiato direzione e mi sono persa...-
Disse, con un piccolo sorriso sul volto.
-Non è che mi potresti aiutare a ritrovare le scale? ...Sempre che non sia impegnata!-
Rimpiangeva ora il fatto di essersi allontanata dalle scale anche se sapeva che quella parte del quarto piano non la conosceva.

 
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view post Posted on 19/9/2012, 12:22
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Aveva attraversato il corridoio a passo deciso e con le mani perennemente nascoste nelle tasche dei pantaloni; aveva una discreta furia di tornare ai sotterranei per finire qualche esercizio prima dell'ora di cena, voleva approfittare dell'ultima oretta di luce per concentrarsi al meglio sebbene sotto terra la luce non filtrasse molto bene, nonostante le numerose finestre che offrivano come panorama i piedi di insegnanti e allievi. Ma, ehi, si fa quel che si può.
La ragazzina che aveva trovato, tutta sola e con un'espressione affranta, era giusto poco più alta di lei e ciò le fece immediatamente guadagnare punti, ormai Nia era più che abituata a dover interagire con ragazzi - spesso coetanei - che la sovrastavano di parecchi centimetri. Ed era una cosa che odiava.
La castana non parve risentita al tono ben poco cordiale che aveva usato la Tassina, anzi dalla sua voce trapelò addirittura una malcelata.. vergogna? Probabilmente era imbarazzata anche se la Alistine non avrebbe saputo dire il perché, se fosse a causa sua o meno e, a dirla tutta, neanche le importava particolarmente; non era abituata ai momenti di imbarazzo eppure si diceva che non dovesse essere così diverso dal disagio e quello sì che l'aveva sperimentato spesso; s'impose di fermarsi per ascoltare la studentessa con maggiore attenzione, dopotutto gli esercizi di Incantesimi non la invogliavano un granché quel pomeriggio e poi probabilmente se non l'avesse aiutata si sarebbe sentita in colpa.
« E' capitato anche a me. Lo odio. » Se non altro adesso erano in due a congiurare contro quelle dannate scale "intelligenti". « Una volta ho provato a fingere di voler salire ad un altro piano, ma non ha funzionato. » Fece un sorrisetto divertito, presto o tardi avrebbe trovato un modo per "costringere" quelle rampe ad assecondarla.
Si chiese se quella ragazzina fosse nuova, forse era appena arrivata e non conosceva ancora bene il castello o magari, più semplicemente, aveva perso l'orientamento: ogni volta che si crede di aver scoperto ogni singolo anfratto di Hogwarts ecco che spunta un angolino che non avevi mai visto.
E così doveva semplicemente trovare le scale?
« Andiamo nella stessa direzione, allora. Vieni... » Lasciò in sospeso la frase come a chiedersi chi fosse quella timida studentessa, si era forse già presentata? O magari l'aveva intravista di sfuggita alle lezioni... No, non ricordava il suo nome. Con un sospiro rilassò le spalle arrendendosi dinanzi alla sua mancanza di memoria. « Scusa, come hai detto che ti chiami? » E mentre attendeva una risposta le fece cenno di proseguire per il corridoio; doveva concentrarsi per trovare i diversi punti di riferimento che si era trovata, onde evitare di imboccare una traversa sbagliata.



Edited by •Sbiru - 28/9/2012, 22:10
 
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Serena Johnson
view post Posted on 22/9/2012, 17:18




Perdersi significava per lei perdere tempo, e perdere tempo non era proprio la cosa che preferiva. Da buona Corvonero doveva studiare, senza però trascurare il divertimento, ovvio, ma doveva studiare Pozioni, e più tardi si sarebbe fatto, peggio sarebbe stato.
Nella sua testa delle vocine si lamentavano delle scale. Perché non erano state installate delle scale alla babbana, fisse e immobili, invece di quelle che c'erano, utili per chi voleva avere una scusa per arrivare tardi a lezione? Ma non si può chiedere la perfezione che, in fondo, non esiste.
Per fortuna, però, arrivò quella ragazza, e l'avrebbe salvata. Anche lei odiava il fatto che le scale all'improvviso cambiassero direzione, facendoti arrivare chissà dove.
Sorrise, e la osservò meglio come per cercare di capire se la conosceva o meno.
Anche lei si dirigeva verso le scale, quindi dovevano fare la stessa strada.
Be', almeno avrebbe ritrovato la strada, e doveva tutto a quella ragazza. Le fece cenno di proseguire in quella direzione. Serena la seguì.

-Oh, non l'ho detto infatti- disse in risposta alla sua domanda, con un sorriso accennato sul volto. -Piacere, Serena Johnson, di Corvonero-. Una presentazione migliore non la poteva fare. Le porse la mano destra, fermandosi, e sorrise.
In fondo, perdersi aveva comportato dei benefici. Aveva conosciuto una persona in più, e magari avrebbe anche potuto stringere una bella amicizia. Era felice perché per la sua timidezza non aveva mai il coraggio di avvicinarsi a qualcuno e fare amicizia, attendeva sempre che l'altro/a faceva il primo passo. Come anche all'inizio di ogni rapporto si dimostrava timida e riservata, ma dopo un po' si scioglieva completamente, mostrandosi socievole e aperta.
Il fatto di andare a Hogwarts, infatti, per lei fu sia una batosta, sia una cosa bella. Una batosta perché avrebbe perso le sue amiche babbane, e rifare amicizie sarebbe stato difficile; una cosa bella perché... be', Hogwarts non può non essere bella! O comunque la Magia in generale.

-Tu conosci bene Hogwarts?-
Chiese alla ragazza, curiosa. Forse quella domanda era anche un modo per dire "Sei del primo anno?". Pensava che difficilmente qualcuno del primo anno conoscesse bene il castello, ma ovviamente non erano tutti uguali, quella ragazza poteva anche essere del primo anno e conoscere a memoria la Scuola già dal primo giorno...


 
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view post Posted on 29/9/2012, 16:37
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Ancora una volta si era distratta, lasciando vagare la mente per i suoi assurdi pensieri e senza preoccuparsi eccessivamente di ciò che la ragazzina le stava dicendo; si era presentata oppure no? Non voleva apparire scortese non usando il suo nome nel caso in cui glielo avesse fornito, per questo si affrettò a chiederle quella piccola informazione con voce quasi atona e un contegno distaccato, come se parlassero del più e del meno, invece che di una potenziale figuraccia.
In fin dei conti non era poi una cosa così rilevante, sempre che la sua "missione" non fosse conoscere più persone possibile, s'intende, progetto che fra l'altro aveva già abbandonato da un pezzo; da quando era arrivata aveva fatto ben poche amicizie e ricordava ancora meno volti, quindi che differenza poteva mai fare? La morettina s'incamminò dietro di lei per poi fermarsi e presentarsi in modo impeccabile. Nia inarcò impercettibilmente un sopracciglio, mentre l'angolo della bocca andava ad alzarsi in un sorriso ironico appena accennato.
*Quanta formalità..* Che non si fosse accorta della loro "posizione sociale" praticamente alla pari? « Nia. » Si era fermata anche lei, per poter fronteggiare la studentessa e si trovò leggermente in imbarazzo quando mise a confronto la sua ben magra presentazione con quella di lei. « Piacere mio Serena Johonson di Corvonero. » Sorrise e strinse la mano a quella ragazza che aveva finalmente assunto un'identità; poi si picchiettò il punto della divisa carbone in cui spiccavano i colori della sua casata. « Tassorosso. »
Inevitabilmente le parole di Serena le avevano fatto ricordare un "vecchio" e singolare incontro con un altro membro della sua stessa casata; era stato un pomeriggio davvero interessante, capace di entusiasmare persino lei ma che le aveva lasciato una vena di malinconia dentro, come un piccolo minuscolo tarlo che lentamente aveva iniziato a divorare le sue certezze una ad una; un seme che pian piano stava affondando le radici nel suo animi e cominciava a germogliare. Scosse la testa, decisa più che mai a cancellare quell'avvenimento dalla sua testa ma soprattutto a non lasciarsi influenzare; aveva già abbastanza pensieri per la mente e non occorreva complicarsi la vita ulteriormente, a meno che Nia non avesse scoperto di possedere una vena masochista. Cosa possibile fra l'altro.
Riprese a camminare, avendo cura di non perdere di vista la nuova conoscente e domandandosi in quel silenzio se avrebbe dovuto o meno tentare di intrattenere una specie di conversazione; personalmente non ne avvertiva il minimo bisogno, si trovava a suo agio anche in quell'assenza di parole ma temeva potesse apparire più scorbutica di quel che in realtà già non fosse; in più non era mai stata brava a conversare, finiva sempre per rispondere a monosillabi o a non sapere cosa dire né quando dirla. Il che non era mai stato un problema finché aveva vissuto all'orfanotrofio, ma aveva cominciato ad essere parecchio seccante una volta arrivata a Hogwarts dove ovunque si girasse c'era sempre qualcuno pronto ad aggiungere il tuo nome alla propria lista di amicizie.
Forse Serena era una di quelle, la Alistine non avrebbe saputo dirlo, né tanto meno pretendeva di scoprirlo subito: ogni tanto le lanciava qualche rapida e discreta occhiata come a volerla analizzare e si sorprese relativamente nel constatare che la ragazza aveva colto l'occasione al balzo per chiederle qualcosa.
*O più semplicemente, per ficcanasare.* Senza smettere di guardarsi intorno per orientarsi al meglio, ma rallentando di poco il passo, tornò a guardarla. « Non direi. » Rise fra sé e sé divertita, chi poteva dire di conoscere ogni singola pietra di quel castello? Lei no davvero. « Sono del primo anno e mi perdo ancora facilmente, solo che frequento particolarmente spesso questo piano. » Decisamente. Sperò che la bronzo-blu non indugiasse ulteriormente sulla risposta e magari decidesse di accantonare l'argomento; anzi, avrebbe anche potuto aiutarla a sviare l'attenzione da lei. *Già, in fondo è la cosa che sai fare meglio, no?*
« Anche tu non devi essere una veterana, eh? ».

 
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Serena Johnson
view post Posted on 7/10/2012, 18:58




Era suo solito presentarsi per bene, anche se notava spesso che la cosa infastidiva molti e sperava non fosse stato lo stesso per quella ragazza. Però, in fondo, era un'abitudine che aveva preso da quando era a Hogwarts, prima non era così formale.
La ragazza si presento semplicemente come "Nia" e questo fece pensare a Serena che lei facesse parte di quel gruppo di persone a cui infastidiva la presentazione della Corva. Trovò Nia un bel nome, anche se forse un po' troppo corto per i suoi gusti - che fosse l'abbreviazione di un nome più lungo? -.
Con tono ironico - o almeno era quello che aveva inteso - Nia ripeté ciò che aveva detto Serena presentandosi e concluse specificando che era di Tassorosso, indicando i colori della sua Casa spiccare sulla divisa nera di Hogwarts.

-Be', ovviamente puoi chiamarmi solo Serena- sorrise lei, quasi per rimediare alla presentazione un po' troppo formale. -Il tuo nome, invece? E' forse l'abbreviazione di qualcosa? Mi sembra un po' corto...- chiese, sperando di non sembrare invadente.
Si sentì in lieve imbarazzo in quel silenzio venutosi a formare, ma non trovava nulla da dire. Così aveva chiesto se Nia fosse esperta di Hogwarts giusto per mettere in mezzo un argomento di cui poter parlare.

-Capisco... No, nemmeno io sono tanto esperta, anche se non è da me perdermi...-. Terminò la frase abbassando di molto la voce, parlando più che altro con sé stessa che con la Tassorosso, e dubitò che l'avesse sentita, più che altro sarebbe stato un mormorio senza senso.
Iniziare una conversazione era un passo difficile da fare, specialmente per una come lei. Anche se, una volta avuto l'imput, sarebbe riuscita a sostenere una conversazione... Ma di che argomento avrebbero potuto parlare? Gettò uno sguardo a Nia come per assicurarsi che mentre Serena pensava, lei non avrebbe cominciato a parlare, a parlare con il muro perché la Corvonero non stava ascoltando. Ma non parlava, almeno non per ora...


OT: Scusa il ritardo >.<

 
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view post Posted on 21/10/2012, 14:57
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Ok, ritardo mostruoso, scusamii >.<

*Serena Johonson di Corvonero, farai bene a ricordartelo per una volta.* Già, aveva sempre qualche problema coi nomi, ma dimenticarsene sarebbe risultato scortese, no? Specie perché quel cognome le diceva qualcosa, sebbene non riuscisse a riacciuffare quel frammento di memoria; alla fine si arrese e decise di limitarsi a mostrare un'espressione non troppo "seria".
Forse la ragazzina dinnanzi a lei aveva preso il suo saluto come una presa di giro e sebbene non potesse confutare quella convinzione al cento per cento, almeno tentare di farle cambiare idea era d'obbligo.
« Serena, perfetto. » Un nome comune, finalmente, ad Hogwarts pareva che ogni studente dovesse per forza avere un nome impronunciabile, compresa lei; per questo si ostinava a presentarsi in modo poco accurato, preferendo un diminutivo a quello scioglilingua.
Infatti la morettina non si lasciò ingannare e anzi, dimostrando una curiosità degna della sua casata, non si fece scrupoli a chiederle maggiori informazioni; cosa significava "un po' troppo corto"? Fece un sorrisetto divertito.
« Beccata. Il fatto è che ho uno scioglilingua al posto del nome. » Scrollò le spalle tornando a guardare la strada, procedevano lentamente perdendosi un po' in chiacchiere ma ugualmente doveva prestare attenzione a non perdersi.
« Niahndra Alistine, comunque. »
Trascorsero pochi minuti di silenzio, forse a causa dell'imbarazzo oppure della mancanza di argomenti da trattare; fatto sta che sia nel primo che nel secondo caso Nia non avrebbe di certo forzato le cose, non era tipa da intrattenere conversazione amabilmente, no davvero, si limitò a rispondere alla bell'e meglio alla domanda della Corvonero che ancora indagava su di lei. Parve accontentarsi della sua magra risposta e le diede la conferma del fatto che anche lei era una "nuova" studentessa, ma poi l'accozzaglia di parole si confuse in un mormorio indistinto che lei non si penò di decifrare.
C'è chi sosteneva l'assoluta arroganza del suo modo di fare, ma la Tassina non era d'accordo: non era arroganza la sua, né senso di superiorità, quanto piuttosto.. indifferenza? Sì, era quanto di più vicino esistesse a ciò che provava. Tuttavia, almeno per una volta avrebbe potuto sforzarsi, no?
« E' stata una fortuna che passassi dalle tue parti, eh? Fermarsi a chiacchierare con dei quadri non deve essere il massimo. » Chissà se qualcuno si era davvero mai perso in quei meandri... e quanto aveva vagato. Dalla ragazzina non giunse risposta, il che era strano, si era forse offesa? « Uhm... tutto bene? » La guardò di sfuggita, pareva assorta nel suo mondo e difficilmente credeva che sarebbe tornata alla realtà così facilmente. *Oh, ma bene, tentativo fallito.* Per una volta che ci si metteva d'impegno.

 
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Serena Johnson
view post Posted on 23/10/2012, 17:18




Mentre camminavano per i corridoi, Serena gettava uno sguardo a destra e a sinistra, tentando di memorizzare il più possibile i punti di riferimento di quel piano, nella speranza di non perdersi più. Quella volta era passata Nia di lì, ma spesso il Castello, benché immenso e pieno di studenti, sembrava più vuoto di un deserto. Si poteva contare solo sulla compagnia dei quadri, o forse nemmeno quelli dato che la maggior parte di essi erano il ritratto di persone scorbutiche e antipatiche. Non perdevano un'occasione per rimproverare un povero studentello di passaggio! E forse lei sarebbe stata uno di quelli, se fosse rimasta da sola a lungo vagando per i corridoi di uno dei piani più frequentati. E l'idea non le piaceva.
Nia rispose alla sua domanda dicendo che, sì, in effetti quel nome era il diminutivo di un altro nome, uno "scioglilingua", disse lei. E dopo pochi istanti disse nome e cognome per intero. A sentirlo, il nome di Nia, Niahndra, non le sembrava poi tanto difficile da pronunciare ma, dato che lei aveva parlato di "scioglilingua", non lo pronunciò per evitare una brutta gaffe, e si limitò ad annuire in segno di comprensione.
Assorta nei suoi pensieri, tentando di trovare un argomento da mettere in mezzo, non si accorse che la Tassorosso aveva parlato, e fu un suo "Tutto bene?" a riportarla alla realtà. Quasi trasalì a quelle sue parole, ma non lo diede a vedere.
*Ecco, brava! L'hai appena conosciuta e già dai segno della tua sbadataggine, complimenti!* Già, si distraeva spesso, lei. La sua mente non era sempre in grado di tenere a bada tutti i pensieri, ritirandosi dal mondo esterno per un attimo, e fu quello che accadde in quel momento.
-Eh? Oh, scusa! Scusa tanto!- Disse con aria mortificata. *Bel modo di iniziare una relazione, brava!* -Ero completamente distratta! Stavo pensando...- *Oh, dai, sii seria!* In fondo pensava a come intrattenere la ragazza, non guardava le mosche. Sperò che Nia con se la prendesse, in fondo non era colpa sua. *Più o meno...* Doveva rimediare in qualche modo. Probabilmente la Tassorosso si era fatta un'idea "strana" di Serena già da quando lei aveva fatto la sua presentazione, e ora si distraeva quando era logico che da un momento all'altro una delle due avrebbe cominciato a parlare.
-Dicevi?- Ecco, la ciliegina sulla torta. Una frase del genere poteva essere interpretata in modi diversi da persone diverse. E quella volta sarebbe stato un chiaro sinonimo di "Non ho sentito nessuna sillaba di quello che hai appena detto". Ma era mortificata davvero, lei. La sua unica speranza era che Nia la comprendesse.

 
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view post Posted on 2/11/2012, 12:46
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Non era il caso di fare tante storie per un attimo di distrazione, capita a tutti, no? E poi la Tassina non poteva neanche darle torto, quella che stavano avendo era tutt'altro che una conversazione stimolante, anzi addirittura un po' forzata, dato che l'alternativa sarebbe stata camminare nel silenzio più totale. Poco male, tanto erano quasi arrivate: ci avevano messo un paio di minuti in più perché lei si era confusa un attimo e aveva imboccato il corridoio sbagliato, ma non avevano allungato poi molto.
« Non preoccuparti. » Scrollò le spalle, di certo non si sarebbe strappata i capelli perché la bronzo-blu non l'aveva presa minimamente in considerazione, no? D'altronde aveva solo e soltanto voluto riempire quel silenzio imbarazzante. « Senti, possiamo aumentare il passo, per favore? » Non era sua intenzione risultare sgarbata o scortese, semplicemente aveva fretta di tornarsene nei sotterranei. « E' che oggi ho dovuto lavorare e quindi non ho ancora studiato. » Le indirizzò un'occhiata complice, dopotutto avrebbe dovuto capire, no?
Eppure Serena pareva ancora costernata per "la magra figura" che aveva appena fatto, si sentiva in colpa senza un preciso motivo e ciò non fece altro che divertirla: perché doveva essere così maledettamente formale?
« Non dicevo niente di che, non importa che tu faccia quell'espressione. » Sorrise per poi posare lo sguardo su un arazzo familiare: perfetto, ancora pochi passi e avrebbero raggiunto le scale.

 
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Serena Johnson
view post Posted on 11/11/2012, 18:22




Quel suo momento di distrazione - che poi, poteva essere definito "distrazione"? - non parve essere preso in considerazione dalla Tassorosso. Le disse che non doveva preoccuparsi, mentre imboccavano un corridoio sbagliato. Serena capì ciò dal fatto che si ritrovarono a girare un attimo in tondo, dato che rivide lo stesso quadro per due volte, e non le era mai capitato di vedere due quadri uguali a Hogwarts.
La fissò un attimo nei particolari occhi azzurri, quando lei propose di accelerare il passo.
*Ma cosa...?* Doveva ammetterlo. Stava cominciando a pensare male di Nia, ma quando proseguì a parlare, sorrise comprensiva. Dopotutto non poteva far altro che capirla. Anche lei lavorava e lei in primis non sopportava dover mettersi a studiare la sera perché quel giorno aveva lavorato.
-Oh, capisco. Anche io lavoro. Devo dire che la Scuola ha fatto proprio una trovata geniale proponendo posti di lavoro agli studenti, per arrotondare, non trovi? Io ho colto l'occasione al volo e sono stata assunta al Paiolo Magico. E tu, dov'è che lavori?-
Già, proprio qualche giorno dopo dal suo arrivo ad Hogwarts fece richiesta. Venne assunta in quel locale molto carino, dove lavorava come garzone. Quel lavoro le piaceva proprio! Sapeva di avere una collega, ma non la conosceva. Avevano turni differenti e quindi di rado si incontravano. Anzi, quasi mai. Serena poteva dire di averla vista massimo massimo una volta di sfuggita, ma nulla di più. Non conosceva nemmeno il suo nome!
Dopo, Nia, evidentemente resasi conto che Serena non si era "perdonata" il fatto che era distratta, le disse che non diceva nulla di importante.

-Be', meno male!- Disse, sorridendo e facendo un'impercettibile sospiro di sollievo. Nella sua mente riguardava la scena, e in fondo non era successo nulla di che. Poi, dopo la rassicurazione della ragazza, poteva dirsi definitivamente tranquillizzata.

 
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view post Posted on 23/11/2012, 21:40
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Se la prima impressione era quella che contava di più, allora poteva scordarsi di essere finita sulla lista buona di Serena, tutt'altro; non poteva certo definirsi una persona garbata o premurosa, ma neanche il contrario, semplicemente non si preoccupava troppo delle possibili reazioni che poteva scatenare in chi le stava difronte. Dopotutto, la Corvonero le era capitata fra capo e collo, le stava facendo un favore teoricamente aveva il diritto di andare un po' di fretta, no? Fare amicizia non era la sua priorità in quel frangente, per nulla però subito dopo aver incitato la ragazza ad affrettare il passo si era resa conto di quanto le sue parole potessero rivelarsi equivoche; poco male, lei non aveva avuto cattive intenzioni, se se la fosse presa non sarebbe stato un problema, dopotutto non erano per forza destinate a incontrarsi di nuovo?
O forse sì.
Comunque sia Serena si mostrò più comprensiva del previsto, merito forse del fatto che si trovava nella sua stessa e medesima posizione stando a quel che diceva, anche lei aveva un lavoretto come garzone al di fuori di Hogwarts. Annuì lievemente, sì era stata una bella trovata, quella; un modo come un altro per uscire da quelle mura e guadagnarsi un po' di esperienza, oddio non che il Paiolo fosse chi sa che posto lussuoso, anzi, ma le piaceva proprio perché era "alla mano" e aveva tutta la possibilità di osservare la gente comune, sempre che ne avesse avuto il tempo fra un'ordinazione e l'altra, s'intende.
« Io ho colto l'occasione al volo e sono stata assunta al Paiolo Magico. » A quelle parole si bloccò letteralmente, spalancando gli occhi e posandoli su Serena in quella che doveva apparire come un'espressione incredula, tipica di chi era indeciso fra la possibilità di credere a ciò che veniva detto o il pensiero che qualcuno lo stesse prendendo in giro.
*S. Johnson* Ecco dove le pareva di aver già sentito quel cognome! Doveva averlo letto di sfuggita sul cartellino, dimenticato al bancone, della sua fantomatica collega; c'era da ridere, possibile che fra tutti s'imbattesse proprio in lei? Beh, in un modo o nell'altro, alla fine avrebbero dovuto conoscersi no? Caspita, adesso la prima impressione si rivelava davvero fondamentale... oppure no, dato che ciò che le legava era semplicemente un rapporto lavorativo. Sorrise riprendendo a camminare. « Non ci crederai, ma sono la tua collega. » Rise sommessamente scuotendo la testa leggermente come parlando fra sé e sé. « Buffo. » E diceva sul serio.
Si bloccò di nuovo, dopo pochi passi, non per lo stupore ma perché ormai erano arrivate alle scale. Beh, il suo l'aveva fatto.

 
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Serena Johnson
view post Posted on 2/12/2012, 21:25




No. Un momento. Non poteva essere. Hogwarts ospitava migliaia di studenti, no? Quindi sarebbe stato difficile incontrare, su circa mille persone - e forse anche più -, un'unica persona. Eppure a Serena era successo proprio questo. Tra tutti gli studenti di Hogwarts si era imbattuta in Niahndra Alistine, la sua collega al Paiolo Magico. Lavoravano nello stesso posto da tempo e mai, mai si erano incontrate, né nella loro sede lavorativa, né nella loro stessa scuola.
Buffo.
Appena la Corvonero disse che era stata assunta al Paiolo Magico, osservò Nia bloccarsi di colpo e fissarla. Lei ricambiò il suo sguardo con una faccia stupita e... anche un po' preoccupata.

-Ti senti bene?- sussurrò. Pensò per un attimo il peggio, per poi semplicemente pensare che Nia si fosse ricordata di qualcosa importante. Ma scoprì che non era nulla di tutto ciò.
Semplicemente Nia le spiegò che era, appunto, la sua collega. Accennò ad una risata anche lei.

-Già, buffo- borbottò. -Tra tante persone...-
Sorrise divertita.
Dopo un po' s'accorse che erano arrivate alle scale.

-Grazie!- disse con un sorriso. -Senti... dato che si avvicina Halloween, che ne dici se organizzassimo una festa al Paiolo?- Era da tempo che pensava ad una cosa del genere, ed ora avrebbe potuto parlarne con la sua collega. Da tempo, infatti, cercava sempre di recarsi a lavoro un po' in anticipo per beccarla e proporle l'idea, ma non l'aveva mai vista, alla fine. Così, adesso che ce l'aveva davanti, poteva finalmente dirle tutto sul Paiolo Magico. Potevano mettersi d'accordo meglio sui turni... insomma... Un po' tutto cambiava.


Ho pensato di parlare della festa perché la role è iniziata prima di essa, perciò tutta la role si è svolta prima... Non so se mi spiego xD
 
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view post Posted on 9/12/2012, 20:23
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Sometimes I can feel my bones straining under the weight of all the lives I'm not living.

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Tutto avviene per un motivo, ne era sicura eppure qualche volta si presentavano circostanze così particolari da indurre a pensare ad un possibile intervento divino; forse erano semplicemente tutte pedine, convinte di agire per il proprio volere, ma inevitabilmente soggette a mani più esperte. « Probabilmente era destino che ti trovassi intenta a vagare. » Rise un'altra volta sommessamente, ripensando a quella stramba coincidenza; era ora che si incontrassero, da tempo ormai lavoravano insieme e neanche si erano mai viste dato che sostenevano orari del tutto differenti e in giorni diversi. Eppure lo sapeva che per una buon risultato è necessario collaborazione e fiducia e chissà, magari lei e Serena sarebbero andate piuttosto d'accordo, malgrado l'impatto abbastanza scortese di Nia; era stupita del fatto che avessero assunto due ragazzine così giovani, si aspettava qualcuno un po' più grande, ma alla fine poco cambiava, no? La Corvonero pareva del suo stesso avviso perché non perse tempo per scambiare qualche opinione con lei, non male come idea e non negava di averci pensato qualche volta ad una serata un po' diversa per movimentare il Paiolo in qualche modo, niente di eccessivo. Forse potevano davvero organizzare qualcosa, sebbene l'idea di festeggiare il suo compleanno a lavorare non l'attraesse più di tanto, ma dopotutto nella notte del 31 con molta probabilità gli incassi sarebbero accresciuti. *Wow, parli come una manager* C'era da ridere, eh. Annuì brevemente. « Sì, mi sembra una buona idea. » Qualcuno avrebbe sicuramente apprezzato. « Se ci organizziamo da ora, potremmo anche farcela. » Ma era una cosa che richiedeva tempo e forze, cosa che in quel momento non era disposta ad offrire; i libri di scuola l'aspettavano ancora lì sul letto rifatto, giù nei sotterranei. « Ora che ci conosciamo possiamo metterci d'accordo con calma, più avanti. » Parlarne lì sulle scale forse non era il progetto migliore, no? « Teniamoci in contatto, ok? » Non voleva dare l'impressione sbagliata, ma aveva una discreta fretta e Serena ne era già consapevole da tempo; le aveva fatto piacere aiutarla, però adesso era importante non perdere minuti preziosi.


 
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Serena Johnson
view post Posted on 6/1/2013, 11:42




Perdono :fru:

Ancora non ci credeva che tutte le idee che le erano venute in mente potevano finalmente diventare realtà, grazie al fortunato incontro con la sua collega. Prima fra tutte la festa di Halloween. Sarebbe rimasta volentieri lì per raccontare a Nia tutte le idee che avrebbero potuto utilizzare per rendere una festa coi fiocchi quella festa. Probabilmente anche la collega ne aveva qualcuna, ma la Corvonero ricordò che Nia doveva studiare e farle fare tardi non era in cima alla lista di cose da fare, quel giorno. Anzi, da quel che pareva, non c'era proprio, così non si dilungò oltre a parlare del lavoro e del resto. Rispose con un sorriso a ciò che disse la ragazza e poggiò una mano sulla ringhiera della scala che portava al piano di sopra. Nia avrebbe dovuto prendere la strada opposta, dato che la sua Sala Comune si trovava nei Sotterranei.
Sembrò apprezzare l'idea di Serena, e ciò non poté che farle piacere. Però in quel momento entrambe avevano da fare. Si sarebbero tenute in contatto, come proposto dalla Tassorosso.

-Sì, certo. Non voglio farti perdere altro tempo, se devi studiare.- Sorrise. Era ciò che pensava davvero, e del resto anche lei, ora che ci rifletteva, doveva ripetere un Incantesimo che non aveva capito molto bene. Ora che si erano finalmente incontrate tutto sarebbe risultato più semplice. Per un cambio di turni, ad esempio, potevano mettersi loro in maniera diretta, senza ricorrere a messaggini lasciati sul posto di lavoro. Già, una comodità in più. -Ci sentiamo allora! Se ci organizziamo bene, potrebbe uscire anche una bella festa, no?- Salutò Nia con un movimento appena accennato della mano e, dopo una sua reazione, avrebbe cominciato a salire le scale verso il quinto piano e poi avrebbe proseguito dritto fino alla Torre di Divinazione e alla Sala Comune. Doveva solo fare attenzione a non perdersi nuovamente.
Mentre i piedi si muovevano da soli salendo i gradini, cercava di farsi venire in mente più idee possibili per la festa. Potevano distribuire volantini per la scuola e alcuni li avrebbero potuti distribuire ai clienti del Paiolo Magico. Erano tante le cose da fare, ma per fortuna Halloween non veniva da un giorno all'altro e ce l'avrebbero potuta fare... ce la dovevano fare.

 
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15 replies since 12/9/2012, 16:47   219 views
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