Luna Evans |
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| Una civetta candida planò sulla scrivania, attraverso la finestra aperta.
Fra le zampe portava una lettera scritta su pergamena.
Il nome del destinatario era scritto con una calligrafia sottile e leggermente obliqua.
"Sirius White, Caposcuola Grifondoro" CITAZIONE Caro Sirius,
è difficile, per me, scriverti queste righe, ma devo farlo. Ricordi quel pomeriggio in biblioteca di cinque anni fa? Fu lì che ci incontrammo e iniziammo a volerci bene.
A volte credo che il tempo scorra troppo velocemente. E, forse, è vero. Sembra ieri quando, ancora undicenni, ci scambiavamo quelle intense quanto ingenue occhiate.
Ed ora? Tu sei maggiorenne, io sto per diventarlo. Non siamo più dei bambini in preda alle prime cotte dell'adolescenza, e qualcosa è cambiato, con la crescita.
Ti voglio un gran bene, questo è certo, e ti sono grata per essermi sempre stato accanto, in questi anni. Spero di aver fatto altrettanto. Eppure, come dicevo, ciò che provo per te non è lo stesso che provavo fino a poco tempo fa. Ultimamente, pensando a te, ti vedo solo come un amico. Credo che non si possa stabilire quali sentimenti provare ma, semplicemente, lasciare libero il proprio cuore. In quest'ottica ti scrivo questa lettera, nonostante mi dispiaccia immensamente separarmi da te.
Tutto ciò che posso dirti è che, se avrai bisogno di qualcosa, io ci sarò.
Luna |
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