| La scelta di coprirsi con il lenzuolo fu soddisfacente. Ora al posto delle mattonelle tutte-uguali, sul soffitto tondo-tondo nella stanza senza-anime, c'era un cielo bianco. Totalmente bianco, meravigliosamente bianco, colmava pienamente il suo campo visivo e non la faceva pensare a nulla. Ma proprio nulla. *La noiaaaaaaaa* Vagò con lo sguardo tra le pieghe del lenzuolo che creavano delle leggere ombreggiature, date dalla luce della finestra alle sue spalle, finchè non giunse in un contrasto "anomalo". Una minuscola, insignificante, quanto aberrante macchia, del mostruoso diametro di tre millimetri, si stagliava sul candido telo. *whdahdjhandksjhasnknas, Merlino, Morgana e Maga magò che schifo!! Cosa sei?* E con un movimento fluido, degno di una sottiletta che si arrotola intorno al prosciutto, si girò su se stessa dando le spalle all'infida e oscura presenza. Se non fosse stata così presa dallo schifo, magari avrebbe notato che la macchiolina altro non era che una proiezione di una mosca sul vetro della finestra. Nota anche come Ombra.
Ed eccola a testa in giù, con il viso affondato nel cuscino, passata dal bianco assoluto al nero opprimente. *Almeno non ci sono macchie, oppure la macchia è talmente grande che....whatjfhnsjcnkdscn, Mya basta. Una camomilla per favoreeeee* Ed eccolo un nuovo conato, provocato dal suo spostamento esageratamente veloce. Cercò di calmarsi prendendo un profondo respiro e chiuse gli occhi, girando il volto su un lato per respirare meglio. E si addormentò.
Sognò Horus, che arrivava con al fianco un bellissimo destriero bianco. Ohibò in realtà era bianco solo fino a metà, poi prendeva una colorazione tra il nero e il marrone e sembrava avere una consistenza di pandispagna. Al posto della criniera aveva tre grosse fragole che spuntavano come bulbi e la tassorosso non osò sporgersi oltre per scoprire come fosse fatta la coda. Horus fece un gesto al cavallo e questo sollevò una zampa verso la tassina mostrando orgoglioso lo zoccolo a forma di cuore. *Nooooooo.* La tassina si agitò nel sonno, smuovendo il lenzuolo come un'anguilla. *NO ti pregooo, il cuore no!* Allora il ragazzo prese la zampa dell'animale, la avvolse in un panno bianco e la agitò come facevano i ciarlatani-imbroglioni-babbani e quando tolse l'involto lo zoccolo aveva preso la forma di una saetta. Mya ne ammirò soddisfatta il risultato e pensò a quanto fosse scomodo camminarci sopra (?). Quando fu pronta ad addentare il suo regalo, Horus le andò alle spalle e le tirò un sonoro calcio sul fondoschiena, additandola come cicciona-senzafondo-e senza ritegno. *Ma me l'hai regalato tu, Giuda tentatore-bastardo-infido* E mentre continuava ad insultare mentalmente il prefetto, non si rese conto che la "zampata" altro non era che il punzecchiamento di una bacchetta sul suo corpo. A chi apparteneva? Che importanza aveva? Lei aveva un cavallo da consumare.
- mhmhmmm...inizio dalla coscia...e lascio la ..mhmhm...testa per ultima..mhmhm - Questo pensiero però sfuggì alle labbra e si perse nell'aria dell'infermeria. L'influenza faceva davvero male a Mya.
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