Conseguenze., Pro Patrick, Will, Connor, Fred, Daddy, Horus

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Cuore d'inchiostro
view post Posted on 11/3/2013, 14:42




Tutte le aggressioni che erano state fatte in biblioteca erano finalmente terminate, o, per meglio dire, erano state fatte terminare. Il rumore di numerosi passi rimbalzava sulle pareti del corridoio del quarto piano, la biblioteca si trova a pochi passi dall'Ufficio dei caposcuola, cosa che rendeva estremamente veloce il "viaggio". Non le interessava che Toobl o Murray o chissà chi altro fossero feriti, ora era il momento delle punizioni.
Il passo della giovane ragazza dai capelli rossi faceva presagire solo molti guai e molta rabbia. Non solo avevano osato violare la pace della biblioteca usando le bacchette per scopi non scolastici, ma un Corvonero aveva pure tentato di aggredire come un sudicio babbano uno dei suoi, Riddle, a lei non certo noto per la sua calma e dolcezza.
Conosceva l'animo turbolento dei suoi battitori, e per questo l'avrebbero pagata cara. Ma Toobl, oh, Toobl aveva fatto di peggio. Aveva insultato la sua casata e si era macchiato del delitto di aggressione fisica. Lui avrebbe pagato più di tutti, se solo Swan glielo avrebbe permesso.
Aveva fatto richiamare tutti i diretti implicati nella vicenda, e in più il prefetto Sekhmeth come diretto testimone.
Raggiunsero in breve tempo la porta con la targhetta in oro incisa e aprì la porta senza troppa gentilezza e grazia, rischiando di farla sbattere contro la parete tanta forza c'era nei suoi gesti.
Era terribilmente arrabbiata, non riusciva nemmeno a guardarsi le mani, temendo di vederle tremare dalla furia. Senza parole, si sedette alla scrivania Serpeverde, la sua, ordinata e pulita, lasciando che il suo sguardo rapace indugiasse sugli imputati.

<< Uno alla volta, esponete i fatti. >> disse con serietà.

 
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view post Posted on 12/3/2013, 17:22
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Serpeverde III Anno.

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Il momento del giudizio era giunto e quella giornata stava per terminare non con i migliori dei modi ma finalmente si stava per concludere. Quella giornata era stata una vera schifezza, non solo per lui, ma anche per altri studenti. Non aveva mai avuto modo in tutta la sua carriera scolastica di attaccare qualcuno, di partecipare ad una rissa. Ma quel giorno era diverso, i Serpeverde erano stati offesi, e non poteva starsene con le mani in mano. Oltre all'onore dei Serpeverde c'era anche il suo orgoglio in ballo e doveva difenderlo a tutti i costi. Erano ormai giunti nell'ufficio dei Caposcuola, i colpevoli erano ormai schierati di fronte alla cattedra della Caposcuola Serpeverde. Ci fu un lungo silenzio, non volava una mosca fin'quando la Serpeverde non parlò.
<< Uno alla volta, esponete i fatti. >>
Era ancora troppo giovane, e quello pareva proprio un processo. Era finito ad Azkaban? Non proprio, ma di fronte alla "Vipera Rossa".
- Sarebbe meglio far parlare i due studenti che abbiano dato inizio alla rissa. -
Disse da vero Serpeverde indicando Jordan e accennando un ghigno sul volto.
Chi sa come avrebbero reagito la superiore Serpeverde e gli altri due "spillati".

 
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Turner
view post Posted on 14/3/2013, 18:08




Connor fece un lieve cenno di ringraziamento a Fred quando, dopo aver preso fiato, si accorse di non vomitare più lumache. Finalmente quella dannata tortura era finita, anche se presto si sarebbe ritrovato in mezzo a una situazione ben poco piacevole.
Seguì il compagno e Cavendish, diretti all'ufficio dei capiscuola. In quella rissa erano state coinvolte quasi tutte le casate di Hogwarts, mancavano solo i tassorosso, quei vigliacchi.
La concasata li portò tutti davanti alla scrivania dei serpeverde, mentre Connor cercava di evitare il suo sguardo, aveva visto i suoi occhi per un momento per caso.
Non voleva rivederli ancora.

- Sarebbe meglio far parlare i due studenti che abbiano dato inizio alla rissa. -
Sentì dire da Fred, gli lanciò un'occhiata di sbieco, non aveva molta voglia di parlare, avrebbe preferito passare il turno a Jordan, ma sapeva che quello spalleggiamento per le spiegazioni l'avrebbe fatta infuriare ancora di più.
Scegliendo il tono di voce più indifferente che aveva disse.

-Io e Jordan stavamo... ehm... discutendo finchè Riddle non è intervenuto per cercare di calmarci, poi è arrivato lui e ha mi ha lanciato senza motivo un MangiaLumache, a quel punto ci siamo ovviamente difesi.-
Alzò le spalle e guardò Jordan, probabilmente sarebbero stati almeno in tre a confermare quella versione.

 
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view post Posted on 14/3/2013, 22:48
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«Chiedo venia per il disturbo Ludwig...»

Sussurrò il Caposcuola non appena i Serpeverde cominciarono ad incamminarsi ordinatamente verso il suo ufficio.

«non vorrei interrompere lo studio, ma dovresti riaccompagnare questi sudenti del primo anno al dormitorio al posto mio. Sono appena stati smistati, temo che si possano perdere per le scale.»

Non attese un istante prima di seguire la sua collega chiudendo la fila, facendo in modo che Daddy lo precedesse. Il Corvonero l'aveva combinata grossa, più che altro conosceva come i Serpeverde fossero attaccati e fieri all'onore della propria casata. Fu divertente lo sguardo di Daddy quando quest'ultimo gli fece capire di essere ancora impossibilitato a camminare, sorridendo lo liberò dalla pastoia con un semplice Recanto. Ora si che poteva dirsi libero di avanzare verso la sua "crudele" punizione.

***

Patrick chiuse la porta dietro di sé non appena varcò per ultimo la soglia dell'ufficio, sul suo volto trovava spazio un sottile e ironico sorriso, sintomo di quanto singolare fosse stato quel piccolo intervallo di tempo che gli aveva permesso di percorrere, in un silenzio tombale, la distanza che separava la Biblioteca da quell'ordinata sala. Inoltre, i capelli della rossa collega parevano ora ardere di rabbia, sicuramente la scenetta sarebbe stata comica. Si sedette alla sua scrivania, cominciando ad occuparsi di alcune scartoffie su cui si era ripromesso di lavorare più tardi, per lo meno avrebbe guadagnato del tempo prezioso, tempo che maledettamente avrebbe dovuto utilizzare per la punizione del suo concasato. Assistette apparentemente disinteressato allo svilupparsi di un paradossale dialogo tra una focosa Cavendish e degli spaventati studenti del primo anno, tendendo però bene le orecchie per verificare che raccontassero esattamente lo svolgersi della faccenda. Nel frattempo, lanciava sporadicamente delle occhiate inequivocabili che invitavano Daddy a contenersi: conosceva perfettamente il suo temperamento, lo aveva scoperto sul campo di Quidditch e di sicuro questo non poteva essere celato e controllato con facilità nella vita di tutti i giorni. L'avrebbe lasciato parlare e spiegarsi, a patto che mantenesse un certo... come dire, stile? Avrebbe voluto punire il cacciatore per il comportamento piuttosto sfrontato, ma nello stesso tempo quel suo tratto caratteriale lo affascinava e incuriosiva. Il ragazzo aveva davvero coraggio da vendere e la cosa peggiore era che, nonostante il Caposcuola fosse stato sempre fedele alle regole, tutto ciò lo divertiva.

«... a quel punto, ci siamo ovviamente difesi.»

Aggrottò le sopracciglia non appena udì le ultime parole del piccolo Serpeverde, alzò lo sguardo trafiggendolo con un occhiata indagatrice e sarcastica.

«Ho capito bene? Per sua informazione, non viviamo più nell'età antica. La legge del taglione è stata da tempo superata e dubito che lei sappia che esistono difese ben più efficaci rispetto a quella da lei adoperata.»

Fece una pausa rivolgendo il suo sguardo al concasato, fingendosi leggermente scocciato.

«Ciò ovviamente non pregiudica le colpe del signor Toobl, della quale punizione mi occuperò personalmente.»

Sorrise cinicamente, lasciando a Daddy modo di dubitare che stesse o meno parlando sul serio.

«Ma prego, procedete pure nel racconto.»

Nella stessa maniera in cui aveva esordito, Patrick riposò lo sguardo sul suo da fare, preoccupandosi di mantenere un certo ordine sulla scrivania, proprio come se il suo intervento non fosse mai avvenuto.
 
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view post Posted on 15/3/2013, 00:26
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In silenzio Daddy, dopo che Patrick pose fine alla paralisi dei suoi arti inferiori, percorse il lungo corridoio che portava dalla Biblioteca all’ufficio dei Capiscuola.
In quel momento odiava tutti quanti,odiava il mondo.

Prima di tutto odiava quei due incompetenti di Serpeverde.
Cosa avevano da piangere?Stavano andando per caso nell’ufficio dei capiscuola per chiamare mamma?Patetici,erano assolutamente patetici.
Il Corvonero li odiava e odiava il loro atteggiamento infimo. Si erano battuti due contro uno..Che gusto c’è?
Dovevano stare attenti a cosa dire o le avrebbero buscate tutti e due nuovamente da Daddy…Poco ma sicuro.

Poi Odiava Horus.
Come diavolo poteva mettere quella spilla davanti alla loro amicizia?

“Toobl ha le sue responsabilità”

Pensò il ragazzo imitando la voce del rosso.
Aveva detto cosi o una cosa simile,ma che gli passava per la testa?
Se fosse stato lui Prefetto avrebbe mentito piuttosto che metterlo nei casini.

E Odiava il Grifondoro.
Ti attacco,ti meno,ti faccio e poi? Bam! Il primo che aveva preso la fattura ed era andato in coma era stato lui,il tonto.

Odiava anche Swan.

*Ma che ti ridi?Hai poco da ridere caro.*

Pensava Daddy furibondo.
Ma che cos’era un pagliaccio?Gli mancavano solo tre pallette,il monociclo e il trucco bianco e avrebbe potuto fare uno spettacolino per lui no?

E infine odiava Lei.
Lei era la peggiore.
Aveva osato attaccarlo alle spalle,aveva osato colpirlo con l’arma che gli avevano proibito di usare.
Lei meritava di essere fattura e lasciata stesa nell’aula 21 per poi essere rinchiusa nell’armadio con i manichini utili per esercitarsi.
L’avrebbe pagata.
________________________________________________________________________

Erano quasi entrati tutti nell’ufficio dei capiscuola,dove la bambina se la sentiva un po’ il capetto della situazione chiedendo a tutti di dire la propria.
Con fare strafottente,Daddy,rispose:

Mi pare che ti ho già detto tutto. Non trovi?

Non gli voleva dare del lei e non glielo avrebbe mai dato.
Un sottile sorriso apparve sulla bocca del ragazzo. Era quasi agli occhi di tutti che l’aveva fatta soffrire con le parole che aveva detto poco prima in biblioteca.
Parole taglienti come lame,parole che avevano offeso più di una persona in quel luogo.
Senza aggiunger altro,il Corvo, incrociò le braccia divertito aspettando che qualcun altro parlasse al posto suo.
Patrick era più abile con le parole di lui ed forse era meglio lasciarlo fare.

 
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view post Posted on 17/3/2013, 12:06

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Dopo che il ragazzo Tassorosso ebbe provveduto a riportare a grandezza naturale i suoi denti,Will fu scortato insieme agli altri ragazzi che avevano partecipato a quello scempio nell'ufficio dei Caposcuola.
Durante il tragitto pensò a tutto quello che era successo,alle minacce ricevute dal Serpeverde e a come lui aveva tentato di resistere alle provocazioni,stuzzicandolo egli stesso. Odiava quel ragazzo. Tutte parole e niente azioni. Al contrario del Serpeverde lui non aveva accennato ad attaccarlo,anche se l'avrebbe fatto volentieri,perciò le minacce erano partite dal giovane.
Poi c'era Riddle,colui che sarebbe dovuto intervenire a suo favore per evitare la rissa. Parole,parole,parole...
Infatti si era schierato per difendere il suo concasato,ignorando completamente le sue stesse parole. Aaaah la coerenza...
Ora si trovava sulla soglia della porta. La oltrepassò,seguito dal Corvonero e da uno dei Caposcuola,Corvonero anch'egli. Appena la porta fu chiusa prese a guardarsi intorno,osservando tutti i presenti.
La Caposcuola Serpeverde sembrava indiavolata. Li guardò con aria feroce,come se volesse sbranarli,poi parlò. Voleva sapere com'erano andate le cose. Era lì proprio per fare chiarezza,per far capire che tutto era scoppiato a causa dei Serpeverde. Ma prima che potesse aprir bocca,le voci di Riddle e di Murray agitarono l'aria. Intervennero anche i due Corvonero. Gli parve di vedere un espressione di sfida provenire da Riddle.
Adesso era giunto il momento che fosse lui a parlare. Cercò di parlare con un tono di voce più tranquillo possibile anche se non era assolutamente facile. Guardando fissò negli occhi la Caposcuola,come se volesse sfidarla,disse:

Murray sa benissimo com'è andata. Se non avesse fatto l'idiota con me tutto questo non sarebbe successo. E per la cronaca,se fossi stato al posto di Toobl avrei fatto esattamente ciò che ha fatto lui. Il comportamento di questi due non è facilmente sopportabile per cui è molto facile che a chiunque abbia a che fare con loro possa scappare la pazienza dalle mani.
Accompagnò all'ultima frase un cenno con il capo in direzione di Murray e Riddle. Ma si riferiva principalmente al primo,la vera causa della rissa in biblioteca. Aveva capito il perchè dell'intervento di Toobl,convenne che avrebbe fatto esattamente lo stesso se si fosse trovato al suo posto.
Smise di parlare ma continuò a guardare la ragazza dai capelli rossi in attesa che dicesse qualcosa.

 
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Cuore d'inchiostro
view post Posted on 17/3/2013, 14:59




La rossa appoggiò il dorso allo schienale della vecchia sedia in legno, memore di molti deretani di altrettanti vecchi caposcuola Serpeverde. Ascoltò con pazienza le parole dei ragazzi dirigendo lo sguardo verso chi, a turno, parlava. Sollevò un sopracciglio all'intervento di Swan, che probabilmente cercava di difendere in parte il suo concasato dando maggiori colpe ai suoi Serpeverde.
Erano confuse le loro parole, pareva che non dicessero con sincerità tutto ciò che oggettivamente era successo, ognuno tirava l'acqua al suo sgangherato mulino dalle fondamenta fragili.
Incrociò le gambe facendo dondolare nervosamente la gamba superiore mentre il suo sguardo infuocato saltava da un viso all'altro. Riddle faceva lo scarica barile, come suo solito. Uno di quei cani che abbiano molto, ma quando è il momento giusto, non sanno far altro che guaire in un angolo. Era il momento di raddrizzarlo, forse, anche una buona dialettica era fondamentale in Serpeverde. Murray ora pareva timido e dimesso, ma da quanto era successo e da quanto le era giunto alle orecchie era capace di fare il gradasso, soprattutto con chi reputava inferiore. Normale per un maschio della sua età, irrequieto e impulsivo, ma ciò non dava le soddisfazioni che dona fare del male e non esserne puniti.
Toobl, invece, proseguiva nei suoi tentativi di scontrarsi col suo ordine, il caos della sua mente e il fuoco della sua anima desideravano ardentemente incendiarsi su di lei, istigandola a reagire. Quel ragazzo non aveva rispetto per le leggi e per le istituzioni, per l'autorità e la gerarchia. E soprattutto, non aveva alcun rispetto per lei, né per la sua casata. Mal aveva sopportato gli insulti che quel Corvonero aveva rivolto alla casata della ragazza. Lei, in quanto caposcuola, rappresentava l'ordine lì dentro, e non poteva sopportare che un ragazzino qualunque mettesse in discussione l'onestà e la giustizia che regnava da lei, dopo tutta la fatica che faceva ogni giorno, dopo tutto il cuore e l'anima che metteva ogni giorno nella gestione e nel pensiero di lei. Amava la sua casata e non poteva accettare che un signor nessuno si permettesse così di insultarla e paragonare i suoi Sacri Colori a quelli del vomito. Rimase a lungo con lo sguardo su Toobl, la freddezza del suo ghiaccio che entrava nelle ossa del giovane, sfidandolo a istigarla ancora e ancora. Infine anche Jordan, il Grifondoro, espresse la sua visione della questione con calma e rispetto. Distolse lo sguardo da Toobl per posarlo sul Grifondoro indugiando sui chiari e brillanti occhi di lui. Povera vittima delle sue emozioni, comprendeva perfettamente quanto potesse essere difficile sopportare una serpe in forma.
Sospirò lievemente tamburellando con le dita della mano destra sulla scrivania in legno.
La versione di Sekhmeth l'aveva già avuta in Biblioteca, aveva compreso la questione.

-Bene, ora la situazione è più chiara.- disse interrompendo il silenzio che era calato nella stanza. La ragazza fece indugiare lo sguardo di fuoco sul viso di ogni studente. -Avete tutti ugualmente sbagliato. Chi ha attaccato, chi ha istigato e chi si è difeso rispondendo ha sbagliato. Chi ha agito alzando le mani, chi ha disobbedito agli ordini, ha sbagliato.
Quindi tutti...-
fece indugiare lo sguardo sui suoi concasati -...riceveranno una punizione, oltre alla perdita di considerevoli punti per le vostre casate. Come detto prima dal Caposcuola Swan, per ognuno di voi le vostre casate perderanno 15 punti per aggressione verso un altro studente.- Lo sguardo fiammeggiò verso Toobl, poi andò verso Swan. -Corvonero perderà ulteriori 35 punti per colpa di Toobl, che forse dovrebbe pensare prima di insultare l'antica casata di Serpeverde e con lei tutti i suoi studenti e le sue istituzioni.-
La ragazza si alzò in piedi osservando dal basso della sua poca statura i giovani tanto piccoli ai suoi occhi.
-In più, verrete tutti puniti. Murray e Riddle dovranno pulire gli spogliatoi maschili di Quidditch dopo una settimana che gli elfi domestici non li toccheranno, in modo che imparino a utilizzare le loro energie per cose più utili e nobili della mera rissa.- Poi spostò lo sguardo su Toobl -A Toobl penserà il suo Caposcuola, con la raccomandazione che lo studente impari a pensare, prima di sciogliere la lingua.- Posò quindi per ultimo lo sguardo sul giovane Jordan -Il Caposcuola White verrà informato della situazione e starà a lui decidere della punizione di Jordan.-
Raddrizzò la schiena osservandoli per l'ultima volta.
-Spero vivamente che facciate funzionare il cervello la prossima volta che vi troverete in una situazione del genere.- terminò il monologo fulminando per un'ultima volta gli studenti, condensati di testosterone.

 
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view post Posted on 19/3/2013, 11:56
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Un fragoroso e lento applauso uscì dalle mani di Daddy alla fine del monologo da quattro soldi fatto dalla Serpeverde.
Era veramente ridicola quella situazione;voleva dargli lezioni di vita?
Lei che parlava tanto di correttezza era la prima che aveva sbagliato utilizzando la bacchetta come strumento di offesa.

Sono commosso. Mai sentite parole più belle di queste.
Avrei la risposta giusta da darti,ma sai com’è? I punti non cascano dagli alberi e di certo non ne farò perdere altri alla mia casata.


Meno trentacinque punti per aver insultato “l'antica casata di Serpeverde e con lei tutti i suoi studenti e le sue istituzioni” come se fosse il primo ad insultare quella casa fatta da mentecatti e zuzzurelloni da quattro soldi.

*ERESIE*

Senza aggiunger altro fissò la donna nuovamente con aria di sfida e disse con aria finta seria.

Posso andare?O c’è qualche altro ottimo consiglio che mi vuole elargire Miss…

*Incoerenza*

Cavendish ?

Si era già stufato di stare in quel luogo, se fosse continuata quella discussione di certo sarebbero stati tolti altri 60 punti ai Corvonero.
 
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view post Posted on 19/3/2013, 18:50
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- Deus ex Mazza -

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"TURNI DI GUARDIA CAPISCUOLA, PREFETTI E STUDENTI VOLONTARI"
Un titolo scritto in grande, ripassato più volte con l'inchiostro, dominava la pergamena ancora vergine che si era trovato di fronte il Caposcuola, non appena aveva messo via l'ennesimo permesso per l'allenamento di Quidditch che aveva firmato. Un'espressione stupita, a tratti inorridita, gli si dipinse sul suo volto, palesando in maniera fin troppo efficace i suoi pensieri. Sapeva di essersi dimenticato qualcosa, il sonno della notte era stato irrequieto e scandito da inutili risvegli ed ora eccolo lì, di fronte al motivo di tanto disturbo. Per un attimo provò il desiderio irrefrenabile di liberarsi di quel fardello, facendo scivolare il foglio su una delle due scrivanie dei colleghi assenti, ma poi il suo senso di responsabilità prevalse, invitandolo a conservare del tempo anche per quell'impegno.

«Mi pare che ti ho già detto tutto. Non trovi?»

Patrick fu costretto a dimenticarsi dei turni in un istante, incerto nell'attribuire quella frase stizzita e scortese al suo concasato o alla propria immaginazione. Sollevò lo sguardo perplesso e nel notare l'ardore negli occhi di Daddy esso si fece duro, severo e freddo. In che grane stava cercando di infilarsi? Per quanto potesse passare in secondo piano, il negare alla sua collega la terza persona non faceva altro che peggiorare la situazione. Prestò poi attenzione al Grifondoro che fino a quell'istante era rimasto in disparte ed in silenzio, sentendo poi uno strano brivido percorrergli il corpo, il chiaro segnale che il Caposcuola fosse prematuramente giunto al suo limite di tolleranza.

*...è molto facile che a chiunque abbia a che fare con loro possa scappare la pazienza dalle mani.*

Ripeté tra se il Corvonero quasi scimmiottando il ragazzino. Avrebbe voluto liberare i suoi istinti in un applauso canzonatorio accompagnato da una grassa risata, più simile a quelle delle foche circensi che a qualcosa di umano. Dovette trattenersi, per decoro e poichè fu la sua collega a prendere parola. Prestò attenzione alle parole della rossa ri-posando i suoi occhi sulle scartoffie, assistendo annoiato al ripetersi di frasi fatte e strasentite, un climx ascendente che suonava proprio come preludio ad un apice molto più appagante. Fu così, una frase diede modo al Corvonero di comprendere di quanto velocemente fosse giunto il momento di porre fine a quella pagliacciata:

«Corvonero perderà ulteriori 35 punti per colpa di Toobl, che forse dovrebbe pensare prima di insultare l'antica casata di Serpeverde e con lei tutti i suoi studenti e le sue istituzioni.»

Patrick si lasciò sfuggire tutte le parole successive, travolto da un miscuglio di sensazioni che avrebbe fatto esplodere qualsiasi altro essere umano. Sentiva le gambe scalpitare, scongiurare il suo cervello di farlo alzare, per rispondere a tono alla collega; eppure si frenò di nuovo, sorridendo ironicamente. All'improvviso comprese, afferrò con estrema facilità le intenzioni di Arya, la necessità e il bisogno di disegnare attorno a sé un alone di autorità e rispetto che, purtroppo per lei, gli insuccessi della sua casata le avevano negato.
Riordinò velocemente i fogli sul suo tavolo mentre udiva le parole di Daddy che, contrariamente a lui, non aveva deciso di concedersi alcuni secondi prima di rispondere. Si sorprese nel realizzare di come il ragazzo avesse praticamente afferrato il punto della questione, lo avesse riproposto con acume e sarcasmo, in perfetto stile Swan. Sorrise di nuovo, finalmente aveva capito cosa lo aveva spinto in Corvonero.

«Direi che può bastare così.»

Il Caposcuola bronzo-blu irruppe con la sua serafica calma nel dialogo, spingendo la sedia all'indietro nel tentativo di alzarsi, attirando così l'attenzione di tutti.

«Sono sicuro che in futuro il Signor Toobl ci penserà due volte prima di alzare la sua bacchetta contro un altro studente. »

Non volle fare riferimento ai punti persi, oramai tutto era stato deciso i zaffiri già spariti. Piuttosto desiderava levarsi un sassolino dalla scarpa, un particolare che il suo compagno non aveva tardato a far notare.

«Un invito che mi sento di rivolgere anche a te, Aryadne, e a tutti i presenti. Non voglio più vedere un Caposcuola colpire con una fattura i miei studenti davanti ai miei stessi occhi, a prescindere dal fine. Non possiamo dirci degni di sedere dietro a queste scrivanie se siamo i primi a infrangere le regole. Potrei addirittura dichiararmi offeso da questo comportamento, ma preferisco che il valore della mia Casata si fondi sulle nostre convinzioni e sui nostri ideali, piuttosto che sui comportamenti degli estranei.»

Fissò intensamente e con un'espressione cordiale la collega prima di congedarsi facendosi precedere da Daddy.

«Detto questo, ho una punizione da far scontare, andiamo Daddy.
Con permesso.
»
 
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Cuore d'inchiostro
view post Posted on 19/3/2013, 20:23




Terminato il suo discorso con la speranza che quella tragica avventura terminasse lì, la ragazza stava per indicare la porta con il palmo verso l'alto quando un lento applauso gettò scherno sulle sue parole.
Lo sguardo, lento, andò al colpevole del gesto, ovviamente Toobl, che ascoltò attentamente stampandosi in testa quelle parole offensive e ironiche, dense di un sarcasmo e di una rabbia che raramente Aryadne aveva sentito. Doveva essere una persona davvero frustrata, pensò la ragazza osservando ogni angolo di quella finta espressione seria. Non le era mai capitato di essere trattata in quel modo, soprattutto perché non era stata lei a causare tutto quello, ma erano stati loro. Un odio del genere, solo per la sua Casata? Cosa aveva dovuto subire da uno dei suoi concasati, per avere un'opinione così scarsa?
Decise di non rispondere alle sue provocazioni, lei non era stupida come lui e l'indifferenza era la cosa migliore per vermi di tal sorta.
Per recuperare il suo compagno dalla fossa che si stava scavando da solo, Swan si alzò attirando rumorosamente l'attenzione su di sé e, Aryadne lo capì facilmente, la attaccò moralmente di fronte a tutti puntando sul fatto che lei aveva fatturato Toobl. Beh, lo avrebbe fatto altre cento volte, se avesse potuto, quel sudicio mezzosangue.
Era un mezzosangue? Non lo sapeva, non ricordava nessuna famiglia Toobl famosa, ma dai comportamenti filo-babbani non si discostava molto dalle bestie.
Mentre il Caposcuola parlava, Arya spostò il suo sguardo intenso su di lui, reggendo lo sguardo del ragazzo. Era più grande, era da più tempo caposcuola, aveva l'esperienza dalla sua, ma se credeva di poterla ferire o di farla intimorire...si sbagliava di grosso.
Aveva sempre avuto una sorta di stima nei confronti del ragazzo, e dopo quell'accaduto non si era dissolta. Dopotutto, lei, nelle sue condizioni, avrebbe fatto lo stesso. Conosceva bene una tattica simile, attacca per difenderti, attacca per non perire sotto i colpi dell'altro.
Sorrise al ragazzo quando lui annunciò che si congedava.
*scappa, scappa, tanto l'onta di quella testa calda del tuo amico ti segue come un'ombra*
Certo, poteva apparire che il ragazzo avesse minato la sua autorità dimostrando davanti ad altri studenti quanto lei contasse meno di lui, ma non aveva niente da dimostrare a un sudicio mezzo-sangue e a un grifondoro che non contava niente, una vittima della società.
E ai suoi concasati...Loro sapevano com'era fatta, non aveva bisogno di dimostrargli quanto l'avrebbero pagata per ciò che avevano causato alla casata.
Sorrise a Swan condividendo la sua cordialità, la comprensione nella sua testa su ciò che era successo.

-A dopo Swan, arrivederci signor Toobl.- salutò con un sorriso, ben conscia che questo lo avrebbe fatto arrabbiare ancora di più. Ora era sicuramente più calma, divertita da tutto quell'impegno per cercare di minare la sua autorità. Se lo facevano, voleva dire che l'autorità era ben presente. Alla fine, non cerchi di cancellare qualcosa che non c'è.
Se avrebbero detto qualcosa prima di uscire, Aryadne decise che non li avrebbe ascoltati, alla fine era lei che doveva avere l'ultima parola. Distolse quindi lo sguardo da Swan e lo posò sui ragazzi. Rapidamente, aggirò la scrivania e mise una mano sulla spalla del giovane Riddle.

-Possiamo andare, signori. Jordan, recati pure in infermeria o dove più ti aggrada, ci penserò io a parlare con il tuo Caposcuola. Murray, vai in infermeria, quando ti avranno guarito torna in Sala Comune.-
Sollevò lo sguardo su Riddle. -Tu vieni con me.-
e detto ciò, attese che tutti uscissero prima di uscire anch'essa per recarsi in sala comune.

 
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