Due Johnson a Hogwarts

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Serena Johnson
view post Posted on 25/6/2013, 13:08




Sala Comune Corvonero, ore 10.00
Quell'anno, ad Hogwarts, era arrivata una persona che conosceva: sua cugina Sayuri. Figlia del fratello del padre, Serena non aveva mai avuto modo di conoscere bene quella cugina. Sayuri, infatti, era nata e cresciuta in Giappone e si era trasferita a Cambridge, città in cui si era trasferita da poco anche Serena, l'anno in cui la Corvetta era già ad Hogwarts. Avevano avuto l'occasione di stare insieme soltanto durante l'estate, poi erano tornate insieme alla Scuola di Magia e Stregoneria più famosa del mondo. Ma, sia durante il viaggio sia successivamente, tra una cosa e l'altra, ad Hogwarts si erano viste ben poco. Anche Sayuri venne smistata a Corvonero, e questo rese Serena felice, anche perché sarebbe significato che avrebbero avuto più occasioni di stare insieme, di recuperare il tempo perso, di stabilire un bel rapporto tra cugine. Così, dopo essere tornata in Sala Comune dopo la colazione, Serena scrisse velocemente una lettera alla cugina, dandole appuntamento al secondo piano nel pomeriggio, dopo la sua lezione di Difesa. Passò poi la pergamena sotto la porta della camera numero cinque, quella assegnata alla cugina, sperando che la leggesse per tempo.

CITAZIONE
Cara cugina,
incontriamoci alle 17.00 al secondo piano, davanti l'aula di Difesa contro le Arti Oscure.
Serena.

Secondo piano, ore 17.10
La lezione di Difesa era terminata con dieci minuti di ritardo. Il Protego richiedeva costanza nell'esercitazione. Uscì con calma dall'aula, si fermò un attimo a parlare con la sua compagna di banco, che ancora ripeteva il movimento per castare l'Incantesimo Scudo.
«Ci vediamo per Pozioni la settimana prossima?» disse la ragazza.
«Sì, certo. Non vedo l'ora, prendere una O è bellissimo!» rispose Serena, davvero entusiasta di aver preso Oltre Ogni Previsione alla prima lezione del secondo anno di Pozioni. *Cominciamo davvero bene.* Pensò con un sorriso. *Speriamo che continui così!*
Quasi aveva dimenticato l'appuntamento con la cugina. Salutò in fretta l'amica, spiegandole che doveva incontrare una persona, poi si allontanò un po' dalla porta dell'aula e osservò la zona lì intorno alla ricerca degli occhi azzurri e grigi di Sayuri. Le aveva scritto di farsi trovare davanti l'aula di Difesa, quindi non doveva essere molto lontana. Era ansiosa di conoscere meglio quella cugina del Giappone e soprattutto doveva sbrigarsi perché era in ritardo. *Ma dov'è?*


 
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view post Posted on 25/6/2013, 15:23
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Ore 16.30 circa - Stanza n°5, Dormitorio Femminile di Corvonero

Sayuri era appena rientrata in camera dopo una lunga giornata passata a lezione e a studiare in biblioteca perchè non voleva assolutamente farsi trovare impreparata, nemmeno i primi giorni di scuola: voleva che i suoi genitori fossero fieri di lei e lei ce l'avrebbe messa tutta.
-Sayuri! Ho trovato questo sotto la porta.. Suppongo sia per te. - Una delle sue compagne di dormitorio le porse il biglietto con un sorriso. Sayuri ringraziò con un cenno del capo e guardò incuriosita quel pezzetto di carta
*Chissà di chi è..*
CITAZIONE
Cara cugina,
incontriamoci alle 17.00 al secondo piano, davanti l'aula di Difesa contro le Arti Oscure.
Serena.

Sayuri rimase per qualche secondo con la bocca spalancata: quel biglietto, scritto con una minuta e tondeggiante scrittura femminile, era indubbiamente di Serena, la figlia del fratello di suo padre!
Una strana eccitazione la pervase, rendendo frenetici i suoi movimenti e divertendo le sue compagne di stanza: per quanto lei e sua cugina si fossero presentate e conosciute l'estate prima, era più di un anno che non si frequentavano e, anche se ora appartenevano alla stessa casata, non c'erano stati che cenni di sfuggita fra loro.

*Allora.. piuma e pergamena ci sono. I libri non serviranno di certo, meglio toglierli dalla tracolla. Eppure mi sembra di star dimenticando qualcosa..*
Un leggero squittio attirò la sua attenzione
- Nezumi! Eccoti, finalmente. Andiamo al.. secondo piano? Per Morgana, non ce la farò mai! -

Ore 17.20 circa, Corridoio del secondo piano

Sayuri correva come se avesse un intero branco di Ippogrifi imbizzarriti alle spalle e sperò che Serena non se ne fosse andata, dopo averla aspettata per molto tempo. Sua madre l'avrebbe rimproverata aspramente per quella mancanza di buone maniere da parte sua.
*Bè, la mamma mi avrebbe rimproverato anche per il poco decoro che sto dimostrando in questo momento..*
Fu così che Sayuri fece il ingresso nel corridoio del secondo piano: affannata, con le guance rosee per lo sforzo della corsa - e forse per un po' di imbarazzo - e con un sorriso abbastanza luminoso sul volto. Di certo non era così che si era presentata durante tutta l'estate.
Serena l'aspettava accanto all'entrata di Difesa e, mentre le si avvicinava, imbronciò le labbra in un piccolo sorriso di scuse.

- Scusami, cugina. Le scale hanno cambiato direzione e.. - Si interruppe, imbarazzata. Alzò lo sguardo verso l'altra ragazza, più alta di lei di diversi centimetri e allargò il sorriso - Bè.. Pare che alle scale piaccia cambiare -
 
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Serena Johnson
view post Posted on 26/6/2013, 12:16




Era davvero felice. Finalmente poteva passare più tempo insieme a quella cugina che tanto le sembrava una tipa in gamba. Continuò a dare sguardi qua e là. Rimase poi fissa a guardare verso il corridoio che iniziava a destra. Calcolando che molto probabilmente proveniva da qualche piano superiore, doveva venire da destra, seguendo le scale. E invece, una voce familiare la fece sussultare e voltare.
«Sayuri!!» Esclamò, e non riuscì a trattenersi dall'abbracciarla. «Non ti preoccupare, anch'io sono qui da poco. La lezione di Difesa è durata più del previsto.» Disse, facendole l'occhiolino.
Ascoltò poi le sue scuse e le sorrise. Quando le scale la portavano dal lato opposto del Castello rispetto alla sua meta era davvero snervante.
«Sì, le scale a volte sono davvero fastidiose!»
Le fece cenno di seguirla e incamminarsi per i corridoi. Dopo un po' le chiese, indicando davanti a loro, come ad indicare l'intero Castello: «Allora? Che te ne pare di Hogwarts?»
Avrebbe voluto aiutare la cugina ad ambientarsi al meglio, come nessuno aveva fatto con lei. Essendo figlia unica, le sarebbe piaciuto instaurare con Sayuri un rapporto di "sorella/cugina maggiore". Le sarebbe piaciuto essere per lei una sorta di punto di riferimento. *Punto di riferimento de che? Di certo io non sono un modello da seguire.* Si disse. Non si reputava né un punto di riferimento per qualcuno, né un modello da seguire, anzi.
Avrebbe dovuto dire alla cugina dell'incidente del padre, del gufo inviatole dalla madre qualche giorno prima in cui diceva che Steven era in ospedale. Ma le brutte notizie potevano aspettare, così come l'angoscia che avrebbe investito nuovamente Serena, e probabilmente anche Sayuri. Sì, ora la Corvetta voleva solo rimanere a chiacchierare un po' con la cugina, stop.


 
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view post Posted on 28/6/2013, 21:04
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Quando Serena l'aveva abbracciata, Sayuri non aveva potuto non arrossire: gli italiano, e in generale gli Occidentali, avevano quel modo caloroso di salutare a cui Sayuri non s'era ancora abituata. Ancora ricordava quando la zia, la madre di Serena, l'aveva abbracciata la prima volta: col suo volto avrebbero potuto cuocerci un uovo.
Serena le fece cenno di incamminarsi per i corridoi e a Sayuri brillarono gli occhi: era da così poco ad Hogwarts ed era stata così impegnata che non era riuscita a vedere granchè del castello.

CITAZIONE
Allora? Che te ne pare di Hogwarts?

La domanda della cugina le aveva fatto nascere un sorriso timido e, con lo sguardo sognante e un po' sgranato, aveva osservato le mura che la circondavano.
- Oh.. Hogwarts è.. Meravigliosa. Non ci sono parole per descriverla! Purtroppo non ho avuto molte occasioni di visitare il castello, fra le lezioni e i compiti.. E' tutto così nuovo, per me - Abbassò la voce, come se le stesse rivelando un segreto - Sai.. non ho mai diviso la casa con nessuno se non con i miei genitori.. - *E con la nonna* Aggiunse mentalmente, non ancora pronta a parlare della defunta parente - E ora mi ritrovo addirittura a dividere la amera con altre ragazze! E'.. Tutto molto strano.-
Rialzò la voce, ora, e concluse con una punta di malizia nella voce
- Le mie compagne di stanza sono un po'.. Svitate, ecco. Sono tutti così.. confusionari e matti gli inglesi, o è solo Corvonero? - E sorrise.
Non si accorse della leggera nota malinconica nella voce della cugina: in fondo, era solo una semplice undicenne con gli occhi pieni di Hogwarts.
 
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Serena Johnson
view post Posted on 30/6/2013, 14:10




Un abbraccio. Un abbraccio familiare, affettuoso. Eppure, notò che non aveva cominciato il loro incontro proprio nei migliori dei modi. Voleva mettere a suo agio Sayuri, e invece percepiva disagio da parte dell'altra. Si staccò, non di colpo, per non apparire scorbutica, né per mettere ancor più a disagio Sayuri perché aveva capito che era in imbarazzo.
Sorridendo, aveva invitato la cugina ad incamminarsi per i corridoi. Voleva farle conoscere le bellezze di Hogwarts. Del resto, chi non sapeva apprezzarle? Compiaciuta, ascoltò ciò che disse la cugina della Scuola.

«Le occasioni per visitare il Castello ci saranno, così potrai ammirare tutto il suo splendore!» disse con un radioso sorriso.
Ascoltò poi ciò che ebbe da dirle sulle sue compagne di stanza e rise.
*Io non le conosco nemmeno!* E maledisse la sua timidezza - anche se questo muro, che prima sembrava invincibile, cominciava piano piano a diventare più debole, e facile da abbattere - per questo. Una compagnia la sera, prima di addormentarsi, era bella. Solo una volta, aveva avuto occasione di parlare con le sue compagne di stanza. Ma una era stata spostata di camera e l'altra non l'aveva più rivista. Ora aveva due compagne nuove, di cui conosceva solo il cognome scritto sulla targhetta affissa alla porta della camera. Ma non fece notare la sua aria afflitta da questi pensieri - senza contare quelli del padre! - alla cugina.
«Noi Corvonero siamo famosi per l'intelligenza.» e così dicendo si portò un l'indice della mano destra alla tempia. «Ma non mancano le persone svitate, ovvio!» e sorrise di nuovo. Non si riferiva a nessuno in particolare, ma di sicuro, gli "svitati" c'erano.
Colse l'occasione per togliersi una curiosità.
«A proposito di Corvonero... sei stata contenta di finire in questa Casata?»
Il Cappello esaudiva spesso i desideri degli studenti, ma alle volte smistava in Casate che uno non pensava minimamente potesse in qualche modo assomigliarlo. E ora, voleva sapere se la cugina se l'aspettava o meno. Serena, ad esempio, non aveva preferenze, ma fu contenta di essere smistata dov'era stata smistata perché quella era la Casata in cui erano stati Karen e Steven, i suoi genitori.
 
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view post Posted on 2/7/2013, 23:19
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Le spiegazioni di Serena non mancavano di divertirla ed affiascinarla e Sayuri non si era mai sentita più contenta, dall'inizio della scuola
- Bè, forse l'intelligenza porta anche ad una discreta dose di stravaganza.. Devo aver letto da qualche parte che anche quel Carrol.. Sai, quello che ha scritto Alice nel paese delle Meraviglie fosse un Corvonero.. - Sayuri mise su un'espressione pensosa, per poi sorridere con un po' di furbizia in direzione della cugina. - Non si piò dire che uno che scrive quel po' sia completamente sano di mente - Rise allegra. Poi, stimolata dalle domande della cugina, continuò
- Sono contenta di essere capitata a Corvonero. Mi sento a casa. - Arrossì leggermente - Non che casa nostra sia male, eh.. Solo che è la prima volta che ho a che fare con tante persone della mia età e con una mente tanto brillante. Anche se preferirei fra brillare un po' di più la mia quando devo rispondere alle domande all'entrata della sala comune: resto sempre fuori un sacco di tempo per quegli indovinelli! - La voce di Sayuri era un tantino esasperata, ma scherzosa. Si trovava bene con quella cugina poco conosciuta ed era particolarmente a suo agio. Era quello il legame di sangue, forte e indissolubile di cui aveva sentito tanto parlare? Una.. Sorellanza, fra cugine? Sayuri non lo sapeva, ma aveva tutte le intenzioni di non far interrompere questo legame.
- Com'è il Quidditch? E volare? Tutto spaventoso come sembra? - Esclamò improvvisamente, ricordando di aver letto che Serena faceva parte della squadra di Corvonero.
 
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Serena Johnson
view post Posted on 10/7/2013, 10:39




Ascoltò con interesse ciò che Sayuri le disse su Alice nel Paese delle Meraviglie, un libro babbano, che fu poi seguito anche da un film, e ancora un altro film, una versione diversa, che alla Corvetta piaceva molto. Rise divertita a ciò che la cugina aggiunse sul "creatore" di Alice. Serena aveva visto il film quando era più piccola, e lo ricordava bene. L'aveva divertita e si era trovata spesso a fantasticare sul perché a lei non accadesse nulla del genere. Impazziva, perciò, ogni volta che vedeva un semplice ed innocuo coniglio bianco. Ma a Hogwarts accadevano cose ben più divertenti, vere e proprie avventure. Non avrebbe mai dimenticato quella giornata passata con i gemelli Weasley, a provare una loro recente invenzione, e non avrebbe mai dimenticato nemmeno il suo primo duello, concluso con una vittoria da parte sua, contro un Grifondoro.
«Ah, gli indovinelli!» sospirò sconsolata. «Certe volte sono davvero seccanti! Ma ci farai l'abitudine... o almeno, cerca di rientrare in Sala Comune solo quando è strettamente necessario.» disse sorridendo e strizzandole l'occhio. Era a suo agio con la cugina.
Il Quidditch... ascoltò sorridendo la domanda della cugina su di esso. Amava il Quidditch e lei vi giocava anche! Non poté che sorridere alla cugina.
«Spaventoso? Oh, no! Volare è bellissimo. Ti dà un senso di libertà bellissimo. Quando ho tenuto la mia prima lezione di Volo, non sarei più voluta scendere da quella scopa!» rivelò con una leggere aria malinconica, ma continuando a sorridere in direzione della cugina. «Il Quidditch è uno sport magico bellissimo. Sai, io ci gioco anche!» aggiunse eccitata. «Sono stata presa in squadra da poco, non ho ancora partecipato nemmeno ad una partita.» rise. «Sai come si gioca?» chiese poi. Le avrebbe fatto piacere raccontare a Sayuri le regole del suo sport preferito, della sua passione, che sin dai primi giorni a Hogwarts aveva seguito con tanto interesse, amandolo sin dal primo istante.
 
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