There is no key to happiness, Privata

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Melody Jackson
view post Posted on 1/7/2013, 11:54




La corvetta non aveva voglia di fare niente . Appena sveglia aveva fatto una doccia velocissima e si era buttata sul letto a piangere . Aveva quasi dodici anni , perchè non le volevano dire la verità ?! Lei voleva sapere , aveva quasi dodici anni .. perchè i suoi genitori le nascondevano la verità ? Cosa si celava dietro quel manto che avvolgeva la casa Jackson ? Che cosa stava succedendo ? Melody prese svogliatamente il micio tra le braccia , stringendolo forte a se mentre le lacrime le bagnavano le guance.

Non è niente , non è vero ?! Non sta succedendo niente..

Esclamò , cercando di convincere se stessa . Quanto avrebbe voluto tornarsene a casa e scoprire una volta per tutte ciò che stava succedendo . Ancora lacrime . Melody andò poi alla ricerca di una pergamena e una piuma.

CITAZIONE
Julie , ti prego .
Inizio dicendo che non devi essere condizionata da mamma nel rispondermi . So che sei intelligente e saprai rispondere senza il suo consenso. Dì che ti ha scritto un'amica . Scrivo a te perchè so che sei l'unica che mi può dire la verità.. Cosa vogliono dire le ultime lettere che mi avete mandato ? Ho paura .. Sta succedendo qualcosa , non è vero ? Beh , ti prego di spiegarmelo . Qualunque cosa sia reagirò bene .. Te lo prometto . Non scrivo altro , perchè non so cosa sta succedendo . ti prego , aiutami a capire tu ..

Tua sorella ,
Mel

La ragazzina era scoppiata ancora a piangere . Aveva paura , ed era vero . Aveva paura della risposta , sincera , di Julie . Andò in bagno più volte , uscì solo quando si era perfettamente asciugata le lacrime . Afferrò il micetto tra le braccia assieme alla lettera imbustata , quindi si diresse veso la guferia . Sbagliò qualcosa , trovandosi in sala grande . Rifece le scale , vedeva ragazzi che sorridevano felici .. Si sentiva vuota .. esclusa dal mondo . Perchè i suoi non le dicevano la verità , ma la nascondevano nelle righe di alcune misteriose lettere ? Arrivò al primo piano , deserto . E lì si fermò. Appoggiò la schiena al muro e giocherellò con la coda del micetto . Quindi guardò in alto , sospirando .
 
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TessaVanVliet
view post Posted on 1/7/2013, 12:49




Era assurdo. Dopo anni il ricordo di Kingdon era vivo e presente nella mente di Tessa. Se solo avesse saputo dove abitasse...
QUOTE
Cara mamma.
Come stai? Qui ad Hogwarts è fantastico, ho fatto anche alcune amicizie. Le materie sono interessanti, e ho fatto alcuni disegni, che ti allego in questa lettera.

Andava bene? Certo! L'inizio era promettente, e quelle parole sarebbero state di conforto per sua madre. Sapere che stava bene e che non le mancava nulla dov'era. Continuava a disegnare, e questo era un altro buon segno. Sua madre sapeva che disegnare era sinonimo di felicità, per sua figlia.
QUOTE
Scrivo a te perché papà non capirebbe. Ho bisogno che tu mi raccontassi qualcosa in più su dove sono Kingdon e la sua famiglia. Sai che per me era un fratello, e odio doverlo ammettere, ma mi manca. E anche tanto. E tutto ciò mi rende triste.

Tessa scelse accuratamente quest'ultima parola, perché sapeva che per sua madre, l'idea di sua figlia triste, poteva scaturirle instabilità emotiva, lei che aveva cercato di darle il più possibile. Si sentiva in colpa, ma doveva farlo.
QUOTE
Ti prego di non mostrare questa lettera a papà, non vorrei dargli un dispiacere, anche se non so il motivo dell'allontanamento tra papà e lo zio, ma non mi importa. Vorrei solo riconciliare il rapporto che c'era tra me e Kingdon. Quindi se sai qualcosa, ti prego di scrivermi il loro indirizzo, te ne sarei grata.
Ti voglio bene, Tessa.

La fissò per qualche istante, senza davvero leggerla. Si alzò dalla scrivania e ripose la lettera imbustata nella borsa, l'avrebbe spedita poi. Dopo essersi fatta una doccia, rivestita e pettinata, si riaffacciò nella stanza Kiki dormiva ancora sul suo letto. Abbassò piano la maniglia della porta e uscì, dal dormitorio e di conseguenza dalla sala comune. I sotterranei erano umidi, come sempre d'estate. Stranamente quel giorno non aveva fame, quindi evitò la sala grande, e continuò a salire le scale. Non sapeva se spedire la lettera, le tremavano le mani mentre stringeva la lettera, doveva pensare a cosa fare.
Quando alzò gli occhi dalla lettera si accorse di essere al primo piano, il lungo corridoio che portava a qualche aula era deserto, a parte una ragazza, appoggiata al muro, stranamente familiare.
Si avvicinò e riconobbe la corvonero incontrata in sala grande qualche giorno prima.

-Hei, Mel! Ciao! Che ci fai qui?!-
La corva avrebbe potuto farle la stessa domanda.
Cercò di sorriderle. Approfondire qualche amicizia non faceva mai male. Ripose, ancora una volta, la lettera nella borsa e mise le mani dietro la schiena, dondolando sul posto, e guardandosi intorno.
 
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Melody Jackson
view post Posted on 2/7/2013, 09:34





Melody sentiva le lacrime fare capolino dagli occhi . Doveva trattenerle , non poteva lasciarsi andare così .. aveva bisogno di mettersi dei limiti , se qualcuno l'avesse vista cosa avrebbe pensato ? La corvonero aveva gli occhi appannati dalle lacrime che cercava di trattenere , e di conseguenza la vista annebbiata , come se la ragazzina fosse avvolta da un velo trasparente ma opaco.

*Come il velo che racchiude il mistero che tutti mi vo..*

Basta . Ogni cosa , ogni pensiero la riconduceva a quella maledetta lettera . Ma perchè era così ? Perchè non l'aveva letta e interpretata per quello che era realmente , una lettera !? Tutti quegli enigmi fra le righe erano involontari , non stava succedendo niente ! Ma allora perchè Julie le aveva detto così ? Basta , non doveva più pensarci . Si passò distrattamente ild orso della mano sugli occhi .. un attimo dopo la mano era bagnata , piena di lacrime che aveva trattenuto troppo a lungo . Eppure non serviva a niente piangere . La sua famgilia non lo sapeva , e di sicuro piangere non avrebbe migliorato le cose. Appena qualche minuto dopo 'l'asciugatura'' , Melody sentì come una voce distinta chiamarla. Improvvisamente era come se il velo che la escludeva dasl mondo si fosse tolto , e la corvetta tornò alla realtà.

Ciao Tessa !

Una voce strozzata , rotta dal pianto trattenuto . Forse Melody aevva anche gli occhi rossi . Ma quella tassina era segno del destino ? Forse le avrebbe fatto bene sfogarsi con lei.

Scusa il tono ma ho .. un pò di mal di gola.

Improvvisò la corvetta . Ma non era una scusa che reggeva . Gli occhi rossi la tradivano .

*Che idiota sei , e ti chiamano Corvonero ?*

Comunque io volevo spedire una lettera , ero sovrappensiero e .. ho sbagliato scale..

Pu essendo a Hogwarts da quasi un anno e mezzo era normale che lei sbagliasse scale ? Normalissimo.. sisi . La verità era che non aveva proprio idea di dove andare, quel giorno . Aveva scelto una scala a caso , le bastava girare . Poi si era ricordata della lettera , ma voleva solo pensare , girovagare .

Tu invece ?

 
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TessaVanVliet
view post Posted on 2/7/2013, 11:46




Tessa rivolse lo sguardo sulla corva. E in quel momento la mise a fuoco chiaramente. Due occhi rossi, naso, anch'esso, arrossato. La domanda le venne spontanea, ma cercò di reprimerla in se stessa.

-Facevo un giretto, anchio ero diretta in guferia...

Certo, se avrebbe deciso di spedire quella benedetta lettera.
Le scelte erano due: O mandarla e tentare, magari ricevendo una strillettera che diceva di farsi i fatti suoi. O reprimere il desiderio di rivedere -o sentire- Kingdon, lasciandola nella sua borsa. Sua madre non le avrebbe MAI mandato una strillettera. Infondo nelle sue parole c'era gentilezza, tristezza. Niente capricci o cose varie, lei non era il tipo.


-Non vorrei farmi i fatti tuoi, Mel, ma perché piangevi?-

Si! Adesso era stata sgarbata. O forse no? Le aveva semplicemente rivolto una domanda. Notando la faccia della corva, tutti le avrebbero fatto la stessa domanda.
Forse era successo qualcosa di brutto? Tessa neanche si ricordava l'ultima volta che aveva pianto. Non lo faceva da tempo. E sicuramente quello sfogo l'avrebbe resa meno tesa. A cosa serviva, però, piangere per la lontananza di qualcuno, -qualcuno che consideri come un fratello- che non si è dato neanche la pena di cercarti?! Lui aveva cambiato casa. Lui era scomparso. Tessa era rimasta li', a casa sua, dove aveva vissuto da sempre.
La rabbia prese il sopravvento, nella sua mente. Non era il momento di arrabbiarsi.


-Se non ti va di parlarne tranquilla, non volevo essere sgarbata nei tuoi confronti.

Disse infine. Rivolgendole un sincero sorriso di comprensione, le appoggiò una mano sulla spalla, per poi lasciarla cadere, facendola ritornare dov'era. Quel gesto poteva significare più di mille parole.
 
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Melody Jackson
view post Posted on 2/7/2013, 13:50





Anche Tessa doveva andare in guferia . Melody cercò di sorridere , anche se il sorriso non arrivò . Melody era troppo debole. Magari sarebbero potute andare in guferia insieme , magari potevano saldare quell'amicizia ! Anche se Melody in quel momento non ci aveva proprio pensato . Poi arrivò la domanda che la corvonero non avrebbe mai voluto sentire. O forse si . Magari la corvetta stava solo cercando qualcuno con cui sfogarsi.. eppure faticava ad ammetterlo ?! Voleva anche la verità, questo era ovvio. Perchè non sfogarsi con Tessa ? Ormai l'aveva già vista in ''quello stato'' : aveva già visto una Melody che stava trattenendo le lacrime , una Melody non allegra , come la conoscevano quasi tutti .

Ecco io .. ho .. problemi a casa , credo.

Che razza di risposta era ? Come ''Credo'' ? Se non lo sapeva lei , chi doveva saperlo ? La prof di erbologia ? Ma per favore .

Cioè.. penso che mia mamma mi stia ascondendo qualcosa su .. mio padre .. E .. io volevo .. spedire questa per .. sapere..

Ogni parola appariva strozzata . La ragazzina faticava a pronunciarle, voleva piangere , urlare , disperarsi . Ma anche a lei pareva un comportamento stupido. Non doveva , piangere era da deboli !

Ma può benissimo essere che io.. abbia .. frainteso .

La tassina aveva aggiunto anche qualcos'altro : aveva detto che .. non voleva essere sgarbata nei confronti di Melody

No , tranquilla , non lo sei affatto ! Mi fa piacere sfogarmi .. tu invece , come stai ?

Le faceva piacere sfogarsi ? Ma che cavolo stava dicendo ?! Okay , il cervello le era partito completamente .
 
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TessaVanVliet
view post Posted on 3/7/2013, 10:53




La corva sembrava davvero disperata. E ascoltando le sue ragioni anche Tessa, pensò, che si sarebbe preoccupata se fosse successo qualcosa ai suoi genitori.

-Oh... mi dispiace! Forse... forse è per non farti preoccupare che ti nascondono qualcosa, oppure hai davvero frainteso e non c'è nulla di cui preoccuparti!-

Disse, prendendole le mani e rivolgendole un altro ampio sorriso. Non amava vedere qualcuno di buono soffrire.

-Io diciamo tutto bene. Sono un po' confusa... non so se spedire questa lettera o meno.-

Disse prendendo la lettera dalla borsa e mostrandola. Fece un sospiro e continuò a parlare.

-Sai, ho un cugino... e gli voglio molto bene, solo che per uno stupido litigio tra mio padre e il suo non ci vediamo da molti anni... e ho.. pensato di chiedere a mia madre se sapesse qualcosa.-

Che differenza faceva, allora, raccontare o no?! Mel era una persona di cui ci si poteva fidare, e ormai lei aveva parlato. Per quanto potesse sembrare sciocco il suo problema messo a confronto a quello di Melody, anche lei era in ansia. Sorrise vagamente alla ragazza, porgendole un fazzolettino.
 
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Melody Jackson
view post Posted on 3/7/2013, 15:13





Tessa tentò di rassicurarla . Melody abbozzò una specie di sorriso , mordendosi il labbro e mettendo per un secondo in mostra i denti bianchi .

Grazie , grazie davvero Tessa !

Le disse . Poteva farcela, doveva solo spedire quella lettera e .. aspettare una risposta . Altrimenti sarebbe andata a casa prima di trovare risposta , e allora avrebbe scoperto la verità , che volessero o non volessero dirgliela.

Per fortuna siamo alla fine..

La corvetta non avrebbe resistito se avesse ricevuto quelle lettere a metà anno . Era stata una fortuna , ma forse non sarebbe stata altrettanto fortunata tornando a casa..

*Basta Mel ! Basta con questi pensieri ! *

Nella mente della corvetta era come se stesse accadendo un uragano . pensieri di calma, di suporto si scontravano con pensieri di tristezza, negatività , surrealità , rabbia , dolore , voglia di urlare , di piangere . Fuori Melody era solamente un volto pallido che non sa se sorridere o piangere . Non sa cosa fare , non sa cosa dire o pensare . Mentre la tassorosso spiegava la sua situazione , Melody smise di sorridere . Sapeva che non era la cosa giusta da fare , in quel momento . Non un falso sorriso che apparisse solo come un lucchetto alla maschera di ferro . Una maschera che ha retto epr poco ma troppo tempo .

Non sai quanto ti capisco.

Melody abbassò il volto , finchè non sentì lelacrime pesarli dagli occhi . Quindi alzò il visino . Che cosa poteva fare una ''bambina'' in situazioni come quelle ? Eppure Melody era sempre stata etichettata così da adulti e parenti . ''Una bellissima bambina''. Eppure quella corvetta aveva più sale nella zucca di un adulto . Capiva , cercava di capire e se non riusciva cercava di non darsi alla disperazione . Quello era l'animo di Melody . Ma poichè era ''solo una bambina'' non riusciva a contenersi . melody doveva scoprire , doveva scoprire se stessa.

Mi .. Mi dai un abbraccio ?

Disse poi Melody , con una vocina bambinesca , dondolando sul posto . Era ciò che voleva in quel moemento . Un abbraccio , un conforto . Un supporto . E qualcosa che l'aiutasse a pensare positivo . Conosceva da poco Tessa , eppure sentiva di potersi fidare.
 
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TessaVanVliet
view post Posted on 4/7/2013, 13:29




La corva sembrava quasi sulla strada per una crisi di pianto. Non poteva di certo biasimarla. Lei era quasi nella sua stessa situazione, eppure non ci si vedeva a chiedere conforto a qualcuno, perché nessuno sapeva come ci si sentiva, a perdere di vista qualcuno a cui ci tieni veramente.
Sospirò, dopo le sue parole, quella richiesta la portò fuori strada. Non era il tipo da confortare qualcuno, quando lei stessa non si sentiva felice, o intenzionata a rassicurare qualcuno.
Ma un abbraccio non si nega a nessuno, no?! Allargò le braccia e strinse la corva. Perché nessuno si era degnato, a casa sua, o in qualunque luogo, di mettere in atto quel gesto. piccolo ma confortante?! Perché nessuno lo aveva considerato necessario? Reputavano Tessa abbastanza "matura" da poter superare un brusco abbandono, senza parole o contatti che le potessero dare conforto?
Abbracciava sua madre ogni qual volta che andava a letto, aveva l'abitudine di sedere sul pavimento, appoggiandosi con la schiena sulla poltrona di suo padre, mentre lui le accarezzava i capelli intento a leggere il giornale, eppure perché non considerava quei gesti, qualcosa che loro usassero per consolarla? Strinse più forte Melody, per poi lasciarla andare. Quell'abbraccio valeva più di mille parole di conforto, ma in quel momento voleva solo sentirsi stringere da Kingdon. Il pensiero del suo viso vagava nella sua mente più presente, in quei giorni, che in tutti quegli anni passati senza di lui, sola, a casa. Adesso non era sola, era circondata di gente stupenda, pronta a scherzare, e passare il tempo con lei, eppure perché, tra tutte quelle persone, sentiva la necessità solo della sua presenza?!
Le domande fluttuavano schiette nella sua mente, come cento pugnali piantati nel torace insieme. Le faceva male, ma non riusciva a smettere di pensare alla vecchia felicità che si impadroniva di lei, quando passava il tempo con lui, che sembrava vorticare veloce, le ore sembravano minuti, e lei non ne aveva mai abbastanza. Si, si poteva definire amore, quel che provava. Solo l'amore verso un fratello poteva essere così grande e coinvolgente, Kingdon era stato da sempre suo compagno di giochi e avventure, e crescendo si sentiva ancora quella bambina che brandiva una spada di legno contro un mostro che non esisteva. La famiglia Van Vliet perché doveva essere così bruta e senza sentimento? Perché le vere vittime del brusco distacco dovevano essere loro due?... Ma Kingdon ne soffriva, quanto lei? Non se lo era mai domandata, ma pensava che la risposta fosse ovvia.

-Si sistemerà tutto, vedrai.-
Riuscì solo a dire questo. Con una voce roca, e strascicata, quasi un sibilo. Quelle parole erano anche riferite a lei? Non ci voleva pensare, non DOVEVA pensarci.
Era sicura ora, avrebbe di certo spedito quella lettera, anche a costo di litigare con la sua famiglia. con sua madre...
 
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Melody Jackson
view post Posted on 5/7/2013, 10:44





La tassina sospirò , poi , ascoltò la richiesta della ragazzina che aveva di fronte a lei . E dopo l'accontentò . Arrivò un abbraccio , un caloroso abbraccio . Caldo di sentimenti spezzati e di cuori spezzati . Melody sentiva il cuore di Tessa battere , chiedendosi cosa provava lei . Forse erano davvero nella stessa situazione , forse avevano entrambe bisogno di quell'abbraccio. Melody ricambiò l'abbraccio , d'altronde l'aveva chiesto lei. Tessa la strinse più forte , poi la lasciò andare. Melody la guardò , gli occhi le vacillavano in cerca d'appoggio .Non voleva piangere, si era stupita di non essersi lasciata abbandonare da quell'abbraccio . Solitamente , fin da quando era bambina , quando si sentiva male o le veniva da piangere chiedeva un abbraccio . E quanto questo gesto veniva fatto , lei piangeva . Era come un conforto , una spinta a sfogarsi con le lacrime . Melody guardò la tassina . Sembrava sull'orlo di scoppiare , di piangere , proprio come lei . Melody si guardò le dita , che ancora stringevano la busta. La carta giallognola che racchiudeva quel foglio di carta si era stropicciata . Melody l'afferò con entrambe le mani , portandosela davanti agli occhi e ammirandola. I bordi erano spiegazzati , assieme a una piegatura centrale leggermente obliqua . Melody la portò a terra , dove pressò le piegature con lo scopo di far tornare la superficie della busta omogenea . In parte ci riuscì , anche se le piegature erano ancora visibili in contro luce . L'avrebbe spedita . E Julie le avrebbe risposto . Le palpebre andarono a coprire i meravigliosi occhi azzurri . La corvonero si lasciò trrasportare con la mente fino al suo dormitorio , dove aveva pianto , dove si era lasciata andare alle proprie emozioni , dove aveva scritto la lettera . Ogni singola parola di quella lettera adesso le stava passando davanti gli occhi , nella mente . Nel buio . Le parole scintillavano , come avvolte da una luce argentea che risplendeva nell'oscurità. Una vocina familiare la stava chiamando : era Tessa . Melody aprì gli occhi , cogliendo a pieno le parole , stroncate da una specie di rochezza , come un nodo alla gola. La corvonero la guardò , le ispezionò il viso . Lei diceva che tutto si sarebbe risolto . Sia per lei , che per Melody ? La ragazzina guardò nuovamente la busta , gli occhi quasi le lacrimavano , erano stati aperti per troppo tempo . Le pupille richiamavano un contatto con le palpebre , altrimenti sarebbe caduta una lacrima . Una lacrima di dolore , giustificata come ''Non ho chiuso gli occhi per tanto tempo.'' . Ma andiamo , chi le avrebbe creduto ? L'unica presente era Tessa , e sapeva benissimo che era sul ciglio di piangere . Non poteva nascondersi dietro una giustificazione . Basta , basta scuse . Adesso solo la verità. Se Melody voleva realente che le venisse detta tutta la verità , doveva dirla . Non doveva reprimerla o nasconderla . E poi , poteva confidarsi a Tessa .


Io.. voglio spedire la lettera. E tu ?

Melody non aveva mai dubitato . L'avrebbe spedita , con o senza Tessa . Andiamo ! Avevamo detto " Niente più baggianate ! " . Perchè doveva mentire nel pensiero ? Perchè no diceva la verità ? Senza Tessa probabilmente si sarebbe legata al gufo , sarebbe fuggita dalla scuola e sarebbe tornata a casa , assieme alla lettera. Aveva bisogno della tassina , solo assieme alla sua amica poteva farcela. Altrimenti non avrebbe salito uno scalino.
 
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TessaVanVliet
view post Posted on 19/7/2013, 10:14




Forse era stato il destino a farle incontrare, l'una con l'altra, in un certo senso riuscivano a darsi conforto a vicenda.
Le ultime parole della corva le rimbombarono in testa. Era arrivata fino a lì. Di certo non si sarebbe tirata indietro. Non era da lei, dopotutto.
Sospirò, in cerca delle parole giuste, in cerca del tono di un tono di voce deciso, che riusciva a convincere prima di tutto se stessa.
Rimase un po' di tempo a fissare la busta tra le mani di Mel, e poi quella sua.
Se quella stessa mattina aveva scritto quella lettera, era perchè era davvero intenzionata a spedirla. Sapeva che sua madre poteva aiutarla. Sapeva che lei non le avrebbe mai detto di no.
Sorrise. Amava sua madre, per i suoi modi di fare. Cercava di accontentarla in tutto e per tutto. Era una strana, ma dolce e gentile donna.

-Si, credo di si Mel. Alla fine non l'ho scritta per tenerla rinchiusa nella mia borsa...-
Disse, in un tono quasi sarcastico. Ma in parte era vero. Quella lettera sembrava convincente, per la richiesta, l'unica, che aveva fatto, da quando, col passare del tempo, lei stava diventando grande, e i , già pochi, capricci che costituivano l'infanzia, andavano man mano svanendo. Sapeva accontentarsi di quel che aveva. Anche essendo molto gelosa delle proprie cose, che custodiva con cura.
-Allora... che dici andiamo su in guferia?-
Chiese poi, alla corva, sorridendole.
Sapeva, ormai, che Mel era una persona di cui fidarsi. Le aveva chiesto un abbraccio, e lei gliel'aveva concesso.
 
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9 replies since 1/7/2013, 11:54   172 views
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