| E mentre, ancora una volta, si guardava intorno, ecco che al suo fianco si presentò una ragazzina alta più o meno quanto lei, lunghi capelli neri, e due occhi dall'aria incredibilmente vispa; indossava un abitino corto color pesca chiaro, adornato da brillantini e stoffe di vario genere, forme e misure: quando Jess lo vide, le si illuminarono gli occhi. “Oh, ciao! Io sono Jessica...Jess! Grifondoro! E anche io adoro il tuo vestito!” Asserì sull'orlo d'un sincerissimo entusiasmo, e le labbra sottili accorsero a darle man forte, curvandosi dolcemente, in un ampio e candido sorriso; “Ah...e sono molto contenta che ti piaccia, sai l'ho realizzato io! O meglio, l'ho disegnato io...mi piace disegnare...mi piace molto disegnare! E poi qualcuno ha provveduto a rendere il mio sogno realtà!” Un occhiolino, ed il suo solito, naturale iniziare a conversare con disinvoltura: uno dei suoi punti di forza, sicuramente, che venne però bruscamente troncato nel suo palesarsi da una più alta figura, dagli occhi castani, vestita di un verde, nella camicia, alquanto...sgargiante. Sembrava conoscere la ragazzina al suo fianco ed ebbe, effettivamente occhi solo per lei: eloquentemente parlavano quelle iridi plumbee , in disperata ricerca di un contatto, di attirare magneticamente quelle di lei, molto più di quanto non volessero dare a vedere; e fu quello forse uno dei pochi casi in cui la piccola Grifondoro fece per tirarsi indietro, rispondendo con un non troppo deciso e convincente movimento del capo, e finendo per eclissarsi, per quanto fosse possibile con un abito come il suo, pochi passi più là, per non disturbare i due, e forse anche cercare qualcun altro con cui poter fare conversazione. L'occasione arrivò quando un'altra ragazzina dai tratti asiatici, si avvicinò alla coppietta, salutandola: lesta, veloce come un fulmine nonostante la gonna ampia ed gli insoliti tacchi, si accostò alla ragazza castana, presentandosi in fretta e furia, facendole una marea di complimenti sul kimono rosa che indossava, e, nel mentre, cercando di tirarla delicatamente lontano dagli studenti appena incontratisi, accennando uno sguardo di intesa, ed una più chiara strizzata d'occhio. Pregò che che capisse e volesse aiutarla in uno dei suoi ennesimi mini piani escogitati al momento, augurandosi che non pensasse che fosse semplicemente una ragazzina un po' svitata , matta da legare. “Ti dispiace se li lasciamo soli? La mia vista da supercupido ha notato qualcosa...” Rise delicatamente, lasciando andare la mano della poveretta al suo fianco: impossibile non farsi notare...eh Jess? Povero mondo...!
Edited by Jessica Howard - 3/7/2013, 14:56
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