Ballo di Fine Anno

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Persefone D. Bennet
view post Posted on 2/7/2013, 17:41




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Siamo di nuovo giunti alla Fine dell'Anno Scolastico.
Molte cose sono accadute, tante dovranno ancora accadere. Ma Hogwarts non si ferma mai. Una casata merita di essere premiata per essersi distinta per costanza. La Coppa delle Case merita un vincitore.
Chi sarà?
Corvonero, Grifondoro, Serpeverde o Tassorosso?

 
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view post Posted on 2/7/2013, 19:03
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CITAZIONE
Se la fata madrina fosse stata un uomo non avrebbe lasciato andare al ballo una ragazza bella come te.

L’anno scolastico era giunto al termine. Dopo mesi di studio intenso, chini sui libri per soddisfare le elevate aspettative dei professori, agli studenti di Hogwarts veniva finalmente concesso un poco di riposo, per godersi il sole estivo e i divertimenti che la bella stagione poteva offrire, tra laghi limpidi in cui tuffarsi e verdi brughiere dove lasciare vagare i piedi in lunghe passeggiate.
Elhena dubitava che quell’anno sarebbe andata in vacanza, non solo perché al suo ritorno l’attendevano gli esami dell’istruzione Babbana (ah, la mamma di certo non se ne sarebbe dimenticata), ma anche perché in fondo non le sarebbe dispiaciuto trascorrere le proprie giornate nel vasto giardino di Villa Attwater, al fresco dei pini e sugli argini del fiume, sui cui ciottoli ci si poteva sedere ad abbronzarsi e a leggere un bel romanzo. Un cappellino colorato in testa l’avrebbe protetta da eventuali insolazioni.
Nel pomeriggio la Tassina, dopo la straordinaria decisione di abbandonare la sua borsa dei libri per la prima volta in camera, appoggiata sopra il copriletto giallo-nero, si era concessa il lusso di stendersi sull’erba fresca del giardino della Scuola e lasciare passare le ore rimirando il colore azzurro del cielo. Dalla sua ultima chiacchierata con Melody non aveva più avuto molte occasioni per mettere il nasino fuori dalle mura del castello, così l’esperienza pomeridiana aveva avuto un sapore particolarmente piacevole. Un gusto simile al profumo della marmellata d’arance che la mattina filtrava dalle porte socchiuse della cucina.
Verso le sei o le sette di sera, dopo una cena veloce e trangugiata al tavolo dei Tassorosso in un posticino un poco difilato sulla lunga panca, la bambina si era quindi diretta ai bagni con tutta l’intenzione di lavarsi i denti dopo il pasto (giusto per l’occasione speciale) e soprattutto infilarsi sotto una bella doccia, lunga e rinfrescante. Sotto il getto d’acqua calda, con i piedi infilati nelle ciabatte di gomma verde trasparente, la Tassina aveva lasciato che il bagnoschiuma alla ciliegia scorresse sul suo corpicino ancora acerbo, mentre le gocce si impigliavano tra i ricci dei capelli.
Stretta nell’accappatoio di spugna era tornata a passi svelti nella propria Sala Comune, con la chioma umida che gocciolava sulle spalle, sfrecciando per i corridoi prima di beccarsi una punizione per il suo abbigliamento per nulla consono. Così quando finalmente fu al sicuro nel proprio dormitorio aveva il fiatone. Si sedette sul bordo del letto e chinandosi in avanti allungò le gambe magre, flettendo le dita dei piedi. Poi aprì il proprio baule di viaggio, al cui interno non si poteva dire che regnasse proprio l’ordine, e dopo aver frugato tra sciarpe e maglioni estrasse l’unico pacchetto accuratamente avvolto nella carta velina. Si trattava del suo abitino da cerimonia acquistato come regalo di compleanno l’anno prima in previsione della sua ammissione ad Hogwarts. Se fosse stato per caso o per profezia l’abito era giallo, allegro e fresco, corto perché la sua altezza e la sua età non le avrebbe permesso il lusso di un vestito lungo, e vivace. Una volta indossato le pieghe frusciavano sulla pelle chiara, la gonna si gonfiava ad ogni piroetta sui piedi ora infilati in un paio di sandali semplici e dorati.
Alle nove finalmente i suoi lunghi capelli avevano deciso di asciugarsi, complice l’uso di un qualche aiuto magico, ed Elhena era pronta a tuffarsi in quella che per una persona timida come lei poteva rivelarsi un incubo: il ballo. Fino a quel giorno era riuscita ad evitare la propria partecipazione a qualsiasi evento in cui ci fossero più di due persone e che presentasse un qualche alone di ufficialità, ma questa volta già si sentiva trasportare verso la Sala Grande. Ah, sarebbe stato bello avere una fata madrina su cui fare affidamento. O sapere che entro la mezzanotte il suo sogno si sarebbe infranto, dandole così l’occasione di fuggire. Invece nessun limite se non quello del sonno si frapponeva fra lei e una serata dalle molteplici possibilità.
La Sala da Ballo non era ancora piena, perciò la giovane si mosse automaticamente, quasi fosse attratta da una misteriosa calamita, verso il muro, contro il quale nel profondo sperava di mimetizzarsi. Ahimè, il vestito giallo canarino non le avrebbe di certo facilitato il compito! Che fosse stato per quel motivo che i suoi genitori avevano tanto insistito per acquistarlo di quella determinata colorazione?


 
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view post Posted on 2/7/2013, 19:18
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Feste, balli, galà: non c'era nulla al mondo che potesse meglio conciliare tutte quelle piccole passioni e naturali propensioni, tutti quegli elementi che da sempre Jessica Howard aveva faticosamente ed instancabilmente cercato di avvicinare, riunire attorno alla propria vita, come un caldo avvolgente mantello nelle stagioni d'inverno del cuore; amava la folla, immergervisi , lasciare che fagocitasse alacremente anche lei, la facesse sentire parte del tutto, di un grande fiume che scorre; amava i vestiti, i bei gioielli, amava la compagnia, la musica, e quel clima di serenità ed attese che ogni grande avvenimento riusciva a portare con sé: poche cose riuscivano a spaventarla o a metterla a disagio, e sentirsi puntati gli occhi addosso non era di certo una di quelle – non che fosse vanitosa, non più di quanto lo esigesse l'appartenenza al genere femminile, ma un piccolo esserino così fiducioso del prossimo e sempre naturalmente portato a fare la sua conoscenza riteneva tale, per i più, spiacevole “coincidenza” una conferma dell'interesse dell'altro nei propri confronti, il giusto compenso per la sua infinita energia, e soprattutto, per il proprio duro lavoro.
E sì, perché era proprio in queste occasioni che l'estro creativo della Grifondoro aveva occasione di approcciarsi al mondo e mostrare i generosi frutti della sua incredibilmente fantasiosa intelligenza: ogni singolo dettaglio, ogni accessorio, ogni centimetro di stoffa veniva curato da quest'ultima, e messo poi in atto, realizzato da mani più esperte e capaci; anche l'abito di quella sera, e tutto ciò che ad esso era stato abbinato, non era altro che meravigliosa incarnazione di un bozzetto di qualche settimana prima, conservato nell'album della giovane studentessa:
di un rosso intenso, dall'ampia gonna riccamente decorata a formare morbide balze, il coraggioso scollo che metteva in mostra la schiena appena abbronzata, ed il sapore un po' antico, ricordava vagamente quel mondo di fiabe, castelli e principesse in cui notte per notte la ragazzina si era rifugiata, cullata dalle dolci parole del padre; opera di una mente per molti aspetti ancora infantile, non aveva, tuttavia, nulla da invidiare agli altri cento e mille vestiti presenti in sala: molti, o quasi tutti erano stati fatti su misura, perché scivolassero addosso con disinvoltura, ma quanti potevano vantare un legame così profondo con la propria indossatrice? C'era un filo di sogno a legare indissolubilmente Jessica ed il suo vaporoso abito, un filo sottile, ma talmente brillante da illuminare ogni passo di lei, il suo sguardo, e completare quella sensazione di tutto, di uno, di insieme perfetto così.
Scarpe e collana non erano di certo da meno: foglie dorate decoravano le prime, una seconda catena di tessuto arricchiva l'altra; in perfetta sintonia con l'abito (i tacchi non troppo alti -era pur sempre una bambina!- ma sufficienti a sostenere visivamente il peso della gonna, la collana non particolarmente grande e vistosa) rimembravano volutamente, accostati all'abito vermiglio, il colori della casa dei Grifondoro: un tributo, un omaggio a quel magico seno che aveva ospitato la piccola strega per tutto l'anno, promettendo lo stesso in quelli a venire, alla sua nuova casa, alla magia, la speranza, la gioia che essa aveva saputo infonderle con nuova e sempre crescente forza.

Jessica Howard, serrando appena più forte le dita affusolate attorno al morbido tessuto del vestito, fece un passo in avanti, inoltrandosi definitivamente nella strabiliante notte stellata di Hogwarts, i lunghi, lunghissimi capelli, appena raccolti da due ciocche unite al centro da una pinzetta marrone, ben camuffata, un ampio sorriso sulle labbra, gli occhi generosi, più vivi che mai.






Collana
 
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TessaVanVliet
view post Posted on 2/7/2013, 21:32





Se c'era una cosa che odiava, era l'indecisione.
Non sapeva come e se pettinarsi, che vestito mettere... E prima di tutto non sapeva se si sarebbe presentata.
Si alzò dal letto e aprì il baule. C'era un unico vestito, ripiegato con cura da sua madre. Non l'aveva mai indossato, era per le occasioni speciali. E quella forse lo era.
Sospirò.
Mezz'ora dopo era pronta. O quasi... I capelli: Che dramma.
Aprì la sua borsa e rovistò tra i vari fiocchi, nastri, elastici e fermagli. Ne aveva tanti... forse troppi, ma erano tutti inusati. Decise quel giorno di inaugurarne qualcuno. Prese un gran fiocco e se lo appunto al lato, sorreggendo i capelli che le cadevano sulla faccia. Ora poteva definirsi davvero pronta.

Dirigendosi in sala da ballo non incontrò quasi nessuno. I balli, le feste, tutte cose di quel genere non facevano per lei... in fatto di abiti, acconciature... Non era il massimo. E si poteva dire che quella sera si fosse vestita a caso. Eppure ci aveva messo tanto impegno...
Arrivò nella sala da ballo. Studenti e insegnanti cominciarono ad affacciarsi anche loro. Per fortuna non era in ritardo. Il soffitto era stellato, con una luna che meritava almeno uno sguardo, da quanto era favolosa. Una perfetto cielo estivo serale, e anche la sala addobbata per l'occasione poteva definirsi perfetta.
Non era ancora strapieno, quindi non poteva confondersi tra la gente, e non conosceva chi era già presente. Quindi si limitò a sedersi ad uno dei lunghi tavoli che formavano un quadrato perfetto, e aspettare che la vera festa aveva inizio. Odiava essere in ritardo, e anche in anticipo. Non le restava che torturarsi i capelli, per renderli più presentabili. Una delle ragazze presenti indossava un favoloso abito Rosso. Non ne aveva mai visto di simile come quello in giro.
Si alzò dalla sedia dirigendosi verso la ragazza.


-Hei.. ciao. Non ci conosciamo. Tessa piacere. E.. adoro il tuo abito, stupendo!-

*Ok, figura idiota. Ora porta il tuo sedere di nuovo su quella sedia e non aprir più bocca*

Ma restò li. Non poteva presentarsi, fare un coraggioso commento ad una persona, e poi scappare via. Era da imbecilli. E lei lo era fin troppo. Si limitò allora a sorriderle, e a lisciare le pieghe del suo di abito.

SPOILER (click to view)
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Alex Bragon Whyger
view post Posted on 2/7/2013, 22:14




Tutta la scuola era in fibrillazione per il tanto atteso ballo di fine anno, Alex invece aveva ben altri piani: salire al dormitorio, preparare la valigia e godersi l’assenza di tutta la scuola in Sala Comune, al fresco. L’estate era ormai giunta e, anche se al ragazzo sarebbero mancati castello, lezioni e compagni, il pensiero di tornare al fresco rigenerante della sua Irlanda lo rendeva di buonumore. Arrivato al dormitorio, stava per sistemare i suoi vestiti quando notò che Xander, ormai un gatto adulto, stava poltrendo alla grande su una scatola di cuoio lucido con un drappo verde e un sigillo argento: quello che usavano i suoi per la corrispondenza. Rimase perplesso, i suoi non si erano fatti vivi per tutto l’anno con la scusa del: “Te la caverai benissimo da solo, senza i tuoi genitori a darti conforto”. Doveva essere arrivato da poco, probabilmente aspettavano la conferma che avrebbe partecipato al ballo, cosa che lui non aveva minimamente in programma.
Curioso, stacco il sigillo, sfilò il drappo e aprì la scatola. Dentro vi era un sacchetto di stoffa verde scuro con sopra una lettera, la aprì:

CITAZIONE
Caro Alex Bragon Whyger, come ci aspettavamo sei arrivato alla fine del tuo primo anno alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Siamo orgogliosi di avere un figlio Serpeverde, stai onorando i tuoi genitori. Dato che non ti sei fatto sentire in merito, ci ha pensato tua madre a preparare tutto per il tuo ballo. Dentro il sacchetto protettivo verde troverai un vestito leggero ma elegante con accessori di pelle di drago: adatto a un nobile Purosangue ma non troppo soffocante o antiquato (so che voi giovani ci tenete alla moda e non vorrei ti trovassi a disagio), conto sul fatto che tu lo indosserai nella maniera più opportuna, approfitta del ballo per fare amicizie pensate ed utili, cordiali saluti, tua madre.
Caro Alex, tua madre si dilunga troppo in frivolezze, mi raccomando: approfitta della festa per stringere amicizie tra i ricchi Purosangue della tua Scuola, molti son i figli d’importanti conoscenze di me e tua madre. Confido nella preparazione su cui ho investito. Saluti, B.B.Whyger.
Hey compagno! Tuo padre ha dimenticato di sigillare la lettera, prima che lo faccia, voglio aggiungere il mio tocco (quanta freddezza quei due qua sopra), non fare il damerino e ricorda: se bevi, sembreranno tutti più simpatici! Ci vediamo tra poco, sto già preparando la nostra avventura estiva “educativa”! Il tuo Guru!

Il Verde-Argento sbuffò leggendo le parole dei suoi genitori mentre fece un largo sorriso leggendo la più che gradita aggiunta dello zio. Non poteva crederci. I suoi lo stavano praticamente invitando a presentarsi a quella ridicola festa? Aprì l’involucro che racchiudeva un completo di seta sul verdino con qualche accessorio di pelle. Non era male, sua madre aveva gusto. Su quello non poteva dir nulla. Si arrese al fatto che non gli andava davvero di raccontare una finta esperienza in Sala da Ballo. Si vestì trattando ogni capo con cura. Non si allacciò completamente la camicia e non se la infilò nei pantaloni. Come diceva suo zio: “I damerini lasciamoli fare ai manichini!” Si mise alle belle e meglio la sciarpa attorno al collo e nemmeno guardò i capelli. Avrebbe solo fatto un salto per poi tornare immediatamente sopra. Semplicemente per non inventare descrizioni contrastanti con quelle che avrebbero fatto gli amici di famiglia.
Si diresse tranquillamente alla Sala da Ballo, piacevolmente sorpreso da come la seta fosse comoda e rinfrescante anche con quel clima ormai estivo. La Sala era addobbata alla perfezione, i tavoli messi a quadrato ricoperti di ogni cibo e bevanda possibile ed immaginabile, il palco pronto per ospitare i vari artisti, i drappi di ogni colore alle pareti: il tutto illuminato dai raggi della luna piena e dalle stelle incredibilmente splendenti che coprivano il soffitto. Mancano ancora molti studenti, quindi il ragazzo decise di fare un giro esplorativo. Ad un tratto incontrò una figura familiare: Tessa dei Tassorosso, splendida nel suo vestito nuovo, intenta a parlare con una ragazza con un vestito altrettanto spettacolare. Alex arrossì, la sua conoscente stava davvero bene ed era quasi irriconoscibile in quegli abiti.


*Ok Alex, retrofront e spera non ti veda, non è il caso di fare altre figuracce per l’imbarazzo. E poi perché sei in imbarazzo? Smettila. Prendi un bicchiere di qualcosa di fresco e salutala o ti prenderà per sfigato se ti vede uscire.*

Pensò mentre si versava un bicchiere di un qualcosa d’indefinito prima di dirigersi verso le due ragazze.

Buonasera, hanno davvero fatto un bel lavoro con gli addobbi, non trovate?

Disse rivolto più a Tessa che all’altra ragazza.

 
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view post Posted on 2/7/2013, 22:20
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Nei giorni che precedevano quello del Ballo di Fine Anno, Sophie Armstrong, nello spostarsi ripetutamente da una lezione all'altra, non faceva altro che sentire parlare per i corridoi del castello di questo grande e famoso evento.
Non c'era da chiedersi cosa potesse essere, questo "Ballo di Fine Anno", poiché le parole stesse lo spiegavano abbastanza chiaramente. Sapeva che esisteva una Sala da Ballo, ma la giovane Serpeverde non ci era mai entrata e, senza dubbio, quella Sala esisteva proprio per quell'evento tanto atteso dagli studenti di Hogwarts. Aveva sentito che, alla fine della serata, avrebbero finalmente rivelato la Casa vincitrice di quel lungo e fatidico anno scolastico. Chi avrebbe vinto, dunque? Ce l'avrebbe fatta Serpeverde? Beh, bisognava ammetterlo, era stato un anno movimentato, ed infatti Sophie non era riuscita a dare il massimo. Forse il motivo era semplicemente perché era ancora al primo anno. Chi lo sa.
Il giorno che precedeva il Ballo dunque, la Armstrong si trovava nella sua Sala Comune, appollaiata comodamente e, come suo solito, sulla sua poltrona in pelle preferita. Adorava quella poltrona, poteva sentire da lì tutti i discorsi, dementi e non, degli altri concasati, e doveva ammettere che la divertivano e non poco.

"Finalmente, il Ballo di Fine Anno! Non vedo l'ora!"

Erano queste le esclamazioni che si sentivano dire ad ogni angolo della scuola. Ovviamente, chi la pronunciava erano maggiormente le ragazze. Ma lei, Sophie, non riusciva a capire il motivo di tanto entusiasmo.

*Ma che diavolo...*

Non riusciva a pensare altro. Non riusciva ad immaginare che tipo di festa doveva essere.
Era lei quella strana, a cui non piacevano le feste? O era una festa così particolare che era impossibile che a qualcuno non piacesse?
Ma doveva ammetterlo, la curiosità era tanta, tantissima. Decise così che sarebbe andata. Pazienza se non le fosse piaciuta, si sarebbe alzata e sarebbe tornata nel suo amato dormitorio.
Giunse dunque il giorno tanto atteso. L'unica cosa che metteva la ragazza in ansia era l'indecisione sul vestito da indossare. Non era abituata a vestire elegante, se non per le grandi feste organizzate dalla famiglia Armstrong, ma lì era costretta.

Si trovava nel suo dormitorio, fortunatamente vuoto. Vi era solo lei...e la sua indecisione. Aprì il suo baule, e afferró gli unici due vestiti che sua madre aveva pensato di mettere nel baule con tanto amore. Evidentemente lei sapeva dell'esistenza di quell'evento.
Li poggió delicatamente sul suo letto a baldacchino, e indossó quello che colpì maggiormente il suo gusto, per poi voltarsi e guardarsi allo specchio.
Poggió il palmo della mano sulla cicatrice presente sulla guancia destra e rimase per un po' immobile. Si accorse che il tempo stava passando troppo in fretta e, riflettendosi allo specchio, si accorse che non era solo il vestito a metterla in ansia. Era anche la solitudine. Senza dubbio ogni ragazza avrebbe avuto un cavaliere, a differenza sua. Ebbene sì, era la prima volta che le veniva in mente un problema del genere: i ragazzi. Eh sì, Sophie stava decisamente crescendo. D'altronde, i 13 anni segnavano l'inizio dell'adolescenza. Era l'età in cui si facevano più cavolate, ma non era il caso della Serpeverde. Lei era sempre stava una persona razionale, forse fin troppo.
Scosse la testa, cercando di allontanare da essa la problematica "ragazzi": pazienza anche in quel caso.

*Ma basta! Cosa ti prende?*

Pensó tra sè e sè, quasi non si riconosceva.
Pettinó con cura i capelli, per poi fare un sospiro di sollievo e cominciare a dirigersi verso la Sala da Ballo. Nel superare i Sotterranei, cercò di stare attenta a non sporcare il suo vestito, alzandolo delicatamente per non far toccare il suolo umido...e ci riuscì, stranamente.
Dal Salone d'ingresso si sentiva già la musica e molte voci eccitate, che provocarono uno strano brivido sul corpo della bionda ragazza. Si fece coraggio e oltrepassó la soglia, trovandosi di fronte ad una rampa di scale che portavano giù, verso la pista da ballo. Si guardó intorno e vide alcune coppie ballare, altre persone sedute su delle sedie di legno, ed altre ancora poggiate su dei tavolini tondi. Fece l'ennesimo respiro profondo e cominció a scendere le scale lentamente, mettendo dunque in mostra il suo vestito lungo fino ai piedi, color panna e con delle paiette che lo illuminavano in modo elegante e fine. I lunghi capelli ondulati e dorati scendevano lungo la schiena nuda fino a quasi la metà, ma coperta dalle lunghe ciocche bionde.
Non appena finì di scendere quelle scale che sembravano infinite, si ritrovó in mezzo alla folla che ballava scatenata, cercando di scostarsi tra di essa per cercare un piccolo spazio in cui starsene buona in attesa di non-sapeva-nemmeno-lei-cosa. Si sedette sulla prima panchina libera e alzó lo sguardo verso il "soffitto". Quel soffitto incantato che ogni volta le regalava un'emozione unica, era sempre come se lo stesse guardando per la prima volta. Le infinite stelle regalavano uno spettacolo unico, accompagnate dalla luna piena: era lei, senza dubbio, la più bella di tutte quella sera.
Sophie Armstrong rimase dunque seduta lì, quasi dimenticandosi di trovarsi ad una festa scolastica: era troppo presa da quello spettacolo.


 
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view post Posted on 2/7/2013, 22:59
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Sayuri non ci aveva messo poi molto a scegliere il il suo abito: il kimono che le aveva regalato sua madre per il suo undicesimo compleanno andava più che bene, tranne che per un piccolo problemino..
*Per la barba di Merlino e quella meno famosa di Morgana! Qual era l'incantesimo per annodare l'obi?*
Sayuri, infatti, aveva già indossato piuttosto semplicemente il leggero tessuto del kimono ma la cintura caratteristica, l'obi appunto, aveva bisogno ben più di due mani per essere annodato. O la magia.
- Sayuri! Noi ci avviamo alla festa? Ci vediamo lì? - Le sue compagne di stanza l'avevano ben presto abbandonata, dopo svariati tentativi infruttuosi di aiutarla.
- Tranquille. Arrivo presto. -
*O almeno spero..* Pensò, impanicata. *Non posso mancare alla cerimonia di fine anno, la mia PRIMA cerimonia di fine anno!*
- Veniamo a noi, Sayuri.. Com'era la formula? Annodo? - Tentò, puntando la bacchetta sulla cintura di seta che non diede alcun cenno di vita.
*Ritenta, Sayu, sarai più fortunata*
- Eppure la nonna lo diceva sempre.. Allaccio? - Questa volta la cintura fece un buffo sobbalzo. Ancora niente nodo.
- Dai Sayuri.. Sei o non sei una Corvonero? Eppure era così facile.. Devo solo legare questa stupida fasc...ia - L'ultima parola fu strascicata mentre il suo cervello elaborava quello che aveva appena finito di dire. Sorrise, vittoriosa.
- Ma certo! Era così semplice! Lego! - L'obi le si avvolse strettamente intorno al busto e Sayuri poteva ritenersi soddisfatta del risultato. Era ora di scendere in sala da ballo!
Sayuri oltrepassò il portone e rimase stupefatta dalla bellezza della sala da ballo: quattro tavolate piene di ogni cosa buona da mangiare e bere e stendardi che mutavano colore e disegno indicando le varie Case di Hogwarts.
Fece un cenno di saluto ad Alex e si avvicinò di qualche passo a Tessa, la Tassorosso che aveva conosciuto durante un movimentato pranzo in Sala Grande, salutandoli con un sorriso.

- Alex! Tessa! Che piacere vedervi. State benissimo vestiti così! -
 
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TOPIC_ICON9  view post Posted on 3/7/2013, 09:18
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E mentre, ancora una volta, si guardava intorno, ecco che al suo fianco si presentò una ragazzina alta più o meno quanto lei, lunghi capelli neri, e due occhi dall'aria incredibilmente vispa; indossava un abitino corto color pesca chiaro, adornato da brillantini e stoffe di vario genere, forme e misure: quando Jess lo vide, le si illuminarono gli occhi.
“Oh, ciao! Io sono Jessica...Jess! Grifondoro! E anche io adoro il tuo vestito!”
Asserì sull'orlo d'un sincerissimo entusiasmo, e le labbra sottili accorsero a darle man forte, curvandosi dolcemente, in un ampio e candido sorriso;
“Ah...e sono molto contenta che ti piaccia, sai l'ho realizzato io! O meglio, l'ho disegnato io...mi piace disegnare...mi piace molto disegnare! E poi qualcuno ha provveduto a rendere il mio sogno realtà!”
Un occhiolino, ed il suo solito, naturale iniziare a conversare con disinvoltura: uno dei suoi punti di forza, sicuramente, che venne però bruscamente troncato nel suo palesarsi da una più alta figura, dagli occhi castani, vestita di un verde, nella camicia, alquanto...sgargiante. Sembrava conoscere la ragazzina al suo fianco ed ebbe, effettivamente occhi solo per lei: eloquentemente parlavano quelle iridi plumbee
, in disperata ricerca di un contatto, di attirare magneticamente quelle di lei, molto più di quanto non volessero dare a vedere; e fu quello forse uno dei pochi casi in cui la piccola Grifondoro fece per tirarsi indietro, rispondendo con un non troppo deciso e convincente movimento del capo, e finendo per eclissarsi, per quanto fosse possibile con un abito come il suo, pochi passi più là, per non disturbare i due, e forse anche cercare qualcun altro con cui poter fare conversazione. L'occasione arrivò quando un'altra ragazzina dai tratti asiatici, si avvicinò alla coppietta, salutandola: lesta, veloce come un fulmine nonostante la gonna ampia ed gli insoliti tacchi, si accostò alla ragazza castana, presentandosi in fretta e furia, facendole una marea di complimenti sul kimono rosa che indossava, e, nel mentre, cercando di tirarla delicatamente lontano dagli studenti appena incontratisi, accennando uno sguardo di intesa, ed una più chiara strizzata d'occhio.
Pregò che che capisse e volesse aiutarla in uno dei suoi ennesimi mini piani escogitati al momento, augurandosi che non pensasse che fosse semplicemente una ragazzina un po' svitata , matta da legare.
“Ti dispiace se li lasciamo soli? La mia vista da supercupido ha notato qualcosa...”
Rise delicatamente, lasciando andare la mano della poveretta al suo fianco: impossibile non farsi notare...eh Jess? Povero mondo...!


Edited by Jessica Howard - 3/7/2013, 14:56
 
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TessaVanVliet
view post Posted on 3/7/2013, 09:44




La ragazza si Presentò come Jessica.. O Jess. Aveva l'aria di essere una ragazza che sprizzava gioia da tutti i pori. Si! Le stava già simpatica. Specialmente quando iniziò a dire che amava disegnare.. e il suo vestito era frutto della sua fantasia. Tessa fece un passo indietro e l'ammirò meglio.

-Oddio! Anchio adoro disegnare! Ma non ho molta fantasia nel riprodurre vestiti... su carta intendo...E..-

Stava per continuare uno di quei discorsi che sarebbero durate settimane, vista la sua passione per l'arte. Ma una voce familiare dietro di lei la fece sobbalzare. Doveva smettersi di spaventarsi ogni volta! Quella sala DOVEVA essere affollata, e chiunque si poteva avvicinare.
Si girò e non riconobbe Alex a primo impatto, quella camicia aveva uno strano effetto ai suoi occhi. Sbatté le palpebre più volte prima di guardarlo bene.


-Oh! Oh ciao Alex, che camicia... favolosa hai stasera! Comunque si hanno fatto un bel lavoro!-

Concluse poi sorridendo, prima che un'altra conoscente si avvicinasse. Il suo vestito era ancora più bello, metteva in risalto il suo essere orientale. Tessa sorrise, e prima che aggiungesse qualcosa, riguardo alla favolosa scelta d'abito di Sayuri, questa fu portata via da Jess.

-Emh... Okay...-

C'era un complotto in atto o cosa?! Con un alzatina di spalle si rivolse ancora ad Alex.

-Oh! Vedo che hai già preso da bere... emh.. cosa sarebbe, in ogni caso?-

Chiese poi, avvicinandosi per guardare l'interno del bicchiere. Non capiva niente di bevande, a casa sua beveva solo succo di zucca e bevande gassose Babbane. Di quel genere non ne aveva mai viste. Nel frattempo la sala cominciava a riempirsi, e Tessa si divertì a guardare le ragazze in quei vestiti favolosi, rispecchiavano tutti chi li indossava.
 
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Serena Johnson
view post Posted on 3/7/2013, 09:46




Eccolo là, puntale come al solito, alla fine di ogni anno scolastico: il Ballo di Fine Anno. Sin da qualche settimana prima, in ogni angolo del Castello, si potevano udire studenti annunciare entusiasti l'arrivo del Ballo, e quasi sempre erano le ragazze. *Siamo sempre noi donne...* Pensò divertita Serena. Erano le donne ad avere più problemi di tutti quando doveva partecipare ad una festa o ad una cerimonia, no? I ragazzi subito si sistemavano, camicia e giacca, stop. Ma loro, le donne dovevano pensare al vestito, che doveva essere diverso da ragazza in ragazza, agli accessori come orecchini, collane e tanti altri gingilli che la Corvetta non sopportava. Ma non poteva certo presentarsi al Ballo in jeans e maglietta! O no? *No.* No, bene. Perciò, anche lei si dette da fare per trovare un vestito come si deve. Perché bisognava fare quel che facevano gli altri per essere considerati "normali", "alla moda"? Ricordava una frase che spesso aveva letto sui libri di scuola babbana: se si vuol figurare al mondo, convien che si faccia quel che fanno gli altri. Ed era vero! Se si voleva essere notati non si doveva creare delle proprie mode oppure presentarsi al Ballo di fine anno in jeans; si doveva seguire, appunto, le mode.
Stette in camera parecchio tempo, e si sistemò come meglio una tredicenne potesse fare. Un vestito blu, ovviamente, leggero, una pochette blu da stringere nella mano sinistra nei momenti di nervosismo, una collana a girocollo, un bracciale che infilò alla mano destra e dei semplici piccoli orecchini, i classici "punto luce", tutti accessori sbrilluccicanti. Non si sentiva a suo agio, ma in breve tempo ci fece l'abitudine. Si sistemò i capelli in una semplice acconciatura: a destra dietro l'orecchio, a sinistra scendevano davanti l'occhio castano sinistro. I capelli lisci facevano un bell'effetto sistemati così. Ora era pronta.
Uscì dalla Sala Comune e scese rapida le scale: era in leggero ritardo, ma quando attraversò il grande portone a doppia anta della Sala Grande rimase di stucco. Il soffitto incantato era stato sistemato con un cielo stellato e una bella luna piena. Sulle pareti, gli stendardi delle quattro Casate si esibivano in un turbinio vertiginoso di colori. I quattro tavoli caratteristici della Sala Grande erano statti sistemati ad angolo e formavano un quadrato: su di essi vi erano dolcezze e prelibatezze di ogni tipo.
*Ma mi sorprendo ancora alle meraviglie di Hogwarts?* Pensò divertita. Osservò la Sala: ovviamente i soliti "branchi" di amici ballavano al centro della Sala oppure chiacchierava allegramente in qualche angolo.
Adocchiò delle panche poste evidentemente apposta per gli studenti "soli" e si avviò lentamente verso di esse. Mentre camminava notò una ragazza sola, che doveva avere all'incirca la sua età. Era sola anche lei, perché non farsi compagnia? Compagnia... era trascorso un altro anno e Serena ancora non era riuscita a farsi degli amici come si deve. Sentiva il desiderio di compagnia e di amici intorno a lei, su cui sempre contare, sempre più forte. Aveva tredici anni, per Merlino! Ma si rassegnò anche quella volta. Ormai era arrivata alle panche. Si fermò accanto alla ragazzina, che indossava un abito bianco.

«Ciao!» esclamò sorridendo raggiante. «Disturbo? Posso sedermi qui?»
Attese la risposta della bionda, pensando che magari aveva risolto, magari aveva trovato una compagnia per quella serata.
anshKvsLe parti oscurate non esistono (questo però non vuol dire che non esiste la testa :P) perché ho sostituito tali accessori con altri.
9TFoqXd DQEGvzk ANeNEWZ
 
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Giuly :)
view post Posted on 3/7/2013, 13:26




Quella sera Kim era agitata.
Il ballo di fine anno! Il ballo di fine anno!
Nei giorni prima non si era molto preoccuptata però, tanto che era senza cavaliere.
Ok nessuno in particolare l'aveva invitata, ma lei non si era data da fare NÈ per trovare un cavaliere NÈ per trovare il vestito.
Dopotutto aveva dato per scontato di indossare quello blu, il suo preferito noncè il più elegante, il gioiello del suo armadio.
Diede un'ultimo sguardo all'abito rosso che aveva appoggiato sul letto: com'era bello...
Glielo aveva inviato mamma tramite gufo, pensando che se avesse voludo indossare un abito che mantenesse i colori della sua casata ne avrebbe avuto bisogno.
Era veramente bello, ma forse troppo lungo per Kim, che sarebbe di sicuro stata inpacciata.
Pensando che, almeno per quella sera, avrebbe abbandonato i colori rosso-oro prese l'abito blu dall'armadio e lo indossò.
Le era sempre stato veramente molto bene.
Kim sorrise guardandosi allo specchio, e iniziò a sisetmarsi i capelli.
Quando fu pronta indossò le scarpe ed uscì, corricchiando giu per le scale del dormitorio.
Ovviamente la sala grande era deserta, era sempre la solita ritardataria!
Raggiunse la Sala da Ballo, mentre la tensiona cresceva.
E adesso? Come avrebbe fatto senza un cavaliere?

*No problem* pensò *non sarò l'unica in tutta Hogwarts, e poi mi divertirò con le mie amiche*
Così fece il suo ingresso in Sala da Ballo, affollata si ma ancora non troppo.
Diede un'occhiata in giro fin che non vide due facce conosciute: Tessa e Alex, i ragazzi incontrati in Sala Grande.
Mentre si avvicinava a loro, notava sempre di più gli sguardi tra la tassina e il serpeverde, e cominciò a trovarsi in imbarazzo nel voler intromettersi.
Per fortuna non li aveva ancora raggiunti, che notò qualcun altro di conosciuto.
Era una ragazza con un bellissimo ed enorme abito rosso...Jess!! La sua compagna di stanza!
Stava chiacchierando con una ragazza dai tratti orientali, anche lei l'aveva conosciuta in sala grande...come si chiamava? Ah si Sayuri.

- Hey! - disse salutandole - ciao Sayuri ciao Jess! Ma...che bel vestito! - esclamò restando a bocca aperta davanti al vistoso abito della compagna di stanza.

Vestito:
Vestito Kim ballo

Scarpe:
pizap.com10.98960664588958021372853782287

Acconciatura (e vabbe non è la sua faccia ma è per dare un'idea, e ovviamente senza Velo XD)
pizap.com10.86532807862386111372853931325


Edited by Giuly :) - 3/7/2013, 21:36
 
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Alex Bragon Whyger
view post Posted on 3/7/2013, 13:34




Alex si era appena avvicinato quando arrivò Sayuri, una Corvonero che aveva conosciuto in uno dei primi giorni a Hogwarts. Indossava uno stupendo abito tradizionale, il Serpeverde lo aveva già visto indosso a degli amici di famiglia, una nobile coppia proveniente dal Giappone, con cui i suoi genitori erano in affari, sebbene il giovane mago non sapesse precisamente di che affari si trattassero. La ragazza salutò lui e Tessa, complimentandosi con entrambi per gli abiti che indossavano.

Buonasera Sayuri! Quello è un kimono, o sbaglio? Son davvero degli splendidi abiti.

Non fece in tempo a parlare che la ragazza con cui la Tassorosso stava parlando, prese la Corvonero facendole cenno di allontanarsi. Il Verde-Argento la guardò perplesso.

*Ho detto qualcosa di sbagliato? Magari vuole farsi un giro, vabbè*

Pensò prima di girarsi verso la Tassa che accennava al colore insolito della sua camicia prima di chiedergli che bibita stessa portando con sé.

Emh.. Sai che non lo so? Non ha un buon sapore però, dev’essere qualcosa di alcolico ed è anche abbastanza amaro, penso che cercherò qualcosa di più.. dolce. Comunque complimenti anche a te, stai benissimo.. Cioè ti dona, sei elegante insomma. Emh, vuoi qualcosa? Devo andare a cambiare bicchiere, quindi ..

Disse il ragazzo leggermente in imbarazzo non essendo abituato a far complimenti sinceri o a comportarsi in modo gentile (spontaneamente).

*Chiudi quella bocca, stai farfugliando come un ebete.*

Pensò il giovane mago mentre si guardava attorno: la sala cominciava a riempirsi e vi erano già i primi gruppetti di due o più persone che si divertivano danzando e qualche elemento sparso in attesa di compagnia.
 
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Melody Jackson
view post Posted on 3/7/2013, 14:39




Ballo di fine anno . Una frase composta da 4 parole . Mille emozioni .. forse . La corvonero che portava il nome di Melody era subito stata felice , non appena aveva ''appreso'' la notizia in sala grande . Però i giorni successivi erano stati occupati da un ansia e da un senso di vuoto 'Che mi metto ?' 'Con chi ci vado?' . Troppe domande , troppe per una ragazzina di quasi dodici anni . Ormai stava persino pensando di non andarci ( dove rimediava un vestito e un cavaliere ? ) quando aveva sentito spettegolare in sala grande delle ragazze , dicendo che non avevano neanche loro un accompagnatore . E poi , per quanto ricordasse Melody , sua sorella era andata ai balli di fine anno sempre single . E poi , come le era saltato in mente di mancare ? Avrebbero consegnato la coppa , e lei ci sarebbe andata ! Vestito o non vestito , cavaliere o non cavaliere ! Però dai , sotto sotto , l'aspetto esteriore a una cerimonia così importante andava curato , almeno un poco . Così la corvonero si era data da fare , e aveva rimediato un bel completo nero , elegante ma anche minuzioso . A lei piacevano i particolari , e quel vestito ne era munito ! Non era chissà cosa , ma Melody dentro di ''esso'' , si sentiva a suo agio . Il pomeriggio precedente alla festa , la corvonero era assalita dai dubbi degli ultimi momenti .

*E se faccio ridere ? E se il vestito mi sta largo ? E se non è adatto ?!*

Ma alla fine , era scoppiata a ridere per la sua ingenuità. Lei non doveva cambiare per nessuno , lei era lei . Certo , non poteva certo andarci in pigiama o iin pantofole , ma quel vestito sarebbe stato perfetto ( almeno per la corvetta ) e così aveva iniziato i preparativi. Una bella doccia fresca con tanto di shampoo al bambù , un pò di relax e qualche accessorio . E in poco più di un'oretta era già bell'è pronta . Aveva richiamato i colori nero e oro sui vari accessori . Orecchini tondi a luna bucata , una cintura nera con dei fiori dorati , e un piccolo dettaglio alla Melody , due braccialetti fini che facevano da ''confine'' a uno più grosso , che andava out , con delle decorazioni floreali o comunque dei motivi verdi . Le scarpe erano col tacco , Melody deglutì riluttante prima di metterle . ma sapeva che sua madre ci teneva , le aveva confezionate la nonna apposto per lei . Infine , una piccola borsetta sempre nera e d'oro .
Melody andò in bagno , guardandosi allo specchio . Si diede una veloce sistemata ai capelli , e , sorridente , uscì senza proferire parola dalla stanza .

La sala grande era addobbata magnificamente , c'erano già delle persone che stavano iniziando già a prendere posto o a conoscersi . Lo sguardo della corvonero era spaesato , non riconosceva nessuno ! Con un soriso un pò imbarazzato si congedò dal portone principale per fiondarsi su un banchetto , dove versò in un bicchiere una bibita rosso fuoco . Afferrata una cannuccia con i ghirigori , come la chiamava lei , Melody si diresse con il bicchiere gelido in mano alla ricerca di un posto comodo . Le risaltò allo sguardo una ragazza con il kimono affiancata da una con un bellissimo vestito rosso . Quella dai tratti orientali l'aveva già vista in sala grande , durante quel vasto pranzo in compagnia . Si avvicinò alle due , sorridente . Nel tragitto incontrò gli occhi di Alex , il serpeverde con il quale si era fatto una bella nuotata nel lago, che parlava con Tessa , una simpatica tassina allegra. Entrambi avevano partecipato a quel pranzo rammentato prima , ma Melody aveva rincontrato le figure giorni dopo . Li salutò con un cenno della mano . Non si avvicinò , perchè non voleva disturbarli ... Si avvicinò invece verso le due figure che si trovavano poco distante dai due ragazzi .


Ciao !

Disse , per richiamare la sua presenza . Non voleva tuttavia essere scortese , quindi se non lavolevano , se ne sarebbe andata .

Scusate l'intromissione .. Ma i vostri abiti sono magnetici ! I miei complimenti !

Esclamò , rivolta alle ragazze , una con il vestito rosso , l'altra con il kimono.

Io sono Melody , anche se potete chiamarmi Mel .. e' più semplice. Scusate .. se volete me ne vado !

Esclamò a testa bassa , riconoscendo solo in quel momento Sayuri , un'altra ragazza che aveva partecipato all'enorme pranzo.



Edited by Melody Jackson - 3/7/2013, 18:35
 
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Evelyn Bellard
view post Posted on 3/7/2013, 17:25




Un altro ballo. Un altro tentativo che sicuramente sarebbe finito male. Quella volta avevo deciso di non trattenermi neanche: avrei fatto presenza e me ne sarei andata in giardino probabilmente, a fare due passi sotto la chiara luce della luna. Già, così sarebbe finita la serata. Per questo non mi ero neanche impegnata a cercare un abito. *Tanto non l'avresti fatto lo stesso...* pensai infilandomi la larga felpa rossa, comoda ed estiva che avevo ricevuto per il compleanno qualche anno fa. I capelli erano ancora semi bagnati: avevo fatto la doccia, ma non in occasione della grande serata che tutti aspettavano. Una banale doccia. E come in ogni doccia estiva non mi ero asciugata i capelli, ma non era un problema. Pensai a tutte le belle ragazze che ci sarebbero state, ai loro splendidi vestiti eleganti e mi venne quasi da sorridere pensando al tempo che avrebbero impiegato per prepararsi. Avrei anche potuto provare a mettermi un filo di trucco, ma tanto sarebbe stato inutile. Comunque non ne possedevo. Fu giusto cinque minuti prima dell'inizio del ballo che scesi dal letto per infilarmi le scarpe. Rosse, come la felpa. Chissà per quale motivo i miei genitori mi regalavano sempre abiti rossi. Erano vistosi, attiravano l'attenzione... Non erano esattamente nel mio stile. Però erano comunque azzeccati: la comodità prima dell'estetica. Così scesi rapida le scale che mi avrebbero portata alla famigerata Sala da Ballo, sicuramente addobbata a dovere. Raggiunta la porta chiusi gli occhi un istante, presi un respiro ed entrai. Come previsto la sala non era ancora affollatissima, ma iniziavano già a formarsi gruppetti di ragazze e ragazzi - soprattutto femmine - che già avevano iniziato a dialogare e a complimentarsi l'una con l'altra. Era l'unica cosa che mi piaceva dei balli, vedere studenti di ogni casata stringere amicizie che magari sarebbero durate per sempre. Ed era anche la cosa che odiavo di più, vista la mia incapacità di stare a una conversazione. Scorrendo lo sguardo per tutta la sala, notai infine una ragazza, solitaria, seppure elegante come delle altre. Indossava un abito giallo canarino, vistoso, certo, ma non esagerato. Per un istante mi vidi alla festa a casa di Nathan Scott, dalla quale ero scappata dopo poco, sola come lei. Mi sentivo fuori posto quel giorno e promisi a me stessa che non avrei mai più sperato in serate con troppi presenti, poichè si sarebbero concluse esattamente allo stesso modo. E infatti avevo mantenuto la promessa. Eppure quella ragazza aveva qualcosa... Sembrava volersi nascondere, ma il suo abito diceva il contrario. Sembrava timida, ma in quel caso il suo vestito non rispecchiava affatto la sua personalità. Senza ulteriori indugi, decisi di passare ai fatti. Chissà, magari avevo sottovalutato l'opportunità di fare conoscenza con qualcuno. Mi avvicinai al muro a cui era appoggiata con passo veloce: non volevo essere fermata, nè tantomeno rimanere a lungo al centro della sala. La raggiunsi e mi appoggiai accanto a lei. Ora dovevo solo dire qualcosa, qualunque cosa...
- Hey... -
*Puoi fare di meglio, dai, non è neanche una parola!!*
- Ehm... Sono Evelyn, piacere di conoscerti... -
Dissi infise tendendo la mano alla ragazza-canarino. La guardai in faccia, curiosa di scoprirla, di sapere che tipo era. Magari eravamo affini, magari no. Magari se ne sarebbe andata, o avrebbe attaccato bottone con me. Poteva rivelarsi loquace, in fondo, poteva anche essere una chiacchierona. Attesi una sua risposta, restando tuttavia convinta della mia opinione che io e i balli non eravamo fatti per andare d'accordo.

 
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TessaVanVliet
view post Posted on 3/7/2013, 18:32




Molte delle ragazze che conosceva fecero il loro ingresso. Kim, con un bellissimo abito blu, e Melody con uno nero, ma altrettanto bello. Tessa si sentiva sciocca, il suo era alquanto più infantile. Alex nel frattempo farfugliò qualcosa sulla sua bevanda.

-Oh.. si, grazie, sei molto gentile Alex!-

Aspettò che Alex si allontanasse, per guardarsi meglio in giro. Notò il gruppetto che stava formandosi, "creato" da Jess, la ragazza con il meraviglioso vestito rosso. Le stava d'incanto. E intorno c'erano le altre ragazze, Sayuri, Mel, Kim... Sembravano tutte principesse!
Sorrise a quel pensiero, e si rigirò facendo qualche passo. Appoggiate al muro c'erano due ragazze, una con un vestito giallo canarino, che spiccava tra la sala. Era carinissima. E accanto c'era una ragazza in tuta rossa. Sorrise di quella bizzarra scelta d'abiti. Amava la comodità, e quella ragazza non era da meno. Decise di avvicinarsi, restare in piedi, ferma, non era un toccasana per i suoi piedi. Tanto valeva sgranchirli un po' e conoscere altra gente.


-Buonasera! Sono Tessa, piacere!-

Le presentazioni prima di tutto, non poteva di certo correre li, esclamare "adoro la tua scelta d'abito" e fuggire via come un troll imbarazzato. Perché.. i troll si imbarazzano?! Ok, no, non erano di certo domande che poteva porsi, all'inizio di un discorso con altre persone.

-Bellissima scelta d'abito, adoro il giallo, e anche tu! Direi che se non avessi trovato questo...- disse indicandosi il vestito che portava. -Avrei optato anchio, come te. Adoro il tuo buongusto e la comodità!-

Rivolse un gran sorriso alle due. Ok, la parola "Adoro" sarebbe stata cancellata dal suo dizionario. Erano forse le scarpe, un po' alte per il suoi gusti, a farla delirare? Girò la testa e vide Mel su tacchi molto alti. Sapeva portarli proprio bene. Ok, no, a confronto le sue scarpe non erano niente. Era l'imbarazzo, il solito che arrivava ogni qual volta che doveva indossare qualcosa di carino e femminile (?). Ovvero alle feste. Amava il concetto Festa= Persone, ma era la regola "vestirsi formale" che non le piaceva. Se fosse stata a casa sua, tutto ciò, sarebbe scesa in pigiama!
 
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75 replies since 2/7/2013, 17:41   2386 views
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