~ Sing it for the world, Sirius

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Evelyn Bellard
view post Posted on 20/7/2013, 11:04





Ops, perdonami...
Il corridoio era praticamente vuoto, era un orario strano per essere nel castello con la bella giornata che c'era fuori, eppure ero riuscita a scontrarmi con qualcuno, probabilmente l'unica persona nel raggio di 200 metri. Mi guardavo i piedi camminando svelta, non che avessi fretta, anzi, era estate e avevo il pomeriggio libero, ma era come se avesi dormito per te mesi e avessi talmente tante energie da non riuscire a trattenerle. Dovevo tenermi occupata con qualcosa, quindi avevo deciso di fare un po' di esercizio. Non fisico, magico, e avevo deciso di andare nel Bagno dei Prefetti a farlo. Era un luogo tranquillo - non che il resto del piano fosse agitato - ed era il posto dove avevo svolto l'ultimo mio apprendimento personale, l'incantesimo Orbus. La fase principale del Torneo 1+1 dei duellanti sarebbe iniziata a breve e dovevo prepararmi bene per non deludere la mia compagna, Caroline. Mi fermai di colpo. L'unico suono, quello dei miei passi, cessò e tutto cadde in un silenzio pesante. Mi girai e vidi che il ragazzo che avevo scontrato, che neanche avevo guardato in faccia, era scomparso. Ero sola. Forse per la prima volta ero sola al centro di un corridoio.

Uo...
Dissi piano allo scopo di non sentire alcuna risposta. Il mio semi-sussurro risuonò come un urlo tra le mura che lo rimandarono indietro. *Uo, uo, uo, uo...* L'eco cessò e ci fu di nuovo silenzio. Aprii le braccia e iniziai a girare su me stessa guardando il soffitto finchè non iniziò a girarmi la testa, quindi mi fermai.

Sing it for the boys, sing it for the girls
Every time that you lose it, sing it for the world...

Mi ero dimenticata dove stavo andando e avevo iniziato a cantare, tanto nessuno poteva sentirmi. E anche se non conoscevo le parole a memoria un po' improvvisai, un po' sparai a caso privando il testo del suo senso logico. Tanto io lo ricordavo il senso logico di quella canzone e mi piaceva il suo messaggio.

Sing it from the heart, sing it 'til you're nuts
Sing it out for the ones that'll hate your guts!

 
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view post Posted on 21/7/2013, 12:15
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Voci, suoni, parole e motivetti. Cosa diavolo stava avvenendo in quel corridoio al quinto piano?
Sirius White era instancabile. Nemmeno le vacanze estive a scuola e lezioni ormai ultimati eran riuscite a fargli accantonare la scarlatta spilla da caposcuola e con essa la responsabilità e la ferrea pretesa di rispetto delle regole che sempre lo avevano contraddistinto. Si muoveva a passi svelti lungo il corridoio del piano lavorando freneticamente già alla punizione che avrebbe inferto all'ignobile trasgressore. Faceva parte del suo essere e il sole, le vacanze, non avevano l'attrattiva della punizione, di quel senso di potere che solo un vigilante, un pedante guardiano delle regole poteva provare.
Povero malcapitato! Egli certo non si attendeva che una furia in divisa estiva sbucasse dal lato opposto del corridoio e iniziasse a inveire contro il suo allegro canticchiare. Inoltre quella strana danza che lo faceva girare in tondo non aveva fatto altro che innervosirlo maggiormente. I lunghi capelli del caposcuola gli incorniciavano il volto contratto, gli occhi ridotti in fessure mentre nell'atto dell'avvicinamento cercavano di mettere a fuoco i dettagli e così identificare il trasgressore. Da lontano infatti, sebbene la voce avesse già dovuto far crescere il lui il sospetto del familiare, non era riuscito a riconoscere l'ignare vittima, la stessa che solo poco passi separavano dalla sua ira.
Quanto doveva essere pesante! Santi Numi, era estate!
Si riscoró come folgorato da quella realizzazione. Mutò propositi specie avvenendosi dell'identità del vandalo, la sua prefetta Evelyn Bellard.
- Evelyn....-
esordí richiamando l'attenzione della fanciulla.
- Quando dicono che impegnare la mente in tempo di ozio é impresa ardua, non scherzano allora!! A cosa tutta questa ilarità? Una buona nuova? Un successo scolastico? -
Era curioso o forse in cerca di un impegno temporaneo. Dopotutto la scuola era finita. Cos'altro aveva da fare?
Sorrise sinceramente ricomponendo la mimica del suo volto in uno sguardo tutt'altro che aggressivo o riprensivo. Avrebbe chiacchierato con la sua prefetta. L'istinto gli diceva che sarebbe stato proficuo ed interessante.

 
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Evelyn Bellard
view post Posted on 21/7/2013, 18:22





Sing it for the deaf, sing it for...
Oh, mamma. C'era qualcuno. La sua voce era familiare, troppo familiare. Seppi chi era anche prima di girarmi per salutarlo, paonazza in volto. La situazione non mi piaceva, Sirius sapeva essere davvero severo, l'avevo imparato a mie spese, e cantare a squarcia gola in un corridoio non era esattamente la sua idea di 'rispetto per le regole'. Per alcuni istanti lo fissai, in un espressione mista di imbarazzo e paura, ma mi rilassai dopo poco, notando che non sembrava intenzionato a farmi una ramanzina. L'estate aveva effetto anche su di lui! Sorrisi al caposcuola che tanto mi aveva aiutata a crescere. Già, perchè esattamente un anno prima nella stessa situazione mi sarei trovata tesa e imbambolata, adesso ero decisamente più tranquilla e a mio agio.

Oh, ciao, Sirius! Perdonami, non sapevo fossi qui...

Lo guardai, accennando una risata mentre parlava di nuovo, per poi rispondergli serenamente.

Beh, niente di particolare per la verità... Ho semplicemente ritrovato quella spensieratezza che avevo perso durante l'anno, dopo tutto quello che è successo...

Meglio non ricordare. Sicuramente aveva capito, chiunque avrebbe capito. Tutte quelle vittime, tutta quella distruzione... Impossibile dimenticare, ma ormai era finita. Almeno per il momento, anche se il responsabile non era morto. Ma non era il momento di pensarci, ero appena riuscita a mettere da parte quelle brutte faccende, non volevo caderci un'altra volta.

Questi momenti di relax sono pochi ormai, meglio goderseli, no?

Era da tempo che non facevo due chiacchiere con Sirius. Tanto tempo, e quella si presentava come un'occasione perfetta. Dopotutto non avevo niente da fare, sicuramente sarebbe stato più proficuo parlare con il Caposcuola che cantare. Incontro interessante. Sorrisi compiaciuta avvicinandomi di qualche passo al mio nuovo interlocutore.

 
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view post Posted on 22/7/2013, 18:38
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Le ultime parole gli schiacciarono il petto quasi fosse stati pesanti macigni. Benché infatti gli abitanti del castello mostrassero ogni giorno la falsa sensazione di non ricordare, in ciascuno loro viveva il ricordo dei tempi passati, dei morti e della lotta che aveva visto impegnati i giovani maghi in difesa della scuola.
Il sorriso del caposcuola parve per qualche secondo ritrarsi in accordo alla gravità di quelle allusioni che certo non potevano passare incompresi ma la gioia della prefetta Grifondoro fu tanto trascinante da far rinascere il lui una piccola traccia di serenità latente. Le sorrise nuovamente mentre iniziava a discorrere cortesemente.
- C'è tempo e tempo, hai ragione. Tempo per la serietà, tempo per gli impegni e tempo per il relax e il divertimento. É estate no? Concordo in pieno. Bisogna godere di questi momenti di quiete! Sono fin troppo rari! -
L'aveva detto cercando di mostrarsi il più convinto possibile. Erano tempi oscuri e matti. Il pericolo tramava nell'ombra e Sirius lo sapeva. La cruda verità, purtroppo, era che di quiete non ne aveva affatto. Lo dimostrava la runa che aveva nella tasca,
così quel senso immutabile di irrequietezza che lo spingeva a perdere il largo alla volta di lidi sconosciuti. Era il richiamo alla lotta, quella più cruenta, contro un dio fin troppo maligno che rivoleva indietro i doni concessi ai figli.
-Ti va di passeggiare ? -
Si trovó ad aggiungere come a voler con il movimento scrollarsi di dosso quegli assurdi pensieri.
- Temo che la calura sia insopportabile sopratutto a fermarsi in un corridoio di questo piano. L'inattività uccide! -
Mosse qualche passo convinto che la giovane lo avrebbe assecondato.

 
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Evelyn Bellard
view post Posted on 26/7/2013, 12:48




Il volto del caposcuola si incupì, probabilmente a causa degli avvenimenti cui le mie parole lo avevano indotto a pensare. Fortunatamente fu solo un istante, Sirius si scosse e rispose alla mia affermazione, concordando con quanto detto. La quiete era decisamente troppo rara, il relax ancora di più, visti i tempi che correvano. Mi presi un secondo di silenzio, convinta che il caposcuola avrebbe parlato di nuovo, cosa che di fatto avvenne.

Certo, perchè no?
Non era una cattiva idea quella di fare due passi, l'aria che le giravolte su me stessa avevano mosso mi aveva rinfrescata, ma era durato davvero poco: un po' di movimento non guasta mai, dopotutto. Mossi i primi passi, assecondando Sirius.

Già, ora che le lezioni sono terminate è bene trovare un modo per impiegare il tempo: personalmente credo che la noia e l'essere totalmente privi di impegni e di pensieri portino a notare maggiormente la temperatura elevata di questi giorni... Impiegando le energie per fare qualcosa, qualunque cosa, la mente distoglie l'attenzione dalla calura, che quindi diventa molto più sopportabile.
Guardai il caposcuola, domandandomi se il mio ragionamento fosse comprensibile. Non era complicato, ma le mie capacità di esposizione non erano molto sviluppate.

Per ammazzare il tempo ho iniziato ad andare spesso in biblioteca, sai? Continuo gli studi da sola, mi esercito... Per esempio, qualche giorno fa ho scoperto un incantesimo molto potente, ma non troppo complesso, sicuramente lo conosci, si tratta dell'Orbus.
La verità era che mi sarebbe piaciuto molto aver imparato l'Orbus al solo scopo di ammazzare il tempo, ma purtroppo non era andata proprio così... Preferii non approfondire troppo l'argomento per il momento, non volevo vantarmi, nè tantomeno sollevare nuovamente l'argomento che entrambi avevamo cercato di evitare pur sapendo che era esattamente la cosa a cui l'altro stava pensando.

 
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view post Posted on 9/9/2013, 11:16
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Il caposcuola Grifondoro ascoltó in religioso silenzio ciascuna delle sue parole senza mai distogliere l'attenzione. C'era qualcosa di più in quello che la giovane prefetta diceva, qualcosa di più dello semplice spirito di apprendimento, del desiderio di conoscere, un potenziale inespresso che doveva trovare solo la giusta valvola di sfogo per potersi appalesare. E di questo Sirius White ne era cosciente. Il suo spirito di osservazione non aveva mai fallito in tali circostanze. Si incamminò lungo il corridoio seguito dalla vivace e acuta interlocutrice proferendo parola allorquando ella ebbe terminato il suo discorso.

- Interessante. Ne ho appresi molti di incantesimi in questo modo. Spesso e volentieri ho ascoltato giovani studenti lamentarsi del proprio arsenale magico denunciando la penuria di incantesimi di loro conoscenza, millantando una educazione troppo scarna nella pratica ed eccessiva nella teoria ma senza comprendere che é in loro potere far crescere il seme che la scuola ha il compito di piantare. Vedi.... -

disse rivolgendole uno sguardo mentre rallentava il passo sicché i due fossero di fianco.

- quello che penso é che non conta cosa abbiamo. Quello che conta per davvero é cosa siamo in grado di fare con quello di cui disponiamo. E tu ? -

domandó allungando volutamente il quesito per conferirgli particolare enfasi.

- E tu cosa pensi di farne di un incanto così potente come l'Orbus ? -

 
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Evelyn Bellard
view post Posted on 14/10/2013, 17:13




Raggiunsi il Caposcuola, affiancandolo definitivamente. Ascoltai silenziosamente ogni parola che aveva da dire, quasi affascinata dai suoi pensieri. Era davvero brillante, l'avevo sempre pensato, ma ora ne avevo la conferma. Ed aveva chiaramente ragione, a mio parere. Di certo non sono il Wingardium Leviosa o il Flipendo che rendono un mago potente, sta agli studenti decidere se e in che modo approfondire le basi gettate dalla preparazione scolastica. E poi, senza la volontà di imparare e l'impegno, le lezioni risultavano noiose, oltre che inutili. Annuii dimostrando il mio accordo, mentre si girava verso di me, rallentando il passo. "Quello che conta davvero è cosa siamo in grado di fare con quello di cui disponiamo."

Verissimo... Ancora di più conta come scegliamo di adoperare le nostre conoscenze. Sia nel senso dello sviluppo personale che nella scelta di vita. Si può essere potentissimi maghi, conoscere migliaia di incantesimi e sfruttarli a favore del bene, del male, o tenerli per sé per pigrizia o paura.
Mi rendevo conto che la mia risposta non aveva molto a che fare con quello che aveva detto lui, ma avevo seguito un filo nella mia testa che mi aveva condotto a ciò che avevo miseramente cercato di spiegare. Un grande mago non è necessariamente un mago potente, viceversa un mago potente non è necessariamente grande. Ma l'oggetto del discorso era l'Orbus, non volevo sviare troppo. Anche se, dovendo rispondere in tutta sincerità alla domanda di Sirius, si ricollegava al solito argomento che aggiravamo sin dall'inizio.

Potrei dirti che è semplice cultura personale, che avevo bisogno di fare qualcosa, ma sarebbe una palese bugia, ahimè.

Feci una pausa, incapace di trovare le parole adatte per descrivere i veri motivi. Eppure lui sapeva già, non era stupido, aveva già capito tutto. Per quello, forse mi aveva posto quella domanda. Ebbene, non l'avrei deluso.

La verità è che mi sembra sempre che nessuno sia al sicuro. Nemmeno qui, nemmeno adesso. Ho la sensazione che possano spuntare mostri dietro l'angolo da un momento all'altro, e non voglio che mi trovino impreparata. Non possono averla vinta, Sirius... Non lo permetterò.

Troppi undicenni erano morti, quell'anno. Gli altri erano cresciuti troppo in fretta. Io stessa avevo assistito alla morte di un Auror, forse il migliore della sua squadra, che niente aveva potuto contro la brutalità di quegli esseri. E quel giorno sì che ero impreparata. Da quel giorno avevo una nuova determinazione, quasi un odio che non avevo mai provato. Non l'odio di una bambina che si arrabbia perché l'insegnante ha dato la parola a qualcun altro, o perchè la squadra di Quidditch ha perso una partita. Era un sentimento diverso, più profondo, radicale. Non sarebbe passato nel giro di pochi minuti, se non avessi fatto qualcosa. E l'unica cosa che potevo fare al momento era accrescere le mie conoscenze, la mia consapevolezza e la mia forza, in vista di un futuro scontro che, nonostante tutto, temevo sarebbe arrivato.

 
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view post Posted on 14/11/2013, 19:18
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* E nessuno era al sicuro infatti *
Il caposcuola annuiva con palese convinzione. In effetti benché Evelyn ancora non intuisse il reale stato delle cose pareva già su quella strada che Sirius era in procinto di mostrarle.
- Questa é una verità che non può essere celata e guai se lo fosse. Il pericolo é presente, costantemente celato e pronto a manifestarsi in chissà quale assurda forma. Chi si ostina a credere il contrario é solo un folle. Il rischio, Evelyn sta nell'ammetterlo troppo tardi. Ma é inutile se in quel frangente la nostra vita sta per scivolarci di mano, non trovi? -
Era una domanda retorica, chiaramente retorica stando a quanto Evelyn aveva appena detto.
- Sei la migliore Grifondoro che la nostra casata ha avuto l'onore di ospitare e sono felice di appurare che non lasci incoltivato lo studio ma ti impegni affinché la mera teoria si tramuti nell'arma pratica che fa la differenza tra la vita e la morte, tutti i nostri giorni. Non viviamo in tempi facili. Siamo minacciati e non possiamo permetterci di essere impreparati, non per noi, la morte sopraggiunge per tutti prima o poi ma per le persone che amiamo e per un'ideale nel quale crediamo. Credimi, questa é l'incentivo più grande che abbiamo -
Si era lasciato trascinare in quel discorso facendo intendere chiaramente quanto tenesse a quella cosa. Continuava a passeggiare mettendo avanti un piede dopo l'altro seguito dalla concasata ma aveva già preso la sua decisione.
- Vorrei mostrarti qualcosa Evelyn se me lo permetti, qualcosa che potrebbe dare un senso a tutto quello che ci siamo detti oggi. Non aggiungo altro ma se tutto quello che hai detto é il vero ti vedrò aspettarmi stasera alle 20:00 al quarto piano. Mi troverai dinanzi all'arazzo di Barnaba il babbeo . Ora scappo. Mi aspettano compiti e impegni. É stato bello parlare con te. Spero di vederti più tardi dove sai -

 
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