Relax pomeridiano

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view post Posted on 31/7/2013, 10:57

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Grifondoro
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Estate.
Sole, mare, caldo tremendo.
A chi non piacerebbe trascorrere del tempo con i propri amici a divertirsi nel parco, magari all'ombra di una maestosa quercia?
Risposta: a Will.
E non perchè non ne avesse voglia oppure perchè non volesse trascorrere del tempo con i suoi compagni, ma per il caldo soffocante. L'afa faceva da padrona durante quel pomeriggio e aveva fatto sì che Will desistesse dall'andare a fare una rilassante passeggiata in giardino. Dopo il pranzo andò in Sala Comune e decise di trascorrere il suo tempo tranquillamente sul comodo letto a baldacchino della sua camera nel dormitorio di Grifondoro, alternando al sonnecchiare qualche chiacchiera con i suoi compagni di stanza.
Ma non era fatto per starsene con le mani in mano. Dopo una rapida doccia rinfrescante, decise di scendere dalla torre per fare un giro della scuola, evitando accuratamente il giardino perchè non avrebbe sopportato le alte temperature quel giorno.
Era tanto che non gironzolava per i corridoi solo per il gusto di farlo, non ne aveva avuto tempo a causa delle troppe lezioni e dell'enorme mole di compiti da svolgere. Ma le vacanze estive erano iniziate da un po' e le lezioni sospese...poteva concedersi il lusso di oziare.
Le gambe si muovevano da sole, conducendolo chissà dove. Dopo oltre mezz'ora di cammino, durante la quale era anche riuscito a scampare a Pix e alle sue solite strambe manie, decise di fare una sosta.
Il corridoio del quarto piano era completamente deserto. La visione del giardino pieno di studenti fece sì che per un attimo pensasse che fosse l'unico a non essere fuori a ridere e scherzare con i propri amici. Si ricordò che loro in quel momento erano in Sala Comune, e, leggermente più rilassato, si lasciò cadere per terra, appoggiando la schiena al freddo muro. Chiuse gli occhi e prese a fischiettare un motivetto.
Davvero rilassante.

 
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celeste kane
view post Posted on 1/8/2013, 10:12




O quella era la giornata più calda e afosa dell'anno, o Celeste aveva il termometro interno incriccato. L'afa era spaventosa, gli alberi immobili ed il sole bruciava così tanto che si maledisse mentalmente per esere uscita in giardino per cinque minuti.
*Ma cos'hai nella testa Kane? Segatura? Quella di certo non suda!*
Accaldata e sudata corse giù nei soterranei, entrò in sala comune e proseguì verso il suo dormitorio. Fortunatamente era sgombro. Senza attendere oltre si sfilò la divisa e tutto ciò che c'era sotto, si fiondò in bagno sotto la doccia e aprì l'acqua. Il getto ghiacciato sembrava bollente, per i primi due secondi, poi man mano che la sua temperatura corporea scendeva, riuscì finalmente a godersi il fresco. Poco dopo dovette modulare un pò la temperatura, altrimenti sarebbe morta di infarto, ma comunque se non altro adesso, stava decisamente meglio! Uscì a piedi scalzi, ringraziando mentalmente la frecura del paviento di pietra, mentre faceva i pochi pasi che la separavano da accappatoio e asciugamano. Una vigorosa strofinata al corpo, ed era ascitta. Non aveva lezioni, ormai erano finite, e così non aveva l'obbligo di mettere nessuna divisa.
*Niente di lungo e nero!*
Optò per un paio di pantaloncini corti neri, e una cannottiera chiara, ai piedi le sue inseparabili tennis.
*E ora, pensiamo ai capelli!*
Li strofinò ben bene per levare l'acqua in eccesso, ma non li avrebbe asciugati; dopo averli pettinati, li fermò in una coda alta, non poteva sopportare nessun getto caldo addosso, e poi le avrebbero mantenuto la mente al fresco. Tornò in camera, dove , sembrava che fosse passato un uragano. I suoi vestiti erano sparsi ovunque, possibile che avese avuto tutta quella fretta? Evidentemente si. Rimesso tutto in ordine, decise di fare una capatina in biblioteca, di solito non era mai troppo caldo, e un buon libro, l'avrebbe aiutata a passare indenne il pomeriggio.
Arrivata al quarto piano, si infilò nel corridoio, quando ad un certo punto notò un ragazzo seduto a terra.
*Che stia male?*
Si avicinò fin quando non ce l'aveva davanti, e l'osservò per bene, voleva sincerarsi delle sue condizioni. Probabilmente l'avrebbe presa per una pazza psicolabile, e non si sarebbe nemmeno sognato di averci preso se quella fosse stata la sua diagnosi, poichè lei era veramente una folle! Non sembrava affatto stese male, ma continuò comunque ad osservarlo, probabilmente lui l'avrebbe mandata a quel paese, eppure era un viso familiare... Possibile?
 
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view post Posted on 1/8/2013, 10:43

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La melodia fischiettata risuonava per tutto il corridoio, colpa dell'eco probabilmente. Si trattava di una canzoncina che sua madre gli cantava sempre quando era piccolo prima di dormire, ma non ricordando le parole si limitava a riprodurre solamente il suono, mantenendo gli occhi chiusi, come se si stesse preparando ad andare davvero a letto. Davvero un ottimo modo per rilassarsi ed estraniarsi dal mondo.
Rimase così per quelle che a lui parvero ore, fin quando non sentì i muscoli delle gambe intorpidirsi. Forse era ora di alzarsi e fare un altro giretto per il castello. Schiuse leggermente gli occhi indirizzando lo sguardo verso il basso a cercare il quadrante dell'orologio, in modo da accertarsi dell'orario e decidere cosa fare.
Solo mezz'ora era passata dal suo arrivo?
*Strano* si trovò a pensare.
Sollevo lo sguardo dal quadrante dell'orologio e fu allora che prese il più grosso spavento della sua vita.
Un paio di occhi di un bellissimo blu intenso lo fissavano insistentemente dall'alto. Una ragazza con i capelli quasi biondi stava ferma di fronte a lui e lo guardava con attenzione e curiosità. Istintivamente balzò all'indietro portandosi una mano al cuore e sbattendo la testa contro il muro.
Che dolore!
Prese a massaggiarsi la nuca mentre con una mano, mentre l'altra rimaneva sul cuore. Ora sì che sembrava un pazzo.
*Un'altra figuraccia, evvai!*
Tolse la mano destra dal cuore ma mantenne la sinistra sulla testa. Poi parlò, rivolto alla ragazza:

Per la barba di Merlino, mi hai fatto prendere un bello spavento! Non mi ero proprio accorto che ci fosse qualcuno qui, non ti ho nemmeno sentita arrivare.
Piegò le gambe e aiutandosi con le braccia si mise in piedi, posizionandosi proprio di fronte alla giovane. L'aveva già vista da qualche parte ma non ricordava dove.
Dovrai risarcirmi, sai.
aggiunse con una nota di scherzo nella voce. Che sarebbe finalmente riuscito a passare il pomeriggio in compagnia di qualcuno senza annoiarsi?

 
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celeste kane
view post Posted on 1/8/2013, 11:12




Il tutto si svolse in pochi istanti. Smise di fischiare, aprì gli occhi, la vide e... battè la testa mentre una mano si posizionava sul cuore, e l'altra dietro la nuca.
*Mmh, non male come reazione!*
Non riuscì a trattenersi, e iniziò a ridacchiare come una scolaretta alle prime armi, era davvero buffa la sua espressione.

In realtà dovresti ringraziarmi... Se fossi morto o svenuto, almeno qualcuno avrebbe potuto dare l'allarme!
E continuò a ridere, stavolta di gusto, un pò per le sue parole, un pò perchè quel ragazzo era davvero fuori dal comune. Quale essere maschile avrebbe confidato ad una donna di averlo spaventato? Evidentemento gli aveva fatto davvero perdere dieci anni di vita!
Risarcirti?
Inarcò brevemente un sopracciglio, e a stento riuscì a contenere una risata, non voleva essere antipatica, e magari avrebbe potuto conoscere meglio quel viso che da qualche parte aveva già visto. Così gli sorrise, e gli tese una mano.
Celeste Kane al suo servizio. Cosa posso fare per lei padrone?
Sperò che le sue parole scherzose facessero passare lo spavento al ragazzo, e magari generassero una risata su quel bel faccino. Effettivamente, ora che ci guardava meglio, aveva dei lineamenti molto fini, un bel nasino e due occhi interessanti, inoltre sembrava essere provvisto di umorismo, dote che Celeste ricercava in tutti, ma che purtroppo in pochi possedevano. Era quasi sfiancante trovare qualcuno con cui farsi due sane risate, certo i tempi non erano dei migliori, ma già che la vita è breve, se in più uno se la passa col muso lungo... Che divertimento c'è?
Rivolse uno dei suoi più bei sorrisi al ragazzo, mentre aspettava che si riprendesse...
 
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view post Posted on 1/8/2013, 14:58

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Osservò la ragazza ridere di gusto. Era evidentemente divertita dalla situazione e dovette ammettere che un po' lo era anche lui. Era dovuto sembrare molto goffo con quella sua reazione, ma quella ragazza l'aveva portato davvero a un passo dall'infarto.
Una volta in piedi smise di massaggiarsi la nuca e ascoltò le parole della giovane.

In realtà dovresti ringraziarmi... Se fossi morto o svenuto, almeno qualcuno avrebbe potuto dare l'allarme!
Davvero aveva creduto che si stesse male? Di tutta risposta disse:
Dai, non credo di avere la faccia di uno che è ad un passo dalla morte...giusto?
si affrettò ad aggiungere, toccandosi il viso alla ricerca di qualsiasi cosa gli potesse suggerire che quanto appena detto avrebbe potuto essere smentito.
La giovane si presentò, tendendogli la mano. La sua presentazione lo fece ridere. Sembrava decisamente simpatica la ragazza. Afferrò la sua mano e in risposta le disse:

Le dirò cosa non deve fare, signorina: attentare alla mia vita.
Ora che si era ripreso dallo spavento aveva la possibilità di guardarla meglio. Gli occhi l'avevano colpito appena visti, erano davvero bellissimi. Non aveva mai visto occhi così belli, di un blu così intenso che sembrava di guardare dentro due specchi d'acqua.
Lo sguardo si spostò sul sorriso che si era fatto largo sul viso di Celeste. Sorrise di tutta risposta, aggiungendo:

Oh, mi chiamo Will, Will Jordan.
Solo in quel momento parve accorgersi che continuava a stringere la mano della ragazza. Ormai le presentazioni erano state fatte, cosa diavolo continuava a tenerle la mano?
Con un gesto imbarazzato, ma non per questo non delicato, lasciò la mano della giovane. La fissò, sorridendo, ancora per un po' e poi disse:

Comunque ci terrei a precisare che di solito non sono così imbranato, eh. Certo, un po' lo sono, ma non di questa maniera. Mi piacerebbe che tu pensassi che questo è un caso isolato.
*Anche perchè ci tengo a non fare brutta figura con te* pensò.
Si assicurò che la sua voce suonasse il più convincente possibile, continuando a sorridere genuinamente in direzione della ragazza.
Celeste l'aveva colpito, non sapeva il perchè ma l'aveva colpito. Non vedeva l'ora di conoscere meglio quella ragazza.

 
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celeste kane
view post Posted on 1/8/2013, 15:43




Il ragazzo si stava rivelando davvero simpatico, e rispondeva alle sue battute con rinnovato sarcasmo. In particolare la faceva ridere, e lei non chiedeva altro che un pò di svago extra scolastico.
Beh, non incontro tutti giorni ragazzi accasciati a terra... E oltre alla mia curiosità iniziale, qualcosa nel tuo viso mi ha bloccata... Per caso ci siamo già incontrati?
Era stato saggio fare quella confessione? La situazione si era rivelata talmente surreale che in fin dei conti, un pò di sincerità non avrebbe ucciso nessuno. Infondo non gli aveva detto niente di alcun chè, semplicemente gli stava dando una breva spiegazione per il suo comportamento altrettanto stravagante, non le succedeva tutti i giorni di fissare le persone a quel modo! Certo, sapeva di essere un pò pazzerella, ma mica era completamente di fuori!
*Will Jordan? Il sorriso è da dieci, senza alcun dubbio! E tu?*
Arrossì lievemente a quel pensiero, e mascherò il tutto sorridendo alla sua di spiegazione, sembrava quasi i tenesse a specificare che non era imbranato o goffo. Sinceramente a lei in quel momento non importava granchè, era molto presa a scoprire qualcosa di più su quel baldo giovane che aveva davanti. E che giovane! La sovrastava in altezza, anche se su per giù dovevano avere la stessa età, non sembrava più grande, solo... Più grosso! Le piaceva questo, gli uomini bassi non le erano mai interessati, e proprio l'altro giorno si interrogava sulla possibilità di vedere qualcuno... Che il destino l'avesse sentita? Era un caso se proprio il giorno dopo si era mezzo scontrata con un adone? Non sapeva rispondersi, però non poteva nemmeno negare che il ragazzo che aveva di fronte era uno dei più belli, che avesse mai visto.
*Ok Kane, non galoppare... Impara prima a camminare va!*

Oh, stai tranquillo, io non vado certo in giro a fissare la gente!
Disse ridendo e sdrammatizzado la situazione, d'altronde se lui credeva di aver fatto una figuruccia, Celeste non era da meno.
Come va la testa? Non vorrei mai essere la fautrice di un bernoccolo! Magari però posso rimediare... La mia sala comune è di fianco alle cucine, sicuramente lì avranno del ghiaccio...
Fece un passo verso di lui, come a voler tastare la sua nuca per assicurarsi che fosse tutto in regola, ma appena la sua mano si alzò a mezz'aria, la fece ricadere subito. Ma che stava combinando? Che le era saltato in mente? Non lo conosceva per niente! Tornò sui suoi passi scuotendo la testa, e tingendo le guance di un rosso vivo.
Ehm scusa, io non... Ecco, volevo solo assicurarmi di non averti procurato danni cerebrali irreparabili...
L'unico modo che conosceva era buttarla sullo scherzo, così mascherò il suo imbarazzo facendo quello che le veniva meglio. Ma ormai il danno era fatto,non poteva più farci nulla. Sospirò.
 
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view post Posted on 1/8/2013, 18:45

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Ascoltò con interesse la risposta della ragazza.
Beh, non incontro tutti giorni ragazzi accasciati a terra... E oltre alla mia curiosità iniziale, qualcosa nel tuo viso mi ha bloccata... Per caso ci siamo già incontrati?
Sapeva il fatto suo, era da riconoscerlo, ma soprattutto si stava rivelando molto simpatica, capace di sostenere un discorso ridendo e scherzando. Una ragazza con i fiocchi, si direbbe. Rispose alla domanda:
Mmh, sai, ho pensato esattamente la stessa cosa. Credo di averti già vista in giro. Forse a qualche festa, magari una di quelle degli Scott?
Sì, doveva certamente essere così, ma doveva averla vista di sfuggita, se ne sarebbe ricordato se avesse già avuto a che fare con lei. Poi ci arrivò.
Quidditch! disse a voce alta, senza rendersene conto.
Giochi a Quidditch, vero? Devo averti visto durante una delle partite, quale di preciso non ricordo ma dev'essere così.
Era così di certo. Ricordava di aver visto quella ragazza a bordo di un manico di scopa, anche se non riusciva a ricordare di quale squadra facesse parte. A intuito avrebbe escluso Serpeverde però, non poteva essere una Serpeverde lei, non ce la vedeva proprio.
L'aria si fece più rilassata con un'altra delle battute di Celeste. Il dolore alla testa era ormai storia passata, ora conoscere meglio quella ragazza era diventata la sua priorità. Beh, quante occasioni ci sono di parlare con una ragazza così bella? "Carpe diem" dicevano i latini.
*E così sia!*
Nel frattempo Celeste aveva farfugliato qualcosa che lui, impegnato com'era a dar retta ai suoi pensieri su di lei, non aveva ben compreso. Riuscì, in effetti, a capire solamente la prima parte della frase.

Come va la testa? Non vorrei mai essere la fautrice di un bernoccolo! Magari però posso rimediare...
Poi la vide fare un passo in avanti, alzare una mano verso la sua testa e poi lasciarla ricadere immediatamente per l'imbarazzo. Come sapeva che era imbarazzata? Le guance avevano assunto una colorazione scarlatta in un attimo e lui non aveva potuto fare a meno di notarlo. Quella "non-azione" lo fece tornare in sè. Ritornò a concentrarsi sul viso della giovane, divenuto di un color rosso peperone o giu di lì. Abbassò anch'egli la testa, lievemente imbarazzato.
Ehm scusa, io non... Ecco, volevo solo assicurarmi di non averti procurato danni cerebrali irreparabili...
*Probabilmente l'hai fatto, solo che non te ne rendi conto* pensò Will.
In una certa maniera si sentiva come se avesse preso una grossa botta in testa che non aveva niente a che fare con quella di prima. Era...diverso, si sentiva diverso, strano, desideroso di trascorrere più tempo possibile con la ragazza.
Quando si rese conto di apparire forse ridicolo per non aver aperto bocca, disse:

Eh? Ah, già, la testa...è tutto a posto, tranquilla. O almeno dovrebbe essere tutto a posto, non riesco a capirlo. Tanto sono sempre stato un po' svitato.
Allungò la sua mano verso il mento di Celeste e delicatamente lo tirò su, in modo da poter guardare ancora nei suoi occhi.
Non ti avrò mica spaventato? Sono così brutto?
aggiunse, accompagnando le ultime frasi con un sorriso.

 
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celeste kane
view post Posted on 2/8/2013, 07:19




*Feste a casa Scott?*
Ne aveva sentito parlare, quando le davano, le ragazze si illuminavano come alberi di Natale, e per giorni fra corridoi, aule e sale comuni non si parlava d'altro. Celeste era stata invitata una volta, ma non vi aveva preso parte, complice il fatto che ai tempi era al primo anno e non aveva voglia di mettersi nei guai... Visto che quelle occasioni si svolgevano tutte la sera dopo il coprifuoco. C'era solo un occasione in cui i due si erano potuti incontrare, ed era il Quidditch! L'illuminazione li colpì entrambi nello stesso momento, ma mentre la tassa rimginava silenziosamente, Will lo disse ad alta voce. Parlare di sport era il suo argomento preferito, qualcosa che era presente anche nella sua vita prima di Hogwarts; certo erano discipline babbane, ma pur sempre divertenti!

Mi hai beccata! Si gioco a Quidditch, sono il portiere dei Tassorosso... Sempre se mi riconfermeranno! Però la prima parte di stagione è andata bene, nemmeno una sconfitta!
Era con orgoglio che parlava della sua casata, gli occhi le brillavano nel ricordare ogni discorso del capitano, le pacche sulle spalle dei compagni, la sua prima parata...
Anche tu giochi vero? Ma non mi pare che tu possa essere un cacciatore, mi ricorderei di te se mi avessi voluto far goal!
Sorrise, c'era una sfida implicita nella sua voce, come a dire: perchè non ci provi? Sarò anche una donna ma... Sono un osso duro! In realtà era abbastanza convinta che non potesse giocare in quel ruolo, ricordava bene le facce di chi aveva provato a violare il suo territorio, e fino a quel momento solo uno c'era riuscito... Un maledetto corvo che non vedeva l'ora di incontrare per rendergli pan per focaccia!
Intanto la conversazione procedeva, e il giovine le stava confidando di essere un pò svitato...
*E meno male! Sai che noia altrimenti...*
E poi... La sua mano era sul suo mento, e la situazione cambiò: furono occhi negli occhi per un istante prima che lui iniziasse a parlare, ma era bastato per far fremere il cuore di Celeste, mentre numerose farfalle svolazzavano tra lo stomaco e la pancia.
*Ma...*
Incapace di muoversi o proferire parola ascoltò con interesse, e guardò quegli occhi come a voler carpire più di ciò che lui era disposto a dirgli, più di ciò che effettivamente traspariva dalla sua persona.
*Chi sei Will?*
Quella domanda le rimalzava nel cervello come una pallina da ping pong, mentre si accorse di non aver ancora risposto alla sua domanda retorica, aveva la bocca secca ed era in debito di ossigeno.
*E adesso chi fa venire un infarto a chi?*
Avrebbe voluto dirgli questo, ovviamente non poteva, ma quel breva contatto l'aveva mandata in tilt.

Nella nostra casata ci sono gli specchi, nella tua no?
Gli disse beffarda, sorridendo a sua volta, d'altronde se voleva ammaliarla giocando sporco, lei non si sarebbe tirata indietro... Non era la classica pollastra che non vedeva l'ora di trovare un galletto a cui fare gli occhi dolci, e mai e poi mai avrebbe ceduto ad un affronto così. Il suo tocco era stato rivelatore, aveva sentito quale reazione il suo fisico aveva avuto, e non poteva negare che gli piacesse... Ma questo non significava che gli avrebbe reso le cose facili, d'altronde era una ragazza fuori dal comune...
Lo scrutava per vedere la sua reazione, e non si mosse o si tirò indietro per spostarsi e non sentire più il contatto, non avrebbe ceduto, non era nella sua natura. Ma c'era una domanda che l'assillava: possibile che uno così non avesse nessuna a cui render conto? Avrebbe davvero voluto chiederglielo, perche se cosi fosse stato, sarebbe stata una bella delusione...


Mi dispiace dirti, che fino a lunedì 12 non riscirò più a risponderti causa vacanze in suolo straniero, a malincuore, Celeste si sta divertendo un mondo... Pensi che Will possa aspettare? :wub:
Comunque finchè riesco, oggi posto...
 
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view post Posted on 2/8/2013, 14:03

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La giovane ragazza stava confermando quanto poco prima detto da Will, ovvero che giocava a Quidditch. Era il portiere dei Tassorosso, i Tassi che non era riuscito a battere durante la partita precedente. Adorava il Quidditch pur avendo vissuto per anni senza conoscerlo. C'era stato un colpo di fulmine fra lui e quello sport, capace di fargli provare emozioni fuori dal comune. Ascoltò la ragazza affermare di come la sua squadra non avesse perso neanche una partita durante la prima parte della stagione. Ripensò alle prestazioni deludenti della sua squadra. Non era giunta neanche una vittoria durante il girone di andata, ma ricordava ancora di essere arrivato ad un passo dalla vittoria nella partita contro i Corvonero. Promise a sè stesso che l'avrebbe pagata, la sua casata meritava la vittoria!
Anche tu giochi vero? Ma non mi pare che tu possa essere un cacciatore, mi ricorderei di te se mi avessi voluto far goal!
La guardò con espressione divertita. Simpatica, davvero.
Già. Sono il Cercatore dei Grifondoro, quello che durante l'ultima partita è uscito presto per colpa di un maledetto Bolide.
Ancora gli rodeva il non essere stato in grado di terminare la partita. Poi rifletté sull'ultima frase di Celeste e aggiunse, divertito e con un leggero tono di sfida:
Magari riuscirei a segnarti se ci allenassimo insieme, anzi, ne sono sicuro
Sarebbe stata davvero una buona idea quella dell'allenarsi insieme. Si sarebbero divertiti e sarebbero stati insieme.
Nel momento in cui la sua mano andò a sollevare il mento della ragazza, Celeste alzò lo sguardo e finalmente poterono guardarsi negli occhi. Occhi profondi e bellissimi che sarebbe rimasto a guardare anche se fuori fosse accaduto il finimondo. Rimase a contemplarla per un po', pregando di non arrossire di fronte alla bella ragazza. Quel tocco per quanto semplice era carico di emozioni. Lei rimase lì, a ricambiare lo sguardo, sorridendo a sua volta e ponendogli una strana domanda.

Oh, ma certo. Solo che non mi è possibile dare un giudizio oggettivo su me stesso. Sarei di parte, capisci?
Tolse la mano dal mento della ragazza e la lasciò cadere. Durante la fase finale del movimento si premurò di sfiorare delicatamente la mano della giovane, ma facendo in modo che il tocco sembrasse assolutamente involontario.
Distolse lo sguardo da Celeste, concentrandosi sul pavimento di pietra. Era nel pallone, non sapeva cosa fare. Anche se si concentrava per dare l'impressione di essere molto sicuro di sè, in quel momento non aveva certezze. Non sapeva esattamente come comportarsi con Celeste. L'aveva appena conosciuta, eppure qualcosa di strano si faceva strada fra le sue viscere, qualcosa che non riusciva a ben identificare.
Rialzò lo sguardo e con voce assolutamente rilassata disse:

Magari tu potresti aiutare a togliermi una volta per tutte il dubbio.
L'aria stava diventando rovente e non era solo per l'afa.



Sta tranquilla, non è un problema :) Forse per Will sì, sarà in spasmodica attesa del ritorno di Celeste e probabilmente farà qualche pazzia nel frattempo, ma dovrebbe farcela ahah :)
 
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celeste kane
view post Posted on 19/8/2013, 08:46




*Che cosa?Pensi forse di riuscire a farmi goal? Vedremo, fischiettatore mascherato!*
A quel pensiero sul volto di Celeste appare un buffo sorriso, a metà tra il divertito e il curioso; effettivamente non sarebbe stata una cattiva idea quella di allenarsi assieme un giorno, sicuramente sarebbe rimasta colpita dal suo modo di giocare, che non ricordava affatto, e magari avrebbe sorpreso il malcapitato Will con qualche parata degna di nota.

Perchè no? D'altronde potresti rimanere seriamente colpito... Sarebbe divertente, magari un giorno in cui il sole non ci scioglie, oggi è improponibile!
Adorava quelle mura di pietra, permettevano al fresco di permeare per tutta l'estate nei corridoi, cosa fondamentale per la sopravivenza di persone come lei, a cui il sole piaceva, ma da lontano!
La mano di Will lasciò il suo mento, e mentre ricadeva sfiorò quella di Celeste, gesto involontario o voluto? Non riusciva a capirlo, e la sua espressione non l'aiutava a risolvere il dilemma. Una cosa era certa: sembrava che entrambi cercassero un punto di contatto, c'era tensione nell'aria in quel momento, e se uno dei due non intavolava un discorso sarebbero finiti una fase di stallo. Celeste continuava a scrutarlo, cercando di capire il non detto, quello che quegli occhi nascondevano, e ad un certo punto si chiese se davvero voleva sapere cosa passasse per la testa di quel ragazzo, e se non le fosse piaciuto? D'altronde c'era un motivo se i maghi non nascevano con quella dote no? Alla fine, che gusto c'era a sapere per filo e per segno ciò che l'altro ponderava? Forse sarebbe stato noioso, in effetti avrebbe smesso di farsi mille domande, non avrebbe avuto più dubbi riguardo ad un affermazione... No, decisamente saperlo non l'avrebbe aiutata, però... Poteva sempre chiedere e studiare i suoi lineamenti.

Un galeone per i tuoi pensieri misterioso Will
Lo disse quasi sottovoce, si percepiva l'indecisione che l'aveva portata a porgergli quella domanda, fortunatamente il processo cognitivo che c'era stato dietro era ben celato.
All'affermazione e alla domanda che seguirono, Celeste ebbe modo di capire che anche lui aveva bisogno di risposte, così le chiese nuovamente se lo riteneva brutto.
*Anche no!*
Sarebbe stata la risposta d'impulso, come poteva considerarsi tale? E da cosa nasceva quell'insicurezza? In ogni caso, se davvero aveva gli specchi, e se si guardava un pò intorno, come poteva anche solo pensare di non essere un Dio greco di pelle e ossa? Per la barba di Merlino, aveva un viso perfetto, occhi il cui colore era un misto tra il marrone ed il verde, sembrava avesse le sfumature del sottobosco, erano intriganti, e probabilmente avrebbe passato ore a decidere quale tonalità sovrastava l'altra...
*Chissà con la neve come diventano...*
Per non parlare del fisico, tonico e tutto d'un pezzo, la sovrastava in altezza e avrebbe potuto caricarsela sulle spalle e farle fare il giro del castello senza il minimo sforzo. Per cui brutto, non era proprio un aggettivo che si addiceva al suo aspetto fisico... Chiaramente bisognava sempre appurare che quel corpo avesse anche un cervello funzionante per dire che complessivamente era uno schianto, ma secondo voi, una tredicenne, poteva pensare alla sua mente quando davanti a lei si stagliava una figura così? Sicuramente non a primo impatto, non quel pomeriggio... Per il momento si godeva la prima visione su maxi schermo e ringraziava l'esistenza della biblioteca. Diciamoci la verità!

Non capisco da dove arrivi questa tua perplessità, comunque no, non sei brutto... E non mi meraviglierei se le ragazze della tua casata ti cascassero ai piedi!
Arrossì a quel complimento che era fuoriuscito così spontaneo dalla sua bocca, possibile che il filtro bocca-cervello si era inceppato proprio in quel momento? Abbassò per un secondo gli occhi, sospirò e li rialzò. Sperava di essersi ricomposta in quell'attimo, ma le sue guancie non avevano proprio intenzione di tornare normali, per cui le ignorò. Che altro poteva fare? Un sorriso incerto, e la sua fedele mano sinistra che sistemava una ciocca fuoriscita dalla coda posizionandola dietro l'orecchio... Nervosetta eh?
 
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view post Posted on 19/8/2013, 17:09

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La ragazza sorrise in una maniera un po' buffa e si mostrò entusiasta della proposta fattale poco prima. Dovette concordare con lei sul fatto che avrebbero dovuto scegliere un giorno in cui il sole non batteva così forte, annuendo e sorridendo allo stesso tempo. Non poteva che essere d'accordo, quel sole li avrebbe distrutti.
Osservò la sua reazione al lieve contatto fra le loro mani. Era stato un attimo, eppure era certo che Celeste avesse sentito e provato qualcosa, magari la stessa sensazione di contorsione delle viscere che provava lui in quel momento.
*Che ti prende Jordan, ti stai rammollendo?*
Poi una frase della Tassorosso, pronunciata sottovoce, gli diede la conferma che, sì, si stava "rammollendo". Era poco più di un sussurro, una frase che fino all'ultimo sembrava non voler uscire fuori dalle piccole e tenere labbra della giovane ma che lo stese completamente. Sorrise, muovendo gli occhi alla ricerca delle meravigliose iridi della ragazza. Quando le trovarono non potè fare altro che incantarsi. Rimase a contemplare i lineamenti di Celeste per un minuto buono, alla ricerca di una risposta appropriata.
Era sempre stato un tipo piuttosto impulsivo, mai si sarebbe soffermato a cercare una risposta adeguata a qualcosa...eppure stava accadendo, proprio in quell'istante. Decise di riprendere in mano le redini della situazione, avrebbe fatto la prima cosa che gli fosse passata per la mente.
Accorciò la distanza che li separava, muovendo con decisione qualche passo in sua direzione. Giunto a poco meno di dieci centimetri dal viso della giovane, si avvicinò al suo orecchio destro. Parlò con voce calma, un tono basso, appena udibile da chiunque fosse stato lì tranne che a lei:

Troppo facile così. Perchè non li scopri da sola? Certe cose potresti trovarle...
Fece una piccola pausa, alla ricerca della parola giusta.
...interessanti.
Concluse. Si allontanò dall'orecchio di Celeste e tornò a davanti a lei, a poco più di venti centimetri di distanza dal suo volto.
La risposta alla sua domanda lo fece sorridere. Non pensava che era brutto.
*E non sei male neanche tu, cara Celeste!*
La vide abbassare lo sguardo sul pavimento, molto probabilmente per la vergogna. Infatti le sue guance, una volta risollevato il viso, erano di un rosso scarlatto.
Allungò una mano per aiutare a sistemarle una ciocca di capelli sbarazzina e portarla dietro l'orecchio. Un movimento delicato, accompagnato da qualche parole.

Dovrei considerarlo un complimento, immagino.
Si fermò, avvicinandosi ancora un po', sempre più deciso.
Sinceramente mi susciterebbe più interesse una ragazza di un'altra casata, le ragazze delle mia casate non le conosco bene.
Si limitò ad osservare la sua reazione. Incontro decisamente interessante, quello.

 
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celeste kane
view post Posted on 20/8/2013, 11:14




Oh oh. Si stava rapidamente avvicinando, troppo avvicinando...
*Ma che cos..*
Mayday Mayday rispondete... Attacco di iperventilazione in corso... Fra il suo viso e quello di Celeste non ci passava una mano, mentre lui usava tutte le sue carte per farle venire un attacco cardiaco da farla rimanere secca. Il respiro le si era fermato, ma il cuore... Quello no, pompava sangue come un dannato mentre le sue guance già color porpora, presero fuoco, sembrava quasi che potessero emanare calore, forse era così. Le sue parole la lasciarono di stucco, e quando lui finalmente riprese la sua posizione originaria, riuscì a deglutire in qualche modo, con la gola talmente secca che se avesse provato a parlare probabilmente avrebbe gracidato come una rana!
*Ricomponiti Kane, è solo una ragazzo! Ma che ragazzo!*
Ma come faceva a essere così? Per non parlare del suo profumo, l'aveva sentito fin da subito, non era una colonia particolare, semplicemente un miscuglio di bagnoschiuma e... Will. Inebriante e buonissimo, non poteva negarlo. Tutto di lui in qualche modo l'attraeva, era una cosa mai provata prima, per cui il fatto che fosse esterrefatta e sconvolta era una novità.
*Ripigliati! O penserà che sei cerebrolesa!*
Lo guardò fisso, ancora con le guance in fiamme mentre la sua mente tentava di formulare un pensiero coerente, e l'unica cosa che uscì dalla sua bocca, fu un secco:

Devo sedermi!
E senza attendere risposta si buttò a terra, dove prima era lui, con la testa e la schiena ben appoggiate al muro di pietra, le gambe incrociate , sperando che il fresco l'aiutasse a riprendersi dall'iperventilazione. Sapeva di dover dare una spiegazione, anzi, doveva inventarsi qualcosa di plausibile per giustificare quella figura di cacca che aveva appena fatto.
Scusami, un calo di pressione... Oggi è veramente caldo non trovi?
Le guance non volevano tornare di un colore decente, e così prese a sventolarsi con una mano il viso,come a fargli capire che aveva caldo, ed era per quello che aveva la faccia paonazza.
*A chi vuoi darla a bere? Mica è scemo!*
Decise che era ora di ricomporsi e dialogare, era stato furbo, ma chi diceva che lei non potesse esserlo altrettanto?

Effettivamente sono una persona curiosa, potrebbe essere divertente... E dimmi, quante altre ragazze hai conosciuto fin ora che non fossero Grifondoro? Non vorrei certo incorrere nelle gelosie di qualche tua spasimante, latin lover dei miei stivali!
Detto questo si abbandonò ad una risata catartica, a metà tra il divertito e il sarcastico. Continuava a fissarlo, si sarebbe seduto anche lui?
Il nodo della coda stava iniziando a darle fastidio, così si sciolse i lunghi capelli biondicci e scosse la testa... Sapeva che erano indomabili, per giunta erano ancora umidi dalla doccia, per cui l'effetto era quello di una selvaggia! Poco male, che capisse fin da subito che non era la classica perfettina sempre in ordine e truccata alla perfezione... Non le si addiceva... Ma magari se lui le avesse chiesto di uscire, avrebbe potuto fare uno strappo alla regola, forse.
 
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view post Posted on 20/8/2013, 21:24

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I loro sguardi si incrociarono. I suoi occhi verdi riflessi nelle splendide iridi azzurre di lei. Pur guardando negli occhi della ragazza, riuscì a notare il rossore esagerato delle sue guance. Che la stesse mettendo in imbarazzo? Non era quel che voleva esattamente, il suo obiettivo era decisamente un altro.
Fece finta di ignorare le gote in fiamme, poi lei disse di volersi sedere e la guardò buttarsi a terra, assumendo la stessa posizione in cui si trovava lui poco prima.
Stava ringraziando il cielo di aver avuto l'idea di riprendere fiato lì, in quel corridoio del quarto piano a cui non aveva mai riservato importanza. L'occasione di fare una nuova, e soprattutto piacevole, conoscenza si era presentata quando meno se l'aspettava e lui l'aveva colta al volo. Non restava che aspettare l'evolversi della situazione, avrebbe dato una svolta il prima possibile, al momento giusto.
Celeste prese a sventolare una mano davanti al viso nel tentativo di resistere al caldo che, secondo quanto detto, la opprimeva.
*Caldo? Mah, non mi pare proprio*
Per educazione non la contraddisse, anche se avrebbe voluto dirle quello che secondo lui era il vero motivo di quanto accaduto. Si limitò a sorridere e ad imitarla, sedendosi accanto a lei. Cerco di posizionarsi il più vicino possibile, in modo che i loro corpi si sfiorassero. Adorava stuzzicarla e adorava ancora di più quando lei rispondeva con la stessa moneta.

Effettivamente sono una persona curiosa, potrebbe essere divertente... E dimmi, quante altre ragazze hai conosciuto fin ora che non fossero Grifondoro? Non vorrei certo incorrere nelle gelosie di qualche tua spasimante, latin lover dei miei stivali!
Una risata e un gesto che gli fece perdere la testa. Aveva tolto l'elastico dai capelli, lasciando liberi i capelli biondi/castani e scuotendo la testa per aggiustarli. Quel movimento lo lasciò a bocca aperta, incapace di ragionare a mente lucida. Solo in quel momento si stava rendendo conto della bellezza della ragazza che aveva di fronte.
Per un attimo fu incapace di rispondere, troppo colpito com'era da quel movimento. Poi si disse che doveva reagire al più presto dato che non aveva intenzione di farle sembrare che aveva vinto lei. Scelse con molta cura le parole per la risposta, in modo da ottenere l'effetto desiderato. Un tono di voce che suonò leggermente di sfida mosse l'aria:

Oh, beh, una o due, niente di che. E poi, perchè dovrebbero essere gelose di te e me? Non siamo nemmeno usciti una volta insieme...
Il capo, chinato verso un lato per avvicinarsi meglio al suo orecchio, ritornò nella sua posizione normale. Aggiunse:
Ma se tu insistessi, potrei anche accontentarti e uscire con te. Perchè è ciò che vuoi, no?
Era certo che quella frase avrebbe scombussolato la ragazza ed era proprio per quel motivo che l'aveva pronunciata.
Gli occhi si posarono ancora una volta su di lei. Scrutava ogni singolo millimetro della sua figura, come a volersi godere ogni minimo particolare di quella bellissima ragazza che era Celeste.
E mentre fuori ostentava un atteggiamento sfuggente, dentro di sè fantasticava sul come sarebbe stato uscire con quella ragazza che, ormai l'aveva capito, gli piaceva da matti.
Lo sguardo gli cadde sulle labbra della giovane. Cerco di non farsi sorprendere mentre le stava guardando le morbide e piccole labbra, sarebbe stata una vera figuraccia.

 
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celeste kane
view post Posted on 21/8/2013, 11:53




Ma quanto era spassoso Will? Celeste era talmente divertita dal loro scambio di battute, che non si vergognò neppure un pò del fatto che lui avesse intuito che gli interessava... aveva capito che anche lei non gli era indifferente, se no, perchè preoccuparsi di chiederle se era brutto? Che fosse vanitoso a tal punto da ricercare conferme sul suo aspetto? Eppure prima le era parso di intravedere una vena di timidezza nei suoi modi, o forse era solo perchè non sapeva chi aveva davanti?
La nostra tassina scoppiò in una fragorosa risata, tanto che dovette mettersi le mani sulla pancia per non rotolare sul pavimento.
*Mio caro Will, ci divertiremo un sacco insieme!*
Lei chiedergli di uscire? Ma non era l'uomo di solito a fare il primo passo? E poi lui era un Grifo, quindi teoricamente la cavalleria doveva essere una delle sue doti innate!

Forse mi hai fraintesa, volevo dire che non vorrei mai sottrarre del tempo a qualche povera fanciulla in attesa del tuo arrivo... Non credo che sarebbe felice di vederti in compagnia femminile mezzo appartato in un corridoio... Le voci corrono!
Un altra piccola risata, era divertente vedere le sue reazioni, come era stata un abella sorpresa vedere che si era seduto vicino a lei, mooolto vicino a lei. Potevano sfiorarsi se solo uno dei due si fosse mosso, e anche Celeste si accorse dalla sua profonda imbranataggine, che Will sembrava non perdere occasione per un qualche tocco innocente. Normalmente avere le mani addosso di qualcun altro la infastidiva, ma con lui... Non ci aveva nemmeno pensato. Forse perchè era il primo ragazzo a suscitarle interesse dopo Alan, e quell'incontro risaliva a più di due anni prima. Incontro, o scontro, che si era svolto nel giro di una giornata, perchè lui era misteriosamente scomparso dalla faccia della terra, o meglio, da Hogwarts. Se era quello l'effetto che faceva ai ragazzi, era meglio che si alzasse e salutasse il Grifondoro finchè era in tempo; non voleva un alta misteriosa sparizione! Però la cosa che la fece più di tutto pensare, era che nonostante la brutta esperienza, non aveva paura di star male, e non aveva nemmeno il timore di imbarcarsi verso una nuova avventura. Che fosse pazza?
*Beh, Kane, ormai in casata si sono accorti che sei una decerebrata, psicolabile pazza furiosa... Però ti vogliono bene lo stesso!* Già, la sua meravigliosa casata: poteva chiedere di meglio?

Cos'è Grifondoro ha perso il suo smacco? Credevo che il coraggio e la cavalleria fossero doti necessarie per essere un leone ruggente! Non penso proprio che Godric apprezzerebbe il tuo sotterfugio...
E così dicendo sorrise a quel baldo giovine, perdendosi un momento in quegli occhi bellissimi... Solo ora si accorgeva che uno era strano, sembrava ci fosse qualcosa. Per non essere scortese si ravvivò i capelli, tentando di sistemarli alla belle e meglio, e distogliendo così lo sguardo da quel particolare che non era riuscita a decifrare.
 
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view post Posted on 21/8/2013, 18:50

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Aveva creduto di averla stesa e invece Celeste aveva trovato un modo per controbattere alla grande a ciò che le aveva detto prima. Gli piaceva il fatto che quella ragazza non si dimostrasse impreparata. Aveva sempre la risposta pronta e la schiettezza era una delle doti che più apprezzava, benchè in precedenza l'aveva sempre vista come un difetto. Lui stesso era cambiato, era diventato più diretto e sfacciato, aveva abbandonato quella timidezza che l'aveva accompagnato per tutta la sua infanzia. E il suo cambiamento si vedeva, eccome!
Voltò la testa verso la ragazza e sorrise, poi si lasciò scappare una risata, una risata di gusto. Quanto tempo che non rideva e si divertiva così con qualcuno, troppo...

Oh, ma che gentile che sei. Che brava ragazza, Celeste Kane.
Rispose, accompagnando le frasi con una sonora risata.
Si stava divertendo un mondo e non era ancora finita...
La frase che seguì la lasciò così di stucco che non potè impedire ad un'espressione meravigliata, e allo stesso tempo divertita, di fare capolino sulla sua volto. Non gli ci volle molto ad elaborare una risposta adeguata. Quando veniva sfidato non ragionava più, tipi più competitivi di sè stesso non ne conosceva, ancora. Le parole che uscirono dalla sua bocca furono:

Mi stai, in qualche modo, sfidando?
Socchiuse gli occhi e le rivolse un'occhiata penetrante. Non sapeva a cosa stesse andando incontro.
Comunque nessun sotterfugio. Ti dimostrerò le mie doti di coraggio, audacia, cavalleria e chi più ne ha, più ne metta, domani a Hogsmeade. Parola mia.
Nel dirlo si portò la mano destra al cuore e alzò la sinistra. Nel compiere quel movimento non mancò di toccare, ancora una volta, con dolcezza, le mani di Celeste. Adorava il contatto fisico,le carezze nascoste, innocenti e quasi involontarie. L'espressione semiseria e lo sguardo sui magnifici occhi blu davanti a lui...aspettava una risposta e sperava con tutto se stesso che fosse affermativa.

 
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