Snake Escape, [privata]

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view post Posted on 20/8/2013, 23:06
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E come per magia la Sala da Ballo addobbata a festa svanì agli occhi del prefetto.
Bastò un leggero colpo sulle spalle a Daddy per ritrovarsi vicino alla tortuosa e contorta scala a chiocciola di marmo che portava alla Torre di Astronomia piuttosto che nella Sala da Ballo a ballare con la particolare Sophie.
Era stato respinto e rifiutato -cosa non nuova per lui- e ora non sapeva bene il perché stesse inseguendo quella dannata ragazza che si era allontanata dalla Sala piena di rancore.
Forse era solo curiosità quella che spingeva il ragazzo verso la Serpeverde o forse inconsciamente si sentiva responsabile della fuga della giovane,fatto sta che proprio mentre si muoveva incerto su quei ripidi scalini si poneva domande del tipo:Dove vuole andare? Perché cerca di scappare? Si è per caso offesa del mio atteggiamento arrogante?

*Ah le donne* Pensò Daddy ,mentre continuava ad inseguire la giovane lungo le scale.

Il ragazzo non capiva proprio cosa fosse successo e se avesse veramente fatto qualcosa di troppo eccessivo nei confronti della ragazza che riteneva forte caratterialmente e in grado di reggere un confronto con la sua linguaccia biforcuta.
La cosa brutta di quella situazione è che Daddy ,seppur in fondo sentisse di essere nel giusto, con il vedere quella giovane scappare si era incominciato a fare mille complessi mentali sul come si era comportato e se era stato veramente una cosa buona quella di “abusare” del suo potere solo per chiacchierare con lei.
Cercando di sfruttare al meglio le sue lunghe gambe provò a raggiungere la giovane in fretta ma questa,oltre ad essere una gran rompiscatole, era anche veloce e riusciva a lasciarlo dietro a se facendo sol intravedere la sua divisa verde smeraldo.
Dopo diversi minuti di inseguimento,nell’affanno più totale dovuto a quei tanti e stupidi scalini ,Daddy disse ansimando

-Ehi,ti vuoi fermare? Mi dici cosa diavolo ti prende?-

Il ragazzo al pronunciare quelle parole, nel tentativo disperato di far arrestare una volta per tutte la corsa della ragazza ,accelerò il passo per provare a fermarla.
La milza oramai sembrava stesse per esplodere come lui d’altronde ,che oramai continuava a pensare ripetutamente ad una serie infinita di insulti verso la Serpeverde e la sua casata che ben si potevano aggiungere dopo quelle domande.
Daddy si stava contenendo e non poco in quella situazione,stava cercando il più possibile di mantenere un atteggiamento distaccato che ben si addiceva alla sua figura all’interno di quella scuola visto che in quella dannata scala a chiocciola lo poteva sentire chiunque.
Ora più che mai era vicinissimo alla giovane ed era certo che tutto FORSE si sarebbe risolto.




Edited by MasterHogwarts - 28/4/2014, 14:08
 
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view post Posted on 26/8/2013, 10:07
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Correva, correva e correva. Non sapeva se lo stesse facendo per far un dispetto a quel Prefetto così tanto sicuro di sè. O forse lo faceva per evitare di far ferire il suo orgoglio dal ragazzo.
Ella, poco prima, si trovava tra la folla della Sala da Ballo, a "discutere" in modo acceso con colui che, ora, la stava seguendo fino alla fine.
Non sapeva dove stava andando, non aveva idea se quelle scale avessero mai avuto fine. D'altronde, il Castello era enorme, se non infinito, e Sophie ancora doveva studiarlo bene. C'erano senza dubbio tanti luoghi che ancora non aveva visto, ma sapeva benissimo che, una volta finite le scale, si sarebbe ritrovata nella Torre di Astronomia, cosa che non voleva succedesse.
Correva ancora per quelle scale, sperando fino alla fine di non trovare una di quelle rampe a cui piaceva cambiare, altrimenti in questo modo, il ragazzo l'avrebbe raggiunta in men che non si dica. A meno che egli non sarebbe rimasto giù.
Mentre la Serpeverde camminava a passo veloce, sentiva poco più lontano da lei, l'affanno del bel Prefetto, quello stesso Prefetto che fino a poco tempo addietro le aveva mancato di rispetto, non avendo idea che stesse avendo a che fare con Sophie Armstrong.
Nonostante ella fosse così diffidente, in quella Sala da Ballo gli rivelò il suo nome. Ma per quale motivo? Non ne aveva idea.
Poco dopo, sentì la voce di Toobl, che rimbombava per tutto l'ambiente:

-Ehi, ti vuoi fermare? Mi dici cosa diavolo ti prende?-

Dalla sua voce potè notare ancor di più il suo affanno e la sua stanchezza nell'inseguirla tra un posto all'altro, anche se anche lei cominciava a sentire la spossatezza.
Senza fermarsi, giunse di fronte ad un'enorme porta in legno: era sicuramente la Torre di Astronomia. E da lì non ci sarebbe stata una via d'uscita.
Spinse con forza la porta, varcò la soglia, per poi ritrovarsi di fronte ad una marea di cannocchiali e oggetti vari.
Si voltò immediatamente indietro, guardando il viso del ragazzo:


-Che mi prende? E tu, caro Toobl, da dove la prendi tutta questa confidenza? Ti sei permesso di obbligarmi a ballare con te, ti sembra normale?-

Parlò così, quasi urlando, ma cercando di controllarsi. Era sera tardi, non sapeva se tutti gli altri fossero ancora al Ballo o se fosse già terminato. Sapeva solo che lei sicuramente non poteva trovarsi lì. E di fronte si ritrovava un Prefetto che non solo non era un Serpeverde, ma anche un tipo a cui piaceva approfittare delle situazioni. Ma a lei non importava più di tanto. Si era comportato in modo scorretto con lei, e ovviamente avrebbe ricambiato.

 
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view post Posted on 27/8/2013, 21:34
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E dopo una lunga ed estenuante corsa,i due arrivarono davanti alla porta della Torre di Astronomia. Sophie,rabbiosa e furibonda,scagliò tutta la sua ira sul fragile ingresso del luogo,facendo risuonare entrambe le ante sul freddo marmo e generando un forte trambusto alle orecchie di Daddy.
*Mammamia questa mi spezza* Pensò il ragazzetto tra il divertito e l’impaurito ,notando la furia negli occhi della giovane studentessa la quale attaccò Daddy -come da lui già immaginato in precedenza- sul come approfittasse del suo potere in certe situazioni.
Offeso dalle parole della donna,dato che non era mai stato il tipo che amava cacciarsi in quelle situazioni,il Corvonero esplose in un guazzabuglio di pensieri che portavano solo e soltanto ad una conclusione: demolire l’ego della giovane Serpeverde.
Sentendo la sua cattiveria ribollire in fondo allo stomaco,seppur sapesse di non essere ben accetto in quel momento dalla ragazza, rispose a questa che starnazzava come un oca con un semplice e chiaro:

-Hai finito?-

Gli occhi verdi scuro del giovane prefetto cercarono per un attimo di essere seri al cospetto di quelli azzurri della ragazza dai capelli biondi.

-Io non ti ho mai costretto a ballare con me;ti ho preso per i polsi e tu hai accettato di “venir alle danze”. -

Sorridendo alla giovane ,con passo lento,si avviò verso lei sentendo in se di avere le capacità di controllare quella strana situazione.
Arrivando vicino a Sophie,le provò a toccare con delicatezza il collo in modo da avvicinare ulteriormente il volto all’orecchio.
Non appena notò le sue labbra vicino al luogo dove la giovane udiva,con decisone sospirò tali leggere parole:

-Parliamoci chiaro: Stai provando a capovolgere questa situazione,ma non ci riesci. Non riesci a darmi testa eh Sophie?-

Proprio in quel momento,il giovane allontanò con decisione il capo da vicino il caldo e piccolo corpo della giovane per sorridergli con strafottenza.
Voleva l’esplosione. Voleva che quella piccola ragazza esplodesse davanti ai suoi occhi sotto le sue prese in giro.
Daddy,che non era il tipo di soggetto a cui piaceva provocare, provò una sensazione bellissima nel provare a solleticare il sistema nervoso-già abbastanza irritato- di Sophie.
Era pronto al peggio,era pronto al ricevere un ceffone dalla giovane,ma doveva distruggere la sua voglia di ribaltare la situazione con una semplice domanda a cui lui non avrebbe dato risposta.Almeno per ora.
In quel momento il sorriso del giovane si allungò soddisfatto. Le avrebbe fatto capire che con le parole lui l’avrebbe messa a dura prova, l’avrebbe messa in una difficoltà tale da levare le mani al cielo come un comunissimo essere umano.


 
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view post Posted on 29/8/2013, 10:23
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Non appena ella finì di parlare, guardò il viso stanco del Prefetto, per poi spostare lo sguardo sulla sua bocca in quel momento aperta, intenta a prendere più aria possibile, dopo quella lunga corsa.
Anche Sophie, naturalmente, era spossata, il che era molto visibile, dato che anch'ella respirava in modo affannoso. Lei era "scappata" da quella Sala da Ballo perchè il suo orgoglio non le permetteva di farsi trattare in quel modo da un Corvonero, nè tanto meno con il ruolo di Prefetto. E cominciò a correre, correre e correre, non appena si accorse che il ragazzo in questione la stava inseguendo. Ma non correva per metterlo alla prova, non voleva sapere se avesse continuando ad inseguirla, semplicemente voleva stare più lontano possibile da lui. Ma era vero? Veramente lei voleva stargli lontano?
E comunque, Daddy continuò ad inseguirla, nonostante la sua milza stesse per scoppiare e Sophie cominciò a chiedersi perchè. Perchè quel Prefetto, tanto sicuro di sè, stava perdendo tempo con una tredicenne così ostinata?
Mantenne i suoi occhi color ghiaccio sulla bocca del giovane, così da accorgersi non appena la mosse per proferir parola:

-Io non ti ho mai costretto a ballare con me; ti ho preso per i polsi e tu hai accettato di “venir alle danze”. -

Non appena sentì queste parole, Sophie non fece altro che provare una sensazione di odio nei confronti di Toobl. Il suo sguardo si spostò sugli occhi del ragazzo, trasformandosi quindi in uno sguardo colmo di rabbia, tanto che sentì gli occhi ardere.
Seguì poi il movimento del ragazzo nell'avvicinarsi a lei, per poi ritrovarsi a sentire un piccolo tocco sul suo collo, seguito poi dal fiato del giovane nel pronunciare queste parole:

-Parliamoci chiaro: Stai provando a capovolgere questa situazione,ma non ci riesci. Non riesci a darmi testa eh Sophie?-

Quel solletico sul suo morbido collo, provocò un brivido che le percorse tutto il corpo. Era ormai risaputo che la pelle di Sophie era abbastanza sensibile, anche se, stranamente, non soffriva il solletico. Ma quei brividi li sentiva eccome.
Ragionando sulle parole appena pronunciate dal ragazzo, le sue labbra si inarcarono in un sorriso che andava tra il compiaciuto e la malignità.
Ebbe la conferma di ciò che pensava nei riguardi del ragazzo: il suo unico intento era quello di "distruggere" l'orgoglio della Serpeverde, e di conseguenza trovò la risposta alla domanda che si stava ponendo ormai da un po' di tempo. Ma lei non gli avrebbe permesso di farlo. Non avrebbe mai permesso che un'altra persona calpestasse in quel modo il suo modo di fare, di pensare, ma soprattutto il suo sangue puro, che per lei era sacro. Anche se inizialmente si stava facendo prendere dalla rabbia, cercò di controllarsi, in quanto aveva già capito che era proprio ciò che lui voleva.


-Tu sei...un grande opportunista, per non dire altro.-

Sentenziò, senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi verdi, per poi riprendere a parlare, accentuando ancor di più il suo furbo sorriso:

-...E sei anche molto bravo. Stai cercando di ferire il mio orgoglio, vero? Mi stai provocando, solo per una tua soddisfazione. Sai, non sono poi così stupida come credi.-

Alzò un sopracciglio, curiosa di sapere come avrebbe reagito allora il ragazzo. Riflettendoci, cominciò a chiedersi come mai era finito tra i Corvonero. Era opportunista, gli piaceva provocare, e questo a Sophie piaceva fin troppo. Non le sarebbe dispiaciuto se avessero condiviso la stessa Sala Comune.
Ancora con quel sorriso presente sul suo viso, fece qualche passo in avanti, in direzione di lui, cercando di fare il suo stesso gioco. Si avvicinò anch'ella al suo orecchio, e questa volta era il suo di respiro a sfiorare il collo del Prefetto:


-Sai, per quando tu possa essere bravo... Non riuscirai a raggiungere il tuo scopo. Non con me.

Erano parole pronunciate in un fil di voce, queste ultime.
Spostò poi il capo all'indietro per guardarlo negli occhi, senza però allontanarsi. Attese una sua reazione, sempre più curiosa di sapere come si sarebbe evoluta quella situazione.

 
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view post Posted on 5/9/2013, 15:57
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Sperò di provare qualche emozione alle parole della giovane Serpeverde,ma la sua pelle non saggiò nulla.
Quella dannata situazione non lo faceva eccitare ne tantomeno arrabbiare;era diventato freddo e impassibile.
Era diventato un pezzo di legno,inanimato, e forse la colpa la poteva dare anche ai suoi trascorsi negativi con le donne .
Analizzò ad una ad una le parole della Serpeverde,assaporò il calore del suo fiato lungo il collo ma ,appena questa finì la sua farsa, le bloccò la mano per dirle con decisione:

-A che gioco stai giocando?-

Gli occhi del Corvonero,fissavano curiosi la sua preda e vittima del giorno.
Non voleva assolutamente vedere quella giovane imitare i suoi movimenti e atteggiamenti,odiava chi lo faceva e la riteneva una mancanza assoluta di fantasia nonché di rispetto.
Senza lasciar spazio al silenzio,strinse con forza la mano della giovane Serpeverde cercando di non farle male.
Doveva e voleva fargli sapere che la situazione era pienamente in suo controllo e che niente e nessuno lo avrebbe ostacolato dal renderla cosi tale.
Sentiva il suo corpo poco propenso allo scatenarsi in pensieri buoni con quella ragazza,sentiva come se stesse uscendo quel suo essere poco socievole nascosto da anni dentro al suo modo di fare competitivo.
Cosa gli era successo? Come mai provava cosi tanto disprezzo per quella situazione?
Forse aveva incominciato a provare disprezzo verso i comportamenti della ragazza,per quell’aria di sfida che lui non voleva nei suoi confronti.
Dopo alcuni secondi ,mentre la morsa sulla mano candida della ragazza si faceva sempre più forte,sorrise per dirle:

-Si voglio ferire il tuo orgoglio, voglio distruggere questo modo di fare strafottente e da so-tutto-io presente in ogni singolo Serpeverde di questa scuola. -

Spingendo con leggerezza la donna da lui e lasciandole la mano proseguì a parlare.

-Ora dimmi:Come mai sei ancora qui a parlarmi? Se tu avessi voluto te ne saresti potuta andare via già da un pezzo.-

Era un’opportunista. In un momento di pura noia era riuscito a parlare con lei al ballo scolastico,era riuscito a farla danzare e poi a farla scappare e ora- solo per puro divertimento- la voleva far cadere ai suoi piedi cosi da piegare un intera casata.
Non era più quello di un tempo. Era cinico,freddo e distaccato e forse questo era tutto dovuto al dolore e alla noia presente perennemente nel suo corpo.


 
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view post Posted on 6/9/2013, 15:50
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-A che gioco stai giocando?-

Parole fredde, gelide, queste di Toobl. Lui voleva distruggere l'orgoglio della Serpeverde, voleva far di tutto per metterla al tappeto. Ma in quel momento, chi era che stava tenendo in mano la situazione? Sembrava piuttosto un gioco a turni, e più passava il tempo, più la situazione diveniva strana e poco tranquilla.
Certo, voleva distruggerla, annientarla, soltanto per il suo modo di fare che facevano sentire lui chissà in che modo, considerando le sue reazioni. Fin dal loro primo incocio di sguardi, egli non faceva altro che cercare di far "scoppiare" Sophie insieme alla sua ira. Lei però, furba com'era sempre stata, aveva già capito il suo intento, decidendo dunque di non dargliela vinta. In quel momento però, sembrava proprio lui quello che stava per "scoppiare". Guardò i suoi occhi, nel momento in cui le bloccò la mano, nei quali non fece altro che leggere rabbia, nervoso, odio. E quella stretta intorno alla sua mano, insieme al tono in cui egli parlò, confermarono esattamente ciò che la Purosangue lesse in quegli occhi verdi. L'intento iniziale del ragazzo, era come se si stesse ritorcendo contro, ribaltando la situazione e quasi scambiando i ruoli dei due. La Serpeverde sorrise, quasi soddisfatta, continuando a guardare il viso del giovane:


-Cosa c'è, Prefetto? Non mi dire che ti alteri per così poco?-

Era ovvio e molto evidente che egli non sopportava essere calpestato, nè tanto meno trovarsi di fronte a qualcuno che faceva il suo stesso gioco, o meglio dire, che "imitava" i suoi atteggiamenti, solo per farlo innervosire. Sophie non era mai stata una persona piacevole, nè nelle situazioni di ordinaria routine, nè tanto meno nei momenti in cui ci si metteva d'impegno per far sì di essere odiata ancor di più.
Sentì il la mano del giovane che faceva ancora più forza in quella di lei, ma poteva decisamente capire che non voleva farle del male.


-Si voglio ferire il tuo orgoglio, voglio distruggere questo modo di fare strafottente e da so-tutto-io presente in ogni singolo Serpeverde di questa scuola.-

Dopo aver ascoltato quelle parole, ci fu un attimo in cui la ragazzina sentì un sentimento di odio puro e profondo per quel ragazzo. Si era veramente permesso di parlarle in quel modo? Aveva veramente osato rivolgersi così nei confronti di una Purosangue come lei? Il suo sguardo improvvisamente cambiò, ed in quel momento fece vedere tutta la sua rabbia ed il suo rancore in seguito a quelle parole. Avrebbe voluto agire, avrebbe voluto estrarre la sua bacchetta e puntargliela alla gola, avrebbe voluto fargli del male. In quel momento si accorse, per la seconda volta nella sua vita, quanto la sua voglia di vendetta nei confronti del mondo era grande. Si rese conto di quanto potesse essere pericoloso provocarla. Fece un respiro profondo, per cercare l'autocontrollo, ed a fatica ci riuscì. Riflettè sul quel ragazzo che si trovava di fronte e sul suo modo di fare, che le ricordò lo scopo che egli si era prefissato: sterminare il suo orgoglio.
Avendo allora la mente più lucida, alla Purosangue scappò una risata piuttosto divertita, tornando a parlare:


-Parli tanto male di noi di Serpeverde... Dici di me che sono strafottente ed ho un modo di fare da so-tutto-io. Ma ti sei visto, Toobl? Fin da quando eravamo in quella maledetta Sala da Ballo che cerchi di prendere in mano la situazione, ti piace comandare e odi essere messo sotto i piedi. Credi di essere chissà chi, solo perchè sei un Prefetto, quando poi magari sarai anche uno sporco Mezzosangue.-

Non avrebbe voluto fermarsi, voleva continuare a dargli contro e dirgli tutto ciò che pensava di lui, ma doveva controllarsi. Non aveva idea di cosa la stesse fermando, era già la seconda volta che si controllava. E se fosse veramente un Mezzosangue? Come l'avrebbe presa? Certo, era proprio curiosa di vedere un Mezzosangue così orgoglioso arrabbiarsi solo per essere stato chiamato in tale modo. Era curiosa, e senza dubbio l'avrebbe divertita. Ma non stava parlando con rabbia, no. Voleva solo adirarlo ancora di più.

-Ora dimmi: Come mai sei ancora qui a parlarmi? Se tu avessi voluto te ne saresti potuta andare via già da un pezzo.-

Il sorriso di Sophie si accentuò ancor di più, senza ancora distogliere lo sguardo dai suoi occhi. E' vero, se ne sarebbe andata se avesse voluto, proprio come fece nella Sala da Ballo. Ma senza pensarci troppo, cominciò ad aprire la bocca per rispondere, dicendo nient'altro che la verità:


-Sai perchè non me ne sono andata, Toobl? In questi giorni non facevo altro che studiare e girovagare per il castello. Oggi invece ho avuto la fortuna di incontrare un soggetto di divertimento. Secondo te, me lo sarei fatto sfuggire?-

Sorrise di nuovo, ancora, sperando di "riscaldare" ancor di più quel momento. Fece poi un passo indietro, allontanandosi di poco dal ragazzo. Chissà se sarebbero andati avanti in quel modo, chissà se ci sarebbe stata una fine a quella discussione, e chissà se poi si sarebbero mai più incontrati.

 
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view post Posted on 12/9/2013, 21:17
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Mezzosangue;era la prima volta che usavano quel termine su di lui.
Era uno zozzo,lurido ed inutile Mezzosangue e non poteva negarlo. A quelle parole sentì la rabbia scorrergli con forza al di sotto della pelle,provocandogli brividi che non erano per nulla dovuti al caldo respiro della giovane avvertito sul collo.
Odiava i Serpeverde e odiava quella banale credenza che chi avesse il “sangue puro” nelle vene fosse degno di stare in quel luogo.
La sua mano si strinse forte in un pugno,la sua collera stava per divenire qualcosa di indomabile.
Doveva ucciderla per dimostrare la sua forza? Doveva farle del male per fargli capire che lui era uno dei migliori maghi presenti in quel luogo?
Per la prima volta nella sua vita avvertì il vero sapore dell’ira. Finalmente capiva che la sua missione in quel dannato castello era far abbassare le penne alle persone che si trovavano di fronte a lui spacciandosi per veri maghi.
Era per quel dannato motivo che nella biblioteca aveva aiutato il patetico Will Jordan contro Fred RIddle e Connor Murray,due idioti della casata di Sophie e sempre per quel motivo si era battuto nel castello.
Sentì la mano fremere dalla voglia di scendere rapida alla tasca del pantalone per prendere la bacchetta e tagliare la lingua a quella ragazza che aveva fin troppo offeso la sua persona.
Voleva farle male,voleva farle chiedere scusa almeno in 101 lingue ,ma non poteva.
Non poteva farlo perchè non era nel suo codice d’onore;non era un violento Corvonero qualunque e perdipiù copriva una delle cariche più importanti all’interno del castello.
Sorridendo alla ragazza e aprendo la mano poco prima stretta violentemente,iniziò ad applaudire sonoramente.

-Oh brava. Finalmente stai facendo vedere la tua vera faccia eh?
Ne sono contento,brava. Onorami della tua presenza almeno per altri cinque minuti allora,un soggeto come me non te lo puoi perdere no?-


Senza sorridere-dato che gli risultava impossibile per la voglia matta che aveva di farla tacere una volta per tutte- pronunciò la regina delle domande alla ragazza.

-Credi veramente che serva a qualcosa la purezza del sangue? Credi che ti basti avere un determinato sangue all’interno del corpo per scampare a morte certa? Il tuo sangue puro rende la tua casata una delle più antiche nel mondo magico,mica invincibili. -

Accennando finalmente un sorriso sadico,si soffermò con sguardo strafottente davanti agli occhi della giovane Serpeverde.
Sicuramente alla strega quella domanda poteva sembrare di routine,ma per lui non era cosi.
Quella fatidica domanda,correlata da una determinata risposta, poteva significare tante cose,in particolar modo una futura faida al di fuori del castello.
In cuor suo il prefetto ,al contrario di quello che poteva pensare Sophie, non si sentiva per nulla di essere stato un perfetto strafottente e so-tutto-io e per questo neanche espresse parere riguardo alle allusioni della giovane.
Era vero che amava comandare le situazioni,ma mai e poi mai si sarebbe posto in quel modo con quella ragazza se non fosse stato certo che lei avesse quella puzza sotto al naso tipica di ogni Serpeverde ed ebete presente nel castello.


 
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view post Posted on 17/10/2013, 21:01
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La situazione stava divenendo sempre più instabile e pericolosa. I due si "punzecchiavano" ormai da un po' di tempo, e quello scambio di battute e di pensieri sembrava non voler avere fine.
Dopo aver pronunciato quelle parole, la Serpeverde, curiosa, cercò di non distogliere lo sguardo dal giovane Prefetto: voleva guardare i suoi occhi, voleva guardare e capire le sue espressioni, perché era troppo curiosa di assistere a quello spettacolo: un presunto Mezzosangue adirato per le "offese", se così si potevano chiamare, di una Serpeverde Purosangue come Sophie Armstrong. La sua cattiveria e la sua malignità erano troppo grandi, e la soddisfazione di vedere un Corvonero "impazzire" di rabbia era infinitamente grande.
Tenendo gli occhi puntati sul viso del giovane Toobl, ella poté inizialmente leggere la sua rabbia, era come se volesse fare qualcosa che in realtà non poteva fare. Senza dubbio voleva dimostrare la sua superiorità, la sua importanza sia all'interno di Hogwarts che altrove. Era sempre più convinta che quel ragazzo era talmente sprecato per una Casata come quella di Cosetta Corvonero. Si avvicinava più al classico prototipo Serpeverde, il suo modo di fare, il suo carattere, erano tutte caratteristiche della nobile Casata di Salazar. Per questo, ella continuava a chiedersi che cosa diavolo ci faceva in Corvonero. Non che fosse una Casata da scartare, anzi, anch'essa aveva il suo fascino; in poche parole, non era inutile come Tassorosso.
Poco dopo, Sophie sentì la stretta della mano del giovane sciogliersi, liberando la presa. Le mani del ragazzo si avvicinarono improvvisamente l'una all'altra, facendo partire un applauso di poco gusto, seguito dalle sue parole. Il suo modo di fare era sempre più irritante e sgradevole agli occhi della giovane Serpeverde. Certo, a lei non dispiaceva avere a che fare con una persona finalmente alla sua altezza e con la quale valeva la pena discutere e scambiare opinioni.
Non appena il ragazzo fece il primo accenno di applauso, gli occhi di Sophie si chiusero spontaneamente, come fecero ad ogni battito delle mani del Prefetto.
Ignorò le sue parole, limitandosi ad accennare un piccolo sorriso spontaneo, continuando a fissare gli occhi verdi del Corvonero.

-Credi veramente che serva a qualcosa la purezza del sangue? Credi che ti basti avere un determinato sangue all’interno del corpo per scampare a morte certa? Il tuo sangue puro rende la tua casata una delle più antiche nel mondo magico, mica invincibili.-

Quante volte aveva sentito quelle parole? Quante volte aveva discusso con altri componenti della Scuola, di quell'argomento? Infinite volte. Era stanca di dover sentire sempre le stesse frasi fatte, banali per altro. Possibile che non ci fosse una persona in grado di distinguersi dalla massa? Possibile che soltanto i Serpeverde avevano la testa sulle spalle e sapevano ragionare? Banalità. Era la parola giusta per descrivere il pensiero della stragrande maggioranza degli studenti. E Sophie si chiedeva sempre più spesso con quali ideali e principi erano stati cresciuti.


-Maledizione, ci risiamo.-

Sentenziò, quasi sottovoce, in seguito ad uno sbuffo di noia alquanto prolungato.

-Ascolta, Toobl, di queste frasi fatte ne sento a palate ogni giorno. Non credere che noi Serpeverde pensiamo che i Mezzosangue non siano degni di stare in questo Castello. Siamo noi Purosangue a non essere più degni di stare qui. Ormai questo posto è diventato ciò che Salazar non avrebbe nemmeno immaginato. Se solo fosse qui, ad assistere a questo scempio...-

Parlò così, facendo di tanto in tanto un ghigno di disprezzo, nei confronti dei Mezzosangue e dei loro pensieri contorti.

-Poi, caro Prefetto, non credere di riuscire a spostare la mia attenzione da un argomento all'altro. Questo della purezza del sangue è ormai un discorso noioso, e di certo non ho intenzione di parlare di questo. Piuttosto, sono curiosa di sapere il motivo per cui mi hai seguita fin qui. Ne valeva la pena?-

Accennò nuovamente un piccolo sorriso. Era veramente curiosa di conoscere la risposta a quella sua ultima domanda, perché di certo egli non le sembrava uno che andasse in cerca di guai. Forse si stava semplicemente annoiando, come lei... Oppure chi lo sa. Attese, incrociando le braccia sul petto.



Scusa il poco ritardo, ma sono riuscita a liberarmi un po' solo adesso :fru:
 
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view post Posted on 4/11/2013, 00:19
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Finalmente.
Ora lo poteva dire ad alta voce.

-Finalmente!-

Sorrise alla ragazza come divertito dal quel continuo punzecchiarsi. La donna non avrebbe mai capito quella sua esclamazione,ma per lui aveva un certo significato.
Finalmente c’era qualcuno di quella casata che dava peso alle parole che diceva,finalmente le sue parole -seppur “ banali”- non erano state ignorate.
Era da tanto,troppo,tempo che aspettava quel giorno;il giorno in cui almeno un Serpeverde fosse arrivato a sentire la sua voce.
Per quella storia di sangue era sempre stato considerato la feccia da una parte della società;una persona mediocre nel mondo dei mediocri.
Aveva diverse volte maltrattato,attaccato,deriso i componenti puri di sangue e a quale scopo? Quello di apparire sempre loro pari,mai inferiore.
Finalmente agli occhi di una ragazza verde-argento appariva un degno avversario e questo lo faceva stare bene,infinitamente.
Quante volte aveva tentato di mettere la sua voce al di sopra delle persone dal sangue “puro”? Troppe volte inutilmente. Ma ora era tutt’altra storia,una nuova storia.
Sorridendo nuovamente, provò a smontare velocemente quell’aria pesante nella stanza dicendo:

-Ne è valsa la pena seguirti. Ho avuto una nuova possibilità di capire che cosa frulla nella testa alle persone della vostra casata.-

Sospirò.
Erano instabili,sfuggenti,i Serpeverde. Erano interessanti e ciò non lo poteva negare.
Lo affascinava quella situazione e seppur provasse tanta rabbia repressa nel suo corpo per via degli avvenimenti che erano capitombolati nella sua vita,non poteva certamente dire che quella discussione con Sophie fosse stata “tempo perso”.
Sicuramente in quei attimi non sembrava una persona normale. Alcuni minuti prima era dubbioso,poi era diventato irascibile e ora era stranamente sollevato.
Aveva sbalzi d’umore repentini degni di un bipolare.

-Perché sei rimasta qui? Non credo alla storia che sei rimasta solo perché sono una sorta di giullare di corte. Sei rimasta qui per un altro motivo o sbaglio? Avevi intenzione anche tu di passare una serata alternativa al ballo?-

Inclinò le labbra leggermente all’insù.
Quella era una situazione strana e forse ancora non si era conclusa.


 
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view post Posted on 3/12/2013, 11:48
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Finalmente? Che voleva dire quell'ingrato ragazzo, con quell'esclamazione?
Sophie alzò un sopracciglio, confusa, ignorando quell'attimo di soddisfazione del Prefetto.
Le labbra della Serpeverde si incurvarono in un lieve sorriso, mentre guardava gli occhi divertiti del giovane. Indietreggiò leggermente, per poi chiudere per un attimo gli occhi e dare le spalle al ragazzo, dirigendosi verso la grande arcata della Torre di Astronomia.
Si appoggiò con i gomiti sul parapetto, rivolgendo poi lo sguardo verso il cielo. Un'enorme luna piena si stagliava meravigliosa come non mai e le stelle la circondavano, come se volessero starle accanto. Altre invece, erano sparse più lontanamente dalla luna.
I suoi occhi, spontaneamente, si spostarono poi verso il basso, affascinati dall'enorme Lago Nero, colmo di chissà quante creature strane. Potè poi notare la stessa luna che si trovava in cielo, riflessa in modo preciso e dettagliato sulle acque del lago, anche se, di tanto in tanto, si deformava a causa dei movimenti bruschi e misteriosi che avevano luogo nel Lago.
Spostando poi gli occhi più verso il lato, vide numerosi alberi, che solo a vederli causavano delle sensazioni di paura, di terrore, ma nello stesso tempo, di attrazione. Sophie era sempre stata attratta dalla Foresta Proibita, ma le regole della scuola imponevano il divieto assoluto all'ingresso della Foresta. Ma si sapeva, La Armstrong non aveva mai amato seguire le regole, proprio come stava facendo in quel momento. Una ragazzina di soli quattordici anni, si trovava nella Torre più alta del Castello in un orario molto al di fuori del coprifuoco, e non era sola.
Un Prefetto, tra l'altro Corvonero, le stava facendo compagnia da un po' di tempo, e le sembrava strano che ancora non l'avesse ripresa e non le avesse tolto dei punti. Fosse stata lei un Prefetto, sarebbe stata la prima cosa che avrebbe fatto. Ma chi lo sa, ci si deve aspettare di tutto dai Corvonero.
Sentì nuovamente la voce del ragazzo, che fece in modo di distogliere il pensiero di Sophie riguardo alla Foresta Proibita:

-Ne è valsa la pena seguirti. Ho avuto una nuova possibilità di capire che cosa frulla nella testa alle persone della vostra casata.-

La Serpeverde sorrise nuovamente, nel sentire quelle parole. Era un tipo alquanto spavaldo, su questo non c'era dubbio.
La ragazza volse nuovamente lo sguardo verso la luna, illuminandole il viso e marcando ancora di più quello scintillìo del grigio dei suoi occhi.
Subito dopo, si voltò nuovamente verso il giovane ragazzo, riprendendo a parlare:


-Quindi, Toobl? Cosa hai capito di noi Serpeverde durante questa piacevole discussione tra me e te? Vedi, credo proprio che tu ancora non abbia capito un granchè. Certo, voi Corvonero siete famosi per essere intelligenti, ma vedi... Non siete come noi.-

Osò parlare in quel modo, senza esitare.

-Perché sei rimasta qui? Non credo alla storia che sei rimasta solo perché sono una sorta di giullare di corte. Sei rimasta qui per un altro motivo o sbaglio? Avevi intenzione anche tu di passare una serata alternativa al ballo?-

Non solo spavaldo, ma anche curioso. Beh, non poteva certo dire una stupidaggine. Non poteva certo dire che voleva passare una bellissima serata al ballo, perchè non era così. Ella odiava ballare, odiava le feste e odiava stare in mezzo alla gente. Sophie era un tipo solitario, sempre alla ricerca della pace e della serenità, che quella sera, era stata interrotta da Daddy Tobbl, ma doveva ammettere che ne era valsa la pena. Si voltò nuovamente verso la Foresta Proibita, dando ancora una volta le spalle al Prefetto.


-In realtà... Avrei voluto approfittare di questa serata. Sai, tutti sono occupati, tutti stanno pensando a divertirsi lì al ballo in questo momento. Diciamo che mi sarebbe piaciuto avvicinarmi lì...-

Alzò il braccio e indicò con il dito proprio gli alberi e le querce presenti nella Foresta.

-Dì, Toobl, sei mai stato nella Foresta Proibita?-

Osò un'altra volta, voltandosi nuovamente verso di lui e poggiando i gomiti verso dietro, sempre sul parapetto. Ora lo guardava in modo serio, con uno sguardo agghiacciante, ma quel lieve sorriso soddisfatto e misterioso continuava ad essere presente sul suo viso, illuminato per metà dalla luce della luna. Non le importava se l'avesse presa per un braccio e l'avesse portata dalla Preside, non le importava un bel niente.

 
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view post Posted on 23/1/2014, 18:09
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Era senza alcun dubbio una situazione particolare.
Diversi stati d’animo lo avevano avvolto su quella torre. Era stato arrabbiato, nervoso e ,ora, era calmo.
Non sapeva spiegarsi il perché, non sapeva il motivo per cui lui si trovasse a cambiare emozioni repentinamente in quel luogo.
Era colpa sua e della sua lunaticità o di quella bionda?
Si sentiva strano e forse era perché la situazione lo aveva coinvolto.
Notò la ragazza avvicinarsi lungo la balconata per guardare meravigliata ciò che la circondava.
Il lago,la foresta proibita e la luna piena facevano da cornice in quella situazione stramba che si era venuta a creare.
Fissò l’esile figura femminile davanti a lui finché essa non si girò per infierire con l’ennesima punzecchiatura.
Sorrise e non rispose.
Non voleva sembrare remissivo, tanto meno strafottente.
Rimase in silenzio ad ascoltare la ragazza, interessato, fino a quando ella non gli spiegò il reale motivo per cui era andata a quel ballo scolastico:voleva andare nella foresta proibita.

Il suo sorriso beffardo si annullò per far spazio ad una faccia seria.

*Diavolo*

Pensò il ragazzo.
Quella era una delle situazioni che aveva sempre voluto evitare per non andare contro alla sua carica.
Doveva dire alla ragazza che ci era già stato nella foresta proibita anche senza il consenso delle autorità del castello?
Non poteva dirle una cosa del genere,non poteva farlo per via di quella spilla che presentava pro e contro.

-Si, ci sono stato.-


Rispose deciso.
Avvicinandosi a lei ,poggiando le mani sul davanzale,fissò il vuoto per alcuni istanti e continuò dicendo


-..Una volta per punizione mi hanno portato in quel luogo senza la mia bacchetta magica. E’ un luogo oscuro,pieno di creature magiche molto potenti e pericolose.-

Le avrebbe fatto paura quell’affermazione?
No,probabilmente no.
Se aveva imparato a conoscere quella Serpeverde dalla faccia tosta era certo che la sua affermazione non l’avrebbe nemmeno scalfita.
Sembrava che quella ragazza non avesse mai vissuto la paura o, magari, aveva vissuto paure talmente grandi da rendere le altre obsolete.
Si girò con il corpo verso di lei e dopo essersi staccato dalla balaustra gli si posizionò davanti.
Aveva in mente solo una domanda.

-Come mai vuoi entrarci?-

La sua faccia faceva presagire che non avrebbe effettuato alcun commento ironico al riguardo.
Quando si parlava della foresta proibita il discorso non poteva essere di certo preso sottogamba.





 
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view post Posted on 24/1/2014, 11:17
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Una voglia incredibile di infrangere le regole si era impossessata della giovane Serpeverde, nonostante si trovasse a conversare con un Prefetto che, tra l'altro, non faceva neppure parte della sua Casata.
Hogwarts era talmente grande che esistevano numerosi posti da visitare e fino ad allora la Torre di Astronomia rappresentava il posto più bello che avesse mai visto.
Ma la Foresta Proibita affascinava Sophie più di quanto potesse fare qualsiasi altro posto. A lei piaceva l'oscurità, le piaceva mettersi in gioco ed affrontare le sue paure.
Fino ad allora non c'era stato nulla che l'aveva impaurita veramente, se non il suo stesso padre, la persona grazie alla quale viveva.
Era ancora lì, con il fondoschiena poggiato sul parapetto della balconata e i gomiti poggiati sul retro.

- Sì, ci sono stato.-

Una frase composta da poche parole, che però influirono tanto Sophie che la costrinsero ad alzare gli occhi azzurri e puntarli dritti sul viso del Corvonero.
La conversazione stava diventando sempre più interessante e alla Serpeverde non dispiaceva affatto.
Voleva parlare della Foresta Proibita ed era sulla buona strada.
Seguì con gli occhi il movimento del giovane che si stava avvicinando a lei, e, nel momento in cui si fermò rivolto verso le meraviglie esterne del castello, chinò il capo nella sua direzione e lo guardò interessata.

-..Una volta per punizione mi hanno portato in quel luogo senza la mia bacchetta magica. E’ un luogo oscuro,pieno di creature magiche molto potenti e pericolose. -

Non appena egli terminò quella frase, una folata di vento mosse leggermente i capelli della Purosangue e un brivido le corse lungo la schiena, che la costrinse a fare un piccolo scatto con le spalle.
Non aveva idea se quel brivido venne provocato dal modo in cui il Prefetto parlò, o da quella piccola folata di vento fresca. Ma d'altronde, il lungo vestito che aveva ancora addosso a causa del ballo non era molto consono a quella situazione. Era sempre più tardi e le spalle della ragazzina erano scoperte, ma poco le importava in quel momento.
Ripensò alle parole appena pronunciate dal ragazzo.
Era convinta che il suo intento era quello di intimorire la ragazzina, senza però esito positivo. Al contrario, quelle parole la incuriosirono ancor di più.
*Punizione...*
Se l'unico modo per entrare nella Foresta era farsi mettere in punizione, di certo ci sarebbe riuscita.
I suoi pensieri furono interrotti un'altra volta dalla voce del giovane, che in quell'istante si trovò proprio di fronte a sé, con uno sguardo serio.
Una domanda. Una domanda a cui Sophie avrebbe dovuto rispondere con sincerità, e lo avrebbe fatto.


- Mi affascinano le cose oscure, i posti proibiti. Sono curiosa di vedere con i miei occhi che tipo di creature vivono in quel posto, di sapere il motivo per cui è considerata tanto pericolosa. -

Il suo tono di voce era cambiato, come anche il modo in cui in quel momento guardava il ragazzo.
Se fino a qualche momento addietro il suo unico intento era quello di provocarlo, in quell'istante non voleva per nessun motivo che quella conversazione avesse fine.
Parlare con lui stava diventando sempre più piacevole.

 
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view post Posted on 30/1/2014, 21:00
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Non appena finì di parlare,il vento soffiò nella sua direzione come nei migliori film di Hollywood.
Era un discorso problematico e difficile quello che stavano facendo lui e Sophie e doveva essere certamente trattato con i guanti.
Rimanendo in silenzio di fronte alla giovane Serpe, aspettò con impazienza che questa rispondesse alla sua domanda.
Proprio come aveva immaginato, la ragazza era stata attratta da quel posto solo per curiosità e data la sua alta illegalità.

*Ecco ci risiamo*

Disse a se stesso sbuffando ,mentre spostava leggermente lo sguardo alle spalle di Sophie per ammirare l’immensa distesa di verde oltre Hogwarts.
Gli era già capitato in passato di incontrare persone che erano affascinate da ciò che non poteva essere toccato,dalla mela rossa di Adamo,ma quella volta non si parlava di andare ad Hogsmeade senza permesso o di farsi il bagno nel lago.Si parlava di andare nella Foresta proibita, uno dei luoghi magici più pericolosi del mondo magico.
Per nulla scosso dall’affermazione della ragazza,sorridendole,disse

-Pensa bene a quel che fai. Se entri in quel luogo poi non è detto che tu ne riesca più.-

Se in quel momento si fosse fatto un bel tiro di sigaretta,avrebbe sicuramente riscosso più successo nella sua affermazione.
Fissando la ragazzina negli occhi ,ora più che mai era curioso di vedere come questa avesse intenzione di reagire alla sua provocazione.
Se voleva andare all’interno di quel luogo lo doveva fare sicuramente con la consapevolezza che i rischi erano infiniti e non nulli.

-Spiegami una cosa,come mai mi hai confidato questo tuo desiderio? Lo hai fatto perché vuoi che ti metta in punizione e ti eviti la scocciatura di entrare dentro la foresta o perché volevi che ti confessassi prima del viaggio?-

Sorrise divertito.
Voleva vedere a che gioco stava giocando quella dannata.
Era finito il tempo per i giochetti stupidi e insulsi, se voleva andare dentro quella dannata foresta -con il suo tacito (e per nulla esplicito)consenso- doveva fargli capire realmente se era in grado di farlo e non vi era il rischio che poi se la sarebbe fatta sotto.



 
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view post Posted on 8/2/2014, 18:38
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-L'accesso alla Foresta Proibita è vietato a tutti gli studenti.-.

Una frase che la Preside di Hogwarts usava dire ogni inizio anno, soprattutto per farlo presente ai nuovi arrivati.
Sapeva i pericoli in cui ci si poteva incorrere percorrendo i sentieri che si celavano in quel posto. Sapeva, o meglio, aveva sentito raccontare avventure o disavventure che dir si voglia, da parte dei malcapitati.
Che la maggior parte di essi ci erano stati per punizione o per semplice voglia, non era dato saperlo, o almeno, Sophie non aveva mai domandato questo.
Quello di cui era più curiosa era proprio il contenuto di quella foresta, di quante e quali creature pericolose vivevano lì.
Ed un'incredibile voglia e curiosità di vedere con i suoi occhi si era impossessata di lei, in quel momento.
Non ci sarebbe andata di sua volontà, no, non lo avrebbe fatto. Ci teneva fin troppo alla Casata in cui era stata smistata, era sempre stata fedele ad essa. Non lo avrebbe fatto, se non per cause di forza maggiore.
Forse.
Dopo essersi distratta per un attimo, tornò a guardare il viso del bel Prefetto, che allora mostrava un sorriso che agli occhi della Serpeverde apparve alquanto piacevole.
Anch'ella sorrise non appena sentì le parole del Corvonero.


-Da sola, sicuramente.

D'altronde, era la pura verità. Era solo una quindicenne ancora al primo anno, di incantesimi di difesa ne conosceva ben pochi o almeno non abbastanza per affrontare i pericoli della Foresta Proibita.
Di certo però non si sarebbe fatta sfuggire un'occasione del genere.
Era affezionata alla Casa di Salazar, ma era pur sempre una Serpeverde con l'incessante voglia di conoscere più cose possibili, e se questo significava infrangere le regole, le importava ben poco.
Non era la prima volta che usciva dalla Sala Comune di notte e anche se allora era solo scappata dal Ballo di Fine Anno, era già una certa ora per lei.
Però non era da sola.
Ascoltò le parole pronunciate in seguito dal giovane Corvonero, parole pronunciate con una certa ironia e forse anche un po' di divertimento, tanto che sembrava quasi che la stesse prendendo in giro.
E se così fosse, non glielo avrebbe permesso.
Le sue ipotesi erano alquanto interessanti e forse in parte veritiere, ma la realtà non rappresentava nulla di tutto ciò.
Fece cadere giù le sue braccia, trascinando i gomiti dal parapetto fino a staccare completamente il corpo dalla fredda pietra.
Lentamente, si avvicinò ancora di più verso il ragazzo che allora si trovava dinanzi a lei.
Alzò il braccio destro fino a poggiare la relativa mano sulla spalla di Daddy, senza però fare un minimo di forza. Diede un ultimo sguardo agli occhi verdi del Prefetto e avvicinò le labbra al suo orecchio destro.


-Perché voglio andarci con te.-

Pronunciò quelle parole con una voce bassa, e talmente vicina al suo orecchio da essere costretta ad espirare sulla sua pelle.
Nemmeno lei stessa aveva ben capito quali fossero le sue vere intenzioni. Non sapeva il motivo per cui aveva appena pronunciato quella frase, né il senso che voleva dare ad essa, ma, considerando che Sophie era abbastanza istintiva, non ci pensò due volte.
Portò nuovamente il capo all'indietro e spostò delicatamente la mano dalla spalla del Corvonero.
Senza però allontanarsi di un millimetro, lo guardò negli occhi inarcando l'estremità destra delle labbra in un lieve sorriso che sembrava tanto deciso quanto soddisfatto.
La distanza tra i due visi era diminuita di parecchio ed allora attese una sua reazione.

 
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view post Posted on 12/2/2014, 20:27
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*Ecco fatto*

Pensò digrignando i denti.
In men che non si dica,era finito dalla padella alla brace ed ora gli toccava danzare sui tizzoni ardenti.
Fissando la giovane,la quale si era avvicinata notevolmente a lui per chiedergli di andare con lei nella Foresta, ricambiò il sorriso per poi domandargli ironicamente

-E dimmi un po’,quanti galeoni mi daresti all’ora?-

In quel momento,si stava parlando di cose serie. Si stava parlando di andare in uno dei luoghi più pericolosi di Hogwarts senza una guida e di certo perfino lui non poteva prendere la cosa alla leggera.
Spostandosi leggermente dalla ragazza,la quale comunque continuava a rimanergli a pochi pollici di distanza, sospirò per iniziare a pensare.
Tanti pensieri gli impedivano di andare in quel luogo,primo su tutti il non volere avere sulla coscienza quella Serpeverde.
Che cosa avrebbe raccontato alla scuola se quella ragazza fosse stata ammazzata da una delle creature presenti nella radura? Cosa diamine sarebbe stato della sua persona e della sua psiche se quella piccola strafottente fosse stata rovinata a vita?
Aveva paura il ragazzo e questa volta non per la sua incolumità.
Grattandosi la barba-gesto che stranamente lo aiutava a pensare-rimirò la giovane per poter capire dai suoi occhi se fosse realmente convinta.
In quel momento le punizioni, le cariche, i punti in meno per la casata,non contavano nulla. Tutto era meno importante di una vita umana e di certo sapendo solo un Apis e un Flipendo come incantesimi la vita della giovane in quella selva oscura sarebbe stata realmente a rischio.
Ora più che mai, il giovane Corvonero era dubbioso e incerto sul da farsi. Come poteva fare per evitare alla giovane di rischiare la testa? E se avesse detto di no ,con chi diavolo si sarebbe infilata all’interno della foresta.

-Ah..Mannaggia a te,mannaggia.-

Disse sospirando per poi ritornare a fissare l’orizzonte.
Non si sapeva perché, quella grana era caduta sulla sua testa come un fulmine a ciel sereno e lui non sapeva come agire.



 
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