| Ad accogliere lo studente fu la Vice Preside Hope, nuova insegnante di Difesa. Lui aveva sentito alcune lezioni della donna, e ne era rimasto molto colpito, era in gamba e bella, un po’ le caratteristiche della sue ex insegnate Caroline. Tra l’altro aveva sentito che lavorasse anche al Ministero come Auror, un lavoro non certo facile da gestire insieme all’insegnamento; Hope non poteva che rappresentare la persona ideale per insegnare quella materia, e dopo Persefone una guida per tutti gli studenti di Hogwarts. Le votazioni degli scritti furono incredibili, li aveva passati tutti con Eccellente, e addirittura tre con Oltre ogni previsione, di certo non poteva che essere soddisfatto e fiero del compito sostenuto. Ora doveva dimostrare anche a parole ciò che aveva scritto, e passare alla grande anche gli orali, solo così il sesto anno gli avrebbe aperto le porte e illuminato la mente che altri incredibili insegnamenti. La prima domanda di Hope riguardò gli incanti di attacco, perfetto, quale modo migliore per iniziare un esame ad un tipo come lui.
- Perfetto, inizio dando anche un ordine cronologico di apprendimento. Riferendomi agli insegnamenti del quarto anno, ho studiato un incantesimo offensivo che mi ha particolarmente colpito, e sono convinto che il suo potere sia molto utile e potente per avere un vantaggio significativo sull’avversario, sto parlando del Conjunctivitis. L’incantesimo veniva utilizzato sin dall’antichità dai Maghi per difendersi contro i terribili draghi, che, non essendoci ancora gli allevamenti di queste creature, vivevano liberi e selvaggi. L’incantesimo agisce colpendo gli occhi dell’avversario, provocando una forte lacrimazione, arrivando ad annebbiare la vista e anche a ridurre notevolmente il campo visivo. È importante sottolineare che questo incantesimo non priva l’avversario della vista, ma la indebolisce temporaneamente abbassandola di qualche grado. L’effetto non durerà più di dieci minuti, ma l’avversario avrà comunque bisogno di più tempo per riadattarsi gli occhi alla vista e alla messa a fuoco naturale. Riguardo alla parte pratica, il Conjunctivitis si esegue puntando la bacchetta verso gli occhi dell’avversario compiendo un movimento che descriva una linea orizzontale, da sinistra verso destra. Importantissima è la concentrazione, bisogna avere ben in mente l’obiettivo da colpire. Una volta tracciata la linea andrà pronunciata la formula dell’incantesimo, Conjunctivitis, senza particolare pronuncia. La formula dovrà comunque essere pronunciata in maniera chiara e decisa. -
Si fermò per riprendere fiato, aveva detto tutto? Probabilmente sì, si era preparato molto anche sull’esposizione voleva fare assolutamente una bella figura, soprattutto dinnanzi alla sua Capocasa.
- Il secondo incanto che vorrei esporre e lo Stupeficium, studiato durante il quinto anno. Uno dei miei incantai preferiti, e di sicuro molto potente. Conosciuto anche come schiantesimo, questo incanto causa lo svenimento della persona colpita. La potenza di questo incanto e tale che un uso improprio può portare alla morte dell’avversario, proprio come successe in svariati episodi durante la prima guerra magica. Esiste un contro incantesimo specifico per questo incanto, ma deve essere evocato in poco tempo, non più di un’ora da quando la persona viene colpita, altrimenti, tutto sarà vano. Questo contro incantesimo è l’Innerva, appreso durante le lezioni di Incantesimi. Il movimento da eseguire per evocare lo Stupeficium è abbastanza complesso. Bisogna puntare la bacchetta verso il petto dell’avversario, poi flettere il braccio portandolo verso di noi, e in fine distenderlo nuovamente andando a colpire il petto dell’avversario. La formula dell’incantesimo è Stupeficium, senza alcun accento particolare, ma da pronunciare in maniera decisa e senza esitazioni. L’esatta esecuzione sprigionerà un lampo rosso dalla bacchetta che colpirà l’avversario facendolo svenire. Può anche essere bloccato da un incanto scudo, ma essendo molto potente non potrà essere rimandato la mittente. -
Concluse osservando il volto di Hope, qualcosa che trapelasse soddisfazione, delusione, stupore, ogni cosa che poteva far intendere come avesse iniziato, chissà se procedeva tutto alla grande come sperava..
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