Beginning

Ce l'aveva fatta, contro ogni pronostico Nathaniel Elend Venture era diventato un professore presso la rinomata scuola di Hogwarts; l'aver raggiunto la meta lo lasciava soddisfatto e allo stesso tempo terrorizzato.
Sarebbe riuscito a fare quello che si era ripromesso? Sarebbe stato un buon professore o l'ennesimo ripetitore di nozioni?
Il cielo non pareva avere una risposta soddisfacente.
Impressionato dalla profondità dei suoi pensieri, Nathaniel, sorrise; se ne stava tranquillamente appoggiato a uno dei grandi finestroni che illuminavano il corridoio del primo piano, i gomiti appoggiati alla superficie in pietra alla base del vetro e gli occhi rivolti verso il cielo invernale.
Aveva appena concluso il suo colloquio e non aveva ancora raggiunto il suo nuovo studio, ma non aveva fretta; se tutto fosse andato a dovere avrebbe trascorso talmente tanto tempo tra quelle mura che qualche minuto in più o in meno non avrebbe fatto la differenza.
Tra le dita affusolate stringeva ancora il suo taccuino, presto avrebbe avuto nuove teorie da scriverci, qualche bozza di programma, qualche schizzo di animali interessanti; eppure per ora giaceva inerme nella sua mano con l'indice ancora saldamente incastrato tra le pagine.
Il suo sguardo cadde sulla foresta proibita, da quella massa di verde avrebbe potuto ricavare materiale per le lezioni da qui alla fine dei tempi; purtroppo il ministero vietava di condurre studenti in giro per il fitto bosco e lui non era abbastanza esperto di quei sentieri per arrischiarsi a contravvenire a quella legge.
Sospirò mentre un sorriso serafico si dipingeva sulle sue labbra; era professore da non meno di tre minuti e già pensava a come infrangere le regole per presentare animali omicidi a quelli che sarebbero stati i suoi studenti.
Doveva essere l'aria di Hogwarts a renderlo ribelle.

Hogwarts, Hogwarts, Hoggy Warty Hogwarts, teach us something please,

Iniziò a intonare alternando parole a un lieve fischiettare mentre con tranquillità si voltò lasciandosi alle spalle la finestra e osservando il lungo corridoio, per fortuna non vi era nessuno a vedere quell'accenno di follia del nuovo professore.

Il suono di alcuni passi attirò l'attenzione del giovane professore che, con rapidità impressionante, trasformò il suo lieve canticchiare in un fischettio tranquillo; meglio essere preso per un allegro vagabondo che per un cantante da corridoio.
I suoi occhi si posarono su una giovanissima studentessa e la sua mente elaborò in pochi istanti un flusso di informazioni, teorie e certezze su quella giovane ragazza.
Indossava una tunica con il verde e argento di serpeverde quindi era palese la sua casata, era mingherlina e dai tratti ancora infantili quindi doveva essere troppo piccola per essere una sua studentessa e infine marciava con scarsa decisione.
Annuì ai suoi pensieri quasi a volersi dare ragione; dopo quella prima occhiata perse di vista la giovane studentessa rivolgendo la sua attenzione altrove, verso una statua che si stagliava di fronte a lui.
Dava per scontato, ovviamente, che nessuno avrebbe badato a un non-studente con un lungo spolverino e l'aria di uno che si è appena perso, ma che vuole far finta di osservare il circondario.
Si voltò sentendo una voce cristallina a pochi passi da lui, per istinto sentendo l'appellativo si voltò in direzione opposta dove si aspettava di trovare il professore al quale la ragazza si stesse rivolgendo.
Non trovando nessuno colse in un impeto di estatica comprensione a chi si riferisse la serpeverde.
Tornò a voltarsi verso di lei osservandola con un sorriso; era la prima studentessa che incontrava, doveva mostrarsi professionale, disponibile e per nulla agitato.

Buongiorno a lei, Lady Ray, io sono il professor Venture

Cos'era quel lieve rigonfiamento del costato, forse che il giovane Elend iniziasse a provare un certo orgoglio per la meta raggiunta?
Inutile però recitare troppo, sicuramente la giovane aveva bisogno di qualcosa da un "vero" professore e lui, che non era in grado di raggiungere il suo ufficio senza usare la magia, non era molto utile

Nathaniel sorrise e una mano salì a sistemare una ciocca di capelli scompigliata, il suo sguardo non si mosse dalla giovane studiandone la mimica; purtroppo questa sua brutta abitudine avrebbe richiesto un po' di tempo per essere limata.
Poteva avvertire la tensione in quell'espressione e una certa ansia, quella ragazza credeva davvero di parlare con un normale professore stagionato e non con un novellino.
Quando la ragazza aggiunse una nota di incredibile rispetto nella sua domanda il sorriso del neo-professore divenne un minuscolo sogghigno, invisibile a chiunque non lo conoscesse.
Forse aveva ben chiaro il dovere del suo nuovo ruolo, ma non aveva analizzato in principio i profondi privilegi.

Per ora, lady Ray, non insegno nulla. Insegnerò nel prossimo futuro Cura delle creature magiche

Il suo sorriso serafico si allargò a quelle parole; non aveva ancora interiorizzato quel passaggio e dirlo ad alta voce aveva ancora un effetto travolgente che infiammava il suo buon'umore.
Cosa avrebbe detto suo padre vedendo quanto in alto il suo "bastar**", così era stato definito dal padre in un'intervista a un quotidiano magico, era giunto?
Eppure nemmeno da quella vetta che era la scuola di magia e stregoneria riusciva a vedere una soluzione a quella notte che aveva stravolto la sua infanzia.
Scosse lievemente la testa indietreggiando ad appoggiare la schiena contro la balaustra dell'immensa vetrata; non aveva tempo per quei pensieri.

In quanto al disturbo non ha da temere, porga pure tutti i quesiti che desidera, vedrò di rispondere per quanto mi compete

Un modo elegante e raffinato per chiarire la sua disponibilità e soprattutto per scusare la sua ignoranza che sicuramente sarebbe venuta a galla di li a qualche istante.

La reazione della ragazza lo spiazzò, il suo volto mostro non era proprio un libro aperto ma all'occhio attento del giovane Venture non sfuggì una leggera smorfia; forse delusione?
Inarcò un sopracciglio, la ragazza si voltò e quando si rivolse di nuovo verso di lui un sorriso tranquillo era stampato su suo viso come se niente fosse; forse in fin dei conti la tensione di quel giorno lo aveva reso un pelo paranoico.
Poi giunsero le sue parole e di nuovo le sue sopracciglia si inarcarono fin quasi a toccarsi, non era cosa da tutti i giorni sentirsi dire quelle parole, o forse lo era per un professore; ancora non sapeva come regolarsi in quel ruolo.

Capisco, la difesa è importante ma ricordate di non dimenticare le altre materie; un mago formato a metà è sempre mancante

Questo era un consiglio, da quando era diventato anche dispensatore di saggezza? Era il tipo?
Eppure sapeva quanto fosse vero il contenuto di quelle parole, conosceva fin troppi maghi che, focalizzandosi su una tematica, avevano perso di vista la complessità della magia risultando quasi sempre mancanti rispetto ad altri.
La domanda successiva della ragazzo lo spiazzò per un secondo, come mai tutti in quella giornata sembravano decisi a chiederglielo?
Nulla però trasparì sul suo volto, era bravissimo a nascondere i suoi pensieri dietro una facciata attenta ed empatica.
Rispose quindi alla domanda, non elaborò una risposta vera e appassionata come quella che aveva rivelato alla vice preside, si limitò a una parte della verità giusto per accontentare la curiosità di quella giovane.

Imparerete nel corso degli anni, lady Rey, che spesso non esiste un vero motivo; è intrinseca nell'indole umana la passione, le nostre esperienza la guidano e la mia si è posata sulle creature magiche.

Se non fosse stato un gesto troppo evidente si sarebbe tirato una sberla sulla fronte, era riuscito a far passare quella risposta semplice in maniera talmente articolata che vi era il rischio che la ragazzina si sentisse intimorita e imbarazzata.

Le sopracciglia del giovane professore si avvicinarono nuovamente leggendo le espressioni di quella studentessa, il suo quinto senso e mezzo pizzicava; c'era qualcosa di strano nel modo in cui pareva riflettere intensamente su un'affermazione come quella.
Sospirò e si impose di smetterla, continuava ad osservare gli altri e spesso lo rendeva un po' paranoico; per di più era stato lui stesso il primo a pensare che la sua affermazione era stata alquanto articolata.
Tornò a sorridere in maniera serafica non lasciando trasparire nulla, non vi erano motivi per cui far sapere i suoi dubbi paranoici a una bambina appena entrata nella scuola.

Sarò lieto di soddisfare il vostro interesse, ma temo che, come tutti, dovrà aspettare il terzo anno prima di presenziare. Le creature magiche sono fantastiche, ma una solida istruzione di base è il minimo per non correre rischi con loro.

Era strano come parlare da professore gli riuscisse incredibilmente bene, eppure lui era stato il primo che durante i suoi anni a hogwarts aveva rischiato più volte la pelle; ricordava ancora quando al primo anno era...
Scosse la testa, la ragazza gli aveva fatto una domanda e lui non poteva lasciarsi andare ai ricordi.

Temo di non disporre di quel nome,lady Rey, il mio ingresso a Hogwats risale a poche ore fa; però, se la cosa vi fa stare meglio, credo non dobbiate attendere molto. Le lezioni inizieranno a breve e Difesa contro le arti oscre è uno dei corsi obbligatori sin dal primo anno.

Sorrise mascherando il leggero imbarazzo per il non avere nemmeno una cognizione sui restanti membri del corpo docente; avrebbe dovuto porre rimedio a quella mancanza.

Il viso del professore si contrasse di nuovo per la concentrazione, continuava a ripetersi che la giornata stressante lo aveva reso paranoico; eppure...c'erano diverse cose che solleticavano il suo interesse in quella chiaccherata.
Quella giovane continuava a mescolare timida curiosità, paura e qualcosa di più strano; qualcosa che sembrava agitarsi sotto quel viso infantile comparendo di tanto in tanto.
La sua mente richiamò un immagine trovata su un libro tempo prima, la foto rappresentava un calderone colmo di densa pozione nera; nonostante fosse strapieno il recipiente non si rovesciava mai e solo le bolle che increspavano la superficie del liquido distinguevano il filtro e il metallo.
Le sue sopracciglia si innalzarono ancora di più; ora ci si metteva anche la sua mente a distorcere quello che stava avvenendo.
La sua domanda trasformò il suo cipiglio in un sorriso tranquillo, i suoi dubbi non erano stati sedati, ma era un professore e un insegnante come lui doveva mostrarsi sempre disponibile e, per quanto possibile, tranquillo.


La vostra domanda otterrà una risposta quando e se al terzo anno deciderà di unirsi alla mia classe. Per ora vi basti sapere che la definizione di addomesticabile è piuttosto variabile.

Annuì troncando la sua frase, la sua passione non doveva prevalere sulla sua ragione; era meglio non fornire una risposta dettagliata a una ragazza con quelle curiosità, come tutti i giovani probabilmente era troppo affascinata dai mostri più pericolosi per valutarne i rischi.

Eccola di nuovo quella sensazione, questa volta non era solo l'espressione della giovane, ma anche le sue parole; c'era qualcosa di estremamente sbagliato in quella richiesta, cosa poteva mai spingere una nuova allieva del primo anno a chiedere in giro di dissennatori?
La studiò con attenzione senza riuscire a celare del tutto il suo stupore per quella domanda e mentre la sua mente elaborava ogni singola curva o movimento dei suoi occhi la sua cognizione cercò una risposta educata per non rispondere alla sua domanda.
Capì improvvisamente di non essere pronto per quelle situazioni, diamine parlare con gli studenti era quasi peggio che camminare su un filo teso su un canyon con folate di vento ed occasionali scrosci di pioggia; bhe però se era sopravvissuto a quella esperienza nulla vietava che rimanesse sano e salvo anche con il suo nuovo lavoro.

La vostra domanda richiede una risposta sottile e mi spiace ma fornirvela ora non sarebbe corretto, sviluppate la vostra conoscenza e riproponetemi tale quesito, allora avrete la vostra risposta.
Doveva decisamente smetterla di parlare in quel modo, i suoi studenti avrebbero avuto difficoltà a collegare mostri sputafuoco a un dandy dalla parlata educata e lui voleva che non solo le sue parole, ma il suo essere passasse agli studenti.
Questo ovviamente richiedeva tempo e ora il suo era esaurito; doveva mettere in ordine il suo nuovissimo ufficio, scrivere un paio di gufi e soprattutto doveva compilare una bozza di programma che non fosse troppo pericoloso per i suoi nuovi allievi.

Ora, con permesso, Lady Rey devo salutarvi. Al nostro prossimo incontro; mi aspetto di vedervi alle mie lezioni in meno di tre anni

Concesse alla giovane un lieve inchino, non profondo come quello spettante a una damigella adulta, ma abbastanza per non suonare scortese; fatto ciò sorrise serafico e si avviò lungo il corridoio badando a non voltarsi.
La sua mente tornò al positivo stato d'animo di prima e le sue labbra si unirono a fischiettare di nuovo un motivetto simpatico.