Dylan Rhodes vs. Patrick Jugovic, Docente vs. Adulto

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view post Posted on 9/2/2014, 16:33
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Il Fato

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Benvenuti, tra breve il duello avrà inizio.

Il mio compito è quello di arbitrare il duello.

Vi prego di postare i vostri punti statistica prima del mio via al duello,

e vi ricordo che dovrete aggiornarli una volta finito il duello.

Se vincete potrete avere fino a 4 punti statistica per ogni campo.

Se perdete potrete avere fino a 2 punti statistica per ogni campo.

La quantità precisa verrà scelta da me, alla fine, in base ai vostri meriti e demeriti.

Siete pregati di non fare i furbi perché tanto nel registro duelli c'è segnato quanti punti guadagnate per duello.

Il limite di tempo standard per postare è di tre giorni, ma, in caso di problemi nel rispettare queste tempistiche, è possibile concordare con me, via mp, la quantità di tempo concessa per postare.

In caso di mancata risposta entro l'arco di tempo concesso, avviene il richiamo. Al terzo richiamo avviene l'espulsione e la conseguente vittoria dell'avversario.

Potete usare gli incantesimi innati e quelli appresi durante le lezioni, le quest, gli apprendimenti o tramite esperienza (raggiungendo il tetto massimo di una classe).

Non si possono usare le Maledizioni senza perdono e incantesimi oscuri e incantesimi letali.

CONSULTATE IL REGOLAMENTO DEI DUELLI PER TUTTE LE REGOLE E PER SAPERE QUALI INCANTESIMI POTETE UTILIZZARE.

BUON DIVERTIMENTO

Iniziate!

 
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view post Posted on 9/2/2014, 17:04
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Era da tempo che il docente desiderava duellare con qualcuno,specie dopo esser ritornato dal suo lungo viaggio dove non aveva avuto la possibilità di farlo con nessuno.Per cui non appena ebbe l'occasione la prese al volo.
Quella mattina si trovava a scuola per la lezione agli studenti del quarto anno ma la sua mente già vagava al sol pensiero del duello tanto che non appena finì la lezione prese le sue cianfrusaglie ed iniziò a camminare fino ad hogsmeade e nella sua mente si chiedeva se era altezza.
Non duellava da tempo su per giù da quando aveva lasciato la scuola,ma Dylan non era di certo uno che si demoralizzava presto,gli incantesimi li conosceva quindi la cosa più importante era castarli nel migliore dei modi.
Doveva arrivare a Londra quindi una volta arrivato ad hogsemade si materializzò senza molti problemi a Londra davanti il club dei duellanti ove molto maghi adulti si scontravano in "civili" duelli così da essere pronti in caso di attacchi seri,e in quel periodo con il Signore Oscuro in giro non era poi così difficile ed effettivamente anche il giovane professore non si sentiva pronto a quello che in caso di attacco alla scuola avrebbe dovuto fare,ovvero,difendere il castello e i suoi inquilini per cui decise che era meglio allenarsi e non lasciare al caso la sua preparazione in caso di duelli contro i mangimorte.
Arrivato davanti al club entrò in quell'edificio e vide con grande sorpresa che era davvero molto grande e quindi andò a cercare il luogo dell'incontro.
Arrivò vicino ad una porta dove vi era scritto il suo nome e quello del suo sfidante una certo Patrick Jugovic,di sicuro non conosceva molto bene il suo avversario o meglio non sapeva nemmeno chi fosse.Entrato nella stessa vide che vi era l'arbitro ad aspettare i due duellanti e quindi con molta cortesia disse

Salve,sono Dylan Rhodes

Rivolgendosi chiaramente alla persona che avrebbe arbitrato l'incontro poiché ciò che fa di quei duelli qualcosa di "civile" sono le regole,infatti non è possibile castare incanti mortali,cosa che in un duello con un mangiamorte o con Tu-sai-chi in persona era normale aspettarsi.Si girò un po' intorno e notò che gli venne un nodo alla bocca dello stomaco,ma come era possibile era stato calmo fino a quel momento e poi giusto adesso doveva sentirsi un po' male per via della paura...ma di sicuro si sarebbe calmato quando avrebbe sfoderato la sua bacchetta....aveva anche deciso di vestirsi in modo consono all'occasione con vestiti molto comodi e che non ostacolassero i suoi movimenti
 
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view post Posted on 9/2/2014, 22:07
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Il Fato

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SALUTE: 150
CORPO: 130
MANA: 130

Il giovane Patrick quella mattina aveva rinunciato volentieri agli impegni dettati dalla solita routine, rinvigorito nello spirito da una novità giuntagli appena la sera prima. Il Club dei Duellanti di Londra, del quale era fedele frequentatore, aveva finalmente dato segni di vita, inoltrandogli la richiesta di uno sfidante con il quale aveva l'occasione di confrontarsi.
Impaziente di gustarsi una nuova sfida, non aveva neppure prestato attenzione a chi fosse il suo avversario... quali che fossero le circostanze, era sempre un'opportunità per accumulare esperienza. E lui di esperienze in quell'ultimo periodo ne aveva fatte! Desiderava mettere alla prova le sue nuove conoscenze, accumulate durante i recenti viaggi in tutta Europa, e di certo quello era il momento più opportuno.
Volendo esser sicuro di non farsi soffiare il posto sulla pedana, la mattina del gran giorno raggiunse di buon'ora il centro duelli in città. Non appena mise piede nella sala che avrebbe ospitato il loro combattimento, sorrise alla vista del suo rivale, già pronto di fronte all'arbitro.
*A giudicare dalla statura c'è di che aspettarsi!*

- Salve! Patrick Jugovic, pronto a fare faville! -
Sfoggiando uno dei suoi larghi sorrisi, si piazzò di fronte all'uomo che presto avrebbe ridotto in polvere, e gli rivolse uno sguardo eloquente.
Non restava che attendere il fischio d'inizio.





Una mattina come le altre, che avrebbe trascorso facendo da balia ad una coppia di adulti desiderosi di mettersi in mostra... niente di nuovo.
Non che rimpiangesse i tempi in cui prestava servizio al Club Duellanti di Hogwarts, oh no. Il suo lavoro nella sede di Londra quantomeno non prevedeva la necessità di fare da consulente a marmocchi offesi per un cattivo esito o per un'azione reputata non valida.

*Chi me l'ha fatto fare...*
Sbuffando per lo sconforto, l'uomo sulla cinquantina in divisa viola avanzò verso la pedana e si tenne pronto ad "accogliere" gli sfidanti. La bacchetta era stata sfoderata con largo anticipo, segno inconfondibile della sua impazienza, mentre in cuor suo sperava ardentemente di poterla presto riporre.
Sbarrò gli occhi all'ingresso del primo dei due concorrenti al titolo. Aveva letto di sfuggita la sua scheda, ma ciò su cui si era soffermato - e che aveva acceso in lui un fievole barlume di speranza - era la sua occupazione: Docente di Hogwarts.
Cosa insegnasse non gliene poteva importar di meno, ma una cosa sperava fosse certa: un insegnante sarebbe stato attento alle regole e magari, chissà, avrebbe potuto godersi il duello senza dover intervenire più di tanto.
Non ebbe il tempo di fare uno dei suoi soliti cenni di benvenuto all'uomo, che la porta d'ingresso cigolò nuovamente, lasciando entrare il secondo atteso (che, a giudicare dal trambusto lasciatosi dietro, era fin troppo eccitato).
Il dubbio sul suo volto si dissolse presto non appena inquadrò il ragazzo. Ruotò gli occhi per la disperazione mentre un nome gli aleggiava nei recessi della memoria, subito dopo confermato dalla voce fastidiosa del soggetto.

Benvenuto professor Rhodes... e bentornato, signor Jugovic. - Rispose con poca enfasi al sorriso del giovane e proseguì. - Bentrovati al Club dei Duellanti di Londra. Beh immagino conosciate bene le regole che vigono in questa sala, per cui mi limito ad invitarvi a rispettarle.
Senza perder tempo, infilò una mano in tasca e ne estrasse una piccola moneta d'argento, l'oggetto che forse più di tutti contraddistingueva gli arbitri in quel posto. Mostrò ai duellanti le due facce e pose la domanda come da routine.
Schiopodo o Fiammagranchio?



Dylan, posta le statistiche. ;)
 
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view post Posted on 11/2/2014, 10:33
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Eravamo tutti li,io l'arbitro ed il mio sfidante,adesso mancava solo
il consueto lancio della moneta così da decidere chi avrebbe iniziato
il duello,ma prima di ciò mi sono fermato a pensare a cosa avrei dovuto
fare durante il duello,quale strategia usare per avere la meglio con il
minor sforzo possibile.

Magari avrei potuto bloccarlo e poi....forse era meglio mi decidessi a
scegliere l'una o l'altra faccia della moneta senza troppi indugi così da
iniziare quel duello senza altre perdite di tempo allora mi sono girato
prima verso il mio avversario e poi verso l'arbitro e dissi

Schiopodo

Secco,deciso.Una parola che poteva racchiudere il se il risultato finale,
poiché chi avrebbe iniziato non era una scelta da poco anzi...poteva
cambiare tutto o forse niente..le incognite erano molte ma non per
questo mi sono spaventato anzi nonostante insagnassi erbologia
avevo una grande predilizione per le materie ove l'uso della bacchetta
è essenziale tanto da farne le materie pratiche della magia,che poi
mi son sempre chiesto l'erbologia non è comunque un arte pratica?
certo non si sventolano bacchetta come il difesa o trasfigurazione ma
il saper tagliare una radice presupponeva l'uso delle mani,ma ciò era
ininfluente ai fini dell'incontro così concentrato com'ero aspettai che il
mio sfidante decidesse.
 
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view post Posted on 13/2/2014, 17:38
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Il Fato

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L'uomo volse lo sguardo prima verso i due, per poi abbassarlo sul palmo che reggeva placidamente la moneta d'argento.
Prendendo per assenso il silenzio dello scalmanato, si sgranchì le dita e lanciò in aria il dischetto metallico, fornendogli la spinta necessaria affinché ruotasse un po' di volte.
Fissando con espressione interdetta i due concorrenti, attese di percepire nuovamente il freddo piacevole della moneta fra le dita. Ed eccola, la scelta del Fato stava lì, nel suo pugno.
Serrò le palpebre e indicò il risultato.
« Schiopodo. La prima mossa al professore. Spero sia d'esempio, Mr. Rhodes. »
Donando un fastidioso sguardo trionfante all'altro ragazzo, raggiunse l'estremità della pedana e rimase lì, lateralmente, volgendo la testa di qua e di là come uno spaventapasseri al vento.
« In posizione e... Iniziate! »



Turno a Dylan, al quale ricordo di postare le statistiche.
 
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view post Posted on 14/2/2014, 09:01
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La moneta era stata lanciata,ad iniziare sarebbe stato Dylan
che con la mente cercava di rispolverare tutto in suo repertorio
d'incanti che conosceva e avrebbe potuto castare in quell'incontro.
Come era chiaro la prima cosa che gli venne in mente fu uno
schiantesimo percui decise di castarlo ma prima,tornò dal suo
lato della pedana.

Guardò il suo avversario negli occhi e fece un cosa che avrebbe
dovuto fare molto tempo prima:sguainò la bacchetta da una tasca
interna del mantello,che poi si tolse per metterlo via ed essere più
libero con i movimenti che inevitabilmente avrebbe fatto.

Ma adesso era finito il tempo di indugiare si doveva iniziare allora
il docente con un'espressione molto calma alzò la bacchetta mirando
al petto dell'avversario poi con un flessione del braccio lo portò verso
si se ed infine di nuovo verso in petto dell'avversario e durante quest'ultimo
movimento disse.

Stupeficium

Il tono era sicuro e forte e Dylan sperava di essere riuscito nel suo intendo.

Punti Salute:180

Punti Corpo:140

Punti Mana:140

Punti Esperienza: 27
 
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view post Posted on 18/2/2014, 14:27
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Il Fato

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eYBBe
Un inizio un po' privo di fortuna, certo, ma neanche quel minuscolo dettaglio avrebbe minato la determinazione del giovane Patrick. Corrugando le sopracciglia con fare minaccioso, camminò a grandi passi fino alla sua postazione, uno dei due estremi della pedana, e vi piantò saldamente i piedi.
Il fato aveva concesso al novellino di aprire le danze, ma lui non sarebbe stato fermo aspettando la mossa del rivale. No, sarebbe passato al contrattacco non appena l'ultima sillaba della formula scelta dall'uomo fosse stata pronunciata.
Sapeva di avere pochissimo tempo per pensare all'incantesimo giusto, e sperava vivamente che il docente scegliesse di partire con una delle solite mosse scontate e sopravvalutate. Sorrise a se stesso; lui giocava d'astuzia, e la sua fervida immaginazione stava già definendo qualche tecnica che potesse risultare efficacie.
Non poteva certamente impegnarsi in un incanto troppo elaborato... dovendo partire per secondo avrebbe fatto meglio ad optare per un contrattacco rapido ma travolgente.
E allora l'idea gli passò fugace davanti agli occhi. Rivolse un rapido sguardo al soffitto e si concentrò sul raffinato candelabro che vi era appeso. L'oggetto di metallo, punteggiato di candele accese, riversava luce sulla pedana, proiettando la sua ombra proprio al centro del tappeto che ospitava i due duellanti. Patrick tornò a guardare il suo sfidante, strinse forte la bacchetta e decise di agire il più in fretta possibile.
Distese il braccio verso l'alto, mirando con precisione al perno metallico che teneva il candelabro appeso alla parete del soffitto, e concentrò tutta la sua forza nel desiderio di scalfire e distruggere quel sostegno.
- Bombàrda! -
Tuonò con decisione la formula, aspettando di vedere la potenza demolitrice dell'incantesimo sortire il giusto effetto. Le sue intenzioni a quel punto erano chiare: desiderava intralciare la pedana... e sfruttare in seguito l'intralcio per i suoi scopi.





L'esito non venne commentato dai due sfidanti, buon segno. Poteva significare che non avrebbe dovuto mettere a tacere eventuali polemiche, ma chi poteva saperlo?
Allontanando quei pensieri, l'arbitro osservò i due uomini raggiungere diligentemente le loro postazioni, e allora lo scontro ebbe inizio.
Il docente aveva ottenuto il favore del Fato, e senza lasciarselo chiedere due volte sferrò il suo primo attacco. Mentre il mantello del signore raggiungeva svolazzando teatralmente una delle sedie disposte ai lati della pedana, la sua bacchetta si mosse con fare abbastanza deciso.
Un lampo di luce rosso acceso si dipartì dalla punta dell'arma e oltrepassò rapidamente lo spazio che lo separava dal rivale, destinato ad arrecare fin da subito il maggior danno al giovane.
Ma l'altro non rimase con le mani in mano.
Anticipando la saetta di qualche secondo, l'arbitro vide Patrick rivolgere lesto la sua attenzione a qualcos'altro. Un boato riempì improvvisamente la sala, ed il vecchio sgranò gli occhi di fronte al fatto ormai compiuto. Al centro del soffitto, dove solitamente il candelabro definiva la linea di mezzo della pedana sottostante, una nuvola di polvere si spandeva velocemente, lasciando cadere sul tappeto pezzetti di intonaco e briciole di gesso.
In un primo momento null'altro sembrò emergere da quel disastro. Lo schiantesimo riuscì a colpire il giovane demolitore, mancando tuttavia il petto. La lama d'energia rossa incontrò la spalla destra di Patrick, che si era mosso per eseguire il suo incantesimo decentrando la mira del docente. Egli venne spinto all'indietro e cadde violentemente sulle spalle, riportando dolore alla schiena ed al braccio armato (-30 PS, -5 PC).
Mentre l'arbitro valutava l'entità del danno, uno stridio metallico lo fece sobbalzare. Proprio in quel momento le intenzioni di Patrick si concretizzarono. Dal centro del soffitto, il candelabro precipitò verso il basso, schiantandosi a metà pedana e facendo tremare il legno sotto i piedi dei due sfidanti.
Le candele si smossero dai sostegni dell'oggetto: alcune si spensero, altre continuavano ad ardere.



Patrick
Disteso supino oltre la pedana. Ha dolore al braccio destro e alla schiena.
SALUTE: 120 (-30)
CORPO: 125 (-5)
MANA: 130

Dylan
SALUTE: 180
CORPO: 140
MANA: 140

Turno a Patrick






eYBBe
Il giovane birbante rispose con un sorriso beato alla forte esplosione che si dipartì dal candelabro. *Musica per le mie orecchie!*
Mentre riportava lo sguardo in basso, tuttavia non poté godersi la reazione del suo rivale. Prima che potesse inquadrare la scena, si sentì sbalzare verso l'esterno, e senza poter fare nulla per migliorare l'atterraggio si sorbì in piene spalle il violento impatto con il suolo.
Il respiro gli si mozzò nel petto, mentre un urlo soffocato spirava dalla sua bocca spalancata. Rimase per un numero imprecisato di secondi disteso sulla dura pietra, combattendo con se stesso per non cedere al forte dolore... ma infine qualcosa lo ridestò.
Un gracchiare metallico ed un tonfo gli suggerirono l'esito della sua astuta mossa, riaccendendo in lui quella scintilla di entusiasmo necessaria a rialzarsi e riprendere la battaglia. *Siamo ancora agli inizi.*
Piantando i gomiti per terra, fece leva per sollevare il busto dolorante dalla pietra, stringendo i denti per resistere alle fitte acute. Sapeva che presto la sofferenza sarebbe passata, e mettersi in moto non avrebbe fatto che aiutarlo. Non appena si fu messo seduto, serrò le palpebre per mettere a fuoco la scena che si stagliava di fronte a sé.
Trovarsi la visuale intralciata dal candelabro, erto a difesa sulla pedana, lo riempì di soddisfazione. Ora non restava che passare alla seconda fase del piano. Assicurandosi di essere poco visibile al suo avversario, essendo ancora seduto fuori dalla pedana e trovandosi in linea con il grosso oggetto metallico, distese cautamente il braccio armato di bacchetta verso le molteplici candele incastrate nei bracci del candelabro.
Nella sua mente riprodusse l'immagine di tanti piccoli missili circondati dalle fiamme che partissero alla volta del caro docente. Focalizzando con tutta la concentrazione di cui era capace le stecche di cera, alcune già accese, ruotò il polso immaginando di disegnare un cerchio di fiammelle attorno ai suoi obiettivi... non appena l'immagine comparve nitida, completò l'esecuzione disegnando un arco prima ascendente, poi discendente, verso il punto in cui supponeva si trovasse Dylan, proprio di fronte a lui.
*Candens Missìle!*
Se tutto fosse andato per il meglio, sul povero docente sarebbe scesa una pioggia di fuoco.
 
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view post Posted on 26/2/2014, 16:02
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Era possibile intuire che adesso il turno andasse all'avversario e che questi non avesse tanta voglia di scherzare dopo il precedente round.
L'incanto del docente ebbe l'effetto desiderato e ciò pose il docente in posizione di vantaggio per il momento,ma sapeva benissimo che doveva in qualche modo fermare la controffensiva del suo sfidante.
Non vi era molto tempo per pensare doveva essere veloce di pensiero e veloce a castare gli incantesimi,poichè una sola distrazione un solo tentennamento avrebbe potuto incidere negativamente sull'esito del duello.
Alzò nuovamente la bacchetta verso il suo avversario intento a fermarlo in qualche modo.
Certo vi erano molti incantesimi che avrebbe potuto aiutarlo ma in quel momento solo uno venne alla mente de docente.
Ma ci voleva molta concentrazione per eseguirlo,così vuotò la mente.
Il corpo ed il braccio ben teso con la quale il docente teneva la bacchetta ben salda puntata verso l'avversario erano perpendicolari,una posizione che avrebbe aiutato il docente a castare l'incanto, pensò intensamente alla formula "Immòbilus" .
Sperando che l'incantesimo.non verbale,avrebbe avuto l'effetto desiderato.
 
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view post Posted on 8/3/2014, 13:03
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Il Fato

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Nulla lasciava supporre le intenzioni del giovane Patrick. Aveva esordito in maniera del tutto anomala, dirigendo le sue attenzioni ad un obiettivo diverso dal suo reale avversario.
Ma l'arbitro non la giudicò una mossa inutile, anzi. Sebbene quella decisione avesse portato il ragazzo a subire in pieno l'attacco del Docente, immaginava che in quella mente fantasiosa avesse preso piede un'idea ben precisa.
E chissà, magari altrettanto distruttiva.
Confermando le ipotesi del vecchio arbitro, la bacchetta di Mr. Jugovic si mosse silenziosa, decisa ma furtiva. E proprio in quell'istante venne rivelata l'utilità del caos prodotto nel turno precedente. Dal lampadario malconcio, che troneggiava al centro della pedana come una sorta di barriera minacciosa, qualcosa si mosse.
Cinque delle candele che penzolavano dai bracci contorni del candeliere si levarono prontamente in aria; le deboli fiammelle che ne illuminavano la punta si accesero di vita e di minaccia, si espansero ed inglobarono i loro sostegni, assumendo l'aspetto di lingue di fuoco. Divampando e rischiarando l'aria di vigore, i cinque missili infuocati partirono alla volta del loro obiettivo.
Il docente, ignaro di tutto ciò, ma rimasto fino ad allora illeso e per questo del tutto lucido, proseguì imperterrito con la sua strategia. Nella foga dell'attimo non seppe che il suo incantesimo di congelamento non avrebbe mai raggiunto il suo rivale. Eppure esso non perse di utilità.
L'immobilus sortì il suo effetto su tre dei dardi di fuoco che tagliavano l'aria diretti verso di lui, che rallentarono improvvisamente la loro corsa fino a fermarsi a metà strada, sospesi in aria.
Gli altri due, non essendo stati direttamente l'obiettivo dell'incanto, non subirono l'influenza del sortilegio. Terminarono il loro percorso e colpirono Dylan alle spalle, facendolo indietreggiare per il colpo. Subito il tessuto della maglia cominciò ad ardere, scottando la pelle sottostante e causando dolore rovente al docente (-10 PS; -3 PC).



Patrick
Disteso supino oltre la pedana. Ha dolore al braccio destro e alla schiena.
SALUTE: 120
CORPO: 125
MANA: 130

Dylan
Le spalle della maglia ardono, la pelle delle spalle si sta ustionando. Se non spegni l'incendio aggraverai le ustioni e continuerai a perdere PC.
SALUTE: 170 (-10)
CORPO: 137 (-3)
MANA: 140

Turno a Dylan

 
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view post Posted on 10/5/2014, 09:20
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Purtroppo l'incanto castato dal docente non sortì l'effetto desiderato,e cosa avrebbe desiderato? Bhe era chiaro avrebbe voluto immobilizzarlo,ma quanto si dice che non tutti i mali vengono per nuocere l'incanto castato aveva bloccato o per meglio dire arginato il danno che altrimenti gli avrebbe causato l'incanto avversario dato che riuscì a bloccare a mezz'aria alcuni dardi,tre per la precisione che magari sarebbe potuti tornare utili in seguito.



Ma al momento il docente aveva un problema i dardi che ebbero scampo dal suo incantesimo finirono dritti dritti sulla sua maglia che per volere del fato prese fuoco,anzi dato che la precisione sta divenendo cosa importante le spalle presero fuoco.

Come potrebbe essere chiaro a chiunque vedesse la scena il docente senti come piano piano la sua pele stesse per inizia ad ustionarsi.

Quindi una decisione andava presa:attaccare e lasciare al tempo la cura di quel fuoco o prendersi curo di quel fuoco e lasciare al tempo l’attacco.

Adesso se Dylan fosse stato poco incline al ragionamento avrebbe attaccato senza aspettare,ma dovendo ragionare a lungo termine avere delle ustioni poteva non solo causar altro dolore ma anche esser d'ostacolo a nuovi incanti che avrebbe potuto castare ma che per il dolore che immaginava avrebbe provato lo avrebbe limitato nel movimenti.

Per cui la decisione sembrava esser presa ed effettivamente era così.

Rimaneva solo da capire che incanto usare.

Avrebbe potuto usare l'incanto ferula così da attutire i danni già provocati dal fuoco,anche se non aveva nessuna garanzia del fatto che il fuoco si sarebbe spento per assenza di ossigeno che par esser di vitale importanza per il fuoco.

Oppure vi era una soluzione più semplice e diretta aguamenti,un bel getto d'acqua avrebbe spento quelle fiamme se ben indirizzato ma vi era una contro indicazione l'acqua avrebbe rovinato la sua capigliatura e dato che il docente ci diene alla sua capigliatura ciò poteva essere un discriminante di non scarsa rilevanza.

Quindi la decisione si fece più tosto ardua per il povero Dylan,i capelli o l'incertezza?

Vabbè dato che comunque qualcosa avrebbe pur dovuto sacrificare....

Rivolse la bacchetta verso se stesso tanto lontana quanto lui pensasse servisse affichè l'acqua agisse il entrambe le spalle e una volta visualizzato il raggio d'azione dell'incanto disse




Aguaménti



Nella speranza che l'incanto sortisse l'effetto desiderato e che i suoi capelli rimanessero intatti.









Chiedo perdono per il ritardo
 
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view post Posted on 17/5/2014, 14:15
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Nella frenesia dell'istante Patrick, tenendo comunque gli occhi puntati sulle sue armi in movimento, fece leva sulle braccia e, stringendo i denti per non cedere al dolore agli arti, si rimise in piedi. Con la schiena leggermente incurvata in avanti, spinto dal desiderio di sfruttare ancora il lampadario come barriera, osservò interdetto i tre dardi di fuoco sospesi a mezz'aria.
Un ghigno di soddisfazione sciolse l'espressione contrita, non appena il riverbero delle fiamme si accese sulle spalle del suo rivale, ma subitamente dovette ritornare a considerare quello strano fenomeno verificatosi di fronte a lui. Probabilmente, preso dall'irruenza, non aveva avuto modo di sentire la formula pronunciata poco prima da Dylan; tuttavia non era uno sciocco - forse - e non ci volle molto per capire che la maggior parte delle sue candele infuocate eran rimaste inutilizzate.
*Rimediamo al danno!*
Cogliendo l'attimo di difficoltà del docente, allungò prontamente il braccio destro e puntò la bacchetta sui tre bastoncini di cera circondati dalle fiamme, che restavano sospesi come fossero appesi ad un filo rigido. Visualizzò fervidamente il moto che presto avrebbe rotto quella loro passiva immobilità, e spostò la bacchetta dai tre oggetti al corpo del docente, immaginando di trascinarli fin lì con la bacchetta a far da calamita.
*Oppugno!*
La traiettoria era dritta, il bersaglio il petto di Dylan, dove l'azione del fuoco avrebbe trovato sicuramente più roba da ardere. Nel frattempo, gli occhi di Patrick riflettevano i guizzi delle fiamme, attendendo impazienti l'evolversi della situazione.





Ed ecco che, in un nonnulla, l'ago della bilancia si spostava da un opposto all'altro.
Se prima era stato Patrick a beccarsi in pieno l'attacco del suo rivale, adesso era Dylan a dover porre rimedio al danno causatogli dal giovane ma esperto duellante.
Combattuto fra due opzioni, tra ignorare le difficoltà e soffermarsi invece sulla loro risoluzione, il docente scelse a ragione la seconda. Adoperò quindi un incantesimo che, sebbene al massimo della potenza potesse costituire più un arma che un'ancora di salvezza, in quel caso funzionò alla perfezione.
L'acconciatura di Mr. Rhodes rimase impeccabile mentre dalla punta della sua bacchetta si dipartiva un ampio ma calibrato getto d'acqua diretto verso se stesso. Il cilindro di freddo liquido cristallino bagnò interamente il suo busto, estinguendo completamente le fiamme che consumavano il tessuto delle spalline. La pelle lievemente ustionata venne rinfrescata da un intimo sollievo, ma non fu quello l'unico lato positivo.
Mentre la bacchetta pompava acqua sul docente, i tre dardi bloccati a metà strada vennero scossi dall'intervento di Patrick. Essi si fiondarono sul loro obiettivo ma, diretti proprio al centro del suo corpo, incapparono nell'irruente flusso d'acqua. Colpirono quindi Dylan sul petto (-3 PS), infliggendogli lieve dolore per il veloce impatto, ma le fiamme che li circondavano si spensero prima di poter attecchire sul tessuto della maglia.
Erano di nuovo pari.



Patrick
In piedi. Dolore al braccio destro e alla schiena ormai in secondo piano.
SALUTE: 120
CORPO: 125
MANA: 130

Dylan
Busto bagnato, la maglietta è zuppa d'acqua. Hai tuttavia spento le fiamme che ti ustionavano.
SALUTE: 167 (-3)
CORPO: 137
MANA: 140

Turno a Patrick






eYBBe
*Ma cosa?!*
Il giovane dall'animo fiero digrignò i denti di fronte all'ingegno - o al colpo di fortuna - del suo rivale. Vide le sue armi infuocate perdere totalmente di significato quando incontrarono il getto d'acqua evocato dal docente, che lo aveva reso ormai immune al fuoco. Se la maglietta restava impregnata d'acqua, difficilmente avrebbe ceduto al degrado delle fiamme, per cui doveva pensare ad una controffensiva diversa... particolare.
*E se provassi...?*
Sfoggiando un sorrisetto malizioso, si guardò intorno per un istante, visualizzando l'ampio corredo della sala che ormai da anni aveva imparato a riconoscere e ad apprezzare.
Gli armadi ricolmi di libri e di trofei, le armature che osservavano l'operato dei duellanti come giudici insindacabili; i gargoyle che invece parevano deriderli con le loro espressioni sornione. I candelabri, le sedie... tutto poteva tornargli utile!
Cogliendo al volo quell'intuizione, decise che sì, poteva mettere alla prova quel curioso incantesimo appreso di recente da uno dei suoi viaggi in Transilvania. Negli antichi castelli del luogo non era raro trovare parti di mobilio che parevan dotati di vita propria, in grado di spostarsi, seguire i visitatori o attaccarli nel caso fossero indesiderati. La versione del sortilegio da egli appresa non avrebbe reso gli oggetti della sala propriamente al suo servizio ma... che gli importava!
Concentrandosi con tutto se stesso sulla visione delle statue, dei gargoyle e via dicendo, prender vita e scorrazzare sulla pedana in suo aiuto, cominciò a disegnare dei ghirigori in aria indicando prima un lato della sala, poi l'altro, cercando di trasfondere il soffio vitale su quegli spettatori inanimati.
*Tregùna mecoìdes trecòrum sàtis dee!*
Presto avrebbe avuto un esercito, e a quel punto come avrebbe risposto il caro professore? *Ihihi...*
 
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view post Posted on 18/5/2014, 12:02
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Forse fortunato o forse no,ma grazie a quella rudimentale soluzione le fiamme che divampavano sulle sua spalle si spensero,ma la fortuna non finì li poiché a quanto sembrava il suo avversario aveva castato un incanto attuo a far scontrare altre candele contro il corpo del docente,se pur queste arrecarono danno al docente di erbologia si spensero poiché la maglia era zuppa d’acqua.

Fortuna su fortuna?

Probabilmente aveva castato un’incanto che sortì più dell’effetto desiderato,beh…meglio così se poi ci si mette che l’acconciatura rimase intatta,era stato perfetto,un’idea perfetta.

Ma poi cos’era il genio se non velocità di pensiero e d’azione.

Adesso il docente non era così narcisista da credere di esser un genio ma due belle pensate come la precedente avrebbero potuto portarlo al successo.
Ormai il duello era entrato nel vivo anche se forse cose più succulente stavano per succede…ma dal canto suo il docente aveva una filosofia molto particolare al riguardo *Se un duello fosse facile non varrebbe la pena duellare* ma dato quel pensiero adesso sarebbe dovuto toccare a lui far qualcosa per mettere in difficoltà il suo avversario.

Il docente si trovò in quel classico momento prima dell’attuazione di un incanto dove si pensava a come infliggere maggior danno al proprio nemico.
Guardò gli oggetti presenti e poi il soffitto e fu proprio in quel momento che il docente realizzò cosa fare.

Alzò la bacchetta repentinamente e con essa fece un cerchio e mentre si premurava si far ciò disse


Nebula

e poi con la medesima concentrazione e voglia di riuscire a castare quell’incanto punto la bacchetta esattamente al centro del cerchio precedentemente fatto e pronunciò la seconda parte di quella formula


Antigravitas


Se tutto fosse andato come il docente aveva premeditato il suo avversario avrebbe confuso il sotto con il sopra,probabilmente non avrebbe avuto danni gravi al proprio corpo ma voleva vedere come avrebbe reagito una volta cambiata la percezione del suo orientamento.







 
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view post Posted on 23/5/2014, 16:01
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Il Fato

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Il vecchio arbitro aveva seguito le ultime azioni con espressione soddisfatta, sì, ma con il sorriso smorzato dal timore che lo scalmanato Jugovic potesse tirar fuori una delle sue diavolerie senza preavviso.
Evidentemente fu abbastanza lungimirante, perché dallo sguardo incupito e furente del giovane dedusse che le cose si sarebbero presto infuocate. Lo osservò interdetto quando quello si mise a sventolare la bacchetta di qua e di là come un direttore d'orchestra, senza pronunciare formule che potessero redarguire lui e Dylan sulle sue intenzioni.
L'Arbitro smise di fissarlo con un mezzo cipiglio scettico, e subito fece scattare gli occhi sull'altro sfidante, che al contrario enunciò con chiarezza e senza troppi sotterfugi il suo attacco.
Il Nebula fece il suo dovere, incantando una porzione di pedana circolare ai piedi di Patrick, non eccessiva ma abbastanza capiente da inglobare il ragazzo. Quest'ultimo avrebbe visto la sala capovolgersi, il suo sfidante coi piedi sul soffitto, e le sue capacità di orientarsi sarebbero calate a picco. Colto dalle vertigini, inoltre, sarebbe stato vulnerabile ad eventuali colpi e troppo spaventato per compiere magie al massimo della loro potenza (-15 PS; temporaneamente -10 PC e -10 PM).
Ma mentre il sortilegio faceva effetto sul giovane Jugovic, qualcosa nella sala si mosse. Dylan percepì un intenso dolore al centro della schiena (-10 PS) che lo fece piegare e sbandare; un colpo inaspettato che, se si fosse voltato, avrebbe capito esser stato inferto da un'armatura.
Ebbene sì, gli apparentemente insensati gesti di Patrick avevano invece sortito il loro effetto. Le due armature posizionate rasente le pareti laterali, insieme ad uno dei gargoyle a forma di cinghialotto e ad un candelabro a tre punte avevano cominciato a muoversi silenziosamente e a spostarsi verso la pedana. Subito dopo aver colpito il docente, come se quello fosse stato l'urlo di battaglia, gli oggetti animati presero a sferragliare salendo sulla pedana e saltellando a scatti da un lato all'altro, privi di controllo e indecisi su chi attaccare per primo.
L'Arbitro, a bocca spalancata, si inerpicò su una delle sedie disposte in fila lungo la parete e seguì da lì la vicenda, puntando stizzito la bacchetta per minacciare gli oggetti qualora si fossero avvicinati a lui.
Sulla pedana ora era guerra aperta; Dylan non solo avrebbe dovuto difendersi dagli oggetti impazziti, ma si sarebbe dovuto premurare di "finire" il suo sfidante prima che egli si riprendesse. E se avesse preso due piccioni con una fava?



Patrick ha risvegliato due armature, un gargoyle con le fattezze di un cinghiale e un candelabro a tre braccia alto 1,50m, che ora scorrazzano per la pedana.
Divertiti. :fru:


Patrick
In piedi ma sotto effetto del Nebula. Vede il mondo capovolto e per questo non riuscirà ad orientarsi.
SALUTE: 105 (-15)
CORPO: 115 (-10)
MANA: 120 (-10)

Dylan
Busto bagnato. Incurvato leggermente per il colpo ricevuto alla schiena, che duole abbastanza.
SALUTE: 157 (-10)
CORPO: 137
MANA: 140

Turno a Dylan.


Dylan, stai andando bene ma ti consiglio di inserire ulteriori dettagli quando casti un incanto. Con il Nebula per esempio avresti potuto specificare che il cerchio era volto ad inglobare il tuo sfidante, o comunque potevi specificare quanto volevi che fosse largo.
Cerca di dare sempre più indicazioni possibili, così otterrai un risultato più soddisfacente. ^_^
 
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view post Posted on 28/5/2014, 07:40
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Attese per vedere se il suo incanto avesse sortito l’effetto desiderato,e per il Fato,ci riuscì.

Ma purtroppo anche quell’antica magia che il suo sfidante aveva usato era andata a buon fine tanto che una di quelle statue che aveva risvegliato lo colpì alla schiena.

Schiena che adesso doleva e pure molto,ma vi era una certa consolazione nel sapere che anche lo sfidante adesso era in preda ad un delirio mentale,poiché perso l’orientamento gravitazionale vedeva il mondo in modo tale da non permettergli di castare incanti,almeno per il momento.

Il momento era propizio per il docente ma purtroppo non l’avrebbe potuto usare come avrebbe voluto quel tempo a sua disposizione poiché aveva altro a cui pensare prima che al suo avversario,ovvero a quei due pezzi di pietra che scorrazzavano per la pedana del duello.

Avrebbe dovuto distruggerli,ma non così semplicemente e senza dar sfogo ad un ragionamento ben pensato.Sarebbe stato poco produttivo osare impetuosità senza riflettere a come poter comunque dar filo da torcere a colui che si trovava dalla parte opposta della pedana.

Il ragionamento portò il giovane docente a credere che se avesse tentato la distruzione quando uno,o magari entrambi,si trovavano davanti a lui e per cui davanti al suo sfidante per le regole di un’antica scienza babbana chiamata fisica,gli schizzi di pietra avrebbero potuto infrangersi contro l’avversario arrecandogli danno,magari.

Così,forte del suo ragionamento alzò il braccio destro e lo stese,sentendo che il dolore della schiena divenne più acuto,quasi insopportabile,ma doveva fare ciò che aveva pensato e l’avrebbe fatto.

Per cui attese il momento in cui i due pezzi di pietra erano innanzi a lui e nella speranza di colpire e distruggere i due,anzi tre se si contasse l’avversario,tese il braccio verso l’obbiettivo e disse.

Bombàrda.









 
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view post Posted on 1/6/2014, 22:31
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Il Fato

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eYBBe
Aveva osato, aveva tentato di rendere quel duello più entusiasmante, ma il suo particolare sortilegio non sembrava aver avuto effetto. O meglio, così parve quando, nel frattempo, i suoi occhi si eran soffermati sulla bacchetta di Dylan, incupiti perché quest'ultimo stava sfruttando quella momentanea tranquillità per contrattaccare indisturbato. Proprio mentre cercava di rimettere in moto il cervello per pensare un altro attacco, il mondo si capovolse... *Cosa!?*
No, lui venne capovolto. Con il fiato mozzo si ritrovò improvvisamente a ruotare insieme alla sua visuale, finendo coi piedi in aria e la testa penzoloni. Colpito da un fastidioso senso di nausea, e da un inquietante tremolio alle gambe, provò a girare la testa lateralmente ma si scoprì quasi paralizzato da quell'insolito spavento.
La sua mente sembrava non voler ammettere altro che non fosse la paura, ma Patrick chiuse gli occhi e si sforzò di riflettere; la sua grinta, la sua voglia di vincere gli permisero di recuperare la calma. Ed in quegli istanti riuscì a capire, complice la sua esperienza in quelle competizioni, e ad individuare l'incanto che stava dietro a quel pericoloso disorientamento.
*Dovevo aspettarmelo... banale ma efficace.*
A quel punto non stette fermo un solo attimo. Mantenne le palpebre serrate, conscio che guardarsi intorno avrebbe soltanto peggiorato il naturale disagio dovuto al capovolgimento della sua visuale. Le braccia erano ancora rigide lungo i fianchi, ma in un attimo, facilitato dal sollievo dato dagli occhi chiusi, le rilassò, decidendo di esser pronto per uscire da quel guaio.
Mantenendo la calma, puntò la bacchetta contro se stesso, e raccolse tutta l'energia che gli restava, sommandola alla volontà di esser scaraventato fuori dall'area d'azione del sortilegio. *Proiècto!*
Urlando mentalmente la formula, slanciò il braccio armato verso l'alto, simulando il balzo che da lì a poco avrebbe compiuto. Era pronto a prendere il volo.





L'uomo restava rigido sulla sua sedia, facendo vagare gli occhi dalle pericolose creature di ferro ai due protagonisti del duello. Sebbene in un primo momento fosse stato travolto da un moto d'odio verso Patrick, che anche questa volta non si era smentito, aveva infine riconosciuto l'efficacia di quella tattica. Anche se il ragazzo doveva ora affrontare la nausea e le vertigini, risvegliando quelle armature si era assicurato che il suo sfidante non rimanesse integro o, peggio, tranquillamente in grado di infierire sul suo corpo e sulla sua mente.
E infatti Dylan, dopo aver provato sulla propria pelle l'incisività di quella scelta, si era subito messo in guardia preparandosi ad affrontare la nuova minaccia. Riprendendosi dal colpo subito, il docente attese che la maggior parte dei guerrieri di pietra si radunasse al centro della pedana, ed in quel momento, cogliendo l'istante più opportuno, castò il suo incantesimo distruttivo.
Una sonora esplosione si levò a metà fra i due sfidanti, facendo quasi perdere l'equilibrio all'arbitro versione-trampolinista. Una nuvola di polvere si disperse dal centro del campo di battaglia, accompagnando il volo rapido e violento di alcuni frammenti di pietra e di metallo. Uno di essi partì alla volta del docente stesso, colpendo il candelabro che nel frattempo lo aveva quasi raggiunto, e spingendolo addosso all'uomo. Uno dei pesanti bracci di ferro lo colpì alla spalla sinistra, facendolo ruotare per il contraccolpo e colmando di dolore il relativo braccio (-15 PS, -5 PC).
Nel frattempo, i restanti proiettili di pietra si dispersero nella direzione opposta, quella voluta in origine da Dylan. Sforzandosi di vedere oltre la nube di detriti, l'arbitro si accorse del volo "intrapreso" da Patrick, il cui Proiecto lo aveva efficacemente proiettato verso l'alto, al di fuori della Nebula Antigravitazionale; a quel moto si aggiunse però l'impatto dell'esplosione, che colse il giovane mentre si innalzava in volo e lo scaraventò all'indietro, verso l'estremità della pedana. Colpito anche da un pezzo di roccia durante il volo, Patrick cadde sulla schiena al limitare del palco, riportando numerosi traumi alle braccia (-20 PS, -7 PC).
Al centro del campo la nube cominciava a diradarsi, mentre i resti contorti del gargoyle e dell'armatura restavano sparsi sul tappeto. Il candelabro era finito contro il muro alle spalle di Dylan, mentre la seconda armatura, a causa della perdita di concentrazione del mago che l'aveva rianimata, tornò immobile al di fuori della pedana.





Patrick
Disteso supino all'estremità della pedana. E' uscito dal Nebula e recupera PC e PM persi; è ora alle prese con l'intontimento e il dolore causati dall'esplosione.
SALUTE: 85 (-20)
CORPO: 118 (+10, -7)
MANA: 130 (+10)

Dylan
Busto bagnato. Dolore al braccio sinistro e alla schiena.
SALUTE: 142 (-15)
CORPO: 132 (-5)
MANA: 140

Turno a Patrick.






eYBBe
Ce l'aveva fatta, aveva spiccato il volo! BOOM.
Proprio mentre sentiva mancare il contatto con la pedana, e si preparava a riaprire gli occhi per godere di una visuale normalizzata, un boato gli scosse i timpani e un'onda d'urto inasprì il suo volo mozzandogli il fiato. L'ultima sensazione che percepì fu un colpo ad una spalla, qualcosa di solido che gli era stato lanciato contro, ed il contatto irruento con la pedana sotto di sé.
Tossì debolmente per eliminare la polvere che aveva inspirato durante il volo, e usò tutte le sue forze per riuscire a fare leva sulle braccia per rialzarsi, anche di poco, e vedere in che condizioni vertesse l'area. La schiena faceva un male cane, così come le braccia, che eran state coinvolte nel forte impatto. Ma stringendo i denti ed ignorando il dolore pungente ai muscoli, riuscì a puntare gli occhi sulla nuvola di detriti che inquinava l'aria. Gli occhi gli bruciavano, e in testa continuava a percepire il ronzio lasciato dall'esplosione spacca-timpani... decisamente non poteva sperare in un contrattacco ben elaborato. Aveva bisogno di tempo per riprendersi.
Forte di quella considerazione, non appena riuscì ad intravedere, fra i granelli di polvere, la sagoma del suo avversario, non perse un attimo. Stese il braccio armato verso l'alto, in direzione della testa di Dylan, e inarcò leggermente il polso all'insù, dando all'incanto lo scatto di partenza. *Lucis Ambitus!*
Sperando di poter avvolgere quel dannato professore in una spirale di confusione e stordimento, cominciò a riprendere fiato per i turni successivi.
 
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17 replies since 9/2/2014, 16:33   451 views
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