| Aveva osato, aveva tentato di rendere quel duello più entusiasmante, ma il suo particolare sortilegio non sembrava aver avuto effetto. O meglio, così parve quando, nel frattempo, i suoi occhi si eran soffermati sulla bacchetta di Dylan, incupiti perché quest'ultimo stava sfruttando quella momentanea tranquillità per contrattaccare indisturbato. Proprio mentre cercava di rimettere in moto il cervello per pensare un altro attacco, il mondo si capovolse... *Cosa!?* No, lui venne capovolto. Con il fiato mozzo si ritrovò improvvisamente a ruotare insieme alla sua visuale, finendo coi piedi in aria e la testa penzoloni. Colpito da un fastidioso senso di nausea, e da un inquietante tremolio alle gambe, provò a girare la testa lateralmente ma si scoprì quasi paralizzato da quell'insolito spavento. La sua mente sembrava non voler ammettere altro che non fosse la paura, ma Patrick chiuse gli occhi e si sforzò di riflettere; la sua grinta, la sua voglia di vincere gli permisero di recuperare la calma. Ed in quegli istanti riuscì a capire, complice la sua esperienza in quelle competizioni, e ad individuare l'incanto che stava dietro a quel pericoloso disorientamento. *Dovevo aspettarmelo... banale ma efficace.* A quel punto non stette fermo un solo attimo. Mantenne le palpebre serrate, conscio che guardarsi intorno avrebbe soltanto peggiorato il naturale disagio dovuto al capovolgimento della sua visuale. Le braccia erano ancora rigide lungo i fianchi, ma in un attimo, facilitato dal sollievo dato dagli occhi chiusi, le rilassò, decidendo di esser pronto per uscire da quel guaio. Mantenendo la calma, puntò la bacchetta contro se stesso, e raccolse tutta l'energia che gli restava, sommandola alla volontà di esser scaraventato fuori dall'area d'azione del sortilegio. *Proiècto!* Urlando mentalmente la formula, slanciò il braccio armato verso l'alto, simulando il balzo che da lì a poco avrebbe compiuto. Era pronto a prendere il volo.
L'uomo restava rigido sulla sua sedia, facendo vagare gli occhi dalle pericolose creature di ferro ai due protagonisti del duello. Sebbene in un primo momento fosse stato travolto da un moto d'odio verso Patrick, che anche questa volta non si era smentito, aveva infine riconosciuto l'efficacia di quella tattica. Anche se il ragazzo doveva ora affrontare la nausea e le vertigini, risvegliando quelle armature si era assicurato che il suo sfidante non rimanesse integro o, peggio, tranquillamente in grado di infierire sul suo corpo e sulla sua mente. E infatti Dylan, dopo aver provato sulla propria pelle l'incisività di quella scelta, si era subito messo in guardia preparandosi ad affrontare la nuova minaccia. Riprendendosi dal colpo subito, il docente attese che la maggior parte dei guerrieri di pietra si radunasse al centro della pedana, ed in quel momento, cogliendo l'istante più opportuno, castò il suo incantesimo distruttivo. Una sonora esplosione si levò a metà fra i due sfidanti, facendo quasi perdere l'equilibrio all'arbitro versione-trampolinista. Una nuvola di polvere si disperse dal centro del campo di battaglia, accompagnando il volo rapido e violento di alcuni frammenti di pietra e di metallo. Uno di essi partì alla volta del docente stesso, colpendo il candelabro che nel frattempo lo aveva quasi raggiunto, e spingendolo addosso all'uomo. Uno dei pesanti bracci di ferro lo colpì alla spalla sinistra, facendolo ruotare per il contraccolpo e colmando di dolore il relativo braccio (-15 PS, -5 PC). Nel frattempo, i restanti proiettili di pietra si dispersero nella direzione opposta, quella voluta in origine da Dylan. Sforzandosi di vedere oltre la nube di detriti, l'arbitro si accorse del volo "intrapreso" da Patrick, il cui Proiecto lo aveva efficacemente proiettato verso l'alto, al di fuori della Nebula Antigravitazionale; a quel moto si aggiunse però l'impatto dell'esplosione, che colse il giovane mentre si innalzava in volo e lo scaraventò all'indietro, verso l'estremità della pedana. Colpito anche da un pezzo di roccia durante il volo, Patrick cadde sulla schiena al limitare del palco, riportando numerosi traumi alle braccia (-20 PS, -7 PC). Al centro del campo la nube cominciava a diradarsi, mentre i resti contorti del gargoyle e dell'armatura restavano sparsi sul tappeto. Il candelabro era finito contro il muro alle spalle di Dylan, mentre la seconda armatura, a causa della perdita di concentrazione del mago che l'aveva rianimata, tornò immobile al di fuori della pedana. PatrickDisteso supino all'estremità della pedana. E' uscito dal Nebula e recupera PC e PM persi; è ora alle prese con l'intontimento e il dolore causati dall'esplosione.SALUTE: 85 (-20) CORPO: 118 (+10, -7) MANA: 130 (+10) DylanBusto bagnato. Dolore al braccio sinistro e alla schiena.SALUTE: 142 (-15) CORPO: 132 (-5) MANA: 140 Turno a Patrick.
Ce l'aveva fatta, aveva spiccato il volo! BOOM. Proprio mentre sentiva mancare il contatto con la pedana, e si preparava a riaprire gli occhi per godere di una visuale normalizzata, un boato gli scosse i timpani e un'onda d'urto inasprì il suo volo mozzandogli il fiato. L'ultima sensazione che percepì fu un colpo ad una spalla, qualcosa di solido che gli era stato lanciato contro, ed il contatto irruento con la pedana sotto di sé. Tossì debolmente per eliminare la polvere che aveva inspirato durante il volo, e usò tutte le sue forze per riuscire a fare leva sulle braccia per rialzarsi, anche di poco, e vedere in che condizioni vertesse l'area. La schiena faceva un male cane, così come le braccia, che eran state coinvolte nel forte impatto. Ma stringendo i denti ed ignorando il dolore pungente ai muscoli, riuscì a puntare gli occhi sulla nuvola di detriti che inquinava l'aria. Gli occhi gli bruciavano, e in testa continuava a percepire il ronzio lasciato dall'esplosione spacca-timpani... decisamente non poteva sperare in un contrattacco ben elaborato. Aveva bisogno di tempo per riprendersi. Forte di quella considerazione, non appena riuscì ad intravedere, fra i granelli di polvere, la sagoma del suo avversario, non perse un attimo. Stese il braccio armato verso l'alto, in direzione della testa di Dylan, e inarcò leggermente il polso all'insù, dando all'incanto lo scatto di partenza. *Lucis Ambitus!* Sperando di poter avvolgere quel dannato professore in una spirale di confusione e stordimento, cominciò a riprendere fiato per i turni successivi.
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