Close the Curtains - Primo;

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view post Posted on 17/2/2014, 22:34




Nocturn Alley sembrava stranamente inconsistente, quella notte. Era come se i lastricati distrutti, le bancarelle polverose e i piccoli e deboli lumi appesi a portare luce avessero ceduto il passo alla tensione palpabile, oscurandosi e celandosi agli occhi del Mangiamorte.
"Mangiamorte"
Mai nella vita si era sentito meno, e allo stesso tempo più appropriato a quel ruolo. Silenzioso, scivolava tra le ombre, persone, pensieri e preoccupazioni che non lo riguardavano. Conoscendo le sue intenzioni, molti di coloro che vivevano in quei vicoli sconosciuti alla giustizia lo avrebbero chiamato "nemico", eppure era nella notte che avrebbe trovato l'ombra in grado di oscurare persino le più oscure. Il cappuccio della tunica magica che indossava non bastava nemmeno lontanamente a nascondere i capelli, che crescevano indomiti da mesi, ma quantomeno lo avrebbe aiutato a non essere riconosciuto: a Nocturn Alley, un capo scoperto veniva notato molto più di un capo nascosto. L'occhio guizzò, rapido, in un istante ispezionò un vicoletto che si apriva sull'arteria principale del quartiere magico: vuoto. Vi sparì in un batter di ciglia, ne percorse per metà la lunghezza, si guardò avanti e indietro; era difficile che qualcuno lo notasse, e se anche ciò fosse successo, era difficile che qualcuno volesse andare a immischiarsi negli affari di una losca figura ammantata in un piccolo e stretto vicoletto. Nessuno voleva aggiungere problemi al proprio carrello, a Nocturn Alley. Tranne lui, forse. Le mani tastarono rapidamente le tasche e il corpo, controllando di avere tutto: l'anello nosferatu, al dito medio della mano destra, il sacchetto contenente la polvere buiopesto, tasca sinistra della tunica. La bacchetta, sua unica alleata, era nella tasca destra della veste. Era improbabile che avesse scordato qualche particolare, vista la meticolosità con la quale si era preparato, ma sarebbe stato comunque imbarazzante buttarsi dal dirupo per poi accorgersi di non avere ali per volare. Il suo equipaggiamento, ad ogni modo, era pronto: in quanto a lui, era probabile che non sarebbe stato pronto fino alla fine.
*Per ora mi basta arrivarci, alla fine.*
Finì di percorrere il vialino, e sbucò in una seconda via, parallela a quella principale ma molto più piccola, famosa per il negozio di Johanne la Megera. No, ancora non era quello il posto adatto. Ciò che cercava? Una via laterale, piccola e possibilmente ancora più buia del normale, in quella notte invernale. Ma non doveva essere deserta, questo no: aveva bisogno di una mente. Continuò a camminare su un lato della strada, rapido e deciso, lanciando occhiate alle stradine che si dipanavano da quella via secondaria. Era sicuro che, in una di queste, avrebbe trovato il tipo di individuo che cercava.


Punti Salute: 120+37 (quest e duelli)+ 32 (oggetti)+5 (S.A.) = 194/194
Punti Corpo: 70+38 (quest e duelli)+90 (oggetti)+5 (S.A.) = 203
Punti Mana: 70+35 (quest e duelli)+131 (oggetti)+5 (S.A.) = 241

Equipaggiamento:
°Bacchetta: 10 Pollici, legno di Tasso, crine di coda di Unicorno, rigida. [Tasca destra della veste]
°Anello Nosferatu [Dito medio destro]
°Veste dell'Assassino Notturno [Indossata]
°Fascia del Peccato [Avvolta al polso destro]
°Sacchetto di Polvere Buiopesto [Tasca sinistra della Tunica]
°Mantello Vulcanico [Indossato sopra alla Veste dell'Assassino]


/OFF: Random percorre una via parallela a quella principale, in Nocturn Alley, e guarda con discrezione le viuzze che da essa si dipartono, cercandone una che contenga da 1 a 2 individui, e nient'altro. Continuerà a camminare fino a che non avrà trovato una via come questa, o fino alla fine della strada.


Edited by Daddy E. Toobl - 13/7/2016, 21:54
 
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view post Posted on 20/2/2014, 14:25
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Una notte.
Classico susseguirsi di un flebile e noioso giorno invernale, privo di qualsiasi guizzo di speranza di trovar baruffa o inquietante misfatto da seguire con attenzione.
Solo silenzio.
Un incessante, caotico, rumoroso silenzio celato dietro ripetuti pensieri e mirabili progetti dalle personali aspirazioni di successo e rivalsa.
E Nocturn Halley era perfetto scenario di meravigliose fantasie alla ricerca di concreta realizzazione.
Per quanto, apparentemente, essa si presentasse isolata EC a tratti deserta nelle sue arterie principali e vene intersecanti, occhi, orecchie e accorte bacchette osservavano al buio, attente, vigili, pronte ad attaccare per derubare, per dominare la notte o semplicemente per puro e freddo divertimento.
Tra loro, un giovane, un'anima quieta nella sua inquietudine, palesava sé stesso più di quanto egli potesse supporre. Le vie secondarie accoglievano il nuovo "errante" con un interesse singolare.
Se la ricerca di persona adatta era la meta da raggiungere, il luogo appariva giusto teatro.
Al lato della strada, sulla sinistra, proprio laddove finiva la stretta vena e si intersecava con un'altra gemella, perpendicolare, due uomini sembravano discutere sommessamente. Difficile riuscire a percepire il senso del borbottio.
L'arrivo del giovane sembrava esser stato cagione di improvviso silenzio. Sguardi vigili attendevano la mossa del ragazzo...Meglio svoltare? Proseguire oltre?
Libero arbitrio...Sempre.

 
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view post Posted on 21/2/2014, 00:59




Lo sguardo si spostò alla sua sinistra, e un brivido lo scosse, camuffato dal mantello che indossava. Abbassò lo sguardo sul lastricato ghiacciato. *Fa freddo. L'incantesimo sul mantello deve aver smesso di funzionare.* Avrebbe voluto concedersi del tempo, ma stare per troppo tempo immobile in mezzo alla strada gli avrebbe guadagnato una buona dose di sguardi indiscreti. L'ultima cosa che voleva: quello che stava per fare era già di per sé un mezzo suicidio. Ma dopotutto, era inafferrabile, e le uniche persone che conoscevano il suo asso nella manica erano comunque perfettamente in grado di contrastarlo. Guardò i due uomini che, improvvisamente silenziosi, guardavano il nuovo arrivato. Nel buio della notte era difficile individuarne precisamente i tratti... come avrebbe scelto tra i due? Sapeva in fin dei conti che la sua decisione sarebbe equivalsa a una condanna a morte. Come poteva sapere o decidere chi, tra i due che lo fissavano malamente, sarebbe stato più meritevole di morire? Avrebbe deciso il caso, ma già sapeva che almeno una, tra le tre persone in quel vicolo, era destinata a morire. Nessuna via di scampo. Come un anatema mortale.*Sto diventando un anatema mortale?* ebbe il tempo di chiedersi mentre, con altri due passi strascicati, si inoltrava di un metro e mezzo in più nel vicolo, sfuggendo dalle poche luci della via dalla quale stava uscendo. Il buio era essenziale, non poteva rischiare di essere scorto dalla via principale, né poteva lasciare che i due uomini capissero cosa stava succedendo: la sua arma migliore era la rapidità, il suo veleno il buio. Guardò ancora per un istante i volti dei due uomini, e percepì finalmente tutto il peso della decisione che stava per prendere. Un tuffo dal quale non sarebbe tornato: una volta entrati nel gorgo, si poteva solo andare a fondo, e cercare di portare quante più anime con sé. Nel deserto della sua mente, una lucertola sibilava sopra a una roccia. Chiuse gli occhi, ed entrò in quella stessa lucertola, vide con i suoi occhi, percepì con la sua pelle, visse del sangue freddo delle sue vene.

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*Mutas Laecerta.*


E poi, semplicemente, si lasciò cadere. Normalmente il suo corpo si sarebbe schiantato frontalmente contro le pietre del lastricato, ma questo non era il suo caso: semplicemente, buttarsi in avanti durante la trasformazione era il modo più semplice per assicurarsi di raggiungere la posizione di una normale lucertola a trasformazione compiuta. Le quattro zampe ben attaccate al suolo, rapida, praticamente invisibile nella notte. Agli occhi dei due uomini sarebbe praticamente scomparso nel nulla, come se, mentre cadeva a corpo morto, le ombre avessero inghiottito il suo corpo. E la danza di Diana cominciava, alla luce della luna che le era cara.
 
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view post Posted on 24/2/2014, 21:45
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Sì... Decisamente qualcosa non andava...il ragazzo astuto e cauto, munito di ogni minuzioso mezzo magico per non esser "accolto" e colto di sorpresa, sembrava esser stato intercettato, intravisto, notato...Possibile? E perché? Chi, a Nocturn, era abituato a farsi gli affari altrui? Nessuno...Tutti...
La notte sembrava esser stata complice e traditrice, alleata e nemica.
La notte, querela notte, sembrava essere speciale. Qualcuno nutriva geniale idea da concretizzare; altri parevano, inconsapevolmente, mettersi dinanzi a contrastare l'idea folle e meravigliosa.
Solo l'essere imprevedibile e, nel contempo, calcolatore, avrebbe condotto ad una speranza di successo.
Le due losche figure sembravano guardare proprio in direzione del ragazzo...Sembrava...In realtà, così poteva non essere. A pochi metri dal giovane Random, alle spalle dello stesso, un altro viandante pareva voler godere delle sinistre e solitarie vie secondarie...un uomo, anch'esso incappucciato, di nero vestito, le mani nascoste sotto il mantello, gli occhi celati dall'oscurità camminava lento, cadenza regolare di passi.
Eppure, il giovane sembrò non aver preso in considerazione l'ipotesi che altri fossero più "visibili" di lui. Ma prudente e scaltro, con singolare abilità e concentrazione, veniva accolto nell'universo affascinante del cambiamento...Ed il ragazzo diveniva creatura capace di procedere oltre, inosservata, non vista, trascurata...Due uomini ora sembravano avanzare verso il secondo viandante, esattamente laddove si trovava un attimo prima Random il quale, libero, chissà che direzione avrebbe scelto...Potendo scegliere anche di restare immobile.
Che ci fai qui, dannato traditore!
Bacchette alla mano, le due losche figure sembravano esser intenzionate a dare vita ad uno scontro, disinteressati del possibile pubblico celato nell'oscurità... Del resto si trovavano nei pressi di Nocturn Halley.
Ma la parola "traditore" poteva destar qualche dubbio. A chi era rivolta? Al viandante che pareva continuare il proprio tragitto disinteressato o...al giovane Random?
Dubbio...Ambiguità...

 
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view post Posted on 24/2/2014, 21:58




Mentre il viso si avvicinava a pericolosa velocità al suolo, il tempo parve rallentare: il corpo si coprì di squame e cominciò a rimpicciolirsi, mentre la snodata spina dorsale si erigeva come un bastone, rendendolo più adatto a strisciare e a nascondersi. Atterrò, come ben calcolato, sulle quattro zampe, la sgradevole sensazione della metamorfosi non ancora attenuata, e stava per dirigersi verso l'angolo del vialetto quando una parola pronunciata da un uomo della coppia lo inchiodò al suolo, incapace di avanzare oltre. *Traditore*
Fu estremamente svelto a sgattaiolare verso l'ultima estremità del vialino, per poi continuare a zampettare a folle velocità verso il lato di esso opposto al quale era entrato. Complice l'ombra e l'angusto angolo nel quale si era infilato, sarebbe dovuto essere difficile sia vederlo che colpirlo: per il momento, gli bastava aggirare i due figuri che ora venivano verso di lui, dopodiché si sarebbe fermato, e girato. E in quest'occasione, forse, avrebbe avuto modo di vedere che i figuri non erano due, ma tre. Uno di questi, appena comparso dove si trovava un attimo prima, doveva averlo raggiunto alle spalle, senza che lo sentisse. Come era possibile? Come poteva essere stato già scoperto? Non c'era modo che avessero già intuito le sue intenzioni... o sì? Avrebbe valutato rapidamente le sue possibilità: non era completamente sicuro di farcela, contro tre Mangiamorte perfettamente a conoscenza dei suoi poteri (non sembravano aver battuto ciglio alla sua sparizione, ergo dovevano essere a conoscenza delle sue capacità metamorfiche... da chi lo erano venuti a sapere? Rowena? Non era forse morta?), e probabilmente molto più esperti di lui. Certo, se non fosse stato notato da nessuno non avrebbe avuto nessun problema a mettere fuori gioco i primi due per poi sottomettere il terzo, ma in quella condizione? Avrebbe dovuto riprendere la sua forma umana per combattere, e sguainare la bacchetta, e... no, non ce l'avrebbe fatta. Per ora, doveva limitarsi alla fuga: se davvero già il Signore Oscuro sapeva del suo tradimento, e dei suoi piani futuri, non c'era modo alcuno che questi si avverassero.
Certo non passava, per quella mente istintiva, animalesca e spaventata, l'idea che quegli uomini avessero diretto la loro frase ad un altro. E la paura si palesò in tutta la sua maestà, inemininabile pecca nel suo piano: se in passato aveva dubitato, addirittura si era chiesto se non avrebbe provato nulla, ora ne era certo, la signora dei suoi incubi non lo avrebbe mai abbandonato. Che lo salvasse, o lo portasse alla morte, questo era da vedere...
 
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view post Posted on 26/2/2014, 20:31
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Ed ecco comparire, ancora alla Prefazione di un Atto che cercava di trovare evoluzione dall'involuzione, dal percorso a ritroso per individuar nuovamente retta via, la co-protagonista dell'avventura: la Paura.
Alleata e Traditrice, compagna fedele di certezza nell'incertezza, la Paura si faceva strada, nelle vie notturne e secondarie di Nocturn Alley, avvolgendo con il suo torpore ed annebbiamento tutti i presenti.
Un giovane, ambizioso ragazzo cercava di mettere in atto piano ideale, due uomini avanzavano verso un terzo come a ricercar vendetta...Ed il terzo viandante, più rapido e scaltro, senza perder tempo in parole e chiacchiere, come invece stavano facendo i due di fronte a lui, non solo puntava la bacchetta feroce e freddo, ma la utilizzava...
AVADA KEDAVRA!
Inutile soffermarsi su perfetta esecuzione e chiara volontà e desiderio di uccidere: una verde luce, raggio di smeraldo, colpì una delle losche figure, privandola di vita. L'altro brigante, benché armato di stessa arma, la bacchetta, atterrito o forse sconvolto, oppure semplicemente stupido, invece di attaccare, faceva un passo, due indietro e balbettava.
Aspetta...Io...Io...non è colpa mia....LUI ci ha ordinato di farlo...Non volevamo ucciderlo...E' stato un incidente...
Un secondo bagliore...Un secondo anatema e...Due corpi giacevano a terra. E nessuno sembrava più esistere in quella via. Tutto deserto...Nemmeno la sensazione di occhi indiscreti che tutto vedevano si percepiva...
Dunque, il ragazzo non era stato visto dai due oramai morti.
Avanti, mostrati...So che sei qui...Non ti farò del male. ti posso aiutare.
L'assassino si rivolgeva a chi? A qualcuno nascosto nella Notte o al giovane ragazzo? Del resto...Random non era forse sia l'uno, sia l'altro?
Fidarsi dell'assassino era cosa saggia? Forse sì... forse no...
Istinto...

 
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view post Posted on 26/2/2014, 23:35




Successe tutto in fretta, gli attimi che passavano davanti ai suoi occhi come la pellicola di un film confusa e spezzettata. Vide il terzo uomo, colui che lo aveva avvicinato alle spalle, estrarre la bacchetta. Per un attimo temette volesse capirlo, ma poi notò che i due che aveva visto nel vicolo si stavano affrettando a estrarre a loro volta l'arma. Possibile? Nessuno lo aveva visto? Non aveva niente a che fare in quel regolamento di conti tra criminali? Sentì una formula, ben conosciuta e terribilmente familiare, ripetuta una, due volte; due lampi verdi; due corpi per terra. In quella forma animalesca aveva ben pochi modi di esprimere le proprie sensazioni, ma se fosse stato in forma umana, era più che sicuro che avrebbe avuto i sudori freddi. Quell'uomo... non solo aveva dimostrato una straordinaria prontezza e agilità; quello che lo aveva stupito era la straordinaria prontezza all'omicidio. Individui del genere... non era la prima volta che ne incontrava. Ma in genere, erano tutti Mangiamorte. Sì, persino tra i deboli servi del Signore Oscuro ve ne erano alcuni il cui solo bisogno era quello di corpi da uccidere, da dilaniare, da straziare. Un motivo come un altro per ingrossare le file del Lord. "Avanti, mostrati...So che sei qui...Non ti farò del male. ti posso aiutare. " Mantenne il silenzio, malgrado la frenesia che lo stava pian piano prendendo. Quella che doveva essere la parte più semplice dell'intera faccenda stava inesorabilmente andando verso la possibilità di un duello mortale. Non riusciva a vedere il viso dell'uomo sotto il cappuccio scuro, ma non c'erano altri, oltre a lui, nel vicolo. Non altri che fossero nascosti. La lingua guizzò nell'aria, captò il forte odore di urina che proveniva da uno dei due corpi, e nient'altro. *Non c'è modo che mi fidi di lui. E' quasi sicuramente un Mangiamorte. Se sono già sulle mie tracce, devo fermarmi dal fare altro e rivedere il quadro generale. Ma è opportuno sapere come questo Mangiamorte in particolare sia riuscito a sapere esattamente dove mi trovo.* Era preoccupato, inutile negarlo, ma dopotutto non sembrava che l'uomo lo avesse notato. E questo, giocava totalmente a suo favore. Restando nell'ombra, avrebbe ripercorso all'inverso il tracciato che aveva fatto per arrivare alle spalle degli uomini adesso morti, tenendo di tenersi quantopiù possibile distante dai cadaveri gelidi. Se fosse riuscito a trovarsi alle spalle dell'uomo, avrebbe avuto le redini della situazione: senza aspettare oltre, il suo pensiero si sarebbe nuovamente focalizzato sulla forma umana. *Immutas.* Ciò sarebbe bastato: contava sull'effetto sorpresa. Velocemente, riprese le sue naturali sembianze, avrebbe estratto la bacchetta col braccio destro, mentre il sinistro si sarebbe chiuso in una morsa attorno al collo dello sconosciuto. La sua pericolosa alleata ed arma, non appena estratta dalla tasca, sarebbe potuta correre al collo di lui, ulteriore garanzia della sua totale sottomissione.


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Una frazione di secondo, una profonda inspirazione. E poi, sarebbe stato lui a parlare:
"Hai sette parole per convincermi a non scagliare un Sectumsempra e lasciarti qui morente." Dubitava di riuscire veramente a farlo così, a sangue freddo, ma era una cosa che aveva visto fare a Malfoy Manor: bastava un minuscolo taglio di magia oscura alla carotide, e la vittima veniva lasciata libera, seppur con la profonda consapevolezza che niente e nessuno l'avrebbe potuta salvare dalla morte per dissanguamento. Eppure, se sé ne fosse presentata la necessità... avrebbe ucciso? Non era un assassino. Per ora. Ma doveva rassegnarsi al fatto che, prima o poi, la sua bacchetta sarebbe dovuta essere araldo di Morte.
 
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view post Posted on 1/3/2014, 21:49
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Morte.
Dinanzi al gelido gesto dell'omicida, chi mai avrebbe potuto fidarsi? Chi avrebbe riposto la propria vita nelle mani, o meglio, a tiro di bacchetta di un assassino?
Nessuno.
E il giovane avventuriero, perfettamente conscio della difficoltà di realizzazione del personale progetto, mai avrebbe messo in pericolo quel flebile, potenziale successo cui aspirava.
Dunque la prudenza riposta nel proprio agire risultò quanto meno corretta.
Dinanzi ad emozione, paura capaci di annebbiare anche le menti più audaci e geniali, Random metteva a punto azione di difesa e simultaneo attacco.
L'invito a manifestarsi fu accolto dal ragazzo, ma a caro prezzo per lo sconosciuto. Un incanto perfettamente castato dal giovane, un percorso ben studiato ed una apparizione alle spalle del potenziale nemico, posero Random in condizione di vantaggio.
L'invito del giovane a parlare, fecero sorridere lo sconosciuto. Non ci fu alcun tentativo di voltarsi ed attaccare. Del resto, sarebbe stato impossibile uscire indenni da tale situazione. E l'uomo lo sapeva bene. Dunque, allargando le braccia, come in segno di resa - pur restando la bacchetta nella sua mano destra - lo sconosciuto assassino rispose al ragazzo.
Non sono chi temi che io sia.
Sette parole non destinate a chieder salva la vita. L'uomo sembrava non temere la morte...Perché? Egli era certo che il ragazzo non lo avrebbe ucciso? O forse sperava proprio di renderlo assassino? Oppure...Nessuna delle due ipotesi era quella giusta...



 
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view post Posted on 5/3/2014, 19:52




Inspirare, espirare. In momenti come quello, era essenziale non perdere la calma, eppure poteva giurare di essere ben più agitato di colui che stava minacciando con la bacchetta. Non era... chi temeva che fosse? Contò le parole. Sette. Sbuffò, a metà tra il nervoso e il divertito, e spinse un po' più avanti l'uomo nel vicolo, in modo che nessuno li vedesse dalla strada principale. Ma la sua mente era concentrata su tutt'altro, lavorava febbrilmente, metteva in controluce i pezzi di quel piccolo puzzle. Ci potevano essere mille diverse soluzioni, eppure... si stava dimostrando troppo buono, con la scelta che aveva appena fatto? Non si era ripromesso di non avere pietà, di sospettare di tutti? Sospirò, nell'aria fredda della sera, e puntò la bacchetta un po' più vicina al collo di lui, quasi arrivando a sfiorarlo. "Un uomo si divertiva a collezionare e ammaestrare serpenti. Un giorno, uno dei serpenti che ha ammaestrato si stanca di far stare una palla in equilibrio sulla punta del naso, morde la mano del padrone, si libera. E si mette a uccidere i serpenti giocolieri. E' questa la tua storia? Ho sbagliato qualcosa?" L'Avada Kedavra non era un incantesimo per semplici criminali: richiedeva una certa dose di potere magico, e il desiderio vero e proprio di uccidere. Era questo indizio, più una certa parola, "traditore", che lo avevano portato alla conclusione che quell'uomo era un mangiamorte. Esattamente come dovevano esserlo stati i due che ora giacevano nel vicoletto; ma, chissà come, ora quei due erano morti, e il terzo si ergeva fiero di fronte alla morte che aveva appena richiamato. "Butta a terra la bacchetta e calciala via. Dimmi come mi hai trovato, come fai a sapere di me, e perché mi hai cercato. Una parola che non risponda a queste domande, e sei morto." Se quello era veramente un Mangiamorte, e se per di più aveva appena fatto fuori due dei suoi compari con tale facilità, non poteva perdere la prudenza. Non poteva fidarsi di lui. Se solo avesse fatto una mossa sbagliata, non avrebbe esitato: la formula dello Schiantesimo fissa in mente, bastava che lo volesse davvero e quell'uomo sarebbe stato svenuto, ai suoi piedi. Morto? No. Non ora. Le informazioni contenute in quella memoria gli davano una perfetta scusante per fuggire all'omicidio, anche nel peggiore dei casi, ma... quanto sarebbe durato?
 
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view post Posted on 8/3/2014, 08:42
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Ebbene, un passo dopo l'altro, il giovane armato ed il morituro si dirigevano verso zona d'ombra apparentemente appartata, per proseguire una conversazione appesa ad un filo sottile.
La bacchetta del ragazzo, ora più decisa o forse solo più spudorata, trovava contatto nella nuda pelle di quello sconosciuto che, in maniera folle, sembrava tramare quella morte promessa.
Ho ucciso due animali pochi attimi fa...Due compagni si potrebbe dire. Non mi dispiacera' unirmi a loro. Non sono altro che un rettile che uccide i suoi simili...oppure...sono solo abbastanza intelligente da capire di esser già morto per aver tradito il burattinaio. Ti ho trovato...Non è difficile dato che sei entrato nelle "malevole"grazie del tuo padrone...E non pensare di non aver padroni...ce l'hai...E sei nei guai.
Parole, parole. Ma erano anche verità? L'uomo, l'assassino sarebbe riuscito a pronunciare tutte quelle parole? Oppure Random lo avrebbe fatto tacere molto prima dell'epilogo?
Fidarsi di un assassino? Costringerlo a parlare? Punirlo?
L'uomo aveva ancora la bacchetta in mano.

 
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view post Posted on 8/3/2014, 17:31




Stette in silenzio, ascoltò le prime parole dell'uomo, quindi spostò l'attenzione sui propri pensieri. Era deluso. Sperava di aver trovato qualcuno come lui, non poteva negarlo: qualcuno che condividesse i suoi ideali, qualcuno che… Strinse i denti. Non importava. Quell'uomo non aveva il minimo desiderio di combattere: era morto, lui stesso lo ammetteva. Un araldo di morte che non faceva altro che continuare a camminare, a sopravvivere in qualche modo, senza davvero volerlo. Ucciderlo? Assolutamente no, c'erano già troppi corpi di Mangiamorte in quel luogo, e lasciarne un terzo non lo avrebbe aiutato in alcun modo. Ripensò alle parole dell'uomo: entrambi avevano tradito, certo, ed evidentemente il Signore Oscuro ne era già informato, probabilmente era così che quel Mangiamorte era venuto a saperlo. Come? Avrebbe potuto chiederglielo tra un attimo. Inspirò profondamente, le forze che si raccoglievano, nella consapevolezza dell'importanza del momento. "Sono nei guai, mh? Grazie di avermi avvertito" sussurrò. Avrebbe voluto vedere quell'uomo negli occhi. Sapere cosa si provava in quei momenti. Ma per quale ragione? Non poteva rischiare, non ora: doveva essere deciso, doveva sapere quello che voleva, e come attuarlo. Il desiderio di controllo esplose nella sua mente, le pupille ancora verticalizzate fisse sulla nuca dell'uomo che teneva stretto. Voleva allungare i suoi fili verso le membra di quel corpo morto, e farlo suo, una piccola bambola destinata a fare la sua Volontà, totalmente inerme, priva di pensiero: pura azione omicida, questo era quello che le si chiedeva. Si rese conto di avere le labbra secche. Chiuse gli occhi, la bacchetta che si spostava rapida sulla tempia dell'uomo. "Imperio." E la parola eruppe dalle sue labbra come veleno, corrompendo istantaneamente la sua coscienza. L'aveva fatto, aveva pronunciato la sua prima Maledizione Senza Perdono. L'uccisione e il dolore erano ciò contro i quali combatteva, ma il controllo… l'utilizzarlo per combattere i primi due lo giustificava? O forse, era semplicemente come tutti loro, avido di potere, ad ogni costo? *Da qui, è tutta in discesa...* "Lascia cadere la bacchetta. Calciala via." *…La strada verso l'Inferno…"
 
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view post Posted on 11/3/2014, 19:37
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E la lunga attesa sembrò aver trovato finalmente bramato epilogo. Il giovane ribelle, desideroso di abbandonare l'oscura via, non senza danno a quest'ultima, si serviva paradossalmente di arma del Male per giungere alla luce.
Bizzarro...Fato ironico...
Incanti senza perdono non se ne evocavano tutti i giorni. Nel bene o nel male, tutti, sia dell'una sia dell'altra fazione, dosavano con straordinario raziocinio l'utilizzo di tali incanti. Addirittura un Avada Kedarva risultava meno "violento" del Crucio o dell'Imperio. Eppure, quando ogni via appariva preclusa, ecco ricorrere all'oscura porta ...
Come se tutto fosse stato programmato, come se tutto rientrasse nei piani, la bacchetta dell'assassino cadde a terra gettata per mano dello stesso proprietario...un imperio ben castato? Una volontà davvero soggiogata? Un progetto giunto a compimento?
Ma il progetto di chi?

 
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view post Posted on 26/3/2014, 20:16




Ed era successo. La bacchetta cadde dalla mano dell'uomo, senza una protesta, con una docilità che stupì lo stesso Random. A quel punto arrivava il potere di quell'incantesimo? E tuttavia la bacchetta, lasciata cadere, non era stata calciata. C'erano forse delle clausole riguardanti il controllo delle quali non era a conoscenza? Avrebbe forse dovuto condurre esperimenti? O forse... forse, semplicemente, quell'uomo non era minimamente sotto il suo controllo. Gli occhi si contrassero, la bacchetta non si abbassò di un centimetro dalla nuca dell'individuo. Esitò. Aveva di nuovo le labbra secche. Nemmeno in seguito si capacitò di dove aveva trovato il coraggio col quale pronunciò la frase seguente."Rompiti il dito medio della mano sinistra." Suonava innaturale alle sue stesse orecchie. Ispirazione momentanea? La follia del Male, che già si faceva strada in lui? Non seppe dirlo. Attese, semplicemente, che il suo ordine venisse esaudito: sapeva benissimo che in condizioni normali l'uomo che gli stava davanti non sarebbe mai stato in grado di rompersi il dito medio, che aveva scelto con cautela; era probabilmente il dito più resistente dell'intera mano, e il dolore che ne sarebbe derivato sarebbe stato impossibile da sopportare a meno che l'uomo non fosse, appunto, sotto il suo completo controllo. Certo, c'era la possibilità che il dolore annullasse il controllo, ma dopotutto, se davvero si fosse rotto un dito e il dolore fosse stato tale da nullificare la sua maledizione, allora non credeva davvero che quell'uomo sarebbe stato in grado di reagire. Per precauzione, fece però un passo indietro, senza abbassare l'arma. Non voleva essere colto di sorpresa, eppure, sapeva che in ogni caso sarebbe successo. Un attimo prima rinnegava il crucio, e adesso si serviva del dolore...*Gli aggiusterò il dito appena saprò con certezza che è sotto il mio controllo. Non devo pensarci.*







Chiedo scusa per il ritardo, come già detto via mp ho avuto seri problemi di connessione.
 
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view post Posted on 30/3/2014, 10:36
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I progetti, i propositi, le intuizioni del giovane erano elevati e mostravano rappresentazione di vero acume. Tuttavia, un dettaglio era stato fonte di ingenuità... un minuscolo particolare che in effetti avrebbe potuto destar qualche minimo sospetto...E forse, neanche tanto minimo...Ad ogni modo, la prova proseguiva. La verifica del dominio, della riuscita per soggiogare l'uomo trovava una conferma.
Ebbene, colui che Random riteneva essere un Mangiamorte, ora si chinava, riprendeva la bacchetta, la puntava contro il proprio dito medio e con incanto non verbale si rompeva le ossa dello stesso...
Del resto, il ragazzo non aveva richiesto che l'uomo si arrecasse dolore senza utilizzo di magia. Poi, vacuo e senza nemmeno un flebile lamento, il soggiogato - o così si presumeva fosse - tornava in posizione iniziale come automa. Le mani lungo i fianchi, lui ancora di spalle. Il dito senza dubbio rotto. La bacchetta riposta per terra.

 
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view post Posted on 5/4/2014, 23:39




Un solo attimo di pausa, il tempo che il cervello dell'uomo processasse il comando ricevuto, e con sommo piacere lo vide muoversi. E abbassarsi. E allungare la mano verso terra. Il ragazzo recepì con un istante di ritardo a cosa stesse puntando: quando finalmente si decise a fare qualcosa, l'uomo si era già rialzato, bacchetta alla mano. "Hey! Buttala a terra! Ora!" Seguì un lungo istante di imbarazzo, il tempo che lui stesso riconoscesse quanto fosse ridicola la sua reazione di fronte a qualcuno che aveva ucciso in pochi secondi due maghi adulti, ma inaspettatamente il suo ordine venne rispettato: la bacchetta ticchettò a terra per la seconda volta. Fissò la figura di schiena a bocca aperta. La prima ipotesi che gli venne da formulare era che l'Imperio non funzionasse perfettamente, e dunque il mago fosse stato in grado di recuperare la bacchetta ignorando il suo primo ordine, dovendo però rispettare il secondo, che gli imponeva di lasciare l'arma. Con un brusco strattone lo voltò in modo da fronteggiarlo, e fu in quel frangente che il suo occhio cadde sulla mano di lui, e sulla posizione strana nella quale si trovava. Il dito medio. Della mano sinistra. Straordinariamente, aveva funzionato, seppur in modo inaspettato. *Ma certo. Ha rispettato esattamente quanto gli ho detto, dopotutto. Quindi, seppur essendo soggiogato a me, è libero di fare tutto quello che gli viene in mente per portare a termine l'ordine a meno che non gli ordini io stesso come farlo...* Era esattamente ciò di cui aveva bisogno. Non uno schiavo cieco fedele alla sua sola parola, ma un organismo intelligente e calcolatore, che avrebbe fatto ciò che gli veniva comandato nella maniera più veloce possibile, entro i termini dettati. L'Imperio aveva potenzialità infinite, rispetto a quanto aveva pensato. Continuando a tenere la bacchetta puntata sull'uomo si sarebbe chinato e avrebbe rapidamente preso la sua arma, in modo da evitare che l'avesse di nuovo tra le mani, quindi si allontanò appena da lui e, puntando la sua stecca di Tasso in direzione del dito ferito dopo aver eseguito il debito movimento in senso orario, sussurrò: "Digitus Emendo." E con questo avrebbe dovuto risolvere ogni problema legato alla frattura in questione. Rimaneva un problema fondamentale: cosa avrebbe fatto del mago soggiogato? I recenti avvenimenti non cambiavano quanto aveva deciso, di questo era sicuro, ed era altrettanto sicuro del fatto che c'era sicuramente qualcosa da fare di un corpo fedele ad ogni suo ordine. Ma doveva occuparsi di una cosa per volta. "Cerca nelle tasche e sui corpi degli uomini che hai ucciso, e porta davanti a me qualsiasi oggetto, di qualsiasi tipo esso fosse. Quindi, raccogli la tua bacchetta e fai evanescere i corpi. E non parlare, fino a che non ti avrò ordinato il contrario." Avrebbe aspettato che l'uomo si chinasse sui corpi, quindi avrebbe lasciato la bacchetta requisita per terra. Non avrebbe mai smesso di tenerlo puntato: un ulteriore prova della funzionalità dell'incantesimo, che gli dava il tempo di pensare al prossimo ordine, quello decisivo. Ma lo sentiva: per quanto orribile potesse essere quella strada, era l'unica che sarebbe stata in grado di portarlo al suo obbiettivo.


 
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