De Potentissimis Potionibus, Derek e Ainhoa

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view post Posted on 7/3/2014, 18:45
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Il Fato

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Il reparto proibito era una zona della biblioteca di Hogwarts delimitata da una corda accessibile solo agli studenti dotati del permesso di un professore; al fine di accedervi, era necessario presentare un permesso firmato direttamente al bancone della bibliotecaria. Molti dei libri presenti in quel luogo erano incatenati agli scaffali, probabilmente per il grande valore, altri erano legati da delle cinghie, forse perchè troppo pericolosi, altri ancora sembravano normalissimi libri.
Di notte la zona era sorvegliata da prefetti, docenti o caposcuola, che si assicuravano che nessun furbetto o malintenzionato riuscisse a penetrarvi.
Derek Hide, era stato appena nominato prefetto di Corvonero; sedeva su un tavolo della biblioteca mentre aspettava che il suo turno di guardia terminasse. All'improvviso la sua attenzione fu attirata da dei rumori derivanti dall'ingresso, era Ainhoa Torres, una temeraria Grifondoro che quella sera aveva deciso di violare il coprifuoco per recarsi in biblioteca.


Comincia la quest di Derek ed Ainhoa. Postate pure il vostro incontro in biblioteca tenendo a mente che il primo è di guardia e che la seconda non potrebbe essere li. Non ci sono turni, saranno le vostre azioni a determinare il vostro destino.



Edited by MasterHogwarts - 28/4/2014, 13:57
 
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Ainhoa Torres
view post Posted on 8/3/2014, 03:24




Ainhoa aveva bisogno di una ricetta di una pozione, ma non di una pozione qualsiasi bensì di una che si trovava nel “De Potentissimis Potionibus” il libro delle pozioni pericolose che era custodito nella Sezione Proibita della Biblioteca della scuola.
Da quando era arrivata a Hogwarts aveva una violentissima cotta per un ragazzo e voleva fare di tutto per conquistarlo.
All’inizio le era venuto in mente un filtro d’amore ma pensò subito che era una cosa di uno squallore assoluto. Che senso aveva renderlo uno zerbino per qualche giorno quando poi al dunque non sarebbe mai stato suo ? e poi , non gli avrebbe mai fatto una vigliaccata del genere, lei gli voleva bene.
Alla fine dirottò su un’altra pozione che non avrebbe in alcun modo condizionato lui ma solo aiutato lei, la Felix Felicis.
La pozione Felix Felicis, detta anche fortuna liquida, era l’ideale per lei che in certe situazioni aveva sempre paura di dire la cosa sbagliata. Semmai un giorno fosse riuscita a parlare con quel ragazzo, prendendo quella pozione non avrebbe mai detto la frase inopportuna nel momento sbagliato.

Ora la cosa importante era trovare quel libro e poi avrebbe trovato un cubicolo nel bagno di Mirtilla per preparare il suo “salva vita”.

La preparazione della sua irruzione clandestina nella Biblioteca iniziò dalla stanza.
Indossò un dolcevita nero ed un pantalone di tuta sempre nero sopra ad un collant strettissimo.
Voleva cercare di assomigliare ad una ragazzo, almeno a prima vista, e ci sarebbe anche riuscita se non fosse stato per quella terza misura che le faceva trasbordare tutta l’artiglieria.
“Sembro Eva Kant” – disse guardandosi allo specchio- “ alle brutte incurvo le spalle…”.
Ma per sembrare davvero la donna di Diabolik, protagonista di un fumetto babbano adorato da suo fratello, doveva fare una cosa fondamentale, legarsi i capelli.
I suoi erano lunghissimi e riconoscibilissimi per cui se li legò in una coda di cavallo e li arrotolò fino a formare uno chignon all’altezza della nuca.
Si truccò pesantemente gli occhi di nero in modo da sembrare molto più grande.
Decise di non indossare le scarpe.
Qualsiasi tipo avesse portato ai piedi avrebbe fatto rumore e anche pochissimo avrebbe potuto far individuare la sua posizione nel silenzio sepolcrale della Biblioteca.
Aveva un bel paio di calzini grigi antiscivolo e li indossò con una certa soddisfazione su quelli che aveva già.
Prese la bacchetta. Era pronta.
Si guardò allo specchio e quasi non si riconobbe…che cosa non si fa per amore di qualcuno.

Dietro a lei c’era un vaso con delle margherite rosa e qualcosa dentro le disse di prenderne una e portarla con sé.
La sfilò dal vaso ed infilò il gambo nei collant dietro alla schiena.
Uscì dal buco del ritratto cercando di non attirare l’attenzione della Signora Grassa.
Si mosse veloce e agile nei corridoi grazie ai quasi otto anni di danza che aveva sulle spalle.
La strada da fare dalla Torre di Astronomia al quarto piano non era tantissima fortunatamente e , se tutto andava per il verso giusto, sarebbe arrivata a destinazione in pochi minuti.
Difatti riuscì ad arrivare tranquillamente ma il difficile cominciava adesso.

In Biblioteca c’era sempre qualcuno che sorvegliava.
Poteva essere un insegnante, un capo casa oppure un prefetto, a sorpresa.
Ainhoa si affacciò solo con l’occhio alla porta e lo riconobbe seduto ad una scrivania più o meno a metà strada tra lei ed il Reparto Proibito.
La sua buona stella si schiantò all’istante in un buco nero.
Non aveva bisogno di vederlo in faccia o di sbirciare che spilla avesse appuntata sul petto.
La ragazza non ebbe difficoltà ad immaginare il suo viso bellissimo, ma con quell’espressione così adorabile che lo rendeva dolce come uno yogurt guasto. Era proprio lui, la sua croce e delizia…Derek Hide.
*Perfetto !!* - pensò la Grifondoro - * Iniziamo subito col botto!*.
Cosa poteva fare per distrarlo?
Non voleva fargli male ma solo distrarlo pochi attimi che le permettessero di entrare.
Guardò nella stanza e le venne un’idea.
Sulla scrivania vicina all’entrata c’erano una serie di libri impilati in malo modo.
Soprattutto quello in alto attirò la sua attenzione.
Era pericolosamente in bilico perché più della metà sporgeva.
Ma la cosa più interessante della faccenda era che sotto c’era un porta penne mezzo pieno.
Di lì a poco ci sarebbe stato un bel frastuono che avrebbe senza meno distratto il suo adorato yogurtino permettendole di entrare.

Ainhoa si concentrò come mai aveva fatto in vita sua…lo vedeva benissimo dato che ne aveva uno … vedeva ogni minimo particolare … testa sulla pila di libri e coda , con quel che ne consegue, dal lato sospeso in aria.
Ciò che veniva fuori dal suo incantesimo doveva cadere sul portapenne e portarsi dietro gli altri libri impilati.
Eseguì un movimento dolce della bacchetta dall’alto verso il basso e pronunciando alla fine del movimento non a voce alta puntando il libro in bilico

“Féles”



facendo attenzione a calcare l’accento tonico sulla prima “e”.
Non aspettò l’esito dell’incantesimo e nemmeno di udire gli strilli del gatto che sperava cadesse con il fondoschiena dritto dritto sul portapenne ma corse verso i due primi scaffali in fondo a destra.
 
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view post Posted on 10/3/2014, 09:12
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Notte.Ronda.Biblioteca.Accertarsi che nessuno entri nel reparto proibito.
poche parole che riassumevano il compito del giovane prefetto in quella notte.Non era la prima volta che faceva una ronda ma mai era stato messo di guardia in biblioteca,era teso poiché sapeva che poteva entrare chiunque e tentare di violare le porte del reparto proibito al sol scopo di poter leggere ed imparare qualche incantesimo o poter trovare gli ingredienti di qualche intruglio pozionistico,insomma,libri dove era possibile trovare cose che non venivano insegnate a lezione.
Il motivo per il quale un prefetto o un caposcuola ed a volte perfino un docente veniva messo di guardia era che molti di quei libri erano pericolosi come gli incanti e le pozioni che possedevano.
Quella sera Derek,giovane prefetto Corvonero si era seduto in un tavolo che si trovava di fronte il reparto proibito così da aveva la situazione sotto controllo.
Leggeva un libro anche se in realtà non lo faceva,infatti le sue orecchie erano tese a voler sentire qualsiasi rumore,ed dato il silenzio della notte ogni minimo rumore era oggetto di attenzione del prefetto.
*Magari,proprio sta sera non verrà nessu....*
Il suo pensiero venne interrotto da un rumore quasi impercettibile.Che qualcuno fosse tanto sprovveduto da tentare di entrare nel reparto proprio quella sera?
La risposta venne lasciata al futuro,quello stesso futuro giocherellone che stava per cambiare le sorti di quella serata anche se il prefetto non aveva ancora idea di nulla.
Abbassò lentamente il libro e gli occhi verdi del giovane scrutarono tutto ciò che aveva davanti ma non vide nulla.
Come di riflesso guardò la bacchetta che aveva posato sul tavolo così da prenderla più velocemente in caso di bisogno.
L'avvicinò a se stesso e la prese il mano e attese in silenzio in modo da sentire altri rumori e capire se qualcuno era li...ma sopratutto capire se qualcuno voleva entrare nel reparto proibito senza permesso di un docente.
In un modo o nell'altro si erano infranta una regola,stare alzato la notte fuori dalla sala comune era proibito.
Attese....
 
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view post Posted on 14/3/2014, 20:49
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Il Fato

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Fu così che accadde ciò che il prefetto si era augurato non succedesse quella sera, prevedibilmente. L'attenzione di Derek fu attirata dal rumore proveniente dall'ingresso della biblioteca nel quale Ainoha aveva appena fatto capolino. Distratto dal libro che stava cercando di leggere, il ragazzo non fece in tempo a scorgere la figura della compagna che, più attenta, aveva individuato il cane da guardia e si era già messa al riparo correndo silenziosamente verso degli scaffali. Aveva persino cercato di creare un diversivo ma, purtroppo, il grasso micio che era riuscita ad evocare da un grosso tomo in bilico su una pila di libri era rimasto perfettamente in equilibrio, perseverando nel suo sonno profilo. Il Corvonero poté quindi seguire con le orecchie i passi dell'intruso, riuscendo a localizzare quasi perfettamente la direzione in cui questo si era mosso.


Ainhoa non avevo minimamente accennato al fatto che tu potessi vedere Derek, attenta con il metagame. Fai anche attenzione ad utilizzare incantesimi ed eseguire movimenti complessi, rischi di superare il limite tra verosimile, autoconclusività e doppia-azione.

In questo turno sei riuscita a nasconderti dietro gli scaffali da te descritti, Derek ha individuato la tua posizione ma tu non lo puoi sapere e, soprattutto, da dove sei celata, non lo puoi vedere.

 
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Ainhoa Torres
view post Posted on 17/3/2014, 11:05




Ainhoa era immobile dietro allo scaffale. Era agitata e respirava a fatica.
Ma come le era venuta in mente un’idea così stupida !! L’amore le stava facendo perdere il lume della ragione, eppure lei era sempre stata una così razionale.
Ma il punto, in realtà, non era il fatto di fare la pozione in sé, perché quella era stata e restava un’idea geniale, ma piuttosto la dinamica della cosa.
Lei non aveva nessun bisogno di entrare di nascosto in Biblioteca per leggere quel volume. Con i voti che aveva in Pozioni, non avrebbe avuto nessuna difficoltà ad avere il permesso scritto dalla professoressa Pompadour per poter consultare il “De Potentissimis Potionibus”.
*Devo essere completamente imbecilleeeeeee!! * - pensò tra sé e sé la ragazza.

Chiuse gli occhi ed ascoltò i rumori della Biblioteca … non c’erano rumori.
Non era affatto un buon segno. Questo significava una serie di cose, una più disastrosa dell’altra.

La prima. Quello stramaledettissimo gatto non era caduto come avrebbe dovuto. L’unico felino al mondo che non crea scompiglio lo aveva trasfigurato lei. E poi il professor Hawkins le aveva detto pure che non era vero che era negata per la trasfigurazione…no, questa ne era la prova lampante.

La seconda. Il silenzio di tomba voleva dire solo una cosa, Derek si era accorto che qualcuno era entrato. Si, perché altrimenti avrebbe sentito i suoi passi, nel corridoio parallelo al suo, che tornavano verso l’ingresso della sezione proibita.
L’assenza dei rumori voleva poter dire solo una cosa, che lui era lì dietro, da qualche parte, ad aspettare la sua prossima mossa.

Ainhoa cominciò a sentirsi male.
Se lui la stava aspettando bacchetta alla mano non aveva la minima speranza di cavarsela.
Anzi, poteva eliminare tranquillamente il “se”, lui la stava aspettando bacchetta alla mano.
Avevano fatto una lezione di Difesa contro le Arti Oscure l’una contro l’altro e Derek l’aveva massacrata. Per quanto lei si concentrasse il Corvonero era sempre più rapido e reattivo di lei.
Il loro non era uno scontro alla pari.
Poi bisognava aggiungerci che lui adorava i duelli e lei invece li detestava cordialmente. Tutte cose che andava decisamente a suo sfavore.

Era riuscita ad entrare all’Inferno…e ora ? Era prigioniera e non aveva nemmeno una perla di Persefone per poter fuggire, era irrimediabilmente in trappola.

Era agitata, quasi al buio e sola con Derek Hide.
Certo, non era proprio spiacevole l’idea si stare da sola al buio con lui ma non era di certo questa la situazione a cui stava pensando la Grifondoro in quel momento.
Le venne da ridere. Ottima cosa, almeno il suo senso dell’umorismo non lo aveva ancora perso. Cominciò a pensare ….dove si sarebbe messa lei al posto di Derek se avesse sentito qualcuno entrare? Logico, all’entrata della sezione proibita.
Era sempre più certa che lui fosse lì anche se non lo poteva sentire e vedere. Lui era freddo, calcolatore e razionale, non sarebbe mai andato in giro come un idiota per tutta la biblioteca cercando di stanare l’intruso, lui avrebbe aspettato il topo dove era sicuro che sarebbe andato, vicino al formaggio.
Lei si trovava proprio dietro al primo scaffale e ce n’erano altri sette prima dell’ingresso della sezione proibita. Ognuno degli scaffali era separato dall’altro da un piccolo corridoio di passaggio.

Ora Ainhoa doveva pensare e farlo anche velocemente. Se voleva cavarsela in qualche modo non poteva usare gli incantesimi o la velocità ma solo una cosa…l’astuzia.
Cosa poteva fare perché Derek si convincesse che non era lì per entrare nel reparto Proibito?
Si, certo! ….una parola !! l’unico motivo per cui uno studente si intrufolava li di notte era quello …o forse no ? !
Le venne un’idea. Ma si certo !! Era l’unica cosa da fare!

Si avvicinò al corridoio tra i due scaffali, fece un sospiro e disse a voce alta
“Derek, sono Ainhoa, vorrei parlarti…mi dai il tuo permesso per avvicinarmi senza farmi del male? …ti prego…“
 
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view post Posted on 28/3/2014, 12:39
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Una fredda notte in biblioteca.Ecco quello che sperava che fosse Derek,ma purtroppo per lui quello che doveva essere un semplice controllo stava per divenire qualcosa di più.
Il giovane corvonero non lo sapeva ancora ma tutto stava per cambiare.
Gli occhi verdi scintillanti e pieni di rancore e rabbia repressa in dieci anni di orfanotrofio guizzavano qua e la per la biblioteca per cercare chi avesse avuto voglia di introdursi di notte nella biblioteca durante il suo turno.
Non aveva ancora idea di chi fosse,ma chiunque sia aveva trasfigurato un libro in gatto,buffo....
Quella trasfigurazione aveva dato la conferma che li c'era qualcuno di sicuro non era un prefetto ne un caposcuola dato che la loro figura si sarebbe subito palesata dato che non aveva nulla da temere,tranne il voler entrare nel reparto proibito senza permesso.
Era uno studente.
Uno sprovveduto studente che quella notte stava tentando la pazienza di un giovane che di pazienza ne aveva poca.
Adesso non rimaneva che stanarlo,ma data l'incline volontà di molti a voler entrare nel reparto proibito,altrimenti non si spiegherebbe lo show in notturna,Derek rimase li fermo vicino la porta del suddetto reparto con ostinazione.
Prima o poi quello studente si sarebbe palesato ai suoi occhi se voleva davvero entrare la dentro,altrimenti avrebbe trovato nella sua strada verso in ritorno in sala comune altri prefetti o caposcuola che facevano la ronda per il castello,anche se doveva ammettere che per arrivare li non doveva essere proprio uno stupido,o forse era una lei..chissà.
La sua bacchetta seguiva i suoi occhi,pronto a usarla in caso di necessità.
Come da nulla una voce lo chiamava,e Dio se conosceva quella voce.
Era una ragazzina di grifondoro che a suo parere lo aveva bacchettato sulla sua ostinazione a voler rimanere nella sua infelicità.
Era arrivata addirittura a dire che Derek disprezzasse ciò che invece bramava più di ogni altra cosa....
Per fortuna la sua freddezza e la sua noncuranza di ciò che gli altri dicono lo aveva fatto dimenticare ma
quella voce lo fece ritornare alla sua mente.
Ma sorgeva un'intrigante interrogativo.Perché la grifondoro si era palesata?Perché non aveva tentato di prenderlo alla spalle?Alla Sprovvista?.Forse gli interrogativi erano più di uno...ma una volta che hai preso il via..hai preso il via.
Punto la bacchetta verso a fonte che produsse quel suono,uno scaffale,o meglio lei doveva trovarsi dietro uno di quegli scaffali.


Torres?Che diavolo ci fai qui? E di notte per di più...Non dirmi che vuoi studiare anche la notte

La sua bacchetta era tesa come una corda prima di spezzarsi perché messa troppo sotto tensione.
Ma adesso era il caso di pensare con freddezza,poteva essere solo un bluff ma lui voleva sapere dove si trovava di preciso la ragazza poiché la voce cogliendolo alla sprovvista non gli diede il tempo di farlo.
Forse avrebbe dovuto avvicinarsi,ma no,era da stupidi....Infatti Derek aspetto messo tra la voce e l'ingresso del reparto proibito senza però dimenticarsi di guardarsi alle spalle...non si poteva mai sapere.
 
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view post Posted on 6/4/2014, 02:51
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Il Fato

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Perdonate l'estremo ritardo!
Dal momento che le cose hanno preso questa piega, vi invito a proseguire di un turno, le cose cambieranno a breve.



Edited by MasterHogwarts - 6/4/2014, 04:52
 
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Ainhoa Torres
view post Posted on 6/4/2014, 15:08




Ainhoa infilò la bacchetta all’interno degli stretti pantaloni elastici che portava, facendola scivolare dentro ai collant che erano ancora più stretti, non si sarebbe mossa di un millimetro.
Allungò il braccio e tirò fuori il fiore che teneva infilato dietro la schiena.
Lo strinse fra le mani e l’appoggio sul petto. Fece un lungo sospiro, anzi ne fece più di uno.

Uscì allo scoperto in piena luce e iniziò a camminare verso di lui. Teneva entrambe le mani sul gambo, ben in vista Lui lo sapeva che era disarmata e, pur essendo uno freddo, non era un vigliacco che colpiva una persona inerme. Da quello che sapeva i Corvonero facevano dell’onore un punto d’orgoglio e anche Derek sarebbe stato leale, non avrebbe disonorato la sua casata.

“Lo so che tu detesti queste cose e che mi odierai ancora di più per questo ma non puoi impedire a me di sentire quello che sento. Voglio dirti solo una cosa e poi me ne vado subito perché non voglio metterti nei casini se entra qualcuno e mi trova qui.
So bene anche che ce l’hai con me per quello che ti ho detto quando ci siamo conosciuti. Credi che io abbia voluto offenderti o, peggio, farti da maestrina…ma non era questa la mia intenzione. Volevo solo che considerassi un altro punto di vista…ma è così difficile parlare con te…ci ho pensato al motivo per cui sei così arrabbiato con il mondo e poi l’ho capito… tu sei cresciuto solo e non hai avuto una mamma, ne un padre, vero? …io ti presterei volentieri i miei se solo servisse a farti stare meglio. E’ ingiusto tutto questo.”


Ad ogni passo che faceva, ad ogni parola che diceva si rendeva conto che, quello che era stato fino a pochi istanti prima un espediente ben congeniato per fuggire dalla Biblioteca, si stava trasformando in realtà.
Quello che gli stava dicendo non erano bugie, lei stava davvero provando quelle cose.
Ma che cosa stava accadendo in quella Biblioteca maledetta ?

*Non può essere che stia succedendo!! * - pensò preoccupata la Grifondoro - *io a lui non ci penso mai. Perché allora quando mi sta vicino mi succede questo? Perché mi sento così? Non può piacermi Derek, mi rifiuto solo di pensarla una cosa del genere!! E’ odioso, gelido, antipatico, non è proprio il tipo per me … non posso assolutamente innamorarmi di un tipo simile…e poi mi detesta e io detesto lui…è assolutamente improponibile!!...ma se invece fosse tutto l’opposto? *

No, non era vero !!! Era assurdo !! Lei voleva uscire solo da quella Biblioteca, ora più che mai. Ormai lo sapeva che la sua folle avventura là dentro era finita. Non aveva più modo e maniera di arrivare al Reparto Proibito perché il Corvonero non glielo avrebbe mai permesso. Per avere una minima possibilità doveva fargli credere che lei fosse lì per un altro motivo e non per leggere un libro proibito.

Il cuore le batteva troppo forte per essere paura…no, quella era emozione e aumentava sempre di più man mano che gli occhi di lui diventavano più nitidi alla sua vista e bellissimi.

Chissà se lui aveva notato che quella sera era diversa, vestiti, pettinatura e, addirittura, il trucco che lei non metteva quasi mai.
*Si, vabbè * -pensò Ainhoa mentre continuava a camminare - * ma ti pare che uno come quello pensa a guardare quelle cose ? *. Certi pensieri non le avrebbero dovuto sfiorare nemmeno l’anticamera del cevello, doveva essere lucida e calcolatrice.

“Non puoi impedirmi di correre i rischi che ho corso stasera per venire qui da te, per poter stare con te da sola, per poterti portare un fiore e corteggiarti, per poterti dire che ….Derek, non puoi impedirmi di amarti.”

Mentre finiva di dire quelle parole arrivò davanti a lui e le sue azioni furono una sola, l’una la conseguenza dell’altra, il suo termine naturale, la prima era stata iniziata per finire nella seconda. Così prima che lui potesse dire o fare qualcosa lo baciò e…sentì ... sentì … qualcosa dentro che non riusciva a spiegare..
Doveva essere impazzita.
Possibile che quei sentimenti di odio così forti che aveva sempre provato per il Corvonero non fossero affatto di odio ma che in realtà si trattava del suo opposto? L’unica cosa sicura era che Ainhoa non riusciva a credere a quello che stava provando in quel momento mentre lo baciava.
Forse la più incredula tra i due era lei, era incredula perché non gli aveva mentito affatto.

Lo sapeva che per quel gesto forse lui l’avrebbe uccisa. Si sarebbe presto trasformato nell’Idra a nove teste e l’avrebbe avvelenata. Ci aveva pensato mentre aveva iniziato a camminare verso di lui ma poi quel pensiero era svanito. Ora, l’unica cosa che sapeva bene era che voleva che non finisse mai e che voleva disperatamente che lui dimenticasse di essere così freddo e distaccato.
Le sarebbe bastato che lui le facesse un sorriso, uno solo.
Se solo lui avesse chiuso gli occhi forse sarebbe stato diverso…ma lei non poteva vederlo perché teneva chiusi i suoi.
E poi non aveva per niente il sapore dello yogurt acido ma sapeva di buono…maledizione.
 
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view post Posted on 8/4/2014, 15:11
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Una sola domanda vagava per la mente del giovane:Perché?
Una sola parola che esprimeva ogni cosa in quel infausto momento.
Una studentessa,all'apparenza modello,ma che adesso si trovava di notte in giro per il castello.
Perché?
In biblioteca per di più?
Perché?
La stessa si avvicinava a lui con fare ambiguo.
Perché?
Un bacio.
Perché?
Tanti o forse troppi perché.
Se è vero che in natura ogni azione ha una conseguenza di pari entità,Derek stava per uccidere qualcuno.
Perchè?
Ecco,l'unico perché che aveva una risposta.
Perché lui odiava certe cose,le odiava dal più profondo del suo cuore.
Adesso la ragazza lo stava ancora baciando e per qualche strana ragione Derek inizialmente ci stette.
Poi irrigidì le labbra senza rispondere a quello che sembrava un bacio tra due innamorati.
Ma c'era un problema Derek non era innamorato di lei e tanto meno di altre ragazze in quella scuola.
Aveva sempre pensato che forse un giorno avrebbe trovato qualcuno da amare ma non era lei.
Adesso rimaneva da decidere una cosa.
Esser scontroso ma chiaro o mitigare la cosa e lasciare un ragionevole dubbio.
Dato che la prima era più coerente con ciò che Derek fosse...
Si allontanò divincolandosi dalla morsa della ragazza e poi con fare serio...

A parte la morbosità,sei qui per qualche altro motivo?

Doveva spaventarla.
FarLe capire che tutto ciò era inappropriato.
Doveva fare il suo dovere da prefetto.
Allora punto la bacchetta contro di lei,non per castare incanti ma per tenerla lontana.
E poi forse con fare più serio di prima disse.


Adesso cosa dovrei fare?Portarti dal tuo caposcuola?Portarti dalla tua capocasa?
Ciò che è sicuro e che lei signorina Torres ha infranto le regole della scuola.


Era serio.
Serio come non mai prima.
Non era conosciuto come prefetto,ma lui era integerrima come persona e non avrebbe fatto passare la cosa.
Nemmeno se quel bacio fosse stato sperato.
Nemmeno se fosse la sua ragazza.
Nemmeno se fosse della sua casa.
Integrità e rispetto verso la sua carica.
Non aveva fatto menzione al bacio ne a ciò che la ragazza aveva detto.
Perché?
Ecco,Derek si sbagliava c'era un'altro perchè con una risposta.
Perché per lui non era significato niente e del niente non si parla in quanto niente.
 
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view post Posted on 14/4/2014, 04:15
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Incredibile come il destino potesse controllare la vita degli uomini, allontanarli e riavvicinarli repentinamente, dando luogo a vicende non scontate e scottanti. Ma, per quanto potesse essere singolare quello che già stava accadendo in biblioteca, ancora più curioso fu udire il rumore d una pila di libri cadere li dove si trovava l'accesso al reparto proibito. Che i due ragazzi non fossero gli unici ad aggirarsi tra gli scaffali quella notte?

 
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Ainhoa Torres
view post Posted on 15/4/2014, 00:08




Ainhoa e Derek non erano innamorati …forse non ancora o forse non lo sarebbero mai stati.
Ma una cosa era certa, erano spinti l’uno verso l’altra da una forza più grande di loro, qualcosa che si rifiutavano di ammettere, o che ancora non capivano, che attrae due persone molto più dell’amore e dalla quale spessissimo l’amore nasce …si desideravano tanto quanto si detestavano.
Forse era successo già la prima volta che si erano visti, si erano odiati da morire e desiderati con la stessa forza.
Probabilmente non sarebbero mai stati amici ma sicuramente sarebbero potuti essere qualcosa di diverso.
In fondo già esisteva un legame tra loro perché nessuno dei due avrebbe fatto del male all’altro coscientemente e non avrebbe mai permesso a qualcuno di farlo all’altro.
Ainhoa probabilmente era troppo giovane ed inesperta in fatto di uomini per capirlo e Derek era anch’egli troppo giovane e orgoglioso per ammetterlo, continuando a nascondersi dietro al “dovere” e al “non potere” perché erano molto più facili da accettare e capire dell’evidentissimo “volere”.

Nel momento che Ainhoa lo baciò, iniziò a provare delle emozioni fortissime.
La più forte di tutte fu sentire che lui ci stava, che le sue labbra non la stavano rifiutando.
Il loro non era un bacio casto.
La bocca della ragazza esplorava quella di lui che, per la prima volta senza pensare, ricambiava con la stessa voglia e curiosità.
Le loro labbra si stavano assaporando ed il loro respiro stava cambiando di intensità quando la Grifondoro sentì la bocca di lui irrigidirsi come pietrificata.
Lei non se ne preoccupò e continuò a baciarlo ma dopo qualche istante lui si divincolò e ritornò gelido come sempre.

A parte la morbosità,sei qui per qualche altro motivo?

Per qualche minuto lui era stato il Derek che lei sapeva che esisteva in fondo a quella corazza ma ora il suo umano desiderio di essere diverso era svanito.
Le stava puntando contro la bacchetta come se volesse colpirla.

Adesso cosa dovrei fare?Portarti dal tuo caposcuola?Portarti dalla tua capocasa?
Ciò che è sicuro e che lei signorina Torres ha infranto le regole della scuola.


Ainhoa rimase perplessa da quelle parole. Lui le stava parlando dandole del Lei quando fino ad un paio di minuti prima stava strofinando la bocca sulla sua.
Stava cercando di tenere goffamente le distante anche verbalmente, cosa che rendeva il tutto molto grottesco.

All’improvviso si sentì un rumore di libri che cadevano all’interno del Reparto Proibito, non molto lontano da dove si trovavano loro.
Ainhoa estrasse istintivamente la bacchetta dai pantaloni ma poi la paura l’assalì.
Per quanto scontroso ed insopportabile, lei sapeva per certo una cosa…Derek avrebbe potuto minacciarla, impaurirla ma mai e poi mai le avrebbe fatto del male. Quella era una certezza assoluta. Nel bene o nel male esisteva un’alchimia tra loro, probabilmente molto più forte di quello che loro stessi pensavano.

Non poteva dire lo stesso della persona che si stava aggirando alle loro spalle. Avrebbe esitato a colpirli o non si sarebbe fatto scrupoli a far del male ad entrambi?

Istintivamente si strinse di nuovo a Derek, cingendo il corpo del ragazzo con il braccio libero dalla bacchetta magica.
Averlo li vicino le dava sicurezza. Nonostante avesse paura come mai in vita sua, avere il Corvonero al suo fianco la faceva stare meglio, si sentiva protetta. Per uno strano scherzo del destino ora condividevano insieme la stessa sorte.
La ragazza si avvicinò all’orecchio di lui e sussurrò
“Derek, non siamo soli…c’è qualcuno nel Reparto Proibito…ho paura…”.
Lo strinse di più per fargli sentire quanto stava tremando.
Paradossalmente Ainhoa aveva bisogno di Derek come non mai, della sua razionalità e freddezza mentale. Lui era l’unico che in quel momento poteva rassicurarla.
“Mi fido di te” – aggiunse la Grifondoro – “ che cosa facciamo ?...dimmi quello che dobbiamo fare…aiutami a non avere paura…”.
Sperò in cuor suo che lui la stringesse a sé almeno per farle sentire che non era sola, che lui era lì vicino a lei.
Stare stretta a lui però le faceva avvampare un fuoco dentro, un qualcosa che non riusciva ancora a controllare…forte come la paura che stava provando.
 
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view post Posted on 1/5/2014, 11:01
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Guardava la ragazza con aria seria anche se era inutile dire che quel bacio aveva in qualche modo minato l'autorità di Derek per cui ogni cosa che avrebbe detto sarebbe sembrata poco seria,anche se lui lo era e lo era davvero.
Era cresciuto in un orfanotrofio di periferia dove la disciplina era la parola chiave ed ancora il giovane ricordava le punizioni a volte corporali che aveva subito.Punizioni che aveva lasciato nel suo corpo i segni.
Ecco chi era Derek Hide un ragazzo cresciuto troppo in fretta all'insegna dei bulli,obbedienza e punizioni corporali.Poi tutti si chiedono perché non si apre con gli altri......
Era naturale per lui stare chiuso in se stesso e da solo perché era l'unica cosa che lo aveva fatto andare avanti.Mostrarsi debole significava botte dai suoi coetanei e disobbedire significava anche di peggio.
Ecco perché era serio in quel momento,non poteva esser altrimenti.Forse in lui c'era di più o forse era solo un secchione scorbutico ed antipatico al sol scopo di vivere tranquillo e senza problemi,certo forse non era il massimo,ma era il massimo per lui....
Improvvisamente un rumore,un rumore che proveniva del reparto proibito.
MA come era possibile,nessuno avrebbe potuto entrare se lui faceva la ronda,ma sopratutto era lì davanti alla porta....chissa cosa stesse accadendo.


“Derek, non siamo soli…c’è qualcuno nel Reparto Proibito…ho paura…”.

Ma dai,Torres l'hai capito da sola o di hanno aiutato?
Pensò all'istante.Non appena la ragazza uscì la bacchetta anche lui la puntò verso il reparto proibito.
Adesso cosa fare?

Si sentì abbracciato e la ragazza disse

“Mi fido di te”
“ che cosa facciamo ?...dimmi quello che dobbiamo fare…aiutami a non avere paura…”.

Era mai possibile che aveva incontrato l'unica grifondoro senza fegato?
Comunque il da farsi era chiaro,doveva controllare poiché nessuno poteva entrare la dentro senza permesso...sperando che fosse qualcuno...

Torres,posso farti una domanda,ed è importante che tu risponda seriamente,secondo te con te che di sei abbracciato a me come un polipo....la possibilità di castare incantesimi è ridotta?

Illudeva al fatto che nessuno avrebbe potuto muoversi bene in quelle condizioni.
Così si divincolò una seconda volta senza aspettare risposta ad una domanda retorica.
Ed aprì la porta del reparto proibito.
Ed entrò senza troppi fronzoli e senza girarsi a guardare la ragazza che avrebbe potuto fare ciò che più desiderava al momento.
 
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view post Posted on 14/5/2014, 01:53
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Il Fato

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1) Ainhoa ti amo.
2) Derek vorrei sapere che porta stai aprendo dato che il reparto proibito è separato dalla zona libera da una corda.


Divincolandosi dal polipo Ainhoa, Derek si mosse con coraggio verso il reparto proibito per verificare che non vi fossero intrusi. Che fosse un po' troppo sprezzante di eventuali pericoli e un po' imprudente? Solo il Fato avrebbe risposto a tale quesito. Fatto sta che non appena il Corvonero mise piede nella zona proibita tutto attorno a lui divenne buio all'improvviso, non era più possibile distinguere gli scaffali, il pavimento, le pareti o il soffitto. Nemmeno il percorso che l'aveva condotto in quel luogo era più visibile e se la Grifondoro avesse mai deciso di seguirlo era certo che si sarebbe trovata nella medesima situazione. Che diavolo stava accadendo in biblioteca?


 
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Ainhoa Torres
view post Posted on 14/5/2014, 13:24




Vide Derek entrare nel Reparto Proibito e rimase senza parole.
Era veramente un montato senza cervello, votato all’autodistruzione, gonfio di boria più di un pallone da spiaggia.
Non ebbe però modo di pensare ad altro perché lo vide svanire come in un buco nero.
Tutto nel Reparto Proibito era diventato scuro e non si vedeva più nulla, come se qualcuno avesse acceso una lampadina al contrario.
Il pavimento, il soffitto, gli scaffali pieni di libri avevano ora lasciato posto al buio più assoluto.
Derek era probabilmente ancora vivo ed era in piedi e cosciente ,altrimenti lo avrebbe sentito cadere a terra.
Iniziò a ragionare velocemente. Se fosse entrata anche lei sarebbe stata inghiottita da quel buio innaturale e pericoloso e sarebbero stati in due a trovarsi nei guai, ma di contro non avrebbe mai potuto lasciarlo lì senza muovere un dito era scorretto…e , soprattutto, non lo avrebbe mai fatto perché , anche se era un imbecille che la trattava sempre malissimo, lei gli voleva bene e stava uno schifo solo all’idea che potesse succedergli qualcosa. Avrebbe dovuto trovare una soluzione più veloce della luce.
Non poteva castare nessun incantesimo all’interno del Reparto Proibito perché avrebbe rischiato di colpire Derek per cui l’unica cosa sensata da fare era cercare di capire almeno dov’era e raggiungerlo. Aveva davanti agli occhi il punto dove era sparito e, se lo conosceva bene, il Corvonero non aveva mosso nemmeno un passo. Non aveva dubbi sul fatto che , al momento del buio, era rimasto immobile dove si trovava senza muovere un muscolo ed in ascolto.
Era entrato nel reparto proibito in corrispondenza della terza mattonella da sinistra sul pavimento ed era entrato dritto per dritto. Ainhoa conosceva benissimo il modo di camminare di Derek. Passi lenti e cadenzati quindi se i suoi calcoli erano esatti non avrebbe dovuto essere a più di due passi da lei, nel silenzio più assoluto.
Forse la cosa più razionale sarebbe stata correre a cercare aiuto ma durante la sua assenza Derek avrebbe potuto avere la peggio.
Fare quei due passi significava non poter tornare più indietro, significava cacciarsi nei guai fino al collo.
Ora la domanda era solo una… valeva la pena fare quei due passi?
Anche la risposta era solo una …si, era disposta a farsi ammazzare per lui…anche se il Corvonero l’aveva mollata lì senza pensarci mezza volta e senza voltarsi indietro, per lui non contava nulla.
Pensò a cosa significava effettivamente questo, e chissà se se lo sarebbe chiesto anche lui. Probabilmente no, era troppo impegnato ad insultarla per farsi certe domande.
Ainhoa scavalcò la corda di separazione e fece quei due passi castando il suo incantesimo
“Lumos Solem”.
Sperò che gli occhi di Derek, ormai assuefatti all’oscurità, avrebbero potuto scorgere quello che i suoi ancora non vedevano.
Non vedeva bene.
Era passata dalla luce al buio e di nuovo alla luce.
Si rivolse furibonda e preoccupata al suo compagno. Sapeva che era lì vicino a non più di un paio di passi . L’avrebbe sentita perfettamente anche senza parlare forte.
“Hide ! Dove vai da solo!! Incosciente!! Che fai? Entri come se fossi il principe che arriva al ballo di corte ! Ma che ti dice il cervello ? …Stai bene? “– disse furiosa e allarmata al Corvonero pur sapendo che non era quello il momento. La sua reazione era dettata dalla paura che aveva avuto che potesse succedergli qualcosa – “Anche se pensi che sono una vigliacca, ricordati che ci vuole davvero coraggio a confessare ad una persona senza cuore come te di volergli bene . Ed ora dimmi che cavolo intendi fare!!Tieni presente che mi rimetto alla tua autorità solo perché sei un Prefetto! …E non azzardarti a dirmi di andarmene perché ti prendo a schiaffi, mi sono spiegata? Io qui da solo non ti ci lascio! "–proseguì - "Dobbiamo sfruttare il fatto di essere in due! Impara a collaborare una buona volta, qui non sei all’orfanotrofio! E se la persona o la cosa che sta qui dentro fosse uscita e me la fossi trovata io da sola alle spalle? …no, ma a te cosa importa! Pretendi rispetto per il ruolo che ricopri ma non ti comporti da Prefetto. Un Prefetto si preoccupa prima di proteggere chi ha vicino ma a te degli altri non importa nulla, tu ti ricordi del prossimo solo per addossargli le colpe di quello che hai passato. Pretendi rispetto da me ma tu mi tratti peggio di un elfo domestico. Pensi sicuramente che se ti ho baciato sia stata una mancanza di rispetto. Quello che provo per te lo trovi anche sul dizionario, cercalo…si chiama “amore”. Come può essere l’amore una mancanza di rispetto? Ti rendi conto o no che se lì dentro ti aspettavano bacchetta puntata, ad entrare come hai fatto tu, saresti già morto? Morto !!! Te ne rendi conto o no ???" – aveva voglia di prenderlo a schiaffi per quello che aveva appena fatto - "Io, d’istinto, ho pensato prima a te e poi a me, io …la codarda !! Che stupida, eh ? …tu invece mi hai mollata senza preoccuparti di quello che mi potesse succedere, l’importante era solo dimostrare che sei uno tutto d’un pezzo. Fatti un esame di coscienza! Ma che persona sei ??? Crescere non vuol dire solo aver avuto un’ infanzia difficile per avercela col mondo intero, ma imparare a conviverci con il mondo! E cresci una buona volta !! No guarda, dispiace a me per prima dirti queste cose perché so che non le vuoi sentire …soprattutto da me. Certi tuoi comportamenti però me le tirano fuori con le tenaglie. Da questo momento in poi non ti permetterò mai più di mancarmi di rispetto come hai fatto fino ad ora, mai più!!! ”.
Ainhoa per la prima volta da quando era a Hogwarts era fredda, autoritaria e determinata.
Era furiosa anche se i suoi sensi erano sveglissimi, intenti a captare qualsiasi movimento strano.
Ora dimmi esattamente dove sei e cosa devo fare. Forse la persona che ha creato quest'oscurità fittizia vede benissimo attraverso di essa e noi qui siamo un bersaglio facile. Tieni presente che sono ambidestra e posso castare con entrambe la mani e se ti fossi preso il disturbo di rivolgermi la parola ora lo sapresti, e sapresti anche come utilizzarmi al meglio”. – disse rilassando un minimo il tono della voce e passando la bacchetta nella mano destra.
Sperò vivamente che Derek stesse scherzando sul fatto di non essere in grado di castare bene un incantesimo con lei attaccata al corpo.
E se gli fosse caduto addosso qualcosa come avrebbe fatto a difendersi?
Quel ragazzo era insopportabile oltre che un pazzo suicida. Riusciva a mettersi a fare l’altezzoso ed il polemico pure in un momento del genere dove rischiavano la pelle entrambi.
Le avevano raccontato la storia di Derek ma lei non glielo aveva mai detto, e non lo avrebbe mai fatto se non fosse stato lui a farlo per primo. Le era scappata la parola “orfanotrofio” dalla bocca ma a Hogwarts tutti sapevano tutto di tutti, era come un paese dove non esistevano segreti ed i pettegolezzi erano all’ordine del giorno.
Ora però lui doveva imparare a dirigere il suo rancore per la vita in altre direzioni perché ormai la rabbia dell’orfano maltrattato non aveva senso dato che nessuno lo trattava male o gli mancava di rispetto. Tutti avevano un’alta opinione di lui e non solo perché era un Prefetto e nessuno gli avrebbe fatto del male nella scuola, soprattutto Ainhoa che a lui ci teneva da morire, nonostante lui la trattasse come se fosse feccia.
La Grifondoro pensava che fosse normale che quelle cose lo avessero segnato nel profondo ma sapeva anche che non era giusto che lui facesse pagare agli altri , e lei prima di tutti, la sua vita disgraziata. La rabbia verso il mondo è giusta e sacrosanta ma va riversata contro le persone che se la meritano e lei non se lo meritava quel trattamento.
Lui lo sapeva perfettamente che lei gli voleva bene, anche se si rifiutava di accettarlo, e con lei si comportava esattamente come gli aguzzini del suo orfanotrofio, quelle persone che tanto disprezzava.
Accettare il suo affetto ed il rispetto degli altri voleva dire dare una svolta nuova alla sua vita ma lui preferiva continuare a comportarsi così.
Anche se le parole e gli atteggiamenti di Derek mostravano indifferenza e fastidio in realtà quel bacio che si erano dati dimostrava tutt’altro. Uno che ti odia e ti disprezza non ti bacia in quel modo, un bacio del genere non si da per sbaglio.
Ora non si sarebbe più mossa da lì e qualunque cosa fosse successa sarebbe stata al fianco di Derek.
Allungò le mani nel tentativo di toccarlo...

 
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view post Posted on 14/5/2014, 14:11
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non cliccare

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Anche se il metagame abbonda farò finta di niente.




Che la Torres lo avesse seguito o meno poco importava.Era stato sconsiderato nel fare ciò che aveva fatto.Con ogni probabilità.Avrebbe dovuto chiamare aiuto.Forse.Ma adesso era li al di là di quella corda che separava i due reparti della biblioteca.
Ma non appena entrò tutto si fece buio,nulla più si distingueva ne il pavimento ne il soffitto ne tanto meno gli scaffali o quella stramaledetta corda.Ma cosa fare adesso....avrebbe dovuto accendere la luce...ma prima che potesse farlo la Torres lo raggiunse....


“Hide ! Dove vai da solo!! Incosciente!! Che fai? Entri come se fossi il principe che arriva al ballo di corte ! Ma che ti dice il cervello ? …Stai bene? “

“Anche se pensi che sono una vigliacca, ricordati che ci vuole davvero coraggio a confessare ad una persona senza cuore come te di volergli bene . Ed ora dimmi che cavolo intendi fare!!Tieni presente che mi rimetto alla tua autorità solo perché sei un Prefetto! …E non azzardarti a dirmi di andarmene perché ti prendo a schiaffi, mi sono spiegata? Io qui da solo non ti ci lascio! "–proseguì - "Dobbiamo sfruttare il fatto di essere in due! Impara a collaborare una buona volta, qui non sei all’orfanotrofio! E se la persona o la cosa che sta qui dentro fosse uscita e me la fossi trovata io da sola alle spalle? …no, ma a te cosa importa! Pretendi rispetto per il ruolo che ricopri ma non ti comporti da Prefetto. Un Prefetto si preoccupa prima di proteggere chi ha vicino ma a te degli altri non importa nulla, tu ti ricordi del prossimo solo per addossargli le colpe di quello che hai passato. Pretendi rispetto da me ma tu mi tratti peggio di un elfo domestico. Pensi sicuramente che se ti ho baciato sia stata una mancanza di rispetto. Quello che provo per te lo trovi anche sul dizionario, cercalo…si chiama “amore”. Come può essere l’amore una mancanza di rispetto? Ti rendi conto o no che se lì dentro ti aspettavano bacchetta puntata, ad entrare come hai fatto tu, saresti già morto? Morto !!! Te ne rendi conto o no ???"

Ci risiamo,la crocerossina non aveva niente di meglio da fare che dargli addosso con questa dannata storia,era stanco...era stufo...era...
*Come diavolo faceva a sapere dell'orfanotrofio?*
Allucinante.Non si poteva fidare di nessuno.Ma quelle parole furono come l'acqua gli scivolarono addosso.Si poteva dire che Derek era una persona del tipo che "L'acqua lo bagna ed il vento lo asciuga" specialmente quando si parlava del suo passato,come fare a non capire che non ne voleva più sapere..Come?


“Ora dimmi esattamente dove sei e cosa devo fare. Forse la persona che ha creato quest'oscurità fittizia vede benissimo attraverso di essa e noi qui siamo un bersaglio facile. Tieni presente che sono ambidestra e posso castare con entrambe la mani e se ti fossi preso il disturbo di rivolgermi la parola ora lo sapresti, e sapresti anche come utilizzarmi al meglio”.

Usarla?Bhe..effettivamente sarebbe potuta tornare utile in quella situazione e il prefetto lo sapeva.Nonostante la richiesta della ragazza non disse nulla almeno per il momento non aveva voglia di interloquire con la persona che diceva di non sapere cosa vi fosse la dentro ma che non si preoccupava di fare silenzio per non far rilevare la loro posizione da chiunque aveva buttato a terra quei libri.
Ma come dire l'astuzia non sembrava essere dote che le appartenesse.
Ma comunque adesso che la ragazza finì il suo sproloquio Derek fece la sua mossa.
Stese il braccio davanti a se e disse sperando che ciò gli avrebbe ridato la vista.


Lumos Solem
 
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