Evidence of Time

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view post Posted on 23/5/2014, 03:39
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Il Fato

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4qem
Il ritratto della Dama Grigia posto vicino all'ingresso della biblioteca era famoso nel castello in quanto l'unico non dotato di alcuna caratteristica magica. Contrariamente a tutti gli altri dipinti, la Dama non era stato mai visto muoversi all'interno della cornice e nessuna parola era mai stata da lei pronunciata; gli occhi spenti e tristi fissavano la parete opposta, perdendosi nel vuoto degli antichi corridoi.





Comincia la quest di background di Richard Hunt. Descrivi perchè ti trovi nel luogo e cosa stai facendo.
 
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•RichardHunt
view post Posted on 24/5/2014, 11:25






«Cosa misteriosa il tempo: potente e, quando ci s'intromette, pericolosa» - Albus Dumbledore (Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban)


Hogwarts, Quarto Piano - ore 17:30 ca.
Il Quarto era probabilmente il piano più frequentato di tutta Hogwarts, forse secondo solo alla Sala Grande. Certo, anche i piani che contenevano le Sale Comuni avevano il loro viavai, ma nel Quarto Piano, un luogo che si potrebbe pensare anonimo, semplicemente uno dei tanti in quella gigantesca scuola, possedeva, oltre ad un’aula frequentata solo dagli studenti dal Terzo Anno in poi, il Club dei Duellanti e la Biblioteca. Entrambi erano luoghi molto visitati, il primo per sfogarsi e migliorare nel duello, nel secondo entravano, almeno una volta al giorno, tutti (o quasi) gli studenti della scuola.
Personalmente, Richard non era mai entrato nel Club e credeva di non essere ancora pronto per duellare: conosceva sì e no due Incantesimi “da combattimento” e probabilmente sarebbe stato messo K.O. non appena fosse entrato nella sala. La Biblioteca, invece, era una visita più che quotidiana, dovuta maggiormente al suo piacere della lettura piuttosto che allo svolgimento dei compiti. Non che trascurasse lo studio, sia chiaro, ma la letteratura magica (a suo parere molto diversa da quella babbana) lo affascinava a dir poco. Aveva passato ore tra gli scaffali leggendo libri dai titoli e gli argomenti più disparati; l’odore della pergamena e dell’inchiostro erano impressi a fuoco nella sua mente e, ogni volta che tornava nella Biblioteca, gli sembrava quasi di essere a casa.
“Quasi”, certo. La scuola in sé era così piena di magia che non poteva associarla completamente con “Casa Hunt”, che altro non era se non un appartamento a dieci minuti da King’s Cross. L’unica cosa che accumunava quei due luoghi erano proprio i libri: in Biblioteca, questi erano disposti ordinatamente su scaffali, a casa sua, invece, i tomi erano sparsi un po’ ovunque, accatastati in un angolo o su una sedia, all’interno di una panca o sul fondo di un armadio; ogni posto era buono per mettere libri. Una volta, sua madre Alexis aveva provato a fare un inventario di ogni singolo volume presente nella casa ma, alla fine, aveva dato forfait.
Riassumendo, quindi, Richard amava la Biblioteca. C’era solo un piccolo particolare che non lo convinceva, benché non appartenesse proprio a quel luogo. Sul corridoio che conduceva alla Biblioteca, infatti, aveva cominciato ad avere una strana sensazione ogni volta che ci passava, come se qualcosa fosse fuori posto. Solo più tardi aveva scoperto con esattezza cosa fosse: di tutti i quadri di Hogwarts, dalle figure animate che per i primi giorni lo avevano lasciato a occhi e bocca spalancata, il più particolare era quello della Dama Grigia situato fuori dall’ingresso della Biblioteca. Rick ci avrebbe probabilmente messo secoli a capirlo ma, poiché rappresentava il fantasma della Casa di Corvonero, aveva sentito i suoi con-casati parlarne più volte nella Sala Comune, venendo quindi a sapere che quello era l’unico quadro che non si muovesse in tutta la scuola. La figura era sempre rimasta lì, immobile a guardare con occhi tristi e vuoti la parete davanti a sé.
Per Richard, seppur immerso da un po’ nell’aura di magia nella scuola, era stato difficile riconoscere come “stranezza” ciò che per lui era "normalità". Da quel momento, tuttavia, ogni volta che passava di fronte al quadro, rallentava il passo e lo osservava con la coda dell’occhio, domandandosi come mai un quadro tanto bello e con un soggetto così importante – “dama” non era proprio un titolo nobiliare, ma a giudicare dagli abiti gli sembrava ovvio che non se la passava male, all’epoca – non fosse stato intriso di magia.
Era proprio in quel punto che stava passando, in quel momento. Teneva sotto gli occhi il libro di testo di Trasfigurazione, pronto a svolgere i suoi compiti nello splendido silenzio della Biblioteca, ma, mentre camminava, ecco che gli occhi schizzavano di lato, osservando la triste donna guardare apparentemente il nulla, chiedendosi, ancora una volta,
perché




Per sicurezza posto anche le statistiche

Richard Hunt
Punti Salute - 100
Punti Mana - 50
Punti Corpo - 50
Punti Esperienza - 1
 
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view post Posted on 4/6/2014, 01:16
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Il Fato

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4qem
Passando lentamente e a tratti distratti dal libro di trasfigurazione, gli occhi del Corvonero incrociarono senza peró trovare risposta quelli spenti e vacui di Helena. La analizzarono come d'abitudine, non potendo fare a meno di suscitare nel ragazzino la solita domanda: perché non si muoveva? Ed era appunto buffo come quel piccolo particolare di normalitá risultasse invece assai straordinario nel castello. Quanto sarebbe durata ancora quella bizzarra incoerenza?

Pssss! Richard!

Il ragazzo aveva appena superato il quadro di qualche passo che il suo nome, sussurrato, giunse alle sue orecchie. Chi lo stava chiamando? Un semplice movimento del capo e il Corvonero avrebbe potuto realizzare il fatto che in quel momento si trovava da solo nel corridoio.
 
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•RichardHunt
view post Posted on 9/6/2014, 13:59





«Pssss! Richard!». Il sussurro gli era arrivato all’orecchio non appena aveva superato di qualche passo il quadro, facendolo sobbalzare. D’istinto, Richard si girò, cercando la fonte del suono, ma nessuno stava, al momento, passando per quel corridoio. Si guardò ancora attorno, inarcando un sopracciglio, cercando di capire chi o cosa avrebbe potuto pronunciare il suo nome.
Avrebbe potuto pensare a un qualche scherzo, ma conosceva poche persone in quella scuola e non erano tipi di quel genere, quindi l’ipotesi era completamente scartata.

*Ho le allucinazioni?*, si chiese, risistemando il libro di testo nella tracolla. L’idea non era troppo strana, ma riteneva di non essere ancora arrivato a quel punto nella sua psicosi. O, almeno, ci sperava.
Forse aveva sentito male, magari era stato uno spiffero… No, ora cominciava seriamente ad arrampicarsi sugli specchi. Il suono era stato troppo… “netto”: non era qualcosa di fraintendibile; aveva la certezza che fossero state dette quelle esatte parole (per quanto “pssss” possa essere considerata una parola).
Lo sguardo cadde quindi infine sul quadro della Dama Grigia. Doveva essere stata lei a parlare, a chiamarlo. La cosa lo emozionò alquanto: il “Silenzio della Dama”, se poteva essere chiamato così, era un mistero per tutta Hogwarts. Se avesse veramente parlato al ragazzo, questo avrebbe potuto risolvere l'enigma prima di chiunque l’altro. Il settore “curiosità” nel suo cervello si attivò all’istante spingendolo ad avvicinarsi al quadro per osservarlo da vicino.
Guardò la Dama e, sussurrando, emise un timido:
«Sì?».
Non c’era nessuno lì intorno ma temeva che, in caso si fosse sbagliato, qualcuno lo potesse vedere. Per questo aveva sussurrato e aveva scelto un monosillabo, in modo da poter essere facilmente confuso con una specie di sospiro, o comunque con qualcosa che non fosse una risposta a un quadro muto. In ogni caso, per quanto era vicino, la Dama avrebbe dovuto sentirlo… forse.
Sperò davvero che la Dama rispondesse, non soltanto per soddisfare la sua curiosità (anche se in gran parte era per quello) ma anche perché se non era stato il quadro a parlare allora avrebbe dovuto contattare con urgenza un bravo psichiatra…
 
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view post Posted on 12/6/2014, 22:30
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Il Fato

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4qem
Non ci volle molto affinché il Corvonero capisse che era stato proprio il quadro della Dama Grigia a chiamarlo; non che fosse così difficile, dopotutto era solo sul quel corridoio che solitamente risultava piuttosto affollato.

Vieni qui. Come mai non sei sorpreso a vedermi parlare? Tutti credono che sia l'unico quadro morto di Hogwarts... non nascondo che la cosa un po' mi piace, adoro essere l'unica!

Terminata la frase la maga controllo con attenzione il corridoio, passo la mano lungo il vestito per sistemarne le pieghe, poi riassunse la sua solita posa, fissando però Richard con uno sguarda incuriosito e severo.
 
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•RichardHunt
view post Posted on 16/6/2014, 15:41





Quando la Dama nel quadro rispose con un «Vieni qui» Rick sobbalzò leggermente per la sorpresa. Non era sicuro che fosse stato veramente il quadro a parlare, ma solo una piccola speranza… Be’, neanche tanto piccola, considerato che c’era il, diciamo, 80% di possibilità che fosse il quadro. Dell’altro 20% ne abbiamo già parlato e Richard non era molto felice di tornare a quei pensieri sulla sua dubbia sanità mentale… Comunque, era stato più che contento che il quadro avesse deciso di parlare con lui: forse sarebbe accaduto ciò che sperava, riuscendo finalmente a comprendere il mutismo del dipinto.
Il Corvonero fece come richiesto-barra-ordinato dalla Dama e si avvicinò al quadro, arrivando a poca distanza dagli occhi dell'elegante signora. Le successive parole della Dama Grigia furono in un certo senso più interessanti.
«Come mai non sei sorpreso a vedermi parlare?» Richard inarcò un sopracciglio in uno sguardo leggermente stranito che fece sparire rapidamente. «Tutti credono che sia l'unico quadro morto di Hogwarts... non nascondo che la cosa un po' mi piace, adoro essere l'unica!».
Okay, era ufficiale: non sapeva più se quello rappresentato fosse il fantasma di Corvonero o di Grifondoro. O di Serpeverde. Gli capitava spesso di confondere le caratteristiche di quelle due Case… In ogni caso, gli sembrava proprio che la Dama Grigia fosse un po’ vanitosa. Però, rifletté, lui non era tanto diverso: non aveva forse sperato che la Dama gli rispondesse solo per poter venire a capo di quell’enigma prima di ogni altro? Chissà, magari era una sorta di difetto dei Corvonero o, più semplicemente, erano soltanto molto simili, loro due.
Comunque, ritenne saggio non deludere la Dama, che ora si lisciava le pieghe del vestito e controllava il corridoio. Dargli del “lei” gli sembrava d’obbligo.

«In realtà, ma’am, sono sorpreso» disse, cercando di mostrarsi il più garbato (e sbalordito) possibile alla signora che lo guardava, severa e incuriosita allo stesso tempo mentre assumeva la sua tradizionale posa nel dipinto. «Sono stupito dal fatto che, fra tutte le persone in questa scuola, lei abbia deciso di parlare proprio con me. Posso chiederle come mai? O forse ha già comunicato con qualche studente o professore?».
Sperava fosse semplice come sembrava farsi amica la Dama. All’apparenza, sembrava piuttosto egocentrica: far tornare il discorso su di lei ed elogiarla (anche se cercando di non essere sfacciato) potevano essere buoni modi per poter sapere di più sul misterioso quadro.
La domanda che più gli premeva, al momento, era “perché proprio lui”. Non che gli dispiacesse che il quadro avesse scelto di parlargli, anzi, ma la cosa lo incuriosiva tanto quanto il perché la Dama avesse deciso di fare voto di silenzio.
 
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view post Posted on 20/6/2014, 04:42
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Il Fato

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4qem
La donna non ci mise poi molto a rispondere alla domanda del Corvonero, li conosceva, erano tutti così tremendamente simili a lei e a sua madre; saggi e intelligenti, senza dubbio, ma anche infinitamente bramosi di potere e conoscenza, artistici e tremendamente vanitosi.

Mi spiace deluderti ragazzo...

Commentò Helena con uno sguardo falsamente apprensivo.

Si tratta delle semplice confluenza di alcuni fattori altamente determinanti, mi spiego: in primis, il fatto che tu sia un Corvonero; successivamente, il tuo fare solitario e discreto e, per finire, il fatto che il corridoio si sia fatto finalmente deserto. E non fare il maleducato! Non ti hanno insegnato a presentarti agli sconosciuti?!

Il suo volto sfoggiò un'espressione saccente poi, con fare aggraziato, controllò che nessuno si stesse avvicinando.
 
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•RichardHunt
view post Posted on 20/6/2014, 16:58





Effettivamente, Richard non aveva pensato che, forse, non era stato propriamente “scelto”, quindi, quando la Dama cominciò a dire «Mi spiace deluderti ragazzo...», il Corvonero non seppe esattamente cosa aspettarsi. Tuttavia, lo sguardo della donna non gli piaceva molto: gli sembrava che lo stesse in qualche modo schernendo. Rick irrigidì leggermente la mascella, infastidito, e rimase in silenzio.
«Si tratta delle semplice confluenza di alcuni fattori altamente determinanti» aveva proseguito la Dama nel dipinto. «Mi spiego: in primis, il fatto che tu sia un Corvonero; successivamente, il tuo fare solitario e discreto e, per finire, il fatto che il corridoio si sia fatto finalmente deserto».

*Quindi è stata solo fortuna?*, si chiese il ragazzo, leggermente deluso. Era passato in quel corridoio quando nessun altro c’era ed era un Corvonero. Due semplici requisiti eppure, a quanto pareva, era stato l’unico in tutta Hogwarts ad avere la fortuna di rispettarli inconsapevolmente. Come già detto, infatti, il Quarto era un piano estremamente frequentato: per trovarsi soli in quel luogo c’era il… quanto? 4% di probabilità? Di sicuro era un numero molto basso. Per di più, si doveva essere Corvonero, il che voleva dire che le probabilità diminuivano ancora di più.
Richard a quel punto sorrise, colto da altri pensieri. Era così che s’immaginava il funzionamento del mondo e, più precisamente, di quella divinità inafferrabile che era il Tempo: un insieme di eventi casuali che ne formavano uno anche solo leggermente più complesso. Secondo la sua opinione, imperi erano nati ed erano stati distrutti con questo criterio. Perché stupirsi se anche una piccola cosa come quella fosse accaduta tramite quel sistema? Quella non era “fortuna”, bensì…

«Quindi è stato il Caso a scegliere» concluse il ragazzo, osservando la Dama. Fece una smorfia che poteva essere intesa come d’approvazione. «Mi sembra sensato».
Dopotutto, il “perché io?” era una domanda destinata a non avere una risposta.
«E non fare il maleducato! Non ti hanno insegnato a presentarti agli sconosciuti?!» aveva poi esclamato la donna, lasciando Richard leggermente spiazzato. Lo stava per caso prendendo in giro? Era stata lei a chiamarlo sussurrando il suo nome! Pensava che, come minimo, quello lo conoscesse!
Ma forse, rifletté, non era ciò che interessava la Dama. Forse lei stava pensando
veramente solo all’educazione. Richard assunse un leggero sorrisetto che doveva risultare garbato.
«In realtà, ma’am, mi hanno insegnato a non parlare con gli sconosciuti» disse, senza riuscire a trattenersi. La Dama lo innervosiva abbastanza da fargli uscir fuori parole che, normalmente, si sarebbe trattenuto dal dire.
«In ogni caso» continuò in fretta, cercando di non dare il tempo al dipinto di assimilare le sue precedenti parole. «Il mio nome è Richard Hunt, studente del Primo Anno appartenente alla sua Casa» Il “sua” era ovviamente inteso come “di cui sei il fantasma”, ma non gli sembravano parole molto educate, quindi aveva deciso di usare una forma più affabile e quasi lusinghiera. Le parole seguenti furono scelte più cautamente, poiché non voleva far innervosire, o addirittura arrabbiare, la Dama. «Dato che le ho detto il mio nome, gradirei conoscere il suo, se possibile».
Il nome “Dama Grigia” era l’unico con cui le persone, anche i Corvonero stessi, chiamavano la Dama. Nessuno, a quanto ne sapeva, conosceva il suo vero nome. A dire il vero, c’era anche un’altra domanda a cui ancora aspettava risposta.
«Potrebbe, infine, dirmi il motivo per cui ha voluto contattare un Corvonero?» chiese. «Ha aspettato per molto tempo il momento adatto, quindi immagino sia importante».
Sentiva che le sue parole sarebbero state prese come arroganti o fin troppo speranzose, ma a dir la verità Richard era in quel momento semplicemente “curioso”, curioso di sapere, come sempre, “perché”.
 
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view post Posted on 6/7/2014, 20:17
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Il Fato

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4qem
Più ascoltava il Corvonero pi la dama si pentì di aver chiesto ausilio proprio a quel ragazzo. Indispettita e risentita dalle sue parole, sbottò con tono stizzito:

Chi sono? Io sono Helena Corvonero, unica e legittima erede della grande Priscilla! Mi stupisce e lascia ammareggiata nel contempo questa sua lacuna, signor Hunt!

Il fatto che la donna parlasse ora in terza persona non era poi dovuto al caso.

Che mesto crepuscolo! Pensare di potersi fidare di un membro della mia casata si rivelato un buco nell'acqua... è proprio vero che non ci sono più i Corvonero di un tempo. Dovevo parlare con Swan, lui si che sembra un tipo sveglio! Non mi sorprende che sia stato nominato Caposcuola.

Spostò il suo sguardo verso l'orizzonte attraverso la finestra posta di fronte ad essa poi, con aria di sufficienza, concluse:

Stavo per rivelarti il motivo del mio disturbo ma a questo punto credo che sarebbe solo tempo perso...
 
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8 replies since 23/5/2014, 03:39   278 views
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