L’Antro del Contrabbandier Ranocchio

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view post Posted on 24/6/2014, 19:35
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Il Fato

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L'ANTRO DEL CONTRABBANDIER RANOCCHIO

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Chi di voi maghi o streghe non è mai stato a Hogsmeade? Nessuno, credo. E chi di voi non si è mai perso a guardare le vetrine dei numerosi negozi? Magari qui qualcuno potrà anche dire di non essere amante dello shopping, ma c’è un’altra domanda e questa la rivolgo a golosi e collezionisti: chi di voi non è mai entrato a Mielandia? In cerca di dolci o a caccia di Cioccorane per completare la vostra collezione di figurine? E’ proprio qui che uno stravagante personaggio, da qualche tempo, trascorre parte delle sue giornate con gran fastidio per proprietari e commessi, avvicinandosi furtivo ai clienti, proponendo loro scambi interessanti. Non è ben chiaro da dove arrivi, ne da quanto sia al villaggio, di certo si sa solo che ha acquistato una piccola bottega diroccata proprio accanto al famoso negozio di dolciumi ed è in questo luogo che tenta di attirare le sue vittime. Il suo aspetto non è certo dei più rassicuranti, sembra uscito da un film di serie B sui pirati e probabilmente non deve avere tutte le rotelle al posto giusto, ma se è una Figurina Streghe e Maghi Famosi che cercate, lui potrà aiutarvi, dovrete solo avere il coraggio di varcare la soglia di quella bottega diroccata. L’Antro del Contrabbandier Ranocchio si trova proprio accanto a Mielandia, non ci si può sbagliare, una porta di legno smangiucchiata dai tarli, unica via d’accesso, vi permetterà l’ingresso in quella bottega apparentemente inutilizzata da anni. La luce soffusa di qualche candela sarà l’unica fonte d’illuminazione, niente commessi, niente mercanzia sugli scaffali impolverati, solo un piccolo bancone in legno al centro della stanza, mentre sulla destra un’apertura nel muro conduce direttamente al giaciglio del proprietario. Non preoccupatevi se ad accogliervi sarà un pappagallo chiacchierone, la porta di quel luogo è sempre aperta, giorno e notte e il nostro contrabbandiere potrebbe non essere in casa, ma non tarderà ad arrivare sentendo il richiamo degli affari. Lo ammetto, il proprietario non ispira fiducia, il luogo nemmeno sembra promettere bene, ma non lasciatevi ingannare, non siete lì per bervi un the, ma per fare affari e gli affari sono il pane quotidiano di quello strano tipo. Vi manca qualche figurina? Il Fato pare essere contro di voi e non riuscite a trovarla? Volete completare la vostra collezione? Entrate allora, questo è il posto che fa per voi, a patto che siate disposti a pagare il giusto, o anche l’ingiusto, prezzo, ricordate con chi avete a che fare, è pur sempre un furfante e non vi darà nulla per nulla.

gifpirata



INDICAZIONI


Se ancora non fosse chiaro, in questo luogo potrete richiedere qualsiasi figurina, il contrabbandiere le ha tutte, non rischierete mai che quella di vostro interesse manchi; ovviamente, essendo questa una via traversa per completare la collezione, sarà più costosa, forse. e vero che ciò che potrà chiedervi il contrabbandiere potrà sembrare eccessivo, ma ricordate che a Mielandia non potete scegliervi le figurine, potreste doverne comprare 300 prima di trovarne una in particolare. A voi comunque la scelta, la scorciatoia esiste. Venendo al sodo, nulla di complicato, non è una quest. Qui sotto è riportato, indicativamente, cosa il contrabbandiere chiede in cambio della figurina che tanto agognate.

Per una figurina della serie Bronzo/Platino:
5/10 doppioni in vostro possesso + 4/6 Galeoni

Per una figurina della serie Argento:
7/14 doppioni in vostro possesso + 5/7 Galeoni

Per una figurina della serie Oro:
10/20 doppioni in vostro possesso + 6/8 Galeoni


Questo schema è indicativo, siete nel covo di un contrabbandiere, lo scambio è il suo mestiere, ricordatevi che i doppioni Bronzo/Platino, Argento e Oro, hanno comunque pesi differenti;, se sarete bravi a contrattare o a proporgli qualche offerta vantaggiosa, potrebbe decidere di concedervi la figurina alle vostre condizioni, perfino senza passaggio di denaro, ma ricordatevi che alla fine è sempre lui a decidere il "prezzo".


Edited by Oliver Brior - 4/12/2016, 10:35
 
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view post Posted on 28/6/2014, 20:20
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E anche quel giorno gli andò male con le Cioccorane.
Su ben centodue pacchetti scartati aveva trovato solo tre carte utili a completare la collezione.


*Uff*

Pensò tra se e se, lanciando cento di quelle cioccolatose delizie nel secchio della spazzatura. Mangiando le ultime due sopravvissute per appagare quella suo vuoto di quattordici figurine nell’album, notò a due passi da Mielandia una strana bottega.
Non aveva mai fatto caso a quel luogo e mai era stato attratto da posti cosi tanto squallidi, ma quel giorno l’occhio gli ci cascò.
Si avvicinò lentamente alle vetrine e quindi decise di inoltrarvi.
Curioso di sapere cosa vendessero in quel luogo fece due passi e dopo aver fatto forza sulla maniglia dell’entrata oltrepassò la soglia. Rimase ad osservare il locale completamente spoglio in silenzio.
Era possibile che non vi fosse nessuno in quel luogo?
Rimase in silenzio ad attendere il proprietario, sicuro era nei dintorni.
 
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view post Posted on 29/6/2014, 23:49
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Dopo aver fatto perdere le sue tracce a chiunque lo stesse inseguendo, sempre che a qualcuno i suoi traffici interessassero sul serio, si era stabilito in quel villaggio, aprendo la sua ennesima attività, più o meno legale, nella speranza di non dover chiudere bottega per scappare nuovamente.
In realtà, il nostro uomo, aveva sempre sofferto di manie di persecuzione, probabilmente nessuno mai lo aveva veramente braccato, eppure lui ne era convinto, convinto di essere tra i ricercati numero uno in tutti gli stati da lui visitati.
Se realmente sia così pericoloso o se semplicemente gli piace fingere di esserlo, a noi non interessa, l’importare era che si trovasse lì.
Aperta, per così dire, la sua attività, già si era fatto notare dagli abitanti per i suoi modi e il suo abbigliamento stravagante, senza contare che, questa volta, forse qualcuno che l’avrebbe volentieri appeso alla forca c’era, proprietario e commessi di Mielandia non tolleravano più le sue incursioni a caccia di clienti.
Anche quel giorno, come di consueto, si aggirava per il negozio vestito da pirata, per farla breve, avete presente uno di quei pirati che si vedono nei film? Ecco, così.
Più di tanto non era molesto, si limitava ad avvicinare qualche ragazzino, ci scambiava due parole e poi tornava a girovagare, a volte nemmeno quello, osservava, alla ricerca di cosa non si sa.
La sua attenzione fu attirata da un giovane, stava scartando le Cioccorane che aveva appena acquistato, la delusione era evidente e ciò non fece che compiacere l’uomo che, però, non fece in tempo ad avvicinare il ragazzo che questi uscì dal negozio di dolci.

*Dannazione*
Batté rumorosamente un piede per terra in segno di stizza, il suo primo potenziale cliente aveva preso il largo, ma quando dalla vetrina lo vide avvicinarsi alla sua bottega, si ricompose immediatamente, rivolse un sorriso alla commessa ed uscì per seguirlo.
*Bravo fanciullo...entra...entra...da bravo...*
Senza fare il minimo rumore entrò nella sua proprietà, mentre il ragazzo ancora si osservava intorno e, rumorosamente, sbattè la porta d’ingresso che si chiuse alle loro spalle.

-Trovato nulla di tuo interesse?-

La voce grossa, innaturale, come se tentasse di camuffarla, arrivò al giovane, una domanda decisamente assurda, non c’era nulla lì dentro, cosa poteva aver trovato? Eppure, l’uomo sembrava serio, come se si aspettasse una risposta altrettanto seria.
Attese in silenzio, appoggiato alla porta, lontano dalla luce delle candele, da quell’angolazione il “”suo cliente” avrebbe forse appena intravisto la sua gracile corporatura e la sagoma del cappello da pirata che con tanta fierezza indossava.

 
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view post Posted on 30/6/2014, 20:51
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Solo una cosa urtava Daddy alla follia,oltre trovare solo doppioni nei pacchetti di Cioccorane, ed era entrare in un negozio e non trovarvi nessuno ad accoglierlo.
Abituato alla caotica Londra -dove per fare quattro metri ci metti quattro minuti- era pronto ad andarsene da quel luogo spoglio e freddo, quando sentì una voce roboante dietro di lui.
Girandosi di scatto, sorpreso più che vi fosse qualcuno in quel posto cosi disastrato che dell’avere un ignoto dietro di se, notò un pirata appoggiato alla porta d’ingresso.


* Cos..Cosa?*

Pensò tra se e se.
Strofinandosi gli occhi, non credendo a quello che stava vedendo, appurò che vi era veramente un pirata nel locale.
Quella gli mancava. Pensava di aver visto tutto in quel mondo magico, ma si sbagliava.
Fissando il personaggio, che sembrava abbastanza adulto, con tono sconsolato disse


-Se cerchi qualcosa di interessante lascia stare… Sembra non esserci nulla in questa catapecchia.-

Avvicinandosi all’uscita e quindi al pirata, il Corvonero era pronto ad uscire dal negozio.
Di primo impatto ,quello strambo personaggio non sembrava volergli dare grane e in fondo lo sperava.
 
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view post Posted on 30/6/2014, 23:11
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Avrebbe potuto dar la colpa al poco tempo, lì da solo qualche giorno non era riuscito a rendere quell’ambiente ospitale ed accogliente, in realtà, anche fosse stato lì da anni, quella bottega si sarebbe sempre differenziata dal resto dei negozi che popolavano quelle vie, l’apparenza poco gli interessava, preferiva che i suoi clienti fossero attratti dall’affare in sé più che dagli arredamenti, inoltre, se si fosse ritrovato a dover fuggire nuovamente, avrebbe impiegato meno a far sparire le sue tracce.
Non necessitava di un negozio, semplicemente un punto d’appoggio, un luogo dove concludere i suoi affari, nulla di più.
Il giovane si voltò, attirato dalla sua voce, appariva incredulo, la cosa sorprese l’uomo, non comprendeva cosa poteva aver visto di tanto insolito, c’erano solo lui e la porta in quella direzione, ma sorvolò su quel dettaglio, inarcando l’angolo della bocca in un ghigno non appena il ragazzo palesò la sua delusione per non aver trovato nulla di interessante, anzi, per non aver trovato proprio nulla.
Avanzò di qualche passo, in direzione del suo ospite, lasciando che una delle candele illuminasse i suoi lineamenti, decisamente la poca cura per l’aspetto del negozio si rifletteva anche sulla sua persona, i capelli arruffati, una barba incolta, non lunga, ma poco curata ed un abbigliamento trasandato, ma per quanto tentasse di apparire minaccioso, qualcosa lo tradiva, forse proprio il suo essere gracilino, le orecchie a sventola o gli occhi che sembravano due palline da ping pong, insomma, sembrava la caricatura di un pirata.


-In effetti non hai tutti i torti, questo luogo non ha molto da offrire a chi non sa cosa cerca, ma se qualcuno ha le idee ben chiare, forse, potrebbe uscire di qui soddisfatto-

Con uno schiocco della lingua chiamò il suo pappagallo, appollaiato sulla porta, tra le zampine stringeva qualcosa, ad occhio e croce una figurina, la lasciò cadere tra le mani del pirata che soddisfatto la ripose in tasca

-Che sbadato, non mi sono nemmeno presentato, puoi chiamarmi Frosk, sono il proprietario di questa “catapecchia”- enfatizzò sul termine usato dal ragazzo -Ho visto che non ti è andata molto bene con le Cioccorane, sai, io colleziono molte cose e so quanto possa essere frustrante- fece una piccola pausa osservando l’ora sul suo orologio da taschino -Ti farei vedere la mia collezione...ma...non vorrei rubare il tuo prezioso tempo-

Era il primo potenziale cliente, avrebbe dovuto tentare di concludere l’affare, sperando magari che il giovane gli facesse pubblicità, ma quella sua assurda ossessione per il mistero e le cose losche, gli impediva di parlare chiaro e tondo, sperava che la curiosità del ragazzo facesse il lavoro sporco per lui.

 
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view post Posted on 4/7/2014, 20:50
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Sentì un sonoro schiocco di lingua partire dall’individuo, simile a quelli che faceva da bambino nell’asilo Greenwich playgroup.
Rimanendo leggermente accigliato dal gesto del signore, notò poco distante da lui un pappagallo volare in aria e lasciare cadere quella che sembrava essere una figurina.


*Ma che diavolo?*

La situazione si stava facendo strana ed interessante allo stesso tempo.
Rimanendo colpito da quell’entrata di scena da parte dell’uccello, molto più di quella del “Pirata di Hogsmeade” , noto quest’ultimo acciuffare l’oggetto per poi infilarselo nella tasca.
Era innegabile, una crescente curiosità iniziava a farsi spazio nella mente di Daddy il quale era desideroso di vedere la collezione del personaggio.


-Bene Frosk, io sono Daddy.-

Osservando il personaggio con un sorriso furbo disse.

-E vorrei proprio che mi facessi osservare la tua collezione di figurine. Alla fine dei conti potremmo effettuare uno scambio proficuo per entrambi non trovi?-

A quelle parole, gli occhi del Corvonero brillarono. Forse in quella catapecchia qualcosa di buono vi era. Gli mancavano poche, pochissime figurine per finire l’album e le riteneva oro colato.
Sentiva dentro di se una strana sensazione, mista gioia e ansia, ma doveva rimanere tranquillo e non farsi vedere troppo desideroso di concludere gli affari.
Fin da piccolo aveva notato che più si è menefreghisti su quel che si vuole e più si ottiene.
Grattandosi il capo e non aggiungendo altro, aspettò che Frosk facesse la sua mossa. Sentiva dentro di lui crescere la speranza di trovare le figurine che gli mancavano.
Forse quel giorno qualcosa di buono sarebbe arrivato nelle sue mani.
 
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view post Posted on 5/7/2014, 02:08
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Un ragazzino sveglio, malgrado ritenesse quel luogo una “catapecchia”, sembrava non volersi far sfuggire l’occasione che l’uomo gli stava proponendo.
Un collezionista non avrebbe mai rinunciato a confrontarsi con un altro collezionista, soprattutto se sperava di poterci guadagnare qualcosa e quello era proprio quel caso.
Frosk sorrise compiaciuto constatando che il giovane aveva deciso di dedicargli un po’ del suo tempo, era giunto il momento degli affari, in realtà era anche un po’ arrugginito e l’idea di mettersi nuovamente alla prova lo rendeva euforico.
Daddy, così si era presentato, si dimostrava curioso, ma tranquillo, spesso si era ritrovato davanti giovani e meno giovani che, presi dall’entusiasmo, si erano traditi, permettendogli di alzare il prezzo, ma in quell’occasione doveva ancora andarci con calma, non avrebbe sottovalutato il suo acquirente.
Si poteva pensare che fosse semplicemente un fanciullo da rigirare come un calzino, ma abbassare la guardia poteva significare un cattivo affare e questo non poteva permetterselo.


-Mio giovane amico, non mi tiro mai indietro quando si tratta di scambi, è la mia ragion d’essere-

Gli diede una leggera pacca sulla spalla, invitandolo ad avvicinarsi al bancone situato al centro della baracca, forse quello era l’unico punto dove non c’era traccia di polvere, la cosa non era poi così strana, non si curava dell’aspetto, ma mai avrebbe rischiato di rovinare la merce di scambio.

-Dammi solo un attimo-

S’infilò nella porticina che portava a quello che doveva essere il suo alloggio, si sentirono un paio di tonfi, di certo nessuno si sarebbe mai azzardato a dire che quell’uomo fosse ordinato, ma finalmente, dopo un paio d’imprecazioni, tornò ad avvicinarsi al giovane.
Posò il suo album sul bancone, sfogliandolo ci si sarebbe accorti che nessuno spazio era vuoto, la collezione era al completo, sicuramente un vanto, per un collezionista avere tutti i pezzi era di certo una soddisfazione.


-Che ne dici? Sono stato bravo?-

Probabilmente il ragazzo si sarebbe potuto demoralizzare, che scambio poteva proporre a qualcuno che già aveva tutto?

-Dunque dimmi, cosa speravi di trovare quando poco fa hai comprato tutte quelle Cioccorane? Forse potrei aiutarti, come ti ho detto, vivo per gli scambi e tutte le figurine, come qualsiasi altra cosa, può essere commerciata-

Un chiaro invito a fare la sua mossa, quella che gli aveva mostrato era la sua collezione personale, quella che mai avrebbe venduto o scambiato, ma il suo lavoro, se così poteva definirsi, lo aveva portato a disporre di un gran numero di doppioni, dipendeva solo dal ragazzo il non uscire di lì a mani vuote.

 
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view post Posted on 5/7/2014, 13:35
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Il giovane rimase ad osservare il proprietario del negozio in attesa di una risposta, evitando di palesare il reale interesse riguardo alla collezione di figurine.
Sentendo la risposta affermativa alla sua domanda, venne direzionato dal signore verso di un bancone al centro della sala privo di polvere.
Forse in quel luogo qualcosa di realmente interessante si poteva ottenere.
Non curante di dove andasse il proprietario, dato che alla fine dove riponesse la collezione poco gli interessava, sfilò dalla tasca un mucchio di figurine.
Ovviamente le carte che Daddy tirò fuori erano i tanti,troppi, troppissimi, doppioni. Risistemandoli velocemente,facendoli sbattere leggermente sul bancone, soppesò l’idea di spacciarli a Frosk come la sua collezione.
In fondo già tutti i doppioni che aveva potevano rappresentare una collezione praticamente completata, quindi non si curò di rendere pubblica l’informazione che a lui mancassero solo poche carte per diventare un grande collazionatore di cioccorane.
Puntava molto sull’asimmetria informativa. Lui presto avrebbe avuto una completa conoscenza della collezione di Frosk.
Notando il “Pirata di Hogsmeade” far ritorno al bancone presente nella sua catapecchia, spostò leggermente da lui i doppioni e quindi indicando l’album domandò:


-Posso?-

La domanda era ovviamente retorica e dettata dal suo essere garbato con le persone che non conosceva e che gli potevano servire al fine di ottenere qualcosa.
Serrando la mano attorno all’album, lo aprì con delicatezza per osservarne le pagine.
Era pieno, era tutto completamente pieno.
Possibile? Possibile che qualcuno avesse finito quella collezione prima di lui?


*Accidenti*

Pensò a malincuore.
Quell’album pieno di figurine aveva dettato la sua sconfitta nel fatto di essere il primo a riuscire a collezionare tutte le figurine e, inoltre, aveva reso i doppioni ,sua pedina principale di scambio, privi di potere.


-Ma le hai tutte… Non ti interessano i miei doppioni quindi o vuoi fare il bis della collezione? So che venderla completa vale parecchio. Potresti rimpinguare la tua camera blindata di sonanti galeoni.-

Disse il giovane per sondare il terreno attorno a lui.
Con la scoperta che Frosk aveva finito tutto l’album i suoi doppioni avevano perso valore. Magari Frosk non voleva ulteriori carte ma solo pecunia.
Fissando l’album disse:


-Comunque sono abbastanza interessato a molte delle tue carte…Hai una collezione figa!
Per cosa mi lasceresti le figurine dalla n° 96 alla n°100? Dimmi tu..-


Buttò quelle parole in aria con indifferenza, rimanendo ad ascoltare che cosa gli avrebbe proposto il contrabbandiere.
Alla fine quelle carte tra di loro avevano tutte un valore simile e lui aveva detto che gliene mancavano tante.
Era sicuro che le oro erano quelle più rare, ma alla fine lui ne aveva richiesta una.
L’unica che gli mancava.
Fissò il contrabbandiere sorridendo. Sapeva che se avesse palesato un interesse maggiore per quella carta la domanda si sarebbe alzata.
Silente ora aspettava una risposta dal contrabbandiere.
Ora che aveva visto Albus Silente per la prima volta –con quella barbetta a punta e lo sguardo da imbecille tipico dei professori vecchi- non se lo sarebbe fatto sfuggire.
Il cuore batteva all’impazzata; era nelle mani di Frosk ma lui non lo doveva sapere.
 
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view post Posted on 28/7/2014, 19:10
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Daddy chiedo umilmente perdono per l'imperdonabile ritardo e per il misero post ma non volevo farti attendere ancora


Sapeva che mostrare la sua collezione completa lo metteva, in un certo senso, in una posizione di vantaggio, lui aveva tutto, non gli serviva nulla, chiunque desiderasse qualcosa da lui sapeva di dovergli fare un’offerta allettante per poter sperare di uscire a tasche piene.
Gongolante per questa sua superiorità, osservava il ragazzo sfogliare la sua collezione, quasi impassibile, non appariva particolarmente turbato nel realizzare quella triste verità, ma la sua domanda successiva lasciava intuire che la cosa stesse scombussolando i suoi piani.


-Sono un collezionista, sono un commerciante, nulla è mai troppo, tutto si può vendere o barattare-

Non voleva demoralizzare il giovane, doveva essere ben chiaro che, indipendentemente dalla completezza della sua collezione, era pronto a trattare su qualsiasi cosa.
Diede una rapida occhiata alle figurine che il suo primo cliente aveva posizionato sul bancone, decisamente erano parecchie, ma non gli era ben chiaro se fossero la sua collezione o i doppioni che poteva scambiare, in ogni caso era stato fortunato, non si trovava di fronte ad un “collezionista per caso”.
Il giovane non lo fece attendere a lungo, sapeva esattamente cosa voleva e non si fece remore a domandare.
Frosk si avvicinò il suo album, sfogliandolo fino ad arrivare alle figurine citate dal ragazzo.
Le osservò pensieroso, cercava di fare una stima approssimativa, non voleva andare in perdita, ma voleva concludere quell’affare, necessitava di pubblicità, non poteva di certo sparare in alto col rischio di non arrivare ad un accordo.


-Mmm...vediamo...dalla 96 alla 100- ripeté a voce alta -Credo si possa trovare un accordo- tirò poi fuori dalla tasca i 5 doppioni richiesti dal giovane, posizionandoli sul bancone -Senza tirarla troppo per le lunghe, mi piace arrivare al sodo, il mio prezzo è di 37 figurine bronzo, 10 Argento, 3 Oro e 10 Galeoni-

Riteneva quel prezzo un’occasione da non perdere, prese singolarmente avrebbe chiesto molto di più, ma lo sconto quantità gli sembrava doveroso, se a questo aggiungiamo il bonus del primo cliente, poteva decisamente dire che il prezzo si era fatto più che stracciato.
Sapeva benissimo, però, come funzionavano le cose, il ragazzo avrebbe tentato di rendere lo scambio ancora più favorevole proponendo una contro-offerta, era curioso di vedere come sarebbe finita.
Posò lo sguardo sul giovane, attendendo la sua mossa.

 
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view post Posted on 28/7/2014, 20:42
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Rimanendo in attesa della proposta del proprietario della catapecchia, Daddy incominciò a ricordare gli scambi di figurine che aveva fatto nella vita.
Quando era piccolo e non conosceva ancora l’esistenza del mondo magico, le sue giornate si basavano essenzialmente sullo scambio di carte.
Era bravo e lo era essenzialmente perché adottava una “strategia”.
Essa consisteva nel far proporre al tizio di turno un’offerta che poi lui avrebbe rimodellato cercando di trovare un punto di equilibrio dove entrambi non avrebbero perso.
Sapeva che in quel momento la proposta che gli avrebbe fatto Frosk sarebbe stata una rapina a volto scoperto, ma lui poteva rilanciare ed arrivare all’ottimo paretiano tanto desiderato.


*Bene*

Pensò il giovane, osservando il suo interlocutore pronto a proporgli lo scambio.
Sicuramente il tipo era uno sveglio, ma lui avrebbe in qualsiasi caso provato a fargli abbassare le pretese con una rapida controfferta.
Non appena sentì la proposta del personaggio, rimase fermo alcuni istanti per poi scuotere la testa scettico.


-No..Cinquanta figurine per solo 5 carte-

Disse quasi schifato, come a suggerire che era meglio che la proposta la facesse lui per risollevare la situazione in quel momento.
Senza far aspettare il signore, fissò le sue carte alcuni secondi per poi guardarlo negli occhi e dire.


-Facciamo cosi..-

Tirando fuori dal suo mazzo le prime cinquanta figurine della collezione disse

-..Ti do le prime cinquanta figurine che,come ben saprai, sono 26 Bronzo, 19 ARGENTO e 5 ORO.. -

Sottolineò a gran voce il fatto che gli stesse offrendo dei doppioni tutti diversi tra di loro e qualitativamente superiori alle pretese.

-.. ,14 galeoni, 14 Falci e 27 Zellini..-

Aveva offerto anche più galeoni di quelli che voleva il venditore, quindi il “ma” in quella frase interminabile era in arrivo.

-.. E ti farò pubblicità con chi incontrerò al castello, MA..-

Era ovvio, il "ma" ci doveva stare.
Sentiva gli occhi del proprietario del negozio puntati su di lui. Probabilmente non era cosi, ma alla fine sapeva che comunque lo stesse ascoltando.
Effettuò un sorriso, la controfferta stava arrivando.


-..Oltre alla 96,97,98,99 e la 100 mi devi dare anche la 94…Una bronzo, nulla di speciale.-

Finendo con tono poco tranquillo la sua proposta, con una nota di disprezzo nei confronti dell’ulteriore carta che voleva , ora era pronto a sapere se si potesse concludere l’affare.
Alla fine lui riteneva quella una condizione di scambio ottimale, quel punto dove entrambi avrebbero ottenuto un buon corrispettivo.
Osservando negli occhi Frosk, era pronto a sapere cosa ne pensasse di quell’offerta.
Alla fine era certo che il venditore volesse concludere lo scambio con lui, gli servivano clienti e lui era probabilmente il “cliente tipo” per quel negozio.



Non ti preoccupare.
 
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view post Posted on 28/7/2014, 21:49
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Come si aspettava il ragazzo non sembrava disposto a dargliela vinta subito, anzi, sembrava ritenere la sua offerta quasi oltragiosa, Frosk storse il naso, quasi offeso, ciò che gli aveva proposto gli pareva più che ragionevole, ascoltò comunque la contro-offerta del giovane, magari potevano ancora non mandare a monte l’affare.
Cercò di non distrarsi, sapeva benissimo che in quei casi basava poco per fregare l’”avversario”, seguì dunque le parole del ragazzo e iniziò a farsi due conti
*Spè ma 26 più 19 più 5 sempre 50 fa...e valgono pure di più* rimase leggermente perplesso, probabilmente voleva abbassare il quantitativo di Galeoni *Se la matematica non m’inganna quasi 15 è più di 10* ora era decisamente confuso, voleva capire dove volesse andare a parare con quell’offerta che, al momento, sembrava più vantaggiosa per il pirata che per il giovane.

-Ah...ecco il “ma”-

Lo fissava curioso, quasi divertito, sembrava sapere il fatto suo ma prima di poterlo affermare con sicurezza doveva ascoltare qual’era la richiesta supplementare *La 94?* lanciò una rapida occhiata alla sua collezione, non era nulla di speciale, una figurina bronzo.
Non rispose subito, non voleva essere affrettato, anche se, così su due piedi, sembrava un affare conveniente.
Si sedette sul piccolo sgabello nascosto dal bancone, concentrato, come un bambino intento a fare i suoi compiti di matematica, cercava di capire se ci fosse una fregatura che non vedeva, il ragazzo gli offriva molto di più di quanto avesse chiesto a condizione che allo scambio si aggiungesse una figurina.
Annuì alzandosi e avvicinandosi al giovane.


-Si può fare- gli porse la mano per suggellare il patto -Direi che così ci guadagniamo tutti- sorrise, un sorriso soddisfatto e compiaciuto

Tirò fuori dalla tasca anche l’ultima figurina aggiunta alla contrattazione, posandola accanto alle altre, ora erano 6, attese che il giovane gli porgesse le 50 figurine e i Galeoni promessi prima di riporre tutto al proprio posto.


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-E’ stato un piacere ragazzo mio, potresti avere un futuro nel mio ambiente- disse mentre lo accompagnava verso la porta -Torna pure quando vuoi e se ti capita parla pure ai tuoi compagni di me, non sono timido- e così lo congedò.




Okey Daddy, scusa ancora il ritardo, possiamo ritenere concluso lo scambio, aggiungi pure in scheda le figurine 94, 96, 97, 98, 99 e 100.
Ovviamente elimina dal conteggio delle figurine che possiedi i 50 doppioni che hai appena barattato XD (guarda che ti controllo XD)
Io provvedo ad aggiornare il tuo conto invece.
 
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view post Posted on 11/1/2016, 21:28
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Non c’è cosa più divina di veder Frosk di prima mattina.
Non era propriamente cosi il detto che girava nella Capitale magica, ma a lui cosa importava? Voleva vedere Frosk, doveva assolutamente incontrarlo.
Sentendo la voglia irrefrenabile di completare la sua collezione di figurine, visto che gliene mancavano pochissime per concludere, si avviò a tutta velocità ad Hogsmeade sperando di trovare ciò che faceva al suo caso.
Attraversando la zona, arrivò dopo circa venti minuti nel piccolo paesino vicino Hogwarts e avvicinandosi a Mielandia fece un gestaccio a dir poco inqualificabile e privo di gusto.


*Adios Mielandia. Viva Frosk.*

Pensò divertito.
Oramai a lui quel negozietto non serviva, gli avevano rubato fin troppi galeoni.
Aprendo la porta smangiucchiata del negozietto, sentendo l’odore della polvere arrivare alle narici e farlo quasi starnutire, con voce tipicamente da ebete,disse


-Frosk, pirata dei miei stivali! Dove ti sei cacciato? Sono Daddy e sono tornato! Vogliamo fare qualche affare?

Rimanendo in silenzio in attesa di risposta, il giovane tirò fuori dalla tasca del mantello una scatolina all’interno della quale vi erano collocati tutti i suoi doppioni.
Come al solito, non aveva portato con se tutta la collezione. Non voleva e non doveva far capire al signore bendato che lui aveva quasi completato tutto l’album, altrimenti avrebbe ricevuto una bella maggiorazione sui suoi futuri acquisti.
Poggiando la scatola sul tavolo in cui avevano svolto la loro prima compravendita, iniziò a dividerle per numero e rarità.
Voleva che lo scambio si effettuasse in fretta e senza indugio. Dopo aver sistemato l'ultima pila di carte,rimase a braccia conserte a fissare il fondo del negozio.
Quando diavolo sarebbe iniziata quella compravendita?
 
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view post Posted on 23/1/2016, 12:17
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Il Fato

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A dispetto di quanto i Maghi Meteorologi avessero previsto, quel giorno non c'era neanche un accenno di temporale nell'aria: il vento soffiava sì gelido, ma senza creare danni irreparabili come accaduto la settimana scorsa, quando un bidone della spazzatura era stato sospeso in volo per poi schiantarsi contro una povera Strega di mezza età (povera non proprio, essendo milionaria grazie al VinciPerTePerMe finanziato da chissà quale contrabbandiere nei paraggi); il cielo era plumbeo, ma sprazzi di azzurro si riversavano tra uno spiraglio e l'altro, quasi in eterna lotta contro il grigio accanto; la temperatura era stabile, non era né calata come sancito né aumentata come sperato, quindi il freddo dell'Inverno continuava a riversarsi con il suo fascino su ogni zona del Regno Unito. Di acqua piovana, tuttavia, nemmeno una goccia. Previsioni o meno, comunque, il negozio di dolci di Mielandia era pur sempre gremito, essendo prima mattina, e scorgere la folla che entrava, usciva e entrava ancora in un vortice di profumi e zuccherosi sapori, era piacevole. Perlomeno, lo era per tutti tranne che per un tizio curioso che si faceva chiamare Frosk. Infastidito da quanto successo Mielandia avesse anche quel giorno, il vecchio pirata - così sceglieva di presentarsi - era andato a fare quattro passi. O forse cinque? Prendere alla lettera le sue parole non sembrava qualcosa di estremamente stupido, al contrario. La sua abitazione, incastonata come una cozza a pochi metri dal negozio fortunato, non splendeva per eleganza né per pulizia, ma tutto sommato aveva la parvenza di una casupola abbandonata, perfetta per i loschi affari dei pochi e strani clienti. Chi si aggirava da quelle parti di prima mattina? Un tizio altrettanto curioso stava camminando, gesticolando e... no, non stava gesticolando, stava facendo gestacci, il che era diverso.
Si intromise nell'abitazione, poi chiamò il proprietario conosciuto.

Pirate_Parrot
Frosk, pirata dei miei stivali!
Frosk, pirata dei miei stivali!
Frosk, pirata dei miei stivali!
Qualcuno aveva risposto o semplicemente ripetuto quanto ascoltato? Era una strana eco quella che si stava propagando intorno? Impossibile, la casupola non aveva di certo spazi vuoti per poter far infrangere il suono. Inoltre, quella voce era gracchiante e canzonatoria. Prima di pensare a qualsiasi altra ipotesi, un razzo di fuoco sfrecciò dall'alto per planare verso il basso ad alta velocità. Continuò a canticchiare quella frase appena sentita, poi piombò contro il ragazzo e il tavolo da lui usato per sistemare le figurine, quindi ne rubò una, stringendola tra le mani e volando in un vortice di piume arancioni verso l'alto. La vista avrebbe potuto ingannare, ma quell'animaletto sembrava proprio un pappagallo... un pappagallo pirata con tanto di bandana blu notte con teschi bianchi come tema. Il becco era enorme, quasi sproporzionato e gli occhi grandi e divertiti, se mai un volatile potesse mostrarsi divertito. Quando si sistemò sul trespolo, a diversi metri di distanza dallo studente, gracchiò ancora: Sono Daddy e sono tornato!
 
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view post Posted on 1/2/2016, 21:11
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Il gracchiare del pennuto lo aveva messo ben all’erta su ciò che stava per avvenire.
Non se ne accorse, l’animale fu troppo rapido. Un razzo ruba carte gli sfilò sotto il naso per poi fermarsi vicino a lui per ripetere le sue parole come a canzonarlo.
Era stato uno stupido, probabilmente anche un ingenuo, ma alla fine che poteva farci? Pensava che Frosk fosse li ad aspettarlo a braccia aperte.
Guardando il pennuto, pensò per alcuni secondi di sparargli un Incendio tra capo e collo.
Quanto era buono il pollo arrosto! Soprattutto fatto alla brace era ottimo. Leccandosi il labbro immaginandosi il sapore dolce di quella carne, si guardò nuovamente attorno sperando di intravedere il losco pirata.


-Hey Frosk, dove sei? Sono il tuo miglior cliente e mi tratti in questo modo?
Il tuo pappagallo ha appena rovinato una delle carte più pregiate della mia collezione e per tale motivo me ne dovrai regalare una bronzo che non ho.-
*Altrimenti ti brucio il negozio*

Cercando di dare poca attenzione all’essere sopra di lui vestito come il suo padrone, poggiò le mani sul bancone pronto a dare un cazzotto all’animale qualora avesse provato a riavvicinarsi alle sue carte.
Sicuramente quei piccoli pezzetti di cartoncino era più importanti del libro di Divinazione, materia alquanto pallosa, non avrebbe di certo permesso un nuovo furto.
 
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view post Posted on 2/2/2016, 11:12
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Il Fato

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CRAAAAAAAK.
Mai risposta sarebbe stata più esaustiva di quella appena gridata dal pappagallo-pirata, il ladro di una figurina del povero malcapitato, uno dei rari studenti di Hogwarts che veniva a far visita ad un losco individuo in un anfratto di Hogsmeade. La voce del Corvonero si disperse nell'aria prima del verso stridulo del volatile colorato, il quale si era ormai appollaiato per bene su un trespolo in alto, molto in alto, quasi a sfiorare il tetto di quella casupola dissestata. Non sarebbe di certo sceso nuovamente, onde evitare di farsi acciuffare, inoltre la Cioccorana che aveva rubato adesso era nascosta sotto un'ala dal piumaggio rosso fuoco. Un secondo dopo, la voce profonda, gracchiante quasi quanto quella del pappagallo, fece capolino da un angolo imprecisato della baracca, facendo diversi passi avanti per uscire dalla penombra. Il ticchettio della sua gamba destra di legno era snervante, sembrava una sorta di orologio impazzito.
Quale carta, ragazzaccio? Non vedo nessuna carta
Capelli unti, incrostati e per niente lucenti erano raccolti in una crocchia quasi femminile sulla parte anteriore del capo, mentre la fronte splendeva di un bianco stranamente lucido. Una bandana blu con teschi la copriva quasi del tutto e uno degli occhi era avvolto da un cerchio di stoffa scuro come il buio. Quello buono, invece, mostrava l'iride quasi gialla che richiamava il color paglia dei denti macchiati da anni ed anni di pipa e mancata pulizia. Barba rossa, per niente curata, e una spada sicuramente ornamentale che pendeva dal lato sinistro ampliavano la folle descrizione, infine il panciotto era legato su una bella pancia rigonfia, tanto che i bottoni quasi imploravano pietà per contenere il tutto.
Allora, qual buon vento ti porta da queste parti?
La furbizia era il tratto fondamentale del carattere del contrabbandiere, sarebbe stato altrettanto per Daddy Toobl? Gli istanti successivi lo avrebbero dimostrato, ma lo sguardo di Frosk, già avido di ricchezza e del senso del baratto, adocchiava il tavolo imbandito da succulenti Cioccorane. Non bastavano mai.
 
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