Leggere dei buoni libri,è una sorta di conversazione con gli spiriti dei secoli passati.., per Aquileia Goodheart

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view post Posted on 24/12/2014, 16:19
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ravenclaw

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Londra 09:30
British Museum


Incredibile come l' inverno fosse arrivato senza un minimo di preavviso.
Mentre si apprestava a raggiungere il British Museum Niko aveva potuto vedere per terra qua e la ancora delle eroiche foglie autunnali che risiedevano sui giacigli dei marciapiedi.
Tutto questo però dava un fascino ancora maggiore alla capitale del Regno Unito.
Lui ci era finito per puro suo interesse.
Un interesse curioso.
Ora era là nel salone del British Museum,ma il suo obbiettivo era la Biblioteca,tra le piu' rifornite di tutto il regno della Regina.
* Accidenti,è uno spettacolo....*
Pensò mentre iniziava a levarsi il cappotto e il berretto di lana regalatogli da sua madre.Non si sapeva mai,metti caso avesse preso fresco.
L'aria fredda cercava di penetrare in quel focolaio di cultura,ma non ci riusciva.
Le era impossibile.
Lì molte anime saziavano la loro fame di conoscenza con storie di altre anime vissute tanto tempo prima o poco prima.
Si avviò tranquillo verso quella che era la sua meta.
Il terzo piano della libreria,maestoso come i precedenti piani.
Lì Niko si era informato sulla presenza di una "zona di lettura" un po piu' speciale.
Adatta ai praticanti di incanti magici.
Gli veniva da sorridere all' idea che in un certo senso lui avesse una sezione di quella biblioteca "esclusiva".
Sapeva cosa doveva cercare.
Un tomo dalla copertina color porpora ,riportante una scritta dorata difficile da mal interpretare.
Chiaramente non la trovò subito,tutti a parlare di come l' avessero trovata al volo e invece ora lui dubitava molto della cosa ed era piu' convinto di una palese bugia da parte di questi per apparire dei grandi osservatori.
-Ma dove cavolo....-
poi eccolo,un po usurato,consumato da chissà quante mani magiche.
Si aprì il varco,una scala a chiocciola lo portava in un altro salone e un goblin lo accoglieva,se così si voleva dire,ricordandogli che non avrebbe potuto portarsi via nessun libro.
- Certo certo,tranquillo -
disse sorridendogli. Mimando un gesto di saluto marinaro verso un ufficiale.
Bene era giunto nella zona che gli interessava.
Ora doveva solo muoversi tra tutti quei tomi,antichi,ingialliti e portatori di un sapere che qualcuno ha deciso di tramandare ai posteri.
A lui interessavano testi di un giovane esploratore,vissuto non troppi anni prima.
Iniziò così a vagare tra la sezione " Viaggi " e "Avventura" sperando di imbattersi in Christopher McCandless.
 
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view post Posted on 26/12/2014, 17:05
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«And the only solution was to stand and fight» Merlino ballerino!

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Image and video hosting by TinyPicQuella mattina, quando aveva aperto la porta per uscire, dal lato superiore della cornice si era staccato un bel ghiacciolino, e le era caduto proprio davanti, lucido e brillante.
*Freddino oggi, eh Leia?*.
In effetti, quell'anno era molto più freddo di quanto ci si aspettava di solito. Non c'erano però state ancora grosse nevicate, anche se in certi momenti il cielo sembrava voler mandar giù qualche fiocco piccolo e incerto. Una brezza leggera e frizzante le solleticò il viso, facendola stringere ancora di più nella sua calda mantella azzurra. Nonostante il freddo, il sole non si faceva nascondere dalle nuvole e illuminava algido le vie della città. Era la giornata perfetta per fare quattro passi e poi andare in biblioteca. Aveva diverse ricerche da fare, e se non ci voleva troppo tempo, sarebbe riuscita a finire entro la mattinata.
Una breve passeggiata in Bloomsbury Square Garden, il British Museum che si stagliava imponente poco lontano. Raccolse da terra una grande foglia caduta dal Ginkgo Biloba che cresceva all'entrata dei giardini, dalla parte di Great Russel Street. Aquileia adorava quell'albero: le sue foglie giallo oro ci mettevano molto tempo a seccare, come se non volessero rassegnarsi all'inverno. Mentre giocherellava con la foglia raccolta, si avviò verso il museo.
La imponente sala della lettura la accoglieva con il suo calore, le grandi e numerose finestre illuminavano la sala dandole un aspetto regale. Qua e là si muovevano diverse persone, chi con libri in mano cercando un posto, chi osservando i volumi esposti lungo le alte pareti. La ragazza si guardò intorno e raggiunse lo scaffale che le interessava.
*Vediamo un po'*. Le sue iridi chiaroscure scorrevano sui dorsi dei libri, e individuarono presto quello che cercava. *Di qui*. Aquileia toccò il dorso del libro, e seguendo la scala a chiocciola comparsa davanti a lei si ritrovò in fretta nel salone del reparto magico della biblioteca. "Salve! Le ricordiamo che..." "...non è possibile portare fuori libri, né smaterializzarsi all'interno della biblioteca, lo so" finì la ragazza. Il goblin la guardò piuttosto torvo, ma si capiva che l'aveva riconosciuta. "Dai, vengo qui una volta alla settimana, non è necessario ripetermi le regole tutte le volte" scherzò Aquileia. Il goblin borbottò qualcosa di incomprensibile e si nascose di nuovo dietro i suoi registri. *Merlino ballerino, non so se siano peggio i goblin o i folletti* pensò la ragazza, allontanandosi verso uno degli scaffali, continuando a giocherellare con la foglia del ginkgo raccolta ai giardini. Era capitata nella sezione "Viaggi". *Mmm. Magari finite le ricerche mi leggo qualcosa. Anzi, chissà se...*. Iniziò a scorrere gli occhi sugli scaffali, concentrata, camminando lentamente per avere tempo di leggere i titoli. Cercava un volume delle opere di Samuel Taylor Coleridge, in cui era contenuto un bellissimo componimento chiamato "La ballata del vecchio marinaio". Mentre cercava il suo libro, guardandosi intorno e giocherellando con la foglia raccolta al parco, notò un ragazzo, piuttosto alto, con una curiosa capigliatura blu scuro, che osservava i libri due scaffali più in là di dov'era lei. "Anche tu appassionato di viaggi?" gli chiese sorridendo, passandosi la foglia da una mano all'altra, dopo essersi avvicinata un po' per non dover parlare a voce troppo alta.
 
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view post Posted on 29/12/2014, 17:01
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ravenclaw

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L' ambiente della biblioteca gli infondeva sempre una calma incredibile.
Era come se tutti i rumori del mondo esterno rimanessero come ovattati.
Nulla penetrava e si era lasciati da soli.
A Niko la solitudine a piccole dosi non aveva mai fatto paura.Non che la bramasse come non è che odiasse avere contatti esterni,solo che ogni tanto sentiva il bisogno di distaccarsi da tutto e rimanere un po con se stesso e i suoi pensieri.
La biblioteca,qualunque essa sia sparsa nel mondo, gli permetteva di farlo e al tempo stesso documentarsi,leggersi qualche saggio o qualche storia interessante.
Storie di viaggi in luoghi magnifici e assurdi,di cui magari si ignorava pure l' esistenza.
Forse era per quello stesso motivo che da piccino aveva scelto il nuoto come sport.
Quel silenzio che permane l' acqua nel momento in cui ci entri e nuoti.
Chiudere tutto fuori.
Passava la mano sulle costole dei libri,alla ricerca del nome che tanto gli interessava.
Non lo trovava.
-Uff...dove sei finito eh ??-
mormorò tra se e se con un filo di voce.
Non poteva certo rischiare che il custode lo brontolasse.
Va bene che era portato alla figurette ma in biblioteca,soprattutto dove era per la prima volta,voleva vedere di evitare.
-Anche tu appassionato di viaggi ?-
una voce delicata e controllata lo fece saltare.
Non se l' aspettava proprio.
Troppo preso dalla ricerca probabilmente.
A parlare era stata una donna,piu' grande di lui,con folti e ricci capelli,che lo osservava con aria curiosa.
Non sapeva bene cosa dire sinceramente,riuscì però a sciogliersi in un sorriso divertito e un po imbarazzato al tempo stesso..
- Oh beh si,chi non lo è a questo mondo ??-
disse,quando si rese conto del diverso colore delle sue iridi.
Una ghiaccio e l' altra castana.
Erano incredibilmente ipnotiche.
Non aveva mai visto nulla di simile e se ne sentì calamitato.
Erano profondissimi.
Doveva averne passate davvero tante.
Ecco perché era venuta in Biblioteca come lui,ed era certo che non fosse la prima volta.
 
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view post Posted on 30/12/2014, 16:43
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Aquileia mosse un piccolo passo all'indietro, nel vedere il ragazzo sobbalzare, ma non smise di sorridergli. Evidentemente era talmente preso dalla sua ricerca che aveva completamente chiuso il resto del mondo fuori. Un lampo di tenerezza passò negli occhi della ragazza, mentre le tornava in mente con quanta facilità anche lei, ai tempi di hogwarts e da brava Corvonero, si perdeva davanti agli immensi scaffali della biblioteca della scuola, alla stessa maniera senza accorgersi di ciò che le capitava intorno. *Vuoi vedere che è un Corvonero anche lui?* pensò, incuriosita. "Perdonami, non ti volevo spaventare" disse, affabile, cercando di mitigare l'imbarazzo che evidentemente il ragazzo provava. "Beh, non tutti lo sono, a seconda dei gusti, ma indubbiamente chi lo è, è una persona interessante" gli rispose, scostandosi un riccio morbido dal viso. Aquileia guardò meglio il ragazzo. I suoi capelli, di quella curiosissima e unica tinta blu, incorniciavano un bel viso pulito, con un'espressione sveglia e intelligente, rafforzata da due occhi di un verde brillante e intenso. E, a proposito, anche lui doveva essersi accorto degli occhi della ragazza, perché la fissava in viso con sguardo a metà tra lo stupito e l'ipnotizzato. Aquileia sorrise divertita: "Insoliti i miei occhi, vero? Ma non sentirti in imbarazzo, sono strani anche per me! Non mi dà fastidio chi mi guarda fisso" lo rassicurò. Si aggiustò la borsetta di pelle sulla spalla sinistra, mentre si guardava intorno. "Adoro questo posto, ci vengo almeno una volta alla settimana. Qui si può stare in pace, e ascoltare i propri pensieri, anche svolgendo semplici compiti per il lavoro. Ma oggi io mi sto di nuovo perdendo a cercare un vecchio poema, che adoro!" scherzò. "Invece non ti ho mai visto qui. Ci vieni spesso?". Chissà, forse anche a lui piacevano le biblioteche, come a lei. Quei luoghi in cui il silenzio prepara l'animo per riflettere sulle proprie cose, sulle proprie vicende, o anche solo per lasciar andare i pensieri, aggrapparsi alle sagge parole degli studiosi e dei letterati, volare lontano dall'aridità che ogni tanto si impadroniva delle giornate. Ogni volta che entrava in una biblioteca, la ragazza non poteva fare a meno di perdervisi dentro, a volte addirittura dimenticando il motivo per cui ci andava. *Per esempio, adesso dovrei fare ricerche per lavoro*. Ma suvvia, non era niente di urgente, e poi davanti a lei c'era un ragazzo a cui piaceva viaggiare, e da viaggiatrice quale era stata, no poteva lasciarsi scappare la possibilità di una bella e interessante conversazione.
 
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view post Posted on 6/1/2015, 14:53
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ravenclaw

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Le persone non sono mai facili da conoscere.
Però a volte si può ricevere una piccola indicazione dal posto in cui li si conosce.
Quella ragazza,quasi adulta,che ora era davanti a lui sembrava tranquilla.
Una di cui potersi fidare in poco tempo.
Emanava come un alone di una tempra difficilmente scalfibile.
Spostandosi un ricciolo dal volto,sorrise cercando di mettere Niko a suo agio,e funzionò.
Sentiva ancora in leggero imbarazzo perchè si rendeva conto di quanto quella fosse una bella donna.
- Oh beh si,decisamente...eheh -
rispose,divertito visto che lui era il primo che avrebbe voluto esplorare il mondo e vedere cosa riservava a loro,maghi e non.
Sarebbe diventato interessante attraverso le sue esperienze.
Intanto l' argomento si era spostato.
Gli occhi di lei.
"Insoliti i miei occhi, vero? Ma non sentirti in imbarazzo, sono strani anche per me! Non mi dà fastidio chi mi guarda fisso"
Oddio no,non era certo quello,nessuno imbarazzo per lei.
Doveva sempre cadere in queste figurette.
Una specie di super potere non richiesto.
-Oh no no..-
si affrettò a rispondere,con energia quasi a scusarsi se le aveva dato quella impressione
- mi ci ero fissato,perchè gli trovo davvero..ehm...affascinanti...particolari..-
disse,mettendosi una mano sulla testa quasi a scusarsi per quella sfacciataggine,
- davvero..-
detto quasi come se fosse un sospiro,era sincero in quello che aveva appena detto.
In quegli occhi aveva percepito magnetismo,tipico di chi ha una forte personalità e volontà,di quelle che spostano montagne.
-poi insomma non sono certo un esempio di sobrietà io...-
aggiunse indicandosi i capelli..e sorridendo divertito.
Anche lui aveva condiviso una parte della sua vita con occhi puntati addosso per la sua particolarità.
La Biblioteca intanto assisteva silenziosa alla loro reciproca conoscenza,lei sembrava non essere la prima volta che ci veniva e infatti lo confermò dicendo che ci veniva almeno una volta alla settimana.
Lui? Beh lui era la primissima volta in quella biblioteca,ma nelle parole che lei usò per descrivere il suo rapporto con lo stare in quella parte di mondo,Niko si rese conto che era come sentire lui stesso parlare.
- Capisco bene quello che dici.
E' un posto in cui c'è spazio solo per i pensieri e le storie.Quella di ognuno di noi e quelle di chi è narrato in questi volumi e di chi gli ha scritti.-

commentò,con voce calma,mentre l' occhio si guardava accanto,sopra,di lato,cercando di memorizzare tutto.
Quell'angolo di mondo dove poteva staccare un po da tutto.

- D'altra parte si dice sempre che " Un popolo senza storia è come un albero senza radici. È destinato a morire..", sarebbe davvero un peccato farlo..lasciare che accada..-
aggiunse mentre riponeva un libro che aveva fatto scorrere per pochi centimetri per poi ricollocarlo nella sua fessura.
- Io invece è la primissima volta che vengo qui.
Ho visto e visitato parecchie biblioteche,ma questa mai.
Mi serviva per cercare un volume in particolare,e questa dovrebbe essere la piu' rifornita no ?-

lo disse come a cercare una conferma da una veterana di quel posto.
Una che ci veniva molto spesso.
Evidentemente anche lei aveva bisogno di staccare dal mondo molto piu' spesso di lui.
Era sicuramente una persona che valeva la pena di conoscere.


Edited by Niko Domenic - 6/1/2015, 16:22
 
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view post Posted on 7/1/2015, 18:05
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Aquileia continuava ad osservare il giovane studente accanto a lei. Dalla voce, dalla gestualità, sembrava essere una persona piuttosto timida. Le piacevano le persone timide: non si rischiava mai di fare discorsi a sproposito con loro. Timidezza voleva dire sensibilità, certo, ma soprattutto voleva dire essenzialità. Lei adorava le persone timide perché erano silenziose ed essenziali, non facevano giri di parole, e nonostante le apparenze, spesso nascondevano una gran forza di carattere. Questo pensava, anche del ragazzo che le stava di fronte. Sorrise, facendo un leggero cenno con il capo e abbassando per un momento lo sguardo, come per ringraziarlo del bel complimento, arrossendo anche leggermente. Si soffermò a osservare i suoi gesti: quel portarsi la mano al capo, come per scusarsi, quell'energia nel risponderle, quella voce calma e dal tono sincero. Quei gesti sembravano esprimere una lieve soggezione, e a quel pensiero la ragazza provò un moto di tenerezza. D'altronde, quante volte anche lei, nel vedere un mago adulto che le si avvicinava, aveva provato soggezione?
Rise divertita, una risata fine e cristallina, al breve commento del giovane sulla sua curiosa capigliatura.
"Beh, non si può dire che sia usuale, in effetti! Ma ti donano molto" gli rispose, sincera. Anche per lui non doveva essere stato sempre facile sentirsi gli occhi addosso per quei folti e insoliti capelli. "Abbiamo qualcosa in comune, a quanto sembra" aggiunse, passandosi la foglia di ginkgo da una mano all'altra, e continuando a sorridere.
Le loro chiacchere producevano una leggerissima e ovattata eco che spezzava con discrezione il religioso silenzio della biblioteca. Aquileia lo guardò con interesse, mentre parlava, annuendo alle sue parole. Anche lui sembrava amare i libri, le storie. Dalle sue parole traspariva curiosità.
*Sì, secondo me è proprio un Corvonero*. "Sì, hai ragione. Qui si possono ascoltare le innumerevoli storie del passato. Un popolo senza storia, senza passato, non può avere un futuro" rispose all'affermazione del giovane. "E pensare che, in certe epoche storiche, alcune delle quali nemmeno troppo lontane, si bruciavano i libri, unicamente per paura delle idee che potevano portare alla gente. E' assurdo pensare di poter imprigionare l'animo umano in quella maniera, non credi?" proseguì.
"Oh, certo, qui puoi trovare pressoché qualunque cosa!" rispose gioviale, alla sua ultima affermazione. "Soprattutto quest'area, che tratta di viaggi e avventura, è una delle più ricche di tutta la regione. D'altronde, i maghi devono essere un po' avventurosi" continuò, facendogli l'occhiolino con il suo occhio color ghiaccio. "Oh, ma che maleducata, non mi sono nemmeno presentata. Mi chiamo Aquileia" gli disse poi, porgendogli la mano. "Posso aiutarti con il tuo libro, se vuoi. Quale stai cercando?" gli chiese, gentile.
 
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view post Posted on 21/1/2015, 03:25
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ravenclaw

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*Ha qualcosa che mi ricorda la Lancaster *
pensò distrattamente mentre parlava,rispondendo alle sue affermazioni.
Sembrava una persona molto pratica ma al tempo stesso capace di vedere il mondo un po diverso da come lo fosse davvero. Cioè quella dote di vedere un po piu' in la del proprio naso.
Infatti concordava con quella frase da lui citata.
Giudicare le persone non è mai semplice,ma lei in quel momento lo stava facilitando parecchio.
- Vero, credo molto nella possibilità che ognuno abbia la possibilità di essere se stesso.
Le idee sono una bella cosa,un bel messaggio e i libri credo siano uno dei tramite piu' potenti in assoluto.-

rispose con una espressione serena e decisa al tempo stesso.
- Il problema è che la gente dimentica troppo velocemente, come dimostra il male che serpeggia anche nel mondo magico..-
ammise rassegnato.
Quel mondo che per certi aspetti, somigliava a quello degli adulti, spesso così impossibile e impenetrabile.
Troppo sicuri di se,troppo convinti che il giovanotto davanti a loro non potesse mai capire quello che volesse dire "stare al mondo", e poi quando il giovanotto quel mondo voleva vederlo con i propri occhi che succedeva ? Nulla.
Si ergeva un muro.
"No troppo pericoloso...Potrebbe succederti qualcosa...Non sei ancora pronto...Non è quella la tua strada.." ,insomma sapevano già tutto loro.
A te non era concessa nemmeno una parola a riguardo. Ci avrebbero pensato loro per te.
Niko spesso con i suoi genitori si era trovato in difficoltà su quell' argomento.
Non che non ne volessero parlare ma spesso finivano nella palude dei " non puoi perchè..." ,apprezzavano la sua curiosità, ma al tempo stesso un po gli spaventava.
Il Nonno era leggermente piu' permissivo,proprio per via del suo passato da Mago che gli permetteva un punto di vista diverso, ma anche lui rimaneva guardingo sull' argomento.
Lui lo sapeva che lo facevano perchè ci tenevano a lui, ma a volte si sentiva così in gabbia.
Lui quel mondo,che fosse babbano o magico lo voleva vedere.
Viverlo con tutto se stesso.
Conoscerlo per poter essere in grado anche di contrastare quel male che assumeva sempre piu' potenza nel mondo.
Lei, Aquileia, in quel momento lo stava invogliando o perlomeno convincendo che potesse essere possibile conoscere il mondo ,anche con l' aiuto delle proprie idee.
Come spesso succedeva aveva divagato con i pensieri, passando da un umore all' altro.
- Niko, Niko Domenic...lieto di conoscerla -
disse,sorridendole cortesemente, felice dentro di se di quell' incontro,tanto inatteso quanto prezioso.
- Oh grazie..-
sorpreso dalla proposta di aiuto
- sto cercando un testo diario di Christopher McCandless, un mago che negli anni ottanta del millenovecento partì per viaggio alla scoperta del mondo, magico o babbano che fosse o forse di entrambi...ne hai mai sentito parlare ? -
aggiunse, sperando che per lei quel nome non fosse nuovo.
In caso contrario ne avrebbe guadagnato di una ottima compagnia nella ricerca.
 
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view post Posted on 31/3/2015, 11:10
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Sin da quando era piccola, Aquileia era sempre stata abituata ad avere fondamentalmente due cose, come principale compagnia: le creature magiche, e i libri. Grazie al suo caro papà, questi due interessi si erano radicati in lei talmente profondamente che ne avevano felicemente determinato le scelte e la personalità. Soprattutto, i libri l'avevano abituata a viaggiare con la fantasia, ad esplorare mondi nuovi e fantastici, ma anche a saggiare conoscenze, idee, percezioni, culture diverse, e preparandola anche ad approcciarsi alla poesia, alla musica e all'arte, per la gioia invece di quella grintosa mezza matta di sua madre. Ascoltando la prima affermazine del giovane, pronunciata con quel tono così gentile, da cui quel primo accenno di soggezione era quasi del tutto scomparso, la ragazza non poté fare a meno di ritrovare nelle sue parole una piccola parte di ciò che lei era, quando ancora studiava ai tempi di Hogwarts. Annuì, sorridendo, con interesse, mentre nel suo sguardo chiaroscuro si delineava una sfumatura di ammirazione. *Questo ragazzo sarebbe piaciuto moltissimo a papà*. "Sì, lo credo anche io. Poche cose sono in grado di aprire la mente come i libri" concordò, posando lo sguardo su quell'immensità fatta di lucide e raffinate copertine che si estendeva tutto intorno a loro, illuminata dai raggi solrai che facevano capolino dalle ampie finestre. Muovendo qualche passo lungo lo scaffale accanto a loro, Aquileia riportò lo sguardo sul ragazzino, nel sentire la sua affermazione successiva. «Il male che serpeggia nel mondo magico». *La gente dimentica troppo velocemente*. Una lieve sfumatura di tristezza comparve, per un istante, nelle sue iridi chiaroscure, insieme alla curiosità data dal sentir pronunciare quelle parole da qualcuno di così giovane. Indubbiamente aveva ragione, pochi meglio di lei conoscevano la reale portata di quell'entità che lui, come chiunque altro, definiva come "Male", e ancor meno persone avevano provato sulla propria pelle gli effetti di una battaglia con tale entità. Sarebbe stato facile, davanti alle sue parole, rispondere con un «Tu sei troppo giovane, cosa ne vuoi sapere» o altre superficialità di questo tipo. Eppure, guardando gli occhi grandi e sereni del ragazzo, e ascoltando le sue parole, Aquileia ebbe l'impressione che dietro quella rassegnazione mostrata nel tono di voce, si celasse uno spirito a cui non solo piaccioni i libri, ma che ha una grande sete di conoscenza, intesa come voglia di crescere. La ragazza si rese conto, all'istante, di essere capitata davanti ad una persona che probabilmente era ancora più interessante di ciò che sembrava. "Sai, Niko" rispose, dopo che il giovane si fu affabilmente presentato "un autore babbano, diversi anni fa, disse che ogni libro che leggi è come un incontro. Capita per una ragione, e lo comprendi appieno solo se è il momento giusto di incontrarlo" disse, muovendo ancora qualche passo lungo lo scaffale, con un sorriso. "Vediamo se oggi riusciamo a incontrare quel folle e magnifico esploratore che era Christopher McCandless" aggiunse poi, facendogli l'occhiolino, e spostandosi con passo più deciso verso l'ala destra dello scaffale. "... o come lui amava farsi chiamare: Alexander Supertramp!". Conosceva bene il testo di cui parlava il ragazzino, era una storia a dir poco mozzafiato. Una partenza improvvisa, l'abbandono totale di tutti i legami con il mondo visto fino a quel momento, un viaggio mirabolante nella natura selvaggia, finalizzato alla pura ricerca di se stessi. "La sua è una storia veramente incredibile" disse, dando voce ai suoi pensieri. "Sarò molto lieta di darti una mano a cercarlo. Dovrebbe essere in uno di questi ripiani. Vediamo chi lo trova per primo!" aggiunse, con il tono scherzoso e lieto di chi era felice di aver trovato una interessante e ottima compagnia.


Back in action!! ^_^ perdonami ma da quando ci siamo sentiti via pm ho dovuto sistemare un paio di impegni in real. Ma ora sono a posto!
 
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view post Posted on 2/4/2015, 00:13
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ravenclaw

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Un libro da incontrare solo quando fosse giunto il momento giusto.
Che funzionasse così anche con le persone ?
Pensandoci non era una prospettiva così brutta e catastrofica, anzi la trovava quasi rassicurante.
Una sorta di monito a non mollare e andare dritto per la propria strada che non si può mai sapere cosa ci troveremo davanti di lì a pochi metri.
Niko pensava di poter essere un esempio lampante.
Partito per una libreria con l'obbiettivo di trovare un testo riguardante un mago viaggiatore,si era ritrovato in compagnia di una donna che sembrava capirlo.
Non l' aveva detto in maniera esplicita, ma il suo sguardo mostrava comprensione invece che giudizio, e questo lo metteva piu' a suo agio.
Aveva trovato la persona giusta al momento giusto, circondati dai soli libri, che non sono mai di troppo.
Soprattutto un fatto non trascurabile, lei aveva dato prova di conoscere il personaggio di cui stavano parlando.
Cioè lo conosceva davvero bene,tanto da chiamarlo col nome fittizio scelto da quest'ultimo per il suo grande viaggio. Una sorta di gesto di un completo distacco da tutto quello che si stava lasciando alle spalle.
Doveva conoscere molto bene la storia,visto la citazione. Infatti non si poteva conoscere quell' aneddoto senza una ricerca approfondita,che evidentemente sia lui che lei avevano fatto.
- Oh si davvero incredibile! ...magnetica quasi..-
esclamò, per poi continuare in un sussurro, quasi imbarazzato da quella sua esplosione di interesse, in cui per un attimo sembrava avesse scosso il venerabile silenzio che regnava nella biblioteca.
La osservò poi mentre con aria sicura e decisa lanciava il suo sguardo su alcuni ripiani,segno di quanto fosse pratica del posto.
Erano molto piu' vicini di quello che pensava allora.
- Diamoci dentro allora -
* Dai Niko non ti bloccare proprio ora eh ! *
pensò mentre cercava di individuare da quale ripiano fosse meglio iniziare, come se quello potesse in qualche modo cambiare le sorti del mondo.
Chissà che copertina avrebbe avuto un libro di tal genere.
Logora, consumata dal tempo, dalle molteplici mani che l'avevano cercato e poi sfogliato, vissuta come lo era stato il suo protagonista e la sua storia.
Ok, uno valeva l' altro.
Tanto valeva iniziare da questo: un po malconcio e con un po di polvere sopra,che Niko spazzò via con accuratezza.
Niente.
Titolo interessantissimo, ma che non era quello che avrebbe fatto scattare il suo cuore.
Ogni tanto mentre continuava a cercare lanciava uno sguardo alla figura slanciata a suo fianco.
Chissà che tipo di vita faceva.
Non era di certo una donna qualsiasi.Lui questo lo poteva percepire a pelle.
Viaggiava ? Probabile, dato il suo aspetto di donna che qualche cosina l' aveva vista.
- Non è neanche questo...-
si appuntò borbottandoselo tra se e se, mentre riponeva il tomo.
- Lei viaggia spesso...?-
non sapeva da dove gli fosse uscita quella domanda, o piu' che altro non capiva come fosse possibile che l' avesse davvero fatta.
Gli ronzava nella testa già da un po, ma un conto è pensarla e un conto è farla davvero.
Si sentiva così troll in quel momento.
Non sapeva dove guardare.
In quel momento riuscì a trovare le costole dei libri davvero interessanti.
 
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view post Posted on 14/4/2015, 11:58
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Recinto degli Ippogrifi, Durmstrang

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E chi l'avrebbe mai detto? Poteva essere una mattinata come le altre, intrisa di routine, ricerche di lavoro, consultazioni lente e con tutta probabilità anche un po' noiose, in quella fredda mattinata invernale. E invece, grazie al fascino che, instancabile, le avventure e i viaggi esercitavano su di lei, si era ritrovata in una curiosa e appassionante caccia al tesoro, la biografia di uno degli esploratori più coraggiosi e profondi dell'ultimo secolo, insieme ad un ragazzino che aveva negli occhi quella stessa voglia di avventura che trasudava da ognuno di quei libri. Un piccolo e circospetto sguardo attorno a sé, accompagnato da un sorriso, nel sentire l'esclamazione del giovane. "Sì, è magnetica, hai scelto proprio il termine giusto. E' impossibile non provare ad immedesimarsi in lui, anche se solo per un istante" rispose, tenendo la voce bassa per non seccare quell'antipatico goblin - che, tra l'altro, non si era risparmiato un'occhiataccia in direzione loro già pochi minuti prima. La ragazza gli restituì la cortesia senza troppi complimenti, accompagnando però lo sguardo ad un cenno della mano sinistra, in segno di scuse. Mentre le sue dita bianche e affusolate scorrevano delicate lungo i dorsi dei libri, i suoi occhi bicromatici si muovevano lungo le copertine, saltando ogni tanto verso il viso del ragazzo. Concentrato, anche lui esplorava gli scaffali, cercando con gli occhi il suo tesoro, con gesti forse ancora un po' timidi. Un libro tra le mani, piuttosto impolverato; le parve di riconoscere Utopia di Thomas Moore nel titolo, ma non ne era sicura. I suoi occhi, alla pari del ragazzo, individuarono un vecchio e sottile volumetto rilegato a caldo, una copertina piuttosto semplice e sottile. Niente. *Mh, non ricordavo quest'edizione di Blue Highways... che ci fa qui?!*. Chissà se avrebbe trovato anche il libro che stava cercando lei, ammesso che davvero fosse lì, se si era ricordata bene. La voce del ragazzo la riscosse dalle sue riflessioni, facendole scuotere leggermente la testa in un gesto di concentrazione. "Oh...ora purtroppo non più! Ed è la cosa che mi manca di più. Ma ho viaggiato moltissimo per studio e per lavoro, fino a due anni fa". L'ombra che si stava disegnando nel suo sguardo sparì dietro ad un semplice battito di ciglia, immediatamente dissimulata da un sorriso. "Ho visitato quasi tutti i paesi europei, dalla Scandinavia alla Grecia. Ogni posto è stato speciale e unico, per me, non saprei nemmeno dire il mio preferito. E se potessi, ripartirei immediatamente senza esitazione!!" aggiunse, gioiosa, mentre le sue dita incontravano la copertina sontuosa e minutamente lavorata di un tomo visibilmente pesante. *La Divina Commedia* fu il suo pensiero automatico, ormai non poteva non riconoscere quel libro, l'aveva letto così tante volte. Senza pensarci tuttavia lo prese, distrattamente, immersa nel dialogo con il ragazzo. "E tu, se potessi partire oggi, dove andresti?" le salì istintivamente la domanda. Dove sarebbe andato? Le venne da pensare che la Scozia o l'Irlanda gli sarebbero piaciute, con i loro boschi da favola e la loro musica che sa di libertà. Sì, ecco cosa vedeva nello sguardo di quel ragazzo: la voglia di libertà. *Del resto, non gli sarebbe piaciuto McCandless, se così non fosse stato*.
 
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view post Posted on 15/4/2015, 00:53
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ravenclaw

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Non viaggiava piu'.
Quella notizia per un attimo lo rattristò tantissimo, come se avessero tolto a lui quella possibilità.
La possibilità di muoversi e vedere, conoscere il mondo. Quello stesso mondo che troppo spesso ci viene nascosto da chi vuole il nostro male o anche tiene troppo a noi.
Lei fortunatamente aveva avuto la possibilità di farlo o forse se l' era creata la sua possibilità.
Questa idea generò un vortice di idee e sensazioni contrastanti in Niko.
Come se di punto in bianco la sua attuale vita gli stesse stretta.
Arrivata a un punto di rottura,incapace di arginare la voglia che aveva il ragazzo di vedere il mondo e scoprirlo in tutte le sue sfaccettature.
Il tempo poteva anche andare indietro o in avanti ma quella voglia in lui sarebbe sempre rimasta viva.
Un fuoco indomito.
Ecco forse perchè voleva trovare quel testo.
Voleva soltanto una guida per poter realizzare le sue aspirazioni e sogni.
Non era un caso che anche lei conoscesse così bene l' oggetto della loro "caccia al tesoro".
L' energia con cui parlò dei suoi viaggi passati investì in tutta la sua potenza Niko, che in quel momento desiderò solo essere il suo assistente di viaggio.
Poterle essere d'aiuto e al tempo stesso vedere anche lui il mondo.
Dovette mordersi la lingua per non uscirsene con un'altra assurda esclamazione.
La Scandinavia e la Grecia lui le aveva solo viste in foto,cartoline, atlanti geografici magici che andava a sfogliare avidamente nella Biblioteca della scuola Hogwarts.
- cavolo....-
Ormai la sua ricerca si era arenata, le sue mani magari continuavano a prendere e rimettere a posto i libri, sfiorando copertine logore, lacerate,perfettamente intatte ma non ci prestavano attenzione.
La sua mente ormai stava viaggiando in quelle terre che non aveva mai toccato.
Viaggiare in molti sostenevano fosse una essenza primaria dell' animo umano.Quella sete di conoscenza che si fondeva perfettamente con un spirito di avventura, ma anche di conoscenza profonda di se stessi.
Essa poteva avvenire solo attraverso uno scambio continuo con ciò che si ha intorno.
La natura.
Lui invece l'unica terra che conosceva, anche in minima parte era quella scozzese, la sua terra.
- Io...io conosco solo una piccola parte della Scozia.-
con un filo di voce iniziò il suo discorso,quasi resoconto di quelli che erano i suoi progetti..
- sa è da lì che provengo,un piccolo paese ,sul mare...-
e mentre parlava poteva vedere le barche sinuose mentre attraccavano.
La sera si tingeva del sole al suo calare, mentre i marinai sistemavano le reti e i gabbiani attendevano con calma il loro immeritato spuntino
- l' intera Scozia è un posto che varrebbe la pena vivere...-
la scelta del' termine " vivere" non era casuale da parte di Niko.
- Credo sia l' unico termine che esprima davvero cosa voglia dire esplorare un posto.-
ammise francamente, in un misto tra il serio e il calmo,quasi a voler inconsciamente sottolineare quanto ci tenesse a quella questione.
- Anche la Grecia...o sennò l' attuale Est Europa.
Si dicono meraviglie su quella parte di mondo.
L' Egitto.
Chissà che misteri nasconde.
L'incontaminata Australia.
Ah e poi la parte Scandinava...luoghi pazzeschi..e poi..-

e poi si bloccò.
Aveva parlato troppo.
*Forse ho un po esagerato...*
ma quell' idea l' aveva letteralmente preso.
- Ehm...mi sa che mi sono fatto prendere la mano -
ammise un po imbarazzato.
Non si poteva certo dire che non le avesse risposto.
 
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