| Sin da quando era piccola, Aquileia era sempre stata abituata ad avere fondamentalmente due cose, come principale compagnia: le creature magiche, e i libri. Grazie al suo caro papà, questi due interessi si erano radicati in lei talmente profondamente che ne avevano felicemente determinato le scelte e la personalità. Soprattutto, i libri l'avevano abituata a viaggiare con la fantasia, ad esplorare mondi nuovi e fantastici, ma anche a saggiare conoscenze, idee, percezioni, culture diverse, e preparandola anche ad approcciarsi alla poesia, alla musica e all'arte, per la gioia invece di quella grintosa mezza matta di sua madre. Ascoltando la prima affermazine del giovane, pronunciata con quel tono così gentile, da cui quel primo accenno di soggezione era quasi del tutto scomparso, la ragazza non poté fare a meno di ritrovare nelle sue parole una piccola parte di ciò che lei era, quando ancora studiava ai tempi di Hogwarts. Annuì, sorridendo, con interesse, mentre nel suo sguardo chiaroscuro si delineava una sfumatura di ammirazione. *Questo ragazzo sarebbe piaciuto moltissimo a papà*. "Sì, lo credo anche io. Poche cose sono in grado di aprire la mente come i libri" concordò, posando lo sguardo su quell'immensità fatta di lucide e raffinate copertine che si estendeva tutto intorno a loro, illuminata dai raggi solrai che facevano capolino dalle ampie finestre. Muovendo qualche passo lungo lo scaffale accanto a loro, Aquileia riportò lo sguardo sul ragazzino, nel sentire la sua affermazione successiva. «Il male che serpeggia nel mondo magico». *La gente dimentica troppo velocemente*. Una lieve sfumatura di tristezza comparve, per un istante, nelle sue iridi chiaroscure, insieme alla curiosità data dal sentir pronunciare quelle parole da qualcuno di così giovane. Indubbiamente aveva ragione, pochi meglio di lei conoscevano la reale portata di quell'entità che lui, come chiunque altro, definiva come "Male", e ancor meno persone avevano provato sulla propria pelle gli effetti di una battaglia con tale entità. Sarebbe stato facile, davanti alle sue parole, rispondere con un «Tu sei troppo giovane, cosa ne vuoi sapere» o altre superficialità di questo tipo. Eppure, guardando gli occhi grandi e sereni del ragazzo, e ascoltando le sue parole, Aquileia ebbe l'impressione che dietro quella rassegnazione mostrata nel tono di voce, si celasse uno spirito a cui non solo piaccioni i libri, ma che ha una grande sete di conoscenza, intesa come voglia di crescere. La ragazza si rese conto, all'istante, di essere capitata davanti ad una persona che probabilmente era ancora più interessante di ciò che sembrava. "Sai, Niko" rispose, dopo che il giovane si fu affabilmente presentato "un autore babbano, diversi anni fa, disse che ogni libro che leggi è come un incontro. Capita per una ragione, e lo comprendi appieno solo se è il momento giusto di incontrarlo" disse, muovendo ancora qualche passo lungo lo scaffale, con un sorriso. "Vediamo se oggi riusciamo a incontrare quel folle e magnifico esploratore che era Christopher McCandless" aggiunse poi, facendogli l'occhiolino, e spostandosi con passo più deciso verso l'ala destra dello scaffale. "... o come lui amava farsi chiamare: Alexander Supertramp!". Conosceva bene il testo di cui parlava il ragazzino, era una storia a dir poco mozzafiato. Una partenza improvvisa, l'abbandono totale di tutti i legami con il mondo visto fino a quel momento, un viaggio mirabolante nella natura selvaggia, finalizzato alla pura ricerca di se stessi. "La sua è una storia veramente incredibile" disse, dando voce ai suoi pensieri. "Sarò molto lieta di darti una mano a cercarlo. Dovrebbe essere in uno di questi ripiani. Vediamo chi lo trova per primo!" aggiunse, con il tono scherzoso e lieto di chi era felice di aver trovato una interessante e ottima compagnia. Back in action!! perdonami ma da quando ci siamo sentiti via pm ho dovuto sistemare un paio di impegni in real. Ma ora sono a posto!
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