| Tassorossso - I Anno L'indipendenza è dono e castigo, i segreti tuoi pregi alla meta io dirigo. E l'orologio iniziò, inesorabilmente a ticchettare: c'era un nuovo conto alla rovescia. Tic Tac Tic Tac, qui il tempo non si vuol fermare. Il vecchio anno stava scivolando via, lento e inesorabile verso la fine delle sue ore, come una vita che si spegne dopo aver percorso le sue strade, baciato mille labbra e dormito, tra mille cuscini mentre il sole sorgeva, la luna cresceva e il vento restava in silenzio. Ma i giorni di pioggia non erano mancati nella sua vita, arie di tempeste e urla di rabbia hanno destato il sonno e la pace di quell'anno che passava. Ora, quel anno stava lì senza il sole a fargli compagnia nel freddo gelo di Dicembre. E come non celebrare tale evento, se non mangiando e danzando. Hogwarts in tutti quei secoli, non si era mai smentita: soffitti stellati avvolgevano i presenti in un magico abbraccio, ricordandogli con qualche stella cadente, che i sogni non hanno un limite di tempo per esaudirsi, nemmeno alla fine dell'anno. I corridoi brulicavano di vesti e gioielli luccicanti, nel marasma generale del castello. Ed Alina, era lì. Con un lieve sorriso sulle labbra, si dirigeva in punta di piedi verso la sala da Ballo, l'unica stanza principale che non aveva ancora visto da quando era arrivato. Il suo capodanno, l'inizio di quella magia, era iniziato circa 4 mesi fa. Su quel treno a King Cross, mentre salutava la sua mamma e il papà con la manina. Eppure, lei non aveva smesso di crederci e ancora faceva fatica a credere di essere qui: lontana dai suoi genitori, dai suoi nonni, così vicina alla magia. Il suo passo era leggero, danzerino quasi mentre solcava a piccoli passi la soglia del grande corridoio centrale, con un abito completamente nuovo. Un regalo di sua madre, fatto mandare dal gufo di suo padre il giorno stesso di capodanno. Ancora si chiedeva come quell'enorme pacco avesse potuto solcare i cieli in maniera così indisturbata, sotto i piccoli artigli del gufo nero di suo padre senza che gli pesasse. Eppure, ora lei lo aveva lì, sentiva l'odore di sua madre addosso e questo le tese il cuore più vicino ai suoi genitori. Il vestito era qualcosa di veramente grazioso, nella sua semplicità: un tubo che si apriva in una delicata ma scoppiettante gonna a balze di un velo più sottile, più trasparente, dal tenero colore verde acqua che si apriva e non lasciava intravedere un filo di gamba. Forse accortezza richiesta dal padre che non voleva che la sua piccina, venisse scambiata per altro. Il torace era avvolto in uno stretto ma non aderente tessuto di raso lucido dal color verde menta, chiuso in basso da una piccola fila di diamantini di poco conto ma che, esprimevano tutto il desiderio di sua madre di farla sentire una vera principessa. Ai piedi, portava delle delicate ballerine laccate di verde acqua scuro, con un piccolo fiocco sulla punta. I capelli vermigli, erano sciolti e solo una piccola parte era raccolta sulla nuca da due piccole trecce, che davano una tenera forma a rosa alla sua chioma lasciata sciolta ma boccolata, come i rovi della suddetta pianta. Il tutto era stretto in due piccoli gommini di stoffa, sempre di quel fresco e delicato color menta. Ma il pezzo forte forse, di quella delicata composizione, era il regalo del padre: un ciondolo di swarosky a mezza luna, piena e legata saldamente da una catena d'argenta, spessa quanto una penna. Sembrava in tutto e per tutto ad una rosa selvatica: delicata ma pungente all'occasione. Eppure, lei non si sentiva affatto così: lei vedeva solo il desiderio di una madre e di un padre, di rendere la loro bambina un'autentica regina. Gli mancavano, e questo pensiero la fece pensare, la fece tribolare, le fece dubitare se fosse felice o meno di essere lì e non con loro. Si fermò, dinnanzi alla porta della sala, ammirandola in tutta la sua magnificenza:"Eccoci qui, il mio primo capodanno senza di voi..." E un lieve sospiro le balenò le piccole labbra rosee:"...Forse, non dovrei pensarci." Si disse e, facendosi coraggio spinse il grande portone ed ammirò le bellezze di una notte. Di un conto alla rovescia che volgeva a scoccare. Di un nuovo inizio qui, insieme a tutto. Di nuovo lei, con una nuova lei.-scarpe -vestito -ciondolo -acconciatura -prestavolto/trucco-colore capelli (vero) narrato - « parlato. » - "pensato" Edited by Shinku Tenshi. - 15/1/2015, 01:21
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