Meglio le buone o le cattive?, Come promesso, mia cara Versus, a lei...

« Older   Newer »
  Share  
Arya Von Eis
view post Posted on 1/4/2015, 22:39




Quella mattina s’era svegliata con un buon proposito, okey, buono per lei, forse meno buono per altri, ma quelli erano solo futili dettagli, la cosa importante era aver finalmente deciso.
Si sentiva anche un po’ idiota, forse esagerata, decisamente protettiva, ma anche quelli erano solo dettagli, Scott non l’aveva convinta al loro primo incontro e la convinceva ancora meno ora che bazzicava intorno a Zoey, non che avesse qualche motivo preciso a giustificarla, ma le cose stavano così.
Si era ripromessa di tenerlo d’occhio, di tenerli d’occhio, ma presto si era ritrovata di fronte ad un piccolo problema, la Sala Comune Grifondoro le era off limits, necessitava di una soluzione a quell’impedimento e, finalmente, sembrava averla trovata.
Si era dunque alzata come tutte le mattine, come tutte le mattine era scesa a fare colazione e, come tutte le mattine, aveva presenziato alle lezioni previste, tutt’altra storia fu il pomeriggio, l’attendeva erbologia e già dal pranzo le venne l’orticaria al solo pensiero di passare due ore nella serra, ma andava fatto, già s’era presa in ritardo con i compiti, mancava solo che saltasse pure le lezioni.
Ovviamente, furono le due ore più lunghe dell’intera giornata, a metà lezione aveva anche pensato di provocarsi seriamente l’orticaria, ma non era sicura di quali piante fossero più innocue, quindi lascò perdere, attendendo con pazienza la fine che, malgrado i dubbi, arrivò a salvarla.
Erbologia era l’ultimo ostacolo che la separava dal suo intento, non che avesse ideato chissà quale piano geniale, ma si era studiata per bene gli orari e quelli che sarebbero stati gli spostamenti del suo obiettivo, se non si dava una mossa rischiava di dover ricominciare tutto da capo.
Mantenendo un certo contegno, era pur sempre una giornata come tutte le altre, si diresse a passo spedito oltre il portone del castello, fin su a raggiungere il quinto piano, poi rallentò, ormai era arrivata a destinazione, non le restava che attendere, si appoggiò con la schiena al muro accanto all’accesso del bagno dei prefetti e paziente, attenta a cogliere l’esatto momento, attese.
Passarono i primi cinque minuti, niente, pensò che poteva anche prendersela con comodo se avesse saputo che la ragazzina non era proprio miss puntualità, ma in quel momento sentì alcuni passi poco distante, era lei, doveva essere lei, aveva avuto modo di “conoscerla” in quel assurdo viaggio e il piccolo vantaggio datole dai suoi sensi poteva darle la certezza di non sbagliare bersaglio.
Non appena la vide sorpassarla di un passo, si sporse leggermente afferrandola alle spalle e tappandole la bocca con la mano destra, non fu difficile bloccarla, era ancora una bambina, non aveva la forza necessaria per liberarsi, così, abbastanza comodamente, riuscì ad aprire la porta, ad entrare tirandosi dietro la fanciulla e a richiuderla alle sue spalle.
Okey, forse aveva esagerato, forse poteva usare modi più gentili, ma voleva evitare lunghe chiacchiere solo per convincerla a seguirla e, soprattutto, non avrebbe accettato un no come risposta, in quel modo magari sarebbe stato abbastanza chiaro il concetto, senza contare che era anche molto più rapido.
Una volta dentro, allentò leggermente la presa, quel tanto che bastava per permettere alla ragazzina di voltarsi, così da guardarla negli occhi mentre le parlava, ma senza ancora togliere la mano dalla bocca, ci mancava solo che si mettesse ad urlare.


-Salve fanciulla, è un piacere rivederla-

Tentò di essere gentile, per quanto la situazione lo permettesse, la teneva ancora ferma per un braccio, facendola indietreggiare leggermente fino a metterla con le spalle al muro, a quel punto lasciò la presa, pur restandole preclusa ogni possibilità di ribattere data la mano sulle sue labbra, se avesse tentato di muoversi, in ogni caso, non ci avrebbe messo molto a bloccarla nuovamente.


-Ora, attenta a come rispondi, possiamo proseguire con le cattive oppure, mi prometti di non fare nulla di avventato e ti lascio libera- fino a quel momento aveva mantenuto un tono gentile, non era mai stata sua intenzione farle male, si avvicinò leggermente al suo orecchio per darle giusto le ultime indicazioni -Attenta a cosa scegli, annuisci se hai capito tutto e posso fidarmi a togliere la mano- quest’ultima frase la pronunciò quasi in modo minaccioso, ma senza esagerare.

Tornò a fissare la fanciulla, in attesa della sua risposta, in caso fosse stata alle sue regole, l’avrebbe lasciata andare, permettendole finalmente di parlare, se invece avesse provato a ribellarsi l’avrebbe nuovamente bloccata.



OT: ho già preso accordi con la mia collega per il fatto di aver mosso il suo pg
 
Top
versus zero
view post Posted on 1/4/2015, 23:29




Ci son quelle giornate in cui tutto il mondo sembra dirti di rimanere a letto o di evitare di allontanarti per troppo da esso. Solitamente lo si associa al malumore, a strani presagi, all'essere caduti dal letto.
Versus non lo associava a niente, così si alzò come il suo solito stiracchiandosi e preparando i libri necessari per quel giorno, mai e poi mai avrebbe saltato una lezione, era lì per diventare una strega migliore di sua madre o almeno abbastanza potente per girare il mondo da sola. Non lo aveva dimenticato.
La sera prima si era addormentata prima del solito, quindi si ritrovò a far tutto di fretta. Prima di chiudere quella tracolla che aveva dell'indecente, si premurò di mettervi un cambio completo, incastrato tra un volume e l'altro. Ora quel tessuto verde pieno di toppe sembrava un pachiderma gonfiato con dell'elio. A chi importava? Non a lei, naturalmente.
Perché quel cambio? No, non aveva paura di farsela sotto, quel periodo lo aveva superato da ben cinque anni. Quello era il suo giorno preferito, il giorno con un'ora vuota dove poter sgattaiolare verso il Bagno dei Prefetti, sperando che nessun altro avesse quella fortuna o quell'idea.
Un'ora di pace e bolle colorate, in una vasca grande quanto una piscina interrata di modeste dimensioni. Il lusso per una come lei.
Aveva così passato le due ore di Pozioni nel tentativo di concentrarsi su ingredienti e procedimenti, col risultato che per poco non si rovinava a vita. Quell'acqua che ribolliva le ricordava troppo il suo appuntamento col relax e poco poté farci, niente decotti omaggio quel giorno. Sperava almeno di non prendere uno Scadente, sarebbe stato assai ridicolo per una Prefetta, sebbene alle prime armi.
Ora finita, addio, si diresse quasi fischiettando al quinto piano. Ci stava mettendo più del solito, c'erano tutti quei ragazzi che si spostavano da una parte all'altra del castello, rallentandola.
Erano davvero loro o era lei che non se la sentiva più di tanto? Per Merlino, col cavolo che avrebbe rinunciato alla sua ora preferita! Era uno dei privilegi (uno dei pochi direi) che le concedeva quella spilla!
Aumentò il passo sebbene più si avvicinasse, più un peso sembrava gravargli sul petto. Forse era allergia, comunque era meglio muoversi a prendere la chiave, quel locale special era precluso alla folla quindi era facile immaginare fosse chiusa. Dov'era finita, il celebre caso delle chiavi che sparivano si ripresentava, la tasca era quella... La porta era ormai a due passi non c'era tempo da perdere.


Ah eccot-

Qualcuno l'aveva presa alle spalle, a tradimento, così dal nulla, da dove sbucava? Chi diamine era? Anzi, che cosa era quella forza che la stava trascinando verso il bagno? Portò entrambe le mani alla bocca, c'era quella di quel maniaco-pazzo-folle-chenesapevachi che la stava trascinando con fin troppa facilità verso il bagno. Tanti anni a giocare con i bambini le avevano fatto credere di essere una forzuta e invece, in quel momento, si trovava in balia di... della signorina Arya Von Eis, Prefetto Serpeverde.


Fufagnangnaghhh fufuapuuuu (tradotto: fanciullina il ca*** che ti salta in mente?)

Ovviamente il tutto fu totalmente incomprensibile. Prenderla così, portarla contro il muro con la schiena e...

Gnognagngngn chchch (tradotto: non avrai il mio corpo!)


Difficile dire che le passava per la testa, era una undicenne che aveva visto troppi film babbani violenti e aveva associato quella scena a qualcosa che probabilmente era stato contrassegnato con un V.M. 14 (che ribelle eh, ora se la stava facendo addosso, probabilmente dopo quell'anno ad Hogwarts avrebbe odiato ogni spettacolo che non fosse un cartone per bambini di tre anni).
La mano eh? Quella maledetta mano! L'aveva scambiata per una ragazzina ca*asotto? Gryffindor's powers a lei, nemmeno la stava ascoltando. Sapeva già come liberarsi di quella vicinanza e quel contatto strano e forzato.
Provò a portare entrambe le mani attorno al braccio dell'altra. Spinse, niente da fare.

*Attenta io eh, te le do io le cattive!*

Apri la bocca quel poco che riuscì per addentare una sporgenza del palmo. Un morso, ecco. Proprio come quell'esserino che aveva contribuito con un suo dente alla sua bacchetta. Che avesse quel genere di affinità con il nucleo del suo catalizzatore magico?
Non se lo stava chiedendo al momento, stava facendo il folletto malefico.


Edited by versus zero - 2/4/2015, 10:06
 
Top
Arya Von Eis
view post Posted on 6/4/2015, 23:11




Poteva aspettarsi qualcosa di diverso? Certo che no, la ragazzina tentava di dimenarsi e farfugliare qualcosa, fortunatamente l’impedimento era tale da non permetterle di farsi comprende.
Mentre sperava di essere stata abbastanza chiara e osservando gli inutili tentativi della collega di scansare il suo braccio, la guardava con aria di sufficienza, attendendo con pazienza la sua resa, resa che, ovviamente, non si manifestò.
Ricambiandole la scortesia utilizzata, la grifondoro, non ci pensò due volte a mordere la mano della sua rapitrice, mossa decisamente stupida, comprensibile, ma non per questo meno stupida.
Più per la sorpresa che per l’effettivo dolore, la serpeverde ritrasse la mano
*Brutta nanerottola ti faccio vedere io cos’è un morso?* afferrandola per il bavero della camicia prima che potesse anche solo pensare di allontanarsi *Adesso ti disintegro* stava già per sbatterla violentemente contro la parete quando si fermò *Ricordati che ti serve...Dannazione*

-Senti un po’ pulce- disse tirandola verso di sé -Direi che lo scontro è impari, ti prego, non costringermi a rovinare il tuo bel visino-

Non aveva ancora completamente abbandonato l’idea di restituirle il favore, ma doveva contenersi, così, forse per farle capire le sue buone intenzioni, forse solo per evitare di averla troppo a tiro, lasciò la presa e le sistemò il colletto.

-Non è mia intenzione farti del male, sarebbe stupido da parte mia aggredirti qui dove solo in pochi abbiamo accesso, la lista dei sospettati sarebbe decisamente corta- disse portandole l’indice sotto il mento e sollevando leggermente il suo faccino -E poi, come già detto, non vorrei rovinare il tuo bel visino- le diede un piccolo buffetto sulla guancia prima di lasciarla andare completamente, senza però distogliere lo sguardo dal suo -Ora, sempre che tu no voglia un altro assaggio- sorrise porgendole la mano in precedenza vittima dei suoi denti -Direi che possiamo proseguire-

Fece una piccola pausa, lasciando il tempo alla fanciulla di assimilare ciò che aveva detto, sperando di non dover ricorrere alle maniere forti, dopo tutto, era lì per parlare, anche se, forse, non era stata troppo chiara sui suoi intenti.

-Ti assicuro che le mie intenzioni sono tutto tranne che cattive-

*Ah sì? Rapire una ragazzina in pieno giorno, chiuderla nel bagno, chiederle di spiare una sua compagna, non mi sembrano proprio buone azioni...il fine giustifica i mezzi*
Se lo ripeteva abbastanza spesso, anche se quella massima non l’aveva mai convinta completamente, probabilmente se lo ripeteva giusto per non sentirsi troppo in colpa.
 
Top
versus zero
view post Posted on 7/4/2015, 14:35




Quel braccio non si voleva levare, ma di cosa era fatta quella ragazza?
Se erano tutte così le giovani ad Hogwarts c'era da preoccuparsi a passare di anno. Che i Serpeverde avessero a che fare con qualche radiazione nei Sotterranei? O forse era lei, troppo debole sia fisicamente sia magicamente parlando?
Aveva iniziato a pensarlo in Francia, e... non si era certo arresa, anzi, aveva iniziato a studiare con più accanimento, come se ne dipendesse la sua sopravvivenza.
La Grifondoro aveva lasciato la presa attorno a quell' arto troppo forte per lei, portando lentamente la mano destra verso la tasca della divisa. Le dita tese, quasi imploranti, avevano raggiunto... le chiavi. No. Dai. Ora che non le servivano... maledetto Merlino e tutti i maghi in colonna! La bacchetta era nella parte opposta ma non fece in tempo a pensarlo che la signorina Arya l'aveva acciuffata per la camicia e stava per farla collidere in uno bello scontro schiena-muro del cess... ehm, bagno dei Prefetti.
Il dolore imminente le ricordò quel bel impatto da Tranello del Diavolo, bei ricordi sì, ennesima conferma che di strada doveva ancora farne.
*Pulce? A me?!? Maledetta maniaca!*
Il suo cuore ebbe un piccolo sussulto quando l'altra la tirò verso di sé. Inconsciamente Versus spostò il viso di lato, manco temesse chissà quale genere di bacio a tradimento. Non c'era da fidarsi di una che trascinava ragazze nei bagni, sebbene fosse stranamente carina.
Alt. Non era da lei pensare a certe cose, che diamine le saltava in testa? Eppure sentiva uno strano calore mentre le parlava, ovviamente non lo associò a nessuna emozione specifica né ad altro essendo totalmente ignorante in quel campo, come in molti altri.
Non fece in tempo a ribattere che l'altra tentò una spiegazione, sistemandole anche l'abito. Che diamine stava succedendo? Che avevano tutte le femmine in quel castello?

Che... genere di... problema mentale hai, Wonder Woman*? Sono una Prefetta, non una guaritrice.
Una frase quasi gelida, palesemente ironica, pronunciata con un mezzo sorriso più simile a un ringhio nervoso. Sì, quella bamboccia diventava stranamente intrattabile quando si sentiva presa in giro, indifesa e nettamente inferiore. Senza contare quello strano disagio. Sbuffò innervosita mettendo le mani in tasca, il contatto con la bacchetta la fece sentire stranamente meno sfigata. Avrebbe sicuramente perso anche (questa consapevolezza le abbatteva lo spirito non poco) in un duello magico, le sembrava quasi scontato. Quanti anni avevano di differenza? Meglio non pensarci. Eppure con la magia nulla era scontato.
Lasciò perdere per il momento. Con quella forza che si trovava se voleva maciullargli il “bel visino” (era un presa in giro o le aveva fatto un complimento? Arrossì a quel pensiero vergognandosi per quella reazione insensata date le circostanze) lo avrebbe già fatto.

Dimmi che vuoi da me. Mi hai fatto perdere il bagno pomeridiano.
Sì, non era molto propensa alle chiacchiere, ma compatiamola, aveva seriamente rischiato il tanto temuto Water-bullismo.

[*Personaggio nato nel 1941, appartenente ai fumetti babbani custoditi dal padre di Versus. (Ovviamente glieli ha rubati tutti).]

Edited by versus zero - 7/4/2015, 16:30
 
Top
Arya Von Eis
view post Posted on 13/4/2015, 16:03




Sembravano aver raggiunto una sorta di tregua, più o meno, la grifondoro non sembrava particolarmente soddisfatta dei suoi modi, come darle torto? L’aveva trascinata lì con la forza e l’aveva ripetutamente minacciata, era stata anche fin troppo brava a non aggredirla una seconda volta, per sua fortuna aggiungerei, che quella scelta fosse ragionata o meno, di sicuro era stata quella meno rischiosa.
Decise di sorvolare sui toni bruschi e poco educati della ragazzina o l’avrebbe messa al tappeto prima ancora di riuscire a dirle il reale motivo per il quale si trovava lì, meglio mantenere la calma, non poté, però, non sorridere divertita nel vedere con quanta furia rispondeva e quanto tentasse di non apparire debole, non era poi tanto male, anche se le si poteva chiaramente leggere in viso un certo imbarazzo, anche quello la fece sorridere.


-Avanti, si accomodi- disse indicando la vasca -Nessuno le impedisce di fare il suo bagnetto, se vuole mi giro dall’altra parte-

La ragazzina aveva pronunciato quell’ultima frase così tanto stizzita che la serpeverde non riuscì a trattenere né la risposta né la successiva risata

-Ora- disse tornando leggermente più seria -Mentre decidi cosa fare- lasciò scorrere lo sguardo dalla grifondoro alla vasca e dalla vasca alla grifondoro -Mi servirebbe la sua complicità-

*Ma certo, stai tranquilla che con quest’inizio conversazione sicuro uno ti dice “ma certo cara dimmi tutto, tutto quello che vuoi”*
Ovviamente non si aspettava che collaborasse senza obiettare, lo aveva già preventivato, anche se non aveva studiato un modo per convincerla, aveva optato per l’improvvisare, certo, un piano d’azione sarebbe stato forse più utile, ma ormai era tardi

-Lo so che non siamo partite nel migliore dei modi, ma, vedi, sono preoccupata per una mia amica e forse tu potresti aiutarmi-

Stranamente, al contrario di quanto avvenuto fino a quel momento, pronunciò quelle parole senza nessun tono di scherno o di minaccia, suonavano stranamente sincere, anche se, tutto dipendeva da come le avrebbe interpretate la ragazzina.
Avrebbe avuto tutte le ragioni del mondo per girare i tacchi e andarsene senza nemmeno ascoltarla, per pensare che sotto quella richiesta ci fosse chissà quale inganno, ma sperava di riuscire comunque a convincerla.
Si fece un passo più vicina a lei, abbassandosi leggermente in modo da incrociare il suo sguardo


-Per favore-

Una serpeverde che chiedeva “per favore” era già una cosa abbastanza bizzarra, se ci aggiungiamo il fatto che il tono sembrava quello di un cucciolo bastonato e gli occhi rispecchiavano tutta la sincerità di quella richiesta, la cosa sembrava addirittura assurda.

-Io non posso esserci sempre- disse dandole le spalle -due occhi e due orecchie in più mi farebbero comodo-

Non era stata molto chiara in effetti, ma non voleva dirle più di quanto fosse necessario, a meno che, non avesse accettato di aiutarla.

 
Top
versus zero
view post Posted on 13/4/2015, 17:31




I pugni, nascosti nelle tasche, erano talmente serrati che i muscoli cominciavano ad indolenzirsi. Era arrabbiata, di nuovo, non con quella maniaca-assaltatrice, ma con se stessa.
Durante quei giorni che la separavano dalla fantomatica notte a Cluny, si era cimentata nello studio come non mai, accanendosi sui libri ed esercitandosi coi compagni in incanti e ripassi.
Eppure, qualcosa le era fuggito. Non bastava studiare qualche incanto per diventare migliori. Erano le esperienze sul campo a formare veramente un mago. Questo lo aveva capito una volta recuperati nervi ed energie persi in quella stramba gita e veniva confermato da quella sconfitta.
I suoi pensieri a metà tra l'iracondo e il depresso furono interrotti da una frase che la fece arrossire in modo palese, macchiandole il viso di un bel rosso vivo. L'imbarazzo fu velocemente interrotto dall'irritazione per quella risata e quel “bagnetto”. Ok, era una primina ma non era una bambinetta di sei anni!
Stava per mandarla a quel paese, accettando anche di prenderle, in caso, ma almeno poteva andarsene di lì e tornare intera o meno dopo la ronda per i corridoi, prima del coprifuoco. Al diavolo bagno dei Prefetti e femmine forzute.
Stava già dando una spalla all'altra, pronta a porle la gemella, quando una parola le fece rizzare le orecchie e alzare un sopracciglio. Ebbene sì, la Signorina Von Eis aveva appena richiesto la sua complicità.
Se c'era un'esca migliore di quell'idea è difficile dirlo, difatti si voltò, non poco scettica ma incuriosita. Come un bambino cui si fa vedere un'arma giocattolo, così lei guardava l'altra.
Ovviamente, anche se non perfettamente, cercava di non far notare che aveva abboccato alla grande. La sua pecca (o qualità, dipende dai casi) era proprio l'essere curiosa, il voler trovar qualcuno con cui combinare qualcosa di divertente. Ed ecco che l'altra cambiò d'improvviso atteggiamento, difficile le era capire se stesse recitando alla perfezione oppure c'era qualcos'altro sotto.
Le Serpeverdi erano molto sveglie, questo lo sapeva grazie ad una certa sua conoscenza, per questo rimaneva un po' titubante. Eppure, la poteva capire, più o meno. Non era forse lei la prima ad aver aiutato un'amica sfruttando la sua spilla? (O meglio, così aveva finto di fare).
Non sapeva che dire e quando vide l'altra fare un passo verso di lei, ne fece uno verso la porta, camminando all'indietro, lentamente. La mano sinistra le era finita alla bacchetta, finalmente. Bastava portarla a quella dominante e il gioco era fatto (e, forse, anche l'ennesima disfatta ma era meglio non pensarci) eppure lasciò subito la presa confortante quando i suoi occhi incrociarono quelli dell'altra.
Erano stranamente gentili e sembravano dannatamente sinceri.
In un videogioco babbano, quello sarebbe stato un headshot in piena regola, perché l'effetto che le fece fu proprio quello di una fucilata diretta alla testa, contro la rabbia iniziale, che si dissipò fuoriuscendo dalle labbra con un sospiro rassegnato.
Chi è questa tua amica? Dimmi che hai in mente e... aspetta. Se si tratta di rapimenti nei bagni non ti posso aiutare.
Disse con un mezzo sorriso e un tono ironico ma non più sgarbato, giusto per allentare la tensione e provare un approccio diverso, non più da cucciolo di riccio. Ad ogni modo, prima di accettare, avrebbe studiato per bene la richiesta e i dettagli. Dalle poche ma intense esperienze fatte, infatti, aveva imparato due cose: primo, mai accettare di far parte di un gruppo senza prima sapere in modo puntiglioso ogni postilla e via dicendo. Secondo, mai proporsi come aiutati prima di sapere se si poteva effettivamente far qualcosa e, nuovamente, a cosa si andava incontro accettando o meno la richiesta.
Quanta roba, non era meglio farsi gli affari propri?
 
Top
Arya Von Eis
view post Posted on 25/4/2015, 01:12




Aveva da tempo imparato come combinare al meglio l’adulazione, la dolcezza, il mettere le persone a proprio agio con l’arroganza, lo scherno e il suscitare antipatia, probabilmente la sua casata d’appartenenza l’aveva aiutata in quello, il giusto equilibrio tra le cose ti da la possibilità di avere sempre il controllo della situazione, avvicinare e allontanare le persone a proprio piacimento, apparire come loro preferivano per farle sentire al sicuro o far crede a loro di dominare il gioco, certo, la sua recente peculiarità le permetteva anche un piccolo vantaggio, o svantaggio, dipendeva sempre dalle situazioni, il poter assaporare le emozioni altrui le rendeva più semplice quel tira e molla.
Così aveva fatto fin dall’inizio, mantenendo sempre una certa ambiguità, non aveva mai smesso di far sentire la grifondoro su un gradino inferiore rispetto a lei, ma, allo stesso tempo, aveva cercato di apparire meno minacciosa di quanto quest’ultima credesse.
Sorrise notando come, le sue azioni e le sue parole, condizionavano lo stato d’animo della più piccola, alternando momenti di disagio e arrendevolezza a momenti di arrabbiatura e prese di posizioni, anche quello era un modo per conoscere chi si trovava di fronte.
Era però giunto il momento di scoprire un po’ le sue carte, così, questa volta senza giocare, le aveva mostrato un lato più sincero e meno arrogante, arrivando a chiederle una mano.
La cosa sembrò funzionare, per lo meno aveva attirato la sua attenzione, evitando che le sbattesse la porta in faccia, la richiesta non era poi così complessa, ma il solo fatto di aver bisogno d’aiuto la metteva un po’ a disagio.
Ovviamente, non trovò subito le parole corrette, non aveva nemmeno idea di come effettivamente porre la questione, così, prima di qualsiasi altra cosa, aveva scelto di mostrare alla collega le sue buone intenzioni, aveva totalmente abbandonato il precedente atteggiamento, optando per il mostrarle il suo lato meno serpeverde.
Anche quello sembrò funzionare, non era sicura di averla convinta, di certo era difficile credere ad una verde-argento, soprattutto se ti ha appena sequestrata in malo modo, ma avrebbe avuto il tempo e il modo di convincerla della sua sincerità.
Era ancora voltata di spalle, ma sicuramente la risata sincera che si lasciò sfuggire nel sentire la risposta della grifondoro non passò inosservata, questa volta, però, non c’era nessun segno di scherno, semplicemente trovava più che lecite le affermazioni della ragazzina e la sua spontaneità nel rispondere l’aveva fatta sorridere.


-Tranquilla, quest’onore è solo tuo-

Ovviamente voleva sdrammatizzare sulla storia dei rapimenti, senza contare che, Zoey, sicuramente avrebbe avuto così tante armi contro di lei, senza contare il certo ascendente che aveva sulla serpeverde, da rendere improponibile quell’alternativa senza subirne una qualche spiacevole conseguenza.
Si avvicinò lentamente alla vasca, sedendosi a gambe incrociate sul bordo e rivolgendo nuovamente lo sguardo alla ragazzina, sicuramente le avrebbe fatto un sacco di domande, meglio mettersi comode.


-Magari farai fatica a crederlo, ma è la tua Caposcuola- mentre parlava accarezzava l’acqua, come se quel gesto potesse aiutarla a trovare le giuste parole da usare -Suvvia, non posso essere poi così male se Miss Lesnicky si fida di me-

In effetti quello poteva essere un punto in suo favore o, almeno, sperava che lo fosse, in ogni caso, prima di proseguire, attese di vedere la reazione della giovane grifondoro, magari l’avrebbe mandata al diavolo asserendo di non voler assolutamente mettersi in mezzo a cose che riguardavano la sua Caposcuola, l’avrebbe capita, anche se sperava che la sua curiosità le facesse prendere per lo meno in considerazione l’idea di ascoltarla.

 
Top
versus zero
view post Posted on 26/4/2015, 17:18




Sembravano aver raggiunto una certa pacifica stasi. L'altra non tentava di tramutarla in piastrella del bagno e lei la smetteva con quel atteggiamento da topo rabbioso. Perfetto, no?
C'era solo da chiedersi cosa volesse da lei una Prefetta ben più esperta e forte. Era decisamente più forte, ancora non aveva accettato quella disparità fisica ma prima o poi se ne sarebbe fatta una ragione. Più poi che prima, probabilmente mai, stava diventando una sorta di tarlo che scava sempre più a fondo nel suo orgoglio.
Come ci era riuscita, come era possibile... perché stava cercando lei. Perché prenderla così?
La risata della Verde-argento la riportò alla realtà. Un onore solo suo, bella roba. No, davvero. Se voleva concederlo anche ad altri o solo ad altri non si offendeva.
Fece un mezzo sorriso dato che quella frase non era stata pronunciata con l'atteggiamento che le aveva urtato i piccoli nervi ma con quello ben più accettabile. Si rilassò un attimo, giusto per qualche secondo prima di tornare sull'attenti.
Che voleva dalla sua Caposcuola?
Lesnicky. Non la conosceva molto, non aveva ancora avuto la possibilità di parlarci come si doveva anche se erano in stanza insieme.
A Cluny i vari eventi l'avevano portata verso compagnie diverse, per quel poco concesso tra una disavventura e una pausa di recupero.
Tuttavia quella Grifondoro tutto le era parsa eccetto qualcuno di strafottente, violento o... qualsiasi cosa che la portasse ad essere amica di lei... WonderEis.
Il tarlo faceva male, sì. Maledetto orgoglio, maledetta debolezza.
Che ragionamenti stupidi stava facendo? Gli amici mica sono identici. Per esempio Audrey era diversa da lei eppure. Ecco, probabilmente funzionava così anche per loro due ma, poteva esser certa che fossero davvero amiche? No.
Quello sguardo tenero di poco prima, era sincero? Lo sembrava, lo aveva sentito tale.
L'insicurezza era diventata quasi un parassita, la stava facendo diventare, se possibile, ancora più debole. Doveva mettere le cose in chiaro col cervello ma non era quello il momento.
Se quella giovane puntava alla sua Caposcuola, voleva sapere qualcosa di più.
Istinto protettivo per i concasati? Forse.
Osservò la collega accomodarsi sul bordo della vasca, quindi, incrociate le braccia, si diresse verso di lei, imitandola.
Prese così posto poco distante, giusto per non essere a tiro di pugni, meglio non rischiare.
Mentre accarezzava l'acqua sembrava totalmente diversa da quella ragazza di poco prima e la differenza tra i due atteggiamenti le incasinava il cervellino già messo bene di suo.

Che succede a Zoey?
Tagliò corto, rivelando un tono preoccupato sebbene l'atteggiamento di chi ancora non si fidava.
Se era preoccupata davvero, si chiedeva come una come lei potesse tornare utile a una come... insomma, si era capito che cominciasse ad aver seri problemi con le crisi di inferiorità.
 
Top
Arya Von Eis
view post Posted on 28/4/2015, 02:33




Sembrava essere riuscita a catturare a pieno l’attenzione della ragazzina, poteva percepire ancora una certa titubanza e di certo non poteva biasimarla per quello, ma sembrava essersi calmata rispetto agli attimi precedenti
Si era seduta a bordo vasca un po’ per rilassarsi e magari cercare nel movimento ondulatorio dell’acqua le giuste parole, un po’ per mettere a proprio agio la grifondoro, concederle, diciamo, una posizione di vantaggio, libera da qualsiasi controllo, vicina all’uscita, con lei seduta a distanza, insomma, aveva libertà di azione, volendo avrebbe anche potuto afferrare la maniglia della porta e lasciarla lì da sola, ciò che avrebbe fatto sarebbe stata solo una sua scelta, certo, sempre che non le fosse venuta la brillante idea di farla irritare.
La serpeverde si sorprese dunque quando la più piccola si avvicinò alla vasca imitando i suoi passi, le sorrise constatando che, scrupolosamente, aveva mantenuto una certa distanza di sicurezza e non riuscì a resistere all’idea di prenderla un po’ in giro, certo, questa volta il tono non sarebbe stato canzonatorio, ma più quello di una presa in giro affettuosa.


-Puoi anche avvicinarti, non mordo-

*Bugiarda...Okey, potrei, ma non lo faccio*
Si sorprese una seconda volta nell’udire la domanda diretta e preoccupata della sua interlocutrice, sul serio le stava credendo senza indagare? Si sarebbe aspettata almeno un certo scetticismo su quell’ipotetico rapporta d’amicizia, invece, sembrava aver sorvolato su quel punto passando direttamente al sodo.
Leggermente spiazzata, fino a quel momento aveva cercato validi argomenti per avvalorare la veridicità di ciò che stava dicendo, si ritrovò a dover pensare in fretta a cosa e quanto dirle riguardo le motivazioni.


-Con calma pulce- le disse sorridendo e con un tono stranamente più dolce rispetto a quelli usati in precedenza -Zoey sta bene e non credo sia in imminente pericolo, fidati che se fosse così agirei diversamente, anzi, forse sono solo le preoccupazioni di un’amica troppo protettiva- rise, come per prendersi in giro da sola, in effetti magari stava ingigantendo le cose -ma non mi piacciono le compagnie che frequenta- l’ultima frase la proferì più seria

Okey, per il momento poteva essere sufficiente, non voleva svelare subito tutte le carte, doveva sempre valutare mano per mano, le aveva detto che non era questione di vita o di morte, le aveva lasciato intendere che c’era qualcuno di vicino a Zoey che non le piaceva, ora, prima di dirle altro, voleva capire se poteva fidarsi anche se la sua era solo una preoccupazione magari stupida e immotivata.
Ripensando a ciò che aveva appena detto, in effetti, la grifondoro avrebbe avuto tutte le ragioni per mandarla a stendere, cioè l’aveva trascinata lì perchè non le piacevano le compagnie di Zoey, quale persona sana di mente l’avrebbe assecondata? E, soprattutto, dal punto di vista della ragazzina, potevano esserci compagnie peggiori della serpeverde stessa?

 
Top
versus zero
view post Posted on 28/4/2015, 10:30




Cominciava a provare una certa calma. Difficile dire se fosse per la nuova situazione molto più pacifica che si era andata a creare tra le due. Nulla vietava pensare che si fosse fatta ipnotizzare da quel movimento ripetuto dell'altra che giocava con l'acqua. Si era di nuovo distratta?
La gente in quel posto sembrava riuscire a raggirarla un po' troppo facilmente, era troppo buona? Troppo stupida? Perché non se ne era andata? Anche quella Serpeverde aveva strani poteri su di lei?
Che diamine combinavano le Verdi-Argento in quella Sala Comune? Strani riti per aumentare le loro capacità fisiche e mentali? Oppure era lei che necessitava di un allenamento mentale e fisico.
Troppo debole, era sempre troppo debole, maledetto Merlino.
Si riprese alla frase scherzosa dell'altra. No, stava bene lì dov'era. Che non mordesse non era certo, magari voleva vendicarsi per la mano. Oppure annegarla. Si fidava o non si fidava? Questo era il dilemma.

Sto comoda qui, grazie per l'invito.
Rispose con un sorriso picchiettando con i palmi sulla pavimentazione ai lati della sua regal seduta. Pensava di aver un certo controllo sulla situazione mantenendo le distanze fisiche? Forse.
Quella Zoey... che le stava capitando o che stavano architettando? Non era una complottista, ci mancava solo quello, quindi decise che l'unica maniera per capire che stesse succedendo era chiedere a chi le stava di fronte e a chi condivideva la sua stanza.
La risposta arrivò rapida, sebbene imparziale. Perché non le diceva subito dove stava il punto? Probabilmente per lo stesso motivo per cui lei se ne rimaneva lì: erano due perfette sconosciute, sapevano solo i reciproci nomi e ruoli. Avevano affrontato una gita massacrante insieme ma non c'era stato il tempo di comunicare con tutti. Che fosse un peccato o no era ancora presto per dirlo.
Perché diamine quella ragazza era passata da attentatrice a dolce fanciulla preoccupata? Era una farsa? Si stava esponendo? Il cervello ancora immaturo di Zero non le permetteva di far congetture troppo intricate. Rimaneva semplicemente fermo sulla sua nuova regola: fatti dare più informazioni possibili e poi prova a pensare seriamente, per una buona volta. Perché sì, le sue domande mentali la distraevano e basta, la confondevano e a nulla portavano. Le decisioni alla fine le prendeva con le sensazioni, in maniera fin troppo impulsiva. Doveva crescere, senza dubbio.

A chi ti riferisci? Conosco questa gente?
Era un' amica protettiva da quel che diceva. Se fosse davvero sua amica o no lo avrebbe scoperto dopo. Quel che le interessava era sapere che ruolo le spettasse in quella faccenda. Si riferiva a lei? Improbabile. Non era ancora riuscita ad avvicinare la concasata. Chi, allora. A se stessa? Ma come le venivano in mente certe cavolate, non avrebbe avuto senso nemmeno per lei.
Si era persa nei suoi pensieri sporgendosi verso la vasca iniziando a colpirla con schiocchi di indice e pollice. Mentre guardava gli schizzi allontanarsi cercava di forzare i suoi ricordi. Con chi l'aveva vista? Cluny, Mr Scolorino-stangone-belloccio, una stretta di mano fin troppo affettuosa che in una situazione simile le era parsa un po' strana. Diciamo che aveva evitato i due per non far il candelabro, finendo per perdere l'occasione di conoscere due concasati.
No, era impossibile che si riferisse ad un amico... amico? Affari loro. Insomma, a qualcuno di così vicino da prenderlo per mano davanti a tutti, con tutta la tranquillità del mondo. Ok che la inquietava ma... poveretto. Che mai aveva fatto. A lei niente.
Non aveva altri ricordi al momento su quelle due figure ma lui non le pareva malaccio. Insomma, era solo scolorito.
Con tutta la gente che c'era nel castello doveva trattarsi di qualcuno che non conosceva, ovvero il 99,9% degli studenti. Le sue conoscenze si limitavano a qualche primino e agli ateniesi. Quest'ultimi non li aveva ancora avvicinati come si deve... Un battito di ciglia e tornò presente. Non era giunta a nessuna idea certa, quei pensieri erano corsi veloci e non l'avevano rubata dal mondo per più di qualche secondo, concedendole una rara espressione seria e pensierosa.
 
Top
Arya Von Eis
view post Posted on 20/5/2015, 00:08




Nonostante l’invito ad avvicinarsi, la grifondoro scelse di mantenere una certa distanza, era più tranquilla, quello si vedeva e lo si poteva percepire dai suoi modi e dai suoi toni, ma manteneva comunque una certa diffidenza, cosa che, tutto sommato, poteva comprendere, non avrebbe dunque insistito ulteriormente, cercava di metterla a suo agio e puntarsi su qualcosa di così futile non sarebbe certo stato il modo migliore per farlo.

-Peccato, e io che speravo di annegarla a tradimento-

Le sorrise facendole l’occhiolino, era chiaro stesse scherzando, ma iniziava a sentirsi leggermente più a suo agio anche lei e questo le permetteva di lasciarsi andare a qualche gioco in più in modo da rendere la situazione meno tragica di come appariva.
Non ebbe poi nemmeno il tempo di respirare dopo aver terminato la frase successiva che già la collega le aveva posto la successiva domanda, in modo totalmente spontaneo, come se, in realtà, non si fosse nemmeno soffermata a riflettere troppo su ciò che le stava dicendo, come se, prima agisse e poi pensasse.
La osservò incuriosita mentre giocava con l’acqua, quell’atteggiamento avrebbe dovuto infastidirla, le stava parlando di una sua preoccupazione, una cosa che, per quanto magari infondata, per lei comunque era importante e la ragazzina sembrava fin troppo superficiale, in realtà, quasi le piaceva quel suo modo di fare, riflettendoci, più che superficiale, avrebbe detto impulsiva
*Già, perchè tu sei miss riflessione invece vero?* ecco il punto, il motivo per il quale non si infastidiva, rivedeva in lei una parte del suo stesso modo di essere.
In passato, forse, si sarebbe anche potuta vantare della sua capacità di mantenere la calma, di ragionare sulle cose e di agire nella maniera più opportuna, ora, invece, si ritrovava spesso e volentieri ad agire d’istinto, riflettendo sulle conseguenze solo a posteriori
*Ma guarda un po’, se c’avessi riflettuto due minuti ora forse non saremmo qui*
Okey, doveva ammettere di aver agito d’istinto, di aver permesso alle sue preoccupazioni di prendere il sopravvento sulla ragione, di nuovo, ma anche ammesso quello, cosa cambiava ora? Niente, tanto che c’era valeva la pena proseguire.
Riflettendo con calma avrebbe sicuramente optato per il parlarne con Zoey e, magari, lo avrebbe comunque fatto, ma sul momento l’idea di avere un’infiltrata nella sala comune grifondoro le era parsa la cosa migliore, quello che aveva fatto lei era tanto diverso da ciò che stava facendo la ragazzina? No, decisamente no.
Non era superficiale, era semplicemente impulsiva, cosa che, se da un lato avrebbe portato la serperverde a prenderla e a sbatterle la testolina contro il muro per farle capire che doveva pensare prima di parlare e agire, dall’altra le faceva provare una certa simpatia verso qualcuno che poteva capire il suo modo di fare.
In ogni caso, alla fine, prevalse la seconda opzione, come sempre l’istinto vinceva sulla ragione.
Mentre rifletteva, in quell’imbarazzante silenzio che si era creato, alzò leggermente lo sguardo e trovò la ragazzina assorta nei suoi pensieri, arrestò il moto della sua mano sull’acqua, concentrandosi leggermente per prendere la mira, attese dunque il momento giusto e le schizzò il viso con qualche goccia.
Erano giusto due gocce, quel che bastava per attirare la sua attenzione, non voleva di certo annegala, ma prima che potesse uscirsene contrariata da quel gesto, si sporse leggermente in avanti avvicinando il suo viso a quello della piccola, rivolgendole un sorriso allo stesso tempo gentile e divertito


-Nathan Scott, hai presente? Bel faccino, fisico mozza fiato, sguardo ammaliatore, forse un po’ paliduccio, ma tutto sommato un tipo affascinante-

Tornò dunque a sedersi in modo composto, aveva risposto alla sua domanda senza troppi problemi, alla fine, se voleva il suo aiuto doveva pur dirle di cosa si trattava, certo, oddio, anche dalla sua descrizione ci si poteva domandare di cosa si stesse preoccupando, cioè, sembrava un buon partito, eppure c’era sempre quel qualcosa che non la convinceva, poi magari si sbagliava, anzi, quasi sperava di sbagliarsi, almeno avrebbe potuto semplicemente esser felice per l’amica.

 
Top
versus zero
view post Posted on 23/5/2015, 15:32




Che tipa strana, non capiva se fosse aggressiva, pazza, buona, cattiva o tutto insieme. Non era ancora capace di capire quel che passava nella sua testa, figuriamoci in quella degli altri.
Se non fosse stato per quel sorriso e quel occhiolino, avrebbe preso quella minaccia per reale. Alla fine, sentiva che l'altra poteva sul serio annegarla, volendolo. Non che non avesse lottato mordendola ove possibile, ma le possibilità di una fuga le sembravano veramente scarse.
Ridacchiò ricambiando il sorriso, anche se era più un mezzo sorriso. Le minacce, anche quelle vere, non erano quelle a metterle paura. L'unico suo timore era non essere in grado di far qualcosa e scoprirlo solo sul campo, il rendersi conto di non poter far niente.
Come col molliccio, il vero terrore era stato il saper di non aver cure per suo padre. Ma non si era abbattuta, avrebbe risolto quella lacuna, prima o poi.
Si era persa nei meandri del suo cervello, quel poco che era bastato all'altra per capire che non era totalmente presente.
Quando le due gocce le arrivarono sui vestiti, tutto si ritrasse in qualche angolo della sua mente, mentre gli occhi tornarono sulla Serpeverde, ora più presenti di poco prima.

Scusa stavo pensand...
Prima di finir la frase, venne interrotta da un viso un po' troppo vicino che la fece sussultare, anche se non possedeva la tipica espressione di chi vuole sgozzare qualcun altro.
Quella tipa l'avrebbe fatta impazzire a breve, non riusciva proprio a comprenderla. Voleva metterla in soggezione o tentava un approccio socievole? Non era un asso nelle relazioni sociali, quindi si limitò a tener a bada il suo lato strafottente che voleva istigare l'altra a comportarsi in una sola maniera, quella reale. Aggressiva o gentile che fosse, preferiva capire chi aveva di fronte. Anche se, doveva ammetterlo, il non conoscere qualcosa la incuriosiva e divertiva.
Quando la mora nominò Nathan, uno dei concasati più grandi che conosceva (solo di vista e nome grazie alla gita a Cluny), un sopracciglio le si alzò in una espressione sorpresa, aveva davvero pensato alla giusta persona?
Probabilmente anche la Verde-Argento trovava bizzarro quell'aspetto e quell'aria schiva. Non era stato molto attivo nelle lande francesi, non lo aveva ancora incontrato in Sala comune e non aveva mai passato un pasto vicino a lui in Sala Grande... tuttavia, c'erano molti altri schivi, cadaverici e con cui non aveva mai avuto a che fare.

Mr Sbianchino? Non è difficile da tener d'occhio, se lo si incrocia, è alto quanto due primini. Perché non ti piace?
*Lo ha descritto come un modello per mutande costose in effetti.*
Volevo dire, perché pensi sia una compagnia non bella?
*Ma ha detto che ha un bel faccino! Che casino.*
Insomma, perché ti crea problemi?

Chiese, cercando di mantenere un tono e un'espressione più neutrale possibile. Chissà perché disturbarsi a rapire una ragazzina nei bagni, solo per tener sotto controllo un tizio simile. A lei non aveva mai fatto nulla e, da quel che poteva saperne, non aveva fatto male a nessuno. Non da quando era lei a Hogwarts perlomeno. Inoltre, non aveva capito perché considerarlo una compagnia da controllare se era tanto bello e affascinante. Che fosse gelosa? Di lui o dell'amica? Ma che andava pensando. Magari era un nemico e lei una che voleva il suo aiuto per abbattere i Grifondoro dall'interno. Ma quanti film mentali si stava facendo. Era meglio darsi una controllata e procedere con ordine: chiedere più spiegazioni possibili, parlare con Zoey, controllare il tizio belloccio, troppa roba.
Cominciava ad aver fame, chissà se a cena c'erano le donuts.
 
Top
Arya Von Eis
view post Posted on 5/7/2015, 16:23




La sua confessione, su chi fosse il misterioso personaggio da tenere sotto controllo, sembrò sorprendere leggermente la Grifondoro, che lo conoscesse e non lo ritenesse una minaccia? Che non lo conoscesse affatto? No, quell’ipotesi era da scartare, come minimo l’aveva notato in quello stramaledetto viaggio per le sperdute lande francesi, magari lo conosceva solo di vista e non capiva *Ovvio, chi mai penserebbe male di un così bel faccino*
Per un attimo ripensò a quando, per la prima volta, lo aveva incontrato, doveva ammettere che ne era stata attratta, certo, all’epoca non poteva sapere del suo rapporto con Zoey o, sicuramente, le cose sarebbero andate diversamente, ma, in ogni caso, attratta o no, fin dall’inizio aveva avuto la sensazione che ci fosse qualcosa di strano.
Si lasciò sfuggire un mezzo sorriso nel sentire come la Grifondoro lo aveva chiamato
*Mr. Sbianchino* e il resto della frase, in effetti non aveva tutti i torti, lo si notava e lo si notava parecchio, ma non era quello il problema, cioè, che cacchio ne sapeva lei se questo faceva qualcosa di “sospetto” nei luoghi dove lei non aveva accesso? Certo, non poteva chiedere alla ragazzina di incollarsi a lui tipo koala, ma, sicuramente, avrebbe avuto più occasioni di lei di vedere cosa combinava in sala comune.
La sua descrizione del bellimbusto Grifondoro doveva aver leggermente confuso la sua ospite che si ritrovò a dover riformulare più volte la domanda successiva per evitare di cascare in qualche controsenso.

*E mo come glielo spiego?*
La sua espressione si fece dubbiosa, di certo non poteva dire alla ragazzina che c’era qualcosa di strano nel suo odore, che c’era qualcosa di dubbio nel suo fascino smisurato, che avrebbe quasi giurato di non aver sentito il suo cuore battere o di tutte quelle altre piccole cose legate al suo non essere propriamente una personcina comune, doveva trovare un altro modo, un’altra strada da percorrere.

-Mmm...mettiamola così, ci sono persone che a pelle ti fanno pensare che nascondano qualcosa? Cioè, non ai prove, non hai particolari certezze, ma i loro atteggiamenti ti risultano leggermente, ambigui? Sospetti? Ecco, questa è l’impressione che ho avuto di Nathan quando l’ho conosciuto- fece una piccola pausa -Certo, la cosa non mi avrebbe creato nessun tipo di problema se non fosse per il fatto che pare ci sia qualcosa tra Mr. Sbianchino e Zoey, cioè, ognuno è libero di avere i suoi segreti, ma se questi, in qualche modo, possono finire col danneggiare una mia amica, beh, ecco, mi sembra naturale che la cosa mi impensierisca, insomma, non ti è mai capitato di preoccuparti per un amico?- iniziava ad impacciare, ammettere pubblicamente di provare affetto per qualcuno non era una cosa che le riusciva poi troppo bene -Se poi c’aggiungi la sua reputazione come Casanova, potrai forse capire come mai m’interessi tanto-

Ecco, più o meno poteva dire di avercela fatta, sarebbe bastata come spiegazione alla Grifondoro? Boh, lo avrebbe scoperto a breve, ne era sicura, quella ragazzina non sembrava aver peli sulla lingua.

 
Top
versus zero
view post Posted on 9/7/2015, 12:40




Quel che era certo era che il bagnetto pomeridiano era ormai saltato, l'incerto tutto il resto.
La parte buffa era che non avrebbe più rimesso piede in quella stanza e, a saperlo, avrebbe fatto lo stesso il bagno, infischiandosene della presenza dell'altra. Quella seria era che lei non faceva caso all'aspetto fisico altrui o proprio, abituata com'era ad aver a che fare con individui di tutti i tipi e a vestirsi come le pareva e piaceva. A considerare l'aspetto, c'era da tenersi alla larga dal padre. Alto, colorito biancastro, taglio medio spettinato, occhiaie, fissa per scene horror e bestie immonde a concludere il quadretto. Eppure era un uomo gentile, comprensivo e molto alla buona.
I suoi amici, rockettari, metallari e altri elementi simili, erano tutti simpatici anche se, per molti, erano solo un gruppo di matti che non si decideva a crescere. Alcuni dicevano persino che erano malati che facevano sacrifici umani di notte. Come no.
Atteggiamenti ambigui e sospetti, persone che nascondevano qualcosa? Von Eis, Von Eis, Von Eis, queste erano le uniche risposte che aveva.
Una ragazza che trascinava le persone in bagno, che prima faceva battute simili a minacce, minacce non proprio assurde dato l'inspiegabile forza che aveva, e poi frasi da premurosa e affabile fanciulla preoccupata per un'amica: una garanzia unica.
Zoey non la conosceva. Anche se era assurdo dato che erano compagne di stanza, si erano parlate rare volte ed erano più le strette di mano che i discorsi affrontati. Le era parsa gentile, carina nei modi e molto disponibile ma era una considerazione superficiale e ancora molto vaga. Era comunque una ragazza che non si meritava di finire in pericolo, anche perché era la guida dei Grifondoro. Tuttavia di Nathan non sapeva nulla. Non le aveva mai fatto niente, non ci aveva mai discusso. Di lui sapeva che aveva rischiato la pelle per permettere al gruppo degli Ateniesi di fuggire. Aiutato dalla fenice di Peverell, era andato a distrarre un monaco talmente pericoloso da dar apparire all'improvviso e dal nulla una sfera di fuoco di dimensioni immani. Doveva dunque giudicarlo male perché un po' diverso dagli altri? Anche lei era diversa dalle altre ragazze: maschile, con la gonna sui pantaloni, un randello nella borsa, insomma carinissima e dolce. Mentre pensava a quella figura, si era ricordata una battutina posta al giovane agli inizi dell'avventura massacrante, cui aveva risposto fin troppo bene. Insomma, si era comportato in modo impeccabile tutto sommato.

*Casanov-che*
Reputazione, quello lo aveva capito. Lei che reputazione aveva tra i babbani? “Strana”, da additare perché, invece di vestitini e bambole, adorava gli abiti del padre, i giochi da bambino e discorsi su film horror o fumetti violenti.
Quel che aveva compreso era che doveva chiedere a Lesnicky se erano davvero amiche. Per il resto, non le costava nulla dare un'occhiata alla situazione tra i Rosso-Oro, soprattutto dopo aver scoperto che Zoey era nelle mire di Wondereis. Si alzò con calma, sistemandosi la divisa a casaccio e spazzandosi i pantaloni, per poi voltarsi verso la Serpeverde.

Va bene, darò un'occhiata a quei due. Se succede qualcosa di strano o Zoey mi sembrerà in pericolo, verrò a cercarti.
*Magari cerco un professore prima che si ritrova ridotta peggio.*
Ora scusami, ma ho proprio voglia di mettere qualcosa sotto ai denti e devo ancora darmi una sistemata.

Così dicendo, sempre se non ci fossero obiezioni o altri ostacoli, si sarebbe diretta alla porta con l'intenzione di farsi una doccia veloce al dormitorio per poi avviarsi verso la Sala Grande per fare due chiacchiere e attendere la cena.

Vedi tu se concluderla o che. xD
 
Top
Arya Von Eis
view post Posted on 14/8/2015, 16:10




OT: Seeeee...ciao...facciamo che scelgo l'opzione "o che" e la chiudiamo così, dato il tempo trascorso, il fatto che Arya si fa già abbastanza seghe mentali che non le serve farsene altre e tutto il resto direi che possiamo ritenerla conclusa XD
 
Top
15 replies since 1/4/2015, 22:39   309 views
  Share