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| Paint your life with powerful colours! Era pomeriggio inoltrato, più o meno le quattro e mezza, quando Oliver Brior aveva finalmente terminato di leggere il romanzo "Il Signore degli Anelli" che Peter, uno dei suoi compagni di stanza, gli aveva regalato in occasione del suo dodicesimo compleanno. Oliver aveva amato quella storia popolata da creature magiche, da stregoni, anelli incantati e luoghi fuori dall'ordinario, anzi si era pure meravigliato al pensiero che l'autore, un certo Tolkien, fosse di origini Babbane sebbene avesse una conoscenza così dettagliata della magia. Fantasia? Mha, non ci credeva più di tanto: forse il signore in questione non era altri che uno scrittore-mago che aveva scelto di fare successo in un mondo privo di Incanti e di bellezze. Il libro era stato affascinante e il Grifondoro, al termine della lettura dell'ultima pagina, aveva sentito un impellente bisogno di parlarne con qualcuno: purtroppo né Fred né altri amici erano in stanza quel pomeriggio, quindi niente da fare, non aveva potuto realizzare il suo semplice desiderio. Era stato steso sul letto per qualche minuto quando ad un tratto un'idea gli era balzata in mente: dipingere! Da quando non prendeva in mano i pennelli? Si era talmente concentrato sulla musica e sullo studio, da dimenticare un'altra sua grande passione. Oliver non era bravissimo nell'arte del disegno, anzi nelle varie feste di paese a Cork, la sua terra natia, amava sempre osservare i ritrattisti e i pittori sulle rive del fiume Lee, in procinto di trasporre la Natura su quadri che aveva di fronte. Non si cimentava in capolavori chissà quanto classici e straordinari, per lui la pittura era uno svago, un altro mondo di sfogo e di fantasia di cui soltanto lui riusciva a trovare la chiave. Con questi pensieri per la testa, aveva messo a soqquadro il suo baule e aveva scovato solo tre pennelli di setole diverse, posti in un sacchetto contenente qualche tempera dai colori principali, come rosso, blu, verde, giallo e nero. Recuperando un album da disegno e la sua chitarra classica che si era appoggiato sulle spalle come uno zaino, era finalmente uscito dalla Sala Comune. La sera prima aveva consultato la Mappa del Passaggio per perdere un po' di tempo e lì aveva scovato un'aula al quinto piano, dove solitamente non entrava nessuno: forse in passato era stata usata per le lezioni, chissà. Si diresse in quel punto e lo trovò facilmente. Con aria furtiva, quindi, il ragazzo entrò nella stanza e socchiuse la porta. Estrasse la chitarra, la poggiò sul muro e ricordò il modo per incantarla che il suo datore di lavoro, il proprietario di Evviva Lo Zufolo, negozio di musica, gli aveva insegnato. Un attimo dopo il luogo illuminato da un unica grande finestra che affacciava sul giardino di Hogwarts fu pervaso dalle note di una dolce sinfonia, un motivetto abbastanza allegro che fece sorridere il musicista. Il Grifondoro sistemò una sedia di legno accanto ad un tavolo diroccato e, preparando pennelli e tempere che spalmò sul sacchetto che aveva portato, si sedette e iniziò a tracciare alcune linee colorate sul foglio dell'album da disegno. Con la musica di sottofondo, Oliver si ritrovò a canticchiare inconsapevolmente, senza accorgersi che sulla carta bianca stesse prendendo vita un'immagine che ricordava un po' Fred con gli occhiali da Sole. Il cervello dell'uomo ritratto era un'esplosione di linee colorate e Oliver non sapeva se perfezionarlo o meno. Decise di continuare a giocare con quei colori, incurante delle mani già sporche di verde e blu.
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