♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥
Mitchell stava tornando dal campo di volo, quando arrivò davanti al grande portone che dava sul salone d'ingresso. Il Corvonero appoggiò le mani su entrambe le ante della porta, e spinse con tutta la forza che aveva nelle sue esili braccia indolenzite: "Forse devo inziare a fare un po' di palestra" pensò sorridendo, mentre a fatica apriva la porta d'entrata del castello. Eccolo li, gli si presentava davanti il grande salone d'ingresso della scuola, pieno di studenti del primo anno e degli anni successivi, che si muovevano per il salone, alcuni andavano verso le scale per andare ai piani superiori, altri andavano verso l'aula di pozioni mentre altri ancora uscivano nel parco. Mitchell iniziò a camminare all'interno del castello canticchiando, in maniera piuttosto stonata: "So, so you think you can tell heaven from hell?" quando vide una ragazza mingherlina e un po' più bassa di lui, che sorrideva davanti alla sala grande. Mitchell si fermò ad osservarla, finché non si ricordò di lei, era una ragazza di Corvonero che aveva consciuto pochi giorni prima in sala comune. Rimase immobile a guardarla per alcuni secondi, sicuramente la gente che passava attorno a lui pensava che fosse un vero idiota a restarsene fermo intralciando il traffico, e soprattutto restare fermo a fissare una ragazza. Dopo non pochi nisulti dai passanti Mitchell fece alcuni passi verso la ragazza e disse sorridendo: "Ehi, ciao! Sono Mitchell, ci siamo conosciuti in sala comune quando ho litigato con Bacchus"
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Era li che continuava a fissare la ragazzina, senza sapere il motivo, era semplicemente lì, davanti a lei e la guardava, con sguardo perso nei suoii occhi, ascoltando attentamente ciò che lei stava dicendo, quelle poche parole di tutti i giorni Mitchell le sentiva come se fossero un soave canto. "Che diavolo sta succedendo,Mitch, ripigliati!" pensò il Corvonero mentre continuava a osservare la ragazza con lo sguardo perso. Dopo pochi istanti la ragazza smise di parlare, e Mtichell ancora perso nei suoi pensiere rimase in silenzio a fissarla come un perfetto idiota, quando si rese conto della situazione disse: "La prossima lezione dovrebbe essere Incantesimi, se ti va di accompagnarmi mi farebbe molto piacere". Appena finì di parlare, si rese conto però di avere un sorriso ebete sul volto.
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Era ancora li che fissava con sgurado quasi adorante la piccola Violet, e continuava a pensare al motivo di questa sua azione, perchè continuava a starsene lì immobile a fissarla, quasi come se fosse la priam cosa bella che vedesse dopo tanto tempo. "Che mi sta succedendo, perchè mi limito a fissarla senza parlare?" pensò rimanendo comunque immobile con la faccia da ebete, lvenne distolto da questo suo pensierò quando Violet parlò: "Ma certo, ti accompagno volentieri. Dobbiamo raggiungere il terzo piano. Ti hanno già detto delle scale? A loro piace cambiare, sono meravigliose non trovi? Certo, quando si va di fretta un po’ meno ma in generale io lo trovo davvero divertente." Beh si MItchell sapeva delle scale ed effettivamente trovava questa cosa piuttosto affascinante, ma pensava di essere l'unico pazzo a pensare che fossero belle, forse Mitchell e Violet avevano molto più cose in comune di quel che pensava. "Si le trovo davvero bellissime, pensavo di essere l'unico a cui piacessero" disse mentre si avviava verso di esse con Violet al suo fianco. Tutto era normale, anzi era bello, Mitchell era felice perchè aveva un'amica ora, quando vide un gatto arrivare, e saltare in barcio a Violet. Il ragazzino vide la scena, però si allontanò di scatto: "Scusami se mi allontano, adoro i gatti, ma purtroppo sono allergico" disse starnutendo.
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Mitchell era li che cercava di non starnutire a causa della presenza del gatto, ma dopo pochi istanti Violet lo fece sparire. "Grazie mille, perdonami ma ho dimenticato a casa i miei antistaminici, altrimenti potrei riuscire a stare abbastanza bene vicino ad un gatto" disse Mitchell sorridendo con gli occhi un po' arrossati. Restava sempre davanti a Violet guardandola negli occhi, come comunque stava facendo da ormai un po' di tempo, più o meno dal primo momento in cui aveva visto Violet. Mitchell era ancora immobile, che cercava di trovare un discorso decente da incominciare con Violet, ma non riusciva a pensare a nulla, quando la ragazza ruppe il silenzio: "Come mai sia tu che Aurora siete voluti venire con me? Voi del primo anno non fate combriccola quest’anno? Mi ricordo che io mi ero affiatata molto ai corvi del mio anno. Come ti trovi qui a scuola? Stai avendo difficoltà a fare amicizie?" Mitchell si trovò in un primo momento spiazzato dalla domanda della ragazza, però la risposta la sapeva fin troppo bene, e così dopo alcuni istanti disse: "Beh perché Aurora sia voluta venire non lo so, ma parlando per me è perché ti trovo una ragazza interessante, e mi avrebbe fatto piacere conoscerti meglio e poi..." fece una breve pausa e un breve rossore si formò sulle sue guance "... si ti trovo piuttosto carina" concluse Mitchell nascondendo il viso fra le mani.
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L'imbarazzo era ben visibile nei volti di entrambi i ragazzi, Mitchell era addirittura confuso: "Che cosa mi sta succedendo? Diavolo Mitchell ripigliati, comportati come solito" pensò il primino, continuando a scrutare la ragazza, tenendo gli occhi fissi sul suo volto. La risposta della ragazza arrivò in un istante, spiazzano totalmente Mitchell, era seriamente in difficoltà in quanto era una sensazione completamente nuova per lui, così come lo era la situazione che stava vivendo il questo momento. La ragazza fece una pausa e poi parlò nuovamente la risposta, forse data per sdrammatizzare la situazione ebbe un certo effetto su Mitchell, che non riuscì a trattenere il suo sorriso. Finalmente però dopo alcuni secondi, che a Mitchell sembrarono interminabili riuscì a trovare delle parole da dire ala ragazza: "Beh, si ti trovo carina, e non come dici tu, non come se avessi una coroncina di cartapesta in testa, ma per me sei sul serio una bella ragazza" disse Mitchell, sempre più imbarazzato distogliendo lo sguardo dalla ragazza.
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"Dimmi che non ho detto qualcosa di sbagliato" pensò Mitchell guardando la ragazza di fronte a lui che lo fissava e muovendo la bocca, faceva alcune smorfie, l'imbarazzo dentro il giovane Corvetto era arrivato a livelli mai visti, il viso era di un rosso acceso, e lui cercava per quanto possibile di nasconderlo, riparando il volto dietro le mani, però con scarso successo. "Io..beh, ecco….ehm…grazie. Non so bene cosa dovrei dire o fare in queste situazioni." disse Violet ridacchiando, al sentire la sua risata Mitchell ebbe un sussulto, e capì esattamente cosa dire. Lo sapeva aveva le parole sulla punta della lingua, però era difficile parlare a causa della situazione imbarazzante in cui si era cacciato. Rimase li alcuni istanti in silenzio, momenti che sembrarono lunghi secoli, era anche sicuro di avere fatto la figura del ritardato con Violet a causa dei suoi lunghissimi silenzi, però alla fine riuscì a parlare: "Ehm... beh come dire... ah sì ecco... ti trovo molto carina... ehm--- ti andrebbe, non ora ovviamente, ma appena hai una pausa dalle lezioni di... ehm andare a fare un giro per il castello insieme?", il Corvo appena terminata la frase, si lasciò andare in un lungo sospiro, per poi ricadere subito nell'atmosfera di tensione di prima a causa della domanda che aveva appena posto alla ragazza.
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Ho dovuto mettere per forza anche il video perché è esattamente quello che sta succedendo nella mente di Violet XD Lucy è molto infelice ma tu l’hai proprio mandata in panico in maniera bestiale XD ahahahah capiscila.
"Oddio che cosa ho fatto, vorrei seppellirmi qui e ora" pensò Mitchell subito dopo avere chiesto di sucire a Violet, la ragazzina sembrava quasi infastidita dalla domanda del ragazzo, che in quel momento era rosso quasi quanto un pomodoro, e cercava in ogni modo di mantenere lo sguardo fisso sugli occhi di Violet, anche se era difficile, l'imbarazzo era parecchio e il ragazzino era terrorizzato dall'idea di un rifiuto, in tutta la sua vita, non aveva mai ricevuto un no come risposta da qualcuno, e non sapeva come avrebbe reagito. Dopo pochi istanti di silenzio la ragazza si rivolse al corvetto mettendo in mostra un sorriso, che a lui parve un po' forzato, e poco dopo lei disse: "Ma si dai, si può fare….perchè no? Basta che questo non interferisca con lo studio, mi rifiuto di lasciare i compiti a metà", In un attimo Mitchell venne travolto dalle emozioni, quando la ragazza finì la frase Mitchell non poté trattenere un sorriso di gioia, che mise in mostra la sua bianca dentatura. Ora il cuore batteva forte, ma non più per l'imbarazzo, ma per l'emozione di quella risposta da parte della ragazza, e finalmente dopo alcun secondi di silenzio Mitchell parlò."Grazie, grazie, stai tranquilla cercherò di disturbarti il meno possibile mentre fai i compiti" disse avvicinandosi e dando una pacca amichevole sulla spalla di lei. "Ma, perdonami, quando potremmo vederci allora dopo oggi?" chiese Mitch guardandola negli occhi con la felicità di un bambino che riceve il suo regalo preferito il giorno di Natale.
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