| Ci furono secondi di inevitabile studio tra Tristan e la donna prima che si stringessero la mano nel più antico e professionale segno di saluto; gli antichi romani babbani, avevano cominciato a stringersi i polsi per dimostrare a chi avevano davanti che non vi fossero armi o minacce per l'altrui individuo, nascoste all'interno dei bracciali. Col tempo avevano sostituito i polsi alle mani, seppur meno igienico e più di contatto. Ad ogni modo, Tristan dubitava che in quel periodo così duro e di generale diffidenza, non si nascondessero armi. E probabilmente anche un'entità retta come il Ministro aveva qualcosa nella manica in grado di ferire. Oltre a quegli occhi così penetranti e....singolari, dovette ripetersi. Tristan si sentì studiato: i capelli, gli occhi....sapeva fin troppo bene di essere fuori dall'ordinario, ma questo gli aveva dato dei vantaggi in quello che faceva: fin da piccolo, lui era pazzo e quindi giustificato in quello che faceva; lui era pazzo, quindi compatito per il modo di vestire ed apparire. Lui era pazzo, perciò sorrideva insistentemente, guardandoti fisso negli occhi. E così faceva con la donna davanti a lui. Le loro mani rimasero strette qualche secondo di troppo a ciò che il galateo prevedeva; tuttavia due entità opposte che si incontrato per la prima volta possono venir meno istintivamente agli impegni morali dell'educazione. -Lo trovo estremamente distensivo...come calmerei altrimenti quei piccoli mostricciattoli con il vaiolo di drago?- Una piccola risata per smorzare il commento della donna e le sue buone attitudini a guarire bambini che starnutiscono fuoco. Come indicato dalla donna, si accomodò sull'unica sedia libera, sbottonando la giacca e portando la gamba destra sulla sinistra e le mani conserte all'altezza dello stomaco, sorridendo affabile. -Il San Mungo è IL punto di riferimento per tutti colore che necessitino di aiuto. Inevitabilmente, questo ci obbliga al sacrifico e ad essere quanto più presenti possibili. Tuttavia, Ministro, quando un lavoro è fatto con passione nulla ti sembra...infattibile.- Quando smise di parlare il sorriso scomparve per un istante, come perso nel pensiero delle parole stesse: con la sola voglia di farlo, aveva fatto tanto. Cose terribili o eccezionali che fossero, ma le aveva fatte. Il sorriso gli ricomparve rapido comunque, sopratutto alle parole del Ministro che gli prometteva una ricompensa oraria per il suo tempo "perso" lì. -Ministro, la prego...- Come alzò le mani e chiuse gli occhi in segno di resa, imbronciando leggermente il muso. -...non mi offenda. Il vil denaro per me ha solo lo scopo di permettermi sopravvivenza in un'epoca in cui per gli altri è diventato linfa. Se posso essere utile a Lei ed alla comunità magica, ciò verrà fatto in maniera assolutamente gratuita.- Si ricompose da quella estrema serietà, cercando di alleggerire nuovamente la situazione: -Aggiungerò questa esperienza, qualunque essa sia, nelle mie competenze se me lo permette!- Un nuovo sorriso. Meglio mantenersi largo e fare arrivare lei al dunque, piuttosto che esporsi con troppa irrequietezza.
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