| L’imperfezione è bellezza, la pazzia è genialità
Alice Lastrange 17 Anni - Mezzosangue - III Anno - Corvonero Stay hungry, stay foolish Una melodia alquanto bizzarra accompagnò i suoi passi, guidandola fino a metà di quello che doveva essere l'ingresso. Luminosa ed accogliente, la corvonero rimasi quasi estasiata di quello che vide, per quanto mal ridotta e usurata dal tempo, il riecheggiava di quella breve e strana canzone rendeva unica quella casa. Ma così com'era cominciata così la melodia cessò di risuonare, costringendola a riprendere il suo cammino in silenzio, o almeno silenzio fisico, poichè ormai quella canzoncina le era entrata in testa. Con la mente ripassò le note che aveva appena udito, sapeva di aver già ascoltato quella canzone, ma non sapeva come, per lei era quasi un ricordo lontano, forse qualcosa che riguardava la sua infanzia, non sapeva dirlo, ed Alice odiava non sapersi dare una risposta. Un pò come era sempre stato il rapporto che si era creato tra lei e Daddy, imprevedibile, pieno di sorprese, e nato senza un perchè, senza la necessità di chissà quale estrema prova da superare. Per questo tutto la metteva così terribilmente in ansia, lei era sempre stata molto precisa, attenta ai particolari, programmatrice alle volte, e vivere una situazione così sconvolgente, se così si poteva chiamare, per lei era del tutto nuovo. Ma la cosa bella era che nonostante questo, se si fosse presentato in quell'occasione e le avesse chiesto di correre insieme a lui senza scarpe, lei avrebbe abbandonato i suoi magnifici tacchi, e sarebbe corsa insieme a lui. Forse era quel briciolo di follia in più di cui aveva bisogno. Era ansiosa? Era felice? Forse sicuramente entrambe. *Dannazzione dove sei?* pensò esasperata la ragazza. Erano nella stessa casa, poteva benissimo alzare un pò il tono di voce e lui l'avrebbe sentita, ma non sarebbe stato divertente. Le aveva regalato un anello magico, perchè non usarlo? « Ho apprezzato la tua melodia, davvero molto carina » disse in primis Alice portando l'anulare alla bocca, sorridendo quasi sorniona « Quasi quasi, perdono il fatto che tu stia giocando a nascondino con me senza darmi indizi, sai?» Con la mano ancora vicino la bocca Alice si addentrò nella stramberga, vide delle porte, la melodia era riecheggiata per tutta la casa, quindi trovare il punto di provenienza era alquanto difficile, ma voleva trovarlo, anche se non stava giocando a nascondino voleva trovarlo. Si avvicinò ad una porta socchiusa, e vi spulciò all'interno. All'interno vi trovò un immenso e favoloso pianoforte a coda, con la mano spostò la porta. La aprì quasi per metà, ma non vi entrò del tutto, all'interno sembrava non esserci nessuno, tranne quell'immenso pianoforte circondato da una magnifica luce e mobili dall'aria decisamente vecchia e malridotta, ma che nel complesso non erano così male. Con un passo bello lungo superò l'apertura della porta, delusa notò che all'interno non vi era nessuno, benché meno Daddy. *Ma dove sei sparito testone?*
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