• Hania Awein Tirion• |
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| Un passo,un passo ancora ed ancora uno percorreva i corridoi,uno dopo l altro,senza una meta precisa. Le grandi vetrate erano così fredde,che bastava camminarvi accanto per avvertire sul volto il gelo di quell'inverno deciso. Hogwarts ,come gli studenti,prendeva una pausa dal persistente brusio dei maghetti e dal ticchettio delle mille scarpe che si affrettavano,solitamente,a raggiungere un'aula o l'altra. Hania,ancora una volta, aveva vissuto l'anno al contrario: si era assentata per un lungo periodo,raggiungendo la zia materna ad Helcar. Era tornata da appena due giorni,trascorsi a suo parere anche troppo velocemente; ogni volta che tornava da un viaggio si sentiva così stanca da non riuscire ad evitare di dormire per ore ed ore,perdendo il sonno notturno. Ma non disprezzava quell'aria lieve che ,gelida,le inondava il petto e la risollevava di tanto in tanto e quell'aria buona era particolarmente percettibile proprio nella più calma e meno affollata Hogwarts. Anche quel pomeriggio si era fatta cullare dai sogni troppo a lungo e la voglia di coricarsi era totalmente svanita,decidendo di fare un giro del castello per concedere ai suoi occhi qualcosa di diverso dalla luce soffusa della stanza che condivideva con ragazze ancora sconosciute. Un maglioncino caldo,ma scollato, di un grigio chiaro al quale aveva il vizio di tirar tanto le maniche da averle allungate eccessivamente,lasciando intravedere solo le punte delle dita. I lunghi capelli scuri sciolti sulle spalle,ma fermati dietro le orecchie per non offuscare la vista ai due occhi chiarie penetranti.
saliva le scale canticchiando una canzone - "The A-Team" - mentre giocherellava con l'indice della mano destra col cordoncino che aveva legato al collo.
Distratta,scoordinata come suo solito,mancò l'ultimo scalino del pianerottolo del secondo piano ma per un attimo riuscì ad aggrapparsi con una mano al muro più vicino,salvandosi da una rovinosa caduta.
-"ahi,caspita!! "-
esultò spaventata dalla sua stessa mancanza di coordinamento.
nell'agitazione del momento intravide vicino a se' un'ombra. Un secondo fu abbastanza perchè l'imbarazzo le percorresse le vene. sollevò lo sguardo e così lo vide,proprio a pochi passi da lei,un ragazzo. rimase così,ancora sorretta al muro e rossa in volto. quante volte ,solo quell'anno,aveva dato spettacolo della sua sfortuna?
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