| Fiducia. Se c'era una cosa che Oliver Brior amasse alla follia, quella era proprio la fiducia. Erano da poco arrivati al locale di Madama Piediburro, quando la Strega in questione si presentò loro con un sorriso cordiale, un'espressione che sicuramente avrebbe facilitato le cose. Del resto, i genitori del Grifondoro avevano precisato di quanto la donna fosse affabile, gentile e fantasiosa, caratteristiche che si sperava potessero giocare un ruolo dominante per tutta la durata del colloquio. Il fatto, poi, che gli altri collaboratori di quella strana missione avessero optato per far parlare lui per primo, ecco, non poteva che riempire il cuore di Oliver come poche altre cose al mondo. A pensarci bene, in quell'istante si sentiva così al centro dell'attenzione da essere entusiasta e leggermente imbarazzato allo stesso tempo, come se avesse vinto un premio di scorte infinite da Mielandia senza però sapere da quali caramelle iniziare. Fu la metafora in questione a fargli capire di essere sul punto di superare la linea tra ragione e follia, quindi l'ultimo strascico del suo raziocinio fu abbastanza forte da permettergli di tornare con i piedi per terra, in quella strada caratteristica di Hogsmeade e in quel locale ancora più particolare e famoso dello stesso villaggio magico. Prima di accedere, quasi senza farsi vedere, aveva estratto la bacchetta magica dalla tasca interna della giacca, l'aveva scossa in avanti in un movimento fluido ma preciso e, con l'immagine di un mazzo di gerani stampata nella mente, aveva sussurrato la formula magica di suo interesse: Orchideus Se fossero stati evocati correttamente, avrebbe riposto la sua arma di legno d'Abete nella solita tasca e fatto il suo ingresso, Oliver non poté che sorridere con espressione leggermente estasiata di fronte l'ambiente che si palesava alla sua attenzione. Il locale non era di certo rinomato per la sua semplicità, al contrario eleganza e fascino erano trapiantati come querce in ogni anfratto del luogo e, sinceramente, il tutto assumeva una venatura meravigliosa, soprattutto per un amante del bon ton come l'Irlandese. A differenza di molti altri suoi coetanei e non, lui avrebbe volentieri trascorso una serata, se non di più, in quel pub tanto caratteristico. Rapito dalla bellezza dell'amore di quel posto, trovò conferma nel fatto di essere sul punto di fare qualcosa di positivo. Le idee che il C.R.E.P.A. avrebbe proposto non potevano che avere spazio in quel ristoro della passione. Rivolse un sorriso alla donna appena apparsa, aspettò che i suoi colleghi nonché amici finissero di scambiare qualche chiacchiera e poi li ringraziò con un cenno del capo. Era talmente felice della fiducia che gli altri ponessero in lui da non essere nella pelle per esporre il piano alla Strega, cercando di superare la battuta di Sophia lì vicino. Che portento! "Madama Piediburro, quale onore! A nome di tutti noi e della nostra associazione, le porgiamo questi fiori per ringraziarla fin da subito" - esclamò, il tono di voce affabile ma non adulatorio: quella era la differenza fra la finzione e l'eleganza vera e propria. Offrì il bouquet colorato alla donna, quindi riprese subito - "I gerani simboleggiano la gentilezza, ma ancor più la capacità di vincere la follia. E, in effetti, siamo qui per proporle qualcosa di folle" scherzò, aspettando un accenno da parte dell'interlocutrice. Se così fosse stato, se avesse avuto il permesso di continuare, avrebbe ripreso il discorso con energia. "Madama cara, siamo tutti membri di un'associazione da poco ripresa ad Hogwarts. Si tratta del C.R.E.P.A., di cui vi accennava la nostra Helen. Ecco, è una fondazione a favore degli Elfi Domestici, lei saprà di certo che non tutti i Maghi siano gentili, non tutti si preoccupano di trattare queste creature magiche con dignità. Spesso sono considerati schiavi, il che pone l'accento sull'iniziativa del Comitato. Stiamo lottando con qualsiasi arma a disposizione per far sì che le cose cambino, anche se non subito e non drasticamente: desideriamo che i diritti degli Elfi vengano riconosciuti, che i loro doveri siano apprezzati e, nel migliore delle ipotesi, remunerati come accade per Goblin o Folletti". Non doveva spingersi oltre, lo sapeva, quindi riprese per spostare l'attenzione su qualcosa di meno drastico. "Per avere una minima visibilità, in questo strano mondo, necessitiamo di fondi e di pubblicità. Abbiamo sentito dire che lei sia alla ricerca di nuovi camerieri e di una ventata di innovazione nel suo, mi permetta di dirlo, già splendido locale" - e via con un sorriso, gli occhi luminosi - "Noi le proponiamo questo e tanto altro. Le proponiamo un menù innovativo, prezioso e soprattutto fattibile, che sposi il concetto di Romanticismo e di eleganza. Le offriamo un design di interni vero e proprio, come se fossimo giovani Maghiarchitetti. Cambio rivoluzionario, a partire dai cibi fino alle bevande, dai piatti fino alle decorazioni. Abbiamo trascritto le nostre proposte seguendo la linea giovanile, chiedendoci cosa volessero i nostri coetanei, cosa volessimo noi durante una cena di gala con la nostra dolce metà. Madama, le offriamo la possibilità di rinnovare tutto per rendere il suo locale ancor più gettonato e straordinario di quanto già non sia. E le presentiamo una candidata come cameriera, una Grifondoro di bell'aspetto e di grande gentilezza" concluse, pensando che Charlotte fosse anche molto esuberante. Un pizzico di passione avrebbe riscaldato l'ambiente. Pescò un plico di fogli dalla borsa a tracolla e li presentò alla Strega di fronte, poggiandoli su un bancone. Erano tante pergamene, tutte vergate con calligrafia sinuosa, cosa che Oliver si augurava potesse attirare maggiormente l'attenzione della donna. Inoltre, alcuni mostravano proposte di menù innovativi, altri erano disegni coloratissimi di pareti e decorazioni varie, altre dei simboli d'amore, tutti sulle sfumature del rosa, bianco e del rosso, che il ragazzo aveva disegnato e dipinto personalmente, e via dicendo. La proposta era stata fatta, mancava però la merce di scambio. Oliver si tenne sul vago, senza accennarla ancora. Un sorriso concludeva il suo discorso, mentre il cuore palpitava come non mai.
Ho aggiunto un "se" circa l'esito dell'evocazione dei fiori, anche se si tratta di un Incanto semplice. Ricevuto il permesso da parte della Strega (se lo si riceve), Oliver espone la proposta in questo modo. I fogli esposti sono quelli del menù con i suoi piatti, quindi diverse pergamene illustranti i primi, i secondi, i dolci, i contorni e le bevande con tanto di nomi ed effetti magici, non prezzi (si suppone si lasci la scelta alla Madama). Altri fogli mostrano decorazioni di cherubini, Cupidi volanti, cuori scintillanti e tutto quanto la fantasia possa creare nel campo del Romanticismo (in poche parole, la forma "grafica" del locale, quindi sfumature di rosa e via di seguito). Infine, proponiamo Charlotte, indicata da Oliver, come cameriera. Non ho dato la pergamena del menù degli innamorati, quella è la nostra merce di scambio, ma prima ci tenevo a scoprire l'esito di queste proposte. Per gli altri membri, potete esporre anche voi senza problemi
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