Thinking Out Loud, Privata

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view post Posted on 11/4/2016, 10:28
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prile, il mese più noioso e di transizione che sia mai stato vissuto, sia per tutti coloro che, a fine anno scolastico, hanno da affrontare gli esami e sia per coloro che non li hanno. Tutti preoccupati, ma allo stesso tempo tutti troppo stanchi per studiare ancora. Anche il clima attuale non aiutava, le giornate iniziavano ad allungarsi, il sole iniziava a riscaldare la pelle, e la voglia di studiare si scioglieva come gelato ogni volta che i doveri tralasciavano millesimali stralci di tempo libero.
Per questo, la corvonero, una volta arrivata al quarto piano, non proseguì il suo cammino fino al giardino, sapeva che una volta arrivata li non sarebbe riuscita a capire nemmeno un paragrafo di quello che aveva da fare, e non era giusto. Sceso l'ultimo gradino della scalinata che portava al quarto piano proseguì fino al corridoio che portava alla Biblioteca, aveva tanto da leggere, ma anche tanto da ricordare e da scrivere. Tutto ciò non pesava ad Alice, anzi, studiare cose nuove le era sempre piaciuto, la entusiasmava scoprire qualcosa di nuovo, ma voleva farlo sempre al meglio e mai tanto per farlo. Per questo, quando leggeva, tutto intorno a lei spariva, diventava un tutt'uno con ciò che vi è scritto all'interno, e ovviamente per far ciò l'unica cosa di cui aveva bisogno era della sana tranquillità. La Biblioteca era il luogo adatto, immensa, piena di tantissimi libri, pronti per essere usati per trarre da loro tutte le informazione che possono dare, pronti per dare al mago che li sfoglia tutta la loro essenza, il loro sapere.
Delicatamente spostò la porta di ingresso, salutò la biblioteca con un radioso:
«Buongiorno Madama Pince» ricambiato da un pacato ma gentile saluto da parte sua.
*Questo mi serve, questo anche... forse questo no, ma non si sa mai*, con delicatezza Alice faceva scorrere le dita sul dorso di ogni libro, ponendo in fila uno sull'altro quelli che riteneva esserle più utili. Si fermò solo quando la pila di libri iniziava ad essere più alta di lei, rischiando di diventare instabile e di cadere rovinosamente per terra. Come suo solito la ragazza si spostò nella zona che di solito era sempre vuota, e fortunatamente vide che anche quel giorno era così. Poggiò la sua tracolla per terra, sedendosi esattamente affianco ad essa con lo scaffale a farle da poggia schiena. Uno ad uno sistemò i libri che aveva preso aprendoli nelle parti che più le sarebbero servite. Leggeva, divorava pagine e pagine di libri, e al tempo stesso scriveva e prendeva appunti su quello che sarebbe stato utile da ricordare. Il tempo scorreva veloce, ben presto una materia sarebbe terminata, e solo allora Alice si sarebbe goduta cinque minuti di pausa, che una volta finiti avrebbero lasciato il posto alla materia successiva.

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view post Posted on 1/6/2016, 23:54

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Aprile dolce dormire...e Danielle di dormite se ne sarebbe fatte davvero tante, se solo non avesse avuto quelle dannate lezioni tutti i giorni con frequenza, ovviamente obbligatoria e con tanto di compiti da preparare (solo sette lezioni, ovviamente, poche.) senza contare lo studio per gli esami...ma lei era pazza, si sapeva, e come tutte le pazze che si rispettino, si metteva a studiare e a preparare gli esami, proprio agli sgoccioli. Era fatta così. Avrebbe però, in quel momento, pagato oro per bere un caffè. Danielle non dormiva bene la notte e quando riusciva a prendere sonno dormiva senza tener conto della sveglia; suonava e la spegneva, suonava l'altra e spegneva anche quella, insomma, era Miss Perennemente in Ritardo Gilbert, si svegliava sempre cinque minuti prima della lezione e non aveva nemmeno tempo di fare colazione per poter correre in aula e si ritrovava, poi, con i morsi della fame ogni mattina, oltre ad un sonno pazzesco. Aveva però imparato a rubare il dolce all'ora di cena e portarlo in camera per sgraffignarlo la mattina dopo, mentre correva per le scale.
La meta di quel giorno era la Biblioteca, nonostante la poca voglia di studiare e l'ennesimo sbadiglio, la piccola Corvonero si era trascinata tra gli scaffali e la polvere; amava quel luogo di conoscenza, le piaceva leggere ma non amava essere costretta a farlo, ma, non poteva più tirarsi indietro, la relazione scritta di Erbologia l'attendeva, la consegna sarebbe scattata di lì a poco e lei non poteva permettersi ulteriori pause. Quel giorno, il sole splendeva alto e filtrava attraverso i finestroni laterali, che illuminavano il pavimento, decisamente ricco di granelli di polvere che svolazzavano qua e là, ogni qual volta ci fosse un movimento d'aria; l'odore della carta vecchia, si era insinuato tra le narici di chiunque avesse varcato quella soglia, insieme al frusciare delle pagine e qualche sbadiglio. Con lo zaino di pelle color cuoio, vagò tra le librerie, non badando a dove stesse realmente andando; la testa di Danielle era altrove...


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"Letto, caffè, sonno...perché devo studiare con questo sonno? Uff."
Se avesse potuto urlare, lo avrebbe fatto, si sarebbe lamentata, avrebbe sbattuto i piedi per terra e si sarebbe andata ad infilare nel suo amatissimo letto morbido e coccoloso, ma no, non poteva e sapeva di doversi impegnare. Quando si prefiggeva un obiettivo, lei doveva portarlo a termine e non si sarebbe tirata indietro ma avrebbe fatto ciò che doveva, ligia al suo dovere e matura. Svoltò a destra e senza badarvi più di tanto, si sedette ad una panca vuota, mentre uno sbadiglio le si allargò sul volto, prontamente coperto dalla mano. Quando si ricompose, la ragazza si accorse della presenza di una sua concasata. (In quei momenti era più lenta di un bradipo, povera Danielle)
- Oh, scusami!! Non ti avevo notata, ti ho disturbato? Se è un problema cambio tavolo!!-
Gli occhi castani passarono in rassegna l'enorme quantità di materiale che, la Corvonero di fronte,aveva preso, oltre a delle pergamene su cui stava scrivendo.
"Oh wow, beh, se non ci finiva lei in Corvonero, non so chi avrebbe potuto finirci! Un libro lo reggo, ma così..."
Non la stava criticando, la ammirava, lei non avrebbe mai retto. Aveva ancora lo zaino sulle spalle e non l'avrebbe tolto, finché non era sicura di poter restare lì, non voleva assolutamente disturbare una persona che era così attenta e meticolosa come quella che si trovava di fronte.
 
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view post Posted on 6/6/2016, 10:16
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Stay hungry, stay foolishLentamente i minuti passavano, così come le pagine del terzo libro sfogliato lentamente giungevano al termine. Dopo averlo chiuso e appoggiato sopra agli altri due, Alice iniziò a stiracchiarsi, stese in alto le braccia facendo scrocchiare la schiena, che ogni tanto le doleva se restava china sui libri per troppo tempo. Quando tornò alla sua posizione sbuffò stanca, aveva decisamente esagerato con tutti quei libri, ma doveva assolutamente finire di studiare, aprì il libro successivo mentre con la mano sinistra si stropicciava gli occhi, stanchi come lei, ma che avrebbero dovuto leggere ancora per molto. Mentre leggeva i suoi pensieri volavano al di fuori di quel corridoio, al di fuori di quella biblioteca, ed Alice già assaporava il gusto della prossima estate. Odiava Aprile, per lei era come una specie di mese di transizione, terribile per tutti quegli amanti del sole e delle giornate al mare come lei. *Smettila di deconcentrarti Alice* pensò la ragazza scuotendo la testa, cercando in tutti i modi di tornare ad essere mentalmente li; ma mentre leggeva quel dannato libro di pozioni, veniva distratta puntualmente da qualcosa ed era costretta a rileggeva la stessa frase più e più volte ancora. Troppo stanca e deconcentrata com'era non avrebbe ricavato un ragno dal buco, così, desolata, sbatté la testa contro lo stesso libro. «Questo Aprile mi distrugge» disse Alice pensando ad alta voce. Subito dopo uno sbadiglio rumoroso attirò la sua attenzione, una ragazza era seduta al tavolo vicino a dove si era posizionata Alice, che fino ad allora non aveva affatto notato. La guardò, sapeva di averla già vista, se non nella sua casata stessa. Sorridendole tranquillamente le rispose dicendo:
«Ma no che disturbo, a quanto pare io e te stiamo nella stessa situazione» disse poi scuotendo quel maledetto libro che aveva in mano. Poi, titubante chiese: «Tu ... tu sei Danielle, giusto?»
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view post Posted on 22/6/2016, 16:37

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Quando la prefetta di Corvonero le sorrise, Danielle realizzò chi fosse.
"Oggi i recettori mi funzionano, davvero, come quelli di un bradipo."
Cercò di non sbadigliare per l'ennesima volta; studiare le stava togliendo tutte le energie e a quanto pare, non era l'unica ad essere in quelle condizioni, Alice le aveva appena fatto notare di essere sulla sua stessa barca. Le sorrise di rimando, sfilandosi lo zaino da sopra le spalle, per poi poggiarlo sul parquet di legno scuro, che scricchiolò leggermente; aprì la zip dello zaino di pelle nero e tirò fuori i libri e le pergamene, quando la ragazza le parlò nuovamente.
- Sì, esatto, Danielle Gilbert! -
Allungò la mano alla Corvonero, sorridendole sinceramente, nonostante si chiedesse come facesse la ragazza a sapere il suo nome, infondo era solo una ragazzina del primo anno come le altre.
- Tu invece sei la nostra prefetta, Alice, giusto?-
Era molto più grande di lei ed era davvero una bella ragazza, con grandi occhi scuri sfumati d'oro e i capelli di un castano così scuro da sembrare quasi neri, il tutto contornato da una pelle tendente al caramello; Danielle non aveva mai visto quei colori così belli su qualcuno e soprattutto, non su una ragazza inglese. Distolse lievemente lo sguardo, non voleva sembrare una pazza analizzatrice.
"Chissà se conosce Zoey, dovrebbero essere coetanee..."
Si chiese distrattamente, tornando con la mente all'incontro sulla Torre di Divinazione; ancora non riusciva a capacitarsi di quello che aveva scoperto una settimana prima; probabilmente era anche per questo motivo che la piccola Corvonero non riusciva quasi a chiudere occhio.
 
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view post Posted on 13/7/2016, 11:24
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Stay hungry, stay foolishNon ci era ancora abituata "la mia prefetta Corvonero". A quelle parole Alice non potè che mettersi dritta con la schiena, come se un brivido l'avesse percorsa lungo la schiena. Erano mesi che sognava di ricevere quella carica, anzi, diciamoci la verità, era sin da quando aveva studiato i grandi successi della sua famiglia che lo voleva, e in breve tempo, con la "dipartita" del suo predecessore, ora quella spilla era appuntata sulla sua divisa. Si sentiva molto fiera di quello che era, di quello che avrebbe significato, e di certo avrebbe fatto di tutto pur di esserne meritevole. Il suo obbiettivo era conoscere al meglio tutti i suoi amati corvonero, sapeva che ovviamente non sarebbe stato facile, ma ci avrebbe provato in tutto i modi. Senza Capocasa, lei e Jen erano le uniche due figure presenti, si c'era il caposcuola, ma la sua presenza era alquanto discutibile, *sicuramente avrà la sue ragioni* pensò la ragazza, convinta che essere sempre disponibile era quello che al momento serviva di più alla casata.
«Solo Alice, piacere di conoscerti» disse poi la ragazza, che per quanto fosse orgogliosa di quello che era, non si sentiva e non voleva affatto sentirsi superiore a nessuno, e in quel momento lei e Danielle erano due studentesse disperate, in preda al panico pre esame. O almeno, in quel periodo dell'anno solo gli studenti sotto esame osavano mettere piede in biblioteca.
In effetti non era sicura di che età avesse la ragazza di fronte a se, non erano coetanee, ma se stava studiando per gli esami doveva significare che doveva essere del primo anno; per sicurezza chiese:
«Stai studiando per gli esami?»
Ricordava bene l'ansia che aveva provato dinanzi ai suoi primi esami, era così sotto pressione che quasi non uscì dalla casata per giorni.
«Non ascoltare i professori» aggiunse poi Alice «Non sono poi così tremendi come raccontano»
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view post Posted on 13/7/2016, 22:45

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«Solo Alice, piacere di conoscerti» A primo impatto, Alice le piaceva, non era quel tipo di prefetto con atteggiamenti di superiorità; anche Jennifer le aveva fatto la stessa impressione, come anche Oliver, ma era certa che, prima o poi, avrebbe incontrato uno di quei prefetti che non vedevano l'ora di far notare a tutti la loro carica. Rimase ad osservare la ragazza, annuendo poi alla sua domanda.
- Il problema è che pretendo molto da me stessa, oltretutto, mia madre era una Corvonero come me ed è sempre stata impeccabile a scuola, di conseguenza, sono praticamente un'ansia vivente ed essendo la prima volta che faccio gli esami, beh...-
Sospirò, si sentiva quasi in trappola in quel periodo.
- Non fraintendere, amo imparare le cose, è che è diventata una questione personale... Comunque, immagino che anche tu stia studiando per lo stesso motivo.-
Avrebbe tolto di mezzo, l'argomento "studio" molto volentieri. Si soffermò ad osservare le pagine ingiallite del libro, che profumava di vecchio, pensando e ripensando a quanto da bambina amasse essere la più brava della classe, e alle volte si divertiva anche ad essere saccente, cosa che con il tempo, invece, aveva odiato.
- Frequenti lo stesso anno di Jen?-
Chiese curiosa.
 
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view post Posted on 20/7/2016, 11:40
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Stay hungry, stay foolishIn effetti anche Alice sapeva bene cosa voleva dire avere il peso dei successi dei propri genitori, suo padre era stato promosso con voti straordinari, era stato prefetto, caposcuola, e capitano della squadra di Quidditch, sua madre praticamente lo stesso, quindi sapeva esattamente cosa voleva dire avere delle aspettative da soddisfare. Non che i suoi genitori le avessero mai detto nulla, anzi, l'avevano sempre spronata a fare del suo meglio, questo si, ma per se stessa, ne per i voti ne per chissà quale onore. Più che altro era lei, il potere le piaceva molto, e sentirsi all'altezza della sua famiglia la faceva sentire realizzata.
Ma a quanto sembrava questo non valeva per la corvetta di fronte a se, sospiro dicendo:

«Posso davvero capirti, si può dire che siamo praticamene nella stessa situazione, figurati io e l'ansia ormai siamo fidanzati ufficialmente»
Un sorriso le si allargò sul viso, non aveva mai detto a nessuno una cosa del genere, in realtà non le piaceva che qualcuno la vedesse "debole", se così si potesse considerare.
« Sai, la mia famiglia è molto particolare, sono usciti da qui tutti con il massimo dei voti, e si sono fatti un nome per la loro bravura e per la loro intelligenza. Vorrei seguire le loro orme» continuò la ragazza, che subito aggiunse «Ma già diventare prefetta per me è stato davvero un traguardo davvero importante. Lo studio invece... beh, io lo affronto in modo diverso, non dico che mi piace, però ho trovato la giusta determinazione per rendere questa tortura superabile, la motivazione giusta, ma soprattutto devi farlo per te stessa, e non per qualcun'altro.»
Mentre parlava si alzò da terra, andandosi a sedere affianco alla ragazza, poggiando tutti i suoi libri una sopra l'altro.

«Si, quest'anno tocca anche a me fare gli esami, l'anno scorso è stata una pacchia» aggiunse la ragazza divertita, ricordando i soleggiati giorni dello scorso anno, passato all'aria aperta, a prendere il sole con la sua adorata Jen...
« Frequenti lo stesso anno di Jen?» chiese poi la ragazza. Che le avesse letto nel pensiero? Aggrottò leggermente la fronte, ma subito si tolse quell'aria sospettosa dalla faccia, sostituendola con un meraviglioso sorriso, quello che le illuminava il viso ogni volta che si parlava di Jen.

«Si, io e Jen siamo coetanee. E' stata la prima persona che ho conosciuto quando sono entrata qui, da allora non ci siamo più allontanate *più o meno*»
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view post Posted on 28/7/2016, 14:55

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Sorrise alle parole di Alice, la frase in sé per sé era davvero simpatica, ma la cosa su cui non riuscì a non riflettere Danielle, era proprio che anche lei e l'ansia stessero insieme da tempo, sicuramente da molto prima di iniziare la scuola. Ascoltò in silenzio la ragazza, mentre raccontava di sé e della sua famiglia; Alice le sembrava una persona pacata e tranquilla, anche se timida.
- Sicuramente non studio per loro, ma non vorrei in ogni caso deluderli, soprattutto mia madre.-
La Corvonero si alzò dalla sedia per andare a sedersi di fianco a lei, mentre posizionava i libri, impilandoli uno sull'altro. L'osservò sorridere mentre parlava di Jenifer e non se ne stupì, una volta che la prefetta le spiegò da quanto si conoscevano, praticamente, erano amiche da anni e sicuramente avevano condiviso parecchie cose; chissà se lei con Thalia e Keira avrebbe avuto lo stesso risultato. Si perse nei suoi pensieri per qualche secondo, prima di prestare attenzione alla concasata.
- Beh è una cosa bellissima! State crescendo insieme, in pratica e adesso che sei prefetta, condividete anche questo! Credo sia una cosa davvero bella, spero che anche a me capiti una cosa del genere!-
 
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view post Posted on 28/8/2016, 18:41
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Stay hungry, stay foolishIn quella biblioteca, nella quale Alice amava tanto rintanarsi, aveva trovato qualcosa di molto più prezioso dei suoi amati libri, stava ritrovano una nuova concasata. Ed era la giusta conclusione di quello che era stato un a dir poco uggioso giorno di studio: era stato davvero un incontro inaspettato. Diciamocelo Alice era una ragazza che adorava attaccare bottone con tutti, forse non esattamente con tutti tutti, ma le piaceva da morire conoscere gente, parlarci, raccontarsi a loro e ascoltare le loro storie. Ed ascoltandola Alice si riconobbe molto in quelle che erano le parole della ragazza di fronte a sè.
«Beh, ovviamente.» disse subito la ragazza « Studiare per qualcun'altro non ha senso, per non dire che è totalmente inutile, ma voler rendere orgogliosi i propri cari è giusto, in fondo loro ci sostengono sempre e ogni nostro successo per loro vale doppiamente »
Nel suo caso invece tutto, valeva almeno per tre volte, era un pò la cocca di casa, non si poteva definire una ragazza viziata, questo no, ma nella sua famiglia persino ogni minimo traguardo era degno di una grande festa.

Danielle le piaceva molto, era una ragazza molto semplice, solare, e in quel momento le sue parole la fecero sentire decisamente orgogliosa, il rapporto che c'era tra lei e Jen era davvero speciale, ma sentirselo dire la faceva gonfiare di gioia. Nonostante gli alti e bassi lei e la sua amica erano sempre state insieme, e augurava ad ognuno di avere al proprio fianco una persona così. Era fermamente convinta che tutti avessero bisogno di una persona sempre presente affianco a se, che ci sostenga e che necessiti del nostro sostegno, come due colonne portanti che insieme sorreggono il mondo.

«Massì! Forse non subito, o forse anche domani stesso, ti troverai tra capo e collo una persona la cui amicizia sarà per te più importante della tua stessa vita»
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view post Posted on 5/9/2016, 14:03

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Non sapeva il motivo, ma Alice le dava una calma ed una sicurezza non indifferenti. Danielle era solita fare amicizia anche con i muri, ma questa non era una caratteristica sempre positiva, tendeva a fidarsi delle persone troppo facilmente e, spesso, la gente se ne approfittava, la deludeva e la logorava, ma Alice le trasmetteva una nota così positiva...non sapeva spiegarselo, era sicura di potersi fidare di lei, ma voleva essere prudente, per una volta. Annuì alle sue parole e prima che si potesse mettere a riflettere, le rispose.
- Sai, essendo la primogenita, i miei pretendono abbastanza. Mio fratello ha 7 anni, è ancora troppo piccolo per venire a scuola e una parte di me si sente in dovere di andare bene! Vorrei dare il buon esempio a mio fratello, a me stessa e ai miei.-
Sorrise in direzione della concasata, credeva davvero in tutto quello che aveva detto; Danielle era curiosa, le piaceva imparare per se stessa e sapeva che studiare apriva la mente a tal punto, da poterle permettere di ragionare in maniera diversa da chi, invece, voleva rimanere nella sua ignoranza. Le piaceva conoscere, era innamorata delle storie e delle magie che avrebbe imparato con l'andare del tempo.
Ascoltò con piacere le parole di Alice, sperava davvero che fosse così, ma era convinta che i rapporti si costruivano nel tempo, che avrebbe dovuto oltrepassare tante cose, tanti litigi e solo dopo quelli, si sarebbe davvero capita la solidità del rapporto. Sorrise nuovamente, prima di risponderle.

- In realtà, conosco già tre persone con cui ho stretto amicizia, tengo molto a loro, ma sono sicura che saprò che sono davvero importanti, al cento per cento, solo quando supereremo gli ostacoli che incontrano i rapporti stretti! In ogni caso, la vita non sa mai quale persone ti riserva... credo che alle volte non dipenda neanche tutto da noi, se qualcosa è destinata a finire, finirà e da quello ne resterà l'esperienza...ma il fatto che tu e Jenifer siate cresciute insieme,la trovo una cosa meravigliosa, ripeto. Non molte persone possono dire di essere tanto fortunate!-
 
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view post Posted on 19/10/2016, 19:19
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Stay hungry, stay foolishI minuti passavano piacevolmente insieme alla sua concasata, Danielle era una ragazza davvero magnifica, e comprendeva a pieno tutti i suoi dubbi e i suoi problemi. Lei stessa ne aveva avuti di simili, se non proprio li stessi. Stesse preoccupazioni, stesse domande, ognuno prima o poi deve farci i conti. Se c'era una che non comprendeva invece era la fratellanza, lei era figlia unica, quindi questo tipo di responsabilità non le capiva.
«Beh su questo non posso esserti di aiuto»disse ridendo la ragazza, nascondendo un filino di tristezza «Io sono figlia unica sai. Però sono sempre chiesta come sarebbe stato non esserlo.»
Tecnicamente ormai lo sapeva, reputava Jen come una vera e proprio sorella, ma non poteva immaginare cosa volesse dire veder crescere accanto a se una persona sin da appena nati. Condividere ogni singolo momento, gioia, dolore, rabbia. Non che i sui genitori la facessero sentire sola, come nemmeno i suoi nonni, ma sapeva che avere un fratello, o una sorella, sarebbe stato diverso, non per forza meglio, forse addirittura peggio. Quello che sapeva era che, ora come ora, non avrebbe voluto cambiare assolutamente nulla della sua vita. Curiosità da corvonero, curiosità che nessuno poteva soddisfare, poichè in realtà nella sua famiglia nessuno la aveva vissuta. Sia sua madre che suo padre erano figli unici come lei, quindi lei non aveva zii, e di conseguenza non poteva nemmeno capire attraverso loro il vero rapporto tra fratelli.
«Cosa si prova ad avere un fratello?» chiese poi la corvetta, troppo curiosa per non porre la domanda alla ragazza vicina a se. Sicuramente non era una domanda con facile risposta, ma voleva sapere a primo impatto cosa avrebbe risposto Danielle.
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view post Posted on 24/10/2016, 21:45

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Per quel giorno non avrebbe studiato, aveva capito l'antifona e la cosa non le dispiaceva affatto. Si era trovata subito in sintonia con Alice e ne era felice, non si sarebbe aspettata di trovare una sorta di "complicità" con una persona, così velocemente; sembravano due personalità decisamente affini. Posò il gomito sul tavolo, tenendo il braccio in verticale, in modo tale da poggiare la guancia sul pugno chiuso, per poter ascoltare meglio la Corvonero; la risata che sentì, nascondeva qualcosa di triste e Danielle capì ben presto il perché: la ragazza era figlia unica e se da un lato, alla piccola Corvonero sembrava qualcosa di fantastico, dall'altro lato, non riusciva ad immaginare una vita senza una peste che gironzolasse intorno a lei che le facesse mille domande e le spiegasse tantissime cose. Socchiuse gli occhi alla domanda di Alice, sorridendo distrattamente, per poi tornare a guardare la sua interlocutrice.
- Beh...- incrociò le mani sul tavolo, sorridendo sempre alla Corvonero. - diciamo che sono più sensazioni messe insieme e non è possibile capirle se non le si vive, ma ci proverò il più possibile. Quando nacque Jackson io non sapevo come sentirmi, avevo cinque anni ed ero abituata ad avere tutto per me, le attenzioni da parte di tutti i nonni, degli zii e dei genitori...ma, quando lo vidi tra le braccia della mamma, con i suoi occhi azzurri, beh, me ne innamorai... sai, mi stringeva il mignolo con la sua manina minuscola e rideva sempre! Poi iniziò a crescere, giocavamo insieme, sempre, ma ovviamente c'erano mille litigate per i giocattoli e lui era più capriccioso di me ed essendo un maschio, diciamo che non era molto tranquillo, finché non ha raggiunto l'età di cinque anni e ha iniziato a leggere e ad imparare. Lui è la mia piccola peste e riempie la mia vita, ovviamente, litighiamo ancora spesso, ma lui mi riempie di domande e di notizie!! Sta sempre a studiare, adora farlo e legge tantissimi libri, ha un cervello disumano e sa il fatto suo.-
Prese un attimo di respiro, mentre sorrideva nel vuoto, ricordando con nostalgia casa sua.
- Insomma, senza di lui la mia vita sarebbe vuota e probabilmente meno completa, ma dico così perché ce l'ho e immaginarmi senza di lui, dopo tanti anni, sarebbe impossibile. Io vorrei proteggerlo da qualsiasi cosa, lui è il mio piccolo pestifero, non vorrei mai che gli accadesse qualcosa, è tutta la mia vita. Posso lamentarmene, sbraitare, volerlo ammazzare ogni tanto o tappargli la bocca e alle volte mi è capitato di pensare che senza di lui sarei stata meglio, ma ovviamente non lo penso affatto. Beh, è così che ci si sente, in contrasto, come con i genitori, ma ti posso assicurare che avere un fratello, è una delle cose più belle che possa mai capitare e io sono contenta di averlo nella mia vita.-
Non sapeva se avesse detto parole senza senso o se avesse spiegato relativamente bene le emozioni che si provano, ma non sapeva come dirle determinate cose, erano sensazioni piuttosto complesse e si era trovata in difficoltà. Gli occhi bruni della ragazza erano diventati lucidi nel ricordare il fratellino e il profumo di casa e forse, Alice, avrebbe capito anche da quello, come ci si sentiva ad avere una piccola peste in giro per casa.
- Scusami, sono logorroica!!-
 
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view post Posted on 12/1/2017, 09:53
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Stay hungry, stay foolishCon gioia e con estrema attenzione Alice ascoltava ogni singola parola che Danielle le diceva. Era un piacere ascoltarla parlare, poichè ciò che descriveva le faceva immaginare sprazzi della sua vita, come se li stesse rivivendo insieme a lei. Invidiandola un pò si ritrovò ad immaginare se stessa alle prese con una piccola peste, forse non sarebbe stata in grado di essere una brava sorelle come Danielle lo era per il suo fratellino, ma al tempo stesso sapeva che le cose sarebbero dovute andare così.
Ultimamente stava iniziando a credere nel destino, tutto doveva andare in un certo modo, e se una cosa le era stata tolta voleva dire che mille altre più importanti avrebbero preso il suo posto, rendendola felice allo stesso modo, o forse anche di più. Infondo, alla fine, una sorella l'aveva trovata per davvero, e le bastava. Per quanto non fosse di sangue, non avrebbe scambiato il loro rapporto nemmeno per mille altri fratelli. E poi, adesso aveva tante amiche, che se vere e meravigliose come lo poteva essere la corvetta davanti a se, era forse meglio di qualsiasi altra cosa. Sorridendole felice scosse la testa, in senso di negazione.
«Non sei affatto logorroica» disse poi, quando Dani si rese conto di aver parlato troppo, cosa a cui Alice non avrebbe mai dato peso. «Sentirti parlare e davvero una gioia, soprattutto di cose che mi sono sconosciute, su questo penso di essere Corvonero fino al midollo. Curiosa e avida di sapere fino allo sfinimento» disse poi, ridendo di se stessa. «Mi piace molto ascoltare la gente, alcune volte sembro anche strana, resto li ad ascoltare con attenzione. Sono convinta che, in alcuni casi, sia meglio ascoltare che parlare, perchè parlando si rischia di interrompere quell'effluvio di pensieri che alcune persone hanno bisogno di tirar fuori. E poi sono un pò negata con i rapporti interpersonali, diciamoci la verità» questa vola rise un pò più forte, tappandosi la bocca con ancora un sorriso che, nascosto dalle mani, le si leggeva dagli occhi. «Ups... se Madama Pince mi ha sentito mi caccia a calci sta volta» aggiunse poi a bassa voce.

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view post Posted on 7/3/2017, 22:59

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Rimase in silenzio ad ascoltare quello che Alice aveva da dire; i suoi genitori avevano sempre avuto ragione, lei parlava troppo e non se ne rendeva conto , non nel momento esatto in cui accadeva, non riusciva a cambiare questo lato di sé. Era sempre convinta che, se le persone le davano corda, era perché avessero voglia di avere a che fare con lei e di ascoltarla; Danielle non riusciva ad immaginare un mondo dove il proprio interlocutore non destasse segni di noia, nel caso in cui fosse scocciato dal discorso o non ne fosse per niente interessato, no, lei credeva che ad un certo punto, se qualcuno si fosse stancato, glielo avrebbe fatto capire, ma i suoi insistevano con il dire che gli estranei ascoltassero per cortesia e non per piacere personale.
- Non credo affatto che tu sia negata!! E io parlo talmente tanto, che i miei genitori mi chiamano "la ragazza senza punto", credo di riempire troppo la testa, alle volte.-
Sorrise, ma non era un sorriso affatto gioioso, era un sorriso che le portava amari disagi e amare conversazioni con i suoi genitori.
- E poi, diciamo che non ho granché da dire...infondo, ho pochi anni di vita e della mia infanzia ricordo molto poco!-
La piccola Corvonero non sapeva come comportarsi verso di sé, adorava intrattenere una conversazione e parlare di tutto, anche di se stessa, ma non voleva disturbare gli equilibri degli altri, sapeva che non fosse giusto. Si morse il labbro inferiore, era una continua lotta verso quello che voleva fare e quello che sapeva di non dover fare.
 
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view post Posted on 26/5/2017, 16:44
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Alice lastrange
Stay hungry, stay foolishAlice era totalmente estasiata, per una volta ascoltare troppo non era sbagliato, anzi diventava una caratteristica complementare a quella della corvonetta che aveva appena conosciuto. Ed era divertente come una giornata apparentemente così noiosa e priva di prospettive interessanti si fosse trasformata in qualcosa di totalmente affascinante. Uno sbadiglio rumoroso fu il punto a quel suo pensiero, anche troppo filosofico per quell'ora, seguito da uno stiracchiamento generale. Era troppo stanca e aveva decisamente bisogno di muoversi un pò, magari andare a fare due passi, anche con Danielle stessa, se ne avesse avuto voglia, e visti i libri non ancora aperti della ragazza, non avrebbe avuto problemi nel seguirla. Mentre cercava tutta la sua roba, distrattamente, colpì la pila di libri che aveva sistemato sul tavolo qualche tempo prima, facendoli rovinosamente cadere a terra. «Oh, accidenti! »
In lontananza iniziarono a farsi sentire sempre di più dei passi che, minacciosi, e a passo di carica, sembravano essere sempre più vicini.
Fugace Alice guardò Danielle, se prima era un opzione uscire dalla Biblioteca, ora era a dir poco necessario, tutto quel fracasso non era ammesso in quel posto, anche incidentale.
«Penso che dobbiamo proprio andar via, questa volta l'ho combinata davvero grossa » disse la ragazza mentre sistemava tutto quello che poteva il più velocemente possibile nella sua borsa «Madama Pince sta arrivando, ci conviene andar via. Scusami! Ti va di venire con me?»
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