Attenzione, balbettante bambocciona banda di babbuini! L'Evento Awards è appena iniziato. Come sempre, nessuna regola: dimenticate il mondo ONgdr, dimenticate voi stessi, dimenticate qualsiasi grattacapo o gatta da pelare! Lasciate libera la Fantasia, entrate nel vivo della Festa e godetevi ogni istante di vita, finché ne avrete possibilità. Come illustrato dalla filastrocca, il Torneo è il filo conduttore del Gioco. Le squadre sono state formate senza alcuna logica, ma non è detto che resteranno tali per molto tempo - Ogni squadra ha il suo capofazione, la guida. Non dovete dipendere da lui, non è altro che un personaggio con l'orrido compito di portare la bandiera. Se ve la fate fregare, adios amigos! - Compito di ogni squadra è di raggiungere le X indicanti le Targhette/Nominations: arrivate lì e troverete probabilmente qualcuno. Ovviamente vi seguirò con tanto ammmooore! - Ogni Targhetta conquistata porta 10 Punti. Il furto di una bandiera avversaria porta 50 Punti e la conclusione del Torneo. La squadra vincitrice potrà anche essere quella con più punti, non per forza quella che conclude la gara con la presa della bandiera, fate attenzione. I punti saranno presenti nei miei futuri post insieme a tanta bella pazzia! - Primo post di semplice arrivo: potete descrivere anche l'essere catapultati da Uncino dentro il Labirinto, potete scrivere quello che volete, non ci sono né regole né limiti. Tempo per postare fino al 24 Maggio alle 23.59, ma saremo clementi. Per non arrivare a Natale, ecco - Ogni squadra avrà la sua Mappa... *rullo di tamburi*
Confusionaria, folle, pazza, immensa, straordinaria! Tanti Mondi, tanti Fandom, NON per forza solo quelli visibili Cosa saranno le palline viola? E quelle verdi? Sorpresa! Lo scoprirete nel Labirinto. Gli omini colorati indicano la posizione della squadra, ad ogni mio post vedrete il percorso sulla Mappa stessa: ognuno vede il proprio, nessuno saprà quello dell'altra squadra... forse. Tutto può succedere, tutto succederà: animi tranquilli e Peace&Love.
No rules, BIG PARTY!
Le Mappe sono identiche, la seconda è vuota per farvi vedere meglio il percorso. Potete entrare in ogni Mondo, in ogni Fandom, ma attenzione! Potete anche dire di conoscerli, non ci sono freni al riguardo, ma non sempre troverete personaggi pronti a barattare. Scovate le Targhette o morirete! Scovate le Targhette e vincerete!
CHE LA FINE DELL'INIZIO ABBIA... ops, era il contrario! CHE L'INIZIO DELLA FINE ABBIA... ops, sbagliato ancora! INSOMMA, SI INIZIA!
E così tutto ebbe inizio. Gli Awards presero vita, pulsarono di vita, gioirono di vita. Un Master giamaicano, secondo i più, aveva scandito il momento, scoccando le ore e... Ollie, mi passi un biscotto all'amarena? Ne hai appena mangiato uno! Be', tu ti sei ingozzato di Api Frizzole... scendi dal lampadario!
Sgrunch. Sgranch. Sgrunch. *rumori di biscotti maciullati da denti monelli*
Dicevo: il Master giamaicano aveva scoccato l'orrida ora, conscio che presto i rintocchi sarebbero aumentati notevolmente. Prima un boato, poi un'eco sofferente, infine il Silenzio. Va bene, possiamo velocizzare e farmi entrare in scena? Un momento, Brior, un momento! Un tuo momento dura mille post, non ricordi le polemiche della Festa di Natale? Ma sì, David, ficcaci pure un ippopotamo sotto la slitta di Babbo Natale! Ficcaci anche un hashcosotag per imitare Chanel, Balen e quelle idiozie di Scream Queens!
Quando Oliver Brior perse la voce, perché IO SONO IL NARRATORE E POSSO FARE TUTTO, il povero giovane Elvis-David, dal ciuffo scuro come la notte e dal fisico sicuramente distante anni luce da quello di Figo-Adam-Brody, finalmente riuscì a concludere la sua presentazione. Nel frattempo, Brior si era liberato della benda di zucchero che l'amico del cuore al suo fianco gli aveva donato con estrema forza e tanta passione. Adesso guardava il collega (diciamo) con occhi furenti. Posso predire la tua Morte! E io posso farti morire prima che tu predica la Morte! E io chiamo Helen e ti faccio sbranare! Ma Helen non è un Licantropo! Concordo, Dave. Ma Helen sa sbranare chiunque!
E poiché il teatrino di voci non aveva consistenza... E poiché il Doppio era troppo scontato... E poiché Photoshop si era chiuso, facendo perdere un intero lavoro...
*David&Oliver imprecarono con tutto il fiato in gola, l'uno senza risparmiare nessuno, l'altro gridando al suon di pardon!, per Diana! e qualche perbaccobacucco, giusto in tema*
Ma era tempo di procedere, altrimenti come avrebbe fatto quel giovane studente di Cinese a non bestemmiare Confucio e tutte le sue Odi in presenza di Oliver? Un calcio nel sedere e voilà, il Principino Irlandese si ritrovò accanto Capitan Uncino. Si mise in disparte, sussurrando verso il cielo di cartapesta di non essere pronto. Non erano questi i patti! Ah giusto, scusami! Forza, trasformami in quel figo che mangia zollette di zucchero a torso nudo!
Ma David, che non era tanto buono quando Photoshop si chiudeva senza il suo permesso, preso dal nervosismo sbagliò mutazione e il povero Brior divenne Peeta Mellark.
ALMENO DAMMI LA MIA FACCIA! E data la gran pena, oltre la gioia di aver scoperto un file salvato in PSD del lavoro creduto disperso, Elvis-Dave dal ciuffo carbone permise a Oliver di essere se stesso nel corpo di quel giovincello protagonista di Hunger Games. Per Oliver, però, erano più Hungry Games.
Arco e frecce, non semplici frecce, apparvero nella faretra che lui chiamò Mirtilla, perché gli piaceva e perché si scocciava di trovare un altro nome. O forse quello valeva per il suo collega. Bando alle ciance e ciancio alle bande, Oliver decise di presentarsi in modo diverso. Quella mattina non era sicuro di aver bevuto davvero succo di zucca al mirtillo (aah, ecco, forse per quella bibita adesso aveva una Mirtilla-Faretra!), perché qualcosa aveva preso una piega diversa dal solito. E no, non era quella dei pantaloni, perché indossava una tuta aderente che lo rendeva SO SEXY & SO POWERFUL.
OLIVER, NEL CANNONE! La voce di Uncino riscosse il ragazzo dal suo profondo discorso interiore. Come osava quel pirata pronunciare il suo nome? Come osava interrompere i suoi immensi pensieri? Una freccia fu incoccata alla velocità della luce (letteralmente) e poi...
Peeta corre per cento metri, sfreccia verso destra, poi a sinistra. Non può fermarsi, corre come la sua freccia scoccata! E' la fine per il Nemico, è la fine per tutti? Un BOOM KABOOM BAAAABOOOM risuona ovunque e...
Spugna muore. Di nuovo. Tanto per cambiare. Una freccia nel corazon spappolato.
Ormai nel cannone, Oliver/Peeta è pronto a volare via. Un colpo soltanto, una freccia che gli pizzica il sederino e poi... BOOM, direttamente nel Labirinto. Attendeva i suoi compagni, sapeva già di qualcosa di ondeggiante in arrivo. Tutto era pronto, tutto sarebbe stato intenso. Aspettava la sua Katniss, ma aspettava anche il resto della folle squadra.
SQUADRA ROSSA. ROSSO SANGUE. ROSSO CHE SGORGA. ROSSO CHE SPAPPOLA IL CUORE.
Oh, perdinci Bacco, ma che succede? Per la barba di Morgana, per la giarrettiera di Merlino! Per la coda del Brucaliffo, ma che accidenti stava succedendo a quella scuola? Il sotto è sopra, il grasso è magro, il grande è piccolo, e la scuola non è una scuola! I muri erano diventati di colpo siepi, se prima sapeva che girando a destra si arrivava alla Sala Grande, ora girava a sinistra e arrivava al corridoio delle armature. Che poi oh, che carine, da quando erano diventata il nido di una coppia di colombelle? Alla fine, senza sapere quando, come e se partendo da Roma o da Bangkok, si ritrovò davanti nientemeno che Capitan Uncino. Ma chi, il Baccalà? Sì, Uncino il Capitano, quel gran pezzo di baccalà. E mentre lei si perdeva a guardare con occhioni luccicanti d'ammirazione non solo i capelli corvini, ma anche quei bei baffetti da sparviero, qualcuno chiamò il suo nome. Mathilda Greenleaf. Mathilda Greenleaf? EHI, TU, MOCCIOSA, ENTRA NEL CANNONE! Oh, ma che vocina soave, signor Capitano... però perdinci, potrebbe anche abbassare un pò la voce! Oh.. sì, arrivo! Meglio non indugiare oltre, il gran Capitano pareva facile alle arrabbiature. La giovincella dunque salì sul palcoscenico, pronta a fare ciò che le avrebbero chiesto. Era una brava bambina, d'altronde, non certo una di quelle monellacce pronte a contraddire ogni minimo ordine. Durante il breve tragitto venne un pò distratta. Non aveva mai notato tutto quel luccichio vicino agli angoli del tetto. Cos'era, muffa? Polvere di Doxy? Era così carina, e aveva un odore alquanto interessante. E che dire della splendida forma data agli schienali delle grandi poltrone su cui sedevano il Capitano e i suoi aiutanti gaglioffi? Erano tutti così eleganti, messi lì sopra. Dì un pò, hai intenzione di farci aspettare ancora a lungo? Spugna si stava decisamente innervosendo. La ragazzina sussultò e scosse la testa senza dire una parola, correndo a piccoli passi fino alla sua destinazione. Si sentiva strana, diversa dal solito. In condizioni normali si sarebbe come minimo chiesta cosa fosse successo alla scuola, che fine avessero fatto tutti i prof e le persone sane di mente, nonchè cosa diavolo ci facessero dei pirati nel bel mezzo della Sala da Ballo del Castello (per non dire che fine avesse fatto lo stesso Castello), ma in quel momento... In quel momento le pareva che fosse tutto bello, stupendo, splendente e meraviglioso, nel suo non avere un minimo di senso. E poi sbagliava o quello che si era infilato nella bocca del grosso cannone era proprio un coniglio bianco? Uh, un coniglietto! I pirati si guardarono interdetti, il Capitano si portò l'uncino alla tempia, in un eloquente, anche se muta, constatazione, e di lì a un attimo fu tutto un KABOOOOMMM!!! (Verso l'infinito e oltreeeeeeeeeeeeeeeeeee!) Quando la pulzella, con un sonoro tonfo e un rotolar sulla schiena, finalmente atterrò da qualche parte, si guardò attorno sperduta e... Che cos'è questo posto? In che razza di luogo l'avevano scaraventata, quei pirati piromani (?)?! Fortuna che qualcuno era già stato lanciato lì prima di lei. Un fanciullo con arco e faretra, dall'aria piuttosto rassicurante, insieme a una ragazza con la chioma rosso fuoco molto più arruffata del solito, con un cilindro in testa. Un attimo: che ci faceva Thalia con un cilindro in testa? Ad ogni modo, almeno non era sola! Per caso avete visto un coniglio bianco?
“The enchantment non so pronunciare perché in inglese, vado male. Se con decisione mi impegnerò, da questo incantesimo qualcosa riceverò.”
OFF WITH HER HEAD! Opsss..forse ho esagerato (or maybe nooot?). Chi può saperlo? Chi può dirlo? Chi può spiegarlo? Chi sa? Chi non sa? Uno, nessuno o centomila? Essere o non essere? Forse io lo sono davvero. Ma sono cosa? Già, sei cosa? Tu stai zitto, cosa nei sai tu? Io lo so, non tu, tu sei matto! Mattissimo direi! Stupidaggini! Solo stupidaggini! Tu nemmeno sai chi sono! Ooooooh ma si che lo so, io so tutto! I’m the best, the best of the best, forever and ever! BYE! Mad. Crazy. Stupid Girl! (Maybe if I act like that, that guy will call me back. Porno Paparazzi girl, I don't wanna be a stupid girl) *canticchia P!nk*
CITAZIONE
“Ma io non voglio andare fra i matti, — osservò Alice. — Oh non ne puoi fare a meno, — disse il Gatto, — qui siamo tutti matti. Io sono matto, tu sei matta. — Come sai che io sia matta? — domandò Alice. — Tu sei matta, — disse il Gatto, — altrimenti non saresti venuta qui.”
Era tutto così stranamente strano, che se fosse stato obbligatorio immaginare qualcosa di più strano, forse sarebbe stato strano non rispettare l’immaginazione. Comprendi? No, no.. come si può comprendere una cosa strana? Se fosse comprensibile non sarebbe poi così incredibilmente strana e tu stai svalvolando se pretendi che la gente comprenda la stranezza di tutto questo. Ecco. Ora mi sono sfogato. Ma cosa stai facendo me lo spieghi? Parlare da soli è diventato forse strano? Parlare da soli è all’apice della stranezza e tutti lo sanno, chi è che non lo sa? C’è qualcuno che non lo sa? Chi non lo sa alzi la mano e chi lo sa stia zitto per favore che sennò mi confondo. Allora.. 1, 1, 1.. beh, non c’è male, solo tu non lo sai! Tu? Ma tu sono io e io sono tu! Che cosa strana.
Sole, pioggia, neve e vento Ma cos’è questo tormento?
Basta parlare in rima dai, non è affatto divertente, poi le persone si confondono e non capiscono come funziona. Adesso spiegheremo come funziona, perché in qualche modo questo coso dovrà pur funzionare! Spero. Ma si dai, quello è il bottone rosso, sicuramente quello principale, è sempre rosso nei film il bottone principale. Tu vuoi far parte di un film no? Allora pigia quel dannato bottone rosso. Guarda che a me quel bottone sembra bianco. Come osi dire che è bianco? Quel bottone è assolutamente rosso e sai cosa? Se non è rosso.. dipingilo!!
Il pennello intinto di un rosso accesso colorava lento quel bottone dalla forma inconsueta e strana (ma è l’unico aggettivo che conosci?? Il dizionario dei Sinonimi&Contrari potrebbe tornarti utile in questi casi! Vediamo.. Strano: bizzarro, strambo, stravagante, eccentrico, fantasioso, ghiribizzoso.. ma.. ma ghiribizzoso è piùccheperfetto! No.. si dice più – che – perfetto, non stiamo studiando la grammatica italiana. Si vede, direbbero.) Quindi, tornando a noi, quel bottone aveva una forma particolarmente ghiribizzosa! (Suona davvero bene!) Sembrava una penna, ma non scriveva. Sembrava un flauto, ma non suonava. Sembrava una farfalla, ma non volava. SEMBRAVA UNA DIAVOLO DI UVA PASSA, CHE PASSA, PASSA E NON SALUTAAAA! COSA ACCIDERBERINA PASSI A FARE??
Momento serietà. Torniamo al bottone, e prestate attenzione, perché è un passaggio importante e se ve lo perdete poi non ci capite più niente. Vedete com’è lineare questo racconto?? Ecco, siamo al momento clou! Quel bottone così ghiribizzoso aveva tutta l’impressione di essere un portale!!!!!
“Noooo.. un portale?? Hai sentito? Ha detto proprio POR-TA-LE! Ma che diavolerie è mai questa?” *Voci di sottofondo che borbottano e si sorprendono* Emozionante non è vero?? Proprio un portale, ma un Portale con la P maiuscola! E sapete dove porta questo Portale?? (porta – portale *risate* che stramberrima combinazione fantasiosa di parole) No?? …….. ….. Nemmeno io! Ma è quello che la bambinetta sta cercando di scoprire. *Voce narrante impertinente e scontrosa* “Non sono mica onnisciente eeeh!” cit. Narratore. Bando alle Ciance! O Ciancio alle Bande.. non ricordo bene, ma vabbè, dettagli! Quel pulsantino se l’era ritrovato davanti con un mirabolante (non sono sicuro di sapere l’esatto significato del termine) volantino a mille facce (esistono?) ricco di proposte allettanti. “Vuoi tu? Aschling Taylor diventare mia moglie??” No. Non questo tipo di proposte sciocchi! Proposte serie, molto più serie.. “Un giorno da celebrità! Cosa aspetti?” Si esatto, troppo banale e poco stupido? Vi siete sorpresi? “Diventa la stellina cinematografica del dì, basta un click!” Forse così vi suona meglio. Ignoranti. Si, l’ho detto. L’ho proprio detto, siete ignoranti! *Smorfia con faccia da essere supremo e superiore*
Aschling lo aveva osservato bene quel volantino e già si era immedesimata nella parte. Era diventata matta, completamente, o forse lo era sempre stato e stava solo credendo di recitare. Ma di Thalia vogliamo parlarne?? Anche lei era diventata matta, LA PIU’ MATTA, ma ancora non si era fatta viva (o forse si, magari era proprio quella pazza che se ne stava lì impettiva a parlicchiare), chissà che si fosse persa nella sua mattezza, no aspetta, com’era che si diceva?? Aaaah ecco ecco, MOLTEZZA, quella aveva perso, la avevano persa un po’ tutti. Ecco che ricomincia a parlare al plurale, come se davanti avesse una folla di invertebrati blu che fumano strane robe stupefacenti. Non lo sapevate? Beh ora sì. Ma dov’era il problema? “Tutti i migliori sono matti!” *risata del tipo muahahahah* (Basta usare frasi fatte per favore.)
Beh, avrete capito, avrete capito tutti, nonostante la vostra ignoranza, che con quel bottone c’è poco da scherzare. Basta un click e PUFFETE, vai di là. Ma come di là dove!? Di là ovvio.. Di là dove everything is possible. Because nothing is impossible, isn’t it? Mi pareva lo dicessero i Finley.. “Se lo vuoi, tutto è possibile, niente è irrealizzabile nananananana..” *canticchia quel gruppo sconosciutissimo dell’infanzia brutta*. Vai in Wonderlandddddd.. o almeno Aschling e Thaila volevano andare in Wonderland, dicevano che lì era tutto bello e tutti parlavano bene le inglese, così lo imparavano anche loro e i loro studi non sarebbero stati vani!
Beh.. ragazzi miei.. quel clickete arrivò. Il continuo lo sapete tutti.. Di là, di là un accidenti!! Ora voleva tornare di qua, ma non si poteva. Il pizzicotto non funzionava e la lancetta lesta girava (ancora rime?). Tutto tranne Wonderland era, e quella pazza girava su stessa urlando cose insensate, parole incasinate e minacce sataniche e crudeli, degne del peggior assassino. Voleva tagliare la testa a tutti, non c’è che dire.. e rosso era adesso il suo colore, un rosso tetro e sgorgante, come il sangue sanguinante (ma allora insisti?? Porta/portale non ti bastava? Ora pure sangue/sanguinante… *Mani nei capelli dalla disperazione*).
“Rossa era la sua squadra e beh, di certo lo saprete, se così non fosse stata, lei l’avrebbe pitturata!”
Immagine evocativa e Role Scheme Pro: Rob era arrivato alla fine del labirinto e lo stavano premiando con un nonsapevacosapercosapoiboh. Poi si svegliò ed era tutto sudato. Ed era tutto donna. “Merlinosaltabarbabietoledazucchero! Dov'è pipinoilbreve, cosa sono queste, cos'è questa. TU, cosa mi hai fatto? Non puoi cambiare il pg a caso. Non mi avrai spostato in un gdr dei pokémon, fatti curare. E poi guarda questo vestito, è osceno e i miei capelli sono immobili anche se mi sposto o c'è vento. E quella punta là, in fondo alla mia chioma, minaccia il mio sedere con aria arrogante. E poi la R di Rob sulla maglietta, stai scherzando?” Alzò un dito tra le venti dita che aveva -a discrezione del lettore- verso una faccia da sonno, che digitava su una parete invisibile posta al posto della parete che, di solito, era posta in quel posto. Inoltre doveva spedire della posta, ma era troppo tardi e non avrebbe trovato risposta in quel posto. La posta in gioco era molto alta e rimase al suo posto perché il gioco non valeva la posta. Parete. Non sapeva cosa stava pensando, sembravano frasi da delirio, chiamato metagame, mascherato da delirio spacciato per metagame. “Gotta catch ‘em all, catch ‘em all, all the targetmon, targetmon! Non la trovi offensiva la canzone dei maschi con le palle? Che mentalità chiusa. Ora ti chiami Robessie e verrai sparato col cannone, ciao.” Un vocione catarroso si espanse dall’alto verso il basso, mentre lui guardava dal basso verso l'alto quello sconosciuto che lo fissava dall’alto verso il basso. “Questo si è bevuto feci di vermicoli e latte di papavero stamattina.” Disse rivolto a quella presenza disturbante che sembrava uscito dal baule di un giapponese tamarro. Poi la sua bocca -priva di barba, dettaglio di vitale importanza- si mosse senza che lui volesse aggiungere altro a quello che ci sarebbe stato da aggiungere rispetto a quello detto che necessitava cose da aggiungere. “Gotta catch ‘em all, ma cosa? Catch ‘em all, catch ‘em all. Cerco i targetmon, ma cosa sono?... targetmon! Catch ‘em all- smettila player o faccio powergame e ti uccido.” Mentre la situazione raggiungeva pieghe da reparto ortofrutticolo, ovviamente con le piante magiche segnalate nella wiki di Harry Potter, lo scozzese si ritrovò sparato alla velocità della luce verso boh. MacGregor voleva andare dove gli andava, e non fermarsi nel labirinto; quel viaggio lo avrebbe portato comunque da tutti i targetmon, anche se lui se ne fregava e non sapeva perché doveva farlo. Atterrò da qualche parte chiedendosi da che parte andare anche se non voleva andare da nessuna parte. Girovagando per l'esterno del labirinto, la sua bacchetta qualcosa lanciò, ed un gatto dalla testa sproporzionata e una moneta sulla fronte così liberò. “Ooooh, dobbiamo trovare i targetmon in questi post sempre più imbarazzanti, con compagni di squadra magici e interventi del master sgargianti. Gotta catch ‘em all, caz, caz dico, cazz aiuto. Tutti i targetmon sono straordinari, rubati a mitici avversari, viva i targetmon!” La creatura aprì le braccia come per spiegare le ali e scappare, ma si ritrovò con due zampe -che non erano due ali- che si piegavano, senza spiegarsi, perché erano flessibili ma non molto loquaci già che erano solo zampe color panna sporca di panna sporca. “Aiuto sono ogm, aiuto le ali, aiuto parlo, aiuto le zampe, aiuto penso di essere maschio ma non mi hanno disegnato i genitali, penso che muoio, soffro tantissimo, uccidimi!” “Ladymew! Gotta catch ‘em all, catch ‘em all… perché parli e sei un gatto ogm forse maschio? Catch ‘em all, uccidi tu me, viva il labirintimon, riferimenti ai memesmon, quantoduraquestarobamonnezzadiplayer. Woh, Woh.” Ogni parola con la sua creatura lo portò, ancora un po’ più in là, wow, wow, wow! Giorno per notte scambiò, ma -per quel momento- non si suicidò, wow, wow, wow! Girovagando per il mondo, che non era né mondo né tondo ma un pezzo di mondo in un angolo di ogni fandom, la sua bacchetta qualcosa lanciò, e tutti i compagni di squadra così avvistò. “Oooooh ecco i picciottimon, storti e ben presenti, tutti per me indifferenti. Gotta Catch ‘em all; ogni sconosciuto è il più insignificante, metto il turbo e accavallo frasi. Viva i riassunti.” Così chi c'era c’era e dava la cera, chi non c'era non c'era e non metteva la cera, altrimenti c'era e dava la cera, anche se chi c'era non sembrava dare la cera quindi non sapeva dire chi c'era e chi non c'era come la cera. Si unì con tutti e sperò di riconoscere il futuro responsabile del frutto di quella affollata unione. “Solo io so, che non li vorrò. Solo io, so, che poi qui... ora lo sapete anche voi però. Qui nessuno c’è più in gonna di me, con la mia gonna olè!” Così si presentò a tutti, alzando la corta gonna, mostrando l'intimo che non indossava da bravo scozzese nel corpo di una giapponese con gli occhi grandi come quelli della nonna di quella che aveva una nonna con gli occhi grandi. Però c'era un cartello che appariva su ogni cosa su cui doveva apparire un cartello, con scritto “Kawaiii” con la calligrafia sempre dello stesso giapponese tamarro.
Ma se vi dicessi che avevo in mente di “preparare” la stessa risposta di Nih, mi credereste? Penso di no, ma alla fine chi se ne frega. Comunque complimenti! Mi hai rubato l’entrata in scena e ora devo scrivere qualcosa per non sembrare monotono. Eloise, giuro non ripeterò più lo stesso errore che ho commesso a “Be My Double”, brava. Grattandosi le natiche, l’uomo senza apparato genitale, Eros - non Eros Ramazzotti, pace all’anima sua- si avviò su di un camion per una festa da sballo. Volete sapere chi gliel’aveva suggerita?Beh, gliel’aveva suggerita lui
E siccome non voleva essere un Faubrizio Maurizio (?), non poteva assolutamente mancare. Salutando i concorrenti (Ma Peeta non lanciava gli oggetti ed era capace a mimetizzarsi? Che ci faceva li con l’arco?), si avviò con la sua arma segreta verso il cannone di Uncino. Volete sapere l’arma segreta eeeh? Probabilmente già a questo punto il 90 % delle persone non sta più leggendo il mio post, ma ve lo dico comunque: l’arco con le frecce dell’AMMMORE. Avrebbe fatto innamorare tutti, uno ad uno a costo di vincere quel dannato gioco. In fondo era della squadra gialla, come i Tassorosso, come poteva perdere? [Eccallà, dopo questa Horus (che grazie a dio non sta nel labirinto) mi sbrana]. Infilandosi nel cannone, strizzando i baffi al buon Capitan Uncino -damoje di autoconclusività- arrivò nel labirinto pronto a darsi da fare. Stando lì, in quell’evento unico, sicuramente non era un tacchino,ma ora doveva aspettare la sua squadra. C’era solo Jessie con lui, ma dato che era giunto il momento di uscire visto che è venerdi sera, ci vediamo al prossimo post che sarà sicuramente più proficuo.
AVVERTENZE: leggete a vostro rischio e pericolo, post logorroico u.u (Punto al peggio. Dopo quel di Nih non c'è competizione per El Mejor <3 )
Un altro libro per le mani, un'altra storia che travolge e che alla fine ti lascia un buco nello stomaco. Quel che sia il genere, il modo, la trama, alla fine ogni saga ti fa sentir così.... e così entrò il Male nel Mondo. Cominci a voler sapere che altro c'è anche quanto non c'è proprio un bel niente e così, mentre ti disperi pensando ai tuoi personaggi, anche se non erano tuoi, ma più che altro sembravano proprio Te mentre li vivevi (?), proprio in quel momento dannatissimo cominciano le seghe mentali: cercare il modo di continuare a rivivere le storie che ti hanno appassionato. Allora sei lì che leggi e rileggi, o vedi i film, e segui i fandom in ogni singolo dettaglio tanto da intuire quando un autore sta immaginando di mandare un suo pg al bagno... però ecco, questo non è ancora il peggio.. Il peggio viene quando senti quell'impellente necessità di far tutto tuo. Si perché ti ci senti dentro. Fottuti autori che non si fanno mai i fatti propri e pubblicano e drogano un sacco di gente con i loro racconti e i loro sceneggiati. Ti ci senti dentro no..? Quindi ti senti in diritto di modificare e approfondire tu le storie. Proprio come fossi una Lingua di fata ti metti in mezzo e inizi a scrivere fanfiction, e disegnarli e fonderli in ogni modo possibile ed immaginabile che tu riesca fino ad impersonarli come Cosplay... e Arriva il momento che tutto questo non basta più. Eheh. Fregati tutti.
Finalmente pensi che la pacchia sia finita lì, che non si può diventar più ossessionati di così- e fu quello il traggggico momento in cui ti accorgi che non c'è niente di più falso. Ehhh già. Perché se davvero qualcosa che hai visto o letto t'ha fregato il Quore, arriva quel momento. Arriva per tutti. Io lo so. Perché siete tutti qui non potete mentire.
Arriva il momento in cui i personaggi che ami non ti bastano più eheh MA COME? cioè dopo i fanfiction, e i cosplay, e le fanart, e i crossover (se' che ne sai, inizi a imbrogliare mondi che è una bellezza e i personaggi ballano la tarantella da un libro all'altro) ...e dopo che hai letto e riletto i libri... Non Bastano Più- È la mera verità. Qualsiasi sia stato il nostro livello di ossessione verso una saga, tutti siam giunti alla verità e all'illuminazione (l'Aurea apprehensio, quella tanto irraggiungibile della dea Arwen): non siamo ossessionati dai personaggi, Nosssignore. Quello che ci ossessiona sono i mondi che hanno creato quelle menti tanto malate quanto Geniali. E così arrivano i Giochi di Ruolo di tutte le specie e di tutti i tipi. Quelli origgginali (che personalmente non ho mai visto EhEH), quelli Online, quelli by chat, quelli sui forum, sui siti, su fb (ebbene si) e con l'avvento del grassetto e del corsivo(?) anche su Whatsapp.
Jen sbadigliò, guardando verso il cielo stellato.
Tò_ Ecco che è fatto il danno. Dopo tutto sto preambolo nasce Lei. Che sbadiglia mentre parlo.
E mentre tu speri e pensi che lei non farà i tuoi stessi errori, la vedi che prende un libro in mano e inizia a leggere. NOOOOOOO Le urli di non farlo perché, ecco..... già bastano il lavaggio di cervello che i libri fanno sulla mia testa, Ma vi immaginate che casino sarebbe se le stesse fossero ridondanti nel pg che è comunque parte della mia testa? O_O Oh My Swan (da adesso abbreviato con OMS per non nominare il nome di dio invano- disonore sui tuoi antenati, disonore su di te, disonore sul tua mucca/cavallo e sul tuo Arya/lupo... No. Basta. Non Posso accettare oltre). Regina di cuori tagliami la testa. ....che poi...che ci spero a fare... tanto ormai lo so che è andata.
"......Makrat, la capitale della Terra del Sole, era una città tentacolare, ma più ancora lo appariva di notte, quando il suo profilo era tracciato solo dalle luci di locande e palazzi. Nel centro, i grossi palazzi signorili, squadrati e imponenti. Nella periferia, invece, le piccole locande, le case dimesse e le baracche. La figura si muoveva confondendosi con le mura delle case. Il cappuccio calato sul volto, percorse silenziosa e anonima le vie deserte della città. Girò per le stradine certa sul dove andare e svoltando gli angoli come se fosse sempre stata casa sua, eppure d'un tratto di perse. La ragazzina crucciata non trovava più via d'uscita. Jen si abbasso il cappuccio e disse Maledetti Awards quando si accorse di essere in un labirinto Punto Tutta colpa di quella mezz'elfa blu artificiale.
Mami sì. La struttura psicologica di Niahndra non è adatta alla partecipazione agli awards che richiedono simpatia, ironia, follia e non-sense. Ma Niahndra questo lo sa, eppure va lo stesso.
«Almeno sii sincera, Merlino bovino.»
La struttura psicologica di Niahndra non è adatta alla partecipazione agli awards che richiedono simpatia, ironia, follia e non-sense. Ma Niahndra questo lo sa, eppure la mami ce la manda lo stesso. Va meglio? Ebbene sì, ho riscritto l'intera frase solo per dare più corpo al post.
«Ma non possiamo fare come Nih? Lei sì che è una player intelligente.»
Sì, ma non è la tua. E ora sciò.
«Ma perché scrivi al contrario?»
Perché per una volta tanto posso fare come cazzo me pare, senza te che me smonti i piani manco fossero lego; i ruoli si invertono, quindi stattebbbona.
«Sì, ma--»
Se stai zitta giuro che ti faccio crescere le tette.
«...»
Adesso che possiamo proseguire, vediamo di tagliarla corta perché il tempo stringe e io devo tornare a fare una cosa strana chiamata studiare perché apparentemente a fine anno ci saranno degli esami. A conti fatti adesso quella di partecipare agli awards non è stata una grande idea, per il semplice motivo che: a. Non sono simpatica né so far ridere come invece si richiederebbe b. Dormire, chi? Studiare, quando? c. Questo post assomiglia più ad un flusso di coscienza che ad un post Vorrei poter dire che la vista del labirinto mi sorprende, ma non si dicono le bugie (a meno che non possa ricavarci qualcosa di utile) solo che nonostante le settimane di preparazione psicologica, semplicemente non sono pronta. La cosa positiva è che ho sempre avuto un debole per Capitan Uncino-Lucius Malfoy che mannaggiddio mppfffsjiowe---
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Grazie a Merlino, appena in tempo. Dopo essermi lanciata in un tuffo carpiato sulla roleplayer, premo forte le mani sulla bocca di quella screanzata, sicuramente in procinto di fare uno dei suoi commenti TOTALMENTE INOPPORTUNI su gente con più del doppio della sua età. La sento mugolare e dimenarsi, sorprendentemente forte, ma non le permetterò di rovinare in un soffio l'immagine che in questi anni sul forum - e ad Hogwarts - ho faticosamente costruito. L'immagine impeccabile di una personcina matura e dotata di raziocinio. E non di un'adolescente "con una preoccupante propensione per i sugar daddies" [cit. necessaria], come l'ha voluta gentilmente indicare Neor. Lottiamo un po' ma io ho un'arma che lei non possiede: l'ammmoreH la maggggia. Con un colpo di bacchetta, perché è comunque la roler che scrive e si scoccia di andare a cercare i movimenti degli incanti e tanto chisseffottemmmetagame!, le immobilizzo gambe e braccia. Dopotutto, questo è il mio scenario.
«E ora tieni fede alla promessa, prima che Capitan Uncino ci veda.»
Strabuzzo gli occhi quando capisco di star parlando ancora al contrario e l'ingrata mi fa una linguaccia; ma tanto, oggi, non ho bisogno di lei.
«Potere di Plutone, vieni a meeee!»
[ehi Rob, tra compagni di squadra si condivide ~♥]
Immediatamente percepisco una certa "ridistribuzione dei pesi" ed è una sensazione strana, scomoda, ma forse posso abituarmici. Anche perché quel vestitino di pelle sembra aderire perfettamente alla mia personalità, dato il livello di misantropia e sarcasmo che mi scorre nelle vene in questo momento. Un'altra sensazione, quasi come un prurito, mi fa girare la testa alla ricerca di qualcuno: l'ennesimo scherzetto di quella degenerata della player. Se avessi voluto mantenere quelle due affascinanti gemelline, avrei dovuto essere io stessa parte di una coppia.
«Su, su, sbrighiamoci.»
Ma non l'aspetto prima di avvicinarmi al Capitano, solo quando finalmente capisco quale sia il suo dannatissimo piano, il desiderio di chiamarmi fuori è veramente tanto. Un certo istinto di protezione mi spinge ad avvertire la biondina con cui faccio coppia. Se mi infilo nel cannone, giuro su Dio, è solo per quelle due.
Okei. Alla fine si era presa un febbrone da cavallo, lo sapeva benissimo che con sto tempo del cavolo uscire con il vestitino leggero e leggiadro rosa confetto della prima comunione e le ciabatte da mare era da idioti puri ma si era appena messa lo smalto e DOVEVA rendere pubblica la cosa. E poi dispensava allegria e non poteva non essere allegra in una giornata così allegra, dove anche i suoi bacilli erano allegri e anche la tosse canina era allegra. Indipercui, aveva sottratto chiesto in prestito il carro a papino, lo aveva pienato con qualche quintale di rotolo di carta Regina, nel caso le colasse il naso (sembra Talco ma non è) e sistemata la passata di alloro finto sulla capoccia riccioluta e boccolosa, si preparò per il lancio. Ma non fu facile infilare tutto l'ambaradan nel cannone e il conto alla rovescia fu un tantino più lungo. Alla fine, al 4479902 e dopo 9 tentativi di suicidio da parte di Capitan Uncino, finalmente riuscì a partire. Tossicchiando quà e là cercò di mantenere la posizione aerodinamica, perse qualche rotolo per strada e pianse lacrime amare quando si accorse di non avere più una ciabattina di pelle di baccello ma giunse a destinazione senza altre perdite. Atterrò sulle spalle di una tipa coi capelli ingessati color indaco e per non cadere le si aggrappò al collo.
Et voilà (ogni insensato collegamento che può essere anche solo ipotizzato fra Camille e Pollon è una bugia divulgata dalla Gazzetta del Profeta o dalla Bennet per screditare la reputazione integerrima del Ministro della Magia! Chi ci crede è un Sacripante)
Volete sapere cosa accade quando si beve una birra di troppo e poi ci si mette a scrivere a caso su whatsapp??
Si promette la propria partecipazione agli Awards…
*Campagna di comunicazione contro l’abuso di alcol prima di usare il telefono (o di postare su un forum)*
Va bene; avvertivo ancora gli arti e la testa molto leggeri, avevo una strana allegria addosso e mi sentivo piuttosto sbadato e spensierato. Fu questo che mi spinse a riesumare il vecchio set da piccolo chimico sommerso da uno strato di almeno 5cm di polvere e trafficarci un po’ a caso; d’altronde cosa mai potevano contenere quelle provette..? Mischiando un liquido qua, con una sostanza là, stava venendo fuori proprio un bell’intruglio, ma..la testa, forse anche a causa dell’ora tarda, cominciava a girare sempre più fastidiosamente, e mannaggiaalmomentcheèfinito, finii per addormentarmi lì, sul tavolo, circondato da strane sostanze (lascio a voi libertà di interpretazione..) Durante la fase dell’addormentamento tuttavia, un sussulto, come se stessi cadendo dal tavolo (finzione o realtà?) interruppe quel piccolo piacere ristoratore. Uff cosa è successo adesso? Dove mi trovo? Avevo gli occhi stanchi ed avrei preferito continuare a dormire pacifico, ma qualcosa sembrava essere cambiato. La luce era debole ed avevo la sensazione di essere su un qualcosa di ondeggiane. Da domani non berrò più nemmeno un goccetto, pensai per l’ennesima volta mentre provavo a riaddormentarmi.
Perdindirindina! Il sogno che feci successivamente era così reale che..aspetta, vuoi dirmi che questo è veramente reale!? Un tizio strampalato agghindato come si vestivano i capitani delle navi qualche secolo fa, si avvicinò affermando di essere Capitan Uncino! Hahaha, Capitan Uncino, magari quello delle favole! In pratica aveva fatto la conoscenza dell’ennesimo svitato, che tuttavia sembrava molto preso male da quell’interpretazione.. non riuscivo ben a capire tutte le sue farneticazioni e i suoi deliri, ma di una cosa era certo; voleva che io entrassi in un cannone? Per poi..? Essere sparato dalla sua nave come… come una catapulta?! Nossignori, io dovevo dormire e nel caso, risistemare le ampolle e le fiale con le quali stavo giocando… non era poi forse quella la realtà?
..E fu così che mi trovai pronto ad essere sparato chissà dove da quel pazzo folle, ma che ci potevo fare io, così debole e facilmente influenzabile?
Nacchio! Fu la prima cosa che dissi dopo essere atterrato in quello strano posto. Dovevo ancora riprendermi del tutto, ma la prima impressione fu quella di essere finito…in un labirinto??? Subito mi guardai divertito intorno; quanto adoravo questo tipo di giochi divertenti e spensierati! Accanto a me sembravano esserci anche altri personaggi tutti da scoprire e da conoscere, ma uno.. Wow, sapevo che non mi avresti lasciato solo! Sì, era pronto a gettarsi nell’avventura, mentre un motivetto si faceva strada nella sua mente: Insieme farem scintille, ne combineremo sempre mille!! Che coppia … … !
Sicuramente, vi starete chiedendo: ''Cosa ci fa Jack Sparrow agli Awards?'' Ebbene, non lo sapeva nemmeno lui. L'ultima cosa che ricordava era di un certo Capitan Uncino che lo invitava personalmente ad andare in quella..Ah, beh, non sapeva nemmeno lui come definirla. Ed era finito lì, così, lanciato con un colpo di cannone nel bel mezzo del nulla. Nel bel mezzo di un..labirinto. No..Non era proprio il suo posto, quello. Lui era un amante del mare, lui era il mare. E la sua nave? DOV'ERA FINITA LA SUA NAVE? Prese la bussola, nel tentativo di cercare una rotta per trovarla, ma intorno a lui c'era solo e soltanto terra. Resosi conto della situazione, il Capitan Jack Sparrow si guardò intorno desolato, non sapendo che pesci prendere. Dannato Capitan Uncino. In quel momento, l'avrebbe sicuramente ucciso. Se solo fosse stato lì. Aveva alzato probabilmente un po' l'asticella con il Rum, per non essere riuscito a contrastare il volere di Uncino. Rum che..Aspetta, dov'era il RUM? ALMENO IL RUM! Si guardò intorno, in cerca del suo amato alcolico, strabuzzando gli occhi per cercare di vedere meglio. Tirò un sospiro di sollievo non appena lo trovò ad appena pochi metri da lui, miracolosamente intatto. Questo sì, che era un segno dell'illuminazione divina. Corse verso la bottiglia, per poi prenderla e stringerla al suo petto, come se fosse il suo tesoro più grande. Si guardò intorno, girando le pupille prima verso destra e poi verso sinistra, come a voler sincerarsi che nessuno volesse rubarglielo. D'altronde, era una cosa risaputa che..NO RUM, NO JACK! Dopo quella frase, il Capitano stappò la bottiglia e bevve un sorso di quella grazia divina. Per cercare la sua nave, avrebbe avuto bisogno di quello. Avrebbe fatto di tutto per vincere quella gara e ritornare dalla sua amata Perla Nera. COMPRENDETE?
Tic-toc, Tit-toc. Tic-toc. Un petaloso coccodrillo si avvicinava al lettino di Fred, si vedevano solo i suoi maligni occhi uscire fuori dall'acqua cristallina. Esatto il letto del dormiente stava galleggiando sull'acqua in un posto sconosciuto persino ai pesci, che nuotavano sereni vicino al bel coccodrillo. Tic-toc. Tic-toc. Tic-toc. La pancia del crocodile continuava a ticchettare e, man mano che si avvicinava, il rumore diveniva sempre più forte e nitido per colui-che-dormiva-sull'acqua, il quale aveva cominciato a sognare orologi alati che volavano su e giù per evitare vari ostacoli, come quel brutto gioco degli uccelli arrabbiati che il suo role player, cioè io, odiava, molto, tanto, davvero tanto, ma veramente tanto, bé si in pratica non mi piace per niente.
Adesso riprendiamo con la storia del coccodrillo e di Fred, non vorrei che si svegliasse mentre non ci sono, cosa impossibile visto che devo deciderlo io quando e come farlo svegliare, ma vabbé dettagli. Allora, tornando al discorso principale; il coccodrillo si avvicinava al letto galleggiante di Fred con occhi maligni, come se avesse tanta fame. Infatti quando arrivò a pochi centimetri dal suo obbiettivo aprì le sue enormi fauci, pronto a divorare la sua vittima, il quale, giusto per precisare, aveva cambiato sogno, ora sognava di essere un ninja del villaggio della foglia pronto a combattere contro il nemico.
Fred nemmeno si immaginava che presto sarebbe stato divorato da un coccodrillo-orologio, ma sicuro sarebbe stato felice, nell'aldilà a meditare, seduto sulle nuvole, a guardare il mondo per il resto della sua vita spirituale, almeno avrebbe avuto un sacco di tempo per conoscere tutti morti, per farsi nuovi amici, magari anche Dippet era lassù che lo aspettava, o magari no. Fatto sta che tra poco lo avrebbe scoperto da solo. Infatti il petaloso ( mi piace la parola petaloso, anche se dovrebbe significare "pieno di petali" e quindi non c'entra niente con un coccodrillo ) coccodrillo lo mangiò, in un sol boccone, cominciando poi a masticarlo, il sangue gli colava dai denti, l'acqua divenne color cremisi, per questo da quel giorno quelle acqua furono battezzate col nome di "Mar Rosso dell'Isola Che non C'è", ma nessuno avrebbe mai saputo che quelle acque erano diventate dopo il versamento di sangue del povero Fred. Mmm... no torniamo indietro, mi era scordato che Fred deve arrivare agli Awards prima di morire. Okay torniamo al punto "Fred nemmeno si immaginava che bla bla bla" In pratica il petaloso stava per divorare Fred ma in quel preciso istante dalle sue fauci uscì un fenicottero rosa e rosso, con dei baffi e dei lunghi capelli neri. Davvero uno strano fenicottero. «Brutto imbecille, come puoi scambiarmi per un fenicottero» disse il fenicottero coso-non-identificato, mantenendo le fauci del coccodrillo aperte con i piedi, senza ombra di dubbio sapeva fare una bellissima spaccata.«IO sono il pirata più temuto di tutti i mondi, il GRANDE Capitan Uncino» continuò ignorando il coccodrillo che cercava di farlo tornare nel suo stomaco. Oh, ma certo, Capitan Uncino, è un piacere conoscerla. Mi stavo chiedendo coma ha fatto, un grande pirata del suo calibro a farsi inghiottire da tale belva. «Non sono barbe che ti riguardano. Per la tua insolenza me la prenderò con questo barbagianni addormentato del tuo PG,» e così fece.«SVEGLIAAAAAAAAAAAA!» urlò a squarcia gola in faccia al povero Fred. Quest'ultimò dalla paura si svegliò saltando, nel vero senso della parola, saliva con velocità sempre più su come nei cartoni animati, solo che qui non c'era un muro a fermarlo, anzi come non detto, c'era un muro, infatti andò a sbatterci con la testa e poi la forza gravitazionale lo portò nuovamente giù fino ad incontrare nuovamente il suo lettino provocando un'onda gigantesca intorno a sé. Un enorme bernoccolo cominciava a spuntargli sulla testa facendolo diventare un unicorno «Questa me la paghi Fred»disse Fred all'altro Fred, che sono sempre io, massaggiandosi la testa. Non si era nemmeno accorto di Capitan Uncino. Il quale si sentì molto offeso.«Tu, come osi ignorarmi. Ora verrai punito, sarai amo per gli squali, bacerai la figlia del salasso e infine assaggerai il gatto» Inutile dire che Fred non aveva capito una sola parola, non parlava piratesco. Ti spiego io. "Amo per squali" in gergo piratesco vuol dire "Condannato a morte per insubordinazione". Invece "Baciare la figlia del salasso" vuol dire "Subire un'amputazione", mentre "Assaggiare il gatto" significa "Subire una fustigazione". Ora mi sento molto intelligente. *A quanto pare qualcuno ha il ciclo* pensò l'unicorno, ovviamente riferendosi a Capitan Uncino, non a me. Io avrei un'idea migliore, perché non lo spariamo da un cannone? «Guarda che ti sento. Si può sapere che parte stai?» Ehi devo pur farti arrivare agli Awards in qualche modo. «Buona idea, hai la stoffa del pirata ragazzo» Ed ecco che il sogno di tutta una vita si realizzava, ho sempre voluto essere un pirata. Lacrime di gioia cominciarono a solcarmi il viso mentre iniziavo a ballare e cantare l'unica canzone piratesca che conosca: