Chiacchiere tra ragazzi, Role per Bacchus.

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DreamWizard
view post Posted on 6/6/2016, 16:55




Il "click" della porta dell'aula di Storia doveva essere stato seguito dal solito cigolio, Jack ne era certo. Eppure, non aveva sentito assolutamente nulla. Era un giovedì pomeriggio dal tempo particolarmente bello, e i ragazzi dell'aula si erano letteralmente gettati tutti insieme alla porta, pronti per correre al parco. Il ragazzino apprezzava il parco, e avrebbe davvero voluto farci un salto anche lui, ma il suo pomeriggio era già stato deciso. *Prima i compiti*, si disse per farsi forza e superare le 5 rampe di scale che lo separavano dalla Sala Comune: e così, trascinando un po' i piedi sul pavimento, si accinse a mettere in atto il proprio piano-studi.
Ma ovviamente, anche i più grandi piani non sono esenti da falle: più nello specifico, il ragazzino, stanco e distratto dai soliti pettegolezzi che gli abitanti dei quadri si urlavano attraverso il corridoio, finì diritto contro l'armatura che si trovava vicina alla svolta per le scale che portavano al piano superiore, e rimase impigliato per la tunica alla spada che essa portava. La conclusione fu ai limiti del tragico: Jack incespicò, e fece scivolare la propria borsa a terra dietro di sé, spargendone il contenuto per buona parte del corridoio.
Di certo, l'armatura non contribuì a placare la sua irritazione:
Voi primini pivelli e la vostra smania! - Neanche un branco di Schiopodi inferociti farebbe più danni! - Ma sempre a me dovete cascare addosso? erano solo alcune delle frasi che l'armatura si mise a blaterare fra sé e sé mentre raccoglieva da terra la propria spada, caduta assieme alla borsa di Jack.
Non ho fatto apposta! rispose Jack piccato, senza nemmeno scusarsi: l'impazienza di correre a scrivere, in quel momento, la faceva decisamente da padrona sulla cortesia. Subito si accinse a raccogliere tutte le sue cose, ritornando verso l'aula di Storia, dove il borbottio dell'armatura si sentiva molto meno. Era chinato per terra a raccogliere il calamaio dell'inchiostro rosso, quando gli parve di sentire dei passi in un punto imprecisato dietro di sé. *Oh, no... Bella figura che ci faccio*, pensò il ragazzino, che stava già diventando rosso come il liquido la cui boccetta teneva ormai fra le mani.
 
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view post Posted on 6/6/2016, 17:26

A_STARA_STARA_STARA_STAR

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Bacchus si era un attimo attardato nell'aula di storia della magia perché doveva chiedere un chiarimento al professore su Calipso, una maga greca.
Aveva sempre odiato quella materia, non perché non gli sembrasse utile, o perché pensasse fosse poco interessante, anzi, ma per un motivo che anche a lui sfuggiva, non riusciva farsela piacere.
Forse era per l'aula antiquata, o forse perché non riusci a memorizzare le date.
Quando i suoi dubbi vennero chiariti uscì dall'aula si ritrovò in uno dei mille corridoi della scuola.
*Chissà quanti sono* iniziò a pensare Bacchus provando a contare quelli per cui passava normalmente. Non erano molti, quelli per andare alle lezioni, quelli per la biblioteca e quelli per arrivare alla sala comune.
*Ah già, anche quelli per andare in bagno*
Non era mai andato in esplorazione, non più di tanto almeno, anche se aveva una voglia matta di andare nella sezione proibita della biblioteca, prima o poi lo avrebbe fatto, l'anno successivo probabilmente.
Mentre pensava a tutto ciò mentre, dopo aver preso le sue cose, si dirigeva verso la sala comune.
Il corridoio era deserto, c'era solo un ragazzo, anche lui corvonero che stava raccogliendo qualcosa dal pavimento. Si avvicinò e vide arrossire il ragazzo.
Ciao mani di burro disse, volendo che il rossore non fosse comparso invano, mentre lo aiutava raccogliere i libri e i fogli da terra.
*Mani di burro?Seriamente?* pensò. *Beh è un classico senza tempo* rispose a se stesso.
Quando finì di aiutarlo a raccattare da terra la roba disse ecco a te... ci pensò un attimo.
...Jack disse, anche se era più una domanda che un'affermazione.
 
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DreamWizard
view post Posted on 7/6/2016, 12:29




I passi dietro a Jack si erano fermati: proprio quello che il ragazzo non voleva che succedesse. Cercava disperatamente di combattere l'imbarazzo, quando si sentì apostrofare come un "manidiburro". A quel punto non potè fare altro che tirare un sospiro di sollievo: non poteva essere altri che Bacchus.
Il ragazzo era abbastanza noto agli abitanti della Torre di Corvonero per il suo particolare tipo di sarcasmo e per la tendenza a non memorizzare i nomi delle persone, tantomeno quelli dei propri concasati: forse proprio per quello Jack si sentì un po' risollevare l'umore quando Bacchus, passandogli un paio di penne d'oca di riserva, lo chiamò per nome.
*Quale onore!* pensò, prendendo le penne dalla mano sinistra di Bacchus.
Grazie Bacchus! - gli disse Jack, con una vocina un po' roca, incrinata da un fremito che gli nacque direttamente dal petto. A-hem. Scusa, troppa emozione - scherzò con un mezzo sorrisetto. In effetti, era uno scherzo a metà: il ragazzo si era alzato di botto, certo, ma non era sicuro che il tremito della voce avesso un'origine puramente fisica. Per fortuna che c'eri tu qui. Avevo paura che fossi uno di quei bulli del quinto anno! gli disse, ed era la verità: non che lui fosse mai stato preso di mira, ma aveva visto con i propri occhi quanto certi ragazzi potessero essere malevoli, e non ci teneva ad attirare la loro attenzione.
Jack non si era affatto reso conto di aver cominciato a squadrare a fondo il viso del suo compagno di casata. *Cavolo, il grigio negli occhi è proprio un bel colore* pensava, mentre restava lì, imbambolato, a parlare a Bacchus in mezzo al corridoio.
 
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view post Posted on 8/6/2016, 21:08

A_STARA_STARA_STARA_STAR

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Di niente disse Bacchus sorridendo mentre il concasato prendeva la sua roba.
Per fortuna che c'eri tu qui. Avevo paura che fossi uno di quei bulli del quinto anno! gli disse Jack.
Effettivamente li aveva visti diverse volte. Non gli erano mai stati particolarmente simpatiche quel genere di persone.
Sì, sono abbastanza rompicoglioni disse schioccando anche le dite davanti agli occhi del biondo che sembrava si fosse incantato sugli occhi.
Da poco più avanti proveniva il rumore di un'armatura che brontolava di un certo ragazzino distratto che gli era andato addosso.
Dice a te? disse aggrottando leggermente le sopracciglia e indicando in direzione dell'anticaglia magica medievale.
Non aveva mai sopportato i quadri quando parlavano, tanto meno degli uomini di ferro.
*Uomini? Non so se definirli così, e poi non sono sicuro che siano in ferro. Chissà se esiste un incantesimo antiruggine*
Scosse leggermente la testa tornando al mondo reale da quello delle domanda stupide.
*Anche se forse l'incantesimo antiruggine non è poi tanto stupida come idea, chiederò alla professoressa di incantesimo*
Che ne dici di andare alla sala comune? chiese poi a Jack squadrandolo un attimo per cercare di imparare il suo nome e di associarlo a lui.
 
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DreamWizard
view post Posted on 8/6/2016, 22:27




*Snap*

Un brivido di imbarazzo scosse Jack quando Bacchus, schioccando le dita, lo trasse nuovamente alla realtà. *Mi sarò mica ipnotizzato!?* - si disse sconcertato, mentre il compagno gli chiedeva dell'armatura. Eh, si, parla di me! Andavo di fretta, e mi sono impigliato addosso a lui - disse Jack. Quell'armatura ancora non aveva finito di lamentarsi: lo spiritello che la abitava doveva essere veramente stressato in questo periodo.
Jack continuava a guardare, questa volta in maniera più misurata, il suo concasato. Non era certo la prima volta che lo vedeva: nonostante non si parlassero molto, erano comunque compagni di stanza, e diverse volte si erano incrociati nei locali della Sala Comune. Eppure, oggi il ragazzo aveva un'aria diversa dal solito.
*Oggi sorride*. La soluzione al mistero non poteva che essere quella: Jack aveva sempre visto prevalere sul volto del ragazzo espressioni che variavano dal pensieroso, al distaccato, quando anche all'indolente. Lo stesso materializzarsi di questo pensiero nella propria mente produsse in Jack una sensazione positiva, che era una mezza novità per il ragazzo. Essa gli ricordò un sogno che aveva fatto poche notti prima, un bel sogno popolato proprio dai suoi compagni di dormitorio, in cui aveva visto Bacchus con la stessa smorfietta sorridente che gli aveva appena rivolto.

Jack stava cambiando. Era già da qualche mese che il ragazzo faceva sogni strani durante la notte, sogni popolati principalmente dai nuovi amici che stava conoscendo: aveva pensato che essi fossero un tentativo della sua mente di adattarsi allo stravolgimento in senso positivo che la sua vita stava subendo. D'altronde, le sue abitudini erano state completamente stravolte da quando si era trasferito ad Hogwarts: la privacy di cui aveva sempre goduto a casa sua, ora non esisteva quasi più; i giochi che aveva a casa sua e le distrazioni che si permetteva, qui ad Hogwarts, non c'erano: in compenso, c'erano compiti su compiti da svolgere, un sacco di tecnica magica da affinare, e ritmi di vita che, per quanto fossero perfettamente normali, erano obbligati, come il coprifuoco notturno, gli orari dei pasti e quelli delle lezioni. Insomma, tutta la sua vita era cambiata, e lui si stava adattando: stava crescendo, si può dire.

La timidezza di Jack, anche grazie all'amicizia che aveva stretto con quell'adorabile bomba umana che era Flammy, stava piano piano svanendo. *A quel paese i compiti. Adesso voglio fare quattro chiacchiere con lui - decise in un istante. Il piano era ben chiaro nella sua mente: doveva convincere Bacchus a seguirlo in Sala Comune, dove probabilmente ci sarebbero state poche altre persone a disturbarli.
Bacchus - gli disse, ma il ragazzino aveva già cominciato a parlare.
Che ne dici di andare alla Sala Comune? - aveva chiesto. Jack era semplicemente euforico: non aveva avuto neanche bisogno di lavorarci. Ah, neanche tu hai voglia di andare in giardino? Sai che ti dico, ci sto. Andiamo! - gli disse sorridendo con aria complice. Si voltò, non prima di aver lasciato il tempo a Bacchus di finire di guardarlo bene in faccia. *Te lo farò imparare bene, il mio nome* - pensò Jack, avviandosi verso le scale, dove l'armatura aveva finalmente smesso di lagnarsi.

FINE PRIMO CAPITOLO

 
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