Human House Elves' rights, Missione C.R.E.P.A.

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view post Posted on 24/7/2016, 18:31
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Il Fato

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London

Quel povero Sole, da tutti disprezzato nell'ultimo periodo per il suo incessante calore, era stato colpito per davvero dal maleficio tramutato in finte speranze dagli abitanti della Capitale. Se per mesi e mesi aveva scelto di esprimere la sua immane potenza attraverso numerosi e vicini raggi luminosi, quella mattina di fine Luglio non sembrava essere in grado di far fronte neanche ad una minuscola nuvola grigia di passaggio. Il cielo si era dipinto dei colori poco scintillanti, poco vivaci, quelle sfumature scure che nessun artista cordiale avrebbe mai accettato nella sua personale tavolozza. Qualcosa era cambiato, quella notte, poiché la temperatura era scesa di qualche grado e insieme ad un piacevole vento, la classica brezza estiva, era comparso improvvisamente un alone opaco su quel manto azzurro prima tanto acceso. Nelle prime ore dell'alba la volta celeste si era addirittura ribellata alle continue lamentele degli abitanti di Londra, striando il paesaggio di nero e blu e, infine, di un colore spento che non avrebbe attirato alcuno sguardo da parte dei turisti. La pioggia era stata una netta conseguenza di quel preludio naturale, cosicché gocce su gocce avevano bagnato l'asfalto scottante della città, rendendo il traffico del Mondo Babbano ancor più esagerato e di difficile gestione di quanto già non fosse. C'era stato un periodo di poche ore, forse una manciata, durante il quale l'acqua piovana aveva cessato il suo placido corso, ma l'aria si era riempita di odori di strada, di cemento e di pietre, un anelito che aveva infastidito numerosi passanti. E poi di nuovo la pioggia, come a curare quel piccolo sbaglio maleodorante, ripulendo sobborghi e cunicoli interi dall'arsura dell'Estate e dalla puzza della cattiveria umana. Lo scroscio che giungeva dall'alto sarebbe stata giusta colonna sonora per l'avventura di giovani studenti della Scuola di Hogwarts: mancavano ancora venti minuti alle nove, l'orario del loro appuntamento all'Atrium, ma nulla lasciava presagire che arrivassero in ritardo. Non per il momento. Al seguito del richiamo della Spilla Tremordicchiante, quel caratteristico sistema di comunicazione che utilizzavano i membri del C.R.E.P.A., tre alunni di Casate diverse erano stati assolti per una sorta di missione, come spesso i rappresentanti del Comitato si divertivano a definire. Non era stato detto loro molto, ad eccezione di luogo e orario dell'incontro, deciso per l'Atrium dell'imponente Ministero della Magia. Come raggiungerlo, però, sarebbe stato un mistero se gli organizzatori non avessero attaccato una pergamena alla bacheca degli avvisi dell'Aula Abbandonata, la sede del C.R.E.P.A., durante l'ultima riunione dell'associazione benefica. Qualcuno l'aveva letto, qualcun altro forse l'aveva perso nella fretta di raggiungere la Sala Grande per cenare insieme ai compagni di tavola, ma di sicuro uno dei tre membri contattati dalla Spilla - se non tutti - aveva posato lo sguardo su quelle semplici parole: Ingresso visitatori per il Ministero: Trafalgar Square, cabina telefonica in disuso; entrare e digitare il numero 62442, dichiarare identità e motivo della visita. Appuntamento all'Atrium con Virginia Brown, ore 9. Nessuna informazione aggiuntiva era stata data, tuttavia la semplicità del testo non avrebbe dovuto lasciare spazio a dubbi. Come avrebbero raggiunto Londra quei tre studenti? Si sarebbero conosciuti lungo il tragitto oppure si sarebbero visti direttamente nella piazza storica della città inglese? Avrebbero subito individuato la cabina di loro interesse? Con quale scusa avrebbero dichiarato il motivo della loro visita? E Virginia Brown li avrebbe attesi, puntualmente, all'Atrio del Ministero? Domande, quelle, che avrebbero ricevuto presto una concreta risposta.

La vostra missione ha inizio. Potete dire di aver letto la pergamena sulla Bacheca Avvisi dell'Aula Abbandonata oppure di sapere già, tramite passaparola o eventuali genitori al Ministero, come accedere all'ingresso visitatori: non datelo per scontato, però, siete pur sempre studenti del secondo-terzo anno. Virginia, ti chiedo di attendere l'arrivo dei tre studenti all'Atrium, poi potrai intervenire. Lo scopo della missione è chiaro a tutti, chiaramente direte di saperlo anche ongdr per l'ultima riunione del C.R.E.P.A. svolta nelle sere precedenti. Per dubbi o domande, scrivetemi pure per mp. Buon divertimento a tutti!


Edited by Master Adepto - 8/8/2016, 12:38
 
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view post Posted on 29/7/2016, 16:09
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Quella triste mattina di fine luglio Fabio aveva un compito importante: lui e altri due membri del CREPA erano stati scelti per andare al ministero della magia per una particolare missione. Da come la riunione prima si era parlato di questa missione Fabio non era molto convinto di poter riuscire a portarla a termine. Non importava se aveva la compagnia di un corvo e una serpe, erano comunque tre ragazzini che si dovevano infiltrare nel ministero.
miiiiao Miagolò Kovu sul letto che giochicchiava col cuscino. Fabio lo avrebbe portato volentieri con se' era un'ottima scusa se qualcuno faceva domande sul perchè era lì. Fabio era già stato al ministero, proprio per via del micio e aveva già incontrato virginia che lo aveva aiutato ad addomesticare il kneazle. Arrivare al ministero non era per lui un problema, più che altro era incontrarsi con i due altri membri. A quanto ne sapeva nessuno aveva contattato nessuno e non si erano dati appuntamento da nessuna parte. Proprio un peccato, avrebbero potuto raggiungere Londra tutti insieme.
Fabio prese dall'armadio il completo più formale che aveva, una camicia bianca, giacca e pantaloni neri, papillon grigio scuro, nero non ce lo aveva, e si preperò di tutto punto per partire. I suoi genitori si erano offerti di accompagnarlo in macchina, e Fabio aveva accettato di buon grado l'offerta. Si erano stupiti non poco quando aveva detto loro di dover andare davanti ad una cabina telefonica, ma i maghi erano gente strampalata, nemmeno Fabio li sopportava più di tanto e l'argomento fu chiuso lì.
Fabio nel tempo che gli rimaneva prima di andare scrisse due rapidi lettere ai due membri che dovevano accompagnarlo.


Colin Barkley e Flammy Snowleaves, Sono Fabio. Vi aspetto accanto alla cabina telefonica che serve da accesso al ministero. A dopo.



Due lettere molto molto brevi, due righe appena, che affidò alla sua civetta bianca Anivia. Prima di partire le aveva regalato due biscottini gufici, l'aveva mandata e ne aveva messi altri due nella sua gabbietta per quando sarebbe tornata. Lasciò la finestra della sua stanza aperta in modo che potesse rientrare a casa quando voleva e prendendo la borsa che conteneva soldi documenti, un panino acqua e la bacchetta, scese in macchina da suo padre che lo attendeva. Era mattino molto molto presto, ma d'altronde la strada tra casa sua e londra non era una bazzecola. Arrivarono in città per le otto e mezza circa e al punto prefissato per le nove meno un quarto. Jaden lasciòà il figlio nel luogo prefissato e ripartì per la sua destinazione.
Fabio era in perfetto orario, ma gli altri quando sarebbero arrivati?

miaaao Miagolò Kovu dall'interno della borsa.
Kovu! Dovvevi stare a casa! va bhe oramai sei qui.


//OFF GDR: non volevo iniziare io, ma qualcuno deve pur aprire le danze XD //
 
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view post Posted on 31/7/2016, 18:12




Colin Barkley tumblr_mc2hh2fUnv1r426i4o1_500

Il capocasa Grifondoro,nella riunione del comitato tenutasi la sera precedente, era stato particolarmente chiaro sui dettagli della missione. Il piano era semplice,il giovane serpeverde,insieme ad altri due studenti, sarebbe dovuto introdursi al ministero dove li avrebbe attesi una dipendente,pronta a guidarli nelle loro successive operazioni. Si trattava di estrapolare il maggior numero di informazioni riguardo alla presunta scarsa "cura" della sottosezione dedicata agli Elfi Domestici facente parte del dipartimento di "Cura e regolazione delle Creature Magiche".L'unica cosa che al giovane non andava a genio era il dover ritornare all'interno di quell'edificio. La prima volta, di certo,non aveva riscontrato risoltati entusiasmanti,oltre ad essersi beccato un energumeno come guardia del corpo per la durata di tutta la sua permanenza e aver intrattenuto un simpatico colloquio con un acida caporeparto. Da quando era tornato al castello,senza riuscire a trovare effettive risposte dal suo viaggio al vecchio orfanotrofio,la sua vita era ancora più confusa.Le domande erano raddoppiate,anzichè dimezzarsi e non aveva assolutamente idea da dove poter ricominciare.Sarebbe subito dovuto ripartire alla volta del nuovo indirizzo che era riuscito a ottenere dalla preside,non senza evitar di sconfiggere un molliccio, o aspettare e valutare i possibili rischi? Sarebbe dovuto restare e proseguire con gli studi di quel nuovo anno accademico o dedicarsi alla sua vita privata? Sinceramente non era il periodo giusto per interessarsi dell'incolumità di quegli elfi domestici o , semplicemente, non lo era per interessarsi a qualcun altro al di fuori di se stesso.Inoltre, com'era possibile che creature dall'intelligenza e dalla grande capacità magica, come gli elfi domestici, dovessero essere difesi con campagne similari a quelle che venivano destinate agli animali abbandonati, nel mondo babbano. Mentre pensava a ciò il ragazzo fece in tempo a vestirsi, indossando una camicia e un paio di jeans scuri, per poi uscire, una volta dopo aver raccattato la bacchetta dal comodino, dal proprio dormitorio e, successivamente, dal castello diretto verso Hogsmeade. La località era facile da raggiungere anche a piedi e, li, come il capocasa grifondoro gli aveva fatto notare, c'erano molti negozi collegati alla lotta del C.R.E.P.A, che avrebbero potuto mettergli a disposizione una metropolvere, direzione Londra. Una volta arrivato nella cittadina comiciò a girovagare per le sue stradicciole in cerca di una delle insegne che gli erano state indicate. Dopo qualche minuto di ricerche a vuoto, finalmente, si imbattè in un locale dal nome "Da Madama Piediburro". Si distingueva da tutti gli altri negozi per la sua eleganza, per le sue merlature e,soprattutto, per il suo singolare colore. Il tutto era un po' stucchevole per i gusti del serpeverde anche se non metteva in dubbio il fatto che il giovane grifondoro conoscesse quel posto,sembrava fatto su misura per il suo carattere. Una volta entrato individuò quella che doveva essere Madama Piediburro, almeno così pensava, e,senza indugiare oltre, le chiese di poter utilizzare la metropolvere in dotazione al negozio,specificando si trattasse di una missione "assolutamente urgentissima" del C.R.E.P.A. La signora, inizialmente dubbiosa, si convinse quando il giovane serpverde le mostrò la spilla del comitato e, cambiando completamente tono, gli fece strada verso la metropolvere. Una volta davanti al camino, Madama Piediburro dette indicazioni specifiche al ragazzo su come utlizzarla. Avrebbe dovuto prendere una manciata di polvere volante, entrare nel camino e pronunciare chiaramenteil nome della prorpria destinazione. Dopodichè doveva gettare la polvere ai suoi piedi e,in un attimo, sarebbe arrivato. Ad uno che non aveva mai usato quei mezzi di trasporto, potrete immaginare, che tale spiegazione lasciava molti dubbi e perplessità ma era anche vero che non c'era più tempo ed, il giovane era già in ritardo. Così,con la speranza di non rimanere carbonizzato fece quello che gli era stato indicato. Prese una manciata di polvere volante, entrò nel camino, chiuse gli occhi, fece un bel respiro e, con chiarezza, pronunciò il nome dell'altro negozio che gli era stato indicato:-
Evviva Lo Zufolo!
Dopodichè lanciò la polvere ai suoi piedi. Per un breve attimo sentì come uno strattone, poi il vuoto e, una frazione di secondo dopo,si ritrovava con i piedi a terra. Aprì gli occhi. Davanti a lui non si trovava più l'interno di quel negozio leziosetto in cui era entrato e l'arredamento era completamente cambiato. Ora era all'interno di quello che sembrava un negozio di musica con gli scaffali interamente sormontati da strumenti musicali di ogni genere o da dischi,tutti messi in vendita. Quasi incredulo uscì dal negozio, guardò in alto, dove l'insegna riportava il nome del negozio "Evviva Lo Zufolo". *Wow, e chi lo dice adesso ai babbani? In questo mondo hanno già inventato una sorta di teletrasporto*. Una volta in marcia per le strade di Londra non fu difficile, per il giovane serpeverde, orientarsi e ritrovare la strada che già una volta l'aveva portato alla cabina telefonica di colore rosso,la sua entrata per il ministero. Dovette camminare ancora un po' prima di giungere al piazzale da cui poteva vederla chiaramente ora, non restava che mettersi all'opera. A passo svelto si avvicinò a quella che un comune babbano, avrebbe potuto definire "La cabina di Superman" ignorando che comunque, quest'ultima, aveva proprietà non meno stupefacenti. Si accorse solo in seguito che uno di quelli che sarebbero stati i suoi compagni in quella missione l'aveva preceduto e,una volta arrivato lui stesso alla cabina, prima che lo sconosciuto potesse rivolgergli la parola,lo anticipò:


Sono in ritardo, lo so, ma questo non sarà un pretesto di conversazione. Siamo qui per una missione,non per chiacchierare, dunque non parlarmi a meno che non sia strettamente indispensabile. Spero solo che il terzo arrivi presto, voglio concludere in fretta questa storia.



 
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view post Posted on 4/8/2016, 19:31

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C'era davvero bisogno di dire quanto odiasse andare al Ministero? Non bastava, come motivazione, il fatto che ci fosse la madre, lì? Beh forse no, effettivamente in mezzo a tanti maghi doveva mettercisi di impegno per incontrarla. Sospirò lavandosi il viso con dell'acqua gelida, per lavare via il sonno, che comunque era stato poco, troppo poco, e poi terribile, pieno di incubi. Un vero strazio. Diede un'occhiata fugace all'orologio a muro appeso accanto alla porta e senza troppe preoccupazioni spalmò del dentrificio sullo spazzolino e cominciò a lavarsi pigramente i denti.
8.35, niente male dai, ho ancora un'oretta, posso andare con calma.
Ne sei così sicura, cara?
Dannata vocina saccente, certo che n'era sicura! L'aveva letto sulla pergam-. Di colpo smise di movere meccanicamente la mano e si voltò di scatto a guardare l'orologio. Come se si fosse appena desdata da un sogno cominciò a correre freneticamente per la casa. Che sogno orrbile, nemmeno da sveglia poteva scapparne. Nonostante la pioggia si mise comunque il vestitino bianco e leggero che aveva scelto perl'occasione, le arrivava fino alle ginocchia ma, giusto per non diventare un grosso surgelato vagante, si infilò un paio di calze nere. Puntualmente sistemò meglio il piede e quelle miserabili si strapparono, dannate calze, dannati vestiti, dannata femminilità ed eleganza. Indossò comunque gli stivaletti caldi che usava in autunno e fortunatamente coprivano alla perfezione quel disastro. Infilò il cappotto nero che teneva sempre nell'armadio, caso mai giorante come quelle decidessero di presentarsi senza invito, e si precipitò fuori di casa. Poteva farcela, a piedi, certo, ma poteva farcela. La casa della madre era piuttosto in periferia, ma nemmeno troppo, una ventina di minuti e si poteva arrivare al Ministero senza il fiatone. Ci era andata così tante volte, anche, e soprattutto, contro voglia, che ormai la strada la conosceva fin troppo bene. Respirò profondamente osservando l'acqua gocciolare dal suo ombrello in tinta con calze e cappotto, e senza nemmeno rendersene conto era finita a terra.
Ammettilo! Tu mi odi, mi detesti! Dimmelo così mi metto in pace!
<i>Gridò a non si sa bene chi, forse a lei stessa. Si alzò rischiando di scivolare nuovamente nell'erba fradicia e corse in casa il più velocemente possibile. Non aveva resistito nemmeno quella volta a camminare nel prato, ed eccone le conseguenze. Mentre chiudeva la porta aveva già lanciato le scarpe il fondo al suo bagno e il cappotto se ne stava sconsolato nel corridoio. Spalancò l'armadio mentre tentava di liberarsi da quel vestito estivo e sentì gli occhi riempirlesi di lacrime. Non era certo il tempo per sconsolarsi e scoppiare a piangere: una missione la stava aspettando, oltre alle altre persone che ne facevano parte, e lei non era una diva.. ergo: niente ritardi signorinella, altrimenti vieni tagliata fuori dalla scena e non di discute. Senza nemmeno far troppo caso a cosa realmente stesse facendo indossò un completo camicetta-giacca-pantaloni decisamente elegante, forse troppo serio, anche per un'occasione del genere. Non aveva importanza, doveva muoversi, eccome se doveva farlo. Ripescò l'ombrello e con molta cautela e ansia cominciò a correre come un maratoneta che aveva seri dolori al cocige. Nonostante la sua magnifica camminata svelta degna di un premio nobel per la persona più stupida e goffa al mondo, arrivò a quella cabina del telefono così familiare. Inserí uno zellino, forse si era sprecata, poi, per non passare come tirchia ai suoi stessi occhi, rimpinzò quell'affare come se fosse stata una vecchia intenta a fare il pudding di natale, sperando che tutti quanti beccassero una moneta e soffocassero e potessero avere tanta fortuna. Si agganciò alla cornetta come se fosse stata la sua unica salvezza e digitò il numero. 6-2-4-4.. quattro- quattro? QUATTRO-QUATTRO? Ma perchè non si segnava le cose? Dannato orgoglio, memoria eidetica una grandissima pluffa, non si ricordava nemmeno cosa aveva mangiato a colazione! Forse uno dei motivi era perchè non l'aveva fatta, ma non era quello il punto. Chiuse gli occhi cercando di riportare alla mente quel foglio di pergamena appeso sulla bacheca del C.R.E.P.A. 6...2...4...4... vuoto.. aprí gli occhi scuotendo la testa piena di delusione e rabbia verso sè stessa. Fissò quella tastiera brulicante di batteri e,per la prima volta durante quella giornata, le sembrò che le cose stessero riprendendo ad andare per il verso giusto. Ricordava, infatti, una coppia di numeri doppi, una separata dall'altra, ergo: 62442! Digitò il numero e fortunatamente per la sua pellaccia pallida funzionò. Gli occhi di un blu intenso cominciarono a rallegrarsi, fece un paio di respiri profondi e sfoderò un'ampio sorriso:il suo accessorio migliore. A passo svelto, ma decisamente più contenuto di prima, avanzò all'interno del Ministero, nell'atrio precisamente. Sperò di non essere troppo in ritardo, l'avrebbero odiata tutti per essersi fatta attendere in quel modo, e se non l'avrebbero fatto loro ci avrebbe pensato da sola. Appena arrivò di fronte ai suoi "colleghi/agenti speciali in missione super mega fantasmagoricamente speciale" si scusò gentilmente e rivolse ad entrambi un ampio sorriso mentre le sue mani la tradivano stritolando quell'ombrello manco fosse un costrittore attorno alla sua povera preda.
Speriamo bene..si comincia, signori.
Vi chiedo immensamente scusa, cominciamo bene, dopo la mia promessa di non far aspettare troppo.. ma ahimè ho avuto problemi in real che sono riuscita a risolvere solo oggi (problemi che, per altro, non dipendevano da me). Spero di non avervi fatti infuriare, vi chiedo nuovamente venia e prometto che sarò piú celere nelle prossime risposte.


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view post Posted on 8/8/2016, 12:05
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Incontro con Virginia Brown, Dipendente Ministeriale
La cabina inglese, simbolo così comune della Capitale, parve tremolare su se stessa nell'esatto momento in cui la voce di uno dei due ragazzi risuonò nell'aria circostante. Colin e Fabio erano stretti in quel abitacolo di piccole dimensioni, del resto la logica chiedeva che soltanto una persona per volta avesse potuto utilizzare il telefono per i suoi affari e i suoi precisi motivi. Era pur vero che quella non fosse una cabina tanto banale, come quelle Babbane, perlomeno non lo era agli occhi degli abitanti del Mondo Magico. Uno Kneazle, un Grifondoro e un Serpeverde erano pronti per partire in quella missione tanto stravagante, quasi sembrava essere l'inizio di una delle migliori barzellette che si sentivano nei bar gremiti di Diagon Alley. Mentre nuova pioggia imperversava all'esterno, i due studenti, antagonisti metaforici secondo la storia di Hogwarts e dei loro fondatori, ebbero la possibilità di recuperare i cartellini da visita comparsi al posto delle monetine nella fessura in basso del telefono che avevano di fronte. Avrebbero dovuto appuntarla al petto, ma nel frattempo l'abitacolo si trasformò in una sorta di misterioso ascensore, abbandonando il cielo plumbeo all'esterno per essere assorbito dalle viscere della terra. Scendendo sempre più giù, dicendo addio alla luce di poco prima, ecco che giungevano al Ministero della Magia. Per loro il Fato sanciva l'inizio, sebbene la mancata gentilezza di Colin non fosse proprio esemplare per un incontro del genere. Non era il Comitato per la Riabilitazione degli Elfi Poveri e Abbruttiti una sorta di gruppo di persone legate tra loro, legate ad una causa intensa e al contempo capace di far stringere amicizie? Sarebbe stato un mistero per il momento, eppure la richiesta di non parlare, sancita dall'adepto di Salazar, non avrebbe potuto trovare concretezza nella realtà. Come avrebbero fatto ad ottenere informazioni preziose al Dipartimento del Controllo e Regolazione delle Creature Magiche, senza entrare in comunione e in accordo l'uno con l'altro? Come avrebbero fatto a procedere dignitosamente, senza unione? La risposta parve giungere, inaspettatamente, un quarto d'ora dopo, quando da un ingresso laterale, frutto sempre della cabina telefonica al centro di Londra, la terza studentessa chiamata dal C.R.E.P.A. per quella missione si presentò con fare rapido, in netto contrasto con il suo leggero ritardo. Tre era il numero perfetto, a quanto pareva, per fare grandi cose. Il Destino dava loro speranza. Circondati da camini scoppiettanti con fiamme verdi legate alla Metropolvere, suoni e volti di Maghi e Streghe popolavano l'intero vasto Atrium. Gufi planavano di tanto in tanto insieme a pergamene e articoli di giornale volteggianti, mentre il brusio di discorsi e saluti rendeva tangibile la frenesia del presente. In quel caos senza eguali, i tre ragazzi avrebbero scovato Virginia Brown? Era lei che doveva entrare in scena, lei avrebbe guidato la combriccola verso i piani superiori. Non restava che attendere ancora un istante.

Non siamo partiti con il piede giusto, come si suol dire. Flammy, sei arrivata in ritardo (ongdr, non importa il resto), sebbene la Spilla avesse dichiarato un orario stabilito. Sei giunta nell'atrio senza, tuttavia, specificare motivo di ingresso e dichiarazione della tua identità, come chiesto dalle pratiche del Ministero. Gli altri, ogdr, ancora non erano entrati nella cabina. Prego, da questo momento in poi, di fare attenzione ai post di ogni partecipante, affinché ongdr sia tutto lineare e logico. In ogni caso, tralasciamo questo dettaglio, siete tutti ormai nell'Atrium, a breve giungerà Virginia (prego lei di rispondere per prima). Colin e Fabio, voi già la conoscete ongdr, Virginia potrà dire di vedervi. Sono le 9.15 del mattino. Come ordine per postare, dunque, seguiremo: Virginia - Fabio - Colin - Flammy - Master. Buona fortuna e fate gioco di squadra!
 
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view post Posted on 8/8/2016, 19:45
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Devi dare il buon esempio Virginia. Arrivare in orario fa parte di questo.
I ragazzi che mi aspettano saranno spaesati al Ministero. E’ un posto che mette soggezione a noi adulti figurasi a tre ragazzi che non sono avezzi a frequentare la grande e caotica struttura.
La spilla mi ha avvisata che l’incontro è fissato per stamattina alle 9 ed è esattamente a quell’ora che
, grazie ad un amico che mi ha costruito il babbanissimo orologio che porto al polso, che giungo davanti al bancone della reception per cercare di individuare le sagome dei ragazzi che hanno appuntamento con me per la causa alla quale, tutti quanti, abbiamo aderito.
Il Crepa. La difesa e l’educazione degli elfi è il nostro comune obbiettivo ed io, da portavoce del movimento, sono ben contenta di aver modo di parlare in favore delle piccole creature che, da sempre, svolgono un lavoro tanto importante per noi Streghe e Maghi.
Fuori il tempo è poco clemente per cui questa mattina ho preferito indossare una camicia azzurra e un paio di jeans blu scuri. Scarpe da ginnastica bianche completano l’abbigliamento informale che ho scelto per comodità e per non mettere a disagio i ragazzi.
Fra la folla dei miei colleghi che all’ora di punta escono dai camini che scintillano e scoppiettano di fiammelle verdi che ne annunciano l’arrivo ci metto parecchio a individuare Colin e Fabio. Insieme a loro dovrebbe esserci una loro coetanea che non conosco. Appena riesco a scorgerli sollevo il braccio sinistro in segno di saluto e comincio ad avvicinarmi a loro reggendo, con la destra, la borsa che contiene, oltre al catalizzatore, sia l’utile che il superfluo.
Arrivata a distanza che penso sia sufficiente per far loro udire la mia voce nel caos dell’andirivieni degli impiegati che raggiungono disordinatamente il loro posto di lavoro alzo il tono e li saluto.

Sono qui ragazzi! Benvenuti al Ministero. Per chi mi conosce, per chi non ricorda o non mi conosce sono Virginia Brown ed è con me che avete appuntamento. Ci siete tutti?
Guardo i visini giovani e attenti dei ragazzi e sorrido vedendo nei loro occhi tutti i dubbi, le aspettative e i timori che avrei potuto avere io alla loro età.
Avete avuto difficoltà a raggiungere il Ministero? Non preoccupatevi. So che fa terrore ma non c’è nulla da temere. Qui è sempre tutto in ordinato disordine.
Attendo qualche istante per dar loro modo di prendere confidenza con l’ambiente in cui si trovano e raccogliere le loro prime impressioni mentre allungo la mano per stringere quella dei ragazzi.
 
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view post Posted on 8/8/2016, 20:18
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Fabio aspettò pazientemente quello che in realtà non gli sembro nemmeno un minuto dato che la sua attenzione era rivolta alla giocosità del suo gatto. Rapito giocava con Kovu aspettando l'arrivo dei suoi due compagni. Il primo ad arrivare fu il serpeverde, lo aveva intravisto la sera prima che esordì con un monito.
Sono in ritardo, lo so, ma questo non sarà un pretesto di conversazione. Siamo qui per una missione,non per chiacchierare, dunque non parlarmi a meno che non sia strettamente indispensabile. Spero solo che il terzo arrivi presto, voglio concludere in fretta questa storia.
Di sicuro aveva davanti un ragazzo schietto e diretto, cosa a fabio piaceva, ma l'atteggiamento con il quale si era posto non era il massimo della vita. Come facevano ad organizzarsi senza parlarsi, usavano la forza del pensiero? Fabio scioccato dal monito non disse niente mentre il suo gatto emise un dubbioso miao dopo aver guardato e annusato l'altro. Kovu leccò il suo padroncino incitandolo a riprendere il gioco e così Fabio fece visto che a quanto pare l'altro non era in vena di conversare. Giocarono e aspettarono il terzo membro per diverso tempo sotto un cielo che minacciava il nubifragio da un momento all'altro, ma della corva nessun segno. Lui e la serpe decisero quindi di scendere al ministero in due dentro una cabina il che era in realtà vietato, ma erano due ragazzini ci sarebbero stati. Fabio inserì il galeone premette il numero sulla tastiera e comunicò il suo nome e quello del compagno e lo scopo della visita ovvero incontrare Virginia Brown. L'accesso fu loro subito garantito, ritirarono la spilla da visitatori e poi via giù per il veloce ascensore. Ancora una volta Fabio dovette tenersi ai due lati opposti della cabina per non cadere. Quel tipo di entrata gli faceva paura, ma aveva anche sentito che si poteva entrare al ministero attraverso lo sciacquone di un cesso, il che era forse ancora peggio. Kovu tirò fuori le unghiette a quella discesa quasi conficcandole nelle spalle di Fabio che lo portava al collo quasi fosse una sciarpa. Arrivarono a terra e Fabio scossò uscì rapidamente dalla cabina. Il via vai di gente era incredibile, ma il grifondoro non se ne meravigliò era già stato lì in precedenza e la situazione era la stessa. La corva non era nemmeno già giù, ma la videro scendere con un altro ascensore poco più tardi poco prima che in lontananza apparisse Virginia.
Miao! Miagolò di gioia Kovu rivedendo la donna.
Sono qui ragazzi! Benvenuti al Ministero. Per chi mi conosce, per chi non ricorda o non mi conosce sono Virginia Brown ed è con me che avete appuntamento. Ci siete tutti?
Si certo, siamo tutti qui. Rispose Fabio alla donna stringendole la mano come già aveva fatto la volta che era andato nel suo ufficio per imparare a convivere col suo kneazle. Ma non c'è un entrata meno....paurosa per il ministero?
Fabio si guardò attorno mentre attendeva che anche gli altri facevano conoscenza con la donna. Il ministero non era cambiato di una virgola da quando ci era venuto da solo qualche mese prima. Forse era per l'ora, ma sembrava solo più affollato.
 
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view post Posted on 15/8/2016, 23:17




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Lo sguardo del serpeverde scorreva pigro da una persona all'altra, mano a mano che con il passare del tempo la città si affollava in una giornata estremamente nuvolosa. Appoggiatosi sull'esterno della cabina telefonica,impazientemente tamburellava con le lunghe dita affusolate sulla scatola di metallo, creando un ritmo quasi orecchiabile. Nella lunga attesa più volte i suoi occhi si erano posati su ragazzini di passaggio in cerca di quello che sarebbe stato il terzo membro che doveva raggiungerli. Tutto questo, ovviamente, gli dava l'opportunità di pensare e, osservando le persone che correvano frettolosamente per le vie di Londra, cercando di non perdere i mezzi pubblici per recarsi al lavoro, da pensare ne aveva molto. Non riusciva a capacitarsi di come un'intera comunità, che contava migliaia di abitanti, riuscisse a vivere la propria vita nella completa ignoranza del mondo magico.Non riusciva a capacitarsi di come lui stesso non ne fosse a conoscenza prima di ricevere la lettera per Hogwarts. Ovviamente il segreto era ben custodito ma, la vera domanda, almeno per il ragazzo, era se fosse la cosa giusta da fare. Ricordava un suo dialogo simile con una ragazzina Tassorosso, tutta pepe e curiosità, in cerca di informazioni su quello che era stato uno dei suoi ultimi articoli. In quel caso la disinformazione coinvolgeva solo il mondo magico ma, il concetto, non cambiava. Come quella ragazza,tutta la popolazione magica avrebbe voluto sapere del pericolo che fino a quel momento ignorava e, allo stesso modo, la popolazione babbana, se solo avesse avuto una scelta, sicuramente avrebbe voluto sapere con che cosa conviveva. Poteva garantire, il MInistero, che la comunità magica non garantisse alcun pericolo per quella Babbana? E, se si, per quanto tempo ancora sarebbe riuscito a farlo? Nel dubbio non era meglio mettere al corrente la popolazione dei rischi a cui poteva andare in contro? Certo, il rischio di una nuova "caccia alle streghe" sarebbe stato dietro all'angolo ma, c'erano veramente alternative? Non era forse vero che l'oscurità nasceva e si nascondeva dove regnava "la menzogna". Accompagnato da questi pensieri,gli occhi vitrei del ragazzo non riuscirono comunque ad individuare il terzo componente tra la folla. Probabilmente, l'idea migliore, sarebbe stata quella di entrare al ministero, in modo da non farsi attendere oltre ed aspettarlo li. Anche il Grifondoro sembrò dello stesso avviso e, i due, entrarono insieme nella cabina telefonica, in cui dovettero stringersi come delle sardine per farsi spazio a vicenda. Il suo accompagnatore digitò il numero che gli era stato suggerito la sera prima e una voce metallica rispose prontamente. Forniti i loro nominativi e spiegata la ragione della visita, l'operatore riagganciò la cornetta e, pochi secondi dopo, il due furono trasportati a velocità folle verso i piani bassi. Nonostante avesse già viaggiato all'interno dell'ascensore la seconda corsa non fu meno traumatica. Una volta toccata terra gli ci volle qualche secondo prima di riprendersi dal capogiro che quella discesa folle gli aveva procurato. *Ironico come quello che dovrebbe essere il posto più sicuro del mondo magico abbia degli ingressi del genere. Alla prima visita ci si potrebbe morire di crepacuore qui dentro.*. Una volta usciti dall'ascensore osservò il Grifondoro e il suo animale da compagnia, costatando,dalla loro espressione,di non essere stato l'unico ad aver trovato,nuovamente,quel viaggio un tantito brusco. I due si fecero avanti tra la folla, composta da visitatori ed addetti, in cerca di quella che sarebbe stata la loro guida nella missione. Fortunatamente non fu difficile trovarla. Anche Virginia Brown,dipendente del ministero, li stava cercando e,appena gli vide tra la folla, alzò il braccio scuotendo la mano più volte, in modo da farsi notare dai due e dirigendosi verso di loro.
Quasi nello stesso istante, le porte dell'ascensore dietro di loro, che nel frattempo era tornato al piano terra, in seguito ad un'ulteriore corsa folle, si erano spalancate, lasciando uscire una ragazzina dai capelli rossi. La giovane si avvicinò ai due proprio nello stesso momento in cui Virginia arrivò dal gruppetto. Il giovane serpeverde allungò la mano per stringere quella della donna senza aggiungere altro, in fondo non aveva senso che confermasse le risposte del Grifondoro alle domande della donna. Non c'era bisogno di essere rindondanti. Finalmente c'erano tutti, i tre ragazzi e la loro accompagnatrice,la loro guida all'interno del Ministero e,perchè no, il loro lasciapassare. La missione poteva cominciare.




 
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view post Posted on 21/8/2016, 03:56

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Sperò di non aver fatto una pessima impressione arrivando in ritardo, non sarebbe mai riuscita a cambiare, ne era certa. Per quanto tentasse di far andare tutto per il verso giusto sembrava che la sua vita si divertisse a prendersi gioco di lei. Certamente doveva avere un gran senso dell'umorismo, se così era. Arrivò quasi contemporaneamente alla loro guida, dopo essersi precipitata di corsa nell'atrio spazioso e affollato verso i due compagni. Rivolse alla donna un sorriso timido, allungando, per ultima, la mano verso di lei, nell'intento di presentarsi. Nonostante fosse stata svariate volte al Ministero non l'aveva mai vista prima di allora, ma non c'era certo da meravigliarsene: quel posto era immenso e pieno di persone. Magari aveva già scorto il suo visto in mezzo a tanti altri, o, forse, poteva anche esserle passata accanto, qualche volta, ma come ricordarsene? Fatto stava che in quel momento aveva finalmente fatto la sua conoscenza, e, dopo essersi presentata col suo nome per intero, le lasciò andare la mano.
Piacere, Flaminia Snowleaves. Mi dispiace per il ritardo, ho avuto..delle complicazioni, ecco. Sono davvero desolata.
Abbassò lo sguardo per rialzarlo solo qualche secondo dopo, un sorriso timido e dispiaciuto sul volto. Forse avrebbe dovuto imparare a prendersi le sue responsabilità, cominciare a gestire meglio la sua vita e i suoi impegni, a rispettare la parola data. Non che avesse fatto chissà quale errore, ma non era accettabile, tanto meno per lei, che in fondo ci teneva molto a dare una buona impressione. Si ripetè fra sé e sé che sarebbe andata meglio, si sarebbe impegnata di più, niente più errori del genere. Ma poteva davvero farcela? Quella era la sua natura, non lo faceva di proposito, era davvero possibile cambiare? Non aveva la risposta a nessuna delle tante domande che le ronzavano in testa mentre si guardava attorno, ma aveva una grande forza di volontà e una determinazione certamente non trascurabile. Inspirò profondamente guardando i suoi compagni di squadra, ciò che era stato, ormai, era stato, ora doveva concentrarsi solo ed esclusivamente sulla buona riuscita della missione, ed era esattamente ciò che avrebbe fatto. Era pronta per iniziare, stava vivendo la sua prima vera occasione di rendersi davvero utile, e avrebbe fatto del suo meglio affinché quella giornata portasse i suoi frutti. Piena di forza e voglia di fare lasciò da parte le sue insicurezze e i suoi pensieri. Doveva avere la mente libera, rimanere lucida e concentrata, doveva metterci tutta sé stessa, e non poteva farlo continuando a rimproverarsi per i suoi errori. Avrebbe presto rimediato, o almeno ci avrebbe provato con tutte le sue forze.
 
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view post Posted on 23/8/2016, 10:46
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Il Fato

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ministero

E così si iniziava. Il trio era stato finalmente riunito, chi in ritardo e chi in perfetto orario. Non sarebbe stato un dramma, niente affatto, l'importante era presentarsi alla missione che quello strambo Comitato a favore degli Elfi Domestici aveva concordato nelle riunioni dei giorni precedenti. Tutti sapevano lo scopo dell'azione di quel giorno, ma il Fato confidava nel fatto che, lentamente, le principali informazioni fossero riportate alla mente da ogni membro di quel gruppetto tanto variegato. I rumori esplosero intorno, i camini scoppiettavano al seguito di ciascun viaggio attraverso la Metropolvere, mentre la fiumana di dipendenti ministeriali si recava nelle zone di loro interesse in quel regno di Giustizia e Legge che funzionava nel migliore dei modi. Perlomeno, ci provava per davvero. L'arrivo di Virginia Brown, da qualcuno definita giustamente come il lasciapassare della giornata, fu "perfettamente delizioso come un bocciolo di rosa", citando Gilderoy Allock, tanto in voga nell'editoria del Mondo Magico quanto nelle imprecazioni dei suoi perfidi critici. Non c'era tempo da perdere, allora. Era pur vero che la missione non prevedesse orari stabiliti, ad eccezione di quello dell'appuntamento iniziale per il ritrovo dei partecipanti; tuttavia, Virginia aveva un lavoro da svolgere e la sua pausa non sarebbe durata molto. E se una Manticora imbestialita fosse giunta nel Dipartimento del Controllo e Regolazione delle Creature Magiche, quella mattina? Come avrebbe fatto a raggiungere l'animale per curarlo con tutte le sue capacità per le quali era stata assunta in quello stesso Ufficio? L'orologio ticchettava, le lancette si spostavano senza alcun interesse per volti, presenze e piani di quell'anonima giornata di una stagione sorgente nel suo caldo più fastidioso. Sbrigatevi, urlava il Fato. Procedete con maestria, suggeriva la Realtà. Il primo ascensore libero era ad un centinaio di metri di distanza dalla zona nella quale si trovavano i tre studenti con la Voce del C.R.E.P.A., Virginia li avrebbe condotti esattamente in quel punto per poter recarsi al quarto livello, che lei tanto conosceva a menadito per via del suo stesso lavoro. Dovevano inoltrarsi proprio tra quei corridoi: stanare la collocazione del presunto ufficio a favore degli Elfi Domestici, come sottosezione del dipartimento degli Esseri-Animali-Bestie, non sarebbe stato complicato. Raggiunto l'ascensore, dunque, diversi altri Maghi rivolsero occhiate furtive ai ragazzini. Uno di quelli, un uomo altezzoso e dalla fronte molto larga, scherzò con una battuta sonora. «Ehi, Brown, oggi fai da balia ai tuoi figli?» esclamò, rozzamente e attirando qualche scoppio di risata nelle vicinanze. Patrick Doyle, quello era il nome del Mago che aveva parlato: occhi scuri, capelli neri, fisico da tricheco; sì, Virginia l'avrebbe riconosciuto. Non era tempo per battute e ironie da quattro soldi, dovevano raggiungere tutti il quarto livello.
Siete diretti all'ascensore, giungete al quarto livello. Virginia, conduci il gruppo, una volta arrivati vi guiderò verso la zona di vostro interesse. In questa missione, avviso fin da subito, saranno presi in esame valori come intelligenza, furbizia, spirito di gruppo e prontezza. Fate attenzione e buona fortuna!
 
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view post Posted on 5/9/2016, 00:10
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Che bello vedere quei tre visini! Così giovani, così curiosi , così interessati a ciò che li circonda che, lo comprendo molto bene, deve apparire ai loro occhi come un lunapark appare agli occhi dei babbani o come…un gran casino. Sono tutti spaesati e vedo i loro sguardo guizzare in ogni dove come a fotografare, con lo sguardo, ciò vedono e che fanno in tempo a notare in quella bolgia di sottane svolazzanti, cappelli appuntiti, abbigliamenti più o meno stravaganti che fanno parte dell’arredo e del corredo del Ministero.
In quel momento vorrei avere la loro età e vedere con i loro occhi, provare le loro sensazioni ma poi ripenso a me adolescente e…meglio di no. Ero piuttosto timida a quell’età e oltremodo imbranata per cui assumo il ruolo di cicerone della situazione e cerco, prima di tutto, di metterli a loro agio con un sorriso radioso e un tono di voce il più possibile rassicurante.

Tranquilli ragazzi. Può sembrarvi tutto un po’ strano ma siamo al sicuro qui. Nonostante l’aspetto di alcuni miei colleghi…non mordono che io sappia. Su! Coraggio! Venite con me. Saliremo al quarto piano. E’ là che dobbiamo andare ed è là che troveremo l’ufficio nel quale dobbiamo recarci.
Tendendo la mano destra indico l’ascensore che ci porterà al piano al quale lavoro sperando che l’aggeggio funzioni e che, essendo uno strumento più o meno noto a tutti, non sia ulteriore motivo di disagio.
Mentre muoviamo i primi passi che ci separano dalle porte dell’ascensore rispondo ai miei nuovi amici facendo strada ma cercando di non perderli di vista.

Fabio, Colin…ripigliatevi!
Scherzo ammiccando al proprietario di Kovu e al suo giovane compagno.
Pensate a quando potrete raccontarla questa avventura. I vostri amici sbaveranno d’invidia. E tu miss Flaminia…non ti preoccupare. Noi rosse possiamo tutto. Anche arrivare leggermente in ritardo.
E’ pur vero che non ho tutta la giornata da poter passare con i tre ragazzi ma il primo impatto col Ministero vorrei che fosse, per loro, il più piacevole possibile.
I miei colleghi però non aiutano molto in questo senso. Molti di loro, passandoci accanto, scrutano i ragazzi con curiosità e alcuni paiono perfino diffidenti verso quella ventata di gioventù che forse turba fin troppo i più anziani che probabilmente non vedono di buon occhio quella inconsueta ‘intrusione’.
Ridacchio fra me ricordando un detto che ho sentito dire, nella mia adorata Francia, da una signora babbana che di anni ne aveva talmente tanti da avere la saggezza dell’esperienza. Se non ricordo male recitava all’incirca così.
"Carne che cresce non può star ferma carne che cala non può star zitta."
Come a voler dar corpo a quel ricordo, mentre ci apprestiamo a raggiungere l’ascensore, ci raggiunge il commento/domanda di Doyle. Uno di quelli che appartengono, senza ombra di dubbio, alla seconda categoria della citazione che mi è appena venuta in mente.

Udendo quella ‘carineria’ da parte del collega mi giro nella direzione dalla quale proviene la voce e inquadro il soggetto che, ovviamente, ha provocato le risa di quelli che, fortunatamente una minoranza, hanno la sua scarsa propensione a farsi i fatti loro.
L’ascensore presumo stia per arrivare e non c’è tempo per spiegare a Doyle, nel dettaglio, dove dovrebbe mettersi la sua linguaccia biforcuta e poi ci sono i ragazzini che penserebbero di essere finiti in un posto ancora peggiore di quello che immaginano ma non sia mai detto che Miss Brown non trovi il tempo di rimettere al suo posto quel maleducato impiccione. Che idea darei della portavoce del CREPA ne facessi finta di nulla e ignorassi la voluta provocazione? Forse migliore di quella che sto per dare ma non è nella mia natura trattenermi per cui, con il sorriso di chi risponde ad una creatura stupida come solo un Troll può essere ribatto.

Certo Doyle! Mi do daffare io al contrario tuo e almeno so come si fa! Facessi lo stesso avresti meno pancia e saresti meno acido di prima mattina. Buongiorno anche a te caro!
Poi faccio spallucce e ridacchio in direzione del trio che, immagino, sia rimasto quantomeno sorpreso dall’arietta che tira in giro.
Intanto spero che i ragazzi mi seguano perché siamo ormai giunti alle porte del mezzo che ci porterà al nostro quarto piano.
Ragazzi…avete appena avuto un’assaggio dello humor dei ministeriali. Abbiate pazienza e compatite Doyle. A suo modo pensa di essere simpatico.
Ora la mia espressione è rassegnata e con lo sguardo chiedo scusa per il pessimo scambio di battute al quale hanno dovuto assistere.
 
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view post Posted on 7/9/2016, 23:31
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Certo che l'entrata del ministero era mweravigliosa, enormeme sotterranea ricca di luce statue e fontane piena di gente indaffara e vociare persistente. Con tutte quelle persone più o meno alte perdersi sarebbe stato semplicissimo. Perdere Kovu ancora di più. Fabio portò un mano alla testa del micio per accarezzarlo e controllare che fosse ancora lì presente e non sparito da qualche parte o peggio calpestato da qualcuno. La gente che si poteva vedere era davvero varia anche gli occhietti del kneazle dal pelo nero e marrone balzavano da una parte all'altra mentre il suo nasino odorava cercando di captare pericoli per il suo padrone, o semplicemente aveva odorato un odore a lui piacevole.
Fabio, Colin…ripigliatevi!
Sentitosi chiamare Fabio voltò di nuovo il viso per ritrovare virginia, accorgendosi di aver distanziato di un po' il gruppo seguendo qualche ghirigoro del soffitto e per terra. Scusatemi
Si riunì al gruppo, non prima di aver quasi sbattuto contro un uomo che camminava passo svelto e giornale in mano. Si diressero quindi all'ascensore dove un collega di Virginia fece una battuta non troppo divertente alla quale la donna rispose con la stessa ironia.Saliti al quarto piano e usciti dal mezzo Virginia si scusò coi ragazzi per il carattere dell'uomo.
Ragazzi…avete appena avuto un’assaggio dello humor dei ministeriali. Abbiate pazienza e compatite Doyle. A suo modo pensa di essere simpatico.
Nessuna offesa.. Nessun problema sul serio... Fabio aveva solo appena deciso che non voleva lavorare in quel luogo.

//off: chiedo scusa a tutti ma come già scritto in un altra role sono in un periodo un po' gioù per quanto riguarda le role, ho scritto questo posticino solo per non rallentarvi troppo//
 
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view post Posted on 24/9/2016, 20:57

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Doveva ammettere che, per quante volte avesse visitato il ministero fino ad allora e per quante ci sarebbe tornata, non avrebbe mai smesso di guardarsi attorno con l'aria curiosa e stupita di chi vede una cosa per la prima volta. Tenendosi ben vicina alla loro guida la ragazzina fissava lo sguardo di qua e di là, imprimendosi nella mente ogni dettaglio di ciò che attirava la sua attenzione, dalle decorazioni dei camini, alle loro fiamme verdi e scoppiettanti, dai volti dei più assurdi maghi, ai loro ancor più assurdi vestiti. Se tutto era magico agli occhi della ragazzina, quel posto lo era ancor di più, forse addirittura più della stessa Hogwarts, dove non finiva mai di meravigliarsi. Quando Virginia la rassicurò che non c'era problema per il suo lieve ritardo la ragazzina le rivolse un ampio sorriso arrossendo leggermente: quella donna le era stata già simpatica a vista, ma ora era proprio definitivo. Era riuscita a mettere a suo agio tutti quanti, quanto meno era sembrato così alla corvonero, che, di tanto in tanto, lanciava delle occhiate furtive ai propri compagni, notando che il grifondoro si allontanava sempre più dal gruppo, rimanendo indietro. Fortunatamente si riunì a loro prima di perdersi, che sarebbe stato in inconvenevole alquanto spiacevole per tutti, giusto in tempo però per assistere ad uno scambio di battutine non esattamente felici. Se anche solo un terzo dei ministeriali fosse stato come sua madre allora avrebbe perfettamente capito in che genere di atmosfera e con che razza di persone si era costretti a lavorare. Udendo le parole della donna la ragazzina ridacchiò di gusto, stimandola per quella risposta assolutamente perfetta e sentendosi per qualche assurdo motivo fiera, forse di esser in sua compagnia piuttosto che in quella del signor Doyle. <b>Nessun problema, anzi! Ha fatto bene a non lasciargli passare un simile comportamento, ha tutto il mio appoggio per quanto possa valere.<b/> Disse a Virginia sfoderando un ampio sorriso di approvazione. Nei suoi panni avrebbe fatto esattamente la stessa cosa, forse aggiungendo un pizzico di sarcasmo in più, accompagnato da una bella frecciatina. Rimaneva sempre basita di fronte alla sfacciataggine di certi personaggi, non riuscendo mai a capacitarsi dell'esistenza di certe bestie. Mentre tutto ciò turbinava nella sua mente in seguito all'episodio durato non più di qualche secondo, i quattro si dirigevano, in mezzo a tutte quelle persone, verso un ascensore che li avrebbe condotti al quarto piano dove si trovava l'ufficio per la protezione degli Elfi Domestici. Affascinanti creature, non poté far a meno di pensare la ragazzina mentre seguiva il gruppo stando ben attenta a non allontanarsene. Nonostante fossero in grado di utilizzare la magia in modo oltretutto eccelso, non si sono mai ribellate, non hanno mai danneggiato i maghi o altre specie, al contrario dei primi, che parevano impegnarsi oltremodo per distruggere tutto ciò che li circondava. Come si poteva abusare in quel modo di un essere solo perché permette di farlo non ribellandosi? Avrebbe sfidato chiunque di quei bigotti sfruttatori ad ordinare a qualche Acromantula Gigante di preparargli il pranzo, ne avrebbero riparlato poi, sempre se fossero riusciti a salvarsi il fondo schiena. Sperò che quella giornata potesse rivelarsi proficua e permettesse ai ragazzi di riportare ad Hogwarts buone nuove per quelle tanto amate creature che non avevano mai preteso nulla. Fremeva dalla voglia di cominciare, carica di uno spirito combattivo e deciso: erano lì per uno scopo e lo avrebbero raggiunto ad ogni costo.
 
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view post Posted on 26/9/2016, 16:36
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Il Fato

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ministero

Forse era l'orario peggiore per avere la mente sveglia e lucida o forse dipendeva da motivi svariati e meno facili da considerare, tuttavia il grado di attenzione di alcuni dei partecipanti a quella strana missione sembrava essere scemato al pari di un Celestino intenzionato a scappare rapidamente via prima di diventare ingrediente per le famose Api Frizzole. Il gruppetto riunitosi non vantava grande affinità nei suoi membri, al contrario fino a quel momento soltanto Virginia, da adulta responsabile e molto cordiale, aveva tessuto l'inizio di una conversazione fatta di convenevoli, saluti e qualche commento pungente nei riguardi di un Mago appena incontrato. Fu proprio quest'ultimo a scoccarle un'occhiataccia, il sorriso beffardo che si spegneva sul suo volto da pallone gonfiato; qualche collega di Doyle parve apprezzare la risposta di Virginia, perché la omaggiò con un fischio lusinghiero e un cenno del capo affermativo. Non fu necessario dedicarsi all'analisi degli altri dipendenti nell'ascensore, perché per fortuna la voce metallica dell'abitacolo risuonò un istante prima che le porte si spalancassero su un atrio rumoroso. «Quarto Livello, Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche. Comprende Divisione Bestie, Esseri, Spiriti, Ufficio Consulenza Folletti, Task Force Anti-Ghoul». Una serie di titoli e di etichette si librò, dunque, nell'aria circostante, accompagnata da chiacchiere frivole di tutti gli altri viaggiatori di quella giornata. La mattina era appena iniziata e il lavoro attendeva di essere svolto nel migliore dei modi, come sempre si chiedeva al Ministero della Magia del Regno Unito. Diverse persone scesero insieme a Virginia e gli altri studenti: una donna con la coda da cavallo, una Strega minuta con un vestito blu, tre uomini che borbottavano tra di loro circa l'operazione diplomatica con i Maridi che si sarebbe tenuta poche ore dopo. Fu proprio uno di questi a rivolgere l'attenzione alla signorina Brown, mentre l'ascensore scivolava via verso altri livelli. «Virginia, ci sarai anche tu alla riunione dei Maridi? Bob ha chiesto di te, la camera è pronta ed è nel suo ufficio. Ah, usa il Testabolla prima di arrivare, credo che entreremo in vasca con... be', poi vedremo». E via anche lui, dopo essersi sistemato gli occhiali sul viso. Un verso stridulo risuonò a qualche metro di distanza e un attimo dopo una creatura simile ad un pollo, le ali tozze e il becco appuntino, spuntò da una porta aperta per zampettare velocemente verso i ragazzi. La sezione di loro interesse, quella della divisione Esseri, era poco distante. Superare il dodo impazzito non era difficile, tuttavia la curiosità sarebbe stata un ostacolo?
Qualche appunto in merito alla partecipazione: se non riuscite a postare dopo numerosi giorni, avvisatemi per mp per una proroga o qualsiasi altra richiesta. Come vi è stato detto, l'importanza di questo compito è chiara, quindi cercate di non far passare troppo tempo. Per altri problemi, scrivete pure. In ogni caso, siete ormai al quarto piano, usciti dall'ascensore. Virginia, questo è il dipartimento in cui lavori, conosci il luogo per bene. Guida, ancora una volta, tutti verso la sezione Esseri. Resta l'ordine: Virginia - Fabio - Colin - Flammy.
 
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view post Posted on 29/9/2016, 16:23
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Mentre l’ascensore sale per raggiungere il quarto piano osservo i miei compagni. I ragazzi si guardano attorno incuriositi e, suppongo, intimiditi dal quell’ambiente per loro estraneo e ‘strano’. Posso capirli. L’ambiente della scuola è molto diverso dal Ministero così come sono diverse le interazioni con chi la frequenta. Sono abituati ad avere davanti a loro degli insegnanti e, essendo io adulta, forse mi identificano in quella figura. Spero avranno modo di ricredersi. Siamo colleghi in questa missione.
Quando la voce metallica proveniente dall'ascensore annuncia l’arrivo al nostro piano faccio strada. Il Ministero è un labirinto di corridoi e porte che farebbe impressione a chiunque non lo conoscesse. Insieme a noi arrivano a destinazione anche altre persone e saluto con cenno Miss Stroke che quel giorno indossa un’abitino blu niente male.

Ciao Claire. Carino quel vestito. Ti dona, dovresti indossarlo più spesso.
La donna mi sorride quasi sorpresa per il complimento. Claire è molto carina ma sembra non aver consapevolezza dei suoi mezzi e di solito arriva infagottata e ricoperta di strati e strati di vestiti che lasciano solo supporre cosa ci si sotto.
Mentre ci avviamo, in coda al gruppetto che avanza a passo di bersagliere lungo il corridoio che porta ai vari uffici, rispondo al collega che mi chiede di partecipare alla riunione dei Maridi, prevista per quel giorno.

Spero di fare in tempo ad unirmi a voi. Stamani ho ospiti come vedete. Dite a Bob di non piangere troppo se tardo e fate attenzione che casti correttamente il Testabolla. L’ultima volta lo abbiamo preso per i capelli…cioè…per il collo, un’attimo prima che annegasse.
Bob è completamente calvo e tirarlo fuori dall’acqua, vista la sua stazza, era stata un’impresa che aveva richiesto lo sforzo di ben tre maghi ben piazzati.
Rallento il passo lasciando che i colleghi raggiungano i loro uffici e intanto mi affianco ai ragazzi mettendomi fra loro.

Tutto questo vi può apparire strano ragazzi ma non ci fate troppo caso. Ci si abitua a tutto lavorando qui dentro. Non è così terribile come sembra. Sono tutti bravi ragazzi, quasi.
Strizzo l’occhiolino verso Flammy che pare aver apprezzato il modo spiccio col quale interagisco con i colleghi mentre i ragazzi sembrano meno espansivi.
Siamo quasi arrivati. Ecco questa è la Divisione Esseri. Bestie e Spiriti. Il complicato sarà trovare lo sportello che si occupa nello specifico degli Elfi. Quelle povere creature sono state abbandonate al loro destino da…sempre e non è detto che sia cosa scontata trovarlo. Tranquilli. In qualche modo ce la caveremo ma ci sarà bisogno anche del vostro aiuto per cui…animo ragazzi che si comincia!
Il mio entusiasmo è tale e tanto che non mi lascerò certo scoraggiare da quale ostacolo. Il mio sorriso, aperto e disponibile e la mia postura, ben dritta e agguerrita, spero infondano coraggio ai ragazzi e che gli stessi assorbano parte del mio ottimismo.
Ottimismo che si trasforma in una risata argentina quando un versetto stridente giunge alle nostre orecchie. Di nuovo. E’ successo di nuovo. Un Diricaw si presenta davanti a noi zampettando allegramente. Il grosso pollo ha un’aspetto tutt’altro che aggressivo e suscita simpatia al solo guardarlo.
Alzo gli occhi al cielo divertita da quella situazione tutt’altro che insolita e apostrofo la creatura come fosse un’umano. Ci sono umani molto meno propensi al comprendonio a mio avviso.

Morgan che ci fai ancora qui? Sei scappato di nuovo? Alistar ti starà cercando. Torna subito da lui prima che si accorga che sei sparito. Stavolta, parola mia, ti mette nel calderone se si accorge se sei fuggito.
Mi giro verso i ragazzi e non mi meraviglierei di trovarlo sorpresi. Morgan non è pericoloso ma è così carino che suscita tenerezza e curiosità. La sua espressione poco furba, il suo piumaggio morbido invita alle coccole ma noi abbiamo una missione da svolgere e Morgan…meglio per lui se torna subito dal suo umano. Non posso certo giudicare il mio collega. Io stessa, a volte, non riesco a tenere a bada Galatea quando si ostina a voler venire in ufficio con me. L’ultima volta che mi ha accompagnata me la sono dovuta andare a recuperare nell’ufficio del Capo Auror. Aveva fatto man basse di quasi tutte le sue ciambelle ed è stato imbarazzante fare la conoscenza di Rhaegar in quel modo.
Pensando alla disponibilità, cortesia e simpatia del Capo Auror mi appunto, mentalmente, di fargli la proposta di organizzare visite guidate, apposta per gli studenti, all'interno del Ministero. Mi pare cosa opportuna che si rendano conto di chi e di come gestisce quello che è il nostro sistema.
Salutate Morgan e andiamo avanti che abbiamo da fare. Ci pensate ragazzi? I babbani pensano che i Diricawl, che loro chiamano Dodo, siano estinti. Vedessero quanto è vispo Morgan non crederebbero ai loro occhi.
Non proprio convinta di aver dato un consiglio facilmente seguibile mi fermo un’attimo per lasciare a Morgan e ai ragazzi la decisione sul da farsi ma rimango all’erta. Il Dodo non è pericoloso ma siamo al Reparto Creature Magiche e ho la responsabilità di tre studenti. Non si sa mai che può succedere.
 
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