Il nuovo anno ad Hogwarts era appena iniziato, e Sophie aveva cominciato quell'anno con dei buoni propositi, anche se non li aveva ancora messi in atto. Poco male, comunque, dato che era appena cominciata ed avrebbe avuto il tempo di rimettersi al passo con le lezioni. C'era da dire che la ragazza non era mai stata un tipo studioso, ma aveva quei momenti in cui riusciva a studiare due-tre materie in una sola giornata ed altri momenti, come quello, di pura apatia, in cui non aveva voglia neppure di girovagare per il Castello in cerca di qualche vittima da punire. Ed era strana la cosa, dato che aveva sempre amato far soffrire le altre persone. C'era da dire anche che ella non era più la stessa persona di prima. Ricordava il suo primo anno ad Hogwarts, in cui non fece altro che offendere e schifarsi dei compagni diversi da lei, non solo Mezzosangue. Le bastava pensare che un Tassorosso era idiota solo per essere parte di quella Casata. Col passare del tempo, però, anche aiutata dalla maturità che aveva ormai raggiunto, riuscì a capire che nessuno andava giudicato solo per la Casa a cui apparteneva. Aveva conosciuto diversi studenti, c'erano Serpeverde che non avrebbe mai pensato che potessero finire lì, e viceversa per tutte le altre. Non era il Cappello Parlante, il problema, di questo ne era quasi certa. Non riusciva neppure lei a trovare una risposta a questo quesito, ma sicuramente ci sarebbe stata. Aveva imparato a distinguere le persone in base ad altre caratteristiche, e soprattutto in base a come si comportavano con lei.
Una cosa di cui però era certa, era la falsità che la circondava. Aveva incontrato alcune persone che si comportavano in modo sistematicamente diverso, in base a chi si trovavano di fronte, e a lei questa cosa non poteva andar bene, dato che era forse una delle poche che era riuscita a far vedere di che pasta era fatta già al primo incontro.
Raramente riusciva ad avere una conversazione tranquilla con qualcuno, ma ultimamente stava succedendo fin troppo spesso. Aveva anche imparato ad apparire calma e tranquilla di fronte alle figure a lei superiori, e non a caso essi si erano fidati così tanto di lei da averle dato una seconda possibilità ad indossare la spilla da Prefetto.
C'era solo un problema: quel Prefetto era lo stesso che aveva infranto la maggior parte delle regole della scuola, era lo stesso che odiava chiunque le ronzasse intorno, ma soprattutto lo stesso che aveva commesso un atto impuro all'interno di quelle mura: l'uccisione di un Elfo. Certo, non sapeva ancora se egli fosse sopravvissuto o meno, ma sapeva per certo che, grazie a lei, quest'ultimo aveva passato la nottata più brutta della sua vita, in un'agonia praticamente indescrivibile.
Quel giorno, dunque, la ragazza dalle iridi ghiacciate, si rese conto di aver bisogno di un po' di relax. Non che avesse sprecato molte energie, fino a quel momento, ma per lei, anche il solo respirare, rappresentava una faticaccia assurda. Uno dei pochi posti che non aveva mai visitato e che sembrava fosse una specie di isola deserta, era il Bagno dei Prefetti. Sì, strano non averlo mai visitato, per una persona che aveva ricevuto la medesima carica per ben due volte. Non era mai troppo tardi, pertanto, mentre era nel suo amato Dormitorio, preparò le sue cose: accappatoio alla mano, ed un costume da bagno intero, di colore azzurro chiaro, posato sul telo bianco. Scese le scale del Dormitorio a passo lento e silenzioso, e percorse le strada per il Quinto Piano con la medesima modalità furtiva, per evitare che qualcuno la notasse. Non che stesse facendo qualcosa di illecito, ma per lei meno persone incontrava e meglio era.
Le scale sembravano non finire mai, d'altronde stava partendo dai Sotterranei per arrivare ad uno degli ultimi piani dell'intero Castello, e la strada da fare era veramente lunga ed infinita. Finalmente, giunse alla meta designata, e pronunciò la parola d'ordine in un fil di voce. Non appena l'ingresso si aprì, la Serpeverde vi entrò, e le sue orecchie si aguzzarono e cominciarono a sentire il rumore dell'acqua che scendeva dai numerosi ed infiniti rubinetti che circondavano l'enorme vasca che si trovava nel Bagno.
Si guardò intorno, ed il suo sguardo fu subito catturato da lunghe ciocche di capelli biondi, molto simili ai suoi. Una ragazza, probabilmente sua collega, era in attesa del suo bel bagno caldo. Ed ovviamente, l'intento di Sophie di avere l'ennesimo momento solitario e rilassante, andò a farsi una lunga passeggiata senza di lei, probabilmente senza un ritorno.
Nonostante la vasca fosse enorme, e che sarebbe bastata per entrambe le Prefette, e che lei sarebbe tranquillamente potuta stare in un angolo, e l'altra ragazza in un altro opposto al suo, Sophie diede le spalle a quel finto paradiso intenta a dirigersi verso la porta che aveva appena varcato, per uscire.
Pazienza, come al solito.
Ci sarebbe tornata in un momento più opportuno.