Curiosità verso il buio

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view post Posted on 4/1/2017, 19:01
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♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥

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Curiosità verso il buio - Informazioni proibite -
Divisa_scolastica
La scuola era dura e difficile, questo lo sapeva bene e le vacanze non avevano per niente aiutato. Mary era sempre la solita mentre Sophì era da un po’ che non la vedeva in giro e questo poteva essere un problema: cos’avrebbe fatto nel momento in cui gestire Lucy sarebbe stato difficile?

"Dai che stiamo andando d’accordo, avresti mai pensato che potessimo andare così tanto d’accordo?"


No, in effetti non lo avrebbe mai potuto pensare ma, in fondo, andava bene così. Stava sbuffando davanti ai compiti che sembravano non voler diminuire, al contrario, volevano aumentare. Stava facendo una ricerca per Storia della Magia e la biblioteca era il posto perfetto dal momento che in sala comune era pieno di persone che le chiedevano di dare loro una mano, di fargli i compiti, di spiegargli….ma quella gente lo sapeva che anche lei aveva bisogno di studiare?
Era ferma, con lo sguardo perso nel vuoto e il libro aperto sotto il naso e gli occhi finirono nei meandri più oscuri di quella biblioteca: il reparto proibito.

"Lo sai vero che in quel posto forse ci sono informazioni…su noi due. E magari anche sulla gente che ci cerca."


Già, lo sapeva bene ma era proibito. Come potevano osare ad entrare?

”Smettila…non ho intenzione di rischiare una punizione.”


Un discorso nella sua mente, solo tra loro due, com’erano solite fare. La giovane Violet riabbassò lo sguardo per tornare ai suoi compiti e quindi ai lavori che l’attendevano.


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view post Posted on 5/1/2017, 02:58
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Contro i sensi vietati, le strade del possibile.
Sam-Neill




















Un altra giornata come tante, una delle fredde giornate d'inverno, l'inizio di un nuovo anno scolastico, nuovi alunni, nuovi volti, nuove lezioni, nuovi voti e nuovi rapporti. Ogni anno ricadeva ciclicamente quel giorno, quel momento. Gli toccava preparare gli argomenti per la lezione, e per quello gli sarebbe servito consultare i polverosi e mastodontici manuali didattici di Trasfigurazione. Quelli li avrebbe tranquillamente trovati in biblioteca, ormai non aveva nemmeno più bisogno di chiedere a Madama Pinks. Col tempo imparò a destreggiarsi in mezzo a quei corridoi con abilità sorprendente, sviluppò una vista molto acuta per leggere i minuscoli sottotitoli appesi o incisi sugli scaffali, e una destrezza senza pari nel maneggiare e salire sulle vertiginose scalette di legno. E quel giorno, il libro che cercava lui richiedeva proprio l'utilizzo di quell'arnese. Il tomo era situato sullo scaffale più alto di una libreria di fronte all'ingresso del reparto proibito, a pochi passi da un tavolo di studio, dove era seduta una giovane studentessa immersa completamente nello studio. Il professore quell'oggi vestiva una camicia bianca e una giacca scura, accompagnata da pantaloni intonati. Un completo che serviva principalmente per fare bella figura con i nuovi alunni (dopotutto quella mattina aveva appena concluso la loro prima lezione), e perchè no, anche coi suoi colleghi e colleghe. Per un comunicatore ed educatore anche la forma era importante, contribuisce a rafforzare il proprio carisma.
Appoggiato il legno sotto lo scaffale, iniziò a salire piano sugli scalini, appoggiando delicatamente i mocassini neri, per evitare di turbare il regno in cui il silenzio era sovrano. Arrivato abbastanza in alto, essendo il libro ancora troppo distante dalle sue dita, appoggiò la mano destra alla ringhiera della scala, e elevandosi in punta di piedi per arrivare al libro, la sua mano sinistra tentò di afferrare la copertina, e ci arrivò al pelo. Le sue dita riuscirono a sfilarlo dallo scaffale, tuttavia esso era parecchio pesante, troppo per essere retto da una mano sola, e dopo un fallimentare tentativo di reggere quel mattone di più di mille pagine in una mano sola esso piombò rovinosamente a terra, producendo un tonfo sordo, che risuonò per gli scaffali e arrivò con certezza alle orecchie della studentessa.

*Maledizione!*
Imprecò silenziosamente, mentre scese velocemente dalla scaletta, chinandosi a raccogliere il volume finito a terra. Aveva perso delle pagine, e sono per sua sfortuna svolazzate in giro. Pregò che madama Pince non lo avesse sentito e che non venisse a controllare, anche perchè avrebbe voluto volentieri evitare la sua ira. Calò un momento lo sguardo sulla giovane Corvonero che stava studiando, e notando che alcuni di quei fogli erano finiti sotto il suo tavolo, le chiese con una voce semi sussurrante:
Chiedo scusa, ti dispiacerebbe aiutarmi a raccogliere i fogli sotto al tavolo?
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view post Posted on 15/1/2017, 21:13
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Curiosità verso il buio - Un gesto gentile -
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La Biblioteca, dopo il lago nero, era il posto che amava di più al mondo. Silenzioso, pieno di libri e di gente che studiava. Era decisamente il suo mondo anche se al calare della sera nessuna visione batteva lo spettacolo che si poteva vedere dalla cima della loro torre e le stelle che illuminavano il loro mondo con la flebile e pallida luce.
Era perfetto anche per pensare…o almeno così credeva. Anche se apparentemente sembrava che stesse studiando, in realtà stava riflettendo su come o cosa fare e se valeva la pena oppure no rischiare una punizione per poter entrare nella sezione proibita. Sapeva bene che si rischiava anche l’espulsione e questo lei non lo avrebbe mai permesso, avrebbe preferito morire, non solo perché le avrebbe impedito di continuare la sua istruzione magica ma, soprattutto, perché sarebbe dovuta tornare a casa da sua nonna e quello sarebbe stato peggio che finire in prigione o morire per via di una maledizione senza perdono.
Stava pensando, si spremeva le meningi quando un tonfo, particolarmente rumoroso per lo stato di silenzio che c’era in quel posto, la distrasse, spaventandola. Senza accorgersene urtò la boccetta d’inchiostro con la mano destra mentre cerava di intingere la punta della sua piuma, facendo finire il nero liquido sulla pagina di pergamena che aveva riempito di parole fin troppo lentamente. Davanti a quel disastro sbiancò preoccupata del fatto che avrebbe dovuto riscrivere tutto da capo e decisamente la voglia non era poi molta.

"Sei una strega: puoi anche usare la magia, sai?"


In effetti Lucy non aveva tutti i torti, estrasse quindi la bacchetta e con pacatezza appoggiò la punta della sua bacchetta sulla pergamena, toccando la macchia che si stava espandendo un po’ troppo velocemente.

«Tergèo.»


Sussurrò appena ponendo bene l’accento sulla seconda “e”. Non ebbe alcuna difficoltà con un incantesimo così semplice e una volta vista risucchiare la macchi nera dalla bacchetta, la ripose fra le pieghe della sua divisa prima di voltarsi verso l’insegnante che aveva attirato la sua attenzione in una richiesta di aiuto.

"Questi insegnanti. Si credono tanto grandi e forti e poi sono più imbranati degli studenti…forza V, mangiatelo. Se non fosse stato per la magia avresti dovuto riscrivere tutto da capo."


”Calmati, non è successo niente e poi sono stata io a spaventarmi e a far cadere tutto…”


Pensò sfiorando con delicatezza la cosicenza del suo alter ego.
All’uomo, invece, sorrise dolcemente annuendo e alzandosi.

«Certo professore, non si preoccupi.»


Quello che la ragazza tenne non era un tono servile o di chi vuole solo fare buona impressione ma semplicemente quello di una persona gentile che era abituata a cercare di essere utile al prossimo. Si abbassò sotto il tavolo per iniziare a raccogliere tutti i fogli che si trovavano sparsi a terra e, alla fine, si rialzò per porgerli all’uomo.

«Lei insegna trasfigurazione vero? Non credo che lei si ricordi di me…»


Non che fosse abituata a passare nell’anonimato con gli insegnanti, c’era chi apprezzava sempre i suoi sforzi, c’era chi non la sopportava perché pensava che fosse solo una persona che godeva nel rispondere prima degli altri e, in fondo, non avevano tutti i torti. Non le importava per nulla primeggiare sugli altri studenti, quello che facevano le persone intorno a lei non la riguardava a meno che non si trattassero dei suoi amici, lei godeva solo nel sapere perché era convinta davvero convinta che la conoscenza rendesse forti e, soprattutto nel suo caso, liberi.


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view post Posted on 27/1/2017, 18:08
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Contro i sensi vietati, le strade del possibile.
Sam-Neill




















L'eco della caduta risuonò nella silenziosa biblioteca abbastanza facilmente, tuttavia, grazie a Merlino, non finì nelle orecchie della Bibliotecaria, che era da tutt'altra parte, intenta ad aiutare alcuni studenti nella ricerca di un libro. Gli è andata bene, molto bene. La giovane ragazza gli consegnò i fogli che erano caduti, e il professore reagì con un piccolo sorriso cordiale.

Molte grazie.

Poggiandoli sul banco, Maximilian tirò fuori dalla tasca la sua bacchetta in legno di Tiglio, e puntò il braccio destro verso i fogli sparpagliati che vi aveva poggiato contro. Il suo polso compì un movimento fluido e sinuoso di rotazione verso destra, portandolo prima verso il basso, e poi verso l'alto, e ancora in basso, con un piccolo scatto della mano. La formula magica scaturì dalla sua bocca con chiarezza e decisione:

Wingàrdium Leviòsa

Se tutto fosse andato correttamente, i fogli si sarebbero dovuti sollevare in aria, e dal legno la mano leggiadra del professore sarebbe stata indirizzata verso l'alto scaffale dal quale erano caduti, controllando la levitazione della carta come avrebbe desiderato. Tornati i fogli al loro posto originale, poggiò il libro che reggeva nella mano sinistra sul tavolo, e messe via la bacchetta, concentrando la sua attenzione e sulle sue iridi azzurre sulla giovane Corvonero che lo aveva salvato da una bella ramanzina di Madama Pince.
Alla sua domanda un mezzo sorriso comparve sul suo volto, e annuì. Incrociando le braccia, cercò di osservare meglio la sua espressione facciale, il suo viso, il colore dei suoi occhi, la sua conformazione e i suoi capelli, strizzando un poco gli occhi. Cercò di mettere in moto i meccanismi mnemonici del suo cervello. Aveva già visto la ragazza a lezione, il nome non gli era ignoto. Com'era.... Ah, sì!


Violet Wilson, se non ricordo male...

Pronunziò allargando il suo sorriso. Forse ci ha preso, o forse ha fatto una figuraccia clamorosa. Entro pochi secondi la ragazza avrebbe dato l'ardua sentenza.
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view post Posted on 15/2/2017, 21:26
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♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥

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Curiosità verso il buio - Il sogno di una bambina -
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Violet riteneva sempre di essere una ragazza che passava inosservata, non le piaceva stare al centro dell’attenzione e, soprattutto negli ultimi tempi, non voleva nemmeno attirare l’attenzione del corpo docenti su di sé. Se spesso in classe era attiva e partecipe non era per un proprio moto d’orgoglio ma per una sete di conoscenza che l’avrebbe potuta portare ad essere una strega in grado di cavarsela da sola in qualsiasi situazione e contro ogni nemico. Un potere che l’avrebbe potuta rendere indipendente e libera dalla paura di essere braccata da loro.

"Hey V…questo è un insegnante!"


Trillo Lucy all’interno del suo animo, quasi come se avesse detto qualcosa di clamoroso e fuori dal normale.

”Come sei intelligente…potresti vincere un premio per l’ovvietà sai?”


"Smettila di prendermi in giro e pensa. Lui potrebbe aiutarci ad entrare nella sezione proibita…o meglio, anche a trovare dei tomi che possono spiegare la nostra condizione, che possono farci capire cosa ci succede e cosa potremmo diventare…"


In effetti non aveva tutti i torti ma come potevano fare? Mica poteva rivelare la propria natura al professore per poi raccontargli cosa? Lei non sapeva niente. Né chi erano i nemici, né com’era finita con Lucy dentro di lei…niente.
Doveva però prendere tempo e magari inventarsi qualcosa.
Sorrise quindi nel constatare che il professore si ricordava di lei e si grattò la testa piuttosto imbarazzata.

«È sempre bello poter constatare che un professore che vede decine e decine di facce si ricordi della mia.»


Ed era sincera. Per una come lei, abituata a vivere con poco affetto, passando inosservata e senza alcuna dote particolare beh, quello era sempre un bel traguardo.
Vide poi la bacchetta del professore e ne rimase quasi abbaggliata come succedeva ogni volta. Decisamente il corso egli eventi le avevano fatto rivalutare i desideri del proprio futuro ma vedere una bacchetta le faceva sempre ricordare quale fosse sempre stato il suo sogno.

«Professore…non voglio sembrarle impertinente ma posso chiederle di cos’è fatta la sua bacchetta? Sa mi diletto a cercare di indovinare il carattere delle bacchette e quindi anche la natura dei possessori…è un esercizio simpatico che mi aveva insegnato Olivander e che ho affinato in una lezione di erbologia dove abbiamo dovuto fare un compito sui vari legni usati per creare le bacchette. Sa, professore, il mio desiderio più grande è di diventare un fabbricante in gamba come Olivander, sarebbe meraviglioso poter lavorare con lui e diventare sua apprendista!»


Rivelò tutta contenta mentre il suo sogno nel cassetto si faceva largo nelle sue grandi iridi verdi colme di felicità e mentre l’oscurità di Lucy si faceva sempre più piccola, rischiando quasi di farle dimenticare il motivo per cui stava cercando di intavolare una discussione con il professore.
Intanto gli avrebbe anche indicato la sedia accanto a lei e se l’uomo avesse deciso di perdere un po’ di tempo con lei e sedersi, l’avrebbe imitato. Stare in piedi era così scomodo in fondo.


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view post Posted on 6/3/2017, 22:10
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Contro i sensi vietati, le strade del possibile.
Sam-Neill




















La domanda della piccola ragazzina in un primo acchito lo lasciò perplesso. La osservò per qualche istante immobile, incrociando le braccia e sollevando il sopracciglio destro, cercando di squadrarla con le sue iridi azzurre, e quando ad egli parve di leggere negli occhi della ragazzina sincerità e convinzione, il suo corpo si distese da quella posa da statua e sul suo volto sembrò disegnarsi e incresparsi sulle labbra un piccolo sorriso.
La tua è una passione molto interessante. Ed è anche lodevole il fatto che già a quest'età tu abbia già trovato la tua strada. Sai, non è una richiesta che ricevo tutti i giorni dagli studenti, ma ti vedo molto convinta e sincera.
Accoglierà l'invito della piccola Corvonero, prendendo posto sulla sedia davanti a lei, e tra lei e lui vi era il tavolo a separare e un'alta pila di libri. In ogni caso, in quella situazione il contatto visivo risultava più alla parì, anche in relazione alle differenti altezze dei due.
La mia bacchetta è fatta di legno di Tiglio e Crine di Chimera, 9 pollici rigida.
Dopo aver presentato le caratteristiche della sua bacchetta, che ancora reggeva nella mano dopo l'esecuzione dell'incantesimo, avrebbe offerto la possibilità alla studentessa di esaminarla più da vicino, ponendo il magico arnese sul tavolo di legno, avvicinandolo a lei. Avrebbe potuto prenderla in mano, esaminarla meglio, toccarla e fare qualsiasi altra cosa avesse voluto per compiere quel particolare compito. La sua richiesta lo aveva particolarmente incuriosito e voleva vedere dove sarebbe andata a parare la giovane Violet Wilson.
Personalmente, non era mai stato un grande amante della Divinazione e di tutte quelle pseudo-discipline che spacciavano mezze-verità diffuse come il vero assoluto attraverso strani rituali. Dopotutto, la sua era una mente tipicamente scientifica, ed essa per definizione tendeva ad essere più scettica della norma, ma era anche vero che egli insegnava una delle materie in cui la componente magica e quindi imprevedibile era fondamentale. Sarà forse perché durante il corso della sua carriera scolastica non era mai a riuscito vedere nulla al di là di una vuota sfera di cristallo, a parte tutta la polvere che la rivestiva? O sarà che forse nel suo tè non avevo mai trovato nessuno strano disegno oltre che la bustina? Potrebbe essere.

Ti confesso che mi hai parecchio incuriosito. Quale ragione ti spinge a interessarti delle bacchette e della loro fabbricazione?
Domandò il docente con un desiderio di sapere che malcelava sotto la sua pacatezza e la sua autorità. Dopotutto non era un caso che ai suoi tempi il Cappello Parlante non esitò a spedirlo nella casata che più di tutte rispecchiava la sua innata propensione al sapere e alla conoscenza, in tutti i sensi, ovvero Corvonero.
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Eccomi, perdonami per il ritardo. Farò in modo che non accada nuovamente.
 
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view post Posted on 16/3/2017, 22:09
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Curiosità verso il buio - Curare le arti oscure -
Divisa_scolastica
Violet sapeva essere estremamente riflessiva tanto quanto impulsiva, quasi in maniera bipolare e in quel momento il secondo lato del carattere sembrava aver avuto il sopravvento. All’inizio temeva di essere stata troppo irriverente ma quando sentì il professore spiegargli bene di cosa fosse fatta la sua bacchetta e vederlo poi porgergliela, le fece avere quel coraggio che le sarebbe sicuramente mancato se l’uomo avesse troncato lì la discussione. Terribilmente curiosa allungò la mano per sentire il legno sotto le sue dita, saggiarne bene la flessibilità a controllare anche l’asse della stessa, alzandola davanti ai suoi occhi e chiudendo il sinistro per controllare meglio.

«Tiglio…legno molto particolare e prezioso. Sembra che sia in grado di dare il massimo una volta a contatto con maghi particolarmente bravi nella Legilimanzia…spesso le bacchette con questo tipo di legno si sentono in sintonia con persone in grado di mentire per una causa che ritengono giusta e, allo stesso tempo, che hanno una mente concreta e razionale ma che purtroppo non sanno essere grandi diplomatici…»


Iniziò a parlare come se stesse leggendo un libro stampato. Abbassò per un attimo la bacchetta, appoggiandola sul tavolo e continuando a studiarla con lo sguardo.

«I nuclei di crine di chimera poi sono molto rare a quanto ne so e non saprei dire molto. Storicamente parlando sono creature che hanno sempre avuto un grande fascino agli occhi dei maghi e alla fine si è arrivato alla conclusione che non hanno una simbologia del tutto malvagia come si pensava in antichità, sono più un simbolo di cambiamento, di oscurità nascosta nella luce e viceversa…quasi come se all’interno di una persona esistesse una forte ambivalenza ecco…però su questa informazione non ci metterei la mano sul fuoco…»


Un po’ troppo particolare per poter dare un dato certo della cosa.

«La bacchetta è di nove pollici…indica un difficile senso di adattabilità a qualsiasi situazione però è particolarmente fedele al suo padrone, davanti ad un incantesimo di disarmo non cambia facilmente la sua fedeltà se il rapporto con il mago è ben costruito.»


Disse con un sorriso prendendo nuovamente la bacchetta in mano per porgerla al professore.

«Io posso provare a supporre che lei sia un grande stimatore della mente, in grado di leggere e capire le persone ma allo stesso tempo non riesce ad uscire dagli schemi logici che il suo stesso cervello le impone; non è un grande diplomatica ma quando si tratta dell’incolumità sua e delle persone che ama è anche disposto a dire qualche bugia sebbene desideri conoscere la verità che si cela dietro qualsiasi persona o evento. Mi dica, quanto ho azzeccato di lei?»


Chiese sinceramente curiosa di sapere quanto la sua analisi potesse essere corretta o meno. In caso non fosse particolarmente veritiera il professore avrebbe comunque tenuto conto che era una studentessa del secondo anno, non una fabbricante di bacchette esperta.
Ancora con la mano avvolta intorno alla bacchetta dell’insegnante, ascoltò la domanda dell’uomo e il suo sguardo felice si incupì un attimino.

«Come mai mi chiede? Beh, Olivander sembra avere le risposte a qualsiasi cosa, è stato il mio primo amico se così vogliamo dire dato che mia nonna è una sua buona conoscente. Credo che abbia sentito la mia solitudine e quindi volesse farmi vedere quanto queste bacchette potessero sentirsi sole senza un padrone adatto, un po’ come mi sentivo io…e le ho trovate meravigliose. Purtroppo non sempre vengono usate per fare del bene, tante volte si accompagnano a maghi versati nelle arti oscure e io questo non riesco ad accettarlo.»


La rabbia crebbe in lei man mano che il discorso andava avanti. Da felice e spensierato il suo sguardo era diventato cupo e poi si era acceso di rabbia verso quelle persone che giocavano con le vite degli altri solo perché erano più bravi a farneticare quattro incantesimi o perché erano stati scelti da una bacchetta particolarmente potente.

«Quando la bacchetta sceglie il mago lo fa per le sue doti e quando questo ne approfitta lo trovo ingiusto. Io vorrei trovare il modo per poter costruire una bacchetta che sia in grado di annullare le tracce e le conseguenze delle arti oscure, qualcosa che possa essere d’aiuto alle persone e che magari possa farle ritrovare la vita di prima nonostante abbiano incrociato la strada di un’oscuro mago…ecco, credo che sia questo ad animare tanto il mio sogno.»


Lo sognava anche per lei stessa, che era stata vittima di un oscuro sortilegio. Liberarsi per sempre di quelle tracce, come se non fosse mai esistite.
Abbassò lo sguardo mentre la rabbia scemava e la tristezza prendeva il sopravvento dietro le sue iridi verdi.

«Tuttavia io non credo che sarò mai in grado di farlo. Olivander mi disse che per un sogno così ambizioso bisognava avere una conoscenza delle arti oscure tali da poter far fronte ad ogni sua singola sfumatura, bisognerebbe essere degli studiosi di quel ramo tali da potersi chiamare tuttologhi nel campo oscuro…noi però non abbiamo il permesso di studiare questa materia a scuola così bene e quindi Olivander ritiene che non sarà mai possibile la creazione di una simile meraviglia purtroppo…però, nonostante tutto, forse potrò diventare brava come lui e poter fare qualcosa di buono anche io!»


Annuì piuttosto disarmata. Capiva la necessità di tenere queste arti lontane dagli studenti però trovava la cosa terribilmente limitante per chi voleva davvero trovare il modo di sconfiggerle e di fare qualcosa di buono in quel mondo così malato.


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view post Posted on 9/4/2017, 22:31
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Contro i sensi vietati, le strade del possibile.
Sam-Neill




















Le parole della giovane Violet Wilson gli fecero un certo effetto. Non tanto riguardo il contenuto, ma dal modo in cui ella le pronunciava a lui. Leggeva nel suo tono di voce una sicurezza sorprendente, tipica del resto di ogni Corvonero, che con sicurezza e rigore esponeva i propri ragionamenti. In effetti anche lui era così. La certezza e la sicurezza con cui compiva le sue spiegazioni,
pronunziava teoremi e regole rigide potevano forse celare una piccola eppur presente presunzione, presunzione che forse poteva essergli fatale? Era davvero così sicuro del suo sapere? Era davvero possibile smuovere le sue certezze, profondamente sedimentate negli abissi della sua mente? Quella ragazzina ci riuscì in parte, e attese qualche istante prima di rispondere, riflettendo. Dopotutto, quanto di quello che lei aveva detto era vero? Come poteva lui giudicare i suoi atteggiamenti? Forse agli occhi degli altri apparivano dettagli e comportamenti che a lui sfuggivano. Un piccolo sorriso nacque sul volto del docente.

Ci hai indovinato abbastanza da farmi sorgere qualche dubbio. Direi che come inizio non è niente male.
Come sempre nelle sue parole vi era una certa nota ironica, ma in quel contesto era sincero. L'umorismo è solamente il contorno.
Non saprei dirti quanto di preciso, perchè alcuni atteggiamenti che tu descrivi di me potrebbero essere veri per gli altri con cui mi relaziono, ma non per me. E' quasi impossibile fare un quadro completo e preciso di una persona, però direi che per qualcosa ci hai preso. Sul fatto del desiderio di conoscere, è verissimo. E' uno dei miei grandi punti di forza e al tempo stesso una delle mie più grandi debolezze. La conoscenza può portarti molto in alto, oppure può rovinarti, dipende dal tipo di scelta che intraprendi...
Lasciò intercorrere una breve pausa, in cui si mise a braccia conserte.
Tuttavia tu mi sembri avere le idee chiare, ed hai anche una grande determinazione. Queste sono doti ammirabili. Il mestiere che desideri imparare non è semplice, richiede anni di studio e di duro lavoro, e soprattutto, oltre che essere appassionata, devi avere anche una certa predisposizione. Ma da come mi è sembrato, pari avere le carte in regola.
Poi, quando ella parlò del suo sogno, egli colse nella sua voce fanciullesca una vena di rabbia, e gli occhi si accesero di una fiammeggiante curiosità. Avvicinò un poco di più la testa verso di lei, senza tuttavia staccare la schiena dal comodo supporto della sedia.
Sai perchè a Hogwarts impediamo di studiare le Arti Oscure? Nonostante l'argomento possa essere trattato soltanto in maniera teorica e supervisionato al massimo delle nostre capacità, vi è sempre la remota ma pericolosa possibilità che in qualcuno di voi si accenda la scintilla della curiosità, e può succedere che nel soddisfarla facciate il passo più lungo della gamba, rimanendo poi imprigionati nel mortale fascino della Magia Oscura. Tuttavia, ahimè, ciò può accadere comunque, ma i casi sono più rari e possono essere fermati più facilmente. Ma poichè, come ben ti avrà spiegato il tuo professore di Difesa Contro le Arti Oscure, per sconfiggere il tuo nemico bisogna anche imparare a conoscerlo, a Hogwarts è conservata una parte ristretta di conoscenze sulla Magia Oscura, che è possibile consultare con il permesso di un insegnante.
Nel parlare di quegli argomenti, il tono di voce si fece per qualche istante più basso e leggermente più cupo, il volume del suono si abbassò, è meglio evitare che le loro parole giungano a orecchie troppo curiose e indiscrete, ma dopo pochi istanti il volto riassunse l'atteggiamento di prima e le pieghe del viso si fecero più rilassate, e sulle labbra del docente di nuovo ritornò un sorriso.
Olivander oltre che un ottimo fabbricante di bacchette è anche un ottimo maestro, e sono certo che col tempo imparerai tutto il necessario, e chissà, magari diverrai più brava di lui e potrai realizzare il suo sogno. Dopotutto, l'allievo che supera il maestro non è una cosa nuova.
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view post Posted on 16/4/2017, 20:18
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Curiosità verso il buio - Sarà lei quel professore…? -
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Violet aveva decisamente parlato a cuore aperto e non era una cosa di tutti i giorni, al contrario, però sentiva che quella cosa andava fatta e, in parte, era stata proprio Lucy a spingerla ad andare avanti con le argomentazioni. Entrambe sapevano che dentro quella sezione poteva trovarsi la risposta a tutti i loro quesiti.
Quando il professore riflettè sulle cose che la giovane aveva provato a rivelare poco prima, Violet si riscoprì perplessa, come poteva la conoscenza essere un punto a sfavore? La conoscenza rendeva liberi, liberi di scegliere. Forse intendeva dire che il peso della scelta era un punto a sfavore? Non dal suo punto di vista, aveva lavorato per avere la possibilità di cambiare strada e non aveva alcuna intenzione di abbandonare. In ogni caso non disse niente perché le cose stavano cambiando e, fin troppo velocemente, si raggiunse il nocciolo della questione: le arti oscure. Non che lei ne fosse affascinata, al contrario, sentiva di odiarla, quasi come se fosse allergica, però era consapevole del fatto che doveva sapere per poter essere libera da loro, libera da Lucy.
Quando il professore avvicinò appena il proprio volto a quello della giovane, Violet lo imitò abbassando anche lei la voce.

«E lei non sarebbe disposto ad accompagnarmi in questa avventura sulla strada della conoscenza? Con lei al mio fianco le probabilità di sbagliare sono decisamente ridotte e io voglio conoscere tutto per avere delle armi quando qualcuno cercherà di attaccarmi davvero con le arti oscure…»


Per lei era importante, era essenziale.
Lasciò che fosse il professore a dettare il ritmo di quella danza di parole e quando si allontanò per cambiare di nuovo tono ed espressione, lei lo imitò nuovamente tornando a sorridere in maniera infantile e facendo spallucce.

«Superare Olivander…la vedo dura. Insomma potrei farlo solo scoprendo qualcosa di estremamente nuovo ed innovativo!»



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view post Posted on 9/5/2017, 23:12
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Contro i sensi vietati, le strade del possibile.
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Quella sicuramente poteva essere definita come una conversazione inusuale. Era raro trovare studenti del primo anno così ben propensi a scambiare quattro chiacchiere con un docente. Ma forse nelle parole della ragazzina vi era qualcosa di più di una semplice spinta naturale alla conversazione, no, vi era un secondo fine, più nascosto, che forse Maximilian era riuscito a capire.
Le sue ultime parole le furono fatali, e furono quelle a convincerlo sempre di più della sua ipotesi. Incrociando le braccia e guardandola dal comodo schienale della sedia, sorridendo sornione, rispose così:


Questo è il mio lavoro. Ma un altro dei miei compiti è assicurarmi che ti incammini sulla strada giusta verso la conoscenza, e che tu non intraprenda vie "alternative"; che potrebbero sviarti dal nobile fine del sapere.

Parole enigmatiche, che tuttavia lasciavano ben intendere un messaggio velato. Aveva capito dove voleva arrivare, tuttavia non sarebbe stato così semplice per lei convincerlo. Le vie proibite si chiamano così per una ragione, e per ottenere un eccezione alla regola bisogna guadagnarselo. Certamente con la lettura della mano di poco prima si era guadagnata qualche punto a suo favore,
e la sua abilità nelle parole è sicuramente una cosa apprezzabile, tuttavia è davvero sufficiente a concederle il fatidico premio? Ci avrebbe dovuto riflettere ancora un po.
Gettò una breve occhiata verso l'area del reparto proibito poco più avanti, per poi tornare a fissare con le iridi azzurre il volto della ragazzina.


Dimmi, che genere di armi ti interesserebbe conoscere? Vi sono numerosi campi di applicazione, esistono incantesimi molto potenti in grado di difendersi, altri in grado di attaccare, ferire, mutilare o addirittura in casi più estremi uccidere. Ma, prendendo la mia materia, esistono anche parecchi incantesimi proibiti in grado di trasformare, o trasfigurare se preferisci. La trasformazione può avvenire su due livelli: o sul bersaglio o sull'ambiente che lo circonda. Quale di queste categorie ti interessa approfondire?

Volle arrivare al sodo, senza girarvi eccessivamente attorno. Lei le aveva chiesto quello dopotutto, e lui sarà lieto di darle una risposta più che adeguata, una volta esaminata accuratamente la domanda. Decise di stare al gioco, e accettare la sua domanda.
Ora lei si sarebbe dovuta giocare le sue carte, e lui avrebbe capito bene con quale genere di giocatore aveva a che fare.
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view post Posted on 22/5/2017, 09:26
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♥ Non piangere Nishimiya sai poco fa ti ho parlato in un sogno, mi sembrava di aver rinunciato a molte cose, ma non è così. Ho sempre pensato come te Nishimiya...♥

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Curiosità verso il buio - La luce oltre l’oscurità -
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Spesso Violet si era fermata a chiedersi cosa ci fosse in lei che non andava, tante volte sembrava la ragazzina più spensierata e infantile del mondo, altre si sentiva terribilmente stanca un po’ come quei vecchi che avevano imparato di tutto e di più, che erano riusciti a spalancare le porte della conoscenza e a trarre il massimo da tutto, chi nel bene, chi nel male chi nei propri interessi. Lei non era una di quelle persone che voleva schierarsi in tutti i modi da una parte, nel corso della sua breve vita aveva imparato quanto fosse effimero il confine che separava ciò che era giusto da ciò che era sbagliato e aveva capito che l’unico modo per non avere rimpianti era seguire la strada per sé stessi, non per il mondo, non per fare la paladina ma solo per cercare di rendere migliore il proprio mondo, poi se questo coincideva con l’aiutare gli altri tanto meglio ma, in quel momento, in quel preciso istante della sua vita lei temeva una cosa sola: essere trovata ed essere impreparata.
Strizzo appena gli occhi quando sentì le parole del professore e, tutto sommato, non poteva nemmeno dargli torto. La collezione che si trovava dentro la sezione proibita era immensa, piena di conoscenze ma anche potenzialmente pericolose nelle mani sbagliate. Lei era convinta che le sue fossero quelle giuste ma il professore non poteva fidarsi di lei, così come lei non poteva fidarsi di lui. Non si conoscevano a sufficienza ma giusto il necessario per chiamarsi per cognome.

«Ho sempre pensato che il lavoro del professore fosse uno dei più difficile, anche rispetto a quello del medimago. Voi dovete istruire giovani menti, riuscire ad interessarli a ciò che li circonda ma, allo stesso tempo, lo dovete fare nel massimo della loro sicurezza. Eppure noi sappiamo tutti molto bene che questo mondo è tutto tranne che sicuro, che ci sono forze oscure che minacciano la nostra vita e, sinceramente, non ho idea di cosa vogliano fare i miei cari compagni ma io non ho alcuna intenzione di soccombere.»


Sebbene Violet non avesse mai visto la guerra, dentro di lei, sentiva che però nella sua vita sarebbe stata una costante. Da quando aveva scoperto Lucy aveva preso coscienza del fatto che ognuno veniva messo su una strada precisa e che avrebbe dovuto percorrerla rimanendo incolume e sapeva che l’unico modo per farlo era sapere come funzionavano quelle cose per cercare di plasmare la propria magia in maniera tale da potersi difendere.
Nonostante il mondo fosse in pace lei era in guerra.

«I professori devono essere in grado di dare fiducia ai propri studenti senza però essere stolti e allo stesso tempo devono essere in grado di avere quella stessa fiducia altrimenti uno studente non si potrà mai affidare completamente al proprio insegnante.»


La ragazzina si morse leggermente il labbro inferiore facendo un minuto di silenzio e guardando Maximilian con aria grave, quasi come se davvero si sentisse un’adulta impegnata nella discussione più importante della sua vita.

«Credo sia inutile dire che io non mi fido di lei ma allo stesso tempo l’ho scelta per questa discussione già da un po’, volevo solo trovare il momento giusto per intavolare questa discussione e non ero sicura di poter venire nel suo ufficio. Io credo che lei abbia le conoscenze giuste per potermi aiutare in questa strada e per impedirmi di fare degli errori che potrei rimpiangere.»


Non si riferiva all’utilizzo della magia oscura, con tutta probabilità, dal momento che Lucy reagiva alla magia del marchio nero, non avrebbe nemmeno potuto farlo ma la cosa non le interessava, quello che voleva sapere erano i meccanismi magici di funzionamento.

«Lei non mi deve prendere per una sciocca, sono solo una studentessa del secondo anno e sono perfettamente consapevole del fatto che ancora non sono in grado di capire davvero quando mi trovo davanti ad un incantesimo pericoloso, magari di decifrare alcuni scritti che non sarei mai in grado di leggere oppure di vedere cose con l’oggettività per la quale serve un’istruzione superiore alla mia. Per questo non ho solo bisogno di poter studiare queste cose ma anche di qualcuno che mi aiuti….delle lezioni private diciamo. E nel corpo docenti io credo che lei sia quello più adeguato per una cosa del genere e per seguirmi.»


Alla fine il punto era quello, delle conoscenze che non poteva capire fino in fondo non se ne faceva assolutamente niente, aveva anche bisogno di un professore, di un mentore che la potesse aiutare e in qualche modo Barrow l’aveva incuriosita. C’era qualcosa di strano in lui, come se le forze della luce e dell’oscurità fossero quasi in perfetto equilibrio, anche se spesso non è una cosa positiva perché anche un solo granello è in grado di far cadere l’essere nella più completa oscurità, però lei in quel momento aveva bisogno di una persona così. Certo non era stato il suo occhio attento a vedere questo ma era stata più una sensazione i Lucy che, dentro al suo animo, seguiva il discorso con grande attenzione e in religioso silenzio, aveva paura di deconcentrare il suo alter ego e di farla fallire in quella che poteva essere una delle imprese più importanti della sua vita.

«Io voglio essere in grado di capire quando la mia mente è sotto qualche attacco particolare oscuro, illusorio anche oppure trasfigurativo. Penso di non sapere ancora abbastanza per poter dire con sicurezza quale possa essere il campo che mi interessa di più ma forse trovo prioritario capire qual è il modo in cui viene utilizzata la magia oscura, quali sono i meccanismi magici che entrano in gioco per cercare di studiare delle strategie per poter plasmare quello che mi insegnate qui, quello che so, per potermi difendere e magari per poter anche annullare certo sortilegi. Io non ho alcuna intenzione di rischiare di cadere sotto i colpi dei mangiamorte.»


Se all’inizio era sembrata una ragazzina dolce e gentile, ora stava tirando fuori una parte un po’ più segreta del suo carattere, una forte determinazione e uno spirito di sopravvivenza ineguagliabile perché in fin dei conti per lei era quella la priorità: difendersi e magari riuscire anche ad eludere in grande stile certi tipi di attacchi.

«Forse le ho dato l’impressione sbagliata ma le dirò sinceramente che la mia non è solo accademia, ho intenzione di studiare per creare una bacchetta che è in grado di annullare certi tipi di malefici o addirittura proteggere lo stesso mago…quando avrò i dati necessari ho intenzione anche di chiedere aiuto ad Olivander….sempre se quell’uomo avrà il coraggio di aiutarmi ovviamente.»


Come la giovane aveva detto prima Violet non si considerava una stupida ma aveva anche un forte senso del dovere, soprattutto nei confronti suoi e di chi amava, e intendeva fare qualsiasi cosa per tenere al sicuro queste cose.
Non era per niente affascinata dall’oscurità ma dalla luce in grado di scacciare le tenebre.


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view post Posted on 27/5/2017, 14:10
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Contro i sensi vietati, le strade del possibile.
Sam-Neill




















Oggigiorno è raro udire parole così schiette e disincantate, che sanno rompere le barriere delle illusioni moralistiche e etiche. Sono parole dure, che possono fare male, specie se la fonte da cui giungono è la bocca di una ragazzina di dodici anni. Il docente incassò tutta quella serie di risposte rimanendo con le iridi azzurre fisse sulle sue, impassibile, cercando di non far trasparire alcuna emozione dalle pieghe del viso. Quando ella ebbe concluso, lasciò passare qualche istante di silenzio, un lungo silenzio, e quando decise che fosse trascorso il tempo giusto, necessario a far metabolizzare a lui il significato del suo dire e a lei per valutare il peso delle sue parole, lo spezzò così:

Sai, per queste tue parole potresti essere punita. Esse rivelano tracce di sfrontatezza e arroganza, forse anche un eccessiva sicurezza. Dopotutto sei solo una ragazzina che ancora non ha conosciuto nulla del mondo, e che non ha mai sperimentato sulla sua pelle la magia oscura, e quello che mi chiedi è qualcosa di proibito, che potrebbe farti passare parecchi guai se finissero alle orecchie di qualcun altro. E per me sarebbe così facile farlo...

Pronunciò con quelle parole e un espressione dura, mentre le iridi per un momento sembravano assumere una colorazione glaciale.

Tuttavia...

Un mezzo sorriso si disegnò sul suo volto, mentre si staccò da quella vicinanza, tornando a poggiarsi nuovamente sul comodo schienale.

Apprezzo la tua sincerità. Sei una ragazza intelligente, capace di leggere al di là delle semplici apparenze. Sei anche determinata, e nonostante i miei tentativi di farti demordere dall'impresa, non ti sei tirata indietro, ed anzi, hai continuato con maggiore insistenza. Sei brava con le parole, te lo riconosco, e hai saputo convincermi. Ti aiuterò, ma ti metto in guardia, ciò che mi chiedi non è semplice, e occorrerà tempo e fatica, e il viaggio non è privo di rischi. Ma credo che tu questo già lo sappia.

Alla fine lo aveva convinto. Le sue ultime parole gli avevano permesso di farsi un idea complessiva della sua personalità: una mente duale, flessibile e capace di mutare colore come un camaleonte. Quando ella lo desiderava, poteva sembrare una brava e gentile studentessa, anche un po timida e impacciata, oppure poteva divenire una donna senza troppi scrupoli, che non aveva problemi a rivelare ciò che pensava, ed era capace di persuadere, anche un po subdola. Durante il corso della discussione, lei era stata in grado di rigirargli contro le sue stesse domande, e ora, scoperto il vero motivo della discussione, ecco che espone senza timore la sua richiesta, con una sicurezza sorprendente. Il suo modo di fare lo affascinava, lo ha decisamente incuriosito. E ora, conoscendo qualcosa in più di lei, forse avrebbe potuto fare il passo in più. Si guardò un momento attorno, e assicurandosi che non vi fosse nessun altro attorno a loro che potesse udirli, pronunziò la sua sentenza:

Ti lascio il permesso di accedere al reparto proibito, ma ad alcune determinate condizioni: andrai là dentro solo e unicamente per cercare informazioni riguardo all'incantesimo che ti interessa, e nessun altro al di fuori di noi docenti dovrà saperlo. Apprenderai con il mio aiuto l'incantesimo scelto, e ti eserciterai nel mio ufficio. Se verrai scoperta nel cercare e studiare altro nel reparto proibito al di fuori di quello concordato, verrai espulsa. Se utilizzerai mai qualcuna delle conoscenze che imparerai lì dentro contro altri per far loro del male, studenti o docenti che siano, verrai espulsa. Se rivelerai ad altri studenti ciò che ti verrà insegnato, verrai espulsa.

Espresse quelle parole con un tono severo, quasi solenne. Maximilian aveva deciso di darle fiducia, e le aveva svelato quale sarebbe stato il prezzo nel caso lo avesse tradito, e non ci sarebbero state mezze misure. Dopotutto, ogni cosa aveva un suo prezzo. Ora, dopo aver esposto tutti i rischi e le conseguenze negative che ne sarebbero derivate, poteva passare ad esaminare la richiesta della studentessa, e per fare quella, ritornò nella posizione di prima, coi gomiti poggiati sul tavolo e più vicino a Violet, e con gli occhi posati sui suoi. Il suo tono sussurrato ora sembrò più tranquillo, e si scrollò di dosso quell'aura di austerità e severità che fino a pochi secondi fa aveva dovuto indossare.

La finalità di qualsiasi incantesimo oscuro, di qualsiasi genere, d'alterazione, trasfigurativo, d'attacco eccetera, è fare del male. E ci sono due piani su cui l'essere umano è vulnerabile: il corpo e la mente. Gli incantesimi che agiscono su questo primo piano sono facili da distinguere, anche da percepire. Le formule magiche ti danno degli indizi, prendi ad esempio la maledizione cruciatus. La sua origine è cruciatus, cioè colui che viene messo in croce. Per difendersi da questi incantesimi è necessario conoscere incantesimi scudo di alto livello. Già qualcuno ti viene insegnato in Difesa Contro le Arti Oscure, altri richiedono più esperienza, e ci vuole una grande abilità magica per padroneggiarli.
Gli altri invece sono più subdoli. Agendo sul piano della mente non è facile riconoscerli quando vengono lanciati, e tutti si basano su un elemento fondamentale: l'illusione. L'illusione di cadere nell'oscurità, l'illusione di essere circondato da dei mostri, o l'illusione di essere libero quando in realtà si è dei burattini sotto il controllo di altri. Per imparare a domare l'illusione si deve intraprendere la via dell'occlumanzia, anche se esistono alcuni incantesimi di livello avanzato che ti permettono di annullare gli effetti di un illusione, tuttavia non sono alla tua portata. Per il livello a cui sei, ti consiglierei di cercare tra gli incantesimi difensivi o i contro-incantesimi qualcosa di utile.


Così concluse quel breve discorso introduttivo, e volle osservare le reazioni o le eventuali domande della studentessa.
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view post Posted on 8/6/2017, 21:03
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Curiosità verso il buio - Sottoscrivo -
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Il discorso si stava decisamente facendo interessante, questo era innegabile e la ragazzina aveva fatto capire che il professore aveva trovato pane per i suoi denti. Però bisognava essere sinceri: Violet da sola avrebbe fatto ben poco. Senza Lucy dentro di lei si sarebbe limitata a balbettare, diventare rossa, parlare dei suoi sogni con aria trasognante e poi chiudersi riflettendo sulla sua inutilità e sulla sua scarsa fiducia. Ad essere davvero subdola era lei, Lucy, quel pezzo di magia oscura che aleggiava sulla sua anima e che, ancora una volta, le stava dimostrando di completarla alla perfezione.
Ascoltò con particolare attenzione le parole dell’insegnante, entrambe lo fecero, ma Violet cercò di mantenere la sua espressione decisa, anche quando l’insegnante parlò di punizione o di espulsione, doveva dimostrare che non aveva paura di quelle minacce anche se in realtà l’idea di essere buttata fuori da Hogwarts la terrorizzavano particolarmente. Quel castello era la sua ultima difesa, come sarebbe sopravvissuta senza poter rimanere lì dentro?

"Non abbiamo provato la magia oscura sulla nostra pelle? Ma è pazzo? Io sono il frutto di un incantesimo proibito…e questo sarebbe un insegnante?"


”Smettila di essere arrogante: lui non lo sa. Abbiamo bisogno di lui e poi, sinceramente, mi sembra la persona ideale per aiutarci nell’apprendimento, dubito che ci giudicherà quando porremo le nostre domande o quando cercheremo qualcosa.”


In effetti, nonostante tutte le sentenze che l’uomo le stava vomitando addosso, non si sentiva giudicata, semplicemente lui la stava mettendo di fronte ad una reale eventualità: diventare una strega scura. Di certo l’insegnante non poteva sapere che lei non avrebbe mai potuto produrre incantesimi proibiti o oscuri e, in effetti, lei stessa non era certa della cosa, non era certa di poterlo fare, non era certa che Lucy glielo avrebbe permesso.
Quando il professore giunse alla fine del discorso lei però sorrise: non si aspettava niente di meno da lui.

«Dal momento che lei si sta esponendo tanto e che le mie intenzioni sono nobili non ho nulla da ridire, penso che se ai dovessi usare quel genere di incantesimi l’espulsione sarebbe il minimo.»


E ne era convinta, lei non voleva fare del male, nemmeno del bene, voleva semplicemente capire cosa le fosse successo, perché Lucy si trovava dentro di lei e, soprattutto, come difendersi da quelle persone che usavano incantesimi oscuri.

«In realtà la parte da cui mi interesserebbe di più sarebbero gli incantesimi che riguardano la mente, le illusioni e tutte queste cose. Certo se per lei è troppo difficile potremmo iniziare da un’altra cosa…»


La cosa che lei dava per scontato era che lui potesse darle delle lezioni private…da sola non avrebbe saputo da dove cominciare.


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