| Prefetto Serpeverde - III Anno Some people are naturally good, you know, and others are not. I'm one of the others. Assurdo quanto Hogwarts potesse tenere uno studente impegnato per tutto il giorno e tutti i giorni, ancor di più se Prefetto. Quella sera le toccava il turno di ronda, dunque non appena scattata l'ora del coprifuoco, ella non poté far altro che cominciare a girovagare per i luoghi interni ed esterni del Castello. Ma andando ancora più indietro nel tempo, Sophie trascorse l'ultimo mese ad alzarsi presto per terminare i compiti di quell'anno, e, come da cattiva abitudine, fece tutto negli ultimi giorni disponibili, aggiudicandosi però voti eccellenti in tutte le materie, eppure non si era nemmeno impegnata tanto. Quel terzo anno non cominciò nel migliore dei modi, considerando il fatto che l'assenza di alcuni Prefetti di altre Casate la obbligarono a triplicare il lavoro, senza considerare il fatto che non era mai riuscita a dormire per più di tre ore: tra i turni di ronda e lo studio mattutino, avrebbe dovuto adattarsi, seppur il suo viso non fosse in condizioni perfette a causa, ovviamente, della stanchezza. Quel giorno, dunque, consegnò tutto il materiale nato dal suo studio, e avrebbe voluto quanto meno prendersi un meritato riposo, desiderio che la portò ad opporsi ai suoi doveri da Prefetto e a recarsi piuttosto lontana da Hogwarts, e, dopo aver indossato il suo solito mantello nero e relativo cappuccio che coprì i suoi lunghi capelli dorati, si diresse a passo spedito verso Hogsmeade, villaggio in cui si trovava il posto che più aveva affascinato la Serpina: la Stamberga Strillante. Ci andò soltanto una volta, ma non ebbe la fortuna di trovarsi da sola, anzi, non si rivelò nemmeno un'esperienza molto bella. Ivi incontrò il Caposcuola Tassorosso, una delle persone che più la irritavano all'interno della Scuola. Ad ogni modo, pensò che quella magari fosse la volta buona per trascorrere una serata in totale tranquillità e in solitaria, d'altronde chi avrebbe osato uscire dal Castello oltre l'ora del coprifuoco? Nessuno, almeno sperava. Il tempo in quei giorni non era dei migliori, pioveva un giorno sì e l'altro pure, ragion per cui la biondina ebbe la premura di castarsi addosso un Impervius, non appena sentì la prima goccia bagnare il suo esile viso. Quei giorni trascorsi a studiare, tra l'altro, la tennero talmente occupata da non potersi dedicare troppo alla sua causa, ma d'altronde fu lo stesso Signore Oscuro a raccomandarle di crescere anche didatticamente, in modo da avere forza ed esperienza in più, ma sapeva che Egli aveva già in serbo qualcosa per lei. Camminava dunque a passo spedito verso la Stamberga Strillante, con la bacchetta alla mano pronta ad un eventuale utilizzo, ma dalla punta rigorosamente spenta, per evitare che qualcuno la potesse vedere durante il tragitto. Giunse di fronte all'ingresso, attese pochi secondi, poi vi entrò. In quel preciso istante, un lampo illuminò per un brevissimo lasso di tempo la logora costruzione, ed il suo sguardo fu immediatamente catturato dal bianco pelo adagiato sul pavimento in legno, a cui ella immediatamente si avvicinò. - Lumos. - Pronunciò la formula con tono secco e deciso, piegò le gambe per abbassarsi e posò il gomito sinistro su una di esse, mentre il cappuccio, a quel movimento, scoprì le lunghe ciocche bionde, e, puntando la bacchetta contro quel pelo, si accorse che si trattava del corpo di un coniglietto ormai privo di vita. Non una ferita, non una goccia di sangue. Niente. Morto. Cominciò a pensare che probabilmente non era sola, in quel posto maledetto, ma non si mosse, con la speranza di studiare un altro piano per mantenere il silenzio ed evitare che quel qualcuno la vedesse prima che potesse farlo lei. Rimase in quella posizione, fissando con uno sguardo completamente vuoto l'animaletto senza vita.Ambition is the immoderate desire for power.
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