Il sentiero dei nidi di ragno., Privata

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view post Posted on 26/2/2017, 21:23
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VII Anno

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Quanto tempo era trascorso dall’ultimo contatto con l’Oscuro signore? Mesi, forse anni, oramai per lui il tempo aveva assunto un valore distorto dalla normalità. Il marchio che portava sul braccio era dormiente in attesa di un richiamo. Poche occasioni vissute per poter saggiare il potere che il mago gli aveva donato, ma poteva vantare un ampio arsenale e un bel po’ di tempo per fare pratica. La sua anima, se ancora ne possedeva una, era spezzata in vari pezzi, quei visi e quelle urla che difficilmente avrebbe dimenticato nell’eterna vita, rappresentavano il prezzo da pagare per la sua natura. Lo stesso potere lo rendeva al contempo schiavo, schivo della notte e della sete che tentava di dominare, le ore del crepuscolo e della notte più buia erano i soli momenti in cui il ragazzo poteva liberarsi delle catene e vivere come un dio. Le emozioni potevano essere soppresse a suo piacimento, gli stupidi sentimenti umani che ricordava vagamente durante i primi anni ad Hogwarts, come l’amore, la pietà, erano solo ostacoli che lo rendevano debole, ora cancellati e spazzati via da un vuoto profondo.
Quella sera, da poco passate le 19 e incurante di occhi indiscreti, raggiunse l’esterno del Castello, nella via diretta ad Hogsmeade e oltre, nessun prato umido avrebbe accolto la sua schiena, né i suoi occhi si sarebbero persi nell’oscura e affascinante vastità del lago nero, aveva un’idea ben precisa, recarsi alla vecchia stamberga e sfogare quel potere che la legge del ministero gli vietava e la scuola teneva rinchiuso in un reparo proibito. I suoi passi erano veloci, difficili da notare, le iridi azzurre catturavano precise ogni minimo spostamento, chi avrebbe trovato durante il suo cammino, qualche altra anima oscura che in quella notte aveva ben altra voglia del dormire. *La stamberga strillante, l’ultima volta vi ho reclutato un ragazzino per l’oscuro signore, chissà che fine ha fatto* Conosceva pochi della cerchia dei DE, e alcuni di loro neanche sapevano che dietro la maschera si nascondesse il famoso Grifondoro, di sicuro non tutti resistevano fino alla fine, per paura magari, o per una razza di buon senso. Poteva vederla in lontananza quella vecchia dimora distrutta dagli anni, passo dopo passo, con la bacchetta ben stretta nella mano, le voci di Hogsmeade in festa per il carnevale parevano svanire pian piano alle sue spalle. Di scatto una lepre tagliò la strada al ragazzo, bloccandosi oltre poco dopo. Con una zampetta ancora alzata, pronta a scattare verso arbusti e cespugli, manteneva fisso lo sguardo sulla possente figura. Con un gesto il vampiro puntò la fidata bacchetta verso il bianco musetto *Avada Kedavra* un lampo smeraldo illuminò i pochi metri che li distanziavano, era finalmente giunta la sera per provare il potere dell’oscuro signore.

 
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view post Posted on 7/3/2017, 19:53
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Sophie Armstrong [x]

Prefetto Serpeverde - III Anno

21manuc
Some people are naturally good, you know, and others are not. I'm one of the others.
Assurdo quanto Hogwarts potesse tenere uno studente impegnato per tutto il giorno e tutti i giorni, ancor di più se Prefetto. Quella sera le toccava il turno di ronda, dunque non appena scattata l'ora del coprifuoco, ella non poté far altro che cominciare a girovagare per i luoghi interni ed esterni del Castello. Ma andando ancora più indietro nel tempo, Sophie trascorse l'ultimo mese ad alzarsi presto per terminare i compiti di quell'anno, e, come da cattiva abitudine, fece tutto negli ultimi giorni disponibili, aggiudicandosi però voti eccellenti in tutte le materie, eppure non si era nemmeno impegnata tanto. Quel terzo anno non cominciò nel migliore dei modi, considerando il fatto che l'assenza di alcuni Prefetti di altre Casate la obbligarono a triplicare il lavoro, senza considerare il fatto che non era mai riuscita a dormire per più di tre ore: tra i turni di ronda e lo studio mattutino, avrebbe dovuto adattarsi, seppur il suo viso non fosse in condizioni perfette a causa, ovviamente, della stanchezza. Quel giorno, dunque, consegnò tutto il materiale nato dal suo studio, e avrebbe voluto quanto meno prendersi un meritato riposo, desiderio che la portò ad opporsi ai suoi doveri da Prefetto e a recarsi piuttosto lontana da Hogwarts, e, dopo aver indossato il suo solito mantello nero e relativo cappuccio che coprì i suoi lunghi capelli dorati, si diresse a passo spedito verso Hogsmeade, villaggio in cui si trovava il posto che più aveva affascinato la Serpina: la Stamberga Strillante. Ci andò soltanto una volta, ma non ebbe la fortuna di trovarsi da sola, anzi, non si rivelò nemmeno un'esperienza molto bella. Ivi incontrò il Caposcuola Tassorosso, una delle persone che più la irritavano all'interno della Scuola. Ad ogni modo, pensò che quella magari fosse la volta buona per trascorrere una serata in totale tranquillità e in solitaria, d'altronde chi avrebbe osato uscire dal Castello oltre l'ora del coprifuoco? Nessuno, almeno sperava. Il tempo in quei giorni non era dei migliori, pioveva un giorno sì e l'altro pure, ragion per cui la biondina ebbe la premura di castarsi addosso un Impervius, non appena sentì la prima goccia bagnare il suo esile viso. Quei giorni trascorsi a studiare, tra l'altro, la tennero talmente occupata da non potersi dedicare troppo alla sua causa, ma d'altronde fu lo stesso Signore Oscuro a raccomandarle di crescere anche didatticamente, in modo da avere forza ed esperienza in più, ma sapeva che Egli aveva già in serbo qualcosa per lei. Camminava dunque a passo spedito verso la Stamberga Strillante, con la bacchetta alla mano pronta ad un eventuale utilizzo, ma dalla punta rigorosamente spenta, per evitare che qualcuno la potesse vedere durante il tragitto. Giunse di fronte all'ingresso, attese pochi secondi, poi vi entrò. In quel preciso istante, un lampo illuminò per un brevissimo lasso di tempo la logora costruzione, ed il suo sguardo fu immediatamente catturato dal bianco pelo adagiato sul pavimento in legno, a cui ella immediatamente si avvicinò.
- Lumos. - Pronunciò la formula con tono secco e deciso, piegò le gambe per abbassarsi e posò il gomito sinistro su una di esse, mentre il cappuccio, a quel movimento, scoprì le lunghe ciocche bionde, e, puntando la bacchetta contro quel pelo, si accorse che si trattava del corpo di un coniglietto ormai privo di vita. Non una ferita, non una goccia di sangue. Niente. Morto. Cominciò a pensare che probabilmente non era sola, in quel posto maledetto, ma non si mosse, con la speranza di studiare un altro piano per mantenere il silenzio ed evitare che quel qualcuno la vedesse prima che potesse farlo lei. Rimase in quella posizione, fissando con uno sguardo completamente vuoto l'animaletto senza vita.

Ambition is the immoderate desire for power.
codice role © Akicch; NON COPIARE - WANT YOUR OWN? GET IT

 
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1 replies since 26/2/2017, 21:23   83 views
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