Il mondo è piccolo, Per Arya

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view post Posted on 11/3/2017, 01:59
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La sua vita si era totalmente stravolta in quel mese. Di fatti, era da una settimana e mezza che era stato trasformato in licantropo da Selene ed erano precisamente sette giorni che lui era rientrato ad Hogwarts.
Aveva seguito solamente le lezioni per non destare troppi sospetti, poi si era rinchiuso nella sua stanza a ''studiare'', cercando di non attirare troppo le attenzioni su di sé e di non fare inutili casini, soprattutto.
Tutto quindi sembrava filare liscio per Alexander, che al momento non aveva ancora provato le sue nuove abilità: era sicuro che le occasioni per farlo ci sarebbero state, ma doveva essere cauto e non doveva farsi scoprire assolutamente. Del resto, come gli aveva detto Selene, i Licantropi non erano visti di buon occhio dal mondo dei maghi e lui non ci teneva affatto a farsi scoprire in quella condizione; quindi, probabilmente, avrebbe passato tutto l'anno nell'anonimato più totale, cercando di capire nel frattempo come funzionasse il tutto.
La cosa negativa, in tutto ciò, era che probabilmente avrebbe perso tutti i rapporti che si era creato: a partire da Danielle, fino a finire con Thalia, passando per Mike.
Gli dispiaceva, ma era sicuramente meglio per loro la sua lontananza piuttosto che la sua vicinanza, soprattutto in quel momento.
Avrebbe dovuto prima capire come controllarsi in tutto e per tutto, ed era sicuro che se avesse continuato in quel modo, il tutto gli sarebbe venuto più facile ancora.
Erano quelli i pensieri del giovane Serpeverde, che in quel momento attraversava il corridoio del Secondo Piano, intento ad andare in biblioteca dove avrebbe dovuto prendere un libro che gli sarebbe servito per lo studio.
 
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Arya Von Eis
view post Posted on 27/3/2017, 01:26




Avrebbe potuto dire che tutto proseguiva normalmente, la vita al castello era sempre la stessa, qualche giornata magari più entusiasmante di altre, ma fondamentalmente tutto normale, certo, tutto tranne quella strana sensazione che da qualche giorno non le dava tregua, c’era qualcosa di diverso, ma ancora non era riuscita a capire bene cosa, non sempre, ma ogni tanto percepiva qualcosa di anomalo e, allo stesso tempo, familiare, che fosse un odore o una semplice sensazione, ma puntualmente la percepiva senza però comprenderne chiaramente l’origine.
Ovviamente non se ne fece una malattia, ci pensava magari sul momento, ma poi proseguiva dimenticandosene, ma lì, in quel preciso istante, passando accanto al suo concasato, sorpassandolo rivolgendogli un semplice saluto con un cenno del capo, quella sensazione si fece più marcata, conosceva quell’odore, era il suo, ma era diverso, era il suo, ma c’era dell’altro e il dubbio si fece quasi certezza, poteva far finta di nulla e proseguire, ma doveva sapere, doveva capire e, soprattutto, nel caso, mettere le cose in chiaro.
Si fermò tornando immediatamente sui suoi passi e, una volta raggiunto il ragazzo, lo prese bruscamente per un braccio trascinandolo di peso in un angolo ben nascosto.
Lo osservò bene per un attimo, annusando l’aria attentamente, ma senza darlo a vedere, ne era certa, non poteva sbagliarsi, in lui c’era qualcosa di diverso, era come lei, ma non doveva esserlo da molto, non l’aveva mai notato prima e, cosa forse anche peggiore, poteva riconoscere l’odore del suo stesso Alpha.

-Quando è successo?- la domanda uscì dalle sue labbra fredda e secca e, per quanto la riguardava, non c’erano dubbi a cosa si riferisse, ma prima che il ragazzino potesse rispondere proseguì -E, Levine, prima che ti venga in mente di raccontarmi favole o fare lo gnorri, sia chiaro che so cosa sei-
Era sicura che non fosse un licantropo da tanto, probabilmente avrebbe vagamente potuto percepire qualcosa di diverso in lei, ma di certo non sarebbe stato in grado di riconoscerla come un suo simile, aveva quindi deciso di non svelarsi subito, voleva prima vedere come le rispondeva.



Scusa per l'immenso ritardo, vedrò di essere più celere le prossime volte, così ce la sbrighiamo in fretta
 
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view post Posted on 1/4/2017, 09:38
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Mentre stava andando controvoglia in biblioteca, successe qualcosa che non aveva affatto previsto. Stava per reagire bruscamente, quando si accorse che chi lo aveva afferrato era una sua compagna di casata, precisamente Arya Von Eis.
Inarcò un sopracciglio alla sua domanda. Quando era successo, cosa esattamente?
Alle sue parole successive, Alexander capì la sua domanda, ma non si fidava ancora troppo di lei da rivelarle un segreto come quello.
Era ancora inesperto nel riconoscere altri licantropi come lui, sì, ma possibile che ce ne fosse un altro e proprio sotto i suoi occhi, lì, adesso?
Decise di andarci decisamente piano con la risposta, d'altra parte non poteva certo confessare al primo che capitava ciò che gli era successo.

Si può sapere di cosa diavolo tu stia blaterando, Von Eis?
Le chiese, cercando di fare un'espressione alquanto stupita. L'attore non sarebbe stato proprio il suo mestiere, ma quando serviva, come in quei casi, Alexander avrebbe dovuto improvvisare. Ed avrebbe dovuto farlo nel migliore dei modi.
Non posso neanche andare in biblioteca tranquillamente senza che succeda qualcosa. Incredibile.
La guardò, cercando di capire se le sue parole stessero funzionando o meno.
Non avrebbe rischiato di usare i suoi poteri lì, dove tutti avrebbero potuto vederlo, solamente per divincolarsi. L'unica soluzione per uscirne indenne, quindi, restava la retorica.
 
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2 replies since 11/3/2017, 01:59   80 views
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