Halloween cadeva di martedì, l'unico giorno libero di lavoro di Nick. Ovviamente, Fortebraccio gli aveva parlato forte e chiaro:
nessuna festa, questa settimana salti. Non aveva mai immaginato il contrario, poco ma sicuro. Halloween era una festività di gran lunga apprezzata dagli abitanti del Regno Unito; aggiungendo un pizzico di stregoneria — zucche incantate, ragni veri e propri, spettri a zonzo per il paese — la passione raggiungeva il picco massimo. Nick amava Halloween, ne era follemente incantato, forse in modo perfino malsano. Aveva già decorato l'appartamentino in cui viveva a Diagon Alley, il cui balcone — dirimpetto sulla Gringott's — risplendeva difatti con una serie di zucchette malefiche, tutte illuminate da candele profumate e tutte sospese a mezz'aria per via di un rapido incantesimo. C'era poi Madama Tarante, il fantasma della soffitta. Oh, lei sì che sapeva raccontare storie dell'orrore, forse per esperienza
diretta (poveretta, giacché era morta da decenni). Il punto, in ogni caso, non era Halloween. O forse sì, lo era. Ma come... coincidenza, ecco. Nick amava il martedì più di quanto amasse Halloween. O Natale, o Capodanno, o il compleanno. Il martedì era il giorno in cui aveva conosciuto Zach, e di promessa — lui ch'era commesso, Zach che era banchiere — si ritrovavano puntualmente lo stesso giorno, ogni settimana, ogni volta. Zach aveva fatto i salti mortali per ottenere il martedì come giorno festivo, sorpassando le proteste dei Folletti della Banca dei Maghi. Quella volta, però, non avrebbero potuto fare alcunché. Fortebraccio sembrava impazzito, le cucine erano aperte dall'alba e si preannunciava lavoro ben oltre l'orario solito di chiusura. Il bancone pullulava di clienti, vivi e morti (letteralmente). Nick aveva appena finito di discutere animatamente con un fantasma, deciso a provare uno dei topolini di zucchero in vetrina. Era più il cicaleccio continuo delle sue lamentele ad averlo infastidito, perché difatti il tipetto non era riuscito a sgraffignare nulla (le mani, eteree, passavano attraverso la superficie). L'arrivo di un gufo gli parve provvidenziale, una benedizione da parte delle streghe. Si affrettò ad accoglierlo, lasciandogli un cookie in offerta e beccandosi un'occhiataccia dallo spettro.
«Non avrai problemi, ho incantato tutto perché sia leggero per te.» Poco dopo era tutto pronto, torta, muffin e via dicendo. Forse aveva aggiunto qualcuna in più, così, come omaggio. Le confezioni non pesavano affatto, favorendo Anacleto verso il viaggio di ritorno. Da parte sua... Nick aveva ancora molto da fare. Chissà, forse Zach avrebbe potuto fare un salto (aveva un ragno al cioccolato solo per lui).
Aggiornata.